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Video: la Panthère di Sofia Coppola



Il filmato di Sofia Coppola per il lancio dell’orologio Panthère di Cartier ♦︎

Ci sono orologi che sono gioielli. Uno di questi è Panthère di Cartier. Presentato nel 1983, è stato un successo fino al 2004, quando è stato messo fuori produzione. Nel giugno scorso, però, la Maison francese ha deciso di rilanciarlo. Per l’occasione, ha chiesto alla regista vincitore di un Oscar, Sofia Coppola, nominata «amica» di Cartier, di realizzare un filmato che ha come protagonista una giovane donna, il suo partner e, ovviamente, l’orologio. Ecco le immagini.








Un fiore per Sarah Ho



La collezione Wisteria di Sarah Ho, dedicata al fiore a grappolo del glicine ♦︎

Wisteria è un genere di piante rampicanti della famiglia delle leguminose, note col nome comune di glicine. Il nome del genere è stato attribuito in onore dell’americano Gaspare Wistar (1761-1818). La pianta è di origine orientale ed è ancora molto apprezzata in Cina e Giappone. I fiori rappresentano la longevità e la grazia e vengono utilizzati nel Feng Shui perché simboleggiano onore e rispetto. Forse anche per questo la designer con base a Londra Sarah Ho ha dedicato ai fiori di glicine la sua nuova collezione. Wisteria comprende una serie di anelli e orecchini dai colori molto vivaci. Si potrebbero definire pop, anche questo uno stile che piace a Oriente. Le vivaci fioriture color lilla del glicine, nella collezione Wisteria si trasformano in rosso vivo, arancio, blu intenso.

Sarah Ho è nata a Hong Kong, è cresciuta a Macao e si è trasferita a Londra, dove è diventata una dei designer più trendy e innovativi. Alessia Mongrando

Leggi anche: Sarah Ho, amore in rosso





Sarah Ho, orecchini in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti
Sarah Ho, orecchini in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti

Sarah Ho, collezione Wisteria, anello in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti
Sarah Ho, collezione Wisteria, anello in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti
Sarah Ho, collezione Wisteria, orecchini in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti
Sarah Ho, collezione Wisteria, orecchini in oro bianco, tanzanite, pietra luna, zaffiri, diamanti
Anello in oro bianco, peridoto, crisopraso, tsavorite
Anello in oro bianco, peridoto, crisopraso, tsavorite
Sarah Ho, collezione Wisteria, orecchini in oro bianco, peridoto, crisopraso, tsavorite
Sarah Ho, collezione Wisteria, orecchini in oro bianco, peridoto, crisopraso, tsavorite
Orecchini in oro rosa, diamanti, rubellite, rubini, opale rosso
Orecchini in oro rosa, diamanti, rubellite, rubini, opale rosso
Anello in oro rosa, diamanti, rubellite, rubini, opale rosso
Anello in oro rosa, diamanti, rubellite, rubini, opale rosso
Orecchini in oro giallo, diamanti, citrini, spessartite, perle
Orecchini in oro giallo, diamanti, citrini, spessartite, perle
Orecchini in oro giallo, diamanti, citrini, spessartite, perle
Sara Ho, orecchini in oro giallo, diamanti, citrini, spessartite, perle







Piero Ferrante senza paura

Alla inziativa benefica a favore delle donne vittime di violenza partecipa anche il designer Pietro Ferrante con una collana e un bracciale ♦

Fabrizio Frizzi, Alba Parietti, Alessio Bernabei, Daniele Battaglia, Serena Garitta, Giulia Pelagatti, Mercedesz Henger: personaggi noti al pubblico italiano che hanno una cosa in comune: una collana con ciondolo e una iniziativa benefica. Hanno deciso, infatti, di supportare il pink project #tunonmifaipaura, promosso dalla BasketArtisti Unicusano, partito in Versilia. Obiettivo: raccogliere fondi per aiutare le donne vittime di violenza che hanno bisogno di interventi di chirurgia ricostruttiva ed estetica e sensibilizzare il pubblico su questo argomento purtroppo di attualità. Un team di medici specializzati si presterà a seguirle mettendo a disposizione cure ed interventi a titolo gratuito e supporto psicologico. Eventuali costi accessori, come trasferte, ospitalità e spese per accompagnatori, saranno coperti invece dalle donazioni raccolte tramite questa iniziativa.

Tra i partner del progetto, il brand di gioielli made in Italy Pietro Ferrante, che per l’occasione ha dato forma a un bracciale e una collana unisex che vedono protagonista una palla da basket fusa a un grande cuore, da acquistare presso tutti i rivenditori autorizzati o sul sito www.pietroferrante.com. Il 20% del ricavato sarà destinato alle donne vittime di violenza per aiutarle nel lungo percorso di ritorno alla serenità.

Alba Parietti con la collana di Pietro Ferrante
Alba Parietti con la collana di Pietro Ferrante
Bracciale #tunonmifaipaura
Bracciale #tunonmifaipaura
Giulia Pelagatti con la collana #tunonmifaipaura
Giulia Pelagatti con la collana #tunonmifaipaura
La collana di Pietro Ferrante
La collana di Pietro Ferrante
Serena Garitta con la collana #tunonmifaipaura
Serena Garitta con la collana #tunonmifaipaura

All’asta un diamante russo da 51 carati



Un super diamante russo (più altri cinque) dedicato agli zar ♦︎

Il gruppo minerario russo Alrosa ha annunciato per novembre un’asta per la vendita di una rara collezione di diamanti già tagliati, tra cui una gigantesca pietra di 51,38 carati. È uno dei più grandi diamanti mai messi sul mercato. È un diamante a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature, il cui diametro da 1 pollice (2,5 centimetri), grande all’incirca quanto l’occhio di un uomo. Secondo Alrosa, che è un’azienda controllata dallo Stato, è probabilmente il diamante più costoso prodotto nella storia dei gioielli russi. Il diamante è uno dei cinque pezzi ricavati dal diamante grezzo Romanov di 179 carati, estratto nel 2015 in una delle miniere della società nella regione Yakutia, nell’estremo est della Russia. Nelle intenzioni tutti i diamanti dovrebbero essere venduti assieme a non meno di 10 milioni di dollari. Il nome Romanov è una dedica allo zar Pietro il Grande, che ha costruito la città di San Pietroburgo e la dinastia Romanov, che ha governato la Russia per 300 anni. Federico Graglia





