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Uno zaffiro trascina l’asta di Bolaffi

Primavera all’insegna del blu per Aste Bolaffi a Torino. La vendita all’incanto organizzata dalla società per fine marzo è culminata nell’aggiudicazione di un anello con un prestigioso zaffiro blu del Kashmir di 4,61 carati, venduto per 370.000 euro dopo un duello telefonico e in sala tra numerosi collezionisti internazionali. Il gioiello è stato acquistato da un importante compratore newyorkese. La pietra, priva di segni di riscaldamento e di inclusioni, è caratterizzata da un colore uniforme blu vellutato, il più ricercato e apprezzato. Il gioiello proviene dagli eredi di un’importante famiglia milanese insieme ad altri preziosi. La vendita per la maison torinese si è conclusa con oltre 2,4 milioni di euro, record per il dipartimento gioielli.

Orecchini in zaffiri blu e diamanti
Orecchini in zaffiri blu e diamanti

Lo zaffiro era privo di certificazioni sulla provenienza, ma indagini gemmologiche del Ssef di Basilea ne hanno ufficialmente confermato la provenienza: la regione del Kashmir, a nordovest della catena Himalayana, dove nell’Ottocento fu scoperta una piccola miniera ricca di zaffiri di straordinaria bellezza, poi sfruttata intensamente, solo per pochissimi anni, per volere del maharajah e ora esaurita.

Un’asta memorabile sia in generale, per il record del dipartimento gioielli, sia per questo spettacolare zaffiro, che è la prova del valore aggiunto che Aste Bolaffi può offrire ai venditori. Nello specifico, sono orgoglioso di averlo potuto dimostrare, grazie alla competenza e alla caparbietà della nostra specialist, Maria Carla Manenti, che ha permesso alla famiglia venditrice di vedersi tramutare un bello zaffiro in una pietra dalla provenienza eccezionale. Una volta accertata questa scoperta, certificata dall’autorità suprema in materia da noi interpellata, l’altro valore aggiunto è stato dato dal nostro network internazionale che ha portato a battagliarsi all’asta i più importanti compratori da tutto il mondo, permettendo così il clamoroso risultato.
Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi

Girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata
Girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata

Tra gli altri gioielli che hanno spuntato le migliori aggiudicazioni si segnalano un paio di orecchini in zaffiri blu e diamanti, saliti fino a 167.000 euro, un raro girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata, acquistati per 143.000 euro, oltre tre volte il prezzo di partenza, un anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati, aggiudicato a 50.000 euro, un cammeo in corniola inciso da Benedetto Pistrucci, acquistato a 45.000 euro (lotto 203), una coppia di fermalibri in agata e smalti firmati da Alfredo Ravasco, tra i principali orafi italiani degli anni Venti-Trenta del Novecento, raffiguranti pesci tropicali, contesi fino a 25.000 euro.
Anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati
Anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati

Le date di Milano Fashion&Jewels settembre

L’edizione di settembre 2024 di Milano Fashion&Jewels si svolgerà ancora nella Fiera di Rho da sabato 14 a martedì 17. Sabato l’ingresso dei visitatori sarà solo su invito. Inoltre, le giornate dal 15 al 17 (domenica-martedì) saranno in concomitanza con Micam Milano, Salone Internazionale della Calzatura, Mipel Salone internazionale della pelletteria e dell’accessorio moda.

Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition. Copyright: gioiellis.com

In tre giorni, oltre all’apertura di sabato dedicata all’ingresso esclusivo con invito da parte degli espositori, si potranno così concentrare meglio tutte le attività e gli eventi speciali della manifestazione, offrendo ai visitatori, ai buyer e giornalisti presenti, una proposta molto mirata per conoscere e apprezzare le potenzialità di Milano Fashion&Jewels. In un’ottica di ottimizzazione delle opportunità di visita anche a settembre è prevista la parziale sovrapposizione (martedì 17) con Lineapelle, mostra internazionale di pelli, accessori, componenti, tessuti, in agenda dal 17 al 20 febbraio 2024.

Esposizione di gioielli a Homi Fashion&Jewels
Homi Fashion&Jewels

La storia di Tiffany & Co in vetrina

Non è vero che per piacere è necessario essere giovani e, magari, mentire sulla propria età. Tiffany, per esempio, ci tiene a sottolineare la sua data di nascita: il 1837. Un anno che ricorre anche nella sua nuova campagna di pubblicità: With Love, Since 1837. Insomma, da quasi due secoli il marchio americano, oggi di proprietà francese, con i suoi gioielli è testimone di nozze, fidanzamenti e dichiarazioni d’amore. E, sempre affondando l’ispirazione fino alle sue storiche radici, le immagini che accompagnano la comunicazione alludono alla creatività di Gene Moore, designer e vetrinista americano entrato in Tiffany nel 1955 come direttore artistico e diventato poi vicepresidente. In effetti, la vetrina è il primo biglietto da visita di una gioielleria.

Bracciale Knot
Bracciale Knot

Le collezioni di gioielli più importanti della Maison, come Lock, T, Knot, HardWear, Sixteen Stone e Tiffany Setting sono state visualizzate dal fotografo e regista Dan Tobin Smith, che ha rievocato in foto e video una serie di vetrine realizzate da Gene Moore, tra quinte teatrali e allusioni al filone artistico surrealista. La campagna parla del patrimonio della Maison, dell’origine di ogni collezione e di pezzi come il braccialetto Lock, l’anello Jean Schlumberger by Tiffany & Co. Sixteen Stone, i gioielli HardWear e altre creazioni.

Bracciale Knot
Bracciale Knot

Dan Tobin Smith ha lavorato con la scenografa Rachel Thomas, tra modelli in miniatura o di grandi dimensioni che fluiscono insieme senza soluzione di continuità attraverso cambiamenti di prospettiva. La campagna è frutto della collaborazione tra il team creativo interno di Tiffany e l’agenzia creativa Tbwa\Chiat\Day LA.

T bracelet
Bracciale della collezione T
Setting ring Hero
Tiffany Setting ring

Un film per Serafino Consoli

Il brand Serafino Consoli presenta un video, The Shape of Life, che oltre a essere un veicolo per la comunicazione dei gioielli, vuole diventare un manifesto dei valori e la storia del marchio. Ambientato tra il Monte Rosa e il Circolo Filologico di Milano, centro culturale della città, il video è interpretato dalla ballerina e coreografa tedesca Anne Jung, con elementi di danza e sport: ha gareggiato alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

Il video è presentato come testimonianza del cammino stilistico intrapreso da Serafino Consoli, marchio nato nel 1959 in una piccola gioielleria del Nord Italia, in provincia di Bergamo, che ancora oggi porta il nome del suo fondatore. Le collezioni Brevetto e Serafino uniscono tradizione e innovazione: la tecnologia introdotta dal marchio rende i gioielli estremamente flessibili, in grado di adattarsi a ogni misura. Nella collezione Serafino, per esempio, gli anelli possono trasformarsi in bracciali, con due modalità di indossare il medesimo gioiello.

