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Calestani in mostra

La mostra di Claudio Calestani a Casalmaggiore
La mostra di Claudio Calestani a Casalmaggiore

Il Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona) dedica una mostra a Claudio Calestani, specialista milanese dell’argento. Calestani propone gioielli ispirati ai miti degli anni Settanta: dalla moto al rock, alle arti marziali. Bracciali, gemelli, anelli, collane,  fibbie con un look da Easy rider . Gli oggetti ideati da Calestani sono ora riuniti nell’esposizione intitolata Argento… uno stile di vita, è stata curata da Bruno e Franca Bambara di Milano e da Cristina Calestani. Con Casalmaggiore Calestani ha un link: il nonno, Lucedio, fu uno dei fondatori della Società Federale Orefici, mentre il padre Giugurta partì dalla cittadina  alla conquista di Milano. Proprio nel capoluogo lombardo il figlio Claudio ha aperto e avviato la sua attività di gioielleria. La mostra comprende anche una installazione di LabO (marchio di Claudio Calestani, cugino, artista e omonimo). L’esposizione è stata organizzata in collaborazione con il MotoClub Angelo Bergamonti di Gussola. Lavinia Andorno 

La sala dell'esposizione
La sala dell’esposizione
Anelli in oro bianco e brillanti. Prezzo: 3mila euro (l'uno)
Anelli in oro bianco e brillanti. Prezzo: 3mila euro (l’uno)
Claudio Calestani al lavoro
Claudio Calestani al lavoro
Museo del Bijou di Casalmaggiore
via Porzio 9, Casalmaggiore (Cremona). 
Orario: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, domenica e i festivi dalle 15 alle 19. 
Informazioni: 0375/284423 
Ingresso gratuito
Fino a lunedì 2 giugno 2014 

ukCalestani in exhibition

The Museo of Bijou in Casalmaggiore (Cremona) dedicating an exhibition to Claudio Calestani, silver specialist. Calestani offers jewelry inspired by the myths of the Seventies: bike, rock, martial arts. Bracelets, cuff links, rings, necklaces, buckles with a look at Easy Rider movie. The objects created by Calestani are now gathered in the exposition titled Silver… a way of life, curated by Bruno and Franca Bambara and Cristina Calestani. The designer and Casalmaggiore have a link: the grandfather, Lucedio, was one of the founders of the Federal Goldsmiths Company, while his father, Giugurta, departed from the town to the conquest of Milan. Just in Milan his son Claudio opened and started her business of jewelry. The exhibition also includes an installation of LabO (by Claudio Calestani, cousin, artist and namesake) . The exhibition was organized in collaboration with the MotoClub Angelo Bergamonti Gussola .

france-flagCalestani en exposition 

Le Museo de Bijou à Casalmaggiore (Cremona) dédie une exposition à Claudio Calestani, spécialiste de l’argent. Calestani propose des bijoux inspirés par les mythes des années soixante-dix: vélo, rock, arts martiaux. Bracelets, boutons de manchettes, bagues, colliers, boucles avec un regard pour le film Easy Rider. Les objets créés par Calestani sont maintenant réunis dans l’exposition intitulée Silver… a way of life, organisée par Bruno et Franca Bambara et Cristina Calestani. Le concepteur et Casalmaggiore ont un link: le grand-père, Lucedio, a été l’un des fondateurs de la Société fédérale Orfèvres, tandis que son père, Giugurta, a quitté la ville à la conquête de Milan. Juste à Milan son fils Claudio ouvert et a commencé son entreprise de bijoux. L’exposition comprend également une installation de Labo (par Claudio Calestani, cousin, artiste et homonyme). L’exposition a été organisée en collaboration avec le motoclub Angelo Bergamonti Gussola.

german-flagCalestani in Ausstellung 

Das Museo von Bijou in Casal (Cremona) widmet eine Ausstellung Claudio Calestani, Silber-Spezialist. Calestani bietet Schmuck inspiriert von den Mythen der siebziger Jahre: Fahrrad-, Rock-, Kampfkunst. Armbänder, Manschettenknöpfe, Ringe, Halsketten, Schnallen mit einem Blick auf Easy Rider Film. Die durch Calestani Objekte werden nun in der Ausstellung mit dem Titel Silver… a way of life, von Bruno und Franca Bambara und Cristina Calestani kuratiert versammelt. Der Designer und Casal einen Link haben: der Großvater, Lucedio, war einer der Gründer der Bundesgoldsmiths Company, während sein Vater, Giugurta, ging von der Stadt auf die Eroberung von Mailand. Nur in Mailand sein Sohn Claudio geöffnet und begann ihr Geschäft von Schmuck. Die Ausstellung enthält auch eine Installation von Labo (von Claudio Calestani, Vetter, Künstler und Namensgeber). Die Ausstellung wurde in Zusammenarbeit mit dem Motoclub Angelo Bergamonti Gussola organisiert.

