VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
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Più estero a VicenzaOro January





Il bilancio di VicenzaOro January: la fiera del gioiello è sempre più internazionale ♦︎

Spente le luci di VicenzaOro January, chiuse le teche dove hanno brillato i gioielli, smontati i booth che attendevano i visitatori, è arrivato il momento di fare il bilancio. Come è andata questa edizione della maggior fiera italiana del gioiello? Italian Exhibition Group, società che organizza l’evento, non offre una panoramica esaustiva di tutti i numeri, ma assicura di essere soddisfatta del risultato.

In generale, sembra esserci stato un maggiore apporto internazionale.

VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January, visitors. Copyright: gioiellis.com

Ieg, con maggiore entusiasmo, parla di “formidabile crescita delle provenienze estere”. In effetti, i numeri confortano l’ottimismo: sono state oltre il 60% le presenze degli operatori stranieri, che avevano sorpassato gli italiani già nel 2018, quando si era registrata un’impennata degli arrivi dall’estero. Usa e Cina, infatti, hanno confermato la performance del 2018, ma anche il l’Europa ha visto presenze in crescita: tra Germania Svizzera Austria +12%, Regno Unito (+11,7%), Francia (+10,5%), Spagna (+ 9,6%), Nord Europa +10,5%. In forte ripresa gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita (dopo i cali dello scorso anno) +24,2%. Anche Russia e Ukraina hanno visto il 10,4% di presenze in più, con un exploit del Kazakistan a +46%. Nessun dato, invece, riguardo all’India, che nel 2018 aveva visto un incremento del 51%. Il comunicato si limita a indicare, invece, che “la provenienza dei visitatori dall’Italia ha confermato il dato positivo dello scorso anno”.

VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris
VicenzaOro January, visitatori nel booth di Giovanni Ferraris. Copyright: gioiellis.com

Capitolo presenze

VicenzaOro January si è chiusa con oltre 35.000 presenze. Nel 2018 erano state 36.000, ma l’anno precedente 33.000. Insomma, siamo nella media. Come negli anni scorsi, il ministero dello Sviluppo, tramite l’Ice (ente per il commercio estero), ha dato una mano ospitando oltre 400 buyer selezionati dai principali mercati, che si sono aggiunti agli oltre 2000 operatori gestiti direttamente da Ieg.

I brand nelle vetrine degli espositori sono stati indicati in 1500, più o meno come lo scorso anno, nonostante il forfait di marchi storici come Pasquale Bruni o Garavelli, ma con la rentré di importanti Maison come Chantecler. Il 42% dei brand, in ogni caso, è arrivato da aziende di 35 Paesi, come lo scorso anno.

Soddisfazione di Ieg anche per la contemporanea T.Gold, salone dedicato alle tecnologie per le diverse lavorazioni della gioielleria: giunto alla 41° edizione, “ha confermato la propria leadership incontrastata a livello internazionale e il suo ruolo rappresentativo di un’eccellenza tecnologica italiana”. Prossimi appuntamenti di Ieg: OroArezzo dal 6 al 9 aprile e Premier Show di Las Vegas, 30 maggio – 3 giugno 2019.




Vetrine di Alessio Boschi
Vetrine di Alessio Boschi
VicenzaOro January
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Il booth di Fope
Il booth di Fope

Il booth di Roberto Coin
Il booth di Roberto Coin







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