La provocazione di Anna Barbara: con il design crea collane e orecchini riutilizzando i materiali poveri ♦︎
Gioielli prodotti/tagliati da mattoni freschi. Una raccolta di lenti smarrite. Gioielli realizzati con scarti industriali. Diciamo la verità: solo un progetto di avanguardia può sostituire zaffiri e oro, diamanti e lapislazzuli nella fantasia di una designer di gioielli. Questa via minimalista, in qualche modo provocatoria, è quella seguita da Anna Barbara, fondatrice dello studio di architettura SenseLab di Milano. Laureata in architettura, designer, Anna Barbara punta a essere un riferimento della economia circolare, cioè del principio che non si butta via niente.
Mattoni, pietra di cava o detriti spiaggiati: con un eco a Jonathan Safran Foer, “ogni cosa è illuminata di nuova vita”.
Questi umili materiali si trasformano così in anelli, collane, pendenti e orecchini. La collezione Mare Nostrum, suddivisa in Rosita, Titanic e Migrante, allude alle difficoltà, ma anche al contesto culturale delle migrazioni. Anche per questo i gioielli poveri (di materiali) e ricchi (di idee) diventano un punto di riferimento alternativo e un messaggio. Giulia Netrese