flag-russiaCalestani в выставке 

Музей из Бижу в Casalmaggiore (Кремона) посвятить выставку Клаудио Calestani, серебро специалиста. Calestani предлагает ювелирные изделия, вдохновленный мифах семидесятых: велосипед, рок, боевые искусства. Браслеты, запонки, кольца, ожерелья, пряжки с рассмотрения Беспечный ездок фильма. Объекты, созданные Calestani теперь собрались в выставочном названием Silver … образ жизни, куратор Бруно и Франка Bambara Милана и Кристина Calestani. Дизайнер и Casalmaggiore есть ссылка: дедушка, Lucedio, был одним из основателей Федерального Голдсмит компаний, в то время как его отец, Giugurta, отошел от города к завоеванию Милане. Просто в Милане его сын Клаудио открыл и начал свой ​​бизнес ювелирных изделий. Выставка также включает в себя установку Labo (Клаудио Calestani, двоюродный брат, художник и тезку). Выставка была организована в сотрудничестве с мотоклуб Анджело Bergamonti Gussola.

spagna-okCalestani en exposición 

El Museo de la joya en Casalmaggiore (Cremona) dedica una exposición a Claudio Calestani, especialista en plata. Calestani ofrece joyas inspirada en los mitos de los años setenta: en bicicleta, roca, artes marciales. Pulseras, gemelos, anillos, collares, hebillas con una mirada a la película Easy Rider. Los objetos creados por Calestani ahora están reunidos en la exposición titulada Silver… a way of life, a cargo de Bruno y Franca Bambara y Cristina Calestani. El diseñador y Casalmaggiore tienen un vínculo: el abuelo, Lucedio, fue uno de los fundadores de la Goldsmiths Empresa Federal, mientras que su padre, Giugurta, partió desde la ciudad hasta la conquista de Milán. Sólo en Milán su hijo Claudio abrió y comenzó su negocio de la joyería. La exposición también incluye una instalación de Labo (por Claudio Calestani, primo, el artista y el mismo nombre). La exposición fue organizada en colaboración con el MotoClub Angelo Bergamonti Gussola.

I gioielli 3D del futuro

[wzslider]Immagini inedite dalla mostra Intorno al futuro, nuovi materiali e nuove tecnologie per il gioiello. L’esposizione è stata organizzata in occasione del Fuorisalone del mobile di Milano, nei locali della Libreria della moda. Obiettivo: mostrare al pubblico che cosa si può realizzare con le nuove tecnologie, a partire dalla stampa in 3D, ma non solo. L’Italia, dove la manifattura è sviluppata di pari passo con la fantasia e la creatività, dove fioriscono ancora le attività artigianali, dove il design e il gioiello sono sviluppati fino a diventare un modello, è in ottima posizione per continuare la sua tradizione di eccellenza nella gioielleria. Per ora, naturalmente, i bijoux realizzati in materiali plastici o metallo sono ancora semplici rispetto alle creazioni dei alta oreficeria. Eppure le forme e i modelli esposti, che vedete in queste immagini, danno un’idea di quelli che potranno essere gli sviluppi della tecnologia applicata alla produzione di gioielli. Se, per esempio, i primi gioielli in 3D erano prodotti solo utilizzano polimeri, cioè una plastica, ora si possono realizzare anche in metallo, con materiali speciali che si solidificano dopo essere stati trattati dalla stampante. Un futuro che è ancora tutto da scoprire. E, naturalmente, da indossare. Giulia Netrese

 

 

 

Fashion Jewellery da vedere a Milano

Gioielli, monili, bijoux: una piccola storia di accessori legati al mondo della moda e del design alla Triennale Design Museum di Milano. Fino al 30 marzo, sono esposti al pubblico bijoux fabbricati in Italia dall’inizio del Novecento fino alla fine degli anni Novanta. A curare l’esposizione è un’esperta: Deanna Farneti Cera, autrice del libro «Fashion Jewellery: Made in Italy».

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Insomma, gioielleria e moda in un intreccio virtuoso a spasso con la Storia. Dei primi anni del secolo scorso, per esempio, sono esposte creazioni dello scultore Edoardo Saronni e, in ordine cronologico, gli anni Trenta (con i gioielli autarchici di legno, galalite, sughero, rafia, paglia, pietre e tessere in vetro veneziano, corallo), ai bijoux fabbricati dagli artigiani fiorentini nel Dopoguerra, che da Palazzo Pitti iniziano a fare trend. I designer dell’epoca si chiamavano Giuliano Fratti, Emma Caimi Pellini, Coppola e Toppo, Luciana de Reutern, Canesi, Ornella. E poi Missoni, Biki, Germana Marucelli, Walter Albini, fondatori della moda italiana. Negli anni Settanta nasce, ufficialmente, il made in Italy. E i signori del fashion come Armani, Versace, Ferré, Moschino. Assieme a loro ecco i creatori di orecchini, collane e anelli, come Ugo Correani, Sharra Pagano, Carlo Zini, Donatella Pellini, Angela Caputi, Maria Calderara o Giorgio Vigna, Fabio Cammarata, Emilio Cressoni, Thomas Roberts, Silvia Beccaria. Tutti da vedere nelle sale del grande palazzo che sorge ai bordi del parco Sempione. Matilde de Bounvilles

Fashion Jewellery Made in Italy

  • Triennale DesignCafé
  • 5 – 30 marzo 2014
  • a cura di Deanna Farneti Cera
  • Orari:
  • martedì-domenica 10.30 – 20.30
  • giovedì: 10.30 – 23.00
  • tel. 02-72434241- fax 02-72434239
  • www.triennale.org
  • Ingresso gratuito

Un successo la mostra di Cartier

I gioielli piacciono, anche se sono dietro una bacheca di vetro. Lo dimostra il successo della grande mostra dedicata a Cartier, a Parigi. Aperta il 4 dicembre scorso e chiusa il 16 febbraio, l’esposizione al Grand Palais di Parigi ha richiamato 234.088 persone, con una media di 3.530 visitatori al giorno. La  mostra è stata la più grande mai dedicata a Cartier, è stata organizzata per la prima volta nel prestigioso e recentemente restaurato Salon d’Honneur. Progettata come un’esposizione di opere d’arte, ha  presentato circa 600 gioielli.

