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Bijoux in 3D nei grandi magazzini

I gioielli creati con stampanti 3D arrivano nei grandi magazzini. L’idea è di Hema, una catena di negozi olandese che in Europa offre una gamma di articoli a prezzo basso, dalla moda all’arredamento. Hema ha oltre 600 punti vendita nella Ue, di cui 27 nella sola Francia. Tra poche settimane, offrirà attraverso il suo sito web la personalizzazione di gioielli 3D stampati: è la prima azienda della grande distribuzione a offrire questo tipo di servizio. La proposta è il frutto di un’intesa di Hema con Zazzy (http://zazzy.me), società che offre la realizzazione di bijoux personalizzati via web. I monili hanno prezzi davvero bassi, da 9,95 euro per i braccialetti di plastica, fino a 60 euro per quelli in ottone placcato oro. Il grado di personalizzazione include l’aggiunta di una parola, oppure di un logo semplice (come un cuore o una stella), ma anche la scelta del colore del bracciale o del materiale. Federico Graglia 

 

 

Bijoux da stampante 3D, ora con possibilità di doratura
Bijoux da stampante 3D, ora con possibilità di doratura

 

Bracciale Zazzy
Bracciale Zazzy

 

Grandi magazzini Hema
Grandi magazzini Hema

Venduti 8 miliardi di gioielli

Gli italiani non si limitano ad acquistare gioielli: li vendono anche. La crisi economica ha accentuato il fenomeno, tanto che l’ultima stima, presentata alla Commissione Industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti, indica in 200 tonnellate l’oro venduto, pari a circa 8 miliardi di euro. Perlomeno, questa è questa la stima del valore dell’oro da recupero che 17 milioni di italiani hanno venduto ai negozi compro-oro. In pratica, un italiano su tre ha venduto qualche gioiello di famiglia. E non è un numero tirato a caso: lo ha riferito, infatti, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, nel corso dell’audizione sul progetto di legge che riguarda, appunto, il mercato dell’oro e dele gemme. «L’esplosione dei compro-oro è un fenomeno di nascita recente e per questo non ancora ben identificato al quale il sistema camerale ritiene si dedichino circa 12mila attività», ha chiarito Dardanello. Fatto sta che il giro d’affari è talmente consistente da trasformare l’Italia in un Paese esportatore di oro, anche senza avere miniere sul suo territorio. C’è da aggiungere, infine, che chi vende adesso l’oro incassa meno: su base annua, tra gennaio 2013 e gennaio 2014 l’oro ha ceduto un quarto del suo valore perdendo quasi 400 dollari l’oncia. Federico Graglia

compro oro
Alla ricerca di venditori

Le fiabe delle sorelle Aonie

È possibile vivere nel mondo delle favole? Le sorelle Paola e Consuelo Coti vi risponderanno di sì. Sono loro ad aver creato il brand Aonie. Nome che, appunto, è già una fiaba o, meglio, fa parte della mitologia. Le Aonie (muse) sono, infatti, le nove figlie di Zeus e di Mnemosine. che abitavano sul monte Elicona. Il  monte si trova in Beozia, regione abitata dagli aoni. Da qui il nome di Aonie. Ma il piacere del racconto fantastico non si ferma qui. Paola e Consuelo, infatti, hanno deciso di creare gioielli ispirati alle favole (ma non solo), da quelle indiane, a quelle letterarie, come Alice nel paese delle meraviglie, al Piccolo principe o al Mago di Oz. Utilizzano pietre semi preziose come onice e lava, che affidano alle mani di esperti artigiani.

Aonie

via Gian Giacomo Mora 7, 20123 Milano

T: +39 02 47 95 1000

Pendente ispirato alla Regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie
Pendente ispirato alla Regina di cuori di Alice nel paese delle meraviglie
Ciondolo con il coniglio di Alice
Ciondolo con il coniglio di Alice

 

 

A Firenze i gioielli nell’arte

I gioielli sono una forma di artigianato che si avvicina all’arte. Anzi, qualche volta diventano davvero delle opere d’arte. E non a caso i gioielli sono stati protagonisti in diverse forme nella storia della cultura. Per questo a Firenze torna dal 26 marzo l’appuntamento «I mercoledì del gioiello nell’arte», ciclo di conferenze organizzato da Lao, Le Arti Orafe Jewellery School, assieme al Museo Marino Marini e a Oma, Osservatorio per i Mestieri d’Arte dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con la Fondazione FiorGen. Le conferenze sono a cura di Maria Cristina Bergesio e, ad arricchire il programma di quest’anno, ci saranno Philip Sajet e Xavier Ines Monclùs, due tra gli artisti che negli anni scorsi hanno partecipato a Preziosa, evento internazionale organizzato da Lao. Per quattro mercoledì il Museo Marino Marini ospiterà gli incontri a ingresso gratuito (ma su prenotazione), durante i quali Maria Cristina Bergesio offrirà una panoramica del ruolo del gioiello nell’arte, dall’antichità al Postmodernismo. I due artisti invitati interverranno a due di questi incontri, illustrando la loro personale visione dell’oreficeria contemporanea e presentando il loro lavoro.

