Gems

Tutto sullo zaffiro

Le cose da sapere sullo zaffiro, una delle gemme preziose più amate, oltre che pietra del mese di settembre ♦

Lo zaffiro è sempre stato associato al romanticismo e alla regalità. Non a caso uno dei più famosi è il St. Edward’s Sapphire, che risale al 11 ° secolo ed è montato sulla Corona imperiale, uno dei gioielli della corona del Regno Unito, mentre un esempio più attuale è l’anello di fidanzamento con uno zaffiro da 18 carati donato dal principe Carlo a Lady Diana Spencer, passato una generazione più tardi dal figlio William a Kate Middleton. Lo zaffiro da un punto di vista gemmologico è un corindone (se è rosso si tratta di un rubino).

Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale
Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale

Gli zaffiri naturali sono pietre preziose molto utilizzate in gioielleria. Ma non ci sono solo le pietre naturali: sempre più spesso sono utilizzati zaffiri creati sinteticamente in laboratorio, anche per scopi industriali o decorativi. Lo zaffiro è una pietra molto dura: raggiungono il 9 sulla scala di Mohs, che misura la durezza delle gemme. Questa pietra è, quindi, il terzo minerale più duro al mondo, dopo il diamante che raggiunge il 10 e la moissanite a 9.5). Per questo gli zaffiri sono utilizzati anche come componenti ottici, vetri ad alta resistenza, orologi da polso, wafer elettronici molto sottili, come substrati isolanti nell’elettronica, circuiti integrati e Led blu.

Anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti
Tamara Comolli, anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti

Il colore. La tinta classica dello zaffiro va dal blu molto pallido al profondo indaco, e ha la gradazione più apprezzata nel color fiordaliso, non troppo pastello e non troppo navy blu. Ma lo zaffiro si trova anche in una gamma di colori naturali, grigio, giallo, rosa pallido, arancio, verde, viola e marrone. Questi zaffiri sono classificati come fancy, e alcuni tra questi sono rarissimi, per esempio i Padparadscha (in singalese significa fiore di loto), di un intenso rosa-arancio. Le zone classiche in cui si trovano gli zaffiri sono le miniere di Ceylon, Birmania (Mogok), Madagascar e, in misura minore, Cambogia (Pailin), Cina, Kenya, Laos, Nigeria, Tanzania, Thailandia, Usa (Montana) e Vietnam. Fino agli anni Settanta l’Australia copriva il 70% della produzione mondiale ma la qualità non era premiata dal mercato perché queste gemme erano troppo scure o troppo verdi.

Anello con zaffiro di 25 carati su titanio. Copyright: gioiellis.com
Anello con zaffiro blu di 25 carati su titanio by Ena Iro. Copyright: gioiellis.com

Come scegliere. Secondo il Gia (Gemological Institute of America) uno zaffiro ha generalmente un prezzo più abbordabile rispetto a un rubino, uno smeraldo o un diamante. La qualità migliore è quella che non presenta inclusioni: secondo il criterio standard a distanza di 15 centimetri non devono essere visibili a occhio nudo. Ma c’è sempre l’eccezione: alcune inclusioni, microscopiche e battezzate fiore, latte o seta, possono conferire un aspetto quasi vellutato, che ne accentua la bellezza e di conseguenza anche il valore. Bisogna tenere conto anche della varietà stellata, che cha inclusioni aghiformi di rutilo: in pratica, formano una stella sulla superficie della gemma, che risultano più evidenti grazie a un buon taglio, e appaiono come sei o 12 raggi equidistanti e dritti.

Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia
Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia

I tagli. Quelli più comuni sono a cuscino e ovali, ma sotto 1 carato si trovano agevolmente anche zaffiri con taglio brillante, smeraldo e princesse. Ma prima di scegliere è fondamentale esaminare la pietra sotto luci diverse ricordando che gli zaffiri blu assumono un aspetto migliore sotto una luce fluorescente, mentre i rubini preferiscono un luce a incandescenza.

Anello Sinopé in oro bianco, diamanti, zaffiro e tanzaniti
Cartier, anello Sinopé in oro bianco, diamanti, uno zaffiro Ceylon a forma di 5.03 carati e lapislazzuli
Anello con zaffiro Art Déco
Anello Art Déco con zaffiro
L'anello di fidanzamento di Kate Middleton
L’anello di fidanzamento di Kate Middleton con zaffiro blu
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti. Prezzo: 56.000 dollari
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro ovale
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro taglio ovale

Tutto sulla tormalina

Tutto quello che c’è da sapere sulla tormalina, sempre più di moda in gioielleria ♦

Lo avrete notato: da qualche anno la tormalina, e in particolare la varietà Paraiba è diventata la star della gioielleria. Pochi, però, conoscono davvero questa pietra, che può assumere colorazioni diverse e che spesso è confusa con altre gemme. La tormalina ha iniziato la sua ascesa verso la fine degli anni Ottanta, quando è stata scoperta la varietà dai colori intensi nelle miniere di Paraíba, in Brasile. Queste tormaline, dalle tonalità blu e verdi, hanno avuto subito successo. I prezzi per questa pietra sono saliti rapidamente a più di 10.000 dollari per carato. Ma, attenzione: sono tormaline anche le pietre rosse che sono presentate con il nome di rubellite.

Anello in oro bianco con tormalina
Anello in oro bianco con tormalina, collezione Vianna Lux

Composizione. La tormaline secondo la chimica è una composizione cristallina di boro minerale silicato, con elementi di alluminio, ferro, magnesio, sodio, litio, o di potassio. È una pietra semi-preziosa. Prima che il nome tormalina diventasse comune, questa gemma era chiamata anche magnete dello Sri Lanka Ceylonese. Questa pietra, infatti, ha proprietà piroelettriche: forma un temporaneo accumulo di cariche elettriche di segno diverso sulle estremità opposte in risposta a un cambiamento della temperatura. Ma non preoccupatevi: chi le indossa non prende la scossa. In passato, però, grazie a questa proprietà le tormaline sono state utilizzate dai chimici per polarizzare la luce.

Anello con tormalina Paraiba di 24,75 carati
Anello con tormalina Paraiba di 24,75 carati e diamanti

Il nome. Tormalina è un a parola che deriva dalla lingua tamil e singalese Turmali, utilizzata per diverse pietre preziose che si trovano nello Sri Lanka. Nei secoli scorsi, da questo Paese a sud dell’India sono state esportate in Europa grandi quantità di tormaline dalla Compagnia delle Indie orientali olandesi.

Anello con tormalina rosa di 58,18 carati
Anello con tormalina rosa di 58,18 carati

Colori. La tormalina assume una grande varietà di colori. La pietra scoperta negli Stati brasiliani di Minas Gerais e Bahia è però una varietà unica e dai colori vivaci, blu e verde. La più grande del mondo ha un peso di 191.87 carati ed è stata inclusa nel Guinness dei Primati. Ma ci sono anche tormaline rosse, rosa, azzurre, e persino una varietà chiamata watermelon, cioè anguria, con tonalità che sfumano dal rosa intenso al verde oliva. C’è anche la tormalina verde intenso della Tanzania, che contiene cromo (lo stesso minerale che colora lo smeraldo). Sul mercato si trovano, inoltre, anche tormaline gialle, a volte conosciute come tormalina canarino. Lo Zambia è ricco di tormaline rosse e gialle, che sono relativamente poco costose. Per una strana coincidenza, la varietà più rara, la achroite incolore, non è apprezzata ed è poco costosa. Si trovano tormaline anche in Afganistan e Stati Uniti. I depositi nel Maine tendono a produrre cristalli verde-menta, oppure rosa-rosso lampone. I depositi della California sono noti per un colore rosa brillante, ma anche bicolori. La tormalina più comune, però, si chiama schorl, ferro sodico di colore nero.

Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti
Anello Vuoi una mentina? Di Suzanne Syz, con tormalina Paraiba, oro, smalto, diamanti

Trattamento di bellezza. Sono molte le tormaline che sono sottoposte a particolari trattamenti per migliorarne il colore. In particolare, le gemme di colore da rosa e rosso sono spesso scaldate ad alte temperature per rendere il colore più gradevole. Per esempio, le pietre con un rosso molto scuro possono essere rese più brillanti con il trattamento termico. Il colore rosa, invece, può essere notevolmente aumentato dall’irradiazione con raggi gamma o fasci di elettroni. Ma la radioattività non rimane nella pietra, state tranquille. Tra l’altro, non lo saprete mai: il processo di irradiazione è quasi impossibile da rilevare nelle tormaline e attualmente non ne influenza il valore. Anche varietà di tormaline come la rubellite e la Paraiba sono talvolta migliorate per renderle più chiare e brillanti. Ma una tormalina che subisce questo trattamento vale meno di una gemma naturale dello stesso tipo.

Anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Daniela Villegas, anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore

Dove si trova. Non c’è solo il Brasile. Alla fine del 1990 tormalina contenente rame è stata trovato in Nigeria. Di recente è stata scoperta tormalina anche in Mozambico, molto simile a quella Paraiba. Per questa ragione spesso è definita paraiba anche la tormalina del Paese africano, ma è un errore (a volte voluto): in realtà i colori della pietra mozambicana sono spesso un po’ meno brillanti di quella brasiliana. La tormalina africana, inoltre, costa anche molto meno.