Serafino Consoli, bracciali e anelli
Serafino Consoli, bracciali e anelli

Con The Shape of Life abbiamo voluto creare un prodotto di comunicazione nuovo e innovativo. Per la sua produzione abbiamo individuato professionisti giovani che hanno portato la loro creatività e freschezza di idee per superare il concetto del classico spot. Insieme abbiamo pensato a questo progetto, poi girato e montato in un vero e proprio film-manifesto che, in pochi minuti e senza fronzoli inutili, parli, interpreti e trasmetta i concetti di natura, relazioni umane, cambiamenti. Perché la forma della vita è mutevole come i nostri anelli, che durano per sempre adattandosi al tempo che scorre. Per noi The Shape of Life non è una semplice e classica iniziativa di marketing, è un progetto che mira ad accompagnarci e a rappresentarci come azienda e persone, perché indaga e mette a confronto la sensibilità e la bellezza che è in ognuno di noi.
Ivan Consoli, Ceo di Serafino Consoli

Il film è prodotto dalla creative&production company indipendente Jumpp, è scritto e diretto da Nicola Martini, sotto la direzione creativa esecutiva di Giovanni Verdicchio. La direzione fotografica porta la firma di Luca Costantini, le musiche sono a cura di Daniele De Virgilio.

La locandina di The Shape of Life
La locandina di The Shape of Life

Un libro e una lega per Atelier VM

Compie un quarto di secolo Atelier VM, marchio milanese che ha deciso di festeggiare la ricorrenza con un progetto e un libro edito da Corraini Edizioni. Atelier VM, fondato dalle designer Marta Caffarelli e Viola Naj-Oleari, ha organizzato anche una retrospettiva a cura di Milovan Farronato, in Via Cesare Correnti 14 a Milano. Il libro, Due nomadi Gold, è a metà tra diario, album di ricordi e riflessione: ripercorre la storia di VM dai suoi esordi, con le due giovanissime amiche, oggi alla guida di un’azienda prevalentemente femminile e made in Milan. Il volume contiene disegni, foto e una conversazione con le due fondatrici, tra ricordi personali e aneddoti. Atelier VM sottolinea la capacità di innovare i canoni classici del gioiello grazie alla valorizzazione dell’aspetto emotivo legato all’oggetto.

Uno schizzo preparatorio pubblicato nel libro Due nomadi gold
Uno schizzo preparatorio pubblicato nel libro «Due nomadi gold»

Il libro contiene testi di Domitilla Dardi, Milovan Farronato e Alessandra Pomarico, Marta Caffarelli e Viola Naj-Oleari in conversazione con Alessandra Pomarico. Inoltre, dieci anni dopo aver lanciato L’Essenziale, l’idea dei «gioielli saldati sul corpo», Atelier Vm lancia ora la nuova lega chiamata 3Kt, composta da oro, rame e argento.

Foto: Archivio Goldschmied & Chiari
Foto: Archivio Goldschmied & Chiari
Bracciali Cosmo indossati
Bracciali Cosmo di Atelier Vm indossati

Il programma del Museo del Gioiello

Il programma 2024 del Museo del Gioiello di Vicenza inizia con il ciclo di visite guidate alla mostra Pop Beat Italia 1960-1979. Le visite negli ambienti della Basilica Palladiana hanno come titolo Il gioiello degli anni Sessanta e Settanta: liberi di creare. Al centro, i materiali del gioiello in quel periodo di grande libertà creativa, con il fenomeno del bijou e del gioiello artistico, di cui la scuola di Padova è esempio. Le visite si svolgeranno la domenica pomeriggio tra le 16.30 e le 18.00, il 24 marzo, 28 aprile, 26 maggio e 30 giugno (da prenotare). Prezzo ridotto per tutti i visitatori che esibiscono il biglietto della mostra in Basilica e agevolazioni per i residenti a Vicenza e provincia. Il museo è il primo in Italia dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera.

Corona della Madonna di Monte Berico
Corona della Madonna di Monte Berico

A maggio il programma prevede anche un ciclo di visite organizzato con il Museo Diocesano di Vicenza per conoscere i gioielli di arte sacra patrimonio della città: la corona e il pettorale della Madonna di Monte Berico, santa protettrice di Vicenza, due capolavori dell’arte orafa vicentina realizzati nel 1900 a partire da gioielli preesistenti di grande valore, donati in segno di devozione dalle famiglie del capoluogo. Le visite sono in programma domenica 5 e 19 maggio, alle 10, con partenza dal Museo Diocesano, dove sarà possibile ammirare i tesori che hanno ispirato le due creazioni: il Reliquiario della Sacra Spina (XIII-XIX secolo), il Calice della chiesa di Santa Corona(XVII secolo), e la Croce astile della Cattedrale (XV secolo) a cura dei servizi educativi del Museo Diocesano di Vicenza. Il gruppo si sposterà poi al vicino Museo del Gioiello per ammirare corona e pettorale, con il commento esperto di Stefano Soprana, che ne ha curato il restauro, titolare della storica gioielleria Soprana, collocata sotto la Basilica Palladiana, dove prima sorgeva la bottega del maestro Angelo Marangoni, che realizzò in origine le due opere.
Attività didattiche e laboratori per bambini
Attività didattiche e laboratori per bambini

Continuano anche nel 2024 le attività didattiche e i laboratori per tutte le età, per esplorare il processo di progettazione e creazione del gioiello. Per le famiglie sono in programma tre laboratori: sabato 30 marzo tutti alla scoperta dei misteri delle pietre con l’incontro interattivo Minerali: materie preziose, domenica 28 aprile è la volta di Il mio mosaico prezioso, mentre domenica 26 maggio si terrà il laboratorio Eco-gioielli, centrato sul tema del riciclo e sui materiali riutilizzati.
Per gli adulti che desiderano cimentarsi nella creazione di gioielli sono in programma quattro workshop con la designer orafa Barbara Uderzo, i cui gioielli sono stati esposti in gallerie d’arte e musei internazionali, come La Triennale di Milano, il Museo delle Arti Decorative di Berlino, il Victoria & Albert Museum di Londra. Gli incontri, tutti di domenica, saranno dedicati alle diverse espressioni del gioiello: il 23 marzo il laboratorio Ripetere e agganciare: dal modulo alla collana, il 14 aprile Intrecciare e ribattere: dal filo di metallo all’anello, il 12 maggio Sagomare e ribattere: dai forma al tuo bracciale e il 23 giugno Piegare, infilare, legare: realizza i tuoi orecchini con i colori dell’estate. Il Museo del Gioiello partecipa anche alla Notte dei Musei, sabato 18 maggio, con attività dedicate.
Workshop, Museo del Gioiello
Workshop, Museo del Gioiello