Il diamante è stato ricavato da una pietra  grezza di 179 carati
Il diamante è stato ricavato da una pietra grezza di 179 carati

Il diamante di Alrosa ha un diametro da 1 pollice (2,5 centimetri)
Il diamante di Alrosa ha un diametro da 1 pollice (2,5 centimetri)

Il  diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature
Il diamante Romanov a taglio rotondo, tradizionale, con 57 sfaccettature







Buccellati aprirà 88 nuove boutique

Conclusa la vendita di Buccellati ai cinesi di Gangtai Group. Con grandi prospettive ♦︎

Si è concluso il passaggio ai cinesi di Gangtai Group di Buccellati. Il closing prevede la cessione al gruppo cinese dell’85% del capitale di Buccellati Holding Italia, valutata 230 milioni. E dire che solo pochi anni fa, nel 2013, Buccellati era stata acquisita dal fondo di private equity Clessidra per 80 milioni, comprensivi di un aumento di capitale. La famiglia Buccellati e Clessidra (che è ora della famiglia Pesenti) incasseranno una forte plusvalenza, dato che il valore si è triplicato in pochi anni. Dopo la gestione di Clessidra il fatturato è aumentato in tre anni del 63%, raggiungendo quota 44 milioni di euro nel 2016.

Ma Gangtai ha grandi progetti: oltre a Italia, Europa e Nord America, vuole allargare le vendite a Cina, Asia, Medio Oriente ed Europa Orientale. I cinesi investiranno 200 milioni in cinque anni per finanziare 88 nuove boutique di Buccellati. Andrea Buccellati manterrà la sua posizione di direttore creativo e Gianluca Brozzetti, attuale ad, continuerà come presidente onorario e Ceo. Buccellati è stata fondata a Milano nel 1919. Gangsu Gangtai Holding è uno dei più grandi distributori di gioielli d’oro e un rivenditore di gioielli internet in Cina con più di 1.200 dipendenti e si concentra sulla crescita della sua presenza nel lusso internazionale. Federico Graglia

Andrea Buccellati e sua figlia Lucrezia
Andrea Buccellati e sua figlia Lucrezia
Orecchini pendenti in oro bianco e giallo con smeraldi e rubini
Buccellati, orecchini pendenti in oro bianco e giallo con smeraldi e rubini
Anello con oro e diamante
Anello con oro e diamanti
Pendente in oro con smeraldo
Pendente in oro con smeraldo
Anello Dôme di Buccellati, con diamante taglio smeraldo
Anello Dôme di Buccellati, con diamante taglio smeraldo

Marina B. venduta a Guy Bedarida



Marina B. ha un nuovo proprietario: Guy Bedarida. In programma il rilancio e uno store in Italia ♦︎

La marca italiana Marina B. è stata fondata da Marina Bulgari, terza generazione della famiglia Bulgari. Ora, però, la B. sarà anche la iniziale di Bedarita, ex direttore creativo di John Hardy dal 1998 al 2015, che ha acquistato la Maison italiana. Guy Bedarida è un esperto di gioielleria di alto livello e ha lavorato anche per Van Cleef & Arpels e Boucheron. Di Marina B. ha acquistato la quota di maggioranza. Sarà lui, dunque, anche il direttore creativo di Marina B. e sostituirà Giorgio Bulgari, nipote di Marina. A vendere il brand è stato il proprietario della Maison, Paul Lubetsky, ceo di Windsor Jewelers.

Marina Bulgari ha fondato il suo marchio di gioielli nel 1978. Lo stile era caratterizzato dall’utilizzo dell’oro e dall’intarsio nero smaltato, con pietre preziose montate su acciaio o oro nero, tagli triangolari arrotondati sulle gemme, con un cuore al contrario. La fondatrice aveva venduto il suo marchio nel 1999 allo sceicco saudita di Jeddah, Ahmed Fitaihi, che nel 2010 ha venduto Marina B. a Lubetsky. Windsor Jewelers conserverà comunque una quota di minoranza. L’obiettivo di Bedarida sarà aggiornare i classici modelli Marina B., visto che in archivio si trovano circa  12.000 schizzi e disegni. I prezzi dei gioielli della Maison variano in media da 8.000 a 3 milioni di dollari. Altra novità: sarà aperto un flagship store in Italia. Federico Graglia

Leggi anche Marina B. tratta la vendita




Marina B., anello in oro, diamanti e ametiste
Marina B., anello in oro, diamanti e ametiste
Guy Bedarida
Guy Bedarida
Orecchini intercambiabili Pneu
Orecchini intercambiabili Pneu
Orecchini Lina con diamanti e zaffiri blu
Orecchini Lina con diamanti e zaffiri blu
Orecchini in oro con motivo a triangoli
Orecchini in oro con motivo a triangoli

Orecchini Pampilles in oro, diamanti e zaffiri gialli
Orecchini Pampilles in oro, diamanti e zaffiri gialli







Un rosso da impazzire



Rio Tinto presenta il secondo più grande diamante rosso del mondo: prezzo top secret ♦︎

Indovinello: è una pietra rossa, trasparente, con un colore brillante, con taglio radiant. Che cos’è? No, non è un rubino. È uno dei rari diamanti rossi, anzi, uno dei più grandi mai trovati, la seconda in assoluto per grandezza e peso. Lo ha presentato a New York il colosso minerario Rio Tinto, assieme ad altre straordinarie pietre colorate.