Una tormalina watermelon africana
Una tormalina watermelon africana
Orecchini con al centro due tormaline watermelon dell'Himalaya
Orecchini con al centro due tormaline watermelon dell’Himalaya
Van Cleef & Arpels, anello Pierres de Caractère Lotus d'Orient in oro bianco, tormalina ovale del Mozambico tipo Paraiba di 24.44 carati, diamanti taglio brillante e a pera, zaffiri tondi e chrysoprase scanalati
Van Cleef & Arpels, anello Pierres de Caractère Lotus d’Orient in oro bianco, tormalina ovale del Mozambico tipo Paraiba di 24.44 carati, diamanti taglio brillante e a pera, zaffiri tondi e chrysoprase scanalati
Anello di Stephen Webster con tormalina rosa all'asta online di Christie's. Stima: 7 mila euro
Anello di Stephen Webster con tormalina rosa all’asta online di Christie’s
Anello con tormalina Paraiba di 48.27 carati
Anello con tormalina Paraiba di 48.27 carati
Anello Pom Pom in oro rosa, con tormaline rosa di varie dimensioni, gradazioni e tagli e diamanti
Anello Pom Pom in oro rosa, con tormaline rosa di varie dimensioni, gradazioni e tagli e diamanti
Jar, spilla appartenuta a Lily Safra con tormaline verdi e rosa a forma di papavero collegate da uno stelo di tormaline verdi taglio baguette attorcigliate su un diamante bianco taglio pera di 37 carati. Prezzo realizzato: 1 milione di euro circa
Jar, spilla appartenuta a Lily Safra con tormaline verdi e rosa a forma di papavero collegate da uno stelo di tormaline verdi taglio baguette attorcigliate su un diamante bianco taglio pera di 37 carati

Tutto sulla rubellite

Piace ai gioiellieri e a chi la indossa: la rubellite è una pietra sempre più utilizzata. Ma che cos’è una rubellite?

È rossa come il rubino, ma non è un rubino: la rubellite è una gemma di tipo diverso. Mentre il rubino appartiene al genere dei corindoni, la rubellite è una tormalina che scientificamente è classificata tra i silicati ed è una varietà di elbaite. Ma questo importa poco se non siete studiosi di geologia o gemmologi. Perché la rubellite ha soprattutto un’altra qualità: è molto bella e apprezzata.

Anello con rubellite e diamanti
Anello con rubellite e diamanti

La storia della rubellite

La pietra era conosciuta anche nell’antichità, ma spesso confusa. Non esistevano infatti gli strumenti per distinguere una rubellite da uno spinello, granato o da un rubino. Le prime rubelliti sono arrivate in Europa dall’Oriente già in epoca romana. Curiosamente, una rubellite è stata confusa da sapienti dell’epoca come Teofrasto e Plinio il Vecchio con il lyncurius, una specie di gemma ricavata dalla cristallizzazione di urina di animale. Le pietre sono arrivate in Europa in numero maggiore con le navi mercantili olandesi all’inizio del Seicento, ma la pietra si è diffusa solo nel Settecento, anche se confusa con il rubino. Molte pietre preziose del tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute dei rubini, sono state oggi classificate come rubellite.

Collana con diamanti e rubellite
Collana con diamanti e rubellite

Le proprietà
Se sperate che le pietre abbiano influenza sullo stato d’animo, sul vostro fisico o sulla salute prendete un ascensore per il Medioevo. Le pietre sono pietre, non hanno proprietà magiche tranne che nei libri di Harry Potter. Ma, certo, una rossa rubellite renderà felice qualsiasi donna la riceva in regalo. I Romani, comunque, pensavano che la rubellite possedesse una forza segreta. La pietra per questo era spesso intagliata a forma di animali e impiegata come amuleto. In Asia invece, soprattutto in Cina, la rubellite in passato è stata utilizzata per realizzare i fermagli che adornavano i vestiti dei mandarini cinesi.
Vanleles, anello con rubellite taglio pera, con rubini e diamanti
Vanleles, anello con rubellite taglio pera, con rubini e diamanti

Il colore
La rubellite è rossa. Ma può presentare diverse sfumature, dal rosa intenso, al magenta dino al rosso rubino, ma in alcuni casi anche con una tendenza al viola e, al contrario all’arancio albicocca. L’intensità e la tonalità sono dovute alla quantità di manganese e litio. Un altro fattore che caratterizza la rubellite è la frequente presenza di inclusioni, cioè di piccole imperfezioni contenute all’interno della gemma, per esempio dovute alla presenza di minuscoli minerali.
Spilla in oro rosa con diamanti e rubellite
Spilla Ganesh in oro rosa con diamanti e rubellite

L’aspetto
Le rubelliti possono essere composte da cristalli di tipo diverso. Questo fattore ne determina anche il tipo di taglio. Le pietre formate da cristalli prismatici sono tagliate a forma di gradini, quelle con cristalli più piccoli tendono a essere utilizzate come gemme tonde o cabochon, ma anche a forma ovale o a goccia.
Rubellite
Rubellite by Nomad’s

Dove si trova
Molte rubelliti provengono dalla Birmania, ma le più pregiate sono quelle del Brasile e della Nigeria, vicino alla città di Ibadan. Molto quotata anche la rubellite del Mozambico, celebre per la sua eccezionale mancanza di inclusioni e per il colore molto intenso e puro. Purtroppo, però, la miniera è ormai esaurita. Altre gemme si estraggono dai monti Urali, in Russia. Ancora: si trovano rubelliti vicino alla città di San Diego in California, ma anche in Madagascar e perfino, in Italia, all’isola d’Elba.
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite

Quanto costa una rubellite?
Come per le altre gemme, anche per la rubellite è tutta una questione di peso e di qualità. Un colore intenso e profondo rende una gemma più pregiata. Ma l’altro aspetto da tenere in conto è la trasparenza e la quantità o assenza di inclusioni: più la gemma ha una sfumatura rosso intenso ed è senza difetti, maggiore sarà il suo valore. Infine, conta ovviamente il peso, che si misura in carati. Se volete avere un’idea del valore della rubellite al dettaglio potete consultare facilmente i rivenditori su internet. Il valore della pietra è però legato anche al gioiello su cui è montata. Una marca affermata è di solito una garanzia di poter mantenere il valore di un gioiello nel tempo.
Anello in titanio con rubellite e diamanti
Anello in titanio con rubellite e diamanti di Filippo G&G

Come si pulisce
La rubellite si pulisce come tutte le altre gemme sufficientemente dure. Basta immergerla in una bacinella di acqua con una o due gocce di sapone, lasciarla una decina di minuti, e poi strofinarla dolcemente con uno spazzolino da denti con setole morbide, infine risciacquare. Ma state attenti che sul gioiello non siano presenti anche materiali più delicati, come perle e opali.
Anello in oro bianco, rubellite e rubini
Anello in oro bianco, rubellite e rubini

Tutto sui rubini

Il rubino è una delle pietre preziose più amate da secoli ed è anche la gemma del mese di luglio. Ma pochi ne conoscono le sue vere caratteristiche. Ecco una veloce guida per sapere tutto sui rubini ♦

Brillanti, rossi, costosi: i rubini sono uno dei quattro minerali classificati come pietre preziose, assieme a diamanti, zaffiri e smeraldi. Attenti, però: sono molto rari. Spesso sono utilizzate altre gemme rosse simili al rubino ma, di solito, di minor valore, come la rubellite. Vi siete mai chiesti perché si chiama rubino? Semplice: il nome della pietra deriva dalla parola latina ruber, rosso. Tra l’altro, il rubino è anche la pietra del mese di luglio. Volete sapere tutto sui rubini?

Anello in oro bianco con rubino non scaldato taglio smeraldo di 6,54 carati
Anello in oro bianco con rubino non scaldato taglio smeraldo di 6,54 carati

Che cosa sono. Sfatiamo un mito: non tutti i rubini sono rossi. Il colore varia dal rosso fino al rosa intenso. Secondo la scienza, i rubini sono una varietà del corindone, minerale composto da ossido di alluminio. Ma da un punto di vista chimico il colore rosso è indotto dalla presenza al suo interno di cromo. Da un punto di vista minerale, il rubino è parente di un’altra pietra preziosa: lo zaffiro, che è anche lui un corindone. Tanto che a volte è difficile stabilire se una gemma è un rubino e zaffiro. Per esempio, un rubino con un colore non troppo forte da un po’ di tempo è classificato come zaffiro rosa. I rubini sono utilizzati in gioielleria, ma non solo: Sono pietre molto dure, quasi come il diamante.

Rubino sangue di piccione, non scaldato
Rubino sangue di piccione, non scaldato

Guardate dentro. All’interno di un rubino è possibile trovare un asterismo: si tratta di un effetto luminoso a tre o sei punti o a stella che è provocato da inclusioni di rutilio. Questo tipo di rubini è tagliato a cabochon per visualizzare questo effetto luminoso. Gli asterismi sono visibili in modo corretto con una singola fonte di luce: danno un effetto di movimento e sono molto apprezzati.

I riflessi del rubino
I riflessi del rubino

La provenienza è importante. I rubini si trovano in molte zone del mondo, ma quelli della Valle Mogok, a Myanmar (Birmania) sono i più pregiati per il loro colore rosso intenso. Rubini si trovano anche in Thailandia, Cambogia, India, Afghanistan e Pakistan. In Sri Lanka di solito sono rosa chiaro (spesso sono classificati zaffiri rosa). Piccoli depositi di rubini si trovano anche in Tanzania, Madagascar, Vietnam, Nepal, Tagikistan e persino negli Stati Uniti. Oggi, però, l’Africa è la principale fonte di rubini. Si stima che l’80% dei rubini provenga dal Mozambico, principalmente dalla miniera di Gemfields. Ma anche altre aziende sono attive, come Fura Gems, che ha iniziato a mettere all’asta gemme nell’ultimo anno, insieme a un terzo concorrente, Gem Rock, che presto entrerà nel mercato delle aste di rubini. L’Africa, come fonte, è stata però tradizionalmente disprezzata dall’industria, in particolare per i rubini: le gemme più pregiate, infatti, sono quelle della Birmania. Ma dato che i rubini birmani scarseggiano, quelli africani di Mozambico, Madagascar e Tanzania sono in ascesa. Meglio, quindi, non fissarsi sulla provenienza: meglio giudicare il valore della pietra stessa, qualunque sia la provenienza.

