Argento e ottone placcato oro costituiscono gli elementi che compongono il menu di Sovrani, brand italiano di bijoux e gioielli a prezzo accessibile. Catene, pietre e cristalli, geometrie semplici e immediate sono utilizzate per collezioni che possono incontrare subito il favore del pubblico sono gli elementi distintivi del marchio. I gioielli sono realizzati a Recanati, cittadina della regione Marche (Italia) è famosa come patria del poeta Giacomo Leopardi, ma anche per la sua produzione di oggetti e gioielli in argento.
Sovrani è nata nel 1996 diventando in pochi anni il riferimento per gli articoli regalo in argento 925 e, dal 2010 anche di bijoux, con la sua prima collezione di gioielli in argento. Nel 2013, poi, gli imprenditori Sandro e Silvano Bravi, hanno riunito tre aziende recanatesi del settore (Valenti, Mida e Sovrani) sotto lo stesso tetto, con attività integrate di back-office, produzione, logistica e distribuzione. Un’operazione che ha reso Sovrani un’azienda più competitiva.
La Sorellina ama l’audace
Il brand di New York Sorellina di Nicole e Kim Carosella, nato per donne audaci ♦︎
Sorellina è una parola italiana che significa sorella minore, ma è anche un modo affettuoso per indicare una amica molto intima. Nel caso di Sorellina i due aspetti coincidono. Anche se a utilizzare la lingua italiana sono due sorelle di Long Island, località vicino a New York, Nicole e Kim Carosella. Il cognome, però, indica l’origine della famiglia nel Paese che ha creato la Torre di Pisa e inventato la pizza (basterebbe questo per voler bene all’Italia). I loro gioielli sono molto apprezzati: Sorellina nel 2023 è arrivata prima nella categoria Best in Platinum ai Couture Design Awards.
Nicole e Kim hanno avuto fin da bambine, raccontano, passione per il design, per l’arte e, naturalmente, per i gioielli. Nicole ha studiato Belle Arti, ma in California, in particolare fotografia. Poi, ha iniziato a raccogliere gioielli d’epoca e ha studiato sul design dei gioielli al Fashion Institute of Technology di New York. Kim, la più giovane, ha studiato storia dell’arte all’università di New Orleans. Dopo, ha scelto di vivere a Firenze, in Italia.
Le esperienze delle due sorelle si sono concretizzate in Sorellina, che propone «gioielli né sottili né discreti». Al contrario, i pezzi di Sorellina sono audaci, con un mix di femminile e maschile, e il vintage con il moderno.
I gioielli da meditazione di Alo Yoga
Gioielli per lo yoga. Ma non è necessario indossarli mentre si pratica un esercizio di asana. L’idea è di Alo Yoga, azienda americana specializzata in abbigliamento dedicato a chi pratica l’antica disciplina indiana o, più facilmente, la tecnica di rilassamento muscolare diffusa in Occidente. In ogni caso, Alo Yoga accanto legging e felpe, ora propone anche una collezione dedicata a chi pratica yoga o meditazione.
La capsule collection comprende quattro pezzi: collane composte da sfere di pietre come quarzo, occhio di tigre, turchese bianco e onice nero. Le collane sono realizzate con 108 perle, numero che dovrebbe essere utile per recitare mantra. Al centro si trova il pendente Be Here in palladio placcato oro 18 carati. I gioielli sono composti da un team tutto femminile di artigiane tibetane e una parte di ogni vendita sarà donata alla cura e all’educazione dei bambini presso il Manjushree Vidyapeth Orhpanage nell’Himalaya orientale. Il prezzo è di 215 euro o dollari.
L’arte di Carlo Luca della Quercia
Carlo Luca della Quercia Illario, una storia alle spalle sotto forma di serpente ♦︎
Un secolo di storia chiamato a rivivere: compie 27 anni Carlo Luca della Quercia Illario marchio nato nel secolo scorso e ricostituito da Giovanni assieme a Carlo e Gian Luca Illario nella eldorado della alta gioielleria italiana, Valenza, nel 1997.