Il raro diamante rosso 2.11carat, noto come The Argyle Everglow, è stato la star del 2017 Arygle Pink Diamonds Tender, che è la vetrina annuale dei diamanti più rari estratti dalla miniera Argyle di Rio Tinto. L’Argyle Everglow è stato valutato dall’Istituto gemologico d’America (Gia) come un diamante Fancy Red VS2. Il colore rosso è la tonalità più rara per i diamanti. Basti pensare che in 33 anni da questa miniera sono stati certificati Fancy Red meno di 20 carati. Il Fancy Red Argyle Everglow è il secondo più grande diamante Fancy Red del mondo, dopo il Moussaieff Red, che ha 5,11 carati. Quanto può valere un diamante del genere? Il prezzo è top secret. Rio Tinto riceve delle proposte d’acquisto in busta chiusa da commercianti e collezionisti e non divulga le cifre. Tra anni fa, a Hong Kong, un diamante rosso di oltre 2 carati è stato venduto all’asta per 5 milioni, circa 2,4 per carato. Di sicuro, secondo gli esperti, il prezzo di questi diamanti non è paragonabile a quello dei normali diamanti incolori. Questi sono piuttosto da considerare come opere d’arte.

Rio Tinto ha presentato in tutto 58 diamanti, per un totale di 49,39 carati, tra cui quattro rossi, quattro rossi violacei, due  viola e uno blu. La miniera di Argyle si trova nella regione orientale di Kimberley, in Australia Occidentale. Federico Graglia





Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond
Diamante Argyle Everglow, 2.11 carati, radiant shaped, Fancy Red diamond

Alcune dei diamanti colorati presentati da Rio Tinto
Alcune dei diamanti colorati presentati da Rio Tinto
Argyle Isla, 1.14 carat radiant shaped Fancy Red
Argyle Isla, 1.14 carat radiant shaped Fancy Red
Argyle Liberté, 0.91 carati radiant shaped, Fancy Deep Gray-Violet
Argyle Liberté, 0.91 carati radiant shaped, Fancy Deep Gray-Violet
Argyle Kalina, 1.50 carati, forma ovale, Fancy Deep Pink
Argyle Kalina, 1.50 carati, forma ovale, Fancy Deep Pink

Diamante Aryle Avaline. Taglio a forma di cuscino, Fancy Purple Pink, 2,42 carati
Diamante Aryle Avaline. Taglio a forma di cuscino, Fancy Purple Pink, 2,42 carati







Tiffany, campagna d’autunno

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La nuova campagna di Tiffany per l’autunno 2017 arruola cinque donne di successo. E un uomo ♦︎

La cura Alessandro Bogliolo, da ottobre nuovo numero uno di Tiffany (leggi anche Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany)  non è ancora iniziata. Ma il colosso dei gioielli di New York si è preparato alla stagione autunno-inverno 2017 con una nuova campagna pubblicitaria. L’obiettivo, come è stato con il coinvolgimento di Lady Gaga in primavera con la collezione Hardwear, è cercare di coinvolgere di più i giovani. La nuova campagna si chiamerà There’s Only One, e ha chiamato sei donne che hanno raggiunto il successo in modo creativo. L’attrice Elle Fanning (sorella minore di Dakota) è sfilata sul red carpet del Festival di Cannes, la cantautrice Janelle Monáe ha appena vinto il premio Fashion Icon Award di CFDA, Zoë Kravitz è diventata una trend setter, mentre St.Vincent, nome d’arte di Annie Clark, è una polistrumentista di successo, mentre Cameron Russell è una supermodella statunitense. C’è anche un uomino, la star del Bolshoi e del Ballet Theatre of America, David Hallberg. I volti di Tiffany sono stati fotografati dal duo olandese Inez & Vinoodh. Giulia Netrese






Elle Fanning per Tiffany
Elle Fanning per Tiffany

Zoë Kravitz per Tiffany
Zoë Kravitz per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Collezione City Hardwear, anello in oro con ciondolo a sfera. Prezzo: 2250 euro
Collezione City Hardwear, anello in oro con ciondolo a sfera. Prezzo: 2250 euro
Anello Ball in argento. Prezzo: 200 euro
Anello Ball in argento. Prezzo: 200 euro

Collana in argento. Prezzo: 2.150 euro
Collana in argento. Prezzo: 2.150 euro







Raspini apre a Londra e si tuffa a Ibiza



Il brand toscano Raspini, specializzato in gioielli d’argento, apre il primo store a Londra e presenta la collezione Ibiza ♦︎

Giovanni Raspini è un nome che in italiano ha anche un sinonimo: argento. L’azienda specialista in oggetti e gioielli realizzati con il nobile bianco metallo, però, ora si può tradurre anche in silver. La parola anglosassone, infatti, si adduce perché Raspini ha aperto le porte della sua prima boutique nel Regno Unito. La conquista del regno di Sua Maestà parte da Londra, nel quartiere dello shopping di South Molton Street, vicino a MayFair. Raspini apre così una porta non solo in senso figurato al mercato britannico. Giovanni Raspini conta già su boutique a Monaco, Roma, Milano, Venezia, Firenze, Napoli, Savona e Brescia. Tra le novità di Raspini presentate quest’anno, c’è anche la collezione Ibiza che si ispira al mare e dove, accanto all’argento, è utilizzata la pasta di corallo assieme a cristalli Swarovski. I gioielli ricordano le forme di conchiglie, stelle marine o tartarughe. Ibiza è composta da una collana, un bracciale e due orecchini. Giulia Netrese




Collana Ibiza di Giovanni Raspini
Collana Ibiza di Giovanni Raspini
Orecchini della colezione Ibiza, argento, pasta di corallo, cristalli Swarovski (misura piccola)
Orecchini della colezione Ibiza, argento, pasta di corallo, cristalli Swarovski (misura piccola)
Orecchini della colezione Ibiza, argento, pasta di corallo, cristalli Swarovski (misura grande)
Orecchini della colezione Ibiza, argento, pasta di corallo, cristalli Swarovski (misura grande)
Bracciale in argento con pasta di corallo e cristalli Swarovski
Bracciale in argento con pasta di corallo e cristalli Swarovski







