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La geometria gentile di Adelio Rossini

Una buona notizia dal mondo della gioielleria: c’è ancora chi ha voglia di fare, di proporre, di confrontarsi con il mercato. Nel caso specifico la novità si chiama Adelio Rossini. L’aspetto ancora più interessante è che si tratta di un nome storico, che ora riprende la strada interrotta dalla crisi (non questa, quella della finanza mondiale di dieci anni fa).

Catena Desert in argento
Catena Desert in argento

La storia è iniziata nel 1988, quando Adelio e Maria Grazia Rossini hanno dato vita a un laboratorio artigianale, Stilnovo, nel distretto di Valenza. L’azienda si è poi ingrandita e ha lavorato, e lavora ancora, come terzista per grandi marchi della gioielleria. Negli anni ha acquisito una solida competenza e, soprattutto, “ha raggiunto un alto standard di qualità, necessario per lavorare con Maison che vendono sul mercato internazionale”, racconta Maria Grazia Rossini.

Grazia e Claudio Rossini
Grazia e Claudio Rossini

All’inizio del nuovo secolo è stato deciso il salto nel mercato retail con il proprio marchio, Adelio Rossini. Un’attività che, però, è stata messa in stand-by a seguito della recessione mondiale del 2008: l’azienda ha continuato il lavoro per conto terzi. Ma, come spesso accade, è una nuova generazione a promuovere il cambiamento. Claudio Rossini, figlio dei fondatori, ha organizzato il grande ritorno in attività del brand. “Abbiamo deciso di tornare sul mercato con il marchio Adelio Rossini e di puntare su gioielli di qualità, ma a prezzo accessibile”, precisa Claudio Rossini. La fascia di prezzo media oscilla tra 99 e 700 euro, secondo il materiale utilizzato: argento, oppure argento bagnato in oro. Si sale, invece, per i gioielli in solo oro 18 carati.

Bracciale Scent
Bracciale Scent

La realizzazione dei gioielli è concentrata a San Salvatore Monferrato, vicino a Valenza, mentre il design avviene nella sede di Lugano. “Gioielli non pretenziosi, che possono essere indossati tutti i giorni, anche se si indossano blue jeans”, aggiunge Maria Grazia Rossini. “Li definirei gioielli con una geometria gentile”. La macchina, insomma, è ripartita. La distribuzione punta sullo shopping online e, per iniziare, su Milano e Lugano, dove i gioielli hanno già trovato la prima vetrina.

Bracciale in oro 18 carati ispirato alle dune del deserto
Bracciale in oro 18 carati ispirato alle dune del deserto
Orecchini Scent in argento
Orecchini Scent in argento
Collana in argento indossata
Collana in argento indossata
Catena Movie in argento
Catena Movie in argento

Torna l’appuntamento con Faraone Casa d’Aste 




Terminato il lungo periodo di lockdown torna la voglia di aste di gioielli. Ce ne sono in programma due a Milano, organizzate da Faraone Casa d’Aste. Le date individuate per la vendita sono il 29 giugno e il 20 luglio. Anche se, rispetto agli anni passati, l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi ha, però, ridotto di un terzo il numero di pezzi che saranno battuti: sono 200 contro i circa 300 abituali. Bisogna aggiungere che, inoltre, lo svolgimento dei due appuntamenti sarà strettamente regolato dalle disposizioni di sicurezza sanitaria in vigore: saranno a porte chiuse e in diretta streaming, con la partecipazione del pubblico in collegamento telefonico, via web e attraverso offerte scritte.

Anello con rubino birmano non scaldato
Anello con rubino birmano non scaldato

La prima asta, in programma alle 15.30 del 29 giugno, proporrà i primi 100 lotti, suddivisi in gioielleria delle più celebri maison come Buccellati, Cartier, Sabbadini, Chantecler e Cusi, ma anche orologi di marchi come Rolex, Patek Philippe, Cartier e Jaeger LeCoultre. Tra i gioielli, in catalogo spiccano un anello con rubino birmano no heat del peso di 3,80 carati, due anelli con smeraldi colombiani rispettivamente del peso di 6,60 e 6,61 carati, due diamanti di circa 7,70 e 4,02 carati.

anello con smeraldo colombiano
Anello con smeraldo colombiano

Altri pezzi notevoli sono un paio di orecchini in platino, oro bianco e diamanti firmati Chaumet, una spilla Giraffa e un pendente Panthére entrambi Cartier, un bracciale Frascarolo, quattro api Sabbadini e un bracciale serpente anni Ottanta firmato Faraone.

Spilla Ape di Sabbadini
Spilla Ape di Sabbadini

Per gli appassionati di orologi sono in vendita un Rolex Daytona acciaio e oro del 2001, con ancora pellicola e sigillo oltre che scatola e garanzia, un Patek Philippe Tegolino anni Quaranta in oro giallo e un Jaeger LeCoultre Reverso Grand Taille Duoface del 1998 con cassa in oro rosa.

Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e ametista
Ape in oro giallo e ametista
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Rolex Daytona
Rolex Daytona

Serpente in oro giallo di Faraone
Serpente in oro giallo di Faraone







Il Notturno di Misani




Se non avete paura del buio, possono piacervi i gioielli della collezione Notturno di Misani. Collane, e bracciali, ma anche orecchini e un anello sono realizzati utilizzando oro e piccoli diamanti, assieme a cianite e lapislazzuli, pietre con il colore blu che evoca la notte. Ma bracciali e collane sono realizzati anche con lacci in cuoio, che aggiungono un tocco casual a questa ormai classica collezione del brand milanese.

Anello in oro lavorato a mano con cianite e diamanti
Anello in oro lavorato a mano con cianite e diamanti

Il brand Misani è nato a Milano nel 1965 su iniziativa di Ivo Misani, designer che aveva già aperto un negozio di oreficeria. Da orefice, Misani si è trasformato in gioielliere, proponendo pezzi con disegno originale e interamente fatti a mano in Italia. In particolare, viene utilizzata spesso la tecnica dell’oro martellato e ricorre sempre la variante con lacci in cuoio. Il brand è stato rilanciato negli anni scorsi e oggi a Milano Misani conta su due boutique. I gioielli hanno diverse fasce di prezzo, con una base di partenza di circa 400 euro.

Bracciale in oro, argento, cianite, diamanti, cuoio
Bracciale in oro, argento, cianite, diamanti, cuoio
Bracciale in oro, argento, cianite, diamanti, e triplo laccio in cuoio
Bracciale in oro, argento, cianite, diamanti, e triplo laccio in cuoio
Collana in oro, argento, cianite, diamanti, e doppio laccio in cuoio
Collana in oro, argento, cianite, diamanti, e doppio laccio in cuoio
Collana in oro, argento, cianite, diamanti e lapis
Collana in oro, argento, cianite, diamanti e lapis
Orecchini in oro e argento, con diamanti e lapis
Orecchini in oro e argento, con diamanti e lapis
Orecchini in oro e argento, con lapis
Orecchini in oro e argento, con lapis







I Gregori, highlander della gioielleria




I Gregori a Milano tengono alta la tradizione dell’oreficeria dalla fine dell’Ottocento ♦

Ogni città italiana o quasi ha le sue eccellenze. Per la gioielleria, ai poli di Valenza, Vicenza, Arezzo e Torre del Greco si può aggiungere Milano. Tra i gioiellieri che propongono sul mercato con proposte originali ci sono I Gregori, marchio dietro cui c’è una famiglia attiva dalla fine dell’Ottocento. Dal fondatore, Giovanni Gregori, passando per il fratello Giuseppe (che però era sarto), ai figli di quest’ultimo, Andrea e Luigi con la moglie Marie Esterine negli anni Cinquanta del secolo scorso.