Carlo della Quercia ha studiato gemmologia al Gia di New York e alla N.Y. University. Gian Luca ha studiato a Milano e Londra con indirizzo artistico. Questo bagaglio ha permesso la rinascita di gioielli storici del primo Novecento e di art déco, conservati negli archivi della Maison. Tra i gioielli che più di altri hanno trovato posto nella storia di Carlo Luca della Quercia, c’è la serie Serpenti, una delle forme di gioiello più famose. Ma che, per essere realizzata come si deve, ha la necessità di una lavorazione attenta ed esperta.
I serpenti sono bracciali estensibili di diverse lunghezze, che possono variare di lunghezza: da un giro a più giri. Sono tutti fabbricati interamente a mano, ogni singola scaglia è collegata alla successiva con perni a scomparsa e con l’introduzione all’interno di due molle in oro che si estendono in senso contrario tra loro contribuiscono a dare la massima estensione al bracciale. I bracciali serpente possono essere solo in oro, in oro smaltato a caldo in diverse tonalità di colore, in oro rivestito in madreperla, arricchiti da pietre preziose incastonate a pavé sulla testa e battute negli occhi.
Insomma, per riuscirci bisogna possedere una grande perizia. E infatti, parte della attività dell’azienda si svolge per conto di grandi Maison internazionali, che affidano al loro laboratorio la realizzazione di propri gioielli.
Lavinia Fuksas, design tra rombi e triangoli
Forse la creatività non può essere trasmessa per via genetica, ma crescere tra due architetti famosi può essere utile per sviluppare il proprio senso estetico. Ed è quanto può raccontare Lavinia Fuksas, figlia di Doriana e Massimilano Fuksas, due progettisti italiani noti a livello internazionale. Lavinia, però, ha seguito la sua strada. E ora è considerata una delle firme emergenti della gioielleria. Merito, se così si può dire, anche del periodo di lockdown causato dal covid, che ha concesso un tempo di riflessione e di progettualità all’idea rimuginata da tempo di affrontare il mercato della gioielleria.
Una delle caratteristiche dei gioielli di Lavinia Fuksas, che ha base a Roma, è, inoltre quella di essere progettati indifferentemente per uomo o per donna. Il gender fluid è trend e, a ben guardare, per i designer di gioielli proporre anelli oppure orecchini da proporre senza distinzione di genere è un gran risparmio e un’ottima opportunità.
Lo stile della designer è una strada con due punti di arrivo e partenza. Da una parte c’è la geometria architettonica, figlia dell’ambiente culturale in cui è cresciuta la designer, dall’altro lo sforzo di rendere le figure di triangoli e rombi, che ricorrono nelle collezioni di Lavinia Fuksas, duttili e non troppo rigide. Lo rivela anche la scelta di una delle sue collezioni, Jaipur, ispirata all’atmosfera della città indiana capitale della lavorazione di oro e gemme.
Il titanio in catene di Anteo Gioielli
Titanio, catene, diamanti, pietre preziose. Con l’aggiunta di anelli che mostrano il ritratto, dipinto a mano, del cane o gatto di casa. Anteo Gioielli è una delle aziende orafe del distretto di Valenza, ma con aspetti che la distinguono dalle altre che popolano la città. Il primo aspetto riguarda, appunto, l’utilizzo del titanio per creare grandi bracciali groumette con colori diversi, come consente quel particolare metallo, assieme a inserti in oro, pavé di diamanti e pavé di pietre come zaffiri e rubini. Con la stessa forma, ma in dimensioni ridotte, sono proposti gli anelli. La linea di questi gioielli è chiamata Magnifica. L’uso del titanio e la sua particolare ossidazione conferisce alla lega una colorazione unica, spiega l’azienda.