Iniziati i lavori per la nuova Vicenzaoro

Ieg, la società che organizza Vicenzaoro, ha deciso di investire 60 milioni per ampliare gli spazi di Fiera Vicenza in vista del prossimo appuntamento, fissato dal 6 al 10 settembre. I lavori di riqualificazione sono iniziati, come testimoniano le immagini, commentate dall’architetto Mario Vescovo, direttore della sede vicentina di Ieg, nonché direttore operation dello stesso plant: “Dopo la consegna ufficiale dell’area del cantiere dello scorso 12 febbraio all’impresa aggiudicatrice della gara indetta da Ieg per la demolizione, risultano in dirittura di arrivo le operazioni di bonifica ambientale per dare il via alla successiva demolizione del padiglione 2. È invece già stato completato nei giorni scorsi lo smantellamento del padiglione 5”.

Mario Vescovo
Mario Vescovo

L’opera di abbattimento dei vecchi padiglioni sarà conclusa entro i prossimi quattro mesi anche con la rimozione delle fondazioni, per preparare i terreni alla nuova costruzione sulla medesima impronta del nuovo edificio da circa 22.000 metri quadrati, disegnato dallo Studio GMP di Amburgo. Il nuovo edificio si svilupperà su due livelli e sarà ultimato nella prima metà del 2026.

Lavori di demolizione a Fiera Vicenza
Lavori di demolizione a Fiera Vicenza
Visitatori a Vicenzaoro
Vicenzaoro 2024. Copyright: gioiellis.com

Sotheby’s vende una collezione di 250 gioielli

Tornano i grandi gioielli a Ginevra con  l’asta di Sotheby’s programmata per il 14 maggio. L’asta comprende una straordinaria collezione di gioielli composta da oltre 250 pezzi di altissima qualità, assemblati da un’appassionata collezionista europea nell’arco di cinquant’anni: è una delle più importanti raccolte private di gioielli firmati mai messe all’asta. Per questo la vendita è stata intitolata Iconic Jewels: Her Sense Of Style.

René Boivin, Sapphire and diamond demi parure Feuilles, circa 1947
René Boivin, Demi parure Feuilles con zaffiri e diamanti, 1947 circa

Quando ti imbatti in una collezione di gioielli così straordinaria e sostanziale come Iconic Jewels: Her Sense of Style, è un momento che ferma il cuore, quello che sai che non dimenticherai mai. Questa collezione, con i suoi tanti abbaglianti gioielli firmati dai brand più amati e periodi di design più ricercati nella storia della gioielleria, è davvero unica nel suo genere e una delle collezioni di gioielli private più importanti che abbia mai visto. È una lettera d’amore incredibilmente potente e sofisticata ai gioielli, da un collezionista privato illuminato, che so che ispirerà altri collezionisti e intenditori in tutto il mondo.
Marie-Cécile Cisamolo, specialista in gioielli, Sotheby’s Ginevra

La collezione è stimata tra 4,7 e 7,3 milioni di franchi svizzeri (cioè tra 5,4 milioni e 8,3 milioni di dollari) e sarà offerta in due sessioni di vendita: 46 gioielli saranno proposti il 14 maggio nella vendita di Magnificent Jewels, durante le Luxury Sales di Sotheby’s a Ginevra. Altri 200 pezzi, invece, saranno venduti online dal 2 maggio con chiusura delle offerte il 16 maggio.

Bulgari, a Serpenti bracelet watch, aka Theodorus
Bulgari, un orologio con bracciale Serpenti, alias Theodorus

La selezione è un omaggio al design della gioielleria del XX secolo e una vetrina enciclopedica dei suoi pezzi più iconici e delle tendenze più influenti, esemplificate dalle creazioni delle case di gioielleria più prestigiose tra cui Cartier, Van Cleef & Arpels, Bulgari, Boucheron, Chaumet, David Webb, Mauboussin, Marina B, Sterlé e Mellerio dits Meller. Un posto speciale, con 30 gioielli, è riservato alla Maison fondata da uno dei designer che hanno fatto la storia della gioielleria: René Boivin. Famoso per i suoi gioielli dalla lavorazione complessa e dai colori vivaci, lo stile di Boivin ha esercitato un grande fascino sul collezionista privato che, nel tempo, ha acquistato quella che potrebbe essere la più ampia selezione di opere del gioielliere francese.
Bulgari, orecchini, con incastonati due diamanti Fancy Intense Yellow del peso di poco meno di 10 carati ciascuno appartenuti alla Baronessa di Portanova
Bulgari, orecchini, con incastonati due diamanti Fancy Intense Yellow del peso di poco meno di 10 carati ciascuno appartenuti alla Baronessa di Portanova

I pezzi più preziosi
Tra i top lot ci sono creazioni di Bulgari, tra cui un eccezionale paio di orecchini, con incastonati due diamanti Fancy Intense Yellow del peso di poco meno di 10 carati ciascuno e precedentemente appartenuti alla Baronessa di Portanova (stima 400.000-600.000 franchi), leggendaria socialité americana. Accanto all’imponente paio di orecchini viene presentato un raro orologio-bracciale Serpenti Theodorus, accompagnato da un disegno originale dell’archivio Bulgari datato 1968 (200.000-400.000).
Cartier, bracciale Panthère
Cartier, bracciale Panthère

Altri pezzi iconici sono quelli di Cartier, tra cui un braccialetto Panthère del 1969 (250.000-350.000) e uno squisito braccialetto Tutti Frutti (200.000-400.000), un set con girocollo e orecchini di Marina B, incastonati in modo intricato con ametista intagliata (30.000-50.000), nonché un set Passe-Partout trasformabile degli anni Quaranta di Van Cleef & Arpels composto da una collana, tre spille e un paio di orecchini a clip (80.000-120.000).