Anello La Reine in platino, rubino, diamanti
La Reina, anello in platino, diamanti e rubino

Quanto vale un rubino? Peso, colore e qualità della pietra determinano il suo valore. Prima di tutto conta il colore: quelli con un rosso molto intenso e brillante sono i più ricercati. Il loro colore è definito «sangue di piccione». Raramente i rubini possono anche cambiare colore oppure presentare un effetto «occhio di gatto». È importante anche il loro gradi di chiarezza: i rubini senza inclusioni sono molto rari, specialmente oltre una certa dimensione. Un rubino da 10 carati senza inclusioni di aghiformi rutilo (chiamati anche seta) può indicare che la pietra è stata trattata, oppure è eccezionale.

L'Anfiteatro, anello by Picchiotti con rubino di oltre 8 carati, diamanti, platino
L’Anfiteatro, anello by Picchiotti con rubino di oltre 8 carati, diamanti, platino

Trattati o naturali? Proprio le imperfezioni, comuni praticamente in tutti i rubini, sono utilizzate dai gemmologi per capire se una pietra è stata trattata oppure è un rubino sintetico. Il trattamento, nella maggior parte dei casi, consiste nel scaldare la pietra grezza prima che sia tagliata. In effetti, ormai quasi tutti i rubini oggi sono trattati in qualche modo, di solito utilizzando il metodo termico. Per questo i rari rubini non trattati e di buona qualità raggiungo prezzi molto alti.

Estrazione di un rubino in Groenlandia
Estrazione di un rubino in Groenlandia
Anello con rubino sangue di piccione
Anello con rubino sangue di piccione
Zorab, diamanti bianchi e neri, rubini
Zorab, diamanti bianchi e neri, rubini
Anello in platino e diamanti con rubino birmano antico di 4,34
Anello in platino e diamanti con rubino birmano antico di 4,34 carati
Collana di perle naturali con rubini della Birmania e diamanti bianchi
Collana di perle naturali con rubini della Birmania e diamanti bianchi

Tutto sulla pietra di luna

La pietra di luna, tanto utilizzata per la sua tonalità pallida, ma poco conosciuta da chi acquista i gioielli. Ecco una veloce guida alla pietra di luna, che è anche considerata pietre del mese di giugno (assieme alle perle: chissà perché, visto che non sono minerali) ♦

Il nome. Diciamo la verità: quanti di voi hanno avuto il dubbio che la pietra luna, o moonstone, abbia qualche origine stellare? In realtà è semplicemente il nome che in gioielleria si dà al feldspato, varietà di minerale che appartiene alla specie dell’ortoclasio. Detto così perde gran parte del fascino, è vero. A questo si aggiunga che il feldspato è una sostanza molto comune, tanto che si trova nel 60% della crosta terrestre. Ma, attenzione: il feldspato per diventare moonstone deve contenere anche adularia. È questa la sostanza che conferisce una specie di bagliore interno alla pietra. Il nome è strano e deriva dall’antico nome del monte Adular, in Svizzera, oggi San Gottardo.

Anello in oro bianco e pietra luna
Anello in oro bianco e pietra luna

Caratteristiche. Le pietre di luna più pregiati sono pulite, chiare di blu intenso o iridescenti. Ma possono anche avere un colore dominante bianco, pesca, rosa, grigio, marrone, verde e giallo.

Utilizzo. La pietra è da sempre utilizzata in gioielleria. I romani credevano che fosse una pietra nata dai raggi solidificati della luna e l’associavano alle divinità celesti. In passato c’era chi credeva che guardando la pietra si potessero riconoscere la mezzaluna e le fasi lunari. In India si crede che le pietre di luna favoriscano sogni piacevoli. Nei paesi arabi le donne spesso portano pietre di luna cucite fuori nelle loro vesti, perché la pietra di luna è un simbolo di fertilità. È stata anche una gemma molto popolare durante la Art Nouveau. Il celebre orafo francese René Lalique ha creato molti gioielli utilizzando questa pietra.

Nicholas Varney, orecchini con pietra luna
Nicholas Varney, orecchini con pietra luna

Dove si trova. Molte pietre di luna provengono dallo Sri Lanka, di solito azzurre su uno sfondo quasi trasparente. Le pietre provenienti dall’India sono più nebulose, spesso con uno sfondo di beige-marrone, verde, arancione o marrone. Si trovano anche negli Stati Uniti, Brasile, Australia, Myanmar e Madagascar.

Il taglio. Le pietre di luna classiche sono sempre tagliate a cabochon e la cosa più importante è l’altezza corretta della gemma, importante per ottenere l’effetto di luce desiderato.

Anello Open Lips, in oro bianco, pietra luna e zaffiri rosa
Rina Limor, anello Open Lips, in oro bianco, pietra luna e zaffiri rosa

Avvertenze. La moonstone ha un punto debole: non è molto dura. La durezza è di soli 6 sulla scala Mohs, per cui dovete maneggiarla con cura. Se invece perde lucentezza, si può portare da un gioielliere, che la farà brillare di nuovo. Proprio come una luna che sorge di nuovo.

Anello in oro giallo, argento, diamanti, rubini, pietra luna intagliata
Sylvie Corbelin, anello in oro giallo, argento, diamanti, rubini, pietra luna intagliata
Anello in oro e pietra luna Muse Eternity
Ark, anello in oro e pietra luna Muse Eternity
Noor Fares, anello Flower of Life, pietra luna, oro giallo, pietre di colore e diamanti
Noor Fares, anello Flower of Life, pietra luna, oro giallo, pietre di colore e diamanti
Anello con due pietre luna
Anello con due pietre luna di Doris Hangartner
Anello con architettura ottomana scavata dall'interno. Pietra luna, oro, diamanti
Anello con architettura ottomana scavata dall’interno. Pietra luna, oro, diamanti
Clip con pietra luna, diamanti e platino
Clip con pietra luna, diamanti e platino
Bracciale a doppia chiusura con pietra luna e diamanti
Bracciale a doppia chiusura con pietra luna e diamanti
Bracciale della collezione Oursin, superficie
Bracciale della collezione Oursin, superficie
Orecchini con zaffiri brown, zirconi pesca, pietra luna, tormalina rosa, diamanti. oro rosa riciclato
Orecchini con zaffiri brown, zirconi pesca, pietra luna, tormalina rosa, diamanti. oro rosa riciclato
Moonstone lucidate
Moonstone lucidate
Anello Zip con pietra di luna, zaffiri, diamanti
Anello Zip con pietra di luna, zaffiri, diamanti by Manalys

 

Tutto sulla labradorite




Sapete riconoscere la labradorite? Eppure è una pietra molto utilizzata per bijoux e gioielli. Ecco che cosa dovete sapere sulla labradorite ♦

Quando vi chiedono se vi piace la labradorite non è un riferimento ai cani gialli o neri che sono famosi per la loro abilità nei salvataggi in acqua. Il Labrador, in questo caso, è il luogo (in Canada) dove alla fine del Settecento è stata scoperta questa pietra che fa parte del gruppo molto comune dei feldspati, impiegata con successo in gioielleria. Come per tutte le pietre, c’è qualcuno che attribuisce alla labradorite proprietà miracolose. Ognuno è libero di crederlo…

Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni
Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni

Caratteristiche. La labradorite ha la particolarità di possedere un gioco di colori dal riflesso metallico spesso cangianti tra il blu e il verde. In alcuni casi, più rari, può mostrare tutto lo spettro dei colori. Ne esistono anche varietà incolori, bianche, grigie, grigio-nerastro, grigio-biancastro, giallo, bruno, verde pallido. Non è una pietra molto dura e il taglio più semplice in cui far risaltare i colori è il cabochon, anche se non è raro trovare qualche altro tipo di taglio. Come abbiamo accennato, la labradorite può mostrare un effetto ottico iridescente (o schiller), che è noto anche con il nome di labradorescenza. Il termine labradorescenza è stato coniato dal mineralogista Ove Balthasar Bøggild. Da un punto di vista scientifico, la labradorizzazione è il riflesso della luce da piani submicroscopici orientati in una direzione (raramente in due direzioni). Sono piani che non hanno mai una posizione tale da poter essere espressi da semplici indici, e non sono direttamente visibili al microscopio.

Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge
Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge

Dove si trova. Oltre che in Labrador, la labradorite si trova anche in Madagascar, Messico, Russia e negli Usa. La varietà finlandese è chiamata spektrolith.

Impieghi in gioielleria. La labradorite è utilizzata soprattutto per ciondoli e pendenti con taglio semplice, oppure tagliata in sfere per collane. Ma non mancano gli anelli che utilizzano la labradorite, specialmente nella sua versione cangiante.

Come pulire la labradorite. Dato che la labradorite è una pietra abbastanza fragile, bisogna far attenzione alla sua pulizia, evitando trattamenti troppo rudi. Acqua, una goccia di detersivo e uno spazzolino con sete morbide vanno bene. Evitate, invece, di strofinare la pietra con materiali troppo ruvidi. Attenzione anche a quando la riponete nel cassetto: non disponete il gioiello a contatto con altri oggetti che potrebbero graffiare la pietra.

Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Orecchini con labradorite
Orecchini con labradorite by Pippa Small
Bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Elie Top, bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Nak Armstrong, orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Anello con topazio blu e labradorite
Jules Kim, anello con topazio blu e labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite






Tutto sull’acquamarina





Tutto quello che c’è da sapere su una delle gemme più amate dalla gioielleria: l’acquamarina, che è anche la pietra del mese di marzo ♦

L’acquamarina, pietra abbinata al mese di marzo, è una delle gemme più utilizzate in gioielleria: tutti i grandi marchi l’hanno inclusa nelle loro collezioni. Eppure è poco conosciuta dal grande pubblico che ne ignora la qualità e, soprattutto, le caratteristiche.

