I raffinati gioielli di Massimo Raiteri, classici che non tramontano mai ♦
Il bello dell’Italia, in particolare della gioielleria italiana, è la capacità di produrre pezzi di alta classe, come quelli firmati da Massimo Raiteri. È uno dei prodotti del grande vivaio di Valenza, colline che sembrano ispirare tra i migliori artigiani del mondo. Massimo Raiteri ha una storia che, come spesso accade nella zona, affonda le radici nella tradizione di famiglia. Il padre aveva un laboratorio e ha ispirato il futuro designer a cercare di trasformare il minuscolo posto di lavoro (in uno scantinato, ricorda), in un luogo di eccellenza della gioielleria.
Ci è riuscito: abbiamo scelto alcuni dei suoi classici per dare una pallida idea della mostruosa capacità di lavorazione, nell’ambito della tradizionale classe di gioielli, di cui è capace la Maison, che con gli anni si è affermata. Pezzi unici, gioielli per pochi, di classe. Ma tanto piacevoli da guardare anche se non si possiedono. Oro, in particolare bianco, tanti classici diamanti, bianchi e colorati, zaffiri… Insomma gli elementi che segnano il confine tra gioielleria comune e quella straordinaria. A chi gli commissiona un lavoro, l’azienda sottolinea, inoltre, «il rispetto verso il prossimo utilizzando leghe al palladio, pertanto libere da qualsiasi contenuto di nichel che potrebbe causare allergie. In accordo con le linee guide trasmesse, la lotta ai diamanti insanguinati è primaria. Tutte le pietre utilizzate nelle creazioni Massimo Raiteri non possono che provenire unicamente da paesi non in zone di conflitto e nessuna di esse costituisce merce di scambio da traffici illeciti alimentando lo sfruttamento della dignità di coloro che le estraggono». Insomma, c’è anche un pizzico di bontà nella bellezza.