A Firenze i gioielli nell’arte

I gioielli sono una forma di artigianato che si avvicina all’arte. Anzi, qualche volta diventano davvero delle opere d’arte. E non a caso i gioielli sono stati protagonisti in diverse forme nella storia della cultura. Per questo a Firenze torna dal 26 marzo l’appuntamento «I mercoledì del gioiello nell’arte», ciclo di conferenze organizzato da Lao, Le Arti Orafe Jewellery School, assieme al Museo Marino Marini e a Oma, Osservatorio per i Mestieri d’Arte dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con la Fondazione FiorGen. Le conferenze sono a cura di Maria Cristina Bergesio e, ad arricchire il programma di quest’anno, ci saranno Philip Sajet e Xavier Ines Monclùs, due tra gli artisti che negli anni scorsi hanno partecipato a Preziosa, evento internazionale organizzato da Lao. Per quattro mercoledì il Museo Marino Marini ospiterà gli incontri a ingresso gratuito (ma su prenotazione), durante i quali Maria Cristina Bergesio offrirà una panoramica del ruolo del gioiello nell’arte, dall’antichità al Postmodernismo. I due artisti invitati interverranno a due di questi incontri, illustrando la loro personale visione dell’oreficeria contemporanea e presentando il loro lavoro.

Opera di Xavier Ines Monclùs
Opera di Xavier Ines Monclùs

Sajet combina pietre e metalli preziosi con materiali di uso comune come vetro e smalti. I gioielli di Xavier Ines Monclùs, invece, si ispirano agli oggetti della vita quotidiana, con invenzioni divertenti al limite della vestibilità, con evidenti ispirazioni dadaiste, surrealiste, costruttiviste e della Pop Art. Federico Graglia

Calendario degli incontri

26 marzo 2014 Incontro con Philip Sajet “Desiderio e Avarizia”

9 aprile 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dall’antichità al Rinascimento

30 aprile 2014 Incontro con Xavier Ines Monclùs “Narrative Jewellery”

21 maggio 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dal Barocco al Postmoderno

26 marzo – 21 maggio 2014

Orario 17.00

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio
Visualizzazione ingrandita della mappa

 

A Padova i bijoux australiani

In Australia non crescono solo canguri, ma si progettano anche gioielli di tendenza. Come è lecito aspettarsi da un paese giovane e anglofono come è l’Australia. A far conoscere in Italia le novità dei designer più di tendenza è Robert Baines, professore emerito alla Rmit Univerity di Melbourne, assieme a Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicole Polentas e Katherine Wheeler. Le opere dei designer (un centinaio) sono in mostra fino al 23 febbraio in una mostra a Padova. I gioielli puntano più sull’originalità del concept che sui materiali. Anzi, sono in genere realizzati utilizzando non solo oro, ma anche materie plastiche. Però sono pezzi unici e, quindi, piccole opere d’arte. Giulia Netrese 

Gioielleria contemporanea australiana

Oratorio di San Rocco, fino al 23 febbraio 2014

Orario: 9.30-12.30, 15.30-19.00; Lunedì chiuso

serviziomostre@comune.padova.it

http://padovacultura.padovanet.it

 

 

Il tesoro di Cartier a Parigi

C’è la tiara realizzata nel 1936 per la principessa Elisabetta di Inghilterra: una relativamente sobria fascia tempestata di diamanti. La tiara indossata da Kate per il recente matrimonio con William (739 diamanti taglio brillante e 149 diamanti taglio baguette). Ma non solo. Al Grand Palais di Parigi è esposto il meglio di Cartier, la grande gioielleria francese che espone 600 preziosi pezzi creati nel tempo, tra cui una collana di un Maharaja, e collane serpente di 2.473 tra diamanti e smeraldi… In tutto 600 gioielli creati dall’Ottocento al 1970, la più grande mostra mai dedicata alla maison parigina. «È emozionante vedere riunite più di 600 creazioni», commenta il presidente di Cartier, Stanislas de Quercize. Tra gli oggetti esposti ci sono anche pezzi appartenuti a personaggi famosi. Come nel caso di una collana di rubini donata a Elizabeth Taylor dal suo terzo marito, Mike Todd.

