Van Cleef & Arpels

Tutto sull’ametista

La pietra di febbraio è l’ametista. Ma piace anche negli altri 11 mesi dell’anno. Scoprite le qualità dell’ametista in questo articolo ♦
Da sempre ritenuta una sorta di talismano, Sumeri e Babilonesi ed Egiziani indossavano amuleti di ametista per protezione, mentre per gli antichi cinesi era un materiale con cui conservare spezie, balsami e unguenti di guarigione. In natura questa varietà di quarzo si trova all’interno di masse pietrose e cave, geodi, che contengono raggruppamenti di cristalli. Uno dei più famosi è quello scoperto in Brasile nella zona di Rio Grande Sol, 30 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza completamente rivestiti da cristalli di ametista, talmente grande da dover essere scavato a terra. L’ametista è anche la pietra del mese di febbraio.

Orecchini con ametista e diamanti
Orecchini con ametista e diamanti by Michele della Valle

Colore La gamma è davvero notevole, va dal rosa pastello al viola intenso con tante tinte intermedie, come l’esemplare lavanda o lilla, battezzato Rose de France, o la tonalità più scura quasi bluastra dalle sfumature rosse o rosa tipica delle pietre provenienti dalla Russia, le cui miniere sono ormai esaurite. Poi ci sono le ametiste dell’Uruguay e dell’Arizona con un violaceo-blu profondo, quelle dello Zambia porpora chiaro. Tutte devono il loro colore a impurità ferrose. Alcune sono bicolori, dorate e violacee, prendono il nome di ametrina, e sono composte da quarzo citrino e ametista. Altre ancora, sono verdi e sono battezzate prisiolite.

Anello con ametista e diamante al centro
Aaron Basha, anello con ametista e diamante al centro

Provenienza. Sono molte le fonti minerarie, praticamente si estrae in quasi tutto il mondo, ma i produttori più importanti sono Brasile, Uruguay, Madagascar e Zambia. Pietre di buona qualità si trovano anche negli Stati Uniti, in Corea del Sud e Austria.

Anello Sissi con agata intagliata e ametista
Anello Sissi di Sanalitro con agata intagliata e ametista

Valutazione. Fino al 18 ° secolo era considerata una gemma preziosa tanto quanto un diamante, uno zaffiro, uno smeraldo o un rubino. Gli esemplari più pregiati provenivano dai Monti Urali della Russia, ma la scoperta di grandi giacimenti in Brasile e in altri Paesi ha fatto diminuire drasticamente il prezzo. Attualmente il criterio principale di valutazione è il colore: quanto più è intenso e uniforme maggiore è la qualità. Attenzione alle sfumature, non devono essere né marroni né tantomeno grigie.

Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli
Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli

Purezza. È una gemma di tipo II, quindi può presentare leggere inclusioni visibili a occhio nudo. Ma se il colore scuro le nasconde, diventa più difficile che siano celate nelle varietà rosa, lavanda o verde. La gemma di ametista trova spesso in grandi dimensioni, può arrivare anche a 20 carati, ed è quasi sempre naturale perché il trattamento termico e quindi il costo su una pietra così conveniente non ha senso.

Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Collana vinage in oro e argento con ametista
Collana vinage in oro e argento con ametista
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane

 

Van Cleef & Arpels, Belle de jour story

Nella storia della gioielleria c’è anche una collana speciale che ha una storia speciale: si chiama Belle de Jour ed è stata realizzata da Van Cleef & Arpels. È una realizzazione ad hoc. Cioè è una collana realizzata su misura per un cliente facoltoso. Il nome non si conosce. Ma per mezzo secolo, dal 1930, è rimasta solo ed esclusivamente ammirata dalla sua anonima proprietaria. Poi, qualche anno fa, il committente ha concesso a Van Cleef & Arples il permesso di riprodurla. Ed eccola nella sua bellezza.

Collana Belle de Jour indossata
Collana Belle de Jour indossata

La collana è uno degli 11 pezzi della collezione Tresors Reveles, tutti creati dai bozzetti realizzati dagli archivi della maison risalenti dal 1920 al 1960. Il gioiello è straordinario: forma un drappeggio che si indossa anche sulle spalle. È realizzata in oro bianco, con oltre 100 carati di diamanti in vari tagli, e interrotto con cabochon turchesi. La collana può essere trasformata anche in due braccialetti, orecchini oppure può diventare una cintura.

Collier Belle de Jour
Collier Belle de Jour

C’è, però, un aspetto che è meno noto. La storia segreta della collana. Il nome, Belle de Jour, si riferisce al romanzo scritto nel 1929 da Joseph Kessel. Belle de Jour, Bella di giorno, è poi diventato anche un film diretto da Luis Buñuel nel 1967, con Catherine Deneuve. È la storia di una donna della buona società che fa la prostituta per tre ore, durante il giorno. E lo fa per se stessa, per soddisfare non il suo desiderio o per denaro, ma la sua inquietudine esistenziale, per un disagio psicologico. Insomma, il romanzo, e il film, non sono un romanzo erotico classico, ma anche un viaggio nei risvolti psicologici della sessualità e della solitudine di Séverine, la protagonista, che incontra i suoi clienti ogni pomeriggio dalle 14 alle 17. Al tempo il libro fece scandalo e, forse, spiega anche perché nel 1930 il committente (e la destinataria del regalo) siano rimasti anonimi. Forse oggi belle de jour si chiamerebbe escort e amerebbe farlo sapere, chissà… 

Bozzetto della collana Belle de Jour
Bozzetto della collana Belle de Jour
Catherine Deneuve nel film Bella di Giorno
Catherine Deneuve nel film Bella di Giorno

I gioielli di Barbie

Vi piace il colore rosa? Volete indossare gioielli rosa? Cercate una collana rosa? O un bracciale? Oppure… Ecco tante idee ♦
Sono tanti i motivi per indossare dei gioielli rosa, il colore preferito di Barbie. Il primo motivo è che è sicuramente adatto a questa stagione. Il secondo motivo è che la sua tonalità, persino quella venata da una sfumatura di grigio, dona a qualsiasi tipo di pelle. E già questo basterebbe a convincere chiunque. Ma c’è un altro aspetto a fare da incentivo e viene dall’inglese: think pink! che tradotto letteralmente significa pensa positivo. E in effetti un bel rosa brillante è una sferzata di energia, uno sprone al buon umore. Così, sebbene in italiano molti dei nomi delle nuance abbiano perso la loro molteplicità di significati, ancora in alcune lingue nelle locuzioni più comuni caratterizzano precisi stati d’animo. Quindi, anello, orecchini oppure bracciale abbiano pure delle pietre colorate, sfaccettate o cabochon, traslucide od opache. Purché siano rosa.

Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa
Nigaam, anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa

Il rosa è anche un colore positivo. Prende il nome dal fiore profumato che ha lo stesso nome. Ma forse non sapete che è nato abbastanza di recente: il nome rosa è statu utilizzato per la prima volta per indicare una sfumatura di colore solo alla fine del 17° secolo. In Occidente (in particolare Europa e Stati Uniti), il rosa è il colore associato a concetti di fascino, gentilezza, sensibilità, tenerezza, dolcezza, infanzia, femminilità e romanticismo. Se la tonalità è molto chiara, è associata a castità e innocenza. Al contrario, un rosa carico fa pensare a erotismo e seduzione.

Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio e diamanti
Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio rosa e diamanti by Pasquale Bruni

La storia del rosa

Si potrebbe scrivere una storia del colore rosa. Ma, senza dubbio, la massima popolarità l’ha raggiunta a metà circa del Settecento, quando i colori pastello divennero molto di moda in tutte le corti d’Europa. Il colore rosa, in particolare, era molto apprezzato da Madame de Pompadour (1721-1764), amante del re Luigi XV di Francia, che indossava spesso vestiti che combinavano azzurro e rosa. Non solo: aveva una particolare tonalità di rosa creata apposta per lei dalla fabbrica di porcellana di Sevres, pare con piccole aggiunte di blu, nero e giallo.

Madame de Pompadour
Madame de Pompadour

Le pietre rosa

Ma parliamo di gioielli: oltre all’oro rosa, avete una vasta scelta di pietre che hanno sfumature in rosa. La più preziosa, e costosissima, è senza dubbio il diamante. Quelli di tonalità rosa sono contesi alle aste per milioni di dollari. Ma per fortuna ci sono tante altre pietre che hanno anche questa tonalità di colore nel loro repertorio: quarzo, zaffiro, topazio mistico, granato rodolite, morganite, kunzite, granato Malaya, tormalina, spinello, opale, zircone, perla rosa, pietra di luna, corallo, smithsonite, pezzottaite, rodocrosite e rhodonite. Non avete che il problema di sceglierne una.

Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite. Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Minù, collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite.
Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Daniela Villegas, anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Olive
Larkspur & Hawk, collana con topazi rosa sfaccettati
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa

Gioielli a forma di mughetto

Mughetto, Pianta erbacea (Convallaria maialis) della famiglia Convallariacee. Ma, soprattutto, uno dei fiori profumati di maggio. E non a caso il delicato mughetto ha ispirato molti gioiellieri. Ecco, quindi, un po’ di gioielli che sono ispirati al mughetto: un fiore che ha insospettabili proprietà afrodisiache. Eppure è anche un fiore associato spesso alle cerimonie di matrimonio, perché per alcuni è simbolo di purezza e castità.