Opera di Xavier Ines Monclùs
Opera di Xavier Ines Monclùs

Sajet combina pietre e metalli preziosi con materiali di uso comune come vetro e smalti. I gioielli di Xavier Ines Monclùs, invece, si ispirano agli oggetti della vita quotidiana, con invenzioni divertenti al limite della vestibilità, con evidenti ispirazioni dadaiste, surrealiste, costruttiviste e della Pop Art. Federico Graglia

Calendario degli incontri

26 marzo 2014 Incontro con Philip Sajet “Desiderio e Avarizia”

9 aprile 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dall’antichità al Rinascimento

30 aprile 2014 Incontro con Xavier Ines Monclùs “Narrative Jewellery”

21 maggio 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio

Il gioiello nell’arte. Dal Barocco al Postmoderno

26 marzo – 21 maggio 2014

Orario 17.00

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio
Visualizzazione ingrandita della mappa

 

A Padova i bijoux australiani

In Australia non crescono solo canguri, ma si progettano anche gioielli di tendenza. Come è lecito aspettarsi da un paese giovane e anglofono come è l’Australia. A far conoscere in Italia le novità dei designer più di tendenza è Robert Baines, professore emerito alla Rmit Univerity di Melbourne, assieme a Nicholas Bastin, Simon Cottrell, Kirsten Haydon, Linda Hughes, Christopher Milbourne, Nicole Polentas e Katherine Wheeler. Le opere dei designer (un centinaio) sono in mostra fino al 23 febbraio in una mostra a Padova. I gioielli puntano più sull’originalità del concept che sui materiali. Anzi, sono in genere realizzati utilizzando non solo oro, ma anche materie plastiche. Però sono pezzi unici e, quindi, piccole opere d’arte. Giulia Netrese 

Gioielleria contemporanea australiana

Oratorio di San Rocco, fino al 23 febbraio 2014

Orario: 9.30-12.30, 15.30-19.00; Lunedì chiuso

serviziomostre@comune.padova.it

http://padovacultura.padovanet.it

 

 

Con Wallis un anno d’oro di Sotheby’s

La storia romantica di Wallis Simpson e di re Edoardo VIII continua ad affascinare. La prova è l’esito dell’asta che si è tenuta sotto le insegne di Sotheby’s. In vendita c’erano alcuni gioielli appartenuti all’americana che è diventata, dopo il matrimonio con l’ex re di Inghilterra (che ha dovuto abdicare per sposarla) la duchessa di Windsor. L’asta ha dato risultati oltre le aspettative. La vendita ha ottenuto oltre 1 milione di dollari  da Sotheby di Londra. La maggioranza dei pezzi sono stati presentati dal banditore circa 26 anni dopo la ormai leggendaria asta in dedicata ai «Gioielli della duchessa di Windsor» che si tenne  a Ginevra, sempre da Sotheby. Bryony Meredith , a capo del dipartimento gioielli di Sotheby’s a Londra, è soddisfatta: «I ​​risultati dimostrano il fascino per il Duca e la Duchessa di Windsor, la loro vita, il loro stile di vita e il loro gusto eccezionale. Nelle rare occasioni in cui sono emerse su il mercato negli ultimi 30 anni, i gioielli della loro collezione hanno sempre fissato nuovi parametri di riferimento e questa asta non ha fatto eccezione. Non solo per gli esempi di gioielleria del ventesimo secolo, ma anche per i pezzi che tracciano la vita di quattro generazioni di monarchi britannici e raccontano quella che è forse una delle più grandi storie d’amore dei nostri tempi, quella che ha portato Edoardo VIII ad abdicare al trono di Gran Gran Bretagna».