Le catene costituiscono il menu principale di Anteo, azienda fondata da Davis Paolo Fonsato. Bracciali tennis e catene con pavé di diamanti sono proposti per donna e per uomo. Un altro gioiello che caratterizza l’azienda, accanto ai gioielli più classici come le fedi in oro o eternity, sono gli anelli tipo chevalier che riportano sulla superficie i ritratti di cani o gatti scelti dal committente, il cliente, dipinti a mano. Un modo per portare a spasso il pet senza guinzaglio.
Marcello Pane alla lettera
Marcello Pane, l’antica tradizione napoletana in chiave moderna ♦︎
L’antica tradizione della gioielleria napoletana passa anche attraverso il brand Marcello Pane. L’azienda vanta una nascita antica, nel 1899. Oggi l’azienda è condotta da Ettore e Marcello Pane, discendenti del fondatore della piccola maison. Che, nel frattempo, è passata dalla scala dell’artigianato a quella industriale: i gioielli delle collezioni Marcello Pane sono realizzate nel centro orafo Tarì di Caserta, città vicino a Napoli. Nella città del Vesuvio, invece, l’azienda ha aperto il primo negozio monomarca.
Questo passaggio da attività artigianale a una con più moderni mezzi di lavorazione ha permesso di ridurre i costi. Le collezioni di Marcello Pane seguono così due strade: quella più tradizionale con monili in oro, e quella con prezzo più accessibile con l’utilizzo dell’argento, assieme a perle, mentre ai diamanti si alternano i cristalli. Una collezione tra le più popolari, per esempio, è quella che utilizza nel più classico dei modi le lettere dell’alfabeto per comporre nomi o semplicemente come iniziali. Le collezioni Essential e Itaca utilizzano l’argento con una particolare lavorazione sabbiata che valorizza la superficie dei gioielli, con o senza galvanica in oro. La più recente è, invece, la Honey Collection.
I preziosi gioielli di fiori e foglie dell’indiana Neha Dani. Anche nella collezione Titanium ♦
Dal suo studio di New Delhi alle boutique di Europa e Usa: Neha Dani è una designer (ma forse sarebbe meglio definirla un’artista del gioiello), che è riuscita nell’impresa di diventare un firma internazionale. Date un’occhiata ai gioielli in questa pagina e capirete perché. Qualcuno arriccia il naso per l’utilizzo del rodio usato per conferire particolari sfumature al metallo, ma in realtà questo è solo un particolare di quello che è il processo creativo di Neha Dani. I pezzi creati sono pezzi unici che esaltano le pietre preziose utilizzate attorno alla struttura in oro 18 carati. Anche se le forme possono apparire astratte, i temi del mondo naturale e le emozioni umane sono presenti in ogni pezzo.
Foglie secche e petali di fiori sono tra i soggetti che ricorrono più spesso nelle creazioni della designer indiana. I contorni di collane o anelli sono mossi, come se fossero piegati dal vento: una scelta che imprime leggerezza anche ai gioielli più elaborati. Dani è membro dell’associazione Gemmologica d’Inghilterra e ha il diploma del Gemological Institute of America. Il prezzo dei suoi gioielli parte da circa 18.000 dollari.
Geometrie in Valani Atelier
Geometrie e pietre preziose: la sorprendente storia di Heena Shah e della sua Valani Atelier ♦︎
Scordatevi la storia della bambina che amava giocare con i gioielli della nonna e da grande è diventata designer. No. Heena Shah, origini indiane, lavorava come ingegnere da Google. Dagli algoritmi alle gemme: non è stato un salto semplice. Ora però è soddisfatta e ha conosciuto il successo con la sua Maison, Valani Atelier, con sede a New York.
