A Lydia Courteille piacciono le donne forti, le leggende e i colori brillanti. Dopo l’esplosione del rosso su rosso con rubini, rubelliti, spinelli e smalti nella collezione L’imperatrice rossa, dedicata a Caterina di Russia, dopo i turchesi, i lapislazzuli e gli zaffiri in tutte le gradazioni nei gioielli ispirati ai Guerrieri Arcobaleno, ecco una nuova serie monocrama che ci porta in Etiopia nel regno della Regina di Saba. Il suo mito è ricostruito in 18 pezzi, tra cui una tiara sorprendente, con linee audaci e intricate per simboleggiare la ricchezza e la cultura della narrazione biblica ed etiope. C’è l’oro rodiato marrone scuro come la terra del deserto dei Dancali, nell’Etiopia nord-orientale, che accoglie tormaline, tsavoriti e opali in diverse sfumature di verde. C’è l’anello omaggio alle tribù che abitano la valle dell’Omo con un volto adornato di rami e fiori. Le fonti di ispirazione in questa regione sono molteplici: per esempio le chiese rupestri tra cui quella della città sacra Lalibela costruita da un angelo, il cui volto è su un altro anello. E, ancora, la croce etiope sul fondo di una gemma o come montatura che si estende su più dita o appena accennata su lunghi pendenti. Non poteva mancare il serpente, protagonista del simbolismo antico che nel diadema circonda un grande e luminoso peridoto a forma di pera. Insomma, la designer francese, la cui creatività sta all’esatto opposto del minimalismo, ha presentato una collezione che piacerà a chi non ama le convenzioni anche se in alcuni gioielli come la tiara, l’estro si sposa, a sorpresa, con la delicatezza. Monica Battistoni
Tutte le singolarità di Alexander Laut” (Modifica)”>