Bracciale con zaffiri appartenuto a Wallis Simpson
Bracciale con zaffiri appartenuto a Wallis Simpson

Tra i pezzi pregiati, c’era un magnifico bracciale con zaffiri di Cartier, circa del 1945, progettato come una serie di maglie ovali, con zaffiri a forma di cuscino in luce alternata e tonalità scure di blu venduto per 377mila dollari. A suo tempo la duchessa ha indossato questo  braccialetto in occasione della visita della regina Elisabetta II a Parigi nel 1972, l’ultima volta in cui l’attuale regina di Gran Bretagna ha visto suo zio, il Duca di Windsor, prima della sua morte. In vendita c’erano anche altri gioielli di Cartier che facevano parte della collezione della Duchessa di Windsor, tra cui un girocollo con corallo, uno smeraldo e diamanti, del 1949, che ha raggiunto 181mila dollari. Un bracciale di ametista, turchesi e diamanti, ancora di Cartier, ha realizzato 45 mila euro, mentre una spilla con smeraldo, rubino e diamanti del 1930, con una moneta d’oro da 20 pesos al centro, del 1918, ha trovato un acquirente per 30mila euro. Tra i gioielli di Van Cleef & Arpels in vendita, un paio di spille a clip di smalto, corallo e diamanti, ciascuno progettato come un bastone da giullare di corte, ha raggiunto i 30mila dollari. Realizzate nel 1937 e acquistate dal duca di Windsor il 28 febbraio 1939, queste spille erano un regalo di Natale dal Duca e la Duchessa di Windsor a Miss Anne Seagrim, segretaria privato del Duca 1950-1954, che lo ha aiutato con la sua autobiografia «The King’s Story». Molti degli oggetti preziosi presentati in asta sono stati incisi con iscrizioni che ricordano eventi importanti della storia della monarchia britannica e si riferiscono alla vita di quattro generazioni: dalla regina Vittoria (1819-1901) al Duca di Windsor (1894-1972). Una cornice d’argento da tasca rettangolare con inciso «Dalla nonna VRI 24 maggio 1899», la cui copertina nasconde una fotografia ovale della regina Vittoria è stata venduta per 12mila euro. Il cofanetto è stato regalato dalla regina ottantenne al nipote Edoardo, di quattro anni.

Medaglione con diamanti
Medaglione con diamanti

La vendita dei gioielli di Wallis Simpson conclude un anno d’oro (è il caso di dirlo) per le aste di Sothebys, che totalizzato nelle aste di gioielli internazionali oltre 600 milioni di dollari, più del 30% dell’anno record 2012. Giulia Netrese

 

Emporio Armani 2014

Esclusivo: Gioiellis.com vi mostra le immagini in anteprima dei nuovi gioielli per la prossima stagione firmati Emporio Armani. Si tratta di un bracciale, di un paio di orecchini e di un anello, che si aggiungono a nuovi orologi sempre firmati Emporio Armani. Questo è un antipasto: vi informeremo appena avremo notizia di nuovi gioielli della maison milanese. Matilde de Bounvilles 

Anello in acciaio lucido placcato oro rosa 18 ct e inserto laterale in madre perla con logo. Prezzo: 159 euro
Anello in acciaio lucido placcato oro rosa 18 ct e inserto laterale in madre perla con logo. Prezzo: 159 euro
Orecchini pendenti in acciaio lucido placcato ora rosa 18 ct e inserto in madre perla con logo. Prezzo: 139 euro
Orecchini pendenti in acciaio lucido placcato ora rosa 18 ct e inserto in madre perla con logo. Prezzo: 139 euro

 

 

Bracciale in pelle beige stampa cocco Chiusura in acciaio placcato oro rosa 18 ct e madre perla con logo. Prezzo: 149 euro
Bracciale in pelle beige stampa cocco
Chiusura in acciaio placcato oro rosa 18 ct e madre perla con logo. Prezzo: 149 euro

L’arte di Ludovica di Montezemolo

Gioielli fatti ad arte, prodotti a mano, parte di una collezione in cui nulla è standardizzato, ma ogni pezzo risulta originale ed unico, ispirato alla tradizione tutta italiana della sartoria tailor made, su misura per ogni cliente. Sono quelli disegnati e prodotti da Ludovica Andreoni, moglie di Luca Cordero di Montezemolo, che della sua passione ha fatto negli anni anche una professione. Attratta dai gioielli sin da bambina (da quando aveva due anni, racconta lei) Ludovica, mamma di tre figli, ha cominciato a disegnare schizzi e bozzetti dopo la seconda gravidanza, poco più di dieci anni fa. La sua attività è iniziata con una collaborazione con la famiglia Ansuini, orafi per eccellenza della capitale. È proprio nello storico negozio dei gioiellieri del Vaticano a Palazzo Massimo, a Roma, che viene esposta e venduta la sua prima collezione. Forte di una linea disegnata anche per un altro dei marchi più noti della gioielleria italiana, Damiani, Ludovica Andreoni ha poi scelto la strada dell’imprenditrice in proprio, passando da un’attività amatoriale, limitata ad un circolo di amiche, a una vera e propria società, avviata nel 2007 con tre orafi romani, che dai disegni passano laboriosamente al prodotto finito. Zaffiri, rubini, smeraldi e brillanti fanno da padroni in collezioni rigorosamente montate in oro, ma per tutte le tasche. L’obiettivo non è quello di creare gioielli inavvicinabili e dai prezzi stratosferici, ma di offrire comunque un prodotto originale e raffinato a chiunque voglia dedicarsi qualcosa di speciale.