Anello Lyla's Bow con diamanti acquamarina brasiliana
Vania Leles, anello Lyla’s Bow con diamanti acquamarina brasiliana

Identikit. Trasparente e cristallina: non a caso si chiama acquamarina e brilla anche con poca luce. Una qualità che la rende una «stella» dell’alta gioielleria. Come lo smeraldo, è una pietra che appartiene alla famiglia dei berilli. La struttura, però, è molto diversa rispetto alla gemma verde: le impurità di ferro al suo interno le danno quel colore azzurro blu intenso, mentre cromo e vanadio tingono di verde lo smeraldo. Quasi sempre l’acquamarina è senza inclusioni: se comprare l’effetto stella o quello chiamato occhi di gatto diventa preziosissima. La durezza di questa pietra permette ai gioiellieri di sperimentare tagli innovativi e, infatti, è stata impiegata per la collana Corlor du Temps della collezione Peau d’Ane di Van Cleef & Arpels , per i gioielli del film Il Grande Gatsby disegnati da Tiffany, per il serpente di Bulgari acquistato da Justin Bieber durante l’asta benefica durante il Festival di Cannes.

Pomellato, bracciale Pom Pom in oro rosa e argento con 729 acquamarina taglio brillante per un totale di oltre 17 carati
Pomellato, bracciale Pom Pom in oro rosa e argento con 729 acquamarina taglio brillante per un totale di oltre 17 carati

Che cosa comprare. La gamma di colori di acquamarina è molto ristretta: azzurro, blu leggermente verdastro, blu verdastro, verde-blu, blu intenso. Le tonalità più rare sono il blu scuro e il blu leggermente verdastro. In generale, più intenso è il colore blu, maggiore valore ha la pietra, anche perché quelle più comuni tendono al verde chiaro.

Acquamarina allo stato naturale
Acquamarina allo stato naturale

Trattamento. L’acquamarina è un minerale che è quasi sempre oggetto di un trattamento per renderlo più gradevole. Gran parte dell’acquamarina allo stato naturale, infatti, ha una colorazione blu-verde. Per questa ragione la pietre viene riscaldata a una temperatura piuttosto alta. Questo procedimento può rimuovere il colore verdastro dal materiale e trasformare la tonalità della pietra in un piacevole azzurro intenso. Quindi se vi dicono che una acquamarina è assolutamente naturale non dovete crederci. Ma questo non toglie che il risultato si possa apprezzare.

Anello con acquamarina taglio cuscino, lato superiore . Titanio blu, acquamarina, zaffiri, quarzo capelvenere
Lydia Courteille, anello con acquamarina taglio cuscino, lato superiore. Titanio blu, acquamarina, zaffiri, quarzo capelvenere

Dove si trova. I giacimenti più noti di acquamarina sono quelli della zona di Minas Gerais, le cui gemme hanno un inconfondibile colore azzurro intenso. Sempre in Brasile c’è la miniera di Santa Maria de Itabira con pietre dal blu profondo, che piacciono tanto ai gemmologi . Altri giacimenti sfruttati su scala industriale si trovano negli Urali, in Nigeria, Madagascar, Mozambico e Pakistan. Di norma, il colore è saturo se pesano più di 5 carati, mentre le pietre più piccole sono più chiare, a eccezione di alcuni esemplari provenienti dal Madagascar, noti per una gradazione molto forte anche se sotto i 5 carati: per questo costano di più rispetto ad altre pietre dello stesso colore, ma superiori come dimensioni.

Sanalitro, anello con acquamarina e diamanti
Sanalitro, anello con acquamarina e diamanti
Schlumberger per Tiffany & Co. orecchini Seven Leaves con due aquamarine oval per un totale di 14,89 carati e diamanti taglio brillante
Schlumberger per Tiffany & Co. orecchini Seven Leaves con due aquamarine oval per un totale di 14,89 carati e diamanti taglio brillante
Orecchini in oro bianco, alluminio, argento, acquamarina
Hemmerle, orecchini in oro bianco, alluminio, argento, acquamarina
Spilla con acquamarina, oro bianco, diamanti
Naomi Sarna. spilla con acquamarina, oro bianco, diamanti
Anello Modigliani con acquamarina e rubellite
Sanalitro, anello Modigliani con acquamarina e rubellite
Charles green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino
Charles green, anello con acquamarina taglio smeraldo, diamanti, su platino
Anello in oro bianco, diamanti e acquamarina
Mirco Visconti, anello in oro bianco, diamanti e acquamarina
Orecchini Trilliant, con oro bianco, diamanti e acquamarina
Fadoua Hueb, orecchini Trilliant, con oro bianco, diamanti e acquamarina
Fraleoni, anello con acquamarina
Fraleoni, anello con acquamarina
Pomellato, anello Pom Pom in oro rosa, acquamarina taglio cabochon circondato da acquamarina e diamanti brown
Pomellato, anello Pom Pom in oro rosa, acquamarina taglio cabochon circondato da acquamarina e diamanti brown






Tutto sull’ametista




La pietra di febbraio è l’ametista. Ma piace anche negli altri 11 mesi dell’anno. Scoprite le qualità dell’ametista in questo articolo ♦
Da sempre ritenuta una sorta di talismano, Sumeri e Babilonesi ed Egiziani indossavano amuleti di ametista per protezione, mentre per gli antichi cinesi era un materiale con cui conservare spezie, balsami e unguenti di guarigione. In natura questa varietà di quarzo si trova all’interno di masse pietrose e cave, geodi, che contengono raggruppamenti di cristalli. Uno dei più famosi è quello scoperto in Brasile nella zona di Rio Grande Sol, 30 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza completamente rivestiti da cristalli di ametista, talmente grande da dover essere scavato a terra. L’ametista è anche la pietra del mese di febbraio.

Orecchini con ametista e diamanti
Orecchini con ametista e diamanti by Michele della Valle

Colore La gamma è davvero notevole, va dal rosa pastello al viola intenso con tante tinte intermedie, come l’esemplare lavanda o lilla, battezzato Rose de France, o la tonalità più scura quasi bluastra dalle sfumature rosse o rosa tipica delle pietre provenienti dalla Russia, le cui miniere sono ormai esaurite. Poi ci sono le ametiste dell’Uruguay e dell’Arizona con un violaceo-blu profondo, quelle dello Zambia porpora chiaro. Tutte devono il loro colore a impurità ferrose. Alcune sono bicolori, dorate e violacee, prendono il nome di ametrina, e sono composte da quarzo citrino e ametista. Altre ancora, sono verdi e sono battezzate prisiolite.

Anello con ametista e diamante al centro
Aaron Basha, anello con ametista e diamante al centro

Provenienza. Sono molte le fonti minerarie, praticamente si estrae in quasi tutto il mondo, ma i produttori più importanti sono Brasile, Uruguay, Madagascar e Zambia. Pietre di buona qualità si trovano anche negli Stati Uniti, in Corea del Sud e Austria.

Anello Sissi con agata intagliata e ametista
Anello Sissi di Sanalitro con agata intagliata e ametista

Valutazione. Fino al 18 ° secolo era considerata una gemma preziosa tanto quanto un diamante, uno zaffiro, uno smeraldo o un rubino. Gli esemplari più pregiati provenivano dai Monti Urali della Russia, ma la scoperta di grandi giacimenti in Brasile e in altri Paesi ha fatto diminuire drasticamente il prezzo. Attualmente il criterio principale di valutazione è il colore: quanto più è intenso e uniforme maggiore è la qualità. Attenzione alle sfumature, non devono essere né marroni né tantomeno grigie.

Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli
Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli

Purezza. È una gemma di tipo II, quindi può presentare leggere inclusioni visibili a occhio nudo. Ma se il colore scuro le nasconde, diventa più difficile che siano celate nelle varietà rosa, lavanda o verde. La gemma di ametista trova spesso in grandi dimensioni, può arrivare anche a 20 carati, ed è quasi sempre naturale perché il trattamento termico e quindi il costo su una pietra così conveniente non ha senso.

Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Anello in oro rosa, rubellite e diamanti

Collana vinage in oro e argento con ametista
Collana vinage in oro e argento con ametista

Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello con ametista di 81 carati, 2014

Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane







Tutto sulla morganite




La morganite è una pietra rosa molto interessante e meno costosa dei diamanti. Leggete quali sono le caratteristiche della morganite in questa breve guida.

Le aste di Christie’s e Sotheby’s hanno decretato che al momento i re delle pietre preziose sono i diamanti rosa. Ma se vi piace questo colore, la morganite è una delle pietre che offre questa tonalità. La morganite, infatti, ha un deciso colore rosa e si trova con diverse sfumature, più o meno intenso. D’altra parte, è una pietra che va di moda: grandi Maison, come Pasquale Bruni o designer come Lydia Courteille da tempo utilizzano questa pietra per le loro collezioni di alta gioielleria.

OreccOrecchini in oro rosa, diamanti bianchi brown, morganitehini in oro rosa, diamanti bianchi Brown, morganite
Orecchini in oro rosa, diamanti bianchi brown, morganite

Il nome. Pochi sanno che la la morganite si chiama così in onore di un banchiere. Prende il nome, infatti, da finanziere e banchiere americano appassionato di pietre preziose, John Pierpont Morgan. È stato uno dei grandi banchieri dei primi anni del Novecento e ancora oggi la banca che ha fondato è una delle più grandi e importanti del mondo. La morganite è stata scoperta in Madagascar nel 1910 da George Kunz, che ha proposto di chiamarla morganite durante una riunione della New York Academy of Sciences, per onorare il suo amico e cliente John Pierpont Morgan, che gli aveva concesso il suo sostegno finanziario e per le importanti donazioni di gemme al Museo americano di Storia naturale di New York e al Museo di Storia naturale di Parigi. La collezione di JP Morgan è stata poi in parte utilizzata da Tiffany, di cui Kunz era il capo gemmologo.