Fulco Verdura, spilla in ogiallo e bianco con
Fulco Verdura, spilla in oro giallo e bianco con perle

Infatti, quando si parla di fiori in gioielleria e non solo, e si pensa subito alle rose. Ma anche il mughetto ha ispirato bellissimi oggetti. In epoca pagana questo fiore simboleggiava la felicità e per questo era considerato un portafortuna, mentre nel Medioevo il mughetto era utilizzato anche come amuleto, associato alle celebrazione di maggio, inizio del mese dei fidanzamenti. Ma è forse più sorprendente il risultato di uno studio condotto tempo fa dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova: sembra che gli uomini, che avrebbero una maggiore capacità olfattiva rispetto alla categoria femminile, siano in grado di riconoscere una sostanza chimica organica, battezzata bourgeonal, se emanata dalla pelle delle donne. E questa fragranza, molto simile a quella del mughetto, è uno dei fattori scatenanti l’attrazione maschile.

Dior Joaillerie, collier Diorissimo
Dior Joaillerie, collier Diorissimo

Ed è proprio in epoca vittoriana, con la tradizione dei gioielli sentimentali, che il fiore diventa uno dei motivi più rappresentati con un significato però legato alla sua epoca, ossia il romanticismo. Da allora più o meno tutti i grandi gioiellieri si sono cimentati nel tema e hanno creato spille, orecchini e collane più o meno realistiche ispirate al fiore di bosco. Ecco una selezione dei pezzi più belli che tutte le donne vorrebbero portare anche a dicembre, senza essere superstiziose o in cerca di fidanzato.

Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
DellaValle
Michele della Valle, collana con diamanti taglio rotondo e tsavoriti
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti

Miti: la Zip di Van Cleef & Arpels




Uno dei miti della storia della gioielleria è la collana Zip di Van Cleef & Arpels. La conoscete? Ecco una breve storia di una pietra miliare del lusso ♦

Ci sono miti che non tramontano mai. Uno di questi è la collana Zip di Van Cleef & Arpels. Se non conoscete questo gioiello, leggete questo articolo e osservate le immagini: si tratta, infatti, di una delle pietre miliari della gioielleria. Ha ormai compiuto 84 anni, eppure è ancora un miracolo della tecnica orafa ed è tuttora inimitabile.  Oltretutto, ha anche una storia nobile: l’idea di un gioiello a forma di cerniera zip è attribuita alla la duchessa di Windsor, Wallis Simpson, moglie americana del re d’Inghilterra Edoardo VIII, che ha abdicato per poterla sposare (era divorziata). Secondo questa versione, nel 1938 la duchessa, grande appassionata di gioielli, avrebbe suggerito l’idea di una collana con cerniera a Renée Puissant, figlia di Alfred Van Cleef e direttore artistico della Maison. Indubbiamente un’idea originale.

Collana-bracciale Zip di Van Cleef & Arpels
Collana-bracciale Zip di Van Cleef & Arpels

Realizzare la collana che si apre con un sistema a zip, però, non è stato semplice. Per realizzare un gioiello come questo a regola d’arte sono necessarie da 400 a 1.200 ore e, soprattutto, una grande perizia artigianale. Per la verità quella realizzata da Van Cleef & Arpels e diventata famosa non è stata la prima cerniera: ci aveva pensato prima la designer Elsa Schiaparelli, un altor genio della gioielleria, ma senza raggiungere quel livello di complessità e lusso.

Windsor
Il duca di Windsor, ex re Edoardo VIII, assieme a Wallis Simpson

Oltre alla difficoltà nel realizzare un gioiello che si apre e chiude, bisogna aggiungere che a complicare la realizzazione c’è anche un altro aspetto: la collana è trasformabile. La chiusura, infatti, scorre verso l’alto e verso il basso, come la zip di un abito: in questo modo permette alla collana di accorciarsi o di allargarsi. Non solo, può essere trasformata in un bracciale. Le collane Zip sono realizzate con materiali diversi: in oro giallo oppure bianco, con pietre preziose, diamanti. Sono tuttora uno dei gioielli più affascinanti della Maison.  

Collana Zip, 1951
Collana Zip, 1951
La trasformazione in bracciale
La trasformazione in bracciale
Lavorazione di una collana
Lavorazione di una collana
Schizzi per le collane Zip
Schizzi per le collane Zip
Zip in oro diamanti e rubini del 1954
Zip in oro diamanti e rubini del 1954
Una celebre immagine della duchessa di Windsor firmata da Cecil Beaton
Una celebre immagine della duchessa di Windsor firmata da Cecil Beaton







I gioielli di Marlene Dietrich e Anne Eisenhower da Christie’s

I gioielli appartenuti a personaggi famosi hanno un fascino in più. E l’asta di Magnificent Jewels di Christie’s prevista per il 7 giugno può vantare in catalogo due nomi celebri. Il primo è quello di Anne Eisenhower, collezionista, filantropa, e discendente di una delle più eminenti famiglie americane: basti pensare che il nonno, il generale Dwight D. Eisenhower, è stato presidente degli Stati Uniti. Anne Eisenhower è morta il 30 luglio 2022 e ora i suoi gioielli sono in vendita. L’altra celebrità è Marlene Dietrich, attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense, icona del cinema nella prima metà del Novecento. Ed è proprio appartenuto alla mitica Merlene il gioiello più prezioso della collezione: un braccialetto di rubini e diamanti Jarretière, acquistato dall’attrice nel 1937 da Van Cleef & Arpels. Marlene Dietrich lo ha indossato nel giallo di Alfred Hitchcock del 1950 Stage Fright (Paura in palcoscenico) ed è stato acquistato da Anne Eisenhower nel 1992 (stima 2.500.000-4.500.000 dollari).

Il retro del bracciale tempestato di diamanti di Van Cleef & Arpels
Il retro del bracciale tempestato di diamanti di Van Cleef & Arpels

Altri pezzi interessanti della vendita comprendono il raro braccialetto stile Art Déco Moonlight Rose, di Tiffany & Co, con diamanti e gemme (stima 500.000-700.000 dollari), un braccialetto Art Déco con diamanti di Cartier (150.000 -250.000) e un importante anello con diamanti di colore D da 20,54 carati (1.200.000-1.800.000).
Christie’s ha previsto un tour globale prima dell’asta, che inizierà a Los Angeles e proseguirà a Parigi, Ginevra e Hong Kong. La collezione completa sarà venduta dal vivo e online durante la Christie’s Luxury Week a New York il 7 giugno.

Anne Eisenhower
Anne Eisenhower

Da Marlene Dietrich al presidente Dwight D. Eisenhower, la collezione Anne Eisenhower ripercorre la storia del secolo scorso attraverso la brillante passione di un singolo collezionista per i gioielli raffinati. Anne Eisenhower aveva un occhio attento per i migliori esempi dell’arte del gioielliere e la sua collezione racconta storie affascinanti e intrecciate di mecenati e collezionisti. Christie’s non vede l’ora di condividere l’esperienza di questi superbi oggetti mentre intraprendono un tour globale, che culminerà nelle nostre gallerie Rockefeller a giugno.
Marc Porter, presidente di Christie’s Americas

Marlene Dietrich nel 1936
Marlene Dietrich nel 1936

La vendita dal vivo si svolgerà il 7 giugno con ulteriori gioielli offerti dalla collezione della signora Eisenhower che saranno presenti in Christie’s Jewels Online aperta per le offerte il 30 maggio e chiusura l’8 giugno.
Collana di Cartier Waterfall con diamanti e zaffiri
Collana di Cartier Waterfall con diamanti e zaffiri

Christie’s è davvero onorata di essere stata affidata ai magnifici gioielli di Anne Eisenhower, una donna che ha condotto una vita straordinaria di gusto, stile e filantropia, pur rimanendo fedele ai suoi valori. Dagli squisiti design di Cartier, Tiffany & Co. e Van Cleef & Arpels a pietre preziose importanti, questa asta rappresenta un’opportunità unica per i collezionisti di ottenere un gioiello che è stato accuratamente acquisito in un periodo di 40 anni da un vero artista del gusto.
Daphne Lingon, Head of Jewelry Department, Christie’s Americas

 

Anello con diamanti di colore D da 20,54 carati
Anello con diamanti di colore D da 20,54 carati

Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi
Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi
Bracciale di diamanti art déco di Cartier
Bracciale di diamanti art déco di Cartier
Orecchini con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels
Orecchini con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels
Collana con diamanti e smeraldo di Van Cleef & Arpels
Collana con diamanti e smeraldo di Van Cleef & Arpels

I gioielli del Tefaf a Maastricht




A Maastricht (Paesi Bassi) Torna il Tefaf (11-19 marzo) e, accanto a pezzi di antiquariato e opere d’arte dei 270 espositori, presenta come sempre anche straordinaria alta gioielleria. In mostra ci sono gioielli vintage d’autore, ma anche nuovi, firmati da Maison che scelgono il Tefaf per mostrare le loro nuove creazioni, come la tedesca Hemmerle, Boghossian, Otto Jakob, ma sono presenti anche brand della gioielleria come van Cleef & Arpels.