Basta guardare alla nuova collezione, 40 pezzi in cui la particolarità assoluta è la montatura della pietra, invertita rispetto al normale. «Abbiamo deciso di capovolgere la cuspide del gioiello, di lasciarla esposta», spiega Ludovica Andreoni, «e di incastonare invece la parte piatta della pietra». Un capovolgimento che crea una nuova prospettiva con un doppio effetto: da una parte si modifica la nuance rispetto ai classici colori rosso o verde, dall’altra si stempera in un certo senso la brillantezza della pietra. Anche se apparentemente meno eclatante alla vista, in questo modo il gioiello «acquista di fascino, creando un’irregolarità tutta voluta». Ma la particolarità dei gioielli di Ludovica Andreoni sta nella possibilità di avere davvero oggetti unici. La collezione che gira per l’Italia e l’Europa, ma che è richiesta anche da clienti in Usa e in Russia, non è infatti venduta già pronta. Ogni pezzo è appositamente prodotto per chi lo ordina. I clienti affezionati possono, inoltre, portare nell’ufficio romano della società i loro vecchi gioielli per fonderli e ridisegnarli, ottenendo con l’oro e le pietre pezzi nuovi di zecca. Nata più per passione che per affari la società Ludovica Andreoni devolve parte dei ricavi al progetto Magia di un sorriso, per la ristrutturazione del reparto pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma. G.N. 

 

Gioielli: negli Usa boom di vendite

Negli Stati Uniti è boom delle vendite in gioielleria. A settembre gli store che vendono orecchini, collane e bracciali, hanno visto i ricavi salire del 4,2% su base annua, a 2,258 miliardi dollari, anche se il ritmo di crescita è stato più debole rispetto ad agosto (6,9%). Per gioielli e orologi insieme le vendite complessive negli Stati Uniti a settembre sono invece aumentate del 5,3%, mentre l’indice dei prezzi per i monili è rimasto sostanzialmente invariato. Le vendite di gioielleria dei primi nove mesi del 2013 sono salite così dell’8,8%, a 21.933 milioni dollari. Il mese d’oro è stato maggio, con vendite per 3 miliardi. F.G.

Van Cleef & Arpels, 744 5th Ave, New York
Van Cleef & Arpels, 744 5th Ave, New York

 

 

Poteva mancare Audrey Hepburn at Tiffany?
Poteva mancare Audrey Hepburn at Tiffany?

I bracciali di Bar Refaeli

Vita da supermodella: Bar Refaeli è una delle star delle sfilate. Ma non solo: è diventata un personaggio dello spettacolo: in Italia ha partecipato come ospite alla seconda serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio insieme a Luciana Littizzetto. E, oltre a essere testimonial del profumo di Escada, Especially Escada Elixir, conduce il talent show X Factor nella versione israeliana. Insomma, dalla passerella al palcoscenico. Bar Refaeli ha anche una certa passione per i bracciali, come testimonia questa serie di immagini postate su Instagram. Matilde de Bounvilles  

Bracciali con occhio di Allah per l'israeliana Bar
Bracciali con occhio di Allah per l’israeliana Bar
Con babbo e bracciale turchese
Con babbo e bracciale turchese
Anche in spiaggia Bar non rinuncia a un gioiello
Anche in spiaggia Bar non rinuncia a un gioiello
Braccialone di oro rosso
Braccialone di oro rosso

 

 

Versione sexy con bracciali easy
Versione sexy con bracciali easy

 

Bracciale Tiffany
Bracciale Tiffany

 

 

Bracciali firmati Lorrain Schwartz
Bracciali firmati Lorrain Schwartz
Anello avvolgente
Anello avvolgente
Anelli firmati H.Stern
Anelli firmati H.Stern

India Paradiso dell’oro

È l’India il Paradiso dell’oro. Ci sono donne, nel grande Paese asiatico, che si coprono di gioielli fino a portarsi addosso etti di metallo. Una vera fatica.  I contadini conservano i propri risparmi per acquistare i bijoux più vistosi. C’è persino che compra anelli d’oro per usarli come tirapugni o magnati che offrono oro ai templi hindu per bilanciare il proprio comportamento disinvolto nel business. Nel 2011 l’India ha importato più oro di qualsiasi altro Paese al mondo: circa 1.000 tonnellate, un quinto della fornitura annuale globale. È stessa quantità che si trova nei sotterranei della banca centrale della Svizzera.