Dior in asta da Sotheby’s



La fashion jewelry di Christian Dior in mostra e all’asta online da Sotheby’s Parigi ♦︎

Dior è una delle grandi firme della moda, ma anche della gioielleria. Ora diventa anche la prima Maison a sfilare online in una vendita di Sotheby’s France. L’asta riguarda una collezione privata di Christian Dior Jewellery e sarà in vendita dal 20 settembre al 4 ottobre 2017. È una data che coincide anche con il 70° anniversario della Maison Dior. I pezzi saranno esposti presso la Charpentier Gallery di Rue du Faubourg Saint-Honoré, a Parigi, per consentire una visione diretta. Molti di questi pezzi sono stati rivoluzionari per gli anni in cui sono stati realizzati. Come nel caso del collier in stile Masai, in ottone dorato, presentato da John Galliano nella primavera-estate 1998. Tra i gioielli, infatti, si trovano anche pezzi firmati da famosi stilisti che hanno lavorato per Dior, come Gianfranco Ferré e Marc Bohan, oltre che da Galliano. In tutto, sono in catalogo 200 pezzi, con le più diverse ispirazioni: da quelli orientaleggianti o esotici, a quelli con uno stile più moderno.

La mostra si apre il 28-30 settembre e il 2 ottobre a Sotheby’s, Parigi. La vendita si apre il 20 settembre. Federico Graglia

Chocker stile Masai in ottone dorato, disegnato da John Galliano
Chocker stile Masai in ottone dorato, disegnato da John Galliano
Set di collier e bracciali con cristalli Swarovski di Dior, circa 2000
Set di collier e bracciali con cristalli Swarovski di Dior, circa 2000

Dior, chocker stile Masai di Galliano
Dior, chocker stile Masai di Galliano




Andrew Grima star a Londra



A settembre in asta da Bonhams a Londra 55 gioielli disegnati da Andrew Grima ♦︎

Tutto pronto per la nuova stagione delle aste autunnali. Il 20 settembre a Londra, è in programma la più grande collezione privata di gioielli dedicata al brand Andrew Grima mai apparsa in asta. A mettere in vendita i gioielli saà la casa d’aste Bonhams.

il carismatico gioielliere anglo-italiano Andrew Grima è stato considerato come uno dei designer più audaci e fantasiosi del secolo scorso. È stato il gioielliere di riferimento per reali, celebrità, socialité e artisti nel corso dei mitici anni Sessanta e Settanta. Tra le sue clienti si contano Sua Maestà la Regina di Gran Bretagna, la principessa Margaret, Jackie Kennedy Onassis e la bond girl Ursula Andress. Tra i collezionisti dei suoi gioielli oggi si contano designer come Marc Jacobs e Miuccia Prada.

Grima traeva ispirazione dall’arte, la scultura e dal mondo naturale, iniettato un disperato bisogno di originalità e glamour in un’atmosfera stagnante, per la gioielleria, della Gran Bretagna dell’epoca. Ha creato gioielli audaci e insolite cui valore laici nella loro composizione estetica e non solo nel peso in carati delle pietre utilizzate.

La collezione che sarà venduta da Bonhams, comprende 55 gioielli disegnata da Andrew Grima, con alcuni dei primi pezzi realizzati a Londra negli anni Sessanta e una selezione dal suo periodo di massimo splendore, nei Settanta, più qualche gioiello speciale anni Novanta e degli ultimi prodotti prima della morte, nel 2007.

Ci sono anche gli orologi della collezione About Time per Omega, una delle più innovative, così come opere della collezione Rock Revival, con insoliti tagli di pietre preziose.

Dopo la morte di Andrew, il lavoro della Maison prosegue con la vedova, Jojo, e la figlia Francesca. Un certo numero di lotti in vendita sono stati esposti alla mostra retrospettiva di Grima tenuta a Londra nel 1991. Federico Graglia

Leggi anche Le ultime da Grima




Stepping Stones, orologio-gioiello di Andrew Grima in oro e acquamarina. in asta da Bonhams
Stepping Stones, orologio-gioiello di Andrew Grima in oro e acquamarina. in asta da Bonhams
Grima, anello con smeraldi
Grima, anello con smeraldi
Grima, anello in oro, diamanti e citrino
Grima, anello in oro, diamanti e citrino
Anello con smeraldi e ametista
Anello con smeraldi e ametista
Bracciale-orologio Cerini
Bracciale-orologio Cerini
Bracciale orologio di Andrew Grima
Bracciale orologio di Andrew Grima
Orologio anni Settanta di Andrew Grima
Orologio anni Settanta di Andrew Grima







Topolino indossa Pandora

Topolino e Minnie indossano il bracciale Pandora anche in Europa grazie all’alleanza con Disney ♦︎

Topolino e Minnie indossano bracciali Pandora. Un’abitudine che hanno da tempo negli Stati Uniti: ora, però, Pandora estende l’alleanza strategica con la Walt Disney ai mercati d’Europa, Medio Oriente e Africa. Da ottobre, insomma, saranno disponibili anche nei Paesi europei i charms ispirati ai personaggi dei fumetti e cartoni animati più famosi e amati dai bambini, e non solo. Pandora lancerà la sua collezione di gioielli Disney, charm e bracciali bicolor, in argento sterling 925 rifiniti a mano, con personaggi come Mickey Mouse e Minnie o le Principesse Disney. In tutto sono circa 30 nuovi gioielli, alcuni dei quali sono una novità della collezione Disney di Pandora già venduta negli Usa.

«Da tempo riceviamo richieste da parte dei nostri clienti affinché anche in Europa siano venduti i gioielli della collezione Disney e sono lieto di annunciare che adesso saremo in grado di portarli nei nostri negozi. Crediamo che questa meravigliosa collezione trovi ampio consenso tra i nostri consumatori, dato che la reazione dei nostri clienti che hanno acquistato la collezione Disney in Nord America e Asia-Pacifico è stata molto positiva», è il commento di David Allen, presidente della regione Emea di Pandora.

