Il caleidoscopio è stato inventato nel 1814 in Inghilterra, da Sir David Brewster. Non avrebbe mai indovinato che due secoli dopo quel piccolo cannocchiale che contiene ipnotiche figure geometriche di cristalli si sarebbe trasformato in gioielli. Il merito di questa idea è della Maison ucraina fondata da Elena (madre) e Dana (figlia) Drutis. L’attività di Drutis ha sede a Odessa e, anche a causa della odiosa guerra, anche a Londra. La gioielleria della Maison ucraina è piena di innovazioni capaci coniugare la gioielleria con la tecnologia e l’ingegneria. Realizzare un vero micro caleidoscopio, che funziona perfettamente (lo abbiamo provato) in oro e pavé di diamanti o gemme incastonate non è semplice.
Il caleidoscopio è un bellissimo gioiello che si trasforma anche in un gioco che riporta all’infanzia, oltre che alla preziosa idea di libertà. Non solo. Chi acquista il caleidoscopio di Drutis Jewellery ha anche l’opportunità di progettare il proprio pezzo, oltre che collezionare qualcosa da tramandare di generazione in generazione. Tra i gioielli fuori del comune del brand di Odessa c’è anche il mUAvement Ring, un gioiello che ricorda i meccanismi interni di un orologio.
Al centro c’è un topazio Volyn chiaro e naturale. È una gemma estratta in Ucraina. Così come l’ingranaggio dell’anello è stato realizzato in acciaio Melitopol e nichel ucraino. L’anello è incastonato in oro. L’idea di gioielli che si muovono, che diventano qualcosa che non solo si ammira, ma si tocca e distrae, si concretizza anche nell’anello Salomone. In questo caso a scivolare all’interno di una scanalatura sono pietre o elementi di metallo.