Nella mostra è riassunta la storia della maison, e lo stile originale. I progettisti, per esempio, sono stati in principio incoraggiati a trovare la loro ispirazione lontano dalla gioielleria, in settori come architettura e arredamento. «Louis Cartier ha incoraggiato molti ad andare in giro a vedere i palazzi a Parigi, per studiare i motivi di porte o frontoni», è il racconta Laurent Salomé, curatore della esposizione. Un perno, per esempio, può sembrare un piccolo monumento. Un design originale, che ha dato fama alla maison. Per gli americani, per esempio, Cartier è stato identificato con l’arte francese di vivere con eleganza. Matilde de Bounvilles

 

Like a Virgin a Firenze

Le madonne dipinte da Leonardo da Vinci, Botticelli, Ghirlandaio, Pollaiolo, Perugino, Bronzino rivisitate dai loro discendenti. O meglio, dai giovani artisti di oreficeria delle Arti Orafe, scuola fiorentina di impegnata nella promozione del gioiello contemporaneo. La scuola partecipa anche quest’anno a Contemporaneamente, progetto ideato dall’Associazione Via Maggio, nato per dare risalto a tutte le realtà fiorentine che offrono e incoraggiano forme di arte, artigianato, design e cultura contemporanea. Contemporaneamente si tiene a Firenze in Via Maggio dal 5 al 24 dicembre 2013. Gli studenti del corso avanzato di design del gioiello della scuola saranno presenti con il progetto Like a Virgin,nato da un’idea di Anna Balatti e Olivia Turchi, che vede una rielaborazione in chiave contemporanea di famosi ritratti rinascimentali. I disegni sono realizzati da Anastassiya Korzhova (Kazakistan), Anna Enina (Russia), Sofia Garuti (Italia), Gabriela Deiss (Brasile), Sezen Tulgarer (Turchia), Mira Sinno (Libano), Charlotte Henley (India), Svetlana Fedorova (Russia), coordinati da Jasmina Carbone, docente di rendering e progettazione Cad alle Arti Orafe. Gli elaborati saranno esposti in 12 botteghe antiquarie di via Maggio ( Lisa De Carlo, Eredi Antonio Esposito, Fiorini Antichità, Gallori-Turchi, Frascione Arte, Paolo Stefani, Antichità Sandro Morelli, Traslucido, Giovanni Turchi Antichità, Massimo Bartolozzi, Paolo Paoletti, Botticelli Antichità), in spazi solitamente destinati all’esposizione di oggetti della grande arte e dell’artigianato storico, in un dialogo in cui passato e presente s’intersecano per creare effetti di forte impatto estetico ed emotivo. Giulia Netrese 

Eleonora di Toledo (Bronzino) rivisitata da Jasmina Carbone
Eleonora di Toledo (Bronzino) rivisitata da Jasmina Carbone
La Maddalena del Perugino rivista da da Gabriela Deiss
La Maddalena del Perugino rivista da da Gabriela Deiss

 

 

Ritratto di giovane donna (Pollaiolo) nel design di Henley Charlotte
Ritratto di giovane donna (Pollaiolo) nel design di Henley Charlotte

 

Puttini preziosa tra Capri e Milano

Angela Puttini, brand di Capri, l’isola dell’imperatore Tiberio e di Gianni Agnelli, fa tintinnare i suoi gioielli in vista della stagione più calda dell’anno per il settore, quella del Natale. La designer, oltre alle più comuni monete in stile romano abbinate a bracciali e anelli, propone anche creazioni per una fascia di prezzo più alta. E Angela Puttini… Ritorno a Capri, è anche il titolo di un’esposizione di gioielli programmata a Milano il 27-28-29-30 novembre, in via Terraggio 5. L’orario è continuato, dalle 10 alle 19. Due saranno le collezioni in mostra: Ad Maiora, con il tema delle tipiche carte napoletane: l’asso di coppe e l’asso di denari, entrambi simbolo di fortuna e prosperità, secondo la tradizione napoletana (il primo rappresenta la famiglia, la contentezza, la felicità; il secondo il sole, la ricchezza, il massimo ottenibile). L’altra collezione è la nuova versione di Provident Capri, con gioielli che raffigurano l’immagine del volto dell’imperatore Tiberio, che a Capri, dice la leggenda, costruì 12  ville ognuna intitolata a una divinità. M.d.B.

 

 

 

 

Londra celebra le perle

[wzslider]Le perle hanno un fascino particolare. A differenza delle gemme, sono il risultato di un’evoluzione biologica. Ognuna è diversa dall’altra e, come sanno tutte le donne che possiedono una collana di perle, devono essere indossate per continuare a risplendere, cioè a vivere. La mostra che il Victoria and Albert Museum ha organizzato a Londra è la migliore testimonianza di quanto queste piccole gocce di madreperla possono essere meravigliose. Le perle in mostra, incastonate o composte in gioielli fantasmagorici sono la testimonianza di una passione che risale a millenni. Il fascino di questi gioielli trascende il tempo e i confini. Le perle naturali sono sempre stati oggetti del desiderio a causa della loro rarità e bellezza. Miti e leggende le circondano e orafi, gioiellieri e pittori hanno sfruttato anche la loro forma simbolica, tra seduttività e purezza, da essere segno di fortuna nel matrimonio a diventare messaggere di lutto. Tra l’altro, si parla non solo di perle, tonde e lisce, ma anche di madreperla, apprezzata nella gioielleria per il carattere decorativo.

Perle come simbolo. Tra Occidente e Oriente varia lo stile della gioielleria, ma il significato simbolico delle perle è rimasto lo stesso: simboli di potere e un indicatore di rango nella società. In passato governanti indossavano corone ornate di perle per dimostrare l’autorità dinastica e la prosperità delle loro terre. In Russia, Iran, Cina e India, l’ostentazione di perle era parte integrante della regalità dei monarchi. In Europa, le donne aristocratiche portavano perle rare montate su splendidi diademi per stupire e impressionare. Poi, le vecchie convenzioni sociali sono state rovesciate e le perle hanno ornato le scollature di dame in cerca di fama e fortuna. Le dee di Hollywood e, più recentemente, della moda e celebrità di tutti i tipi, hanno contribuito a non far tramontare il fascino delle perle.