Ciondolo in oro con morganite
Ciondolo in oro con morganite di Spreng

Curiosità. La morganite diventa fluorescente e di colore rosso intenso se esposta ai raggi X. La fluorescenza scompare quando non è più colpita dai raggi: è un aspetto da sapere nel caso abbiate un gioiello con morganite e volete indossarlo durante una radiografia…

Orecchini con Morganite della collezione Atelier Vento
Pasquale Bruni, orecchini con morganite della collezione Atelier Vento

Descrizione. La morganite è una varietà del berillo, ha colore rosa delicato, più o meno intenso. Il berillo rosa deve la sua colorazione alla presenza di minime tracce di manganese, spesso associate ad impurità di cesio e di rubidio. I principali giacimenti si trovano in Madagascar e Brasile. La morganite può formare cristalli di grandi dimensioni: in Brasile hanno trovato cristalli fino a 10 chilogrammi.

Quanto vale. La morganite è più rara dell’acquamarina, ma grandi pietre sono facilmente reperibili sul mercato. Il valore è determinato anche dalla qualità della pietra, per esempio dalla sua trasparenza. Un anello con un morganite di buone dimensioni può costare circa 4000-5000 euro, prezzo che aumenta se è associata con altre pietre.

Anello in oro bianco brunito con morganite e diamanti di Lorenza Bäumer
Anello in oro bianco brunito con morganite e diamanti di Lorenza Bäumer
Anello con morganite e tormaline
Anello con morganite e tormaline di Lydia Courteille
Collier Goddess Garden in oro, diamanti, morganite
Collier Goddess Garden in oro, diamanti, morganite di Pasquale Bruni
Anello in oro con morganite e diamanti
Anello in oro con morganite e diamanti di Carelle
Anello Twig in oro bianco e morganite
Anello Twig in oro bianco e morganite
Anello con gambo a forma di pesce, spinello rosa e zaffiri
Alessio Boschi, anello con gambo a forma di pesce, spinello rosa e zaffiri
Damiani, anello in oro, zaffiri rosa, diamanti e morganite
Damiani, anello in oro, zaffiri rosa, diamanti e morganite






 

Tutto sulla tanzanite

Pietra del mese di dicembre, è blu come lo zaffiro, preziosa come uno smeraldo, desiderata come un rubino: sapete riconoscere una tanzanite? E siete in grado di dire perché si chiama così? Leggete qui ♦

Dal nome, tanzanite, è facile intuire la provenienza della gemma portafortuna di dicembre: la Tanzania, Paese dell’Africa. Legata alla cultura Masai fin dai tempi antichi per il suo colore blu intenso, questa gemma è ritenuta sacra da quel popolo guerriero. Il suo nome è invece recente, perché è stato coniato nel 1969 da Henry Platt, vice-presidente di Tiffany, che l’ha lanciata sul mercato internazionale. Oggi la tanzanite è molto apprezzata per il suo colore intenso ed è utilizzata da tanti gioiellieri.

Wallace Chan, anello con tanzanite da 22 carati, lapislazzuli, diamanti e zaffiri
Wallace Chan, anello con tanzanite da 22 carati, lapislazzuli, diamanti e zaffiri

Caratteristiche: dal punto di vista minerale è una zoisite, mentre sotto il profilo gemmologico è il colore unico a renderla così interessante. Infatti, ogni cristallo ha dei toni blu, rosso-violaceo e bronzo secondo la quantità di cromo e di vanadio presente al suo interno. La tonalità della pietra è la combinazione di questi tre colori. Poiché il blu intenso è quello più pregiato, al momento del taglio si cerca l’angolo con il colore blu più forte. Ma l’operazione deve essere compiuta da mani esperte, perché la tanzanite è una pietra con una scissione in una sola direzione ed è facile da scheggiare, in quanto relativamente morbida. Le diverse sfumature sono legate anche al tipo di luce con cui la pietra è illuminata. I blu appaiono più evidenti se la tanzanite è osservata sotto una luce fluorescente, le tonalità viola si notano più facilmente sotto illuminazione a incandescenza.

Cartier, bracciale Flora and Fauna con perline in tanzanite, becco in ossidiana, diamanti e occhi di acquamarina
Cartier, bracciale Flora and Fauna con perline in tanzanite, becco in ossidiana, diamanti e occhi di acquamarina

Colore: il suo famoso blu è inimitabile. Ha una sfumatura viola e poi una porpora inferiore a quella dell’ametista e superiore a quella dello zaffiro blu, a cui assomiglia, anche se è meno dura. Tutte le pietre naturali sono sottoposte a un trattamento termico per eliminare il tono più opaco grigio, verdastro o brunastro. Esistono anche esemplari gialli, verdi, arancio, rosa e bicolori blu-verde.

Leyla Abdollahhi, orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti
Leyla Abdollahhi, orecchini con tanzanite taglio trillion e diamanti

Dove si trova: la tanzanite si estrae in unico giacimento al mondo, nell’area di Simanjiro, nlla regione di Manyara, in Tanzania. È un’area mineraria lunga solo 7 chilometri (4,3 miglia) e larga 2 chilometri (1,2 miglia).Anche per questo la pietra è considerata molto preziosa e piuttosto costosa.

Louis Vuitton, bracciale Orangerie des Tuileries. Il blu viola della tanzanite rappresenta le maestose fontane dei giardini delle Tuileries di Parigi e le tsavoriti la vegetazione.
Louis Vuitton, bracciale Orangerie des Tuileries. Il blu viola della tanzanite rappresenta le maestose fontane dei giardini delle Tuileries di Parigi e le tsavoriti la vegetazione.

Valutazione: di solito la pietra è senza inclusioni visibili a occhio nudo e non si notano neppure con la lente a ingrandimento: in genere ha un buon grado di purezza. Due aspetti importanti perché trasparenza e assenza di inclusioni ne esaltano il colore. Ma, naturalmente, conta molto anche il lavoro del gioielliere, capace di valorizzare le sue tonalità profonde.  

Anello con tanzanite di 35,42 carati, calcedonio e diamanti montati su titanio di Wallace Chan
Anello con tanzanite di 35,42 carati, calcedonio e diamanti montati su titanio di Wallace Chan
Botta gioielli, anello con tanzanite, rubini e zaffiri gialli
Botta gioielli, anello con tanzanite, rubini e zaffiri gialli
Orecchini in oro giallo, tanzanite (44,72 carati), zaffiri rosa, perle naturali, diamanti
Arunashi, orecchini in oro giallo, tanzanite (44,72 carati), zaffiri rosa, perle naturali, diamanti
Sofragem, anello con tanzanite cabochon e diamanti
Sofragem, anello con tanzanite cabochon e diamanti
Mattioli, anello in oro rosa della collezione Rêve_r
Mattioli, anello in oro rosa e tanzanite della collezione Rêve_r
Tiffany, bracciale Peacok, con tanzanite ovale di 19.41carati, tormaline e diamanti
Tiffany, bracciale Peacok, con tanzanite ovale di 19.41carati, tormaline e diamanti
Pasquale Bruni collana Ghirlanda con tanzanite
Pasquale Bruni collana Ghirlanda con tanzanite
Anello di Dior con tanzanite
Anello di Dior con tanzanite
Orecchini con tanzaniti e diamanti
Orecchini con tanzaniti e diamanti







Tutto sul topazio




Tutto sul topazio, una delle pietre più misteriose e amate. È anche la pietra del mese di novembre ♦

È la pietra del mese di novembre (assieme al citrino), ma il topazio è anche una delle gemme ambite fin dall’antichità. Ha, però, un punto a suo sfavore: se è di tonalità blu è spesso confusa con altre meno pregiate, come acquamarina e apatite. Altre volte, invece, il topazio è scambiato per quarzo fumé o citrino. Bisogna fare attenzione, quindi, perché spesso un semplice quarzo è spacciato come topazio. E dire che il topazio può essere altrettanto pregiato di pietre come i diamanti colorati o gli zaffiri.

Bracciale con diamanti, topazio, acquamarina, della collezione Hortus Deliciarum
Bracciale con diamanti, topazio, acquamarina, della collezione Hortus Deliciarum

Il nome. Si chiama topazio da secoli. Ma da che cosa deriva il nome? Secondo alcuni,  il termine risale a una piccola isola nel mare rosso, Topazos. Qui gli antichi romani, secondo questa versione, estraevano le pietre chiamate, appunto, Topazos. Peccato che sull’isola non si trovino topazi, ma quello che è ora classificato come peridoto. Tanto che l’isola al giorno d’oggi ha cambiato nome: si chiama Zabargad, che in arabo significa proprio peridoto. L’equivoco, però, non è risolto. E allora? Un’altra versione fa risalire il nome topazio al sanscrito, la lingua colta dell’India antica. In sanscrito, la parola topas significa fuoco. Il mistero continua.

Anello con un topazio da 30,96 carati e diamanti su oro rosa 18 carati
Anello con un topazio da 30,96 carati e diamanti su oro rosa 18 carati

Composizione. Il topazio è da un punto di vista geologico un minerale silicato di alluminio e fluoro. Si trova cristallizzato in prisma, che terminano con facce piramidali. Chimicamente, il silicato di alluminio è molto simile per struttura allo zircone. In teoria, il topazio è un minerale allocromatico, cioè puro è incolore. In realtà, si trova spesso con tracce di cromo, manganese o ferro. Questi elementi sono quelli che colorano il topazio, che diventa rosso, rosa, blu-verde, azzurro (naturale), rosa-arancio, giallo-bruno, giallo-arancio (cherry), giallo, incolore.

Orecchini con topazi rosa e diamanti
Orecchini con topazi rosa e diamanti

Dove si trova. I topazi marroni, gialli, arancio, ciliegia, rossi e rosa, si trovano in Brasile e nello Sri Lanka. I topazi rosa si trovano in Pakistan e Russia. È un minerale abbastanza abbondante (ne esiste anche uno che pesa 300 chilogrammi), un aspetto che permette di mantenere un prezzo relativamente basso.