La storia del cambiamento, invece, passa attraverso il marito della stilista, che fa parte di un’antica famiglia di mercanti di gemme. Da oltre 80 anni, infatti, la famiglia Valani acquista pietre preziose direttamente dalle miniere di tutto il mondo e si avvale di artigiani che lavorano con tecniche tradizionali. La designer è appassionata di arte e scultura e ad un certo punto della sua vita ha deciso di viaggiare. Prima con il marito a Hong Kong, e poi attraverso le miniere di mezzo mondo. La passione per la scultura e la scoperta della bellezza delle gemme ha fatto il resto di lei.
Per diventare gioielliere, però, mancava uno step: imparare il mestiere. Per questo Heena Shah ha frequentato corsi di design al Gemological Institute of America di New York. La professione di ingegnere ha probabilmente aiutato la designer nel suo lavoro di progettazione. E in poco tempo ha collezionato diversi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui un Agta Spectrum Award, un WJA Diva Award e il Platinum Innovation Award, mentre quest’anno un bracciale di diamanti e smeraldi è arrivato al primo posto nella categoria InStore Design Awards. Lo stile di Atelier Valani spazia tra classico e moderno: alcuni gioielli seguono una sorta di minimalismo nordico, altri hanno un aspetto che corrisponde più ai canoni tipici della gioielleria.
La formula mix di Cristina Sabatini
Cristina Sabatini, fashion jewelry e colori brillanti made in New York. Ecco le ultime novità del brand ♦︎
Italiana di origini, brasiliana di nascita, statunitense di cittadinanza. Cristina Sabatini a New York ha fondato, nel 2012, un piccolo impero di accessori, tra cui gioielli vivaci, a prezzo accessibile, ma con accesso anche alle star come Lady Gaga, che li ha adottati. E si capisce perché: i gioielli di Cristina Sabatini sono vistosi, eclettici, si fanno notare. La designer ha un concetto molto elaborato delle sue creazioni: colori squillanti, pelli esotiche, resina, argento sterling, oro 18k, pietre preziose e semipreziose. Un mix originale che è in grado di stupire. Come nel caso dei suoi bracciali «da gladiatore», disponibili in dieci colori e combinazioni diverse.
La formula ha avuto successo e Cristina Sabatini, oltre a convincere star come Lady Gaga, Carrie Underwood, Rhonda Rousey, Teyonah Parris e Danielle Panabaker, ha aperto cinque boutique di lusso in giro per il mondo. La sua fashion jewelry è anche il frutto di un mix di esperienze, stili ed emozioni che ha raccolto nei suoi viaggi. Ma non solo. Se siete curiosi, sappiate che quando non progetta, Cristina trascorre il tempo con suo marito, due figli e un amato bulldog, Louis.
I 10 bracciali meno costosi di Tiffany
Cercate un bracciale di Tiffany? Volete fare un regalo? Non dovete rapinare una banca. Ecco i 10 bracciali meno costosi di Tiffany: rassegna con immagini e prezzi.
Tiffany and Co ha una lunga storia alle spalle: è stata fondata nel 1837 ed è diventata un gigante della gioielleria, con oltre 300 negozi in 27 Paesi. Non solo: vende gioielli per circa 4,4 miliardi di dollari (nel 2019). Tra l’altro, Tiffany negli ultimi anni si anche impegnata «a ridurre l’impatto ambientale, rispettare i diritti umani e contribuire in modo positivo alle comunità», con una gestione attenta per quanto riguarda l’oro, che è estratto esclusivamente da una miniera che viene identificata pubblicamente o da fonti riciclate. Questo per dire che il brand è storico, ma allo stesso tempo resta moderno, attuale e ricercato.
Ma i gioielli di Tiffany sono anche considerati, erroneamente, irraggiungibili, di un lusso inaccessibile. Questo è vero per quanto riguarda l’alta gioielleria oppure i pezzi in oro e grandi pietre preziose. Ma non corrisponde alla realtà per i gioielli in argento, anche di design, che sono acquistabili a un costo davvero alla portata di tutti. Ecco, per esempio, i 10 bracciali meno costosi di Tiffany (prezzi aggiornati a dicembre 2023). La novità riguarda i bracciali che sono venduti esclusivamente online. Tutti i bracciali sono in argento.