Van Cleef & Arpels, Passe partout necklace, brooch and earring suite
Van Cleef & Arpels, suite di collana, spilla e orecchini Passe partout

Ridefinire il Gioiello con un nodo

Ridefinire il Gioiello torna al Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona). In mostra (dal 23 marzo al 9 giugno 2024) ci sono 43 gioielli contemporanei progettati da artiste italiane e straniere. Il progetto, nato nel 2010 da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena è un concorso annuale che stimola la progettazione e l’ideazione di un gioiello contemporaneo. Per questa edizione, Ridefinire il Gioiello ha chiesto agli artisti e alle artiste di progettare un gioiello che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo del Bijou, invitandoli a ispirarsi ai monili più antichi a forma di nodo per reinterpretare la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la propria ricerca artistica.

Il museo ha l’obiettivo di mettere in connessione mondi, stili, epoche e creazioni differenti. I gioielli selezionati propongono una rassegna basata sul filo intrecciato: dallo studio formale del nodo alle trame, con monili che mescolano stili e materiali. Ridefinire il Gioiello accoglie in ogni edizione un artista proveniente dal mondo dell’arte contemporanea per raccontare il tema del concorso. Quest’anno l’artista invitata è Marisa Iotti che ha delineato un percorso espositivo denominato Ànemos0 con sculture, installazioni e opere di fiber art.

Saranno esposti anche i gioielli di Patrizia Giachero, vincitrice del concorso Gioiello Contemporaneo indetto dalla Galleria Rossini di Milano nell’aprile 2023 e i disegni di Carmela Barbato della serie Trame Mediterranee. Anche per questa edizione i vincitori riceveranno i premi speciali dai partner culturali di Ridefinire il Gioiello. I premiati avranno la possibilità di esporre a Milano presso la Galleria Rossini di Marco Rossini e a Circuiti Dinamici per il progetto wunderkammera. Un artista segnalato potrà ottenere un periodo di residenza artistica presso La Stazione degli Artisti a Gambettola grazie al festival Bosco Urban Art Project, mentre il Museo del Bijou decreterà un vincitore per un punto espositivo temporaneo all’interno degli spazi museali.

Chi partecipa
Andrea Benoni – Katalyxer, Atelier Effetti – Flavia Turone, Brigitta Petrovszki Lajszki, Chimajarno, Collezione Siku – Graziana Giunta, Cristina Croce, Cristina Lottero, de Cor produzioni, donidelmare gioielli di Emily DeVito e Roberto Coppola, Elena Berti Margià, Elena Ramaparelli, Elenadp Crea, Ellence, Elli Atelier Gioielleria Contemporanea, Ely Milano Jewelry, Erika Mazzola, FiloGioielli di Filomena Di Camillo, Francesca Romana Sansoni – Segni di terra, Gaia Descovich Jewels, Gianfranco Quartaroli – Circuiti Gioielli, Gioi Giulia Vignetti, La Chigi, Laetitia Autrand, Lamobijoux – Maurizio Mo, LeMari Riciclano, Luisa Capua – Z’Atelier, Maria Cristina Codecasa Conti – Le Troisième Songe, Michela Guatto, Monica Ungarelli, NearteNeparte art&craft di Anna Esposito, Oplà! Michela Deanesi, Paolacreart – Paola Marzoli, Paolella_Rakuecrochet di Paola Cisterni – Elena Ramparelli, Pasly – Pasqualina Tripodi, Patrizia Giachero, Roger Cavinatto, Rosalba Rombolà Gioielli, Rosella Catalano, Rovescio Pensieri d’arte di Roberta Pozzi, SilverStrass – Silvia Orani, Valentina Grotto, Vera Rossini – Cakes & Troubles

Tiffany Story in mostra a Tokyo

Tiffany Wonder è il titolo della mostra organizzata a Tokyo che riunisce centinaia di capolavori del design della Maison americana. La mostra è allestita alla galleria Tokyo Node, all’interno della Toranomon Hills Station Tower, nella capitale giapponese, e proseguirà fino al 23 giugno. I biglietti sono disponibili fino al 23 giugno sulla app Tiffany & Co., scaricabile negli app store iOS e Google Play. La mostra è un’occasione per ammirare i leggendari diamanti Tiffany e i gioielli che hanno segnato la storia del brand più famoso del mondo. Nelle diverse sale i visitatori scopriranno oggetti eccezionali, che raccontano i quasi 200 anni della storia di Tiffany & Co., come il primo Blue Book, primo catalogo di vendita per corrispondenza, una delle prime Blue Box.

Garden of Imagination con le spille di Jean Schlumberger
Garden of Imagination con le spille di Jean Schlumberger

Tiffany Wonder si propone di incuriosire, informare e ispirare i visitatori con creazioni uniche, che spaziano da uno dei pezzi di alta gioielleria più famosi, la spilla Bird on a Rock di Jean Schlumberger, fino alle innovazioni il sistema Tiffany Diamond, o il Tiffany Setting per fermare il diamante di un solitario.

Tiffany & Co. si ispira da decenni al Giappone, e il rapporto autentico e la lunga storia della Maison con quella regione del mondo non ha fatto che crescere. La nostra ultima mostra espone alcune delle creazioni più eccezionali, come la prima spilla Bird on a Rock del 1965, ideata da Jean Schlumberger, uno dei designer più talentuosi del XX secolo. La mostra, che mette in risalto l’eccezionale maestria artigianale, l’impareggiabile autorevolezza nel campo dei diamanti e l’inventiva di Tiffany, trasmetterà la gioia della Maison ad ogni visitatore.
Anthony Ledru, President & Chief Executive Officer, Tiffany & Co

Anthony e Victoria Ledru.
Anthony and Victoria Ledru. Photo: Courtesy of BFA

Il rapporto di Tiffany & Co. con il Giappone risale al 1837, quando Charles Lewis Tiffany ha cominciato a proporre ai propri clienti selezionate merci giapponesi d’importazione, una rarità sul mercato americano. Molti dei migliori designer della Maison, quali Edward C. Moore, Louis Comfort Tiffany e Elsa Peretti, nel loro lavoro hanno trovato ispirazione nelle arti del Giappone. Una celebrazione del rispetto e della creatività, con vari punti della mostra dedicati ai legami di Tiffany & Co. con il Giappone.

La spilla Dragonfly
La spilla Dragonfly
Tiffany Wonder
Tiffany Wonder

Villa Milano al Pad Paris

Dopo la presenza a GemGenève, Villa Milano torna a essere presente in un evento estero. La maison milanese fondata nel 1876, nota anche per la sua vasta offerta di gemelli da polso, oltre che di gioiello, sarà per la prima volta al Pad Parigi, che è stata la prima fiera, 26 anni fa, a riunire in un’unica manifestazione le migliori gallerie internazionali e francesi di design storico e contemporaneo. Dal 3 al 7 aprile Villa Milano parteciperà al Salone (Stand 31) con la curatela di Second Pétale, Galleria d’Arte parigina fondata da Arina Pouzoullic, imprenditrice che nel 2019 ha fondato a Parigi la sua galleria.

