I pezzi unici di Chris Davies, designer di New York che utilizza antiche tecniche per i suoi gioielli ♦︎
A New York c’è un artista del gioiello che ama scoprire e utilizzare antiche tecniche di lavorazione. È, forse, un’attitudine non molto diffusa nella città che più di ogni altra è simbolo del dinamismo, del cambiamento, della velocità. Chris Davies, però, al college ha studiato civiltà antiche e storia dell’arte. Diventato gioielliere, ha deciso di unire le sue passioni e crea pezzi composti da centinaia di minuscole perle di oro 18 carati (la tecnica della granulazione utilizzata nell’antica Grecia), oppure crea gioielli con la tecnica del cloisonné, una particolare smaltatura, di difficile realizzazione, che risale all’antico Egitto, è stata in voga durante l’impero bizantino e più recentemente in Cina. Tecnica che ha utilizzato per la recente collezione, Silk Road.

Una forma d’arte, ha spiegato, che presto scomparirà, perché solo i più vecchi artigiani sono ancora in grado di utilizzare. Oppure Davies intreccia perle d’oro 18 carati su fili d’acciaio. Ogni pezzo, spiega, richiede da due a sei mesi per essere completato. Non mancano neppure i gioielli realizzati con rare pietre, selezionate per la loro particolare forma o aspetto: tormaline, demantoidi, citrini (ma verdi), pietre di luna (ma color pesca), zaffiri (ma arancioni) e così via. Come per la collana Delos, realizzata con la tecnica della granulazione di oro giallo bianco 18 carati, ematite, topazio bianco e ametista blu-verde. I prezzi? I gioielli di Chris Davies sono pezzi unici, come il prezzo dei suoi gioielli: in media da 10.000 a 20.000 dollari.