Gli indiani sono da sempre stati attratti per i gioielli creati con il metallo giallo. Ma lo shopping in questa proporzione è un fenomeno recente. L’India nel 1982 consumava solo 65 tonnellate di oro. E fino al 1990, le importazioni erano quasi bandite. L’oro doveva essere contrabbandato e il suo prezzo in India era di circa il 50 % in più rispetto a quello all’estero. L’acquirente tipico era un povero contadino nel Sud, per il quale l’oro era una moneta antica da tenere nascosto in vista di tempi difficili. Ma la deregolamentazione ha visto un’esplosione in acquisti. Oggi i lingotti sono acquistati da ricchi, investitori e speculatori. E la maggior parte dell’oro entra in India legalmente, attraverso le banche.

Gioielleria a Mumbai
Gioielleria a Mumbai

L’oro continua a essere un bene rifugio. Solo un terzo degli indiani ha un conto in banca. E l’inflazione dei prezzi al consumo è superiore ai tassi di interesse pagati dai titoli di Stato. Il sistema finanziario è complice di un governo che prende soldi in prestito a buon mercato, a scapito dei risparmiatori. Mentre gli stranieri comprano un sacco di azioni alla Borsa di Bombay, perché considerano l’India un Paese in crescita, molti indiani hanno già venduto i loro titoli. Insomma, chi ha fatto soldi ha poche alternative. E l’oro non sembra così male, soprattutto considerando che il suo prezzo è salito ogni anno tra il 2002 e il 2011. 

Una cliente acquista gioielli a Calcutta
Una cliente acquista gioielli a Calcutta

La seconda ragione per cui l’oro è popolare, è che permette di bypassare la leggendaria burocrazia indiana. Aprire un conto bancario in India è l’inferno burocratico. L’oro è invece ampiamente accettato senza alcuna documentazione ed è anche un ottimo modo per conservare la ricchezza senza pagare tasse. Alcuni ritengono che il grande boom dell’oro sia strettamente legato al boom di corruzione politica negli ultimi dieci anni.

L'interno di una gioielleria indiana
L’interno di una gioielleria indiana

Per i gioiellieri questa corsa all’oro ha un aspetto positivo, ma per l’economia indiana è un disastro. Le importazioni di lingotti impongono uno sforzo enorme sulla sua bilancia dei pagamenti: 54 miliardi dollari l’anno a marzo 2013. Il disavanzo delle partite correnti in India ha raggiunto un preoccupante 4,8% del Pil, e poco più della metà del divario è dovuto agli acquisti di oro. Per limitare le importazioni il governo ha fatto ricorso a tasse, e imponenti quote sugli acquisti. Per ora sembra aver funzionato, con solo 1-2 miliardi di dollari di oro importato nel mese di ottobre. Ma nel tempo la barriera può incoraggiare il contrabbando. Il prezzo dell’oro in India è ora del 10% sopra i livelli internazionali, cosa che suggerisce un incentivo all’import illegale. E contrabbandieri stanno sperimentando nuovi modi per battere il sistema : il 19 novembre 24 lingotti d’oro, vale più di 1 milione  di dollari, sono stati trovati nella toilette di un volo Jet Airways a Kolkata. Federico Graglia 

Orafo indiano al lavoro
Orafo indiano al lavoro

Misis sotto i 100

[wzslider]Un gioiello sotto i 100 euro? Si può. A patto di saper scegliere non occorre puntare sulla bigiotteria di basso livello. Un po’ tutti grandi brand ora hanno scelto di adeguarsi alla grigia situazione dell’economia. Tra questi, c’è anche Misis, che propone un ventaglio di proposte tutte sotto la fatidica soglia dei 100 euro. Un modo per fare un regalo senza esaurire tutti i soldi a disposizione. Le proposte sono le più diverse, in modo da accontentare un po’ tutti. Matilde de Bounvilles

 

 

 

Bulgari a caccia di Bulgari

Bulgari compra Bulgari. La maison romana, passata un paio di anni fa sotto il mantello parigino di Bernard Arnault, patron di Lvmh, ha deciso di puntare sulla sua storia. I fasti degli anni Sessanta e Settanta, quando il negozio Bulgari di Roma era la meta preferita di Elizabeth Taylor o Gina Lollobrigida, infatti, si sono rivelati un formidabile patrimonio per il marketing. Tanto che le diverse esposizioni di gioielli storici firmati dal gioielliere italiano sono ormai in perenne tour nel mondo, da Parigi al Texas.