Perle nella storia. Tra gli antichi romani, i gioielli con le perle erano considerati un lusso invidiato e costoso, un simbolo di ricchezza e di status. Nell’Europa medievale, le perle venivano dipinte come simboli di autorità sulle insegne, e come attributi di Cristo e della Vergine Maria, segno di purezza e castità. Con il Rinascimento, i ritratti hanno mostrato nobili e mercanti benestanti con perle come ornamento, simbolo di ricchezza. E con il Seicento e Settecento le perle sono ormai passate da essere un emblema sacro a quello profano: le perle hanno fatto parte di gioielli sontuosi, spesso indossati in modo seducente. Erano anche dimostrazioni di alto rango sociale. Nei primi anni dell’Ottocento, le perle sono considerate ornamenti romantici, erano montate su gioielli di tipo «sentimentale», per trasmettere messaggi intimi, per celebrare l’amore o esprimere dolore. L’opulenza e il cerimoniale nelle corti europee in questo periodo hanno visto un grande utilizzo delle perle in collane di tutte le misure, da quelle lunghissime ai girocolli. Infine, nel Novecento, a Parigi, i gioiellieri le hanno utilizzate nello stile Art Nouveau: la vita urbana e le mode erano cambiate, e le donne indossano abiti senza maniche, con sautoirs di perle che pendevano fino alla vita e oltre.  

Pearls

21 September 2013 – 19 January 2014

Victoria and Albert Museum

Cromwell Road

London SW7 2RL

+44 (0)20 7942 2000

Ticket

11.00 Full, including donation* (+£1.60 booking fee per ticket)

£9.00 Senior citizens, including donation* (+£1.60 booking fee per ticket )

£10.00 Full (+£1.60 booking fee per ticket)

£8 Senior citizens (+£1.60 booking fee per ticket)

£6 Full-time students, 12 – 17 year olds, ES40 holders, disabled people (+£1.40 booking fee per ticket)

£16.00 Family of one adult & two 12-17 year olds (+£2.70 booking fee per ticket)

£26.00 Family of two adults & two 12-17 year olds (+£3.50 booking fee per ticket)

 

Bulgari regina a San Francisco

Bulgari regina di San Francisco: alla maison italiana, ora sotto le insegne di Lvmh, è dedicata una mostra nella città californiana. “L’arte di Bulgari : La Dolce Vita & Beyond , 1950-1990 “, raccoglie 147 pezzi storici della gioielleria. Resterà allestita fino al 17 febbraio 2014  e mette in mostra il lavoro della casa di gioielleria italiana durante un arco di quattro decenni. Un periodo che comprende due momenti cruciali per Bulgari: il post-seconda guerra mondiale e quella del boom economico, in cui la gioielleria romana è diventata un leader nel campo del design del gioiello, fino alla terza generazione e agli anni Settanta, con il design d’avanguardia e i gioielli pret -a-porter, non solo per le grandi occasioni , ma per tutti i giorni.

La mostra è una versione leggermente ridotta di una retrospettiva organizzata nel 2010 a Parigi , al tempo del 125 ° anniversario della casa, che è stata fondata a Roma nel 1884 dal gioielliere di origine greca Sotirios Boulgaris . Figlio di un argentiere, Boulgaris più tardi italianizzò il suo cognome in Bulgari.

Dal 1950 al 1990 lo stile di Bulgari è diventato ineguagliabile, con l’uso di gemme cabochon (arrotondate , non sfaccettate); la combinazioni di colori inusuali (come il turchese , ametista e smeraldo della collana di proprietà di Lyn Revson , moglie del magnate della di Revlon, Charles Revson ) e, più tardi , con le pesanti catene d’oro  e la linea modulare Parentesi, ispirata alle articolazioni dei marciapiedi romani

” Bulgari è stata costantemente capace di reinventarsi con nuovi disegni, che si distinguevano da quelli degli altri gioiellieri, in particolare di Parigi “, è il commento del curatore della mostra, Martin Chapman. Uno stile che è emerso con il boom del dopoguerra in Italia, quando faceva furore la Hollywood sul Tevere, i film di Cinecittà, circolavano star del cinema come Elizabeth Taylor. E poi è proseguita con linee più abbordabili dopo il 1970, quando la crisi del petrolio ha colpito i redditi. Bulgari allora ha messo a punto nuove strategie di marketing, come l’espansione con una sua boutique di New York, e ha risposto al periodo del boom degli anni Ottamta con girocolli molto suggestivi, fissati con grandi pietre preziose. Le pietre arrotondate di Bulgari sembravano in sincronia con le curve femminili del periodo, da Sophia Loren a Gina Lollobrigida .

