La Maison Buccellati compie cento anni dall’apertura del primo negozio a Milano e lo festeggia così ♦︎
Cento anni d’oro. Con la prospettiva di altri cento altrettanto preziosi. Buccellati, storica Maison di gioielli di alta gamma con sede a Milano, ma che ha recentemente aperto una boutique nella prestigiosa rue St.-Honoré,a Parigi, compie un secolo. E ha deciso di festeggiare la data con eventi riservati in giro per il mondo, in cui mette in mostra una trentina di gioielli. Oltre a Parigi, queste presentazioni a inviti si tengono a New York, Londra, Tokyo e Hong Kong. Tra i gioielli messi in mostra c’è la collana di perle regalata dal poeta Gabriele D’Annunzio alla sua amante, l’attrice Eleonora Duse.
I Buccellati, toscani di origine, hanno iniziato la loro attività di gioiellieri a Milano, proprio accanto al Teatro alla Scala, nel 1919. Lo stile fiorentino, poi elaborato, ha avuto successo: i gioielli Buccellati sono diventati famosi per la lavorazione in oro traforato, delicati e ricchi al tempo stesso, con pietre incastonate invece di essere agganciate con rebbi. Lo stile della Maison prevede anche di prediligere il lento e difficile lavoro con il bulino piuttosto che affidarsi a grandi pietre colorate o a diamanti con troppi carati.
Una storia di successo, che ha solo un aspetto di incertezza: l’85% di Buccellati è stato acquistato nell’agosto 2017 da Gansu Gangtai Holding, uno dei maggiori distributori di gioielli e rivenditori online in Cina. Il 15% è ancora in mano alla famiglia. Ma negli ambienti della gioielleria si ipotizza che il gruppo cinese potrebbe decidere di vendere la sua quota a causa dell’indirizzo di politica economica deciso dal governo di Pechino. Qualcuno si è spinto anche a indicare Richemont e la società del Qatar Mayhoola come i possibili acquirenti di Buccellati.
Di sicuro c’è che, pacchetto azionario a parte, in azienda la famiglia Buccellati è ancora molto rappresentata: Andrea è direttore creativo, la figlia Lucrezia è designer, Maria Cristina, si occupa di marketing, Luca gestisce i clienti più importanti, mentre Gino si è dimesso nel 2018 (si occupava della produzione di oggetti in argento). Tutti al lavoro per preparare i prossimi cento anni.