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L’antica Roma sui gioielli di Jorge Adeler
Monete dell’impero romano e gemme grezze. Oro 18 carati e grandi perle barocche. Il mondo di Jorge Adeler è vasto è complesso. A cominciare dalla sua storia: il nome Adeler è di origine scandinava. Ma Jorge Adeler è nato in Argentina. Giramondo, nel 1973 si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, nel nord della Virginia, e ha dato vita alla Maison che porta il suo nome. Oggi l’azienda è condotta dalle sue due figlie, Valentina Adeler Armor (laureata in Gemmologia alla GIA) e Wendy Adeler Hall (vicepresidente del marketing).
I gioielli Jorge Adeler seguono principalmente due filoni: pietre preziose uniche, spesso non sfaccettate, perle esotiche e monete antiche, adattate e inserite su anelli, bracciali e orecchini. Per esempio, acquamarina naturale in una montatura di oro 18 carati con dettagli di diamanti, oppure monete con impressa la dea romana della Felicità. Un mix, che tra l’altro, è proposto anche in una serie di gioielli in versione uomo. Sono gioielli, insomma, per gusti forti, forse più americani che europei. Ma di sicuro originali.
Paul Morelli, gioielli di successo
Quando un gioielliere ha successo, lo ha per davvero. Tempo fa, Paul Morelli ha acquistato una villa sul lungomare di North Bay Road, a Miami Beach, giusto un mese dopo aver acquistato una casa a Hibiscus Island, nel mare della Florida per 11,5 milioni di dollari. Anche il secondo acquisto è stato di un certo impegno, visto che ha versato 17,5 milioni di dollari per 11 camere da letto, 12 bagni completi, tre bagni di servizio, piscina, darsena con ascensore per barche, una foresteria, tre garage, una palestra e un balcone. Morelli è il proprietario di The House of Paul Morelli, che ha uno studio a Philadelphia e una boutique a New York City, ma i suoi gioielli sono venduti anche presso altri rivenditori, tra cui Neiman Marcus.
Quali gioielli possono aver reso Paul Morelli così ottimista? Bisogna aggiungere, però, che il successo è frutto di una carriera di quasi 40 anni. Morelli ha sviluppato un interesse per il mondo del design da giovanissimo. La sua famiglia era nel settore abbigliamento, ma lui ha studiato giornalismo al college e dopo la laurea ha iniziato ad aiutare un amico a realizzare gioielli. Iniziando così una luminosa carriera. Il primo grande acquirente è stato Bergdorf Goodman. Lavora esclusivamente in oro 18 carati e occasionalmente platino. Ama gli accostamenti inconsueti e il piacere di stupire, forme leggere ed elaborate, accanto a bracciali a polsino colorati, fiori e geometrie.
I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?
I gioielli comprati sulle bancarelle o ai mercatini sono pericolosi? Provocano allergie? Hanno scoperto che… ♦︎
L’allarme è arrivato tempo fa da Londra. Ma può tranquillamente essere esteso all’intera Europa e, forse, agli Stati Uniti, Australia, eccetera. Il problema riguarda i bijoux a basso costo che sono venduti sulle bancarelle, ai mercatini, nei negozi cheap. Questi gioielli, che nella quasi totalità dei casi sono fabbricati nei Paesi dell’estremo Oriente, come la Cina, contengono spesso sostanze tossiche. Insomma, costano poco, ma i soldi che si risparmiano saranno poi spesi in medicine.