Anello Stellavenere in oro giallo e diamanti
Anello Stellavenere in oro giallo e diamanti

Oggi l’azienda è gestita dalla quarta generazione, con i fratelli Andrea e Piero Gregori. Insomma, sono poche le Maison di gioielleria (e le imprese in generale) che possono vantare una così lunga tradizione. Come è lecito prevedere, i gioielli firmati I Gregori sono eredi della lunga tradizione: utilizzano oro bianco o rosa, diamanti, bianchi o brown. Ma il disegno dei gioielli conserva una sua originalità, anche negli anelli dedicati a matrimoni, fidanzamenti o ricorrenze speciali, in platino e diamanti bianchi. Tradizione sì, ma non senza una distinta personalità. Giulia Netrese

Anello in oro rosa
Anello in oro rosa
Collezione Fire, oro bianco e diamanti
Collezione Fire, oro bianco e diamanti
Anello Trilogy
Anello Trilogy
Anelli della collezione Platinum. Platino e diamanti bianchi, più pietre colorate
Anelli della collezione Platinum. Platino e diamanti bianchi, più pietre colorate
Anelli della collezione Platinum. Platino e diamanti
Anelli della collezione Platinum. Platino e diamanti
Anelli della collezione Waves, oro giallo e diamanti
Anelli della collezione Waves, oro giallo e diamanti
Orecchini della collezione Waves, oro bianco e diamanti
Orecchini della collezione Waves, oro bianco e diamanti
Collezione Abbracci, collana e anello in oro rosa e diamanti
Collezione Abbracci, collana e anello in oro rosa e diamanti
Collezione Decor, orecchini
Collezione Decor, orecchini
Collezione Decor, bracciale in oro rosa e brunito, con diamanti bianchi e champagne
Collezione Decor, bracciale in oro rosa e brunito, con diamanti bianchi e champagne

Collezione Abbracci, collana in oro giallo e diamanti bianchi e champagne
Collezione Abbracci, collana in oro giallo e diamanti bianchi e champagne







Le stelle azzurre di Mabina

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I gioielli che hanno la forma di stella sono in genere semplici, ma efficaci. Mabina Gioielli, brand di Milano, per la primavera-estate 2020 aggiunge alle sue innumerevoli collezioni dal prezzo accessibile le stelle di una parure in argento 925 composta da collane in due modelli, un bracciale e un anello. Le stelle della collezione sono realizzate utilizzando lo smalto azzurro, e si aggiungono a un altro tipo di stelle, che contengono invece un pavé di zirconia cubica. Il girocollo è lungo di 45 centimetri e alterna stelle di smalto azzurro e stelle rivestite di zirconia cubica (sette charms in tutto) e costa 49 euro. La stessa alternanza tra charm di smalto azzurro e stelline di zirconi, descrive il bracciale, dall’allure romantica

Anello di Mabina Gioielli
Anello di Mabina Gioielli

Realizzati con la stessa tecnica sono il charm del girocollo di 45 centimetri, con lo smalto e zirconia cubica (prezzo: 32 euro), e l’anello d’argento 925 regolabile nella misura, con una stella nella stella (zirconia al centro dello smalto), che costa 22 euro.

Bracciale con stelle in smalto e zirconia cubica
Bracciale con stelle in smalto e zirconia cubica
Girocollo con stelle in smalto e zirconia cubica
Girocollo con stelle in smalto e zirconia cubica

Collana con stelle in smalto e zirconia cubica
Collana con stelle in smalto e zirconia cubica







Nuove spirali per Gobbi

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Una spirale può portare in alto o in basso, dipende dai punti di vista: quelle dei gioielli di Gobbi, invece, portano colore. I pezzi della nuova collezione Rainbow di Gobbi, che riprende lo stile della linea Fairytale presentata tra anni fa, sono realizzati in oro bianco e zaffiri multicolor (gialli, rosa, azzurri). Tutti i gioielli sono costruiti attorno alla forma della spirale. La collezione comprende anello, orecchini, bracciale tennis (prezzo: 6500 euro) e collana con pendente.

Bracciale Rainbow
Bracciale Rainbow

Il design della collezione è quello di Serena Pozzolini Gobbi, che ha firmato anche la raccolta precedente. La veneranda Maison, che ha compiuto 178 anni (ha aperto nel 1842), è una gioielleria che nel centro di Milano che rappresenta una delle boutique storiche anche per l’orologeria, con marchi come Rolex, Tudor e Patek Philippe. Attualmente l’azienda è gestita da Luca Pozzolini Gobbi, figlio di Gastone, pronipote del fondatore, assieme a Serena Pozzolini Gobbi. «Abbiamo trovato nella spirale il simbolo perfetto per rappresentare il dna della nostra azienda e della nostra secolare tradizione», ha spiegato al momento del debutto la designer. E ora a una tradizione se ne aggiunge un’altra, quella della spirale.

Orecchini Rainbow in oro bianco e zaffiri
Orecchini Rainbow in oro bianco e zaffiri
Anello in oro bianco e zaffiri
Anello in oro bianco e zaffiri
Collana con pendente Rainbow
Collana con pendente Rainbow
Bracciale tennis di Gobbi, Milano
Bracciale tennis di Gobbi, Milano

Bracciale Rainbow in oro bianco e zaffiri
Bracciale Rainbow in oro bianco e zaffiri







L’anello Filodellavita per tre

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La linea di gioielli Filodellavita (un nome che in periodo di crisi sanitaria è quantomai azzeccato) di Rubinia Gioielli si moltiplica. L’azienda milanese, infatti, presenta la nuova versione degli anelli, ora proposti a tre fili. La collezione Filodellavita è stata lanciata nel 2007 e, come indica il nome, si ispira a una forma lineare e sottile ma anche, in senso figurato, indica il filo della propria esistenza, diverso per ogni persona. Non solo: il filo in oro o argento ha sempre avuto, nelle varie versioni, dei numeri molto precisi di giri: 7, 13, 22 e 10 per celebrare il decimo anniversario della collezione.

Anello in oro bianco con diamanti bianchi e brown
Anello in oro bianco con diamanti bianchi e brown

La nuova versione a tre fili è ispirata alla triade, parola che in effetti assume molti significati diversi, per la verità anche più di tre. In ogni caso, l’interpretazione e l’assegnazione di un significato a ogni filo è libera: il gioiello è proposto sia in argento che nei tre colori dell’oro, ma anche nella versione che mette assieme i due metalli. C’è anche una variante più preziosa, arricchita da riviere di diamanti neri, brown o bianchi. Prezzo: da 300 euro a 990 euro.

Anello in oro Filodellavita
Anello in oro Filodellavita in oro giallo
Anello a tre fili in oro bianco
Anello a tre fili in oro bianco

Anello con diamanti neri e brown
Anello con diamanti neri e brown







A ottobre la seconda edizione di Milano Jewelry Week





La prima edizione della Milano Jewelry Week ha avuto un buon successo. Ed ecco che la società organizzatrice, Prodes, si prepara a varare la seconda edizione, che si terrà dal 22 al 25 ottobre. In vista dell’appuntamento, fa sapere la società, si sono aperte le selezioni per chi vorrà partecipare all’evento.