Collana in oro, smeraldi, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels
Collana in oro, smeraldi, zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels

Tra i gioielli nuovi presente non vanno dimenticati nuovi pezzi presentati dalla artista-designer Anna Hu, come il bracciale Enchanted Lily Bangle, centrato da un peridoto da 53,92 carati con gemme colorate, diamanti e gemme. Ma anche i gioielli d’epoca hanno un fascino speciale. Per esempio, la collana heritage e pendente a clip di Van Cleef & Arpels creata nel 1971 in oro giallo, con 13 smeraldi intagliati per circa 35,52 carati, 14 zaffiri birmani anch’essi intagliati per circa 32,17 carati e diamanti.

Fabergé, spilla in oro, diamanti e crisopraso
Fabergé, spilla in oro, diamanti e crisopraso

Altro pezzo fuori dall’ordinario è la spilla con al centro un crisoprasio firmati da Fabergé: ha una provenienza straordinaria, che comprende tre famiglie regnanti europee, danese, greca e imperiale russa. Ultima annotazione: lo scorso anno al Tefaf (che si era tenuto a giugno causa covid) è avvenuta una clamorosa, incredibile rapina, con il furto di una collana del valore di 27 milioni di euro. Ma sembra che nessuno si sia lasciato scoraggiare da questo precedente.

Anna Hu, collana Peacock
Anna Hu, collana Peacock
Boghossian, orecchini con conch pearl, diamanti gialli e zaffiri rosa
Boghossian, orecchini con conch pearl, diamanti gialli e zaffiri rosa
Hemmerle, anello con diamante brillante di 5,68 carati e diamanti reverse
Hemmerle, anello con diamante brillante di 5,68 carati e diamanti reverse per 2,5 carati






I gioielli dedicati al Natale




I gioielli dedicati al Natale: da indossare tutti gli anni per almeno dieci giorni ♦

Ci sono gioielli che si possono indossare solo a Natale, subito prima o subito dopo. Certo, in primavera non è vietato scegliere una collana che ha come pendente Santa Claus, ma potreste essere scambiate per un ghiro che si è appena svegliato dal letargo. Il tema natalizio, con stelle, poinsettia (la pianta comunemente chiamata Stella di Natale), fiocchi di neve o pacchetti che simboleggiano i doni, è piuttosto frequente. Ma, prima di acquistare un gioiello dedicato alla festa più celebrata in Occidente, pensateci bene: potrete indossarlo solo per una decina di giorni all’anno.

In ogni caso, sono molte le Maison, anche di alta gioielleria, che hanno dedicato qualche pezzo al Natale.

Orecchini della collezione Rose de Noël di Van Cleef & Arpels
Orecchini della collezione Rose de Noël di Van Cleef & Arpels

Per esempio, la serie Rose de Noël di Van Cleef & Arpels. O l’albero di Natale con perla di Mikimoto. Tiffany, invece, propone un ciondolo a forma di pacco dono, nel classico colore azzurro della Maison. Ma forse il più raffinato di tutti è l’anello della londinese Garrard, in oro rosa e diamanti, a forma di fiocco. Anni fa Oscar Herman ha invece dedicato una spilla in platino con diamanti a Babbo Natale, mentre Chanel ha proposto una collana a forma di stella cometa.

Spilla albero di Natale di Mikimoto, in oro e perla Akoya
Spilla albero di Natale di Mikimoto, in oro e perla Akoya
Ciondolo Tiffany (320 euro)
Ciondolo Tiffany
Collana Stella cometa di Chanel, oro bianco e diamanti
Collana Stella cometa di Chanel, oro bianco e diamanti
Anello di Garrard in oro rosa e diamanti
Anello di Garrard in oro rosa e diamanti
Charm albero di Natale di Pandora
Charm albero di Natale di Pandora
Babbo Natale, spilla in platino con 133 diamanti, 68 rubini
Oscar Heyman, Babbo Natale, spilla in platino con 133 diamanti, 68 rubini
Spilla Stella di Natale, con 24 rubini baguette, 75 rubini squadrati, 35 diamanti,
Oscar Heyman, spilla Stella di Natale, con 24 rubini baguette, 75 rubini squadrati, 35 diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti di Lydia Courteille
Orecchini in oro bianco e diamanti di Lydia Courteille






Gioielli online tra Panthère e Serpenti




Le aste di gioielli online sono diventate una vera rivoluzione per gli appassionati del genere. Consentono, infatti, di essere presenti virtualmente da ogni parte del mondo, E sarà così anche per la nuova asta online di Christie’s. I Jewels Online sono in vendita fino all’8 dicembre, con una selezione che comprende gioielli di diverso genere, dall’antico al contemporaneo, oltre a diamanti e pietre colorate. Il catalogo comprende gioielli di Maison e designer come Belperron, Boucheron, Buccellati, Bulgari, Cartier, David Webb, Harry Winston, Hermès, Oscar Heyman & Brothers, Raymond Yard, Taffin, Tiffany & Co., Van Cleef & Arpels e Verdura.

Bulgari, bracciale Serpenti in oro bianco e diamanti
Bulgari, bracciale Serpenti in oro bianco e diamanti

Oltre la metà della vendita è offerta senza riserva e sarà esposta durante la Christie’s Luxury Week presso le gallerie del Rockefeller Center di New York City dal 2 al 5 dicembre. Le attese maggiori sono per un diamante di colore D non montato del ragguardevole peso di 50,06 carati (stima 2-4 milioni di dollari). Tra i gioielli sono segnalati un anello Panthère di Cartier con zaffiri colorati, gemme multiple e diamanti (stima 40.000-60.000), e della stessa Maison gli orecchini Taj Mahal con diamanti (20.000-30.000). Un altro pezzo da collezione è un bracciale Serpenti con diamanti Bulgari (40.000-60.000). La vendita presenta anche pezzi provenienti da collezioni private, tra cui quelle di Susan Lasker Brody, della collezione David e Laura Finn, proprietà di Virginia Kraft-Payson e di Bourne Strassburger.

Orecchini Taj Mahal di Cartier in oro bianco e diamanti
Orecchini Taj Mahal di Cartier in oro bianco e diamanti
Anello eternity in oro bianco e diamanti di Van Cleef & Arpels
Anello eternity in oro bianco e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla di Van Cleef & Arpels a forma di leopardo
Spilla di Van Cleef & Arpels a forma di leopardo
LOT 61 Van Cleef Arpels Onyx and Diamond Pendant and Necklace
Collana di Van Cleef & Arpels in oro, diamanti, onice
LOT 63 Van Cleef Arpels Lapis Lazuli and Gold Vintage Alhambra Necklace
Collana Alhambra di Van Cleef & Arpels in oro e lapislazzuli

Anello di Harry Winston con rubino e diamanti
Anello di Harry Winston con rubino e diamanti

Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa
Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa







Diamanti blu e i gioielli di Evita da Christie’s




Non c’è soltanto il diamante rosa da 13,15-carati e stimato fino a 35 milioni di dollari all’asta di Magnificent Jewels di Christie’s al Rockefeller Center il 6 dicembre. Assieme all’anello con con il diamante la casa d’aste proporrà gioielli firmati da Bulgari, Cartier, Tiffany & Co., Van Cleef & Arpels e altre Maison. Oltre al citato diamante rosa, inoltre, sarà messo in vendita il più grande diamante fancy blu mai apparso in asta, da 31,62 carati, incastonato in un ciondolo circondato con diamanti. Il diamante è stimato tra 10 e 15 milioni di dollari. Altro gioiello top è la collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati (stima 5-7 milioni) come ciondolo. Spicca anche la spilla di diamanti Palm-Tree montata da Cartier del 1948 (stima 500.000-700.000). La spilla faceva parte della collezione di Margaret Thompson Biddle e presenta un diamante circolare taglio brillante di 13,30 carati.

Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati
Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati

Tra i magnificent jewels ci sono anche un anello con diamante colorato ovale a taglio brillante blu intenso fantasia di 2,21 carati (1.200.000-1.800.000), un bracciale rigido Diamond Torque, incastonato con un diamante a forma di cuore internamente impeccabile di colore D di 50,05 carati (3.700.000-4.500.000), e The De Beers Yellow, un eccezionale diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati (1.100.000–1.800.000).

Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati
Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati

Accanto a questi pezzi da sei zeri, l’asta comprende una selezione di gioielli iconici di Van Cleef e Arpels. Un lotto eccezionale è la spilla Bouquet con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubinoche ha fatto parte della collezione della first lady argentina Evita Perón (60.000-80.000). L’uso dei materiali e la scala complessiva della spilla è un omaggio al periodo retrò. Da quando è stato acquistato all’asta della collezione personale di Evita nel 1957, è rimasto in mani private e non è mai stato indossato. Ulteriori punti salienti di Van Cleef & Arpels includono la suite di gioielli Hawaii con rubini, zaffiri e diamanti (100.000-150.000) e due esempi dell’iconica tecnica di incastonatura della casa, la spilla a fiore Mystery-Set con rubini e smeraldi (400.000-600.000) e orecchini a fiore Mystery-Set con rubini e diamanti (120.000-180.000). Infine, da segnalare il braccialetto Panthère de Cartier con acquamarina, diamanti e gemme multiple, incastonato con un’acquamarina cabochon da 71,45 carati (200.000-400.000).
La vendita sarà in mostra a New York dal 2 al 5 dicembre.

Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati
Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati
Spilla di diamanti Palm-Tree montata da Cartier del 1948
Spilla di diamanti Palm-Tree montata da Cartier del 1948
Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers
Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers

Bracciale rigido Diamond Torque, incastonato con un diamante a forma di cuore internamente impeccabile di colore D di 50,05 carati
Bracciale rigido Diamond Torque, incastonato con un diamante a forma di cuore internamente impeccabile di colore D di 50,05 carati

Spilla Bouquet con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron
Spilla Bouquet di Van Cleef & Arpels con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron







Van Cleef & Arpels story in mostra a Londra




La lunga storia di Van Cleef & Arpels è iniziata nel 1896, anche se la fondazione vera e propria è del 1906. L’iniziativa della Maison a Parigi si deve al tagliatore di diamanti olandese Alfred Van Cleef e da suo suocero, Salomon Arpels. Da allora di tempo ne è passato parecchio, ma Van Cleef & Arpels rimane uno dei marchi di altra gioielleria più famosi al mondo, anche grazie al fatto di essere stato scelto da celebrity come reali come Grace Kelly, la principessa del Galles, Ava Gardner, Farah Pahlavi, Eva Perón, Elizabeth Taylor, la duchessa di Windsor (alla quale si attribuisce l’idea della collana zip) o la regina Nazli d’Egitto. I gioielli dell’azienda di gioielleria, che ora fa parte del gruppo svizzero Richemont, sono spesso a forma di fiori, animali, ballerine.

La collana Zip, uno dei gioielli più famosi di Van Cleef & Arpels
La collana Zip, uno dei gioielli più famosi di Van Cleef & Arpels

E i gioielli storici, che ora fanno parte della raccolta della Maison e di collezioni private, sono esposti al Design Museum di Londra dino al 20 ottobre. La mostra, intitolata The Art of Movement, comprende un centinaio di gioielli e sottolinea leggerezza e dinamismo dei pezzi speciali di Van Cleef & Arpels. Il percorso si articola in quattro temi: Natura viva, Danza, Eleganza e Movimenti astratti. Sono presenti anche bozzetti e disegni che raccontano la nascita dei gioielli della Maison.

Ballerina, clip del 1952
Ballerina, clip con turchesi e rubini del 1952
Clip Trois Clochettes, 1964
Clip Trois Clochettes, 1964
Collana in oro, 1971
Collana in oro, 1971
Disegno preparatorio
Disegno preparatorio
Orologio segreto, 1937
Orologio segreto, 1937

Spilla a forma di ballerina
Spilla a forma di ballerina in oro, perle, smalto







Schlumberger e Tiffany online con Christie’s




Per gli appassionati di gioielli d’epoca, ma non solo, l’asta online di gioielli organizzata fino al 30 settembre da Christie’s è l’occasione per assicurarsi pezzi da collezione. In tutto il catalogo comprende 240 lotti, tra cui 18 pezzi firmati Jean Schlumberger per Tiffany & Co. Il celebre designer ha realizzato molti gioielli che hanno fatto la storia, a partire dalla serie di spille Bird on a Rock, che in questo caso si trovano con ametista, diamanti e rubini oppure con citrino. Sempre di Schlumberger sono in vendita una spilla a forma di stella fiammeggiante in oro e diamanti, e una spilla a forma di dromedario. Il catalogo dell’asta include un paio di orecchini Hemmerle acquamarina e tsavorite.

Spilla a forma di dromedario di Jean Schlumberger per Tiffany in oro, con zaffiri rosa, lapislazzuli, diamanti
Spilla a forma di dromedario di Jean Schlumberger per Tiffany in oro, con zaffiri rosa, lapislazzuli, diamanti

Altri pezzi interessanti sono firmati da Maison famose, come Cartier con una spilla in diamanti e onice a forma di pappagalli, oltre alla classica panthère, ma anche gioielli di Bulgari, Boucheron, Buccellati, Jar, Oscar Heyman, Seaman Schepps, Taffin e Van Cleef & Arpels. Più della metà dei lotti sono offerti senza riserve, aspetto gradito ai collezionisti acquirenti.

Orecchini con acquamarina e tsavoriti di Hammerle
Orecchini con acquamarina e tsavoriti di Hammerle
Spilla a forma di pappagalli in oro, platino, diamanti, onice, di Cartier
Spilla a forma di pappagalli in oro, platino, diamanti, onice, di Cartier
Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier
Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier

Bracciale con topazi, tormalina rosa, ametista, citrini, peridoto di Bulgari
Bracciale con topazi, tormalina rosa, ametista, citrini, peridoto di Bulgari

Spilla a forma di stella fiammeggiante in oro 18 carati e diamanti, Jean Schlumberger per Tiffany
Spilla a forma di stella fiammeggiante in oro 18 carati e platino, con diamanti, Jean Schlumberger per Tiffany

Spilla di Jean Schlumberger per Tiffany  in oro e platino, rubini, diamanti
Spilla di Jean Schlumberger per Tiffany in oro e platino, rubini, diamanti
Spilla di Jean Schlumberger  per Tiffany in oro con citrino e diamanti
Spilla di Jean Schlumberger per Tiffany in oro con citrino, rubino e diamanti







Tutti i gioielli di Camilla




La futura regina d’Inghilterra è Camilla, duchessa di Cornovaglia e consorte del nuovo re Charles III. Volete sapere quali sono i suoi gioielli?

Quanto vale la collezione di gioielli della futura regina d’Inghilterra, cioè Camilla duchessa di Cornovaglia? A mostrare i gioielli della corona, e a stimarne il valore, ci ha pensato tempo fa il quotidiano britannico Daily Mail. Secondo un’inchiesta del giornale, Camilla ha accumulato, a 12 anni dal matrimonio con il nuovo re Carlo III, una considerevole collezione di splendidi gioielli. Per esempio, una magnifica collana di diamanti e rubini, che dovrebbe essere un dono di re dell’Arabia Saudita, Abdullah, morto nel gennaio 2015.

La collana è abbinata a un bracciale e orecchini. Un pezzo di gioielleria particolarmente vistoso, ma portato con gusto, sottolinea il giornale britannico.

La duchessa di Cornovaglia con la preziosa collana di diamanti e rubini
La duchessa di Cornovaglia con la preziosa collana di diamanti e rubini

Gran parte dei gioielli sono regali, in particolare degli sceicchi arabi. Dopo un tour di due giorni in Arabia nel 2006, per esempio, ecco una collana di 37 rubini e altrettanti diamanti, con un valore stimato di quasi 1 milione di euro. Due anni più tardi è arrivata una parure con rubini e zaffiri: collana, orecchini e bracciale. Un altro braccialetto è un omaggio dall’emiro del Bahrein, mentre una collana, spilla e cintura sono il gentile presente del sovrano del Kuwait.

Ovviamente a questi regali si aggiungono quelli dello stesso Carlo, oltre a quelli di famiglia. La duchessa, pare, è particolarmente affezionata alla sua collezione di girocollo di perle (ne possiede anche una mezza dozzina). Curiosa coincidenza: le graffette delle collane sono fatte con pietre preziose e semi-preziose appartenute alla sua bisnonna, Alice Keppel, ultima e più celebre amante di re Edoardo VII. Quando si dice conservare le tradizioni di famiglia… In ogni caso, Charles si è sempre divertito dalla connessione tra Camilla e l’amante del suo bis-bis-nonno. Tanto che, con l’aiuto di gioielliere Wartski, il principe sta cercando di comprare collezione di gioielli appartenuti ad Alice Keppel. Per esempio, avrebbe pagato 120mila euro per una tiara di rubini e diamanti che fu della bisnonna di Camilla, acquistata a suo tempo da Edoardo VII a Parigi.

Camilla con tiara e collana di diamanti
Camilla con tiara e collana di diamanti

Carlo, in ogni caso, le ha comprato un topazio rosa da Sotheby’s, da trasformare in un fermaglio per una collana di perle a tre fili. Ha poi donato gli orecchini Alhambra, simbolo di fortuna, una spilla a forma di ballerina, e una con la sagoma della libellula, tutto di  Van Cleef & Arpels. L’ispirazione per la ballerina è frutto della collaborazione tra il gioielliere Claude Arpels e coreografo George Balanchine.