I risultati dell’indagine
Secondo un’indagine condotta dalla London Trading Standards e resa nota tempo fa da Professional Jeweller, oltre la metà dei componenti delle collane a basso costo hanno livelli eccessivi di materiali tossici. Per accertarlo sono state acquistate 30 collane in metallo da bancarelle e negozi a Londra. I bijoux sono stati analizzati per individuare i componenti, in particolare i livelli piombo, cadmio e il rilascio di nichel, misurati secondo i parametri europei (il regolamento Reach). Piombo e cadmio, infatti, sono metalli tossici e sono consentiti solo livelli molto bassi in gioielleria (0,05% e 0,01% del peso complessivo). Risultato: delle 30 collane testate, 19 non sono risultate conformi alle regole (63,3%), solo 11 varianti (36,7%) avevano livelli accettabili di piombo, cadmio e nichel, mentre il 50% aveva un eccesso di piombo, in un caso addirittura l’82,4%.
Come evitare le allergie da nichel
Allergia al nichel
Il nichel, in particolare, è noto per creare una reazione sensibilità ed è la causa più comune di allergia da contatto in Europa. E una delle collane testate aveva un tasso di nichel molto alto, oltre il 60% del massimo consentito.
Forse non sapete che molti metalli con i quali capita di venire in contatto sono tossici. Ecco i 35 più pericolosi: antimonio, arsenico, bismuto, cadmio, cerio, cromo, cobalto, rame, gallio, oro, ferro, piombo, manganese, mercurio, nichel, platino, argento, tellurio, tallio, stagno, uranio, vanadio e zinco.
Quando avviene un’eccessiva esposizione a questi metalli si possono avvertire astenia e stanchezza, fino a danni cerebrali, ai polmoni, ai reni, al fegato, fino ad anomale variazioni della composizione del sangue.
Certo è molto difficile che a causare questi sintomi sia un gioiello. Ma bisogna sapere che un prolungato contatto con questi metalli può tradursi in una progressiva degenerazione muscolare e neurologica, con sintomi tipici di gravi malattie degenerative come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la distrofia muscolare, oltre ai tumori.
Da notare che nell’elenco compaiono anche metalli come l’oro e l’argento, che non sono ritenuti dannosi. Questo è senza dubbio verto per quanto riguarda i gioielli. Eppure anche l’oro se inalato (per esempio quando è in polvere) oppure ingerito può essere nocivo. Inoltre, esiste un piccolo gruppo di persone che è allergica anche all’oro.
La collezione Xpandable di Picchiotti si espande anche con anelli cocktail ♦
L’arte orafa è più prodiga di fantasia che di innovazione tecnica. Ornamenti, pietre, forme, seguono nel 99 per cento dei casi percorsi conosciuti, magari aggiungendo qualche piccola variante. Quando, invece, alla creatività si aggiunge una vera novità anche per l’architettura e il lavoro di ingegneria di un gioiello, bisogna alzarsi in piedi e applaudire. È questo il caso della collezione Xpandable di Picchiotti. Come abbiamo spiegato al momento del lancio della collezione, questi gioielli sono realizzati con una una tecnologia innovativa che Picchiotti non esita a definire rivoluzionaria.
Un meccanismo nascosto all’interno di anelli e bracciali, infatti, sono risolti i problemi della messa a misura e del comfort. Anelli e bracciali adattabili e comodi, insomma. Ma anche preziosi: un gioiello che, ora, si godono il successo. La risposta del pubblico è stata, infatti, molto positiva e ha convinto Picchiotti ad allargare (è il caso di dirlo) la linea con tanti nuovi pezzi. Combinazioni di pietre preziose, di disegni, di tagli e mix anche con elementi in ceramica bianca o onice nero, madreperla bianca o verde, turchese o corallo. Alla stessa collezione si sono aggiunti anche anelli cocktail di alta gioielleria: diamanti fancy, smeraldi, rubini e zaffiri montati su anelli che oltre a essere eccezionali sono anche comodi.
