Generazione Z
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L’oro diventa più verde

Un’indagine su scala mondiale rivela un sempre maggior interesse dei consumatori per l’oro estratto nel rispetto dell’ambiente ♦︎

Chi non ama la natura? Chi vuole un ambiente più inquinato? Chi non vuole aria pulita e acque limpide? Nessuno. Però non tutti hanno la stessa sensibilità. E queste differenze si possono tradurre in una diversa scelta di acquisto. Questo concetto riguarda anche i gioielli: a tutti piace possedere qualcosa di prezioso, ma non tutti scelgono la stessa cosa. Ecco perché è interessante leggere le conclusioni di una ricerca sui consumi condotta dal World Gold Council. Anche se i gusti variano da una popolazione all’altra, ci sono dati in comune, perlomeno per quanto riguarda alcuni trend.

Belloni
Belloni: fede in oro giallo etico certificato Alliance for Responsable Mining

La ricerca ha coinvolto oltre 18.000 persone in sei Paesi: Stati Uniti, India, Cina, Canada, Germania e Russia, con l’obiettivo di comprendere l’opinione nei confronti dell’oro come investimento oppure come ornamento. Il primo risultato riguarda la percentuale di ha già acquistato o sta per acquistare un gioiello d’oro: il 48%. In pratica, la metà dei consumatori intervistati, mentre il 38% si è detto disposto ad acquistarne uno e solo il 13% non si è detto interessato.

Anello in oro etico certificato. Prezzo: 1800 euro
Jem, anello in oro etico certificato

Un altro dato interessante, però, riguarda l’impatto ambientale e la eticità del metallo: i consumatori di tutto il mondo sono interessati da dove proviene il loro oro e quale impatto ha sulle persone che lo estraggono. Ed è un aspetto che riguarda in modo maggiore i giovani. Anche se, nel complesso, solo un quarto (23%) degli acquirenti rinuncerebbe ad acquistare un gioiello per un motivo etico, il 70% desidera acquistare gioielli prodotti eticamente, con un impatto minimo sull’ambiente e condizioni di lavoro eque per coloro che lo estraggono.

Generazione Z
Generazione Z

L’interesse per un oro estratto senza danni ambientali è particolarmente alto tra i consumatori della Gen Z, dai 9 ai 22 anni. Greta Thunberg, insomma, potrebbe influenzare la vendita di gioielli per i consumatori che si affacciano ora sul mercato. Anche perché, secondo il sondaggio, i consumatori della Gen Z intendono acquistare meno gioielli d’oro rispetto ai loro genitori. Negli Stati Uniti, per esempio, il 18% degli intervistati oltre i 39 anni e il 19% dei Millennial (tra 23 e 38 anni) ha dichiarato di voler acquistare gioielli d’oro entro i prossimi 12 mesi. Tra i giovanissimi, invece, solo l’11%.

Shopping di gioielli in A Shenyang
Shopping di gioielli a Shenyang

Un dato dovrebbe preoccupare chi produce e vende gioielli: la Gen Z della Cina è la meno interessata ai gioielli. Solo il 12% dei giovani cinesi intende acquistare gioielli d’oro nel prossimo anno, rispetto al 37% dei Millennial e al 42% degli adulti. E questo non per una mancanza di soldi, ma per un minore interesse verso i gioielli d’oro rispetto ai loro genitori.

Gen Z
Gen Z

Meglio concentrarsi, insomma, tra i potenziali acquirenti. Tra chi non ha ancora acquistato gioielli d’oro, ma non esclude di farlo, il 28% sostiene che è frenato dalla mancanza di fiducia, il 19% è preoccupato per la purezza del metallo (in pratica sul numero effettivo di carati) e il 14% non si fida dei rivenditori.

Interessanti anche alcuni aspetti che riguardano la tipologia dei prodotti: i Millennials degli Stati Uniti, per esempio, amano di più l’oro rosa rispetto a chi ha più di 39 anni. E tre quarti di chi non acquista gioielli d’oro ritiene il metallo giallo troppo appariscente e preferisce argento o diamanti.

Vetrina di gioielleria a Zurigo
Vetrina di gioielleria a Zurigo






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