Orecchini quilted in oro e diamanti
Orecchini quilted in oro e diamanti

Alice Villa guarda al mondo dell’arte come referenza nelle sue creazioni, dove estendere la propria legittimità culturale, trascendendo dagli elementi funzionali strettamente legati all’utilizzo del gioiello. Un esempio è il bracciale ispirato allo stile architettonico del Duomo di Milano.
Anello in acciaio damasco con tormalina
Anello in acciaio damasco con tormalina

Pad Paris e la collaborazione con Second Pétale rappresentano un nuovo passo importante per la storia di Villa Milano, ringrazio Arina Pouzoullic per avermi dato la possibilità di affacciarmi a questa realtà. Approcciare un universo ancora in qualche modo nuovo rappresenta una sfida importante, ma sono convinta che la gioielleria abbia tutto il diritto di poter occupare uno spazio significativo nel mondo dell’arte.
Alice Villa, Ceo e Creative Director di Villa Milano

Alice Villa
Alice Villa. Copyright: gioiellis.com
Bracciale in oro e argento brunito ispirato a un motivo architettonico del Duomo di Milano. Copyright: gioiellis.com
Bracciale in oro e argento brunito ispirato a un motivo architettonico del Duomo di Milano. Copyright: gioiellis.com

Marco Bicego a Shaghai

I gioielli di Marco Bicego a Shaghai. Il marchio italiano di fine jewelry prosegue il proprio piano di espansione internazionale con l’apertura di un flagship store nella grande città cinese, nel prestigioso complesso Grand Gateway 66. Il centro commerciale è uno dei più grandi e popolari di Shanghai e punto di riferimento per il distretto di Xujiahui, una delle principali aree commerciali e snodo logistico per la zona sud-occidentale della città. La cupola in vetro del mall consente l’ingresso della massima luce naturale e crea un ambiente caldo e invitante per i visitatori. Il centro vanta la presenza di marchi internazionali del lusso, oltre a un’ampia scelta di rivenditori specializzati nei settori moda, beauty, gioielli, orologi, sport e fitness. Con una superficie di circa 75 metri quadrati, la nuova boutique Marco Bicego si trova al piano terra del mall, area che accoglie il più alto numero di visitatori.

Marco Bicego flagship store, Shanghai
Marco Bicego flagship store, Shanghai

Il design presenta dettagli come i raffinati espositori e le luci tenui e delicate. All’interno troviamo accenti in marmo italiano marrone, morbide superfici beige e vetrine a contrasto, mentre le poltrone in velluto rosa creano un’atmosfera rilassante e confortevole. L’estetica della boutique riprende quindi l’identità visiva degli store Marco Bicego in tutto il mondo, coniugata attraverso l’artigianalità che contraddistingue i gioielli del brand: ad arricchire gli spazi troviamo anche la tipica scultura in ottone che riprende su larga scala il motivo del coil, lavorazione iconica ed esclusiva del marchio.

Bracciale Marrakech
Bracciale Marrakech

Questa boutique rappresenta una grande vetrina a livello internazionale e un importante passo avanti nella strategia di crescita del brand. Abbiamo voluto creare un ambiente raffinato e lussuoso in cui offrire ai clienti locali e internazionali l’opportunità di apprezzare la creatività e l’artigianalità Made in Italy, accompagnandoli alla scoperta del brand e delle collezioni. Soprattutto nel nostro settore, è ancora determinante l’esperienza fisica con il prodotto: il nuovo flagship store di Shanghai diventerà un touch point cruciale per un numero sempre maggiore di persone che potranno scoprire il marchio, toccare con mano i gioielli e lasciarsi ispirare dai nostri design. Al nostro partner locale Chow Sang Sang vanno i miei più sentiti e sinceri ringraziamenti per averci sostenuto, in tutti questi anni di stretta collaborazione, nel processo di brand building in questo mercato chiave.

Marco Bicego, fondatore e direttore creativo del brand

Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com
Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com

Concorsi e premi a GemGèneve

Come sempre GemGenève unisce l’utile al dilettevole o, più precisamente, il business a momenti di formazione. L’ottava edizione in programma dal 9 al 12 maggio al Palaexpo di Ginevra non fa eccezione. Accanto ai gioielli e alle gemme degli espositori sono previsti incontri e progetti didattici sviluppati nel corso dell’anno in collaborazione con le otto scuole partner. Sono invitati a esprimere la loro creatività e a sottoporre per la prima volta il loro lavoro a dei professionisti, gli studenti della Head, della Scuola Tecnica Vallée de Joux, del Cpne Pôle Arts Appliqués, del CFP Arts Genève, dell’Institut de Bijouterie de Saumur, della Société Royale Belge de Gemmologie, della Galdus School e dell’Istituto Francesco Degni, che hanno l’opportunità di esporre i loro progetti.

GemGenève ha anche sviluppato un programma di mentoring artistico. L’iniziativa, nata da un’idea di Mathieu Dekeukelaire, permette di gettare ponti tra il presente e il futuro, federando una comunità che riconosce il giusto valore all’apprendimento e alla trasmissione del saper fare.

Uno dei momenti didattici a GemGenève. Copyright: gioiellis.com
Uno dei momenti didattici a GemGenève. Copyright: gioiellis.com

Gemgenève X Head in collaborazione con il Grand Théâtre de Genève
Per il quarto anno consecutivo GemGenève offrirà a una quindicina di studenti di Head, l’unica scuola in Svizzera a offrire un bachelor in design del prodotto, gioiello e accessori, l’opportunità della loro prima mostra basata su un tema liberamente ispirato alla programmazione del Grand Théâtre de Genève. I visitatori del salone potranno scoprire una serie di progetti ispirati all’opera Il cavaliere della rosa di Richard Strauss. L’idea è quella di immaginare un gioiello che simboleggi l’impegno, ma sia anche un vero e proprio oggetto di scena. Anello, collana, bracciale o tiara: il gioiello deve essere visibile da lontano e realizzato in esclusiva con materiali riciclati, recuperati o insoliti. Tutti i visitatori della mostra saranno invitati a votare il loro progetto preferito.