Bracciale Serpenti, con orologio incastonato nella bocca. Smalto, oro e zaffiri per gli occhi. Realizzato nel 1967
Bracciale Serpenti, con orologio incastonato nella bocca. Smalto, oro e zaffiri per gli occhi. Realizzato nel 1967

L’idea, nelle stanze di Lvmh, è quindi quella di ampliare queste iniziative. Ma occorrono altri gioielli oltre a quelli già esposti. Questa considerazione sta alla base di un annuncio pubblicato sulle pagine del quotidiano economico «il Sole 24Ore», pubblicata nei giorni scorsi: «In previsione delle future retrospettive sull’arte e la storia di Bulgari in Programma in tutto il mondo, stiamo ricercando esemplari di alta gioielleria antecedenti al 1990 destinati ad entrare permanentemente nella nostra Collezione storica». L’annuncio riporta anche un periodo durante il quale è aperta la caccia: dal 4 al 30 novembre. E un indirizzo e-mailo: retrospettivebulgari@bulgari.com. Matilde de Bounvilles 

 

Gioielli d’arte a Milano

[wzslider]Arte e gioielli. Anelli e bracciali, collane e spille che sono piccole opere d’arte: per gli appassionati la capitale per i prossimi giorni è Milano. Artistar, infatti, ha organizzato una mostra di gioielli contemporanei che riassume le tendenze del gioiello di tendenza. Bello come gioco di parole, no? Perché, come tutti i manufatti in cui si sposano design e abilità manuale, artigianato e industria, valore e idee, anche i gioielli si evolvono e sono influenzati da quella che è la sensibilità artistica contemporanea. Un’evoluzione che non è mai terminata ma che, in particolare, si avverte di più a partire dagli inizi del Novecento, quando i gioielli entrano a far parte della grande famiglia delle creazioni non solo orafe, ma anche artistiche. E si arriva così ai gioielli firmati Dalì, Braque, De Chirico o Calder. Artistar Jewels Exhibition propone una rassegna di pezzi unici: oltre 200 pezzi tra bracciali, collane, orecchini, anelli, spille. Il tutto riassunto in un volume «Artistar Jewels» (Fausto Lupetti Editore). Matilde de Bounvilles

Il gioiello contemporaneo si racconta

con Artistar Jewels Exhibition

18 – 23 settembre dalle 10:00 alle 20:00

Inaugurazione giovedì 19 settembre

Spazio Fondazione Maimeri,
corso Cristoforo Colombo 15, Milano

www.artistar.it

info@artistar.it

tel. +39 02.36580208

 

Vedi anche:

https://gioiellis.com/larte-del-bijoux-a-parigi/

https://gioiellis.com/collana-di-calder-al-mercatino/

https://gioiellis.com/preziosa-firenze/

https://gioiellis.com/questi-gioielli-sono-opere-darte/

 

I gioielli delle star del cinema

[wzslider]Il Festival del Cinema di Venezia non è solo un’occasione per vedere in anteprima i film della prossima stagione e molti che non vedremo mai distribuiti nelle sale cinematografiche. Il red carpet al Lido della città sull’acqua è un momento top per sfoggiare abiti e gioielli, per gareggiare anche con l’eleganza. In questa rassegna delle protagoniste della settantesima Mostra del cinema di Venezia facciamo sfilare anche noi le star che si sono presentate con i loro (o presi in prestito) gioielli. A voi la scelta di chi merita il Leone d’oro della gioielleria.  

 

 

 

Vedi anche:

https://gioiellis.com/scarlett-sfila-con-bulgari/

Keep Reading

A Londra i gioielli del Seicento

[wzslider]Londra torna a esporre il tesoro Cheapside, considerata la più grande e più bella collezione al mondo di gioielli del periodo elisabettiano. Potrete ammirare i pezzi di gioielleria d’epoca al Museo di Londra, dall’11 ottobre. Il tesoro Cheapside ha una storia curiosa. I gioielli sono stati scoperti per caso dagli operai in una cantina dove si trovavano nascosti da 101 anni vicino alla Cattedrale di St. Paul. Alcuni pezzi sono già stati mostrati al pubblico in diverse occasioni, ma questa è la prima volta che l’intera collezione di 500 pezzi viene posta in mostra.

