Le statistiche del settore gioielleria e oreficeria indicano 1.211 aziende attive nella provincia di Arezzo. Vicenza e Alessandria, invece… ♦
L’Italia è un Paese di santi, navigatori e orafi. Le statistiche dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Arezzo e rese note da Italian Exhibition Group alla vigilia di OroArezzo (6-9 aprile) fotografano un settore con diversi gradi di salute. Le imprese del settore gioielleria e oreficeria della provincia di Arezzo sono, infatti, aumentate da 1.185 del 2013 alle 1.211 del 2018. Più di Alessandria con il suo polo a Valenza (749) e Vicenza (545), dove si trovano le altre due aree dove si concentra la produzione di gioielli. La città toscana, insomma, rappresenta il distretto più grande per numero di imprese e vede anche una crescita di addetti per singola azienda: 6,43 addetti dai 5,99 di fine 2013. In termini di occupazione totale, le aziende aretine del comparto occupano 7.788 addetti, quelli alessandrine 4.855 e quelle vicentine 4.280.
Lo stato di salute
Vicenza e Arezzo rimangono stabili o moderatamente in flessione, mentre le esportazioni della provincia di Alessandria mostrano un andamento leggermente più dinamico, con il valore di esportazioni nazionale a +2,2%. Alessandria focalizza i flussi di scambio sulla Svizzera (come hub di ri-esportazione alle Maison di Ginevra), mentre Vicenza e Arezzo rimangono penalizzate da volumi di esportazione rilevanti su mercati al momento con performance meno positive (come Emirati Arabi Uniti e Hong Kong). Gli Stati Uniti rimangono per tutti i distretti un mercato di destinazione importante e stabile per l’importazione di prodotti Made in Italy, dall’oreficeria alla gioielleria.
L’andamento dell’export del distretto orafo di Arezzo verso i principali mercati di destinazione, evidenzia come gli Emirati Arabi Uniti, pur scontando una contrazione di quasi 15 punti percentuali rispetto al 2017, si confermino al primo posto nel ranking dei principali paesi di sbocco per il gioiello aretino. In crescita le esportazioni verso Hong Kong (+4,2%) e stabili le performance verso gli Stati Uniti (-0,1%).