La collezione Disney di Pandora sarà disponibile presso i concept store Pandora, gli eStore (cioè sarà venduta online) e i department store selezionati. Il bracciale con charm di Pandora sarà anche quello ufficiale di Disneyland Paris, in Francia. Giulia Netrese





Bracciale Pandora Disney venduto sul mercato Usa
Bracciale Pandora Disney venduto sul mercato Usa

Charm con la carrozza-zucca di Cenerentola
Charm con la carrozza-zucca di Cenerentola
Charm Minnie
Charm Minnie
Charm Paperino
Charm Paperino

Charm Topolino e Minnie
Charm Topolino e Minnie







Angela Puttini sposa Bicakci



Angela Puttini ospita a Capri i gioielli dell’artista turco Sevan Bicakci ♦︎

Tanti secoli fa l’isola di Capri era tormentata dalle incursioni dei pirati saraceni, equipaggi che salpavano dalla Turchia per assalire navi e cittadine delle coste del Mediterraneo. Oggi, invece, Capri ospita un turco con tutti (i meritati) onori: è Sevan Bicakci, gioielliere-artista di Istanbul, che crea anelli con pietre minuziosamente intagliate, con uno stile neo-ottomano. Ad accogliere i gioielli di Bicakci è un’altra Maison di gioielli che ama collegare il proprio lavoro con la Storia, Angela Puttini. La gioielleria di Capri, creata da Angela Puttini e ora condotta da Antonella Puttini, propone collezioni che testimoniano la lunga storia dell’isola che sorge di fronte a Napoli: dai fasti dell’imperatore romano Tiberio, alla rinascita artistica nel Seicento, con la lavorazione del corallo e dei cammei lavorati dagli artigiani di Torre del Greco. Un lavoro che continua ancora oggi con collezioni che sono continuamente rinnovate e hanno una folta schiera di fans. Giulia Netrese

Leggi anche: Il mito ottomano di Sevan Bicakci 

Leggi anche: Angela Puttini coglie l’attimo 





Anello della collezioen Carpe Diem
Anello della collezioen Carpe Diem

Bracciale con monete antiche della collezioen Alter Ego di Angela Puttini
Bracciale con monete antiche della collezioen Alter Ego di Angela Puttini
Anello di Sevan Bicakci
Anello di Sevan Bicakci
Anello Dea Cibele con diamanti e marmo nero del Belgio di Angela Puttini
Anello Dea Cibele con diamanti e marmo nero del Belgio di Angela Puttini
Orecchini della collezione I puttini di Puttini
Orecchini della collezione I puttini di Puttini
Orecchini della nuova collezione I Mori
Orecchini della nuova collezione I Mori
Orecchini Melograno
Orecchini Melograno

Ciondolo Polipo della collezione Alter Ego
Ciondolo Polipo della collezione Alter Ego







Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany

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Dai blue jeans al Blue Book: Alessandro Bogliolo da Diesel al vertice di Tiffany ♦︎

Dai blue jeans al Blue Book. Al vertice di Tiffany c’è ora un italiano, Alessandro Bogliolo, attuale Ceo di Diesel. Sarà operativo a partire da ottobre, ha comunicato la Maison americana, che ha attraversato un periodo difficile (leggi anche Tiffany sotto la lente del Wall Street Journal ). Bogliolo ha 52 anni, una laurea in business administration alla Bocconi e ha iniziato la carriera con la società di consulenza globale Bain & Co. Bogliolo ha accumulato un’esperienza professionale globale, passando dalla Cina all’Europa, fino appunto agli Stati Uniti, dove andrà ad amministrare la maison più antica, nata a New York nel 1837, 180 anni fa. Prima di salire al vertice di Diesel, casa di moda fondata da Renzo Rosso, ha lavorato per 16 anni da Bulgari, dove ha rivestito l’incarico di chief operating officer ed executive vice president per l’area di orologi, gioielli e accessori. Questo avveniva tra il 1996 e il 2012, poi Bulgari ha preso la strada della Francia, con l’acquisizione da parte di Lvmh. Il suo curriculum registra anche un passaggio da Sephora.  Si chiude così il periodo transitorio, dopo l’allontanamento di Frederic Cumenal da Tiffany in febbraio. Al suo posto era stato richiamato sulla poltrona del vertice l’ex Michael J. Kowalski, chairman e interim Ceo.
Alessandro Bogliolo

«Con l’annuncio di oggi si conclude il processo per identificare una figura leader da posizionare al vertice dell’azienda per seguire la sua crescita sostenibile», è la dichiarazione di rito di Kowalski. «Alessandro ha una stimata reputazione per creatività e performance, avendo in precedenza lavorato per marchi internazionali. La sua visione e il suo approccio team-oriented abbracciano i valori di Tiffany».

Commento di prammatica del nuovo Ceo, chiamato a un compito non semplice: «Sono onorato ed entusiasta dell’opportunità di guidare questa azienda così importante. Tiffany, con la sua storia leggendaria, ha sempre rappresentato il lusso, lo stile euno straordinario standard di qualità ed eccellenza. Mi impegnerò a rafforzare la posizione della compagnia come uno dei più importanti marchi del lusso e diffondere il suo valore a tutti i suoi consumatori», ha detto Bogliolo. Auguri. Federico Graglia

Tiffany, New York
Tiffany, New York
Frederic Cumenal e indossatrici
Frederic Cumenal e indossatrici
Michael Kowalski
Michael Kowalski


In aumento le vendite di gioielli italiani

L’export italiano di oreficeria è in (quasi) generalizzata ripresa. Ma il Club degli Orafi manifesta anche qualche dubbio ♦︎