La mostra, che comprende foto, video e materiali interattivi, raccoglie anche sette pezzi che sono stati di proprietà di Elizabeth Taylor. La mostra serve anche al piano di comunicazione per il lancio della nuova collezione Diva, ispirata gioielli di Taylor, che BUlgari lancerà nei prossimi giorni. Federico Graglia

L’arte di Bulgari : La Dolce Vita & Beyond , 1950-1990

Fino al 17 Febbraio 2014

M.H. de Young Memorial Museum, 50 Hagiwara Tea Garden Drive

San Francisco

 

Gioielli d’arte a Milano

[wzslider]Arte e gioielli. Anelli e bracciali, collane e spille che sono piccole opere d’arte: per gli appassionati la capitale per i prossimi giorni è Milano. Artistar, infatti, ha organizzato una mostra di gioielli contemporanei che riassume le tendenze del gioiello di tendenza. Bello come gioco di parole, no? Perché, come tutti i manufatti in cui si sposano design e abilità manuale, artigianato e industria, valore e idee, anche i gioielli si evolvono e sono influenzati da quella che è la sensibilità artistica contemporanea. Un’evoluzione che non è mai terminata ma che, in particolare, si avverte di più a partire dagli inizi del Novecento, quando i gioielli entrano a far parte della grande famiglia delle creazioni non solo orafe, ma anche artistiche. E si arriva così ai gioielli firmati Dalì, Braque, De Chirico o Calder. Artistar Jewels Exhibition propone una rassegna di pezzi unici: oltre 200 pezzi tra bracciali, collane, orecchini, anelli, spille. Il tutto riassunto in un volume «Artistar Jewels» (Fausto Lupetti Editore). Matilde de Bounvilles

Il gioiello contemporaneo si racconta

con Artistar Jewels Exhibition

18 – 23 settembre dalle 10:00 alle 20:00

Inaugurazione giovedì 19 settembre

Spazio Fondazione Maimeri,
corso Cristoforo Colombo 15, Milano

www.artistar.it

info@artistar.it

tel. +39 02.36580208

 

Vedi anche:

https://gioiellis.com/larte-del-bijoux-a-parigi/

https://gioiellis.com/collana-di-calder-al-mercatino/

https://gioiellis.com/preziosa-firenze/

https://gioiellis.com/questi-gioielli-sono-opere-darte/

 

Le Visioni verdi di Eleonora

La designer orafa Eleonora Battaggia con il marchio Caracol ha vincito in due categorie del concorso nazionale Bijoux d’Autore 2012 e seconda nell’edizione del 2011. Ora il Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona) le dedica la prima mostra personale, Visioni in Margine. Le creazioni di Eleonora Battaggia si ispirano e promuovono la natura e per le risorse del pianeta. «Penso sia necessario e gioioso utilizzare quello che c’è già, al posto di sfruttare ancora e sempre risorse che abbiamo la responsabilità di rispettare e preservare. Per questo nella mia continua ricerca di nuova materia per esprimermi, principalmente mi rivolgo al recupero e al riciclo, elaborando il mio modo espressivo, sperimentando per raccontare e anche denunciare quello che a me appare essenziale», spiega. Quindi, per coerenza, niente materiali preziosi perché l’estrazione può essere nociva per l’ecosistema. Le Visioni in Margine vogliono proprio raccontare l’esperienza della designer e mostrare il risultato delle sue scelte estetiche ed etiche. M.d.B.

Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona)

7 settembre – 8 ottobre 2013

Inaugurazione sabato 7 settembre ore 11.00

Aperta dal lunedì al sabato: 10-12 e 15-18; domenica e festivi 15-19

 

L'Assedio, anello
L’Assedio, anello

 

Le foreste e le discariche
Le foreste e le discariche

 

A piedi nudi sull'erba
A piedi nudi sull’erba

 

A Cortona la storia di DelBrenna

[wzslider]Da tre generazioni la gioielleria DelBrenna, nel centro di Cortona (Toscana), è stata un punto di riferimento per gli appassionati e per i turisti della città. Ora, in occasione di Cortona Antiquaria, DelBrenna organizza un’esposizione sulla sua storia e sul suo lavoro. Accanto ai pezzi storici, saranno messi in mostra i bozzetti dei gioielli realizzati nel corso degli anni: una ventina di disegni, in particolare sulle cinque tipologie di catena create nel tempo. La mostra è prevista nei nuovi locali della gioielleria Del Brenna, all’interno dello storico palazzo Alfieri Venuti che, in passato, era un mulino. F.G.

Adress: Cortona, Vicolo Corazzi 17/19

Da mercoledì 28 agosto alle 18 a domenica 8 settembre

Orario: 10.30-19.30 dal lunedì al venerdì, sabato e domenica su (tel. 0575 630643)

 

Mostre: la corona vista da vicino

Volete vedere da vicino il diadema di diamanti, perle, argento e oro, indossato dalla regina Elisabetta II per il tragitto da Buckingham Palace a Westminster Abbey per la sua incoronazione, nel 1953? La cerimonia è ora ricordata in una mostra (The Queen’s Coronation 1953) organizzata a Londra, a Buckingham Palace. Quest’anno ricorrono, infatti i 60 anni dall’evento. La mostra, oltre al super gioiello della corona, riunisce una serie di vestiti, uniformi e abiti indossati per l’evento. Dipinti, oggetti e opere d’arte relative alla Incoronazione saranno in mostra dal 27 luglio fino al 29 settembre 2013. Giulia Netrese

The Queen’s Coronation 1953
http://www.royalcollection.org.uk/exhibitions/the-queens-coronation-1953
Admission prices (all include an audio tour)
The State Rooms, Buckingham Palace
Adult  £19.00
Over 60/ Student (with valid ID)  £17.50
Under 17  £10.85
Under 5  Free
Family  £50.00 (2 adults and 3 under 17s)
A booking fee of £1.25 per ticket applies.