La spilla appartenuta alla regina Vittoria. Al centro il numero 60 in caratteri slavi
La spilla appartenuta alla regina Vittoria. Al centro il numero 60 in caratteri slavi

Il rubino, che simboleggia l’amore appassionato, si dice che sia la pietra preferita di Camilla, anche perché non è associata a Diana, che preferiva gli zaffiri. Camilla possiede un’altra collana (oltre a quella regalata da re Abdullah) di rubini e zaffiri, del valore di 3,5 milioni di euro. Una spilla con smeraldo a  goccia, che era uno dei gioielli preferiti della principessa Diana, è composta da un cerchio di diamanti con le insegne a tre piume del Principe di Galles, più un ciondolo di smeraldo a cabochon. Resta un dubbio: era proprio il pendente di una collana di Diana, è ricomparsa in forma di spilla sul bavero della duchessa?

Nel 2006 Camilla ha ricevuto anche una collana decorata con zaffiri e smeraldi, del valore  di oltre 1 milione di euro. La collana Snake è un regalo di Carlo del 2001, quattro anni prima del loro matrimonio: si compone di diamanti a taglio brillante e smeraldo, in una cornice di platino. C’è, poi, l’anello di fidanzamento da 250mila euro: apparteneva alla nonna di Carlo, la Regina Elisabetta. Questo anello con diamanti, in stile art deco,  è stato valutato 250mila euro.

Due collane di diamanti, con zaffiri e smeraldi
Due collane di diamanti, con zaffiri e smeraldi

La spilla Ladies of North Wales è un altro elemento della collezione che apparteneva alla Regina Madre. La spilla di diamanti Hesse, diamanti e zaffiri, ha una lunga storia: è stata regalata alla Regina Vittoria dai nipoti Hesse, in Germania, per il suo Giubileo di Diamante.

Camilla ha scelto di indossare per il suo 60esimo compleanno la collana di diamanti indossata dalla Regina Madre per l’incoronazione di suo marito, nel 1937. Una collana commissionata nel 1858 dalla Regina Vittoria utilizzando due insegne dell’Ordine della Giarrettiera e l’elsa di una spada. La collana originale comprendeva 28 pietre, e si stima possa valere circa  7 milioni di euro. Matilde de Bounvilles

Collana e orecchini di Van Cleef & Arpels
Collana e orecchini di Van Cleef & Arpels
Camilla con collana di perle e grande smeraldo
Camilla con collana di perle e grande smeraldo
Anello di fidanzamento di Camilla
Anello di fidanzamento di Camilla
Camilla indossa uno dei chocker di perle
Camilla indossa uno dei chocker di perle
Camilla con collana di perle e fermaglio appartenuto alla bisnonna, Alice Keppel
Camilla con collana di perle e fermaglio appartenuto alla bisnonna, Alice Keppel
Camilla con una delle spille della sua collezione
Camilla con una delle spille della sua collezione
Collana di diamanti con pendente
Collana di diamanti con pendente
La collana Snake di diamanti
La collana Snake di diamanti
Due tra le preziose collane della collezione di Camilla
Due tra le preziose collane della collezione di Camilla






Come riconoscere i gioielli Art Deco




I gioielli in stile Art Déco sono stati i protagonisti degli anni Venti e Trenta, ma sono stati riscoperti dalle grandi Maison. Sapete riconoscere un anello o una collana Art Déco? Ecco una veloce guida ai gioielli degli Anni Ruggenti ♦

I gioielli che andavano di moda un secolo fa sono di moda anche oggi. La gioielleria in quel periodo era scintillante, decadente e allo stesso tempo struggente. I disegni geometrici, l’accento su forme nette, colori spesso piatti, con uno stile architettonico e classico allo stesso tempo, hanno reso i gioielli Art Déco dei pezzi intramontabili. E non solo piacciono quelli originali, realizzati in quegli anni dalle grandi Maison, ma quello stile è continuamente fonte di ispirazione per i designer contemporanei.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Come mai l’Art Deco ha successo oggi? Facciamo un passo indietro: nel mondo della gioielleria, gli anni 1920 e 1930 sono stati un periodo di genio frenetico e innovazione, di sorprendente ingegnosità. I grandi maestri gioiellieri come Cartier, Boucheron, Van Cleef & Arpels, Mauboussin e Lacloche hanno attinto l’energia creativa che si viveva a Parigi tra le due guerre. E stato un periodo di rottura con la tranquilla classica era della Belle Époque. Negli anni Venti i gioielli hanno scoperto nuovi motivi ornamentali, materiali insoliti e il colore, la forma e il movimento, sfidando le convenzioni. Hanno introdotto tonalità innovative e texture, ma anche l’utilizzo sorprendente del pezzo monocromatico. Libera fantasia Questa interpretazione del design del gioiello riflette la nuova libertà che hanno conquistato le donne dopo la fine della Prima guerra mondiale. Insieme con i loro corsetti, in quegli anni si sono ridotte inibizioni e restrizioni: potevano lavorare, guidare, bere alcol e fumare in pubblico. Cominciavano a viaggiare da sole, fare sport e ballare il Charleston. I loro vestiti e i loro gioielli hanno semplicemente tenuto il passo con il nuovo ritmo di vita.

Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca
Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca

Come un cocktail frizzante, i gioielli degli anni venti sono stati un miscuglio inebriante di ispirazioni e influenze. Un ponte tra la stilizzazione dei Ballets Russes che entusiasmavano Parigi e l’emozione della Jazz Age: velocità, corsa, il ritmo della macchina, Cubismo, arte africana, esotismo orientale. Queste influenze si sono riverberate anche sulle creazioni del lusso e del design. Uno stile che è finito per passare alla storia come Art Deco, dopo il 1925 Paris ExpositionInternationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Il ruolo di Cartier Questo stile ha un’evoluzione lenta. Si era andato formando anche per il lavoro di Cartier, che intorno al 1910 ha iniziato una maggiore stilizzazione dei motivi floreali, con composizioni composte da piccole gemme intagliate. Come la serie conosciuta come Tutti-frutti, tripudio di smeraldi, perle, rubini e zaffiri. Ora questi gioielli sono tra i più ricercati, grazie alle caratteristiche più tipiche dei pezzi Art Deco di Cartier. Forse non tutti sanno, tra l’altro, che l’idea di questo design è stata influenzata dai gioielli indiani, grazie ai rapporti di Cartier con un maharajah arrivato a Parigi per realizzare i gioielli tradizionali del suo Paese, ma rivisitati in stile moderno. L’accostamento di blu e verde, tratto dal tradizionale lavoro di smalto indiano, e tecniche come quella del gioiello-scultura, hanno giocato un ruolo vitale nello sviluppo dei gioielli Art Deco di Cartier.

Ancora oggi questo stile piace. Un braccialetto Tutti-frutti di Cartier è stato venduto per 1,4 milioni dollari da Sotheby. Ma l’esempio più famoso dello stile è il Collier Hindou, realizzato da Cartier nel 1936 per Daisy Fellowes, ereditiera dell’azienda di macchine per cucire Singer e collezionista ossessiva di gioielli. A Van Cleef & Arpels la stessa Daisy Fellowes nel 1926 e nel 1928 ha commissionato una coppia di braccialetti (o cavigliere) di ispirazione indiana: sono stati concepiti come una fascia profonda di diamanti disposti in uno schema geometrico, che ricorda un tappeto persiano, con una frangia lussureggiante di gocce di smeraldo.

Daisy Fellowes
Daisy Fellowes

Tagli nuovi ed esotismo In questo periodo le pietre sono state tagliate spesso a forma di piccoli quadrati o rettangoli oblunghi, messe insieme con un design elegante, con modanature, arrotondamenti o cabochon. Come nei famosi bracciali con fregio in stile egizio di Arpels, in cui le scene sono disegnate con gemme colorate dal taglio impeccabile. Anche Cartier non è stata immune dalla vena egizia, che ha fatto parte del clima di esotismo che si è allargato ai disegni di ispirazione persiana, cinese e giapponese, partita nei primi del Novecento. In alcuni casi i gioielli Cartier hanno perfino utilizzato, incorporandoli, frammenti di antichità del passato, come scarabei egizi o amuleti. Da questo esotismo anche arrivate le combinazioni audaci di colori, che sono una caratteristica sorprendente di gioielli Art Deco: il mix di blu e verdi, zaffiri con smeraldi, turchesi con lapis, il contrasto di corallo e onice, o corallo con smeraldi, diamanti e onice.

Anello Tiffany in onice
Anello Tiffany in onice

Viva il monocromo A metà degli anni 1920 è arrivato invece un cambio di passo, un mood alternativo, con colori monocromatici e composizioni in bianco e nero. Nel 1925 Tiffany ha proposto un anello con una superficie in onice, in segmenti neri, e diamanti. Uno schema che è stato favorito dal grande talento della stilista Suzanne Belperron, nel suo lavoro con Bernard Herz. La Belperron ha sintetizzato in un certo senso la nuova donna degli anni tra il 1920 e 1930. I suoi gioielli, come tutti i più bei pezzi Art Deco, sono stati al di là della moda del momento, che aveva adottato forme adeguate alla nuova silhouette femminile, cioè abiti meno disegnati per la «curva a esse» della donna edoardiana. In quegli anni i vestiti sono invece proposti con una linea filante, con una sagoma cilindrica, tubolare, corta, senza maniche. Magari con frange, perline o paillettes per la danza, mentre le acconciature vanno a la garçonne, con il taglio di capelli corto, che fa risaltare orecchini lunghi.

Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937
Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937

Cambia l’orizzonte Il design del gioiello anni Venti-Trenta era generalmente verticale. Le spille avevano perni lunghi, il jabot o cliquet doppia testa, indossate magari in un angolo del vestito inusuale, sulla cintura, sui cappelli cloche, vicino alla scollatura. E le collane erano in genere sautoir, cioè lunghi e sciolti fili di perline, spesso con un fiocco sensuale alla fine. Per le grandi ereditiere e mondane come Daisy Fellowes, la signora Harrison Williams o Barbara Hutton, questi gioielli favolosamente moderni e audaci facevano parte della loro personalità. Eppure, quelli che allora erano design audaci, sono diventati classici. Giulia Netrese 

Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930. Prezzo: 10.500 sterline
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934






 

Moi & Toi, storia di un anello mitico

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Moi et Toi, un tipo di anello che è intramontabile. Come l’amore. Ecco alcuni dei più affascinanti anelli Moi et Toi e la storia di questo gioiello ♦

Due diamanti sono meglio di uno, sopratutto se sono montati su un anello. Chi potrebbe affermare il contrario? E non per copiare una famosa pubblicità di De Beers, ma perché l’anello in stile Toi et Moi, che esiste da secoli, con due pietre alle estremità che si sfiorano, l’una opposta all’altra, è il simbolo dell’unione. Napoleone face incidere nel 1796 sul gambo dell’anello di fidanzamento per la futura moglie Josephine, «Tu e io, per sempre». Da qui il nome, e la crescente popolarità di questo tipo di montatura, che raggiunse il suo apice tra il 19° e il 20° secolo.

Anello donato da Napoleone a Josephine
Anello donato da Napoleone a Josephine

Forse perché ricalcava la moda romantica delle courting chair o divanetto tete-a-tete con due sedute posizionate a S, in modo tale da potersi parlare guardandosi in faccia. In realtà, non è mai passato di moda: John Kennedy regalò a Jacqueline per il fidanzamento un anello toi e mio di Van Cleef & Arpels, con uno smeraldo e un diamante incolore taglio princess. E anche la regina Margret di Danimarca ne ricevette uno con due diamanti incolori da sei carati taglio quadrato, realizzato sempre da Van Cleef & Arpels, nel 1967.

Anello Moi et Toi di Margaret di Danimarca
Anello Moi et Toi di Margaret di Danimarca

Il marchio di gioielleria continua a proporre questo stile nella collezione Snowflake a forma di fiore. Ed è questo particolare che distingue i pezzi contemporanei: non ci si limita a opporre pietre dalle proporzioni simili magari con colori a contrasto, ma sono gli elementi decorativi a fronteggiarsi. Certo, quando si tratta di pietre eccezionali la simmetria è fondamentale per esaltarne la bellezza. Per esempio, in alcuni esemplari di Bulgari, che ogni tanto spuntano nelle aste di gioielli o in quelli in vendita da Graff, Harry Winston, Alexander Reza, Messika o Picchiotti. Ecco una selezione dei più belli e preziosi  che si trovano nelle salette per i clienti importanti  dei gioiellieri.  

Anello Toi & Moi in oro bianco e smalto nero con zaffiro rosa, smeraldo colombiano, diamanti
Nikos Koulis, anello Toi & Moi in oro bianco e smalto nero con zaffiro rosa, smeraldo colombiano, diamanti
Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika
Lavorazione di un anello Toi & Moi by Messika
Anello Toi et Moi in diamanti bianchi e fancy yellow
Picchiotti, anello Toi et Moi in diamanti bianchi e fancy yellow
Anello toi et moi in oro, 1939
Verdura, anello toi et moi in oro, 1939
Anello Toi et Moi di Bulgari, con diamante e smeraldo
Anello Toi et Moi di Bulgari, con diamante e smeraldo
Collezione Timeless Wonderss. Anello Toi e Moi, in oro bianco, diamanti, tormaline Paraiba e rubellite del Mozambico
Vania Leles, aollezione Timeless Wonderss. Anello Toi e Moi, in oro bianco, diamanti, tormaline Paraiba e rubellite del Mozambico
Messika
Messika, anello Toi et Moi Poires con due diamanti a goccia da 7 carati uno incolore e l’altro rosa
Graff Diamonds, anello con diamante Fancy Brown Orange Internally Flawless da 5,01 carati e un diamante Fancy Vivid Orange Yellow da 5,05 carati entrambi a forma di pera, con pavé di diamanti incolore sul gambo
Graff Diamonds, anello con diamante Fancy Brown Orange Internally Flawless da 5,01 carati e un diamante Fancy Vivid Orange Yellow da 5,05 carati entrambi a forma di pera, con pavé di diamanti incolore sul gambo
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
Giampiero Bodino, anello colllezione I tesori del mare in oro rosa, corallo e perle nere Tahiti coltivate
Giampiero Bodino, anello colllezione I tesori del mare in oro rosa, corallo e perle nere Tahiti coltivate
Boucheron, anello Toi et Moi collezione Serpent Bohème in oro bianco e 16 diamanti taglio rotondo. Prezzo: 7.600 euro
Boucheron, anello Toi et Moi collezione Serpent Bohème in oro bianco e 16 diamanti taglio rotondo. Prezzo: 7.600 euro
Taffin
Taffin, James de Givanchy per Sotheby’s Diamonds anello in oro rosa e bianco con due diamanti taglio goccia e diamanti taglio rotondo rosa e incolore
PasqualeBruni1
Pasquale Bruni, collezione Bon Ton anello Toi et Moi in oro rosa, calcedonio in due tonalità e diamanti taglio brillante
Chopard, anello Toi et Moi edizione limitata in oro bianco con due diamanti taglio cuore di da 3,03 e 3,01 carati circondati da pavé di diamanti
Chopard, anello Toi et Moi edizione limitata in oro bianco con due diamanti taglio cuore di da 3,03 e 3,01 carati circondati da pavé di diamanti
Picchiotti1
Picchiotti, anello collezione La Marquise con due diamanti incolore taglio marchesa circondati da rubini taglio baguette
Alexandre Reza, anello con due diamanti taglio pera, uno incolore da 5,42 carati e l’altro Fancy Vivid azzurro da 5, 02 carati venduto in un’asta di Christie’s
Alexandre Reza, anello con due diamanti taglio pera, uno incolore da 5,42 carati e l’altro Fancy Vivid azzurro da 5, 02 carati venduto in un’asta di Christie’s






Il diamante da leggenda di Van Cleef & Arpels

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Immaginate di acquistare per 40 milioni di dollari un enorme diamante di 910 carati, il quinto più grande del mondo. E poi, dopo averlo ammirato, immaginate di farlo a pezzetti. Diciamo, 82 parti. È quanto ha scelto Van Cleef & Arpels. La grande Maison parigina nel 2018 ha comprato Lesotho Legend, grande diamante grezzo. La pietra, oltre a essere di dimensioni gigantesche è anche di prima qualità come colore e chiarezza, aspetti che ne aumentano ulteriormente il valore.

Lesotho Legend, grande diamante grezzo di 910 carati
Lesotho Legend, grande diamante grezzo di 910 carati

Ma un diamante così può essere solo esposto in un museo. Oppure trasformato in una collezione: Legend of Diamonds, che Van Cleef & Arpels ha presentato durante la Couture Week di Parigi. Decidere di dividere un diamante così grande, però, non è facile. Il lavoro di suddivisione è durato anni, così come la composizione della grande collezione, che ospita anche altre pietre preziose, come rubini e smeraldi. Van Cleef & Arpels è famosa anche per la sua incredibile tecnica di setting, che può far scomparire il metallo che fissa le gemme. Tecnica che è stata abbondantemente utilizzata per la collezione Legend of Diamonds.

Anello con diamante taglio pera, smeraldi e zaffiri incastonati con la tecnica mystery setting
Anello con diamante taglio pera, smeraldi e zaffiri incastonati con la tecnica mystery setting

Il risultato è una serie di gioielli che riescono a mettere in equilibrio opulenza e sobrietà grazie, appunto, anche al Mystery Setting. Ci sono orecchini e collane in stile art déco,  con tanti diamanti (non solo quelli ricavati da Lesotho Legend) assieme a pietre di colore, che formano geometrie precise, dove la fantasia è al servizio di una impeccabile tecnica di lavorazione. Oppure anelli che esibiscono un diamante ovale da oltre 18 carati, come Couture Mystérieuse. Inoltre, come pare sia obbligatorio quest’anno, anche alcuni pezzi, in particolare le collane, sono scomponibili, con pendenti che si staccano per trasformarsi in spille.

