Un piccolo lingotto in oro o argento che diventa un elemento di bracciali, orecchini e gemelli con Lingot d’Amour ♦︎
L’idea è accattivante: che cosa c’è di più prezioso di un lingotto? Lingot d’Amour, neonato marchio di gioielleria, si propone però di trasformare il lingotto in un bijou. E non solo in oro: i piccoli lingotti utilizzati come elemento per bracciali o pendenti, possono essere anche in argento, anche se dorato.

Il braccialetto è proposto in due versioni, con laccio macramé o con fascia polso in pelle. Gli orecchini a pendente o a lobo e l’anello e i gemelli, hanno tutti una riproduzione esclusiva del lingotto. Tutti i pezzi sono composti da un’anima lingottino in oro puro 999,9 o argento puro 999. Sono disponibili anche nelle versioni placcatura oro rosa, oro giallo e brunito.

A lanciare Lingot d’Amour sono, secondo il comunicato stampa, due donne. Una è Sonia dello Strologo, ex-manager di Herno. L’altra fondatrice, invece, non si sa chi sia (“non possiamo comunicarlo” è la risposta alla richiesta di informazioni). Mistero. Quello che invece emerge è l’identità di un’operatore della gioielleria, Ari Benjamin Fadlun, che risulta il titolare del sito lingotdamour.it, che al momento (28 ottobre) non è ancora attivo (sarà online dal 6 novembre), sebbene sia stata depositata la proprietà. Ari Benjamin Fadlun è presente da tempo, con qualche inciampo, nel mondo della gioielleria tramite l’azienda milanese Magnetor. Ma questa è un’altra storia.