Design 3D Project Feh X Head. Emma Faisandel, Madeleine Chaumette
Design 3D Project Feh X Head. Emma Faisandel, Madeleine Chaumette

Primo concorso di fotomicrografia
Quest’anno, GemGenève propone ai suoi visitatori un’esperienza gemmologica poetica. Nell’auspicio di far scoprire in modo insolito la bellezza delle gemme, il salone ha sviluppato un progetto artistico originale in collaborazione con la gemmologa Marine Bouvier, l’Institut de Bijouterie de Saumur e la Royal Belgian Gemmological Society. GemGenève ospita la prima mostra di fotomicrografie. Saranno svelati per la prima volta al pubblico quasi 20 progetti fotografici realizzati dagli studenti delle due proposte formative partner, per rivelare la bellezza delle pietre preziose e colorate sublimandone le inclusioni. Rivelando le forme, le texture e i colori inesauribili delle gemme, Marine Bouvier ha dato vita a un nuovo modo di praticare la gemmologia. Per questo primo concorso l’appassionata gemmologa ha iniziato gli studenti all’arte di catturare la bellezza dei minerali.
Rubino birmano grezzo
Rubino birmano grezzo

Per la sua 8a edizione, GemGenève prosegue la collaborazione con Laura Inghirami e Mathieu Dekeukelaire, che hanno ideato un concorso inedito sul tema mistico dell’animale totem. Le creature della fauna, fonte di ispirazione inesauribile, hanno sempre stimolato l’immaginazione dei gioiellieri. Utilizzando l’animale come una sfida creativa, GemGenève offre ai giovani prodigi della Scuola Galdus e dell’Istituto Francesco Degni la possibilità di creare il loro primo bestiario. Alcuni progetti, indagando il legame simbolico tra mondo umano e mondo animale, si sono rivelati particolarmente poetici.

A GemGèneve sono previsti anche sei awards destinati ai progetti più creativi. La cerimonia di premiazione sarà presieduta da Mathieu Dekeukelaire, direttore di GemGenève, alla presenza di tutte le istituzioni che hanno collaborato ai diversi progetti.

Project GemGenève x Head. Clara Fichaux
Project GemGenève x Head. Clara Fichaux

Per offrire agli studenti la possibilità di sviluppare il loro primo progetto professionale di eccellenza, nel 2022 GemGenève ha lanciato il suo primo concorso di gouache. Grazie al successo del concorso, che impegna gli studenti per diversi mesi, GemGenève è diventata un trampolino di lancio. Il concorso di gouache, supportato con il Premio della Fondazione Eric Horovitz, è molto apprezzato dagli operatori del settore, viene organizzato ogni anno con il sostegno dell’Asmebi (Association Romande des Métiers de la Bijouterie). La gouache, o guazzo, è una tecnica di disegno utilizzata in gioielleria e un punto di riferimento per modellisti, gioiellieri, gemmologi, lucidatori e incastonatori in ogni fase della realizzazione di un gioiello.

Projet Feh x Head. Shell, design 3D, Emma Faisandel et Madeleine Chaumette
Projet Feh x Head. Shell, design 3D, Emma Faisandel et Madeleine Chaumette

Dave Meleski presidente del Responsible Jewellery Council

Dave Meleski, presidente e Ceo di Richline Group, è stato eletto presidente del Responsible Jewellery Council. RJC è l’autorità leader nel settore degli standard dell’orologeria e della gioielleria a livello mondiale e collabora con i suoi membri in tutto il mondo per creare una catena di fornitura sostenibile, dalla miniera alla vendita al dettaglio. È stata costituita nel 2005 da 14 marchi e istituzioni finanziarie di alto livello con l’obiettivo di trasformare la sostenibilità da un aspetto secondario a un’importante forza trainante del cambiamento. Oggi conta oltre 1.800 aziende associate in 71 Paesi. Meleski sostituisce David Bouffard che lascia la carica, dopo essere stato eletto nel 2018 per due mandati triennali.

È un momento critico perché RJC possa continuare a crescere e guidare la catena di fornitura globale nel definire gli standard per il nostro settore. Richline è stata coinvolta a livello di consiglio e di comitato sin dall’inizio dell’RJC e, in qualità di azienda manifatturiera globale con clienti al dettaglio in tutto il mondo, abbiamo contribuito a promuovere l’importanza dell’RJC come nostra unica voce per gli standard di conformità.
Dave Meleski

Dave Meleski
Dave Meleski

È stato un onore ricoprire l’incarico di Presidente di RJC per sei anni: un’esperienza davvero impegnativa ma gratificante, di una vita, soprattutto in rappresentanza di Signet, uno dei Membri Fondatori di RJC. Aziende come Signet e Richline, insieme agli stimati membri del team e ai consigli di amministrazione, negli ultimi 20 anni hanno trasformato RJC da un’organizzazione con 14 membri fondatori quando fu lanciata nel 2005 a un’organizzazione che diventa sempre più forte ogni mese con oltre 1.800 membri fino a oggi.

David-Bouffard
David-Bouffard
, presidente uscente di RJC e Signet Fellow degli affari industriali

Melanie Grant, direttore esecutivo di RJC, riporterà direttamente a Meleski. RJC desidera inoltre ringraziare Edward Asscher, presidente onorario di Asscher Diamonds, per essersi offerto volontario per candidarsi alla carica di presidente: resterà vicepresidente dell’organizzazione.

Modella con gioielli
Modella con gioielli

Arte e gioielleria a Roma

Gioielli e arti figurative alla galleria Incinque Open Art Monti di Roma. Lo spazio ospiterà dal 16 al 30 marzo la mostra Sinopie di Emiliano Alfonsi all’interno del progetto Incinque Jewels curato da Monica Cecchini. L’obiettivo è far dialogare il gioiello contemporaneo con le altre forme d’arte. Il progetto Sinopie, a cura dalla storica dell’arte Carmen Bellalba, nasce itinerante e con l’intenzione di essere divulgato a livello nazionale tra musei, spazi espositivi e luoghi di cultura. Alfonsi, classe 1980, realizza i suoi lavori utilizzando una tecnica antichissima risalente al 1400, la pittura all’uovo, per soggetti che richiamano il Rinascimento toscano e fiammingo, ma anche i Preraffaelliti.

Opera di Emiliano Alfonsi
Opera di Emiliano Alfonsi

Durante il periodo di esposizione di Sinopie, giovedì 21 marzo sarà inaugurata anche la mostra del vincitore della Roma Jewelry Week 2023, Francesco Ridolfi, che si confronterà con le creazioni di Emiliano Alfonsi e degli altri artisti residenti di Incinque Jewels. Ridolfi è stato selezionato come primo classificato al Premio Incinque Jewels, con tema Second Life, per il suo gioiello Vite parallele. «Due mondi paralleli, uno naturale e uno artificiale. Un nuovo orizzonte che apre a tante possibilità o un destino alienante che muterà per sempre noi stessi? Da un lato c’è un cuore pulsante che si lega a due radici di un albero, dall’altro un codice binario e microchip. Probabilmente i due universi coesisteranno, solo l’uomo lo deciderà», spiega l’artista.
Myriam Bottazzi
Myriam Bottazzi

Saranno in mostra le opere, alcune inedite, di Emiliano Alfonsi e per Incinque Jewels i gioielli di Myriam Bottazzi, Dettaglidattimi, Chiara Fenicia, Claudio e Roberto Franchi, Angela Gentile, Emanuele Leonardi, Paolo Mangano, Maria Patrizia Marra, Matuta gioielli, Maria Gaia Piccini, Anna Pinzari, Francesco Ridolfi, Simone Vera Bath e Lorella Verrillo.