Orecchini in oro bianco e diamanti ispirati a un motivo anni Venti
Orecchini in oro bianco e diamanti ispirati a un motivo anni Venti
Anello com diamante taglio ovale di 18,32 carati, assieme a rubini con tecnica Mystery Setting
Anello com diamante taglio ovale di 18,32 carati, assieme a rubini con tecnica Mystery Setting
Collana Atours Mystérieux trasformabile con diamanti e rubini. La pietra centrale è di 79,35 carati
Collana Atours Mystérieux trasformabile con diamanti e rubini. La pietra centrale è di 79,35 carati
Bracciale Floraison de Diamants in stile art déco. Diamanti montati su platino
Bracciale Floraison de Diamants in stile art déco. Diamanti montati su platino

Collana Chevron Mysterieux con diamanti e smeraldi. Il pendente si può staccare
Collana Chevron Mysterieux con diamanti e smeraldi. Il pendente si può staccare







Le gioiellerie che chiudono in Russia




Il vero dramma è quello delle vite umane perse inutilmente, delle vite travolte, delle vite che non saranno più le stesse. Ma la guerra in Ucraina provoca anche un più piccolo, molto più piccolo, ma non per questo irrilevante, dramma legato ai posti di lavoro, in Occidente e in Russia, che saranno persi a causa di una stupida aggressività. Sia i russi sia gli occidentali fanno i conti con le sanzioni, inevitabili e annunciate per tempo, prima dell’invasione, che avranno un impatto sui conti delle aziende, per esempio quelle della gioielleria, oltre che sulle persone che ci lavorano. Il crollo del rublo e il blocco del servizio di carte di credito, infatti, ha indotto molte aziende della gioielleria a sospendere l’attività. Forse chiuderanno del tutto o riapriranno, se tutto finirà, ma chissà quando.

Boutique De Beers a Mosca
Boutique De Beers a Mosca

Al momento in cui scriviamo questo breve articolo, l’ultima insegna occidentale a chiudere la boutique a Mosca è stata Swarovski, mentre Tiffany è stata tra le prime ad abbassare la saracinesca, assieme a Vuitton. Altri lo hanno già fatto, altri seguiranno. L’elenco di Maison occidentali che hanno aperto una boutique a Mosca, San Pietroburgo o in altre città russe, è lungo. A Mosca, per esempio, hanno una boutique Chopard, Van Cleef & Arpels, Akillis, Piaget, De Beers, H. Stern, Stephen Webster, Carrera y Carrera, Mauboussin, Mont-Blanc, Dior, Chaumet, Pandora, Frey Wille, Cartier, Trollbeads, Vuitton, Thomas Sabo, Bulgari, Pomellato, Adamas, Damiani, Buccellati. Altre marche, come quelli Pasquale Bruni o Alcozer sono distribuiti in gioiellerie non di proprietà, oppure nei duty free degli aeroporti.

Boutique Damiani a Mosca
Boutique Damiani a Mosca

Secondo un’analisi che riguarda la gioielleria italiana condotta dall’Ice (l’organismo statale per l’export) in generale, il compratore russo è orientato verso la gioielleria di livello medio o medio-alto. Sempre secondo l’analisi, l’utilizzo quotidiano di anelli, orecchini, braccialetti e collane soprattutto nella capitale e nelle grandi città, è ormai visto come una forma di accessorio alla propria immagine, non necessariamente abbinato a indumenti di lusso o in occasione di eventi speciali. Gli articoli preferiti dalle donne russe sono anelli, catenine e orecchini; gli uomini preferiscono catenine e braccialetti, mentre spille e collier vengono acquistati da una minoranza della popolazione femminile, mentre i gioielli tipicamente maschili come gemelli e spille per cravatte sono poco richiesti. Negli ultimi anni, però, ha avuto successo più la gioielleria in argento che in oro, a causa del cambio rublo-euro sfavorevole. L’Italia (dati 2019) esporta verso la Russia gioielli per circa 77 milioni, la Francia circa 22 milioni, gli Stati Uniti 21 milioni e il Regno Unito 23 milioni. Chi esporta di più in Russia è però la Cina con oltre 88 milioni.

Boutique Tiffany a Mosca
Boutique Tiffany a Mosca

Boutique Cartier a Mosca
Boutique Cartier a Mosca







Van Cleef & Arpels story a Milano





Ci sono pietre miliari nella storia dell’arte, come la Gioconda di Leonardo da Vinci, oppure nell’architettura, come il Partenone ad Atene. Ma ci sono pietre miliari anche nella gioielleria. Alcuni di questi punti di riferimento li ha creati Van Cleef & Arpels. Un esempio è la collana Zip, frutto di un’eccezionale tecnica orafa e di una idea non comune di una persona non comune come la Duchessa di Windsor, Wallis Simpson, che nel 1938 avrebbe suggerito questa collana a forma di cerniera zip a Renée Puissant, figlia di Estelle Arpels e Alfred Van Cleef. Un compito arduo: la designer riuscì a realizzarla solo nel 1950.

Collana e bracciale Zip degli anni Cinquanta
Collana e bracciale Zip degli anni Cinquanta nella mostra di Van Cleef & Arpels

Questa e altre creazioni della Maison parigina sono ora in mostra, fino al 9 gennaio 2022, nella boutique Van Cleef  & Arpels di via Monte Napoleone 10, a Milano. La mostra di gioielli da collezione si chiama Creazioni oltre il tempo e comprende 32 pezzi di alta gioielleria e orologeria ad alto contenuto artistico. I gioielli comprendono un periodo che va dagli anni Trenta agli anni Settanta e fanno parte della Collezione Van Cleef & Arpels. Pezzi che sono accompagnati da altri 67 creati più di recente, oltre a documenti d’archivio che testimoniano le grandi fonti di ispirazione della Maison: la couture, la natura, le culture lontane, la danza e l’amore. Il piano inferiore della boutique milanese è stato allestito ad hoc per offrire un percorso tematico, anche con creazioni mai esposte prima in Italia.

Collana e bracciale Corde, in oro con dettagli in diamanti
Collana e bracciale Corde, in oro con dettagli in diamanti

Un altro esempio di gioiello che ha segnato un’epoca è la collana Corde, ispirata al mondo del couture parigino. Negli anni Quaranta la collezione Corde era nota per la sua flessibilità e facilità di abbinamenti. L’oro intrecciato ha creato nodi e motivi di passamaneria mentre le corde sono state adattate a clip, orecchini e orologi con segreto. Grazie alla particolare  chiusura, la collana Corde del 1947 (in mostra per la prima volta in Italia) può essere indossata alla lunghezza desiderata. La sua estetica ha ispirato la collezione Liane, in cui l’altezza dei pompon può essere regolata grazie al fermaglio.

Il motivo Paillettes, creato da Van Cleef & Arpels verso la fine degli anni Trenta, è reinterpretato oggi con la collezione Bouton d’or: collane, anelli, bracciali e orecchini  dalle combinazioni  femminili e dai colori sempre nuovi come la parure in oro rosa, oro bianco e diamanti in mostra a Milano, con un gioco tra concavo e convesso degli elementi in oro, che aggiunge volume e dinamismo alla creazione.

Una versione contemporanea della collana Corde, con chiusura regolabile in diamanti e ametista
Una versione contemporanea della collana Corde, con chiusura regolabile in diamanti e ametista

Fra i gioielli memorabili di Van Cleef & Arpels c’è anche la collana Couscous, creata nel 1948, probabilmente in seguito a un viaggio dei fratelli Arpels in Marocco. La famiglia Arpels ha trasformato quest i grani in un’estetica distintiva, facendo così evolvere la tecnica usata per decorare i bordi dei gioielli. Utilizzata ancora oggi nei laboratori della Maison, questa lavorazione artigianale ha ispirato la collezione Perlée, per esempio con il pendente trasformabile Perlée couleurs, i bracciali Perlée clovers e Perlée diamants, con gli anelli Perlée Signature e Perlée diamants pavé. I diversi tipi di oro esaltano lo scintillio delle perle d’oro, le stesse utilizzate per la collana Couscous, che presenta il motivo floreale Bagatelle (riferimento ai Jardins de Bagatelle a Boulogne, vicino a Parigi) nei colori della bandiera francese.

Una delle fonti di ispirazione per Van Cleef & Arpels sono sempre stati i fiori. La spilla Marguerite è del 1907, mentre nel 1925 è stata la volta del bracciale Fleurs enlacées, roses rouges et blanches: gioielli che hanno vinto il Grand Prix all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes de Paris. Nel corso degli anni, sono stati molti gli stili floreali rappresentati dalla Maison, come l’anello Due trifogli del 1950, la spilla Trifogli del 1952 e gli orecchini Fiore del 1955. E oggi con la collezione Folie des Prés.

Sempre i fiori sono alla base della collezione Rose de Noël che, come il suo omonimo fiore (l’elleboro), si schiude d’inverno giusto in tempo le feste invernali. La mostra comprende un paio di orecchini storici Rose de Noël in agata verde del 1977 e altri più recenti in madreperla grigia e onice.

Agli anni Settanta sono l’epoca degli anelli Entre les Doigts, inventati proprio da Van Cleef & Arpels: un’altra pietra miliare della gioielleria. Alla mostra milanese sono esposti gli ultimi Entre les Doigts della collezione Two Butterfly, che fanno posare sulle dita la grazia e la bellezza delle farfalle in volo con eleganti ali in pietre ornamentali o madreperla e diamanti, e delle collezioni a tema floreale Frivole, Lotus, Cosmos e Socrate.