Anello in oro rosa con topazi giallo e marrone, onice
Anello in oro rosa con topazi giallo e marrone, onice

Caratteristiche. Qualche volta il topazio presenta inclusioni liquide: secondo gli esperti, in qualche topazio azzurro si può avere addirittura l’impressione di una sorta di galleggiamento. Attenzione: il colore della pietra naturale tende a sbiadire alla luce del sole. Per questo quasi sempre i topazi vengono trattati: in alcuni casi sono riscaldati fino a circa 450 gradi celsius. In questo caso i topazi bruno-arancio diventano rosa. Oppure diventano incolori. Altro sistema è l’irraggiamento. Esposti alle radiazioni emesse da cobalto 60, i topazi che sono incolori o di colore pallido, acquistano una tonalità più profonda. Gli esperti assicurano che questo trattamento con le radiazioni non è pericoloso.

Anello con topazio giallo, onice e diamanti
Anello con topazio giallo, onice e diamanti

Come si pulisce il topazio. Il topazio è classificato all’ottavo posto nella scala di Mohs, che misura la durezza delle pietre (al primo posto c’è il diamante classificato 10). IL topazio, quindi, è una pietra abbastanza dura e resistente. Il pericolo maggiore è che si scheggi urtando contro un materiale più duro, oppure che si graffi. Ma, per quanto riguarda la pulizia, non ha necessità di una cura particolare. Basterà immergere il gioiello per una decina di minuti in un contenitore con acqua tiepida e un paio di gocce di sapone liquido. Poi, si strofina delicatamente con uno spazzolino da denti con le setole morbide. Infine, si asciuga con un panno.

Orecchini di topazio intagliato e diamanti
Mazza, orecchini di topazio intagliato e diamanti
Pendente con topazio rosa, diamanti, smalto, oro bianco
Ingo Henn, pendente con topazio rosa, diamanti, smalto, oro bianco
Anello in oro 18 carati, con topazio e pavé di diamanti
Kara Ross, anello in oro 18 carati, con topazio blu e pavé di diamanti
anello in argento ossidato con topazio blu e zaffiri arcobaleno
Anello in argento ossidato con topazio blu e zaffiri arcobaleno






Tutto sulla giada




Veloce guida alla pietra preziosa più amata in Oriente, la giada, che piace anche in Occidente. Leggete come imparare a riconoscere la giada (non ne esiste solo una) ♦

In Cina è la pietra preziosa per eccellenza: la giada è un minerale antico, prezioso e molto utilizzato nei gioielli. Ora non più solo in Oriente, ma anche da molti gioiellieri occidentali, che utilizzano la giada per le loro creazioni. La giada può essere utilizzata come pietra in un anello, ma spesso è tagliata in perle e utilizzata per comporre collane. Ma, attenzione: la giada non è tutta uguale e spesso i rivenditori spacciano per giada altre pietre meno nobili. Continuate a leggere questa guida per saperne di più e imparare a conoscerla.

Orecchini in oro, argento, con giada e tsavoriti

Che cosa è. Il termine giada comprende in genere due pietre diverse: giadeite e nefrite. Il motivo di questo equivoco è dovuto al fatto che giadeite e nefrite sono minerali difficilmente distinguibili. Questa ambiguità genera confusione, specie a chi vuole acquistare un gioiello in giada. La nefrite è stata scoperta molto prima della giadeite, circa 5mila anni fa, ed è stata molto apprezzata dagli imperatori cinesi. In gioielleria, però, è usata la parola giada come termine generico per nefrite e giadeite. Non solo: il termine giada è stato applicato anche a gemme e materiali ornamentali che ricordano la giada, e a volte persino alcuni equivalenti artificiali che ricordano giadeite e nefrite. Un motivo in più fare attenzione quando si acquista un gioiello di giada.

Orecchini con corallo e giada intagliata
Corrado Giuspino, orecchini con corallo e giada intagliata

I più antichi oggetti di giada rinvenuti risalgono, però, a circa 7mila anni fa nell’America pre-colombiana. Grazie alla sua durezza, la nephrite è stata usata come ornamento, ma anche per realizzare utensili. La nefrite è per lo più verde e bianca, con un colore più tenuo rispetto a quello della giadeite. In alcuni casi, per l’ossidazione, rivela anche tonalità rosso e arancio. È un minerale abbondante e diffuso nel mondo: si trova a Taiwan, California, Alaska, British Columbia, Wyoming, Nuova Zelanda e Russia. La giadeite è una pietra chimicamente diversa, classificata dalla mineralogista francese Alexis Damour nel 1863. La giadeite ha un colore molto più vivace della nefrite, è più trasparente, più rara e prezioso, ed è per questo che è usata in gioielleria.

Anello con giada tagliata cabochon
Anello con giada tagliata cabochon

L’origine. Il nome giadeite dalla frase spagnola «piedra de ijada» che significa pietra del lato. Si credeva che servisse per curare i calcoli renali se strofinata contro il fianco del corpo della persona afflitta. La versione latina del nome, lapis nephriticus, è l’origine del termine nefrite.

Anello di nefrite e ametista. Photo: Charles Thompson
Anello di nefrite e ametista. Photo: Charles Thompson

Le caratteristiche. Il colore della giada può spaziare dal bianco al verde mela pallido, al verde intenso, ma può anche essere blu-verde, rosa, lavanda e una moltitudine di altri colori rari. Il colore è largamente influenzato dalla presenza di oligoelementi come cromo e ferro. La sua translucenza varia: la giada può essere opaca a quasi trasparente. La giada è di solito tagliata in perle o a cabochon se è montata su anelli e pendenti. È molto utilizzata anche per piccole sculture o utensili. La colorazione è spesso striata o screziata: una caratteristicha che rende le pietre di giadeite molto piacevoli esteticamente. Inoltre, queste striature possono essere utili agli intagliatori, che le utilizzano per creare effetti fantasiosi e intriganti.

Collana di giada
Collana di giada

Il valore. La nefrite è meno apprezzata, a meno che non componga un oggetto molto antico. Il valore reale dipende dalla lavorazione del materiale. In generale, la nefrite non ha una grande richiesta quando si tratta di gioielli e non ha lo stesso valore della giadeite. Al momento dell’acquisto di giada bisogna fare attenzione alla qualità, determinata dal grado di traslucidità, alla trasparenza e alla purezza del colore. Una delle varietà più richieste è la giada nera. Ma spesso la giada nera è in realtà nefrite, molto più abbondante e non così costosa. Occasionalmente, altri minerali come serpentine o quarzo sono venduti come giada. Al momento la giada più richiesta è quella ricavata dalle miniere della Birmania: la grande richiesta, specie dalla Cina, ha fatto salire il prezzo alle stelle.

Orecchini in oro bianco, diamanti, rubini, giada
TTF, orecchini in oro bianco, diamanti, rubini, giada

A che cosa fare attenzione. Sembra incredibile dirlo, ma c’è chi vende gioielli di finta giada, che in realtà è materiale plastico. Certo, è una plastica molto dura e raffinata, ma non è vera giada. Come evitare imbrogli? La prima regola è quella di diffidare di chi vende gioielli di giada a un prezzo molto basso. Non lasciatevi ingannare da offerte speciali o, peggio, da gioielli di dubbia provenienza: quasi sempre si tratta di imbrogli. In Cina, per esempio, esistono negozi statali autorizzati a vendere giada. Certo, il prezzo è molto più alto…

Orecchini in oro e giada indossati dall'attrice americana Kelsey Scott
Arido, orecchini in oro e giada indossati dall’attrice americana Kelsey Scott
Collana di giada con zaffiro rosa
Collana di giada con zaffiro rosa
Anello con giada color lavanda e verde, agata
Sabba, anello con giada color lavanda e verde, agata
Anello rettangolare di giada nera del Guatemala
Anello rettangolare di giada nera del Guatemala e diamanti
Bracciale di giada lavanda
Bracciale di giada lavanda
Il bracciale di giada The Circle of Heaven
Il bracciale di giada The Circle of Heaven
Orecchini con giada e diamanti
Orecchini con giada e diamanti
Orecchini con giada e zaffiri
Orecchini con giada e zaffiri
Anello con giada cabochon, rubini e diamanti
Anello con giada cabochon, rubini e diamanti
Hemmerle, orecchini con giada, diamanti, argento, oro bianco
Hemmerle, orecchini con giada, diamanti, argento, oro bianco
Collier con pendente in giada nera
Collier con pendente in giada nera

Anello con giada e onice
Anello con giada e onice







Tutto sullo smeraldo

Lo smeraldo è la pietra legata al mese di maggio. È una delle pietre più preziose, eppure non tutti la conoscono a fondo lo smeraldo. Ecco le cose essenziali da sapere sullo smeraldo ♦

Innanzitutto, come riconoscere uno smeraldo? È facile capirne il valore e la qualità? La risposta è: no. Solo una perizia condotta da un esperto (disinteressato o retribuito) può fornire un giudizio serio. Però conoscere le nozioni di base può aiutarvi a capire se è il caso di pagare una perizia e aiuta ad avere un’idea riguardo la pietra che vi interessa. Lo smeraldo, da un punto di vista gemmologico, è una varietà del berillo, ed è caratterizzato da un intenso colore verde.

Anello in oro giallo con smeraldi
Anello in oro giallo con smeraldi by Kohinoor Jewelers

Quattro C. Gli smeraldi, come i diamanti, sono valutato in base a quattro parametri (The Four C): colore, purezza (clarity), taglio (cut) e carati. A differenza di diamanti, però, per gli smeraldi il colore è la caratteristica più rilevante. Se ci pensate è anche l’unica gemma che dà un nome a un colore: verde smeraldo.