Edizione di primavera di Artistar Jewels 2019
Edizione di primavera di Artistar Jewels 2019

Milano Jewelry Week 2020 interesserà atelier di alta gioielleria, laboratori di arte orafa, accademie, gallerie d’arte, artisti di gioiello contemporaneo, boutique di moda e showroom di design, con un obiettivo più che ambizioso: aumentare del 70% il numero degli eventi rispetto all’edizione 2019. L’idea è quella di rafforzare ulteriormente il legame con la città di Milano attraverso il coinvolgimento di svariate attività commerciali situate sul territorio che esporranno le creazioni di artisti e gallerie provenienti da tutto il mondo all’interno di differenti percorsi tematici quali il gioiello contemporaneo, d’autore, d’artista, prezioso e il bijou. Nella manifestazione torna anche per l’ottava edizione Jewelry Week Artistar Jewels, concorso-mostra che prevede la partecipazione di oltre 150 artisti internazionali.

Babs Art Gallery Milano, Jewelry Week 2019
Babs Art Gallery Milano, Jewelry Week 2019

Prodes Italia ha inoltre promosso Milano Jewelry Pearls, eventi formativi e culturali che, nel corso dell’anno, segneranno il passo del cammino verso la manifestazione con workshop, lecture e mostre a tema gioiello che vedranno protagoniste realtà come accademie e gallerie di gioiello, concept store, istituzioni del settore oltre ad artisti e designer provenienti da tutto il mondo, con la finalità di mantenere alti attenzione e interesse nei confronti del gioiello durante il corso dell’anno.

Gioielli di futuroRemoto
Gioielli di futuroRemoto
Galleria Irene Belfi © Giorgia Ionita
Galleria Irene Belfi © Giorgia Ionita

Giorgia Ionita,  Artistar Jewels 2019, Palazzo Bovara
Giorgia Ionita, Artistar Jewels 2019, Palazzo Bovara







Le gemme speciali di Forever Unique

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Sono molti gli specialisti di gemme che dalla semplice passione (e competenza) per le pietre preziose si evolvono in gioiellieri: è il caso di Osigem, brand milanese (ha sede a due passi da Piazza Duomo), nato dagli studi e dell’attività nel commercio dei diamanti di Aberto Osimo, e che ha lanciato il brand Forever Unique.

Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi
Orecchini in oro bianco, diamanti, smeraldi

Il marchio di gioielleria si distingue perché utilizza, tra l’altro, il taglio del diamante Ideal Square. Sono pietre estratte e lavorate in Canada con raffinatissime tecniche di taglio: 68 faccette che creano il percorso Cuori & Frecce. Insomma, esalta i riflessi della luce al suo interno, raddoppiandola. Con queste premesse, ecco Memory: gioielli in platino e diamante. Il platino e il brevetto Everlasting, spiega l’azienda, assicurano durezza e una luminosità costanti nel tempo, senza scalfitture anche dopo anni di uso quotidiano. Memory, nelle intenzioni, «celebra il tempo attraverso un percorso evocativo e multisensoriale in cui i gioielli sono associati a strumenti e forme musicali».

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti

Osigem ha anche siglato un accordo con De Beers Group che consente all’azienda di importare diamanti certificati dall’Iidgr, International Institute of Diamond Grading & Research, parte del De Beers Group of Companies. I diamanti, accompagnati dal Diamond Grading Report, si fregiano della sigla Dbg (De Beers Group) Iidgr seguita dal numero di certificato. Riportato all’interno del certificato stesso e inciso sulla cintura del diamante grazie ad una speciale incisione laser, il marchio ne garantisce qualità e provenienza. Infatti, oltre alle abituali 4 C, Carat (caratura), Colour (colore), Clarity (purezza) e Cut (taglio), De Beers certifica, per i suoi diamanti, una quinta C, Confidence (certezza), per indicare la sicurezza che proviene dal trasparente percorso di estrazione. Giulia Netrese

Bracciale Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Bracciale Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini Groumette in  oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini Groumette in oro rosa, diamanti, smalto azzurro
Orecchini in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini in oro bianco, rubini, diamanti
Orecchini in oro bianco, rubini, diamanti
Anello trilogy, oro bianco e diamanti taglio brillante
Anello trilogy, oro bianco e diamanti taglio brillante
Ciondolo con diamanti e smalto rosa a forma di lettera
Ciondolo con diamanti e smalto rosa a forma di lettera
Bracciali tennis di Forever Unique
Bracciali tennis di Forever Unique

Bracciale Simbiosi in oro e smeraldi
Bracciale Simbiosi in oro e smeraldi







La capsule Cuore di Liu Jo Luxory nella mostra Be a Sweetheart, a Milano





La capsule collection Cuore presentata da Liu Jo Luxury nella mostra Be a Sweetheart, il cuore nel gioiello moda organizzata a Milano, 8-18 febbraio a Palazzo Giureconsulti, da Homi Fashion&Jewels in collaborazione con il Poli.Design.

Bracciale Cuore di Liu Jo Luxury
Bracciale Cuore di Liu Jo Luxury

Il cuore è un must delle nostre collezioni di gioielli e in questi dodici anni lo abbiamo proposto attraverso numerose rivisitazioni che hanno ottenuto sempre un grande successo. Le collezioni di gioielli, visto il riscontro positivo sul mercato, sono e continueranno ad essere tra gli elementi caratterizzanti dell’offerta Liu Jo Luxury.
Bruno Nardelli, amministratore delegato di Liu Jo Luxury

Bruno Nardelli
Bruno Nardelli

La mostra è dedicata alle interpretazioni del cuore nella gioielleria fashion, nelle sue declinazioni in equilibrio tra arte e moda, sacro e profano, amore e sentimenti. La capsule di Liu Jo Luxury si caratterizza per un design con trama merlettata e si compone di collane, bracciali e orecchini a tema.

Orecchini della collezione Cuore
Orecchini della collezione Cuore

Liu Jo Luxury è la brand extension di Liu Jo per gli orologi e gioielli: faceva capo alla Nardelli Luxury di Bruno Nardelli, che è diventato nel 2017 Liu Jo Luxury, joint venture di Liu Jo con Nardelli. La nuova società ha Bruno Nardelli come amministratore delegato, mentre presidente è Marco Marchi, che è l’amministratore unico di Liu Jo. Liu Jo Luxury è nata con l’obiettivo di consolidare il posizionamento del brand sui mercati esteri.

Be a Sweetheart, il cuore nel gioiello moda
Dall’8 al 18 febbraio 2020
Milano, Palazzo Giureconsulti
Orari: 10.00/18.30 – Ingresso Libero

Collana della collezione Cuore
Collana della collezione Cuore







I gioielli di Vanessa Pederzani: scorpioni e pipistrelli, ma romantici

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L’azienda di famiglia è stata fondata a Milano nel 1947 ed è una gioielleria del centro: ma Vanessa Pederzani nel 2013 ha preferito seguire la sua strada. Naturalmente nel settore della gioielleria, ma a Londra. Acquista le pietre preziose direttamente da miniere (sostenibili) in Brasile, Colombia, Tailandia e India e assembla le gemme con oro 18 carati. Il risultato sono gioielli che alternano soggetti inusuali, come scorpioni, fauci di squalo, elmi medievali, pipistrelli. Le collezioni si chiamano, quindi, con nomi come Dark Kingdom, The Dancing Scorpion, The Dangerous Kiss, The Beautiful Warrior.

