Piace ai gioiellieri e a chi la indossa: la rubellite è una pietra sempre più utilizzata. Ma che cos’è una rubellite?
È rossa come il rubino, ma non è un rubino: la rubellite è una gemma di tipo diverso. Mentre il rubino appartiene al genere dei corindoni, la rubellite è una tormalina che scientificamente è classificata tra i silicati ed è una varietà di elbaite. Ma questo importa poco se non siete studiosi di geologia o gemmologi. Perché la rubellite ha soprattutto un’altra qualità: è molto bella e apprezzata.
La storia della rubellite
La pietra era conosciuta anche nell’antichità, ma spesso confusa. Non esistevano infatti gli strumenti per distinguere una rubellite da uno spinello, granato o da un rubino. Le prime rubelliti sono arrivate in Europa dall’Oriente già in epoca romana. Curiosamente, una rubellite è stata confusa da sapienti dell’epoca come Teofrasto e Plinio il Vecchio con il lyncurius, una specie di gemma ricavata dalla cristallizzazione di urina di animale. Le pietre sono arrivate in Europa in numero maggiore con le navi mercantili olandesi all’inizio del Seicento, ma la pietra si è diffusa solo nel Settecento, anche se confusa con il rubino. Molte pietre preziose del tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute dei rubini, sono state oggi classificate come rubellite.
Le proprietà
Se sperate che le pietre abbiano influenza sullo stato d’animo, sul vostro fisico o sulla salute prendete un ascensore per il Medioevo. Le pietre sono pietre, non hanno proprietà magiche tranne che nei libri di Harry Potter. Ma, certo, una rossa rubellite renderà felice qualsiasi donna la riceva in regalo. I Romani, comunque, pensavano che la rubellite possedesse una forza segreta. La pietra per questo era spesso intagliata a forma di animali e impiegata come amuleto. In Asia invece, soprattutto in Cina, la rubellite in passato è stata utilizzata per realizzare i fermagli che adornavano i vestiti dei mandarini cinesi.
Il colore
La rubellite è rossa. Ma può presentare diverse sfumature, dal rosa intenso, al magenta dino al rosso rubino, ma in alcuni casi anche con una tendenza al viola e, al contrario all’arancio albicocca. L’intensità e la tonalità sono dovute alla quantità di manganese e litio. Un altro fattore che caratterizza la rubellite è la frequente presenza di inclusioni, cioè di piccole imperfezioni contenute all’interno della gemma, per esempio dovute alla presenza di minuscoli minerali.
L’aspetto
Le rubelliti possono essere composte da cristalli di tipo diverso. Questo fattore ne determina anche il tipo di taglio. Le pietre formate da cristalli prismatici sono tagliate a forma di gradini, quelle con cristalli più piccoli tendono a essere utilizzate come gemme tonde o cabochon, ma anche a forma ovale o a goccia.
Dove si trova
Molte rubelliti provengono dalla Birmania, ma le più pregiate sono quelle del Brasile e della Nigeria, vicino alla città di Ibadan. Molto quotata anche la rubellite del Mozambico, celebre per la sua eccezionale mancanza di inclusioni e per il colore molto intenso e puro. Purtroppo, però, la miniera è ormai esaurita. Altre gemme si estraggono dai monti Urali, in Russia. Ancora: si trovano rubelliti vicino alla città di San Diego in California, ma anche in Madagascar e perfino, in Italia, all’isola d’Elba.
Quanto costa una rubellite?
Come per le altre gemme, anche per la rubellite è tutta una questione di peso e di qualità. Un colore intenso e profondo rende una gemma più pregiata. Ma l’altro aspetto da tenere in conto è la trasparenza e la quantità o assenza di inclusioni: più la gemma ha una sfumatura rosso intenso ed è senza difetti, maggiore sarà il suo valore. Infine, conta ovviamente il peso, che si misura in carati. Se volete avere un’idea del valore della rubellite al dettaglio potete consultare facilmente i rivenditori su internet. Il valore della pietra è però legato anche al gioiello su cui è montata. Una marca affermata è di solito una garanzia di poter mantenere il valore di un gioiello nel tempo.
Come si pulisce
La rubellite si pulisce come tutte le altre gemme sufficientemente dure. Basta immergerla in una bacinella di acqua con una o due gocce di sapone, lasciarla una decina di minuti, e poi strofinarla dolcemente con uno spazzolino da denti con setole morbide, infine risciacquare. Ma state attenti che sul gioiello non siano presenti anche materiali più delicati, come perle e opali.