Può una genesi rinascere? Può, se si tratta della collezione di gioielli firmata da Gismondi 1754. Lanciata nel 2020, la collezione si rinnova in occasione del Couture Show di Las Vegas, al quale ha partecipato l’azienda genovese. L’ispirazione della collezione di gioielli è legata alla forma della conchiglia di struttura primitiva dell’oceano indiano: il Nautilo. L’immagine della conchiglia è riapparsa nei ricordi di Massimo Gismondi ceo e direttore creativo della Maison legata a una visita al Museo di storia naturale di Genova con il figlio. La struttura semplice e allo stesso tempo elegante del Nautilo è anche un compendio di matematica.
La conchiglia di Nautilus riproduce perfettamente la Spirale Aurea, una progressione geometrica studiata da Leonardo Fibonacci, il grande matematico pisano del XIII secolo, posta alla base della sua famosa progressione numerica in cui si è meravigliato scoprendo come questo disegno, in natura si ripeta simile in una moltitudine di esempi, dalla forma delle galassie, al disporsi dei petali della rosa o dei semi del fiore di girasole.
Massimo Gismondi
La collezione è composta di anelli, collane, orecchini e bracciali in oro rosa e zaffiri rosa, oppure con diamanti bianchi, smeraldi e ceramica bianca, scelta perché è più resistente dello smalto e ha un colore è inalterabile. Cotta in forno a 50 gradi per 48 ore, successivamente è tagliata seguendo la forma desiderata delle gocce a cui sono applicati bordi in oro e unita al gioiello. Ogni gioiello della collezione viene fatto a mano. Dalla sua ispirazione nasce il disegno, successivamente elaborato in 3D attraverso l’utilizzo di software. Da qui la realizzazione del prototipo con la fusione a cera. Una volta apportate ulteriori correzioni sul prototipo, quest’ultimo sarà pronto per essere realizzato in oro.