Lo smeraldo è la pietra legata al mese di maggio. È una delle pietre più preziose, eppure non tutti la conoscono a fondo lo smeraldo. Ecco le cose essenziali da sapere sullo smeraldo ♦
Innanzitutto, come riconoscere uno smeraldo? È facile capirne il valore e la qualità? La risposta è: no. Solo una perizia condotta da un esperto (disinteressato o retribuito) può fornire un giudizio serio. Però conoscere le nozioni di base può aiutarvi a capire se è il caso di pagare una perizia e aiuta ad avere un’idea riguardo la pietra che vi interessa. Lo smeraldo, da un punto di vista gemmologico, è una varietà del berillo, ed è caratterizzato da un intenso colore verde.
Quattro C. Gli smeraldi, come i diamanti, sono valutato in base a quattro parametri (The Four C): colore, purezza (clarity), taglio (cut) e carati. A differenza di diamanti, però, per gli smeraldi il colore è la caratteristica più rilevante. Se ci pensate è anche l’unica gemma che dà un nome a un colore: verde smeraldo.
Colore. Negli smeraldi la tonalità e la saturazione del colore possono variare sensibilmente. Una tonalità profonda è più apprezzata. Quindi, il valore è legato alla sfumatura di colore: più intensa è, più è ricercata.
Nitidezza. Come per i diamanti, in uno smeraldo possono esserci inclusioni o difetti. A volte queste imperfezioni sono invisibili a occhio nudo: bisogna utilizzare lenti potenti e guardare in controluce la pietra. Tra l’altro, queste minuscole tracce costituiscono una specie di «impronte digitali». Ovviamente, le inclusioni, cioè bolle o graffi interni, influenzano il valore della pietra.
Taglio. La parola cut (taglio) si riferisce al modo in cui è stata data forma a uno smeraldo per ottimizzare la sua bellezza. Un ottimo smeraldo può essere migliorato solo con l’esperienza di un bravo cutter. Molti smeraldi hanno un taglio particolare, a grandi linee di forma rettangolare che è chiamato, appunto, il taglio smeraldo.
Carato. È la misura del peso di uno smeraldo. Naturalmente, più grande è uno smeraldo, maggiore è la sua caratura e, spesso, il costo. Tuttavia, non è la caratteristica principale: meglio una pietra più piccola, ma trasparente e di colore intenso che una grande ma piena di imperfezioni.
Provenienza. I migliori smeraldi sono quelli della Colombia. Altre miniere si trovano in Zambia, Africa. Oggi circa il 40-50% degli smeraldi estratti proviene dallo Zambia, dove queste gemme si sono formate 500 milioni di anni fa. Nel Paese africano gli smeraldi sono stati scoperti alla fine degli anni Settanta e la prima asta ufficiale del governo dello Zambia è avvenuta nel 1982. Ma in quegli anni la classificazione dello smeraldo non era come è oggi. I gradi inferiori non erano molto richiesti e non avevano una grande valutazione. Ma ora gruppi come Gemfields e Grizzly, con la loro nuova tecnologia, sono in grado di proporre e classificare le pietre in un modo migliore.
Attenti ai trattamenti. Le pietre sono spesso trattate per migliorarne l’aspetto. Una di queste tecniche è il cosiddetto heat-treatment (cioè tramite il calore): consiste nel riscaldare la pietra per migliorarne il colore e la purezza. Il Deep Diffusion Treatment consiste invece nel diffondere all’interno della pietra degli additivi come il berillio, il cui scopo è ottenere colori totalmente differenti da quelli originali, generalmente rari in natura. Per esempio, il colore arancio per gli zaffiri. Questi due trattamenti sono riconosciuti dai professionisti, e sono specificati sul certificato del laboratorio di gemmologia che ha esaminato la pietra.
Origine. Nel buddhismo lo smeraldo è considerato uno dei sette tesori ed equiparato alla saggezza. La parola smeraldo ha origine dal latino smaragdus, che a sua volta deriva dal termine greco σμάραγδος (smaragdos). Ma la parola greca deriva da izmargad, un termine semitico, oppure maragata, un termine sanscrito (antica lingua dell’India), che significa pietra verde.