Leggi anche: Picchiotti diventa più espansivo
Cristiana Perali, lo spirito di Roma
Una piccola bottega orafa incastonata nella Roma Vecchia, tra un’ansa del Tevere e Campo dei Fiori, tra il Vaticano e Piazza Navona: i gioielli di Cristiana Perali sono l’eredità di un secolo passato a lavorare metallo e pietre. Quella di Cristiana Perali, infatti, è una piccola azienda orafa con una grande tradizione: risale al 1907 quando Carlo, il nonno dell’attuale proprietaria, ha iniziato l’attività aprendo una gioielleria con annessi laboratorio d’orologeria di precisione e laboratorio orafo.
Nel 1945 Carlo Perali è stato affiancato dal figlio Paolo, che ha a sua volta trasmesso la sua passione per i gioielli alla figlia Cristiana, designer e stilista di gioielli di terza generazione. Inevitabile che lo spirito della Città Eterna faccia parte dell’ispirazione della produzione orafa della bottega, ma senza che si manifesti in gioielli che possano essere associati a un appeal turistico. La città di Cristiana Perali è semplicemente introiettata, come nella collezione Roma, che riprende il design delle antiche pavimentazioni stradali in pietra. Anche per questo i suoi gioielli sono stati esposti nei musei e nelle mostre di alta gioielleria e hanno sfilato nelle passerelle di alta moda a Roma , Pechino, Shanghai, Chicago, New York, San Pietroburgo e Città del Messico.
Un palco all’opera con Schreiber
Milano capitale del design. Ma anche delle gioiellerie: ce ne sono alcune, come Schreiber, con una lunga e piacevole tradizione, che continua a rinnovarsi ♦
La semplicità è l’anticamera dell’eleganza e la stanza attigua al buon gusto. Schreiber, gioielliere milanese di lungo corso (alla terza generazione, Federico e il nipote Giacomo che seguono le orme del fondatore Franco Schreiber) non disdegna di affiancare argento e smalto alle classiche collezioni in oro e pietre preziose. Anche i gioielli realizzati con il meno costoso argento, però, non dimenticano la margherita che è il simbolo della gioielleria fondata nel 1948 e che ora opera sempre in pieno centro città, in via Borgospesso.
In perfetto stile milanese, la gioielleria propone un lusso non urlato, seppure senza lesinare in elementi di valore, come le gemme selezionate dal nipote del fondatore, Giacomo, che dopo il diploma al Gia sceglie personalmente le pietre da utilizzare per le collezioni. Lo stile è quello che coniuga modernità con classica dedizione al lusso. Insomma, gioielli che sono perfetti per una prima al Teatro alla Scala. Più milanese di così…
Il bracciale Cosmo di Atelier VM
Ogni persona è un mondo, tante persone una galassia, un’intera città un cosmo. Con le dovute proporzioni, il marchio milanese di gioielleria Atelier VM propone Cosmo, bracciale dedicato non solo agli amanti dell’astronomia. Il bracciale presentato ha un disegno minimal e i rimandi a geometrie volumetriche, con espliciti riferimenti alla rappresentazione di pianeti, rappresentano l’estetica, un gioiello leggero e facilmente indossabile.
Cosmo comprende due diverse costellazioni. L’Orbita, cioè il bracciale chiamato L’Essenziale Tenace, in oro giallo 18 carati e titanio. L’oro 18 carati si intreccia al titanio per dare vita alla perfetta fusione tra resistenza e flessibilità in un equilibrio che armonizza tenacia e leggerezza. Il bracciale ha la forma di un cerchio finissimo dalla sostanza inalterabile, esile e persistente, chiuso sul polso mediante l’inserimento di un piccolo anellino saldato a laser in modo invisibile. L’altra costellazione prende il nome di Satelliti, che sono charm a sfera in oro giallo 18 carati forata all’interno di diverse misure: small, medium e large. Il Charm Swing unisce all’oro giallo 18 carati anche diamanti bianchi.
