LeBebé è il marchio di punta di Luce Bianca, l’azienda orafa di Marcianise (Napoli) che ha lanciato la moda dei gioielli per bambini, con il nome che forma un pendente. Paolo Verde, responsabile marketing e terza generazione di proprietari, ha raccontato a Repubblica strategie e novità dell’azienda, in un intervista raccolta da Paola Jadeluca. Che svela un proposito: LeBebé vuole crescere in fretta. L’azienda ha, infatti, in programma una crescita tramite acquisizioni. Chi sarà il futuro giocattolo di LeBebè?
Ecco l’articolo
« Siamo in cerca di brand da comprare, anche piccoli, magari società dove è impossibile garantirire il ricambio generazionale e che rischiano di scomparire»: Paolo Verde è l’inventore di LeBebé, il brand di punta di Lucebianca, azienda orafa basata a Marcianise (Napoli), oggi alla terza generazione, con i fratelli Fabrizio, che si occupa della produzione, e Mariana, che cura la gestione amministrativa. Cuccioli, classici, diamantini, pavé, sigilli, ricami, exclusive, silhouette e dadini, una nicchia di preziosi con un target ben preciso: «Le mamme che hanno appena avuto un bambino – racconta Verde – abbiamo lanciato l’idea nel 2007, con i classici due bambini stilizzati, poi a poco a poco la moda ha preso piede, anche perché si parte da 100 mila lire e si arriva fino alle migliaia, un target trasversale e se prima era il marito a regalare il ciondolo alla moglie, oggi parenti e amici fanno ricorso a questo dono anche per altre ricorrenze, come un compleanno. Abbiamo stimato che quattro mamme su dieci indossano un nostro prodotto ». Nel giro di un anno ha raggiunto i 3 milioni di fatturato e nel2010 era già arrivato a Il milioni. Poi, colpa della crisi, è ridisceso agli attuali 8,5 milioni. Ma il progetto è di riprendere quota al più presto, grazie sopratutto all’internazionalizzazione e, contemporaneamente, all’estensione del marchio in settori contigui. Già Lebebé è stato affiancato da altri due marchi: Vera, brevetto che consente di inserire sulla propria fede nuziale la letterina in brillanti della persona amata;
e Qabala, come dice il nome legato a un numero rappresentativo.«Qabala è ancora un brand in cerca di una sua collocazione, ma stimiamo un grande potenziale basato in questo caso sull’argento, che ci ha consentito di aggiungere una linea di costo più accessibile, attorno ai 60 euro. Oro argento: «La materia prima è tutta di lavorazione italiana, e italiani sono i nostri terzisti sparsi tra gli storici distretti: Valenza, Vicenza, Arezzo, e ovviamente il distretto campano del Tari» , racconta Verde. Un trampolino di lancio per l’ estero è stata la partecipazione alla fiera di Basilea, vetrina mondiale più importante al mondo per l’orologeria e la gioielleria. Un seme che ha già cominciato a dare i primi frutti. Lo sbarco in Romania, che nel giro di un mese ha consentito di dare il via a un giro d’affari di 50mila euro. Prima ancora c’era stato l’approdo in Spagna, che già oggi vale mezzo milione di euro. E nel futuro si intravvede la Cina.Le mamme e l’amore per i figli sono diventati il fulcro di un mercato, quello dei doni per affetto, che si sta allargando a raggiera attorno al core business. Le bomboniere, che già si sono ritagliate un loro spazio con un licenziatario; sono nati i profumi; le cornici d’argento. Ad allargare il business contribuisce anche un social network dedicato, al quale sono iscritte al momento 40mila mamme che scambiano idee sulle problematiche più impensabili. Una tribù di consumer che ha molto da condividere: dai banchetti per i battesimi ai corredi per i piccolini. Un mondo da ricoprire di doni. Soprattutto se sono firmati. Ruggero Sandini, stilista di gioielli, è infatti entrato recentemente a far parte della scuderia di Lucebianca».