 

Tra gli oggetti più notevoli ci sono una spilla con smeraldi cabochon e oro giallo a forma di salamandra e un orologio montato in un unico grande smeraldo con quadrante in smalto traslucido verde. Ancora: una gemma ovale con inciso lo stemma araldico di William Howard, primo e unico visconte di Stafford (1612-1680). Questo gioiello e altri indizi hanno portato i ricercatori a concludere il che i tesori sono stati sepolti tra il 1640 e il 1666. «Il tesoro Cheapside è stato avvolto nel mistero, con domande che sono rimaste senza risposta per troppo tempo», ha commentato Forsyth Nocciola, curatore della mostra. Il nome, Cheapside, era quello della strada principale dello shopping a Londra nel 17esimo secolo. Ed erano molti i gioiellieri che lavoravano in quella strada. La Mostra resterà aperta fino al 27 aprile 2014. Sponsor è la maison Fabergé del gruppo Gemfields.

10 gioielli sotto i 58 euro

Tutte le frequentatrici e i frequentatori di Gioiellis.com conosceranno la piattaforma Etsy.com. Si tratta, come sapete, di un grande mercato ondine dedicato alle più disparate proposte di artigianato. Diciamolo subito: il 98 per cento degli oggetti in vendita non sono granché. Specialmente per quanto riguarda i gioielli o, meglio, i bijoux, si tratta quasi sempre di prodotti frutto di hobby casalinghi. Certo, costano poco, qualche decina di euro o anche meno, ma sono gli stessi che si possono trovare sulle bancarelle dei mercati. Non vale la pena di acquistarli. Ma su Etsy.com le proposte sono decine, centinaia. E, tra tante cose di poco valore, si nascondono oggetti di qualche interesse e originalità. Li abbiamo scelti per voi. Matilde de Bounvilles

1 http://www.etsy.com/it/shop/durujewelart?ref=l2-shopheader-name

Monogrammi su misura, con le iniziali di nome e cognome, prodotti in New Jersey. Placcati in argento o oro. Prezzo: 36,36 euro.

1.50'-inch-Monogram-Necklace---925-Sterling-Silver---18k-gold-plated-€41,00-EUR2 http://www.etsy.com/it/listing/156234534/collana-di-matite-collana-con-arcobaleno

Una collana composta dalle matite colorate che si usano a scuola. Fatte in Italia. Divertente. Prezzo: 12 euro 2 Collana-di-matite---collana-con-arcobaleno-di-matite-colorate--Fai-una-domanda-€12,00-EUR-

3 http://www.etsy.com/it/listing/126509718/colorful-chunky-necklacebohemian

Collana in stile bohémienne di perline colorate. Prodotta in India. Prezzo: 23,13 euro.

3-Colorful-Chunky-NecklaceBohemian-NecklaceStatement-NecklaceBib-NecklaceBeaded-NecklaceBeaded-Jewelry-€23,13-

4 http://www.etsy.com/it/listing/129261096/necklace-stunning-red-and-white

Una vistosa collana di strass bianchi e rossi a forma di farfalla. Non passa inosservata. Prodotta negli States. Prezzo: 58 euro 4-Necklace-Stunning-Red-and-White-Rhinestones-Butterfly-in-Flight-Beautiful-58euro

5 http://www.etsy.com/it/listing/120551685/statement-necklace-greenbohemian

Perline che formano un grande disegno geometrico. Prodotta in India, Prezzo: 19,73 euro. 5-

6 http://www.etsy.com/it/listing/111741213/glow-in-the-dark-power-button-necklace

È forse la collana più originale: il pendente a forma di pulsante di accensione al buio diventa fosforescente. Ideato e prodotto in Tennessee, Usa. Prezzo: 9,28 euro.6-Glow-in-the-Dark-Power-Button-Necklace---Laser-Cut-Acrylic-Fun--Fai-una-domanda-€9,28

7 http://www.etsy.com/it/listing/129454944/new-white-howlite-fan-cord-necklace-with

Una collana davvero diversa, con corda, ottone e Howlite. Made in Usa. Prezzo: 23 euro7-White-Howlite-Fan-Cord-Necklace-with-Brass-Accents-€23,21

8 http://www.etsy.com/it/listing/159619828/native-american-style-tribal-necklace-in

Collana in stile indiani d’America, con perline. Prodotta in Montana, Usa. Prezzo: 46 euro 8-Native-American-style-tribal-necklace-in-olive-green,-gold,-ivory-with-gold-pearls-€46,429 http://www.etsy.com/it/listing/33816006/pink-cupcake-confetti-sugar-smash

Pink Cupcake Confetti Sugar Smash Necklace

Un gelato che non fa ingrassare, ma si mette al collo. Ovviamente non si scioglie. Prezzo: 20 euro.