La corona utilizzata nella cerimonia del 1953La corona utilizzata nella cerimonia del 1953

 

Immagine ufficiale dell'incoronazione 

Immagine ufficiale dell’incoronazione

Maestro gioielliere al lavoro per adattare la corona al regale capo della regina
Maestro gioielliere al lavoro per adattare la corona al regale capo della regina

Si chiama Kimberley e ha 55 carati

Vi piacciono i diamanti? Allora non potete perdervi la visione del Kimberley Diamond. Si tratta di un raro diamante dell’Ottocento di ben 55 carati. Chi vuole dargli un’occhiata può farlo: la pietra si trova in mostra temporanea all’American Museum of Natural History di New York. Il Diamond Kimberley prende il nome dalla miniera in Sud Africa dove è stato trovato verso il 1868. È stato tagliato da un cristallo ancora più grande, da 490 carati, trasformato in un gioiello da 70 carati nel 1921, e ridotto nella sua forma attuale, con taglio a smeraldo, nel 1958, per migliorarne brillantezza e proporzioni: la sagoma rettangolare è di circa 3.1 centimetri. È di color champagne e resterà in mostra fino alla fine di giugno 2014. À in prestito dal Bruce F. Stuart Trust. Ulderico Andorno 

Kimberley Diamond
Kimberley Diamond

Milano capitale del gioiello design

Top designer e gioiello: un’abbinata (non sempre vincente, diciamolo), ma comunque molto, molto, interessante. Il matrimonio tra archistar, oro e pietre è ora il soggetto di una grande mostra organizzata a Milano, proveniente dalla Fiera di Vicenza, dove ha debuttato in maggio. I lavori di 72 designer saranno infatti esposti nella più ampia rassegna mai dedicata ai gioielli dei designer italiani. Sarà «un vero censimento dei rapporti intercorsi tra il mondo del gioiello e quello del design italiano tra il 1950 e il 2013», secondo Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum. La mostra si intitola «Il design italiano incontra il gioiello» ed è in programma dal 2 luglio all’8 settembre al Triennale Design Museum di Milano. L’esposizione ripercorre un arco temporale che va dagli anni Cinquanta a oggi, attraversa stili e momenti differenti, dal Razionalismo al Post Moderno fino al Minimalismo, con un percorso che include grandi maestri e giovani designer, produzione industriale e pezzi unici. Due le sezioni: una rassegna storica con numerosi progetti inediti presentati per la prima volta e una parte con 18 gioielli progettati e realizzati ad hoc per la mostra. Da ammirare ci saranno quindi le creazioni di designer che vanno da Roberto Sambonet a Ettore Sottsass e Michele de Lucchi, da Gianfranco Frattini, Sergio Asti, Alessandro Mendini o Gae Aulenti fino a Mario Bellini, Antonio Citterio e Fabio Novembre. E non si tratta solo di creazioni del passato: «Tra i molti pezzi presentati, che cercano di costituire un vero censimento dei rapporti intercorsi tra il mondo del gioiello e quello del design italiano tra il 1950 e il 2013, ve ne sono diciotto disegnati espressamente in occasione di questa mostra», precisa il curatore Marco Romanelli, designer e critico del design. Insomma, da non mancare. Federico Graglia

Orari

Martedi – Domenica

10.30 – 20.30

Giovedi

10.30 – 23.00 Ingresso

Gratuito – See more at: http://www.triennale.it/it/mostre/future/2538-il-design-italiano-incontra-il-gioiello#sthash.6Zgi9TIZ.dpuf

A Firenze l’arte dei bijoux

[wzslider]Preparatevi a un mese all’insegna del gioiello in una città che è un gioiello: Firenze. Dal 20 giugno al 21 luglio torna Preziosa, settima edizione della mostra dedicata al gioiello di ricerca contemporanea organizzata da Lao (Le Arti Orafe Jewellery School), a cura di Maria Cristina Bergesio. Preziosa 2013 si è organizzata al Museo Marino Marini ed è divisa in tre sezioni: Un Certain Regard, proprio come a Cannes, con sei artisti internazionali (Karin Seufert, Philip Sajet, Suska Mackert, David Bielander, Sophie Hanagarth, Sigurt Bronger),  Symbiosis che propone 12 foto di Eva Sauer, e Preziosa Young, dedicata a otto giovani artisti emergenti. Il tema di quest’anno è lo sguardo dello spettatore. Cioè quali sono le aspettative e i preconcetti dell’immaginario comune rispetto al gioiello contemporaneo. Che ci aspettiamo di trovare in un monile, in effetti? Occhio, la mostra è per palati fini, non ci troverete le forme più comuni: ospita il piccolo prato di confine tra ornamento e creatività. Tanto che per guidare il pubblico Un Certain Regard è stata creata con tre sezioni tematiche: Codex ornamenta, che ospita le ricerche di Suska Mackert sul gioiello come codice sociale, con foto, video, libri e istallazioni. La sezione Essere o non essere? presenta invece opere nelle quali sono rielaborati materiali, tecniche e forme della storia del gioiello. Infine, la sezione Quel che vedo è quello che vedo! propone tre diversi linguaggi caratterizzati da un forte impatto visivo sullo spettatore.