Matuta gioielli
Matuta gioielli

A Clara Garcovich la comunicazione di Ribas Jewellery

Ribas Jewellery sarà seguita dall’agenzia di comunicazione Clara Garcovich. Per Ribas Jewellery, azienda di gioielli e diamanti fondata nel 2002, l’agenzia gestirà tutte le attività di comunicazione integrata e crossmediale, con attività di media relations, ufficio stampa e Pr, Digital Pr, Eventi.
Ribas Jewellery è stata fondata nel 2002 a Tel Aviv da Patrik Ribas, grazie alla sua grande esperienza nel settore dei diamanti e gioielli è oggi un’azienda riconosciuta a livello Worldwide. Con headquarters a Vilnius, Lituania, uffici creativi in Toscana e un flagship store a Firenze, Ribas Jewellery progetta, realizza, distribuisce e vende gioielli di lusso in oro realizzati con diamanti, zaffiri, smeraldi, rubini e altre pietre preziose. L’obiettivo del brand è quello di rendere i diamanti accessibili a tutti, grazie a uno starting price positioning accattivante, nonostante la grande qualità del prodotto garantita da Israeli Diamond Exchange di cui Ribas Jewellery è membro.

Ribas Jewellery oggi è in fase di forte espansione, con tre negozi monomarca a Vilnius, un negozio a Kaunas e un flagship store in Italia a Firenze, benchmark di riferimento. Recentemente abbiamo finalizzato altre quattro nuove aperture nei paesi Baltici, ma il mercato Italia è fondamentale soprattutto in termini di posizionamento, da qui la collaborazione con l’agenzia Clara Garcovich che ha l’obiettivo di sviluppare un nuovo piano strategico di comunicazione.
Patrik Ribas

Patrick Ribas
Patrick Ribas

L’agenzia, fondata nel 2002 da Clara Garcovich, si occupa di Pr e comunicazione integrata con approccio multidisciplinare e non convenzionale, specializzata nei settori fashion, beauty, jewellery, lifestyle, viaggi&hospitality, food&beverage, design&architettura, automotive e finance in grado di proporre e sviluppare strategie made to measure grazie ad un team creativo e innovativo di esperti nel linguaggio della comunicazione. A partire dal 2023 l’agenzia ha ampliato i propri servizi aggiungendo una nuova branch di consulenza per lo sviluppo strategico dei brand.

Bracciali tennis
Bracciali tennis
Il flagship store di Ribas a Firenze
Il flagship store di Ribas a Firenze

Tom Munsteiner, addio a un genio delle gemme

Il 28 dicembre 2023 è scomparso uno dei più grandi artisti nel taglio delle gemme, Tom Munsteiner, fondatore dell’Atelier Munsteiner. È una grande perdita: Munsteiner non era un semplice intagliatore, ma un creativo capace di dare forme inconsuete alle pietre preziose e semi preziose. L’attività della Maison ora sarà portato avanti dalla moglie Jutta e da Philipp Munsteiner, loro figlio, assieme al loro team in Germania. Atelier Munsteiner è un’azienda a conduzione familiare di intagliatori e designer di gioielli che si trova a Stipshausen, nella Renania-Palatinato. Il laboratorio è gestito dalla famiglia Munsteiner ed è conosciuto a livello internazionale.

Tom Munsteiner
Tom Munsteiner

La famiglia è alla terza generazione nel settore della gioielleria, che comprende Bernd Munsteiner, figlio di Viktor e che nel 1973 ha fondato lo studio a Stipshausen. Negli anni Sessanta, Bernd Munsteiner si distinse dai gioiellieri dell’epoca con i suoi Fantasy cut, un nuovo approccio all’arte lapidaria. Questo stile inedito, che rompe i canoni della gioielleria tradizionale, ha ispirato il figlio Tom, il cui lavoro ha uno stile senza pari, tra l’arte della sfaccettatura e della scultura.
Bracciale in oro e tormaline
Bracciale in oro e tormaline

Tom Munsteiner è stato oltre che intagliatore di pietre, anche gemmologo e, tra l’altro, ha anche progettato finestre. La moglie, Jutta Munsteiner è un’orafa, che cura l’abbinamento delle pietre con anelli, bracciali o collane.

Orecchini in platino Apollo con agata nera e acquamarina
Orecchini in platino Apollo con agata nera e acquamarina
Anello con tanzanite
Anello con tanzanite
Anello con acquamarina intagliata di 58,51 carati e tormalina
Anello con acquamarina intagliata di 58,51 carati e tormalina
Collana Aurora
Collana Aurora

Tiffany a New York con 70 opere in mostra

La nuova Tiffany & Co. firmata Lvmh ha da subito inaugurato un rapporto speciale con il mondo dell’arte contemporanea. Adesso fa di più e porta 70 opere d’arte contemporanee di 26 artisti all’interno del suo negozio più prestigioso, The Landmark, quello sulla Fifth Avenue. La mostra è intitolata Culture of Creativity (4 marzo-20 maggio 2024). I pezzi esposti sono quelli della collezione privata dell’architetto Peter Marino, la Peter Marino Art Foundation di Southampton, NY. Le opere sono installate nello spazio espositivo a due piani di Tiffany è incastonato all’interno del Ammiraglia di dieci piani.

Una delle opere esposte alla mostra Culture of Creativity
Una delle opere esposte alla mostra Culture of Creativity

Sono 26 gli autori delle opere, a cui si aggiungono capolavori in argento sterling Tiffany & Co. di Peter Marino degli anni Ottanta dell’Ottocento. Fondamentalmente, la mostra è un omaggio al ruolo che la creatività ha svolto in Tiffany & Co., reso possibile grazie alla Peter Marino Art Foundation e ai decenni di mecenatismo artistico del suo fondatore. La collezione personale di opere d’arte è stata sviluppata da Peter Marino da oltre 40 anni.