Il bracciale tennis di Crieri diventa elastico
Chi gioca il più grande tennis di tutti i tempi? Ora la risposta c’è: Crieri. Il marchio di gioielleria di Valenza presenta un innovativo bracciale tennis. La caratteristica è quella di essere elastico, grazie a un brevetto internazionale. Il progetto di Crieri ha un nome: G.O.A.T, sigla che nello slang di moda significa Greatest Of All Time, il più grande di sempre.
L’introduzione della nuova collezione G.O.A.T. ci permette di differenziarci significativamente e ulteriormente dalla concorrenza. Siamo da sempre attenti osservatori del contesto in cui operiamo e ciò ci ha permesso di essere riconoscibili nel tempo con i nostri tennis, tant’è che abbiamo potuto brevettare alcune soluzioni costruttive. Con questo nuovo step, G.O.A.T., mettiamo a frutto la nostra esperienza e competenza per fare un altro passo in avanti e per proporre non solo un gioiello esteticamente ineccepibile, ma anche un prodotto molto interessante dal punto di vista della qualità e del posizionamento prezzo.
Alessandro Saracino, founder e Ceo di Crieri
Il progetto è il frutto di due anni di ricerca e sviluppo sulla base di ricerche e analisi del panorama della gioielleria nazionale e internazionale. D’altra parte, il bracciale tipo tennis è una caratteristica di Crieri fin dalla nascita. Il nuovo bracciale elastico è basato su un sistema di assemblaggio del gioiello che permette l’allineamento perfetto dei castoni, potenziando il meccanismo in modo da rendere il bracciale molto resistente, leggero e praticamente indistruttibile.
Oltre alle caratteristiche tecniche, l’azienda sottolinea l’aspetto estetico e la modalità di utilizzo del nuovo bracciale. La flessibilità consente di eliminare la chiusura: basta allargarlo e infilarlo al polso. I nuovi bracciali, presentati successivamente, sono realizzati in oro giallo, bianco e rosa con diamanti bianchi, neri, brown, blu e gialli oltre a rubini, zaffiri rosa e blu in un mix innovativo di armonia e proporzioni. Tra le varianti della collezione, anche bracciali con preziose pietre colorate e spot di diamanti bianchi. La collezione comprenderà bracciali disponibili in circa 8/9 carature differenti e 3 taglie di riferimento (S, M, L) concepite espressamente per uomo e donna per garantirne la vestibilità ottimale. Previste anche versioni speciali realizzate con pietre con tagli di forma (cuore, baguette, per esempio) e versioni con i preziosi smeraldi Colombiani di cui Crieri è grande interprete. Ci sarà anche spazio per creazioni custom-made.
Roberto Coin Love in Verona si rinnova
L’amore è eterno forse solo al cinema, ma un diamante è per sempre. E, più in generale, l’amore va e viene, ma i gioielli restano. C’è, però, un amore che resiste da quattro secoli: quello di Giulietta e Romeo. A loro o, più precisamente, alla città di Verona che ospita il ricordo del dramma scritto da William Shakespeare, è dedicata la collezione Love in Verona di Roberto Coin. La linea di gioielli è stata lanciata lo scorso anno, ma l’anno di pandemia non ha certo contribuito alla sua diffusione, perlomeno per quanto riguarda le presentazioni alla stampa.
Ora, però, le fiere dedicate alla gioielleria sono tornate in presenza e nel frattempo la collezione si è arricchita di nuovi pezzi, come gli anelli o gli orecchini composti da un disco a cerchi concentrici di oro rosa e pietre dure, come malachite e lapislazzuli, in uno stile geometrico un po’ art déco. C’è anche una versione multigemma, che oltre ai diamanti presenta linee composte da zaffiri e granati con diversi colori che circondano un tondo di madreperla. Una collana con pendente presenta, inoltre, un cerchio con i simboli dei segni zodiacali. Chissà di quale segno erano Giuletta e Romeo