Il progetto fotografico Symbiosis è nato come corollario tematico della mostra “Un certain regard”, ed è quindi fortemente correlato ad esso. L’artista fiorentina Eva Sauer, attiva tra Italia e Germania, ha realizzato 12 immagini, per visualizzare il gioiello sul corpo e metterlo in relazione a particolari luoghi della città: famose istituzioni museali e culturali, ma anche residenze private e scorci di paesaggi urbani periferici. Il risultato ottenuto è quello di foto nella quali la suggestione e l’interpretazione del contenuto del gioiello sono state elaborate dall’artista intorno alle persone che lo indossano, ma soprattutto alle particolari atmosfere e peculiarità dei luoghi scelti.

C’è poi la mostra parallela Preziosa Young, nella quale saranno presentate le opere di otto artisti emergenti, selezionati tra oltre 200 partecipanti provenienti da tutto il mondo: Karin Roy Andersson, Wan Hee Cho, Rob Elford, Benedikt Fischer, Panjapol Kulpapangkorn, Chiara Scarpitti, Antje Stolz, Lauren Vanessa Tickle. Giulia Netrese

 

PREZIOSA 2013

Un Certain Regard

Symbiosis

Preziosa Young

20 giugno – 21 luglio 2013

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio

Orario: 10 – 17 (chiuso domenica e martedì)

Info preziosa@artiorafe.it www.preziosa.org

 

 

A Treviso la festa dell’anello

Torna Ring Party, la festa dell’anello. A Treviso tra sabato 8 e domenica 16 giugno lo storico palazzo Ca’ De Ricchi ospiterà l’evento dedicato ai gioielli più indossati (e simbolici). Un anello può infatti essere un ornamento, ma anche il segno di un’unione, o di un potere, di un ruolo. E anche un’opera d’arte, una piccola scultura. L’anello può essere prezioso e lavorato con accuratezza, ma anche essere interpretato in forme personali e realizzato con differenti materiali. In mostra ci saranno 64 anelli: quello di Treviso è uno degli eventi organizzati da Agc, Associazione Gioiello Contemporaneo, che si occupa di valorizzare e diffondere la cultura dei bijoux. Alla mostra parteciperà, tra gli altri, la designer Francesca Mo, che è socia di Agc, con il suo anello Frame, ispirato al tema del libro, dove bronzo e carta si fondo per una miniatura. L’anello fa parte di una collezione disegnata in occasione della mostra dedicata al libro organizzata al Museo Poldi Pezzoli di Milano Intorno al libro (https://gioiellis.com/e-mo-legge-lanello). Inaugurazione del Ring Party alle 18 di sabato 8 con la relazione di Maria Luisa Frisa, direttrice del Corso di Design della Moda. U.A.

 

Gli anelli del RingParty
Gli anelli del RingParty

 

Anello Frame di Francesca Mo
Anello Frame di Francesca Mo
Francesca Mo, foto di Maria Pia Giarrè
Francesca Mo, foto di Maria Pia Giarrè

RINGPARTY, Treviso, dall’8 al 16 giugno, in Via Barberia 25

ORARI apertura martedì-sabato 10.00-13.00 e 15.30-19.30 domenica 15.30-19.30

 

Ori di Roma

Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c. Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani
Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c.
Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani

Che gioielli piacevano agli antichi romani? E agli etruschi? Chi si vuole levare la curiosità può visitare la mostra «Da Orvieto a Bolsena. Un percorso tra Etruschi e Romani», che comprende mille anni di storia nella manciata di chilometri che separano Orvieto da Bolsena, un territorio tormentato e ancora ricco di vestigia, rivivono da domani nella grande mostra distribuita in sette sedi diverse, a partire dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Nel Museo di Villa Giulia, infatti, sono raccolti gioielli della raccolta Castellani, tra cui figura il pettorale ricostruito dagli orafi con 130 brattee in oro rinvenute in una tomba di Bolsena, i bellissimi bronzi e i vasi argentati. U.A.

Corona aurea a foglie di quercia d'oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Corona aurea a foglie di quercia d’oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Da Orvieto a Bolsena: un percorso tra Etruschi e Romani (23 aprile – 3 novembre 2013)

Data Inizio:23 aprile 2013
Data Fine: 23 aprile 2013
Luogo: Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Orario: 17.00
Telefono: 06 3226571
E-mail: 
Sito web: http://www.etruriameridionale.beniculturali.it

Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Principali reperti esposti: Terrecotte Saulini; lastre architettoniche con Charun e Vanth; oreficerie e vasellame in bronzo dalla Collezione  Castellani.

Orvieto, Museo “Claudio Faina”

Principali reperti esposti: Cippo a testa di guerriero dalla necropoli di Crocifisso del Tufo; disegni ottocenteschi delle tombe Golini I, II ed Hescanas; bronzetto di orante iscritto dalla collezione Kircheriana.

Orvieto, Museo Archeologico Nazionale

Principali reperti esposti: materiali ricuperati negli scavi degli ultimi anni condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena

Principali reperti esposti: materiali recuperati negli scavi francesi dell’area Foro romano a Poggio Moscini.

Grotte di Castro, Museo Civita

Principali reperti esposti: corredi delle sepolture a circolo di età orientalizzante di Vigna La Piazza;  corredo vasellame bronzeo da tomba ellenistica di Centocamere

San Lorenzo Nuovo, Palazzo Comunale

Principali reperti esposti: materiali recuperati nello scavo del santuario di Monte Landro e corredo della Tomba della Colonna.

Castiglione in Teverina, MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari

Principali reperti esposti: materiali della Prima età del Ferro dall’abitato e necropoli di Sermugnano; corredi di età arcaica.

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