Un primo trimestre d’oro per l’oreficeria. A testimoniarlo sono i diretti interessati: il Club degli Orafi ha diffuso le cifre relative al periodo gennaio-marzo 2017, secondo i dati del World Gold Council. Pare in tutto il globo sia diffusa una febbre per anelli, collane e bracciali, anche se gli orafi definiscono la domanda mondiale di gioielleria in oro in «crescita  modesta», condizionata anche dalla ripresa dei prezzi dell’oro, e limitata ad alcuni Paesi, lasciando i livelli inferiori rispetto alla media storica. Insomma, non certo euforia, a dispetto dei numeri: il settore orafo italiano ha registrato una crescita delle esportazioni in valore (+10,4%), con una ripresa significativa a Hong Kong (+23,1%), negli Stati Uniti (+31,4%), in Francia (+45,4%) ed in Turchia (+27,5%). In calo, invece, i valori venduti negli Emirati Arabi Uniti (-14,1%) e nel Regno Unito (-16,5%). La Svizzera, principale destinazione delle esportazioni italiane, evidenzia invece una sostanziale stabilità (-0,2%). Tra i territori, spicca il dato della provincia di Alessandria (distretto di Valenza Po), che ha registrato un incremento del 24,7%, con un forte sviluppo degli invii verso la Francia. Meno brillanti ma comunque in positivo le esportazioni di Arezzo (+4,9%) e Vicenza (+2,9%).





Gabriele Aprea
Gabriele Aprea

Bene, ma…

Non sembrerebbe un quadro così grigio. «Lo scenario internazionale del 2017 è sicuramente migliore rispetto al deludente 2016: non mancheranno, pertanto, per le imprese italiane dell’oreficeria le opportunità di crescita sui mercati esteri», è il commento di Stefania Trenti, della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, banca a cui è affidato il compito dell’analisi. «Il contesto continuerà però ad essere caratterizzato da rischi, in particolare di natura politica: gli elevati livelli di incertezza, peraltro, dovrebbero continuare a sostenere le quotazioni dei preziosi».

VicenzaOro September
VicenzaOro September

Aprea: conta il marketing

Anche Gabriele Aprea, presidente del Club degli Orafi Italia, legge i dati con cauto ottimismo: «Sebbene il valore raggiunto dalle esportazioni della gioielleria italiana nel primo trimestre 2017 sia più rassicurante, il mercato mondiale sta vivendo una grande trasformazione. I dati diramati a maggio dall’agenzia Bloomberg indicano un significativo calo di fatturato da parte di alcuni dei gruppi più grandi a livello internazionale operanti nel settore della gioielleria classica. Al tempo stesso gruppi emergenti operanti nel campo della gioielleria entry-price in argento e/o metalli non preziosi, che appena 10 anni orsono apparivano di scarsissima rilevanza, hanno raggiunto dimensioni importanti in breve tempo, e continuano tuttora a crescere a ritmi significativi. I cambiamenti socio economico culturali in veloce evoluzione devono essere tempestivamente interpretati al fine di agganciare i consumatori più giovani e avvicinarli al mondo del gioiello, adeguando sia il prodotto, che le modalità di vendita e di comunicazione, al loro universo di valori. Su tali premesse, appare evidente che le strategie delle aziende orafe dovranno essere sempre più guidate dal marketing che dal mero gusto del bello e ben fatto. Le aziende della filiera, caratterizzate da una dimensione media molto ridotta (circa 25.000 per un totale di 75mila addetti, con una media di appena tre addetti per azienda) devono crescere almeno fino alla soglia necessaria per potersi strutturare in modo tale potersi assicurare le vitali attività di pianificazione, esecuzione e controllo. Il Club degli Orafi Italia è in prima linea con un ambizioso progetto formativo imprenditoriale e manageriale, anche di svecchiamento culturale, a sostegno delle piccole e medie imprese del gioiello per avviare percorsi di crescita e/o di aggregazione di imprese. Negli ultimi anni diverse imprese orafe italiane sono passate in mani straniere. È ora di rimboccarsi le maniche e farsi valere».

Tra gli stand di VicenzaOro
Tra gli stand di VicenzaOro







Tiffany sotto la lente del Wall Street Journal

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Gli interrogativi del Wall Street Journal su Tiffany: dove va la grande Maison americana? Nota: pochi giorni dopo questo articolo Tiffany ha nominato Ceo Alessandro Bogliolo ♦

Leggi anche: Alessandro Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany

Poche ore prima di una iniziativa storica per Tiffany, il filmato con Lady Gaga trasmesso durante il Super Bowl di febbraio 2017, il consiglio di amministrazione del grande gruppo della gioielleria ha spedito una comunicazione all’amministratore delegato Frederic Cumenal. Congratulazioni per l’ingaggio della cantante pop? No: una lettera di licenziamento.

Frederic Cumenal
Frederic Cumenal

Parte da qui un lungo articolo del Wall Street Journal, il principale quotidiano di finanza del mondo, che analizza le prospettive dell’azienda di New York. Che ora è diretta dall’ex Ceo, Michael Kowalski, richiamato in tutta fretta in servizio. Già, ma per andare dove? Secondo il quotidiano americano, il problema principale di Tiffany è un calo di appeal tra i Millenials e, più in generale, tra i giovani. L’arruolamento di Lady Gaga, per esempio, aveva proprio lo scopo di abbinare l’immagine di Tiffany con quello di una star molto popolare. Così come, nelle intenzioni, doveva servire a rinfrescare l’immagine della Maison la collaborazione con la ex creative director di Vogue Usa, la veterana Grace Coddington.

Michael Kowalski
Michael Kowalski

Una mossa che il quotidiano finanziario giudica con qualche dubbio è stata, inoltre, l’idea di far approdare i gioielli di Tiffany sui negozi online di Net-a-Porter e Dover Street Market. Tutte iniziative che, per il momento, non hanno portato a risultati concreti. Anzi, negli Usa, secondo l’ultimo rapporto trimestrale, le vendite sono scese del 3%. E il mercato americano rappresenta il 90% dei ricavi, secondo quanto riporta Forbes.

