Pomi d’oro, ma anche Silver

I gioielli di Pomi, brand di Vicenza che sorride al trend dei Millenials con gli anelli smile ♦

Claudio Pomi, proprietario della azienda orafa che ha il suo nome, ci tiene a precisare che la sua impresa artigianale è «tutta al maschile, ma molto attenta alle esigenze dell’universo femminile». Difficile stabilire un nesso rigoroso tra i due aspetti, ma fatto sta che Pomi produce solo gioielli per donne. Il brand è uno dei tanti che affollano l’area attorno a Vicenza ed è specializzato nella produzione di anelli, bracciali, ciondoli, collane e orecchini attraverso lavorazione a lastra, microfusione, stampato, elettroformatura, come è specificato nella carta d’identità dell’azienda. In ogni caso, Pomi ha ritagliato la propria nicchia di mercato. È nata nel 2004, con l’obiettivo di «creare qualcosa che fosse riconoscibile e riconducibile soltanto a Pomi». E la strada appare legata a quella di un brevetto: quello alla Lapplesite, cioè uno speciale materiale creato da una resina naturale utilizzata per ricomporre polveri naturali tipo ebano, cacao, caffè, turchese, polveri di agate le cui caratteristiche meccaniche sono tali da permettere varie applicazioni. Questo brevetto è applicato, in particolare, alla linea di gioielli Silver (l’altra è la Linea Oro). Come si intuisce dal nome, la linea Silver è interamente realizzata in argento, lavorata a mano, «riproduce sculture dove cuori, cerchi, ovali, spirali fanno da sfondo e da cornice per creare orecchini, collane gioiello e anelli originalissimi». Lavinia Andorno