Colore. Negli smeraldi la tonalità e la saturazione del colore possono variare sensibilmente. Una tonalità profonda è più apprezzata. Quindi, il valore è legato alla sfumatura di colore: più intensa è, più è ricercata.

Anello in oro rosa con smeraldo
Vittoria d’Aste-Surcouf, anello in oro rosa con smeraldo

Nitidezza. Come per i diamanti, in uno smeraldo possono esserci inclusioni o difetti. A volte queste imperfezioni sono invisibili a occhio nudo: bisogna utilizzare lenti potenti e guardare in controluce la pietra. Tra l’altro, queste minuscole tracce costituiscono una specie di «impronte digitali». Ovviamente, le inclusioni, cioè bolle o graffi interni, influenzano il valore della pietra.

Anello di Van Cleef & Arpels, diamanti e smeraldo
Anello di Van Cleef & Arpels, diamanti e smeraldo con il classico taglio smeraldo

Taglio. La parola cut (taglio) si riferisce al modo in cui è stata data forma a uno smeraldo per ottimizzare la sua bellezza. Un ottimo smeraldo può essere migliorato solo con l’esperienza di un bravo cutter. Molti smeraldi hanno un taglio particolare, a grandi linee di forma rettangolare che è chiamato, appunto, il taglio smeraldo.

The duPont Emerald, anello con smeraldo colombiano di 9,11 carati
The duPont Emerald, anello con smeraldo colombiano di 9,11 carati

Carato. È la misura del peso di uno smeraldo. Naturalmente, più grande è uno smeraldo, maggiore è la sua caratura e, spesso, il costo. Tuttavia, non è la caratteristica principale: meglio una pietra più piccola, ma trasparente e di colore intenso che una grande ma piena di imperfezioni.

Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino

Provenienza. I migliori smeraldi sono quelli della Colombia. Altre miniere si trovano in Zambia, Africa. Oggi circa il 40-50% degli smeraldi estratti proviene dallo Zambia, dove queste gemme si sono formate 500 milioni di anni fa. Nel Paese africano gli smeraldi sono stati scoperti alla fine degli anni Settanta e la prima asta ufficiale del governo dello Zambia è avvenuta nel 1982. Ma in quegli anni la classificazione dello smeraldo non era come è oggi. I gradi inferiori non erano molto richiesti e non avevano una grande valutazione. Ma ora gruppi come Gemfields e Grizzly, con la loro nuova tecnologia, sono in grado di proporre e classificare le pietre in un modo migliore.

Anello con oro brunito e graffiato, con al centro uno smeraldo
Antonini, anello con oro rodiato nero e graffiato, con al centro uno smeraldo

Attenti ai trattamenti. Le pietre sono spesso trattate per migliorarne l’aspetto. Una di queste tecniche è il cosiddetto heat-treatment (cioè tramite il calore): consiste nel riscaldare la pietra per migliorarne il colore e la purezza. Il Deep Diffusion Treatment consiste invece nel diffondere all’interno della pietra degli additivi come il berillio, il cui scopo è ottenere colori totalmente differenti da quelli originali, generalmente rari in natura. Per esempio, il colore arancio per gli zaffiri. Questi due trattamenti sono riconosciuti dai professionisti, e sono specificati sul certificato del laboratorio di gemmologia che ha esaminato la pietra.

Bracciale di Bulgari con diamanti e smeraldi appartenuto a Liz Taylor
Bracciale di Bulgari con diamanti e smeraldi appartenuto a Liz Taylor

Origine. Nel buddhismo lo smeraldo è considerato uno dei sette tesori ed equiparato alla saggezza. La parola smeraldo ha origine dal latino smaragdus, che a sua volta deriva dal termine greco σμάραγδος (smaragdos). Ma la parola greca  deriva da izmargad, un termine semitico, oppure maragata, un termine sanscrito (antica lingua dell’India), che significa pietra verde.

Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Anello con smeraldo e zaffiri
Anello con smeraldo e zaffiri di Manuel Bouvier
Anello con diamanti e smeraldo
Anello con diamanti e smeraldo
Anello in platino con smeraldo
Anello in platino con smeraldo
Il grande smeraldo del peso di 6,225 carati
Il grande smeraldo del peso di 6,225 carati
Smeraldo con piccole imperfezioni interne
Smeraldo con piccole imperfezioni interne
Smeraldo grezzo
Smeraldo grezzo







Tutto sui lapislazzuli

Storia di una roccia, i lapislazzuli, che si è trasformata in una pietra utilizzata anche nell’alta gioielleria. Ma anche in opere d’arte, oggetti, elementi di architettura. Ecco tutto quello che dovete sapere sui lapislazzuli, la pietra blu dalla storia più antica.

Collana Ciel de Minuit in oro bianco 18 carati, lapislazzuli, zaffiri e diamanti
Collana Ciel de Minuit in oro bianco 18 carati, lapislazzuli, zaffiri e diamanti by Van Cleef & Arpels

Il nome. La parola lapislazzuli, a volte abbreviata come lapis, ha origini antiche. Lapis è la parola latina che significa pietra, mentre lazuli è deriva dal latino medievale lazulum, che a sua volta ha origini arabe e persiane, e significa cielo. Quindi, letteralmente lapislazzuli è una pietra color cielo. Nell’antichità la pietra era estratta in una remota regione dell’Afghanistan, ma anche in Persia. Fino al Medioevo i lapislazzuli erano spesso chiamati zaffiro, ma in realtà non si trattava del vero zaffiro blu, varietà di corindone.

Orecchini in oro con lapislazzuli
Orecchini in oro con lapislazzuli

Il colore. Il lapislazzulo è una roccia composta da lazurite, haüyne (descritta per la prima volta nel 1807 da campioni scoperti nelle lave vesuviane del Monte Somma, in Italia), sodalite e nosean, gruppo di minerali della sodalite. I colori vanno da un blu medio, grigiastro a intenso, blu reale, a indaco profondo, con quantità variabili di oro bianco e ottone da inclusioni di calcite e pirite. Le venature dorate di pirite color oro sono apprezzate da molti, ma non da tutti.

Collana in oro bianco, tanzanite, lapislazzuli, smalto
Collana in oro bianco, tanzanite, lapislazzuli, smalto by Castaldi Gioielli

Quanto valgono i lapislazzuli? Dipende: il valore è legato molto alla colorazione della pietra. La sfumatura più apprezzata è un blu profondo, quasi viola. Le venature bianche di calcite abbassano il valore, mentre le pietre con inclusioni dorate di pirite sono le più ricercate in gioielleria. Il secondo elemento di valutazione riguarda il taglio della pietra, che deve essere regolare, e la lucidità, oltre allo stato di conservazione.

Lapislazzulo con inclusioni di calcite e pirite
Lapislazzulo con inclusioni di calcite e pirite

L’utilizzo. I lapislazzuli sono utilizzati in gioielleria, ma da secoli il loro colore ha suggerito molti differenti impieghi. Manufatti di lapislazzuli del 7570 a.C. sono stati trovati nella valle dell’Indo, in India. I lapislazzuli sono stati usati anche per la maschera funeraria di Tutankhamon (1341-1323 a.C.), mentre dal Medioevo in poi le pietre hanno iniziato a essere utilizzate dai pittori, ridotte in polvere, come pigmenti blu da tutti i grandi artisti, da Michelangelo, che ha utilizzato i lapislazzuli per dipingere la Cappella Sistina, a Vermeer. Ma i lapis sono stati utilizzati anche in diverse architetture: per esempio, due delle colonne nella cattedrale di Sant’Isacco, a San Pietroburgo, sono costruite con lapislazzuli.

Pendente con lapislazzulo intagliato a mano
Pendente con lapislazzulo intagliato a mano

Dove si trova. I lapislazzuli sono estratti ancora nel nord-est dell’Afghanistan, ma ora si trovano anche nelle miniere a ovest del lago Baikal, in Russia, nelle montagne delle Ande in Cile, e in piccole quantità in Pakistan, Italia, Mongolia, Stati Uniti e Canada.

Orecchini con lapislazzuli, topazio bianco e perla barocca
Orecchini con lapislazzuli, topazio bianco e perla barocca

Le imitazioni. Ci sono anche imitazioni di lapislazzuli: la pietra, infatti, è stata sintetizzata commercialmente e simulata dal processo introdotto da Pierre Gilson in Francia e da Carroll Chatham negli Stati Uniti. A volte il lapislazzulo è sostituito da spinello, diaspro tinto o howlite, una pietra può essere facilmente tinta per imitare altri minerali, compresi i lapislazzuli.

Anello Freccia
Anello Freccia in oro e lapislazzulo by Vhernier

Come scoprire le pietre vere o false. Come scoprire se il vostro gioiello ha un vero lapislazzulo? Ci sono due metodi, che però sconsigliamo. Il primo consiste nel versare una piccola goccia di acido cloridrico (venduto di solito come acido muriatico) sulla pietra. Il vero lapis rilascia un gas (H2S), che ha il caratteristico odore dell’uovo marcio. Un altro sistema consiste nello strofinare i lapislazzuli su un foglio ruvido: la vera pietra deve lasciare una striscia azzurra. Naturalmente c’è il rischio di rovinare il gioiello…

Orecchini Surrounding con lapislazzuli
Orecchini Surrounding con lapislazzuli by Fernando Jorge

Come pulire il lapislazzulo. È una pietra non troppo dura (5-6 sulla scala di Mohr, che indica 10 per il diamante). Per questo motivo bisogna evitare di urtare i lapislazzuli su superfici dure e non riporli assieme ad altri gioielli che possono facilmente graffiare la pietra. Il lapislazzulo, con il tempo, tende ad appannarsi: in questo caso va portato da un gioielliere che eseguirà una nuova lucidatura. Per pulire i gioielli con lapislazzuli si può ricorrere al sempre valid metodo di acqua, una goccia di sapone neutro e uno spazzolino da denti con setole morbide. Il gioiello va poi asciugato con un panno morbido, per evitare graffi. Meglio evitare, invece, vapore, ultrasuoni e solventi chimici.