Uno dei problemi individuati dal Wall Street Journal riguarda la qualità delle vendite di Tiffany: quasi la metà, nel 2016, è arrivata con gioielli con un prezzo medio di 530 dollari o meno. Insomma, gioielli non certo esclusivi. Questa inclinazione a proporre gioielli molto popolari avrebbe fatto perdere il carattere di esclusività al marchio.

Altro dato negativo: le nuove collezioni rappresentano meno del 10% delle vendite. Deduzione: non è percepita o apprezzata la novità. Obiezioni a cui Kowalski, che ha lacarica di presidente, ribatte con fierezza: secondo lui l’ampia varietà di prezzi e stili offerti da Tiffany sono un punto di forza. E che le collezioni firmate da storici designer come Jean Schlumberger ed Elsa Peretti continuano a essere bestseller. Chi ha ragione? L’ultima parola  spetterà ai numeri di bilancio.

A Milano, intanto, Tiffany ha inaugurato una nuova boutique nella centrale Piazza Duomo. Una scelta senza dubbio popolare. Federico Graglia

Taglio del nastro della boutique di piazza Duomo, a Milano, con Erika Lemay, Marc Jacheet e Raffaella Banchero
Taglio del nastro della boutique di piazza Duomo, a Milano, con Erika Lemay, Marc Jacheet e Raffaella Banchero
L'interno della boutique Tiffany di piazza Duomo, a Milano
L’interno della boutique Tiffany di piazza Duomo, a Milano
Lady Gaga behind the scenes of the Tiffany & Co. Legendary Style campaign shoot Product: Tiffany City HardWear triple drop earrings in 18k yellow gold Photo Credit: Hanna Besirevic
Lady Gaga behind the scenes of the Tiffany & Co. Legendary Style campaign shoot Product: Tiffany City HardWear triple drop earrings in 18k yellow gold. Photo Credit: Hanna Besirevic
Anello Wave a cinque cerchi in argento. Prezzo: 540 euro
Anello Wave a cinque cerchi in argento, disegno di Elsa Peretti. Prezzo: 540 euro
Tiffany, New York
Tiffany, New York


 
 


 

Le novità di VicenzaOro settembre

VicenzaOro, ecco il programma per settembre ♦︎

È già tempo di VicenzaOro. Nessuna anticipazione rispetto alla tabella di marcia annunciata lo scorso anno, ma la definizione del programma che sabato 23 settembre accoglierà i visitatori alla più importante fiera italiana dedicata alla gioielleria, ora sotto il cappello di Ieg, Italian Exhibition Group, che ha inglobato le Fiere di Vicenza e Rimini.

VicenzaOro al Jck
VicenzaOro al Jck

Il tema green

Ogni anno VicenzaOro si propone un tema. Quest’anno, non diversamente dall’anno scorso, la rassegna sottolinea la Corporate Social Responsibility nel mondo orafo gioielliero. Oro e diamanti, ma senza rovinare ambiente e lavoratori. Dunque, The Green Jewellery è il filo conduttore. Premesso l’intento di bontà, VicenzaOro September 2017 non dimentica certo il business: sono attesi più di 1.500 brand espositori provenienti da 36 Paesi nel mondo e dai principali distretti orafi italiani, oltre a visitatori, buyer, giornalisti, opinion leader e trend setter dai key market esteri. L’Ice (Agenzia statale per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), supporta l’ospitalità di 500 buyer selezionati e profilati dei principali mercati di riferimento e tra questi accoglierà anche una delegazione di 150 retailer italiani curata da Federpreziosi, Federazione nazionale delle imprese orafe gioielliere argentiere orologiaie. Inoltre più di 800 Gold Buyer, selezionati tra i top player del mercato europeo e internazionale, usufruiranno di servizi esclusivi a loro dedicati durante la manifestazione.

Ingresso di VicenzaOro January 2017
Ingresso di VicenzaOro January 2017

Distretti

Confermate anche le isole degli espositori, divise secondo omogeneità, con sei distretti (Icon, Look, Creation, Expression, Essence, Evolution, new entry rispetto allo scorso anno), facilitando incontri di business tra aziende e buyer internazionali.  E ritorna anche Now, Not Ordinary Watches, dedicata a 12 brand selezionati del mondo degli Independent Watches.

Una novità è anche l’area Set, Small Equipment & Tools, al Padiglione 2.2, dedicato alle aziende di piccoli macchinari, utensili e stampanti 3D, software e piccola attrezzatura, che soddisfa la domanda sia di produttori, sia di realtà del mondo retail.

Le aree di VicenzaOro
Le aree di VicenzaOro

Appuntamenti

Domenica 24 settembre 2017 sarà la volta di Cibjo, la Confederazione Mondiale della Gioielleria, che, in collaborazione con Italian Exhibition Group, organizzerà un convegno sull’impatto della nuova legislazione europea dei Mineral Conflicts sull’industria del gioiello e sulle strategie da mettere in atto per rispondere in modo efficace alle necessità. Il seminario si terrà presso la Conference Room, Hall 8.0, dalle ore 10.30 alle ore 13.00.
Altra novità è VO Square,  spazio che diventerà luogo per convegni, talk e incontri con esperti, opinion leader internazionali.

Le tendenze saranno protagoniste come sempre di Trendvision Jewellery + Forecasting, Osservatorio indipendente di forecasting del mondo orafo gioielliero, presentato sabato 23 settembre durante un seminario dedicato, tenuto da Paola De Luca, Creative Director dell’Osservatorio & Forecaster.
Infine, giovani e creatività saranno al centro della premiazione dei vincitori tra i 22 finalisti del Concorso Internazionale Next Jeneration Jewellery Talent Contest, che per il 2017 ha lanciato il tema Gioiello e Funzione.

Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile
Lo stand Yoko a VicenzaOro September. Foto di Carolina Nobile

Ecco i gioielli del Titanic

Il naufragio del Titanic è stato uno dei più tragici e famosi della storia. Tanto che ha alimentato libri, film (come quello famosissimo con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet), leggende. E anche mostre itineranti: dopo che il transatlantico fu localizzato, nel 1985, due anni dopo iniziarono a essere recuperati alcuni oggetti di valore, tra cui una borsa di pelle piena di gioielli. In tutto furono recuperati circa 5mila oggetti, che sono stati restaurati. Da anni gli oggetti della grande nave, compresi alcuni gioielli, sono parte di mostre itineranti. Ecco le immagini di alcuni dei pezzi recuperati: 15 di questi fanno parte della mostra Titanic: the Artifact Exhibit (cliccate qui per sapere dove si trova in questo momento: fino al 21 luglio 2017 è a Torino). I gioielli non sono pezzi di valore incredibile, ma conservano un fascino legato al corso della loro storia. E spesso non si conosce il nome dei passeggeri a cui sono appartenuti. Federico Graglia




Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nel film Titanic
Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nel film Titanic

Spilla medaglione che contiene una foto di Wallace Hartley, che è stato tra i 1.500 che morirono con l'affondamento del Titanic il 15 aprile 1912
Spilla medaglione che contiene una foto di Wallace Hartley, che è stato tra i 1.500 che morirono con l’affondamento del Titanic il 15 aprile 1912
Questo anello con diamante in stile gipsy è stato trovato sul corpo di Wallace Hartley, famoso violinista e leader dell'orchestra che ha continuato a suonare mentre il Titanic affondava
Questo anello con diamante in stile gipsy è stato trovato sul corpo di Wallace Hartley, famoso violinista e leader dell’orchestra che ha continuato a suonare mentre il Titanic affondava
Braccialetto ritrovato a 3.800 metri di profondità con il Titanic
Braccialetto ritrovato a 3.800 metri di profondità con il Titanic. È stato venduto all’asta a Sea-Air-Space Museum Intrepid il 5 gennaio 2012 a New York
Anello con acquamarina ritrovato sul Titanic nella borsa di un commissario di bordo insieme ad altri 15 gioielli
Anello con acquamarina ritrovato sul Titanic nella borsa di un commissario di bordo insieme ad altri 15 gioielli
Anelli di diamanti ritrovato sul Titanic
Anelli di diamanti ritrovato sul Titanic
Set di gemelli d'oro e d'argento ritrovati sul Titanic
Set di gemelli d’oro e d’argento ritrovati sul Titanic

Il Titanic prima del viaggio inaugurale
Il Titanic prima del viaggio inaugurale







Le perle dorate più belle del mondo

La collana di perle dorate più bella del mondo? Potrebbe essere quella di Jewelmer Joaillerie ♦︎

Chissà se è davvero la più bella collana di perle dorate. Jacques Christophe Branellec, vice presidente e Ceo di Jewelmer Joaillerie, pensa di sì: «Questo filone supera le nostre più rosee aspettative. È un miracolo». Le perle dei Mari del Sud sono famose per la loro bellezza e per le loro sfumature. Queste perle, in particolare, sono state coltivate nelle acque di Palawan, angolo di paradiso nelle Filippine.

Per ottenerne una sono necessarie 377 fasi di lavorazione e cinque anni di lavoro, il tempo necessario per vedere se una perla, che normalmente ha una dimensione da 10 a 13 millimetri, è prodotta dalla sua ostrica madre. E ancora più rare solo le perle da 16 a 18 millimetri, con una superficie impeccabile e una forma rotonda perfetta.

La collana di perle Palawan
La collana di perle Palawan

Insomma, la perfezione è difficilissima da raggiungere. Per questo non deve stupire se questa collana di 35 perle Palawan è stata completata nell’arco di 37 anni. «Palawan è uno degli ambienti marini più sensibili del mondo. È il centro della biodiversità», dice Branellec. «Quando i dipendenti dalle nostre aziende di coltivazione di perle ha visto il filone di Palawan, molti di loro sono scoppiati in lacrime», racconta il manager. Non è noto il prezzo della collana: chissà, potrebbe provocare la stessa reazione.

Jewelmer Joaillerie, collezione Bollicine
Jewelmer Joaillerie, collezione Bollicine
Jewelmer Joaillerie, collezione Illusion
Jewelmer Joaillerie, collezione Illusion
Jewelmer Joaillerie, collezione La Parisienne
Jewelmer Joaillerie, collezione La Parisienne, con perle keshi

Tre nuove boutique (anche al mare) per Vhernier

Vhernier si allarga in Italia con tre nuove boutique ♦︎

Vhernier, Maison di Valenza specializzata in alta gioielleria di design, si allarga. Anzi, si moltiplica con nuove aperture di boutique. In Sardegna, Vhernier ha aperto un punto vendita a Porto Cervo, località ambita della Costa Smeralda.  La boutique si trova nella Piazzetta, in uno spazio di oltre 60 metri quadri e quattro vetrine, con arredi in rovere sbiancato e in cuoio naturale, rivestimenti realizzati con tessuti Loro Piana color corallo, alternati ai toni neutri del lino. Non mancano gli elementi Palloncino, leit motiv dei negozi del marchio, e che ricordano in versione macro la collezione di orecchini e spille. Sempre in Sardegna, Vhernier ha aperto un negozio all’interno del Forte Village, area poco distante da Cagliari e destinata a un soggiorno di lusso. In questo caso si tratta di uno spazio di 22 metri quadri all’interno della galleria dello shopping.

Dall’isola alla Capitale: a maggio la Maison ha inaugurato un nuovo flagship store in via del Babuino, nella zona dove si concentrano le più importanti insegne orafe. Il nuovo negozio sorge all’interno di un palazzo del Settecento appartenuto ai Principi Boncompagni e si sviluppa su una superficie di circa 100 metri quadri. Al suo interno trovano spazio due ampie sale dedicate alla vendita e un privé.




Interno della boutique di Roma di Vhernier
Interno della boutique di Roma di Vhernier
Spilla Granchio
Spilla Granchio
Spilla Lucertola
Spilla Lucertola
Spilla Scorpione
Spilla Scorpione

Spilla Rana
Spilla Rana







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