Sempre in tema vegetale, il quadrifoglio, simbolo della fortuna, è il motivo che ha ispirato la collezione Alhambra, del 1968. Una collezione fortunata, visto che è riproposta ancora oggi. D’altra parte, “per avere fortuna,  bisogna credere  nella fortuna”, diceva Jacques Arpels, nipote di Estelle Arpels. Celebrity come Françoise Hardy, Romy Schneider hanno indossato gioielli della collezione, mentre la Principessa Grace di Monaco amava sovrapporne più modelli in pietre ornamentali.

Nel 1954 Van Cleef & Arpels ha creato una collezione La Boutique, indossata anche della principessa Grace di Monaco, dalla principessa Soraya d’Iran o da Hélène Beaumont. La collezione comprende figure di mammiferi, volatili e farfalle, dai toni ludici, benevoli e poetici, espressione degli anni Sessanta. Le miniature rappresentano l’addio al formalismo nell’indossare i gioielli da sera per uno stile anticonvenzionale. Come per le spille Petit Oiseau del 1961, Tigre del 1968 e Girafe del 1972. In parallelo, le spille della collezione contemporanea Lucky Animals hanno rinnovato il tradizionale bestiario della Maison.

Per la prima volta in Italia è esposta la collana in oro giallo e ametiste del 1971. Lo stile rivela influenze di gusto indiano, che si stempera nell’eco delle collane Art Déco degli anni Venti, che comprendeno, come in questo caso, pendenti a nappe, i pampille.

Collana in stile indiano con ametiste e diamanti, assieme a una clutch interamente in oro con chiusura in diamanti
Collana in stile indiano con ametiste e diamanti, assieme a una clutch interamente in oro con chiusura in diamanti

Nella carrellata di gioielli presenti nella mostra milanese fanno parte anche i bracciali Ludo (soprannome di Louis Arpels), tra geometrie e stilemi grafici, pietre preziose e ricordi Art Déco. Oltre ai tre pezzi storici Ludo, con una speciale lavorazione a maglia, luccicano un bracciale e un orologio, che svela il quadrante solo dopo aver ruotato il motivo in lapislazzuli o in corallo.

Nati nel 1935, gli orologi Cadenas hanno permesso alla donna di guardare l’ora in modo discreto, nel pieno rispetto delle convenzioni sociali. Wallis, la già citata Duchessa di Windsor, ne possedeva uno in platino e diamanti. Gli esemplari contemporanei presentati sono in oro e diamanti.

Bracciali della collezione Ludo in maglia d'oro e rubini con chiusura in diamanti
Bracciali della collezione Ludo in maglia d’oro e rubini con chiusura in diamanti

Una delle pietre miliari firmate Van Cleef & Arpels riguarda la tecnica Serti Mystérieux. Brevettata dalla Maison nel 1933, ancora oggi rappresenta un’autentica sfida per la gioielleria. Il micro-mosaico di pietre preziose è sostenuto da binari invisibili, che obbligano i maestri lapidari a intervenire su ogni singola pietra. Il livello di virtuosismo cresce nel caso di superfici curve. Questa lavorazione complessa si è evoluta recentemente grazie al perfezionamento del Serti Mystérieux Navette, che consente di riprodurre la vitalità di piume o petali, e del Serti Mystérieux Vitrail, che impreziosisce entrambe le facce di una medesima creazione. In mostra a Milano, l’anello Céroessa in oro bianco e oro rosa con rubini incastonati in Serti Mystérieux taglio buff-top a corolla intorno a un diamante di 10,16 carati dialoga con l’anello Entre ouverte del 1956, in cui l’invisibile incastonatura in rubini con un diamante centrale si svela al centro di fasce d’oro giallo e platino.

Boutique Van Cleef  & Arpels via Monte  Napoleone, 10

20121 Milano

Fino al 9 gennaio 2022

Da lunedì a sabato dalle ore 10.30 alle 19,

la domenica dalle ore 11 alle 19

La locandina della mostra «Creazioni oltre il tempo»
La locandina della mostra «Creazioni oltre il tempo»







Nel paese delle meraviglie con Mimi So

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Mimi So, designer di New York, sorprende con gioielli di alta qualità ispirati a soggetti inusuali ♦︎

Fascino orientale, ma accento americano: Mimi So è nata e cresciuta a New York. È una di quelle designer partite con un vantaggio: ha visto da vicino fin da piccola le pietre preziose nell’atelier dei genitori. Figlia di immigrati dalla Cina e da Hong Kong. È la più giovane di tre fratelli. I suoi genitori hanno faticato dopo essere emigrati negli Stati Uniti, ma alla fine hanno aperto tre gioiellerie nella Chinatown di Manhattan. La designer ha iniziato a lavorare nel negozio dei suoi genitori a otto anni, diventando un gioielliere di terza generazione. Poi, si è laureata presso la Parson’s School of Design e ha iniziato lavorare in un’agenzia pubblicitaria. Ma è tornata all’azienda di famiglia, gestendo uno dei negozi e creando gioielli per i clienti. Mimi ha aperto la sua boutique all’angolo tra la 5th Avenue e la 47th Street, nel Diamond District di Manhattan nel 1998.

Anello Wonderland in oro e diamanti con pappagallino africano
Anello Wonderland in oro e diamanti con pappagallino africano

Non è sorprendente, quindi, che dopo gli studi Mimi abbia scelto di lanciare il brand con il suo nome. Ha fatto centro. Tanto che nel 2007 Johann Rupert, allora presidente del gruppo Richemont (in cui ci sono marchi come Cartier, Van Cleef & Arpels, Giampiero Bodino) ha proposto di acquistare la quota di maggioranza di Mimi So. Niente da fare, la designer ha deciso di restare indipendente e, a conti fatti, non ha sbagliato. I suoi gioielli, che raggiungono spesso anche cifre a quattro zeri, sono apprezzati e ricercati.

Orecchini a bottone in oro bianco 18 carati, diamanti neri e rubini
Orecchini a bottone in oro bianco 18 carati, diamanti neri e rubini

Moderno e allo stesso tempo classico, lo stile di Mimi So utilizza pietre colorate, la passione della designer, assieme a fonti di ispirazione non convenzionali, come per la collezione dedicata ad Alice nel paese delle meraviglie. Da regalare per ogni giorno di non-compleanno.

Orecchini in oro bianco e nero, con diamanti, zaffiri rosa e opale acqua
Orecchini in oro bianco e nero, con diamanti, zaffiri rosa e opale acqua
Anello in oro bianco e giallo, con diamanti e opale intagliato a forma di coniglio
Anello in oro bianco e giallo, con diamanti e opale intagliato a forma di coniglio
Orecchini Phoenix in oro giallo e diamanti
Orecchini Phoenix in oro giallo e diamanti
Anello con fiocco in oro bianco e diamanti
Anello con fiocco in oro bianco e diamanti
Anello con ape in oro giallo e diamanti
Anello con ape in oro giallo e diamanti






 

Gemme e alta gioielleria di Van Cleef & Arpels a Parigi




Tornano le mostre, anche quelle di gioielli. Una mostra speciale è quella organizzata a Parigi in collaborazione con Van Cleef & Arpels. Si tratta di Gems, un percorso che consente ai visitatori di collegare direttamente il mondo della mineralogia con quello della gioielleria. Prima di essere incastonate su anelli, collane e orecchini, le gemme sono semplicemente minerali scovati nelle profondità della terra, dove sono rimaste sepolte per milioni di anni. Van Cleef & Arpels mostra come le pietre possano rinascere a nuova vita quando si trasformano in opere d’arte: la mostra comprende oltre 500 minerali, gemme e oggetti d’arte dalle collezioni del Museo di Storia Naturale di Parigi e più di 200 gemme e creazioni di gioielli della Maison francese.

Collana in oro bianco, diamanti e smeraldi di Van Cleef & Arpels, 1929
Collana in oro bianco, diamanti e smeraldi di Van Cleef & Arpels, 1929

I pezzi di alta gioielleria che si possono ammirare sono molti, come la clip Bird of Paradise creata nel del 1942 e realizzata in oro giallo, platino, rubini, zaffiri e diamanti. Oppure il collier di smeraldi e diamanti composto da Van Cleef & Arpels nel 1922. E, ancora, la più recente collana del 1976 realizzata con tormaline intagliate, ametiste e diamanti. Ma l’elenco dei capolavori di gioielleria selezionati da Lise Macdonald, direttrice del patrimonio e delle mostre di Van Cleef & Arpels è lungo. Per gli amanti delle gemme, ma anche per gli appassionati di mineralogia, è una festa da non mancare.

Clip con rubini e diamanti, 1937
Clip con rubini e diamanti, 1937
Collana in oro giallo con tormaline intagliate, ametiste e diamanti, 1976
Collana in oro giallo con tormaline intagliate, ametiste e diamanti, 1976
Clip Fucsia con diamanti e rubini con la tecnica serti mysterieux
Clip Fucsia con diamanti e rubini con la tecnica serti mysterieux
Clip Bird of Paradise in oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti, 1942
Clip Bird of Paradise in oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti, 1942







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