9-Pink-Cupcake-Confetti-Sugar-Smash-Necklace--Fai-una-€20,12-EUR

10 http://www.etsy.com/it/listing/157108469/the-goddess-scarf-crochet-chain-scarf

Una semplice corda al collo può attirare l’attenzione più di un minuscolo oggetto d’oro. Eccola prova. Prodotto in Pennysilvania, Usa. Prezzo: 12,38 euro

10-The-GODDESS-Scarf-Crochet-Chain-Scarf-Necklace-Neckwarmer-Womens-Scarf-Circle-Scarf-Gray-Grey-€12,38

 

Passaggio in India

India, uno Stato che è un continente e che è geloso delle sue tradizioni. Anche per quanto riguarda la gioielleria: anelli e collane lavorate, con un minuzioso lavoro di cesello per oro e argento. Ma anche il gusto per la visibilità, a volte ostentazione, dei propri accessori preziosi. E anche i nuovi stilisti non si discostano da questa linea, come confermano questi scatti alle sfilate di New Dehli: i gioielli tradizionali la fanno ancora da padroni e sono ancora più carichi. Interessante, probabilmente, anche per chi vuole avvicinarsi all’India non solo come acquirente, ma anche per esportare la propria produzione. Giulia Netrese

Una creazione del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi
Una creazione del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi
Una creazione del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi
Creazioni del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi
Una creazione del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi
Una creazione del designer Sabyasachi durante la Delhi Couture Week a New Delhi

A Cannes è caccia al ladro

Nel caso abbiate intenzione di mettere a segno un super furto di gioielli sappiate che la vostra Mecca è a Cannes. Nella città francese della Costa Azzurra è avvenuto una nuova mega rapina a mano armata, questa volta nel prestigioso Hotel Carlton, sulla Croisette, resa famosa dal festival del cinema che vi si tiene ogni anno. Un ladro si è impadronito di una valigetta con gioielli per 103 milioni di euro. Il rapinatore era da solo, hanno riferito gli investigatori, una volta fatta la rapina ha infilato i gioielli in una valigetta ed è fuggito via. La polizia ha disposto il blocco delle strade nell’area e di quelle che conducono nella vicina Nizza, mentre ai dipendenti del Carlton gli agenti hanno deciso di non parlare con la stampa. L’aspetto divertente, non per chi ha subito la rapina, è che il Carlton è lo stesso hotel in cui venne girata una parte del film «Caccia al ladro», di Alfred Hitchcok, con Cary Grant e Grace Kelly. La storia, appunto, di un abilissimo ladro. Cannes, come si diceva, sembra un luogo magico per i ladri di gioielli: durante l’ultimo festival di Cannes, alcuni gioielli della maison svizzera Chopard, dal valore di 1,4 milioni di dollari, erano stati rubati dalla camera dell’albergo Novotel. Federico Graglia

Una scena di Caccia al ladro, di Alfred Hitchcock, con Cary Grant e Grace Kelly
Una scena di Caccia al ladro, di Alfred Hitchcock, con Cary Grant e Grace Kelly
Una scena di Caccia al ladro, di Alfred Hitchcock, con Cary Grant (a destra) e Grace Kelly (a sinistra)
Una scena di Caccia al ladro, di Alfred Hitchcock, con Cary Grant (a destra) e Grace Kelly (a sinistra)
L'hotel Carlton a Cannes, dove è avvenuto il furto
L’hotel Carlton a Cannes, dove è avvenuto il furto

 

Gioielli italiani di moda all’estero

Pare che l’export di gioielli vada a gonfie vele. Nel 2012 le vendite di oreficeria e gioielleria italiana sono cresciute del 10,9%, il secondo miglior risultato dopo il settore dell’industria farmaceutica (+12,5%), e prima di alimentari e bevande, terzo settore con un incremento del 6,7%. Insomma, esportiamo in percentuale più orecchini e bracciali che mozzarelle, parmigiano e vino. I dati sono ufficiali: li ha presentati l’Ice, l’ente che aiuta le aziende a vendere all’estero. Federico Graglia

Oreficeria a Dubai
Oreficeria a Dubai
Guido Grassi Damiani con lo staff dello store al Peninsula di Shanghai
Guido Grassi Damiani con lo staff dello store al Peninsula di Shanghai
Store Damiani negli Emirati
Store Damiani negli Emirati