Gioielli della collezione Dark Kingdom di Vanessa Pederzani
Gioielli della collezione Dark Kingdom di Vanessa Pederzani

Prima di esprimere così tanta creatività, Vanessa ha fatto esperienza nei dipartimenti di gioielleria di Sotheby’s a Milano e Christie’s a Londra. Nel 2016 è stata invitata da una delle più grandi aziende di gioielleria del mondo, la cinese Chow Tai Fook, come designer ospite per creare una collezione bridal. E nel 2019 è stata la vincitrice del concorso Kickstart di International Jewellery London, oltre che invitata alla settimana inaugurale dei gioielli di Milano come parte della mostra Artistar Jewels tenutasi a Palazzo Bovara nel XVIII secolo a Milano.

Anello della collezione Dark Kingdom
Anello della collezione Dark Kingdom
Anelli di Vanessa Pederzani indossati
Anelli di Vanessa Pederzani indossati
Anello della collezione  The Beautiful Warrior
Anello della collezione The Beautiful Warrior
Bracciale della collezione The Dancing Scorpion
Bracciale della collezione The Dancing Scorpion
Orecchini della collezione The Dancing Scorpion
Orecchini della collezione The Dancing Scorpion
Collezione The Dangerous Kisss
Collezione The Dangerous Kiss
Anello della collezione The Dangerous Kiss in oro bianco e diamanti
Anello della collezione The Dangerous Kiss in oro bianco e diamanti
The White Queen Necklace
The White Queen Necklace

Vanessa Pederzani
Vanessa Pederzani







Vendite a tempo no-stop per Faraone Casa d’Aste: debutto con l’oro





Le aste a tempo, via web, sono un fenomeno che ha ampliato la platea degli acquirenti di gioielli e orologi. E non soltanto le big del settore hanno deciso di cogliere l’opportunità. Ora anche Faraone Casa d’Aste, società con sede a Milano, ha previsto di proporre vendite praticamente non stop.

Smeraldo colombiano a taglio ottagonale no oil del peso di 4,18 carati
Smeraldo colombiano a taglio ottagonale no oil del peso di 4,18 carati

L’idea è quella di organizzare per il 2020 un’asta continuativa, unica nel suo genere. La vendita è programmata con un susseguirsi di aste a tema della durata di 15 giorni, per un totale di 16 appuntamenti per gli utenti che si registreranno al sito web, sul quale verrà pubblicato il calendario su base mensile.
Bracciale in oro e smalto
Bracciale in oro e smalto

Questa successione continuativa di aste offrirà maggiori possibilità a venditori e acquirenti in confronto alle classiche due vendite annuali all’incanto organizzate da Faraone Casa d’Aste a maggio e novembre.

Il calendario degli appuntamenti sarà stilato nel corso dell’anno per poter seguire in maniera mirata solo le aste per i lotti di proprio interesse, che saranno esposti durante tutto il periodo dell’asta presso lo show room di via Montenapoleone 9 a Milano. Primo appuntamento: l’asta di febbraio, che avrà come tema l’età dell’oro. Mentre 15 giorni più tardi sarà la volta degli orologi.

Collana a catena in oro giallo e pavé di diamanti
Collana a catena in oro giallo e pavé di diamanti

Anello in oro bianco e giallo
Anello in oro bianco e giallo
Anello a catena in oro giallo
Anello a catena in oro giallo

Bracciale in oro e pietre
Bracciale in oro e pietre







Pasquale Bruni apre una boutique in via Monte Napoleone, a Milano





Come avevamo anticipato qui, Pasquale Bruni ha aperto una boutique nella più prestigiosa location di Milano dedicata al lusso: via Monte Napoleone. Lo spazio della gioielleria è di 150 metri quadri, distribuiti su due livelli, ed è stato disegnato e curato personalmente da Eugenia Bruni, designer della Maison di Valenza. Il concept segue il progetto già realizzato per la boutique di via del Babuino a Roma.

La vetrina della boutique in via Monte Napoleone, a Milano
La vetrina della boutique in via Monte Napoleone, a Milano

Abbiamo voluto dar vita ad un luogo ideale che riflettesse l’anima e l’essenza della Maison e nel quale si creasse un dialogo intimo e femminile con le nostre collezioni di gioielleria e alta gioielleria. Le colonne architettoniche in oro sono ispirate ai petali dei nostri fiori, elemento tipico nelle nostre collezioni iconiche e al contempo creano un’atmosfera che rimanda a luoghi sacri e di culto. L’oro conferisce forza e preziosità, il rosso la passione e la vita, il rosa l’energia femminile e l’amore.
Eugenia Bruni, figlia di Pasquale e direttore creativo

Eugenia Bruni
Eugenia Bruni

Lo spazio ha un design sofisticato ed elegante, con arredi e pavimenti progettati in quarzite rosa, un materiale naturale, pregiato e delicato al contempo. Per illuminare il nuovo flagship sono stati concepiti lampadari in seta le cui linee celebrano i fiori simbolo della Maison: rigorosamente realizzati a mano, proprio come tutte le collezioni ideate da questa storica azienda italiana nata a Valenza nel 1968 e che da sempre trova nella natura la sua prima fonte di ispirazione ideale.

Interno della boutique di Pasquale Bruni
Interno della boutique di Pasquale Bruni
La boutique di Pasquale Bruni
La boutique di Pasquale Bruni

In bacheca, collana della collezione Atelier Vento
In bacheca, collana della collezione Atelier Vento







Van Cleef & Arpels in mostra a Milano, ecco le immagini





A Milano 400 gioielli di Van Cleef & Arpels in una grande mostra che racconta la storia della Maison parigina. Con le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e a Nicolas Bos Presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels ♦︎

Il grande, sfavillante, fantasioso mondo di Van Cleef & Arpels racchiuso nelle sale di una mostra allestita a Milano. Un’occasione unica per ammirare da vicino documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache, oltre a 400 gioielli e orologi, che raccontano le origini della creazione artistica della Maison parigina dal 1906 a oggi.

L'allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca

La mostra dura dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 ed promossa dal Comune di Milano e prodotta da Van Cleef & Arpels, in collaborazione con Fondazione Cologni. Allestita A Palazzo Reale, l’esposizione è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza. I gioielli provengono dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels
Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels. Trasformabile in due bracciali, una clip e un pendente. Oro giallo, smeraldi, diamanti

Leggi anche: Romeo e Giulietta nei gioielli di Van Cleef & Arpels

La mostra offre anche un allestimento speciale, con una scenografia concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, che si specchia nelle sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese, che ospitano le tre sezioni in cui si articola la mostra: il Tempo, la Natura e l’Amore. Temi che hanno ispirato da sempre i designer della gioielleria parigina nella creazione di pezzi entrati nella storia della gioielleria, come la clip con la ballerina, gli animali, la zip.

Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels
Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels

Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni della Maison e la loro relazione con il tempo ispirandosi a un’opera di Italo Calvino, Sei proposte per il prossimo millennio. La sezione iniziale sul Tempo occupa dieci sale, dedicate a tematiche distintive. La prima sala è consacrata a Parigi, mentre le successive alla nozione di Esotismo e ai cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono poi l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni, testimonianze e pegni d’amore, che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels
Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels. Platino, oro giallo, Serti Mystérieux rubini, rubini, diamanti

Le ultime tre sale della mostra, infine, sono dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Clip Cinq feuilles, 1967 Van Cleef & Arpels
Clip Cinq feuilles, 1967. Platino, rubini, diamanti, già Collezione Maria Callas

Van Cleef & Arpels: il Tempo, la Natura, l’Amore
Palazzo Reale a Milano
dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020
Curatore  Alba Cappellieri
Mostra promossa da  Comune di Milano e Palazzo Reale
Prodotta da Van Cleef & Arpels
In collaborazione con  Fondazione Cologni
Catalogo Skira Editore
Orari Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Festività  Sabato 7 dicembre 9.30 – 22.30
Domenica 8 dicembre 9.30 – 19.30
Martedì 24 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 25 dicembre 14.30 – 18.30
Giovedì 26 dicembre 9.30 – 22.30
Martedì 31 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 1 gennaio 14.30 – 19.30
Lunedì 6 gennaio 9.30 – 19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso libero

Locandina mostra
La locandina della mostra

Di seguito, il comunicato stampa e poi le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e al presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels, Nicolas Bos.

Documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache testimoniano le origini della creazione artistica accompagnando i preziosi esemplari provenienti dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri, professore ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza.

Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca
Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca

La scenografia contemporanea, concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, dialoga con le sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese.

La mostra si articola intorno a tre concetti: il Tempo, la Natura e l’Amore, considerati come i valori più rappresentativi della Maison. Per la curatrice, “il gioiello è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto e il rapporto con il tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità della Maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere effimero della seduzione.”

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano

Prendendo le mosse dall’opera di Italo Calvino Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni di Van Cleef & Arpels e la loro relazione con il tempo. La sezione iniziale sul Tempo si snoda in dieci sale: la prima è consacrata a Parigi, seguono l’Esotismo e i cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni – testimonianze e pegni d’amore – che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Le ultime tre sale della mostra sono infine dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Ala Cappellieri e Nicolas Bos
Ala Cappellieri e Nicolas Bos

Nicolas Bos, presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels

Com’è nato il progetto di una mostra a Milano in collaborazione con Alba Cappellieri?

Milano è da tempo una delle grandi capitali della cultura in cui desideravamo presentare la storia della Maison. Il ruolo centrale di questa città nel mondo della creazione, del design e delle arti decorative ne fa un luogo per noi imprescindibile. Al di là della presenza della nostra boutique, qui abbiamo sviluppato dei legami con manifestazioni e istituzioni quali il Salone del Mobile, il Museo Poldi Pezzoli, la Scala o la Creative Academy. È del resto grazie alla Creative Academy – la scuola di design del Gruppo Richemont con sede a Milano – che ho potuto incontrare Alba Cappellieri, che qui insegnava in qualità di grande esperta di gioiello. Quando l’opportunità della mostra a Palazzo Reale si è concretizzata, abbiamo voluto affidarle la curatela in modo che apportasse il suo punto di vista sulla Maison attraverso un progetto completamente nuovo, radicato nella cultura italiana. Apprezzo molto questo tipo di collaborazioni capaci di stimolare il dialogo e arricchire lo sguardo sulle nostre creazioni.

Clip Fleur, 1939
Clip Fleur, 1939. Montatura in platino e oro giallo, con due fiori scintillanti dal cuore incastonato con diamanti giunchiglia sono trattenuti da un fiocco

Che cosa l’ha affascinata di questa lettura dell’universo della Maison?

Nelle opere di Italo Calvino a me note – Il barone rampante, Il cavaliere inesistente o Le città invisibili – ero affascinato da questa scrittura del XX secolo che preservava ancora il rapporto col meraviglioso, il racconto, l’infanzia. Grazie ad Alba ho scoperto le Lezioni americane che ci invitavano a un parallelismo tra l’universo della gioielleria e il mondo della letteratura, cercando di trovare una trasversalità, una comunità di valori che non fosse artificiale. Improvvisamente alcune parole di Calvino mi hanno colpito poiché sembravano definirci perfettamente: in effetti negli atelier noi facciamo spesso riferimento alla “precisione” e alla “leggerezza” per qualificare le nostre creazioni. Quando Alba ha sviluppato il progetto, tutto si è attuato in modo naturale, direi poetico. È riuscita a riunire intorno ai valori di Calvino degli insiemi coerenti e armoniosi. Mi piace l’idea di conservare quest’armonioso filo conduttore per tutto il corso della mostra. Ciò del resto è in sintonia con le conferenze di Calvino che avrebbero dovuto trovare compimento in un sesto valore: la Coerenza.

Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti
Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti

In cosa, secondo lei, la Maison ha sempre saputo radicarsi nella sua epoca pur conservando la capacità di creare esemplari senza tempo?

È molto difficile rendersene conto dall’interno e ciò richiede una presa di distanza rispetto alla storia della Maison e alla sua cronologia. S’individuano così i legami che le differenti creazioni hanno tessuto con la loro epoca e il loro contesto o con certi eventi in particolare, come quelli di carattere espositivo. Tali legami non erano necessariamente coscienti al momento della concezione degli esemplari, ma possono essere intuiti a posteriori. Ciò dipende probabilmente dal modo in cui da sempre la Maison opera, tramite la sua apertura sul mondo, l’attenzione nei confronti dei differenti stili di vita, dei cambiamenti sociali, dell’evoluzione nel modo d’indossare le creazioni, tanto nella moda come nella gioielleria. Van Cleef & Arpels si è sempre interessata all’attualità del mondo artistico, nonché a quella della creazione in senso lato. Il carattere intramontabile dei nostri esemplari è legato alla natura stessa della nostra attività: per definizione la gioielleria impiega materie preziose antichissime che non sono determinate dalla temporalità. Ma il fatto che lo stile della Maison abbia perdurato, si sia sviluppato senza soluzione di continuità, in modo ininterrotto e sempre coerente rappresenta un autentico fattore di atemporalità. Questa capacità di concentrarsi su alcuni mestieri, di rimanere coerente con il proprio stile, d’integrare le innovazioni senza tuttavia lasciarsi dominare dallo spirito del tempo incarna la vera forza della Maison.

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi costituiscono una parte straordinaria del nostro patrimonio che non è sempre stata oggetto di valorizzazione. Per esempio la mostra Van Cleef & Arpels, l’Art de la Haute Joaillerie al Museo di Arti Decorative di Parigi era focalizzata unicamente sulla gioielleria nelle sue funzioni tradizionali. Contrariamente a collane, bracciali o spille, che s’iscrivono in una tradizione millenaria e verosimilmente destinata a durare, gli oggetti sono legati a momenti specifici dell’arte di vivere. La loro funzionalità è dunque spesso ricondotta a un periodo definito che essi evocano come i ricordi di uno stile di vita passato, ormai lontano. Con questa mostra abbiamo voluto mettere in luce la qualità intrinseca di tali esemplari, cioè non la funzionalità, bensì la qualità della realizzazione, la dimensione di oggetto d’arte. Attraverso il prisma della molteplicità gli oggetti creano la sorpresa e rivelano il meraviglioso che è in essi. Grazie ai loro segreti, gli automi o le pendolette antiche possono talvolta suscitare più stupore che un gioiello tradizionale.

Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti
Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip. Ai miei occhi essa rappresenta una realizzazione assolutamente centrale e distintiva della Maison. Il dialogo che abbiamo instaurato con Alba è cominciato proprio da questa creazione che ha giustamente ispirato la sua riflessione sullo spirito del tempo. La collana Zip è dunque un’icona sia di Van Cleef & Arpels che della mostra.

 


Alba Cappelieri, Curatrice della mostra

Per comprendere l’universo di Van Cleef & Arpels ha fatto ricorso ai 5 valori definiti da Italo Calvino nelle Lezioni americane (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità). Perché ha adottato questa prospettiva?

Italo Calvino è il primo italiano a essere stato invitato, nel 1984, dall’Università di Harvard a tenere le prestigiose Charles Eliot Norton Lectures. In occasione di questo ciclo di conferenze lo scrittore aveva scelto di trattare dei “valori da preservare per il prossimo millennio” ovvero Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La conferenza sul sesto valore, la Coerenza, avrebbe dovuto essere redatta direttamente ad Harvard, ma purtroppo Italo Calvino è morto prima, il 19 settembre 1985. Tali “valori, qualità, specificità”, così come sono stati definiti da lui stesso, rappresentano dei valori assoluti per la letteratura, ma anche per il gioiello e per ogni altro oggetto del nostro tempo e supportano l’analisi e la comprensione della nostra epoca al di là delle singole discipline. La Leggerezza, la Rapidità, l’Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità offrono delle chiavi di lettura interessanti per decodificare la relazione tra Van Cleef & Arpels e il tempo: un tempo irregolare, spezzato e complesso come quello del XX secolo. L’artificio letterario ha permesso di rilevare che ciascuna di queste cinque “proposte” ben rappresenta alcune icone della Maison francese, che nella loro bellezza eterna esprimono e cristallizzano lo spirito del tempo che ha contribuito a crearle. I valori identificati da Calvino sono ancora attuali, fatto che ne attesta la pertinenza. Essi ci aiutano a comprendere il talento di Van Cleef & Arpels nell’interpretare, plasmare e tradurre il tempo in oggetti preziosi.

Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti
Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti

Nella mostra lei esplora anche altri concetti, come quello delle Intersezioni. Può dirci qualcosa di più in merito?

Ho aggiunto alle proposte calviniane cinque valori supplementari, che appartengono al DNA della Maison: Parigi, l’Esotismo e le Intersezioni con la danza, con la moda e con l’architettura. La sezione dedicata a Parigi è ben più che un semplice omaggio alla città in cui le famiglie Van Cleef e Arpels nel 1906 hanno dato origine a quest’avventura straordinaria, poiché all’inizio del XX secolo la capitale francese era il centro delle arti e della bellezza. L’Esotismo ci permette di comprendere meglio la capacità visionaria dei fondatori della Maison di esplorare mondi sconosciuti alla ricerca di gemme uniche, traendo ispirazioni, colori e motivi da culture altre. Questa capacità di connessione è molto rara nel mondo dell’Alta Gioielleria, che aspira alla trascendenza dell’eternità, abbandonando l’immanenza dell’effimero propria del gusto del momento. In oltre un secolo di storia, Van Cleef & Arpels ha al contrario dato prova del suo particolare talento nel ricavare la bellezza da fonti eterogenee in termini di materie, forme e discipline. Ciò è accaduto in passato e accade ancora oggi. L’intersezione con discipline quali la danza, la moda e l’architettura ha portato alla nascita di capolavori come le clip Ballerina, la collana Zip o i bracciali modernisti.

Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura
Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura

In che modo ha scelto il nome della mostra il Tempo, la Natura, l’Amore ovvero i tre grandi temi che strutturano il percorso?

Considero il Tempo, la Natura e l’Amore come i valori più importanti e rappresentativi della vita e quindi degli oggetti che accompagnano il nostro quotidiano. Purtroppo non è facile ritrovarli in gioielleria poiché questa disciplina è in costante equilibrio tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto, natura e artificio. L’Alta Gioielleria coltiva una dimensione che ambisce all’eternità, indifferente allo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Ciò non vale per Van Cleef & Arpels che dimostra sempre uno spiccato interesse per il proprio tempo. La mostra illustra la sua capacità di rappresentare un’epoca discontinua come il XX secolo e le sue aporie, la sua facoltà d’incarnare tanto i valori eterni della bellezza quanto il potere fugace della seduzione. Attraverso alcune creazioni della Maison, la natura diventa arte, sia in termini di gemme e di competenze sia di attitudine umanistica che aspira all’armonia. L’amore è l’energia più potente al mondo e ogni gioiello di Van Cleef & Arpels è realizzato con amore. Inoltre le creazioni di Van Cleef & Arpels – in quanto simbolo e pegno d’amore – hanno influenzato alcune leggendarie storie d’amore del XX secolo. È la prima volta che trovo i valori del Tempo, della Natura e dell’Amore riuniti insieme in una Maison di gioielleria. Lo studio della sua storia straordinaria e del suo heritage ha ampiamente superato le mie aspettative.

La sezione “il Tempo” si compone di dieci sale. Cosa l’ha spinta a dare uno spazio così importante a questo tema?

Ogni oggetto dovrebbe rappresentare la propria epoca. È ciò che gli conferisce senso e valore. Il tempo è un elemento cruciale della creatività e della fabbricazione: esso, infatti, modella l’estetica degli oggetti, ne determina la funzione e l’utilità sociale, definisce il loro stile, influenza la scelta dei materiali e delle tecniche, indica la loro origine, stratifica il gusto e soprattutto rivela il contesto. Ho compiuto lunghe ricerche sulla Maison Van Cleef & Arpels per comprendere il modo in cui essa esprime questa nozione di Zeitgeist nei sui oggetti preziosi. È così che ho esaminato e applicato dieci caratteristiche specifiche del XX secolo, adottando come punto di partenza le Lezioni americane di Italo Calvino.

Clip Ballerine, 1945 Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti
Clip Ballerine, 1945
Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi sono esposti nella sala “Molteplicità”, che ritengo essere una delle più spettacolari della mostra. Essa presenta oggetti che vanno dalla Minaudière – il prezioso scrigno inventato da Charles Arpels nel 1933 – ai portasigarette, dalle lampade ai flaconi da profumo, fino a una gabbia per uccelli, al modellino di una barca o a una scultura di Buddha. Meno conosciuti dei gioielli di Van Cleef & Arpels, questi oggetti sono unici e straordinari in termini di savoir-faire e di stile. Essi ci insegnano qualcosa sulla bellezza, l’arte, l’artigianato e il talento. Per Calvino la Molteplicità è un metodo di conoscenza, un ponte tra gli individui e le idee: è esattamente ciò che Van Cleef & Arpels ha fatto e continua a fare.

