Un intrigo finanziario dietro il marchio di gioielleria legato a Ivanka Trump ♦︎
Il brand di gioielli legato a Ivanka Trump, figlia del presidente Usa, Donald Trump ha un problema. Un insuccesso commerciale? Forse. Ma negli Stati Uniti sul flop del marchio Ivanka Trump Fine Jewelry si addensano ombre minacciose.
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La prospettiva è quella individuata dal mensile GQ, edizione Usa. Secondo il magazine, un documento giudiziario depositato alla Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, sostiene che la società di gioielli Ivanka Trump Fine Jewelry sarebbe stata coinvolta in un schema finanziario per coprire un debito di 100 milioni di dollari dovuto alla Commercial Bank di Dubai da una famiglia degli Emirati Arabi, gli Al-Saris, attiva nel trading petrolifero. Ma che cosa c’entrano i gioielli di Ivanka Trump?
Semplice: gli arabi in questione si sarebbero fatti prestare soldi dalla banca senza riuscire a ripagarli. Per evitare guai, avrebbero nascosto i soldi tramutandoli in diamanti acquistati da Madison Avenue Diamonds, che è la società a cui Ivanka ha concesso in licenza il suo nome, e anche da Jacob Arabo (quello di Jacob & Co). Acquistare diamanti è un sistema per nascondere i soldi ed evitare il pignoramento: basta la tasca di una giacca o dei pantaloni per nascondere una fortuna. La famiglia avrebbe poi acquistato immobili a Las Vegas.
Ivanka e Jacob Arabo non sono accusati di essere coinvolti in questo piano, comunque. Sta di fatto che la Maison di gioielli con il nome di Ivanka, secondo l’accusa, sarebbe servita a coprire questo intrigo finanziario, una sorta di riciclaggio. Federico Graglia
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