La storia della Maison Copin continua
Il marchio fa parte della storia della gioielleria francese: Copin è un marchio nato nel 1870 dall’unione di una famiglia di orafi con una di gioiellieri. E nel 1895, Charles e Louise Tirbour, appena sposati, rilevarono l’attività di un lontano parente, una bottega di oreficeria creata nel 1810. La figlia Suzanne sposò a sua volta Roger Copin, gioielliere con laboratori nello stesso edificio. L’attività è continuata per sei generazioni tra alti e bassi. Fino a uno stop e a una ripartenza nel 2020 grazie all’intervento del consulente finanziario Alexandre Benamu, ora direttore generale della Maison.
L’acquisto del marchio ha significato anche rientrare in possesso degli archivi dell’azienda: 1.500 gouaches, un migliaio di stampi, un centinaio di anelli, stampe e foto d’epoca. Un buon bagaglio per ripartire, con l’esperienza della direttrice creativa Sajina Dutertre. Ma, oltre a proporre le sue nuove collezioni, chiamate significativamente 00 e 01, Copin offre anche un servizio di gioielleria su misura. Nell’atelier di rue Saint-Honoré, a Parigi, Copin offre la possibilità di ottenere un gioiello personalizzato, affiancando il cliente nel processo di progettazione e realizzazione. Il prezzo di una creazione su misura parte da 2.500 euro. Con due possibilità adattare un anello della collezione di Copin ai gusti del cliente, oppure utilizzare le pietre di un vecchio gioiello per la nuova creazione.
I gioielli proposti da Copin prendono spunto dalla tradizione alle spalle del brand, come l’anello 82, una fede nuziale smerlata, proposta in numerose varianti. Oppure l’anello Daisy dal sapore retrò. I gioielli sono di qualità, ma con l’obiettivo di mantenere i prezzi entro un limite alto, ma non altissimo.