Siamo incredibilmente onorati di avere l’opportunità di collaborare nuovamente con Peter Marino in una partnership creativa per la prima grande mostra di The Landmark. È l’architetto visionario che ha trasformato gli interni del nostro amato negozio sulla Fifth Avenue riempiendo i suoi dieci piani di arte. Peter ha reinventato il Landmark come un mondo di meraviglie e un centro culturale. Non c’è posto migliore per mostrare la sua collezione.
Anthony Ledru, amministratore delegato di Tiffany & Co

Anthony Ledru
Anthony Ledru, Tiffany Ceo

Fin dalla sua fondazione nel 1837, l’arte e l’artigianato fanno parte del Dna di Tiffany. Nel 1853, la Maison iniziò ad esporre opere d’arte prestate affinché i visitatori potessero ammirarle durante lo shopping. Alla fine del XIX secolo, il figlio del fondatore, Charles Lewis Tiffany, Louis Comfort Tiffany, divenne il primo direttore artistico della Maison, inaugurando una nuova era di arte e design di gioielli. Oggi considerato il leader del movimento Art Nouveau, è uno degli artisti americani più apprezzati del suo tempo.

Oltre a Louis Comfort Tiffany, la Maison ha una lunga storia di collaborazioni creative con pionieri come Jean Schlumberger, Paloma Picasso, Elsa Peretti, Dr. George Frederick Kunz, Gene Moore, Andy Warhol, Frank Gehry tra gli altri. La mostra Cultura della Creatività presenta alcune delle loro opere, oltre ad altri capolavori contemporanei, sottolineando la continua dedizione di Tiffany & Co. alla promozione dell’espressione artistica e dell’arricchimento culturale.

Alcune delle opere esposte
Alcune delle opere esposte

Culture of Creativity presenta una collezione di opere d’arte spettacolari in una varietà di mezzi di Jean-Michel Basquiat, McArthur Binion, Sarah Charlesworth, Francesco Clemente, Johan Creten, Andre Dubreuil, Roe Ethridge, Urs Fischer, Hans Hartung, Molly Hatch, Gregor Hildebrandt, Damien Hirst, Jenny Holzer, Rashid Johnson, Y.Z Kami, Les Lalanne, Peter Marino, Vik Muniz, Michelangelo Pistoletto, Antoine Poncet, Richard Prince, Julian Schnabel, Sarah Sze, Louis Comfort Tiffany, Not Vital e Stanley Whitney.
La mostra Culture of Creativity, ospitata su due piani dei tre piani aggiuntivi in vetro del Landmark. Per visitare la mostra occorre prenotare, ma l’ingresso è gratuito.

L'interno del flagship di Tiffany a New York
L’interno del flagship di Tiffany a New York

Oroarezzo fa spazio al fashion

Dall’11 al 14 maggio torna Oroarezzo 2024, piattaforma internazionale per la produzione industriale del gioiello firmata Italian Exhibition Group che si svolge ad Arezzo Fiere e Congressi. Con una novità: l’evento apre alle aziende della filiera del fashion. La 43a edizione organizzata come sempre da Ieg potenzia il mix espositivo. È anche il primo atto di Matteo Farsura, neo Global Exhibition Manager della divisione Jewellery & Fashion di Ieg.

La novità è Precious Fashion, area dedicata alla filiera produttiva dell’accessorio moda con particolare focus sul Made in Italy. Brand, designer e uffici stile potranno entrare in contatto con le aziende leader nelle tecnologie per le finiture di alto livello, lavorazioni innovative, processi efficienti e sostenibili al servizio del settore moda e lusso. In questa sezione troveranno spazio le eccellenze italiane nella lavorazione chimica e galvanica dei metalli e le più apprezzate aziende di produzione, saldatura e assemblaggio di accessori in metallo e decorazioni.

L’ampia offerta incentrata sulla migliore produzione orafa e gioielliera, che risponde alle esigenze del mercato di una fornitura di qualità per lo sviluppo di creazioni uniche e private label, affiancata dall’area cash & carry, si arricchisce di una sezione per la produzione e la lavorazione dell’accessorio moda.
Matteo Farsura, Global Exhibition Manager Jewellery & Fashion di Ieg

Matteo Farsura
Matteo Farsura

Il programma di incoming per i buyer, grazie alla collaborazione con Ice, Agenzia per la promozione delle imprese italiane, punta al business matching guardando ai mercati consolidati dell’export, cioè Est europeo, Usa e Middle East, spingendosi fino a Sud Est Asiatico e Sud America. Attesa in fiera anche una selezione di dettaglianti italiani particolarmente interessati all’offerta dell’area Cash & Carry per gli acquisti sul pronto finalizzati al rinnovo stagionale delle vetrine.

Oroarezzo prevede anche occasioni di formazione tecnica e aggiornamento professionale per le aziende del comparto. In programma alcuni incontri di approfondimento su tematiche di filiera per favorire la crescita di competenze e conoscenze di settore, organizzati con la collaborazione di associazioni di categoria, aziende leader, enti di certificazione e istituzioni.

Oroarezzo 2019
Oroarezzo 2019

Infine, torna Première, storico concorso con cui Oroarezzo premia le migliori creazioni orafe presentate dalle aziende espositrici. Un appuntamento che da 33 edizioni valorizza know-how tecnico e capacità creative della manifattura orafa, chiamata a interpretare un tema proposto dall’Art Director Beppe Angiolini. Confermata anche quest’anno la categoria Talents, riservata a studenti e giovani designer under 30.
Gioielli a Oroarezzo
Gioielli a Oroarezzo

Pianegonda ha ancora il volto di Anna Cleveland

Anna Cleveland ritorna a indossare i gioielli di Pianegonda. La modella americana è il volto della nuova campagna pubblicitaria 2024 del marchio italiano specializzato in gioielli design in argento. Anna Cleveland era già stata scelta per il debutto delle nuove scultoree collezioni del brand che fa parte del gruppo Bros Manifatture firmate dalla direttrice artistica Betony Vernon. La modella è stata chiamata ora a posare con le creazioni della collezione Assoluto realizzate in argento, pelle, pietre, e quelle Assoluto Gold in oro 18 carati e gemme, ispirate all’energia cosmica e all’essenza dell’universo.

Gioielli della collezione Assoluto
Gioielli della collezione Assoluto

I gioielli, oltre a essere pezzi di design, rappresentano simboli come l’infinito, la vita, l’amore e la fortuna. Le immagini della nuova campagna di comunicazione utilizzano gli scatti del fotografo francese Guillaume Thomas, con Anna Cleveland ritratta in pose più o meno audaci, tra raffinatezza e sensualità.

Anna Cleveland in Pianegonda
Anna Cleveland in Pianegonda
Anna Cleveland con Assoluto Gold
Anna Cleveland con Assoluto Gold