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip, senza dubbio! Naturalmente sono impressionata da numerosi gioielli e oggetti d’arte straordinari della Maison, ma la collana Zip mi ha folgorata. In quanto direttore del Museo del Gioiello di Vicenza, l’ho scelta anche per il museo per la sua capacità di associare la straordinaria manifattura orafa al funzionalismo di matrice industriale della cerniera lampo, in origine applicata alle uniformi americane. Un capolavoro di concetto, innovazione, creatività e tecnica, da scoprire fin nei minimi dettagli!

Bracciale orologio Ludo à volets, 1949 Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti
Bracciale orologio Ludo à volets, 1949. Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti






Les Georgettes punta a 3000 punti vendita. L’ultimo corner è a…

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Les Georgettes è un brand innovativo che ha brevettato un sistema che permette di personalizzare il proprio gioiello o accessorio grazie a inserti di cuoio e vinili intercambiabili e reversibili (ne abbiamo parlato qui). E ha l’obiettivo di espandersi parecchio, visto che negli ultimi anni Les Georgettes by Altesse ha deciso di aprire 3.000 punti vendita in 55 Paesi nel mondo, tra cui la sua prima boutique a Shanghai caratterizzata da un innovativo concept design.

Corner Les Georgettes da Coin, Milano
Corner Les Georgettes da Coin, Milano

Il brand in Francia conta già su 45 corner presenti in department store come Gallerie Lafayette e Printemps, che si aggiungono alla boutique di Parigi. Ora è la volta di Milano, dove ha aperto un nuovo corner all’interno dello store Coin di Piazza 5 Giornate. Il punto vendita vuole anche comunicare un’atmosfera parigina, con una particolare attenzione all’illuminazione, le teche, al ripiano espositivo e ai dettagli della parete. Oltre, ovviamente, a orecchini, bracciali, collane e anelli per donne e accessori in pelle, tutti personalizzabili con cuoi colorati e intercambiabili.

Orecchini Mezza Luna Les Georgettes
Orecchini Mezza Luna Les Georgettes

D’altra parte, Les Georgettes by Altesse, è un brand che fa parte di Renaissance Luxury Group, gruppo dedicato proprio al rilancio del made in France. Nel 2020 saranno aperti un nuovo corner presso la Galerie Lafayette di Berlino ed un Flagship Store a Tokyo. In Italia il brand è già presente con una rete in crescita di gioiellerie multimarca e con un corner presso il Brian & Barry Building di Milano.

Bracciale a catena Girafe
Bracciale a catena Girafe
Bracciale rosa
Bracciale a polsino rosa
Corner all'interno di Coin
Corner all’interno di Coin

Collana con finiture dorate
Collana con finiture dorate







A marialicci le pubbliche relazioni di Mattioli





Il brand torinese Mattioli passa sotto le cure mediatiche di marialicci, agenzia milanese indipendente di media e pubbliche relazioni, specializzata nel settore della comunicazione fashion, design e life-style. Mattioli è un marchio affermato, sotto la guida creativa di Licia Mattioli, fondatrice e Ceo del brand, oltre che vice presidente di Confindustria.

Leggi anche: L’oro di Mattioli con 1To 

Maria Licci, Founder e Ceo dell’agenzia marialicci
Maria Licci, Founder e Ceo dell’agenzia marialicci

Oltre che nella boutique-salotto a gestione diretta in via del Babuino a Roma, i gioielli Mattioli sono distribuiti attraverso gioiellerie in oltre 30 Paesi nel mondo. Ora Mattioli entra nel portfolio clienti dell’agenzia, sita nella sede di via Giuseppe Scalarini 10 a Milano: una costruzione di origini industriali in zona Ripamonti a Milano, nuovo polo di riferimento per attività creative, economiche e culturali.

Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli
Licia Mattioli (a sinistra) con Nancy Brilli

Anello in oro bianco e diamanti neri
Mattioli, anello in oro bianco e diamanti neri

Mattioli, bracciale in oro rosa e diamanti
Mattioli, bracciale in oro rosa e diamanti

Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia
Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia







La collezione di gioielli da sposa di Melania Fumiko





Dagli abiti da sposa ai gioielli. E dal Giappone a Milano, passando da New York. Melania Fumiko Benassi, una stilista specializzata in abiti per il matrimonio, ha presentato collezione di gioielli ispirata alla foglia di Ginkgo Biloba.

La scelta del soggetto, una pianta esotica, è coerente con il doppio nome della designer. Di famiglia trentina, ha vissuto in Giappone da bambina e poi negli Usa. E il secondo nome (Fumiko) è stato scelto in onore di una maestra della cerimonia del tè. Dal Paese del Sol Levante Melania Fumiko ha anche portato il piacere per le linee pulite che caratterizzano il design giapponese.

Melania Fumiko, anello e bracciale
Melania Fumiko, anello e bracciale

I gioielli sono pensati per completare i look disegnati e realizzati dalla stilista, ma anche come regalo per testimoni e damigelle. La foglia di Ginkgo Biloba, tra l’altro, ha anche il significato simbolico di rinascita, di vitalità e di immutabilità delle cose. E il pavé irregolare di zaffiri gialli e smeraldi è ispirato alle stagioni di autunno e primavera.

Bracciale della collezione Ginko Biloba
Bracciale della collezione Ginko Biloba

Anello con pavé di diamanti
Anello con pavé di diamanti

La collezione è composta da orecchini, bracciali, collane, gemelli e anelli, creati artigianalmente da un laboratorio orafo milanese. I materiali sono oro bianco, giallo e rosa, 18 carati. Ogni gioiello è realizzato a mano ed è disponibile nella versione in solo oro, oppure in oro e pavé di pietre preziose oppure diamanti taglio brillante, montati a giorno per rendere più luminose le gemme (dovrebbero ricevere luce anche dalla superficie posteriore). Oltre alla linea per donna, sono disponibili anche gemelli da uomo realizzati in argento 925.

Collana in oro rosa
Collana in oro rosa
Collana in oro rosa indossata
Collana in oro rosa indossata

Anello, orecchini e collana
Anello, orecchini e collana







Pasquale Bruni a Milano in via Monte Napoleone

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Pasquale Bruni rinnova le collezioni e apre uno store in via Monte Napoleone, a Milano ♦︎

Pasquale Bruni raddoppia a Milano e apre uno store nella via dello shopping di lusso più prestigiosa, via Monte Napoleone. L’apertura del negozio, che si trova al numero 5, cioè vicino a Piazza San Babila, è prevista per dicembre. La Maison di Valenza manterrà, però, anche show-room e uffici nella vicina via Manzoni. Un impegno non da poco per l’azienda, visto che nella via milanese più famosa il costo al metro quadro è stimato di poco sotto i 40.000 euro, mentre per le locazioni si toccano i 10.000 euro, sempre al metro quadro.

Lavori in corso per l'apertura dello store di Pasquale Bruni in via Monte Napoleone a Milano
Lavori in corso per l’apertura dello store di Pasquale Bruni in via Monte Napoleone a Milano

Pasquale Bruni ha anche rinnovato di recente le proprie collezioni, tra le quali spicca Atelier Vento: pezzi unici, di grande impatto, realizzati con diamanti che sostengono rubellite, tanzanite e morganite. Tra i gioielli spicca la grande collana che alterna diamanti e rubellite incassate a pavé su tre fila di preziose foglie, nello stile della collezione presentata a Baselworld un paio di anni fa.





Anello della collezione Atelier Vento
Anello della collezione Atelier Vento

Collana della collezione Atelier Vento
Collana della collezione Atelier Vento

Orecchini della collezione Atelier Vento
Orecchini della collezione Atelier Vento

Orecchini con grandi rubelliti della collezione Atelier Vento
Orecchini con grandi rubelliti della collezione Atelier Vento







Sotheby’s vende la collezione Cologni





La collezione Cologni di orologi e gioielli va all’asta a Milano da Sotheby’s. Un’occasione per gli appassionati di Cartier♦︎

Preziosi gioielli a fin di bene. Va all’asta, a Milano, la raccolta di orologi e gioielli appartenenti a Franco Cologni, scrittore e imprenditore appassionato di orologeria e gioielleria, e a sua moglie Adele Tamiso Cologni. Gioielli e orologi saranno venduti da Sotheby’s: in tutto sono 72 lotti con pezzi datati dai primi del Novecento al Duemila. Il ricavato andrà a favore di un nuovo progetto della Fondazione Cologni di Milano: uno spazio espositivo e culturale dedicato all’eccellenza dei mestieri d’arte, presso un importante museo milanese.

Bird Fligh, in oro, smeraldo, rubini e diamanti
Bird Flight, in oro, smeraldo, rubini e diamanti

La raccolta vanta anche la presenza di diversi gioielli degli anni Trenta, come la splendida spilla/clip Cartier datata 1930 e stimata 20.000-30.000 euro. Del 1932 è invece il bracciale in diamanti Cartier stimato 40.000-60.000 euro con custodia originale. Datata 1962 è la spilla Bird Flight in oro, smeraldo, rubini e diamanti, stimata 30.000-50.000 euro. In asta verrà presentato anche il Collier Cartier Panthère, con custodia, stimato 9.000-13.000 euro. Le due splendide pantere sono amovibili e trasformabili in una spilla.

Bracciale in diamanti Cartier, 1932, con custodia originale
Bracciale in diamanti Cartier, 1932, con custodia originale

Non è un caso che nella collezione si trovino tanti Cartier. Cologni, Cavaliere del Lavoro e Officier de la Légion d’Honneur, infatti, è stato fondatore e direttore del magazine internazionale Cartier Art. Per quarant’anni ha collaborato presso Cartier fino a diventare presidente Mondo e, a seguito dell’incorporazione di Cartier nel Gruppo Richemont, è diventato presidente esecutivo di tutto il settore gioielleria e orologeria del Gruppo. È inoltre fondatore e Presidente del Comitato Culturale della Fondation de la Haute Horlogerie di Ginevra. Nel 2016, insieme a Johann Rupert, Chairman della Compagnie Financière Richemont SA, ha dato vita alla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, anch’essa basata a Ginevra, la cui finalità è quella di valorizzare la creatività e i mestieri d’arte a livello internazionale creando occupazione, sostenendo la cultura e valorizzando il savoir-faire dei territori.

Collier Panthère di Cartier
Collier Panthère di Cartier

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è un’istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995. Le sue iniziative si rivolgono soprattutto ai giovani: formare nuove generazioni di Maestri d’Arte, salvando le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia, è infatti uno degli obiettivi che la Fondazione persegue. Grazie al nuovo spazio espositivo, la Fondazione Cologni potrà così dare visibilità e valore al lavoro dei maestri d’arte, suscitando nei giovani nuove vocazioni.

Orologio in oro bianco, diamanti neri e bianchi di Cartier
Orologio in oro bianco, diamanti neri e bianchi di Cartier

La collezione è costituita anche da molti orologi da collezione. Si tratta di decine di esemplari firmati da Cartier, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Piaget, Frank Muller, Jaeger-LeCoultre e altri marchi prestigiosi. In alcuni casi gli orologi sono edizioni limitate o dedicati al collezionista. Tra i lotti più accattivanti della collezione ci sono l’orologio da polso La Monégasque di Roger Dubuis del 2012 in oro rosa, presentato in asta con una stima di 17.000-25.000 euro.

Royal Oak Offshore Chronograph Rhone-Fusterie di Audemars Piguet
Royal Oak Offshore Chronograph Rhone-Fusterie di Audemars Piguet

Un’edizione limitata in acciaio inossidabile del Royal Oak Offshore Chronograph Rhone-Fusterie di Audemars Piguet, datato 2008 circa è stimato 8.000-12.000 euro. Anche l’orologio Saltarello di Cartier, del 1997, è un’edizione limitata realizzata in platino, stimato 8.000-12.000 euro. Ed è sempre della Maison parigina l’orologio da polso Himalaya in oro bianco e diamanti neri, datato 2004 e presentato in asta con una stima di 8.000-12.000 euro.

Vendita online dal 28 ottobre al 6 novembre.
Esposizione a Milano, Palazzo Serbelloni
Mercoledì 30 ottobre 2019, ore 11.00-17.00







Bulgari al top con Aste Bolaffi

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Un anello con diamante da 13,70 carati di Bulgari al top nella vendita di Aste Bolaffi ♦︎

Risultato complessivo di 1,2 milioni di euro, inclusi diritti, e 85% dei lotti venduti. È il bilancio l’asta di gioielli che si è svolta a Milano e firmata Aste Bolaffi. Sala gremita di partecipanti che si sono dati battaglia con le decine di collezionisti collegati da tutto il mondo sul sito di Aste Bolaffi e al telefono. Hanno spuntato le migliori aggiudicazioni i gioielli firmati, in particolare di Bulgari e Cartier. Tutti venduti i lotti di diamanti, mentre i gioielli antichi hanno raddoppiato le basi d’asta. Il top lot della vendita è stato l’anello di Bulgari con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati in scatola originale, aggiudicato a 119.000 euro.

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Anello con diamante di 13,70 carati di Bulgari

Tra gli altri migliori risultati si segnalano l’anello in zaffiro blu Ceylon non trattato di 4 carati e diamanti, gli orecchini in diamanti taglio goccia di 14 carati complessivi (22.500 euro), l’antico pendente di fine Ottocento con smeraldo colombiano di oltre 5 carati e diamanti (22.500 euro) e la coppia di diamanti taglio Vecchia Miniera rispettivamente di 4,20 e 3,40 carati montati su orecchini (20.000 euro).

Anello in zaffiro blu Ceylon non trattato di 4 carati e diamanti
Anello in zaffiro blu Ceylon non trattato di 4 carati e diamanti

Molto ambiti, infine, il raro orologio da donna tubo gas di Bulgari con la particolare lavorazione satinata (18.750 euro) e il bracciale in oro giallo alla schiava di Cartier formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi (17.500 euro).

Lunedì 21 ottobre Ase Bolaffi fa il bis con la vendita di orologi: 150 esemplari tra cui Rolex, Patek Philippe, Omega, Longines, Eberhard e Universal Genève.

Orecchini in diamanti taglio goccia di 14 carati complessivi
Orecchini in diamanti taglio goccia di 14 carati complessivi
Antico pendente di fine Ottocento con smeraldo colombiano di oltre 5 carati e diamanti
Antico pendente di fine Ottocento con smeraldo colombiano di oltre 5 carati e diamanti
Bracciale-orologio in oro di Bulgari
Bracciale-orologio in oro di Bulgari
Cartier, bracciale in oro giallo alla schiava formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi
Cartier, bracciale in oro giallo alla schiava formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi







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