Anello in oro con lapislazzulo e diamanti fancy by Cartier
Anello in oro con lapislazzulo e diamanti fancy by Cartier

Tutto sulla misteriosa moldavite




La moldavite non è una malattia, ma una pietra, anche se c’è qualcuno malato di moldavite. La malattia, per la verità, fa danni solo alla psiche, perché pensare che un semplice minerale abbia il potere di modificare lo stato di salute o proteggere dagli spiriti maligni (o cose di questo genere) può essere solo descritto come semplice ignoranza oppure un disturbo psichico. Ma, al di là di questi aspetti bizzarri, la moldavite ha i suoi ammiratori nella gioielleria.

Anello indossato con moldavite
Anello indossato con moldavite

Il minerale. La Moldavite è una roccia di silice vitrea verde, che può avere diverse sfumature: foresta, oliva o verde-blu. L’aspetto che fa fantasticare parecchie persone è che questa pietra ha un’origine diversa dal solito: si è formata, infatti, dall’impatto di meteorite probabilmente nella Germania meridionale circa 15 milioni di anni fa. Ma bisogna aggiungere che non è l’unica sostanza minerale presente sulla Terra ad avere un’origine di questo tipo. In ogni caso, da un punto di vista geologico è semplicemente un tipo di tectite. La sua scoperta risale al 1786, quando è stato presentato durante una conferenza all’Università di Praga. Il termine moldavite è arrivato solo a metà Ottocento, deriva dal fiume Moldava, in Boemia (Repubblica Ceca), da dove provenivano i primi pezzi descritti.

Anello in oro bianco con moldavite
Anello in oro bianco con moldavite

Dove si trova. La moldavite si trova in un’area che comprende la Boemia meridionale, la Moravia occidentale, il bacino di Cheb (Boemia nord-occidentale), la Lusazia (Germania) e il Waldviertel (Austria).

Collana di moldavite
Collana di moldavite

Il minerale. La moldavite è un berillio-10, simile alla composizione delle tectiti australiane (australiti) e della Costa d’Avorio (ivoriti). Insomma, non ha nulla di così misterioso. Le proprietà del minerale sono simili a quelle di altri tipi di vetro e la durezza Mohs riportata varia da 5,5 a 7 (nella scala un diamante è a 10, il massimo). La moldavite può essere trasparente o traslucida con un colore verde muschio, con vortici e bolle all’interno o sulla superficie. Purtroppo, in Cina pare abbiano creato delle imitazioni della moldavite, in realtà semplice vetro. Se la pietra ha una superficie levigata assenza di fili (chiamati lechatelierite) al suo interno, è probabilmente falsa. Il vero minerale, infatti, ha bolle e diverse inclusioni che assomigliano a piccoli vermi al suo interno, che possono indicare l’origine naturale. Se questo minerale vi incuriosisce, potete visitare un museo dedicato alla moldavite, il Muzeum Vltavínů, a Český Krumlov, Repubblica Ceca.

Pendente di moldavite
Pendente di moldavite

Moldavite in gioielleria. La moldavite non è un minerale molto diffuso in gioielleria, ma anelli o collane composte con questo materiale, in forma sfaccettata o naturale, hanno un aspetto che piace a molti. Esistono, però, tre diverse qualità di moldavite: alta, media e normale. Per i gioielli si utilizza generalmente solo la moldavite di alta qualità.

Anello in oro giallo con moldavite
Anello in oro giallo con moldavite







Tutto sul turchese




Il turchese, pietra del mese di dicembre. Scoprite perché il turchese può essere facilmente alterato e come si deve pulire e conservare ♦︎

È la pietra che, secondo la tradizione, accompagna il mese di dicembre. Ma il turchese ha una storia ancora più antica rispetto all’usanza (recente) di abbinare una pietra per ogni mese dell’anno. Il turchese, infatti, è stato utilizzato fin dall’antichità come pietra preziosa e ornamentale.

La storia. Gli egizi al tempo dei Faraoni la ricavavano dalle miniere dello Uadi Maghara, nella penisola del Sinai. Il turchese più antico è quello utilizzato per un bracciale che risale a circa 8000 anni fa, scoperto proprio in Egitto. E un altro gioiello con turchesi è stato rinvenuto nel sarcofago di una mummia di 7500 anni fa. La pietra azzurra era utilizzata anche dagli aztechi, dai Maya e dagli Incas, oltre che tra i pellerossa come i navajo. Era nota anche agli antichi romani: è stata utilizzata per un busto dell’imperatore Tiberio, conservato al Museo degli argenti di Firenze. Altre pietre turchesi si trovano nel Tesoro di San Marco, a Venezia.

Orecchini in oro bianco, argento e turchesi
Hemmerle, orecchini in oro bianco, argento e turchesi

Il nome. Perché il turchese si chiama così? Semplice: la parola deriva dal termine francese per indicare la Turchia. Il minerale, infatti, fu introdotto in Europa attraverso la Turchia, dalle miniere nella provincia di Khorasan, in Persia. Il primo uso della parola turchese per indicare la pietra è del 1573.

Dove si trova. Il turchese si trova di solito in regioni aride, nelle cavità riempitive, spesso con limonite associata e altri ossidi di ferro. La produzione maggiore è localizzata in Iran, Egitto (Sinai), Stati Uniti.

Orecchini con turchesi
Marina J, orecchini con turchesi

Caratteristiche. Il turchese è un minerale di colore azzurro-verde. È opaco, con un colore azzurro uniforme o qualche venatura dendritiche brune o nere di limonite. È rarissimo sotto forma di cristalli trasparenti. La sua porosità causa spesso alterazioni al colore originario. Il turchese raggiunge una durezza massima di 6 nella scala di Moh (il diamante è a 10). In pratica è poco più duro del vetro di una finestra. Il colore è variabile: dal bianco al blu cielo, fino al verde giallastro.

Utilizzo. Il taglio più usato è cabochon, cioè con una superficie curva senza sfaccettature.

Anello con turchese e diamanti neri
Doryn Wallach, anello con turchese e diamanti neri

Cura del turchese. Dato che è una pietra di media durezza, il turchese viene di solito trattato per migliorare colore e robustezza. Attenzione, quindi, perché difficilmente sono fornite tutte le informazioni a chi acquista un gioiello con turchese. Per esempio, il turchese è spesso sottoposto a ceratura e oliatura, per migliorare colore e lucentezza. Questo è un trattamento tradizionale e generalmente accettato. Le pietre oleate e incerate, però, tendono a «sudare» se sono esposte al sole o a una fonte di calore. In questo caso possono sviluppare una pellicola o una patina bianca. In quel caso meglio riportare il gioiello da un esperto che possa far tornare brillante la pietra. Ci sono però anche turchesi trattati con plastica o vetro. Questo processo consiste nell’impregnare sotto pressione del materiale gessoso, una resina epossidica e plastica (come il polistirolo) e polvere di vetro (silicato di sodio). I trattamenti di plastica e di vetro dell’acqua sono molto più duraturi e stabili rispetto alla cera e alla lubrificazione. Ma è un metodo non naturale, che è rifiutato da molti. La maggior parte dei turchesi negli Stati Uniti è trattata con questo metodo. C’è, ancora, un metodo ancora più forte: usare del blu di Prussia o altri coloranti. Ovviamente in questo modo la pietra è ancora più alterata rispetto al suo stato naturale.

Orecchini in oro e turchese di Ileana Makri
Orecchini in oro e turchese di Ileana Makri

I trattamenti del turchese. I frammenti residuo della lavorazione, troppo piccoli per essere usati singolarmente, sono polverizzati e impastati con resina e colore per formare una massa solida. Questo procedimento dovrebbe però essere chiaramente spiegato. Di solito, però, l’utilizzo di questa pasta si nasconde dietro la descrizione di «turchese ricostituito». In realtà ha poco di pietra naturale. Negli Usa è spesso anche incollato a un materiale che fa da base del gioiello, per aumentarne la solidità.

Anello contrarié con perla e pasta turchese
Bliss, anello contrarié con perla e pasta turchese

Conservare il turchese. Il turchese è abbastanza delicato: è fragile e sensibile ai solventi. Profumo e altri cosmetici  sono nemici del turchese: possono alterare il colore della pietra. Anche il sudore può intaccare il turchese. L’esposizione prolungata alla luce solare diretta può scolorire o disidratare la pietra: meglio non indossare gioielli con turchesi in spiaggia o in altri luoghi esposti al a lungo sole. Il turchese va pulito delicatamente con un panno morbido per evitare l’accumulo di residui e deve essere conservato in un contenitore separato, per evitare graffi da gemme più dure. Ma, attenzione: meglio lasciarlo respirare, quindi evitate un contenitore ermetico.

Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l'uno
Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l’uno
Anello Entre les Doigts Perlée couleurs in oro bianco, diamanti e turchese
Anello Entre les Doigts Perlée couleurs in oro bianco, diamanti e turchese
Orecchini di turchese
Confuorto, orecchini di turchese
Turquoise Ring
Anello Turquoise, in oro 18 carati con turchese centrale circondato da animali in pavé di diamanti brown, zaffiri fancy e tsavoriti
Orecchini a forma di foglie d'acero in oro con diamanti e zaffiri
Naomi Sarna, orecchini con turchesi, diamanti e tormalina Paraiba
Sapphire and turquoise earrings in 18ct yellow gold
Ming Lampson, orecchini con zaffiri, turchese, oro
Anello in oro con turchesi e diamanti
Gigi Ferranti, anello in oro con turchesi e diamanti
Anello doppio, fiori con ape. Oro, diamanti, pasta di turchese
Brent Neale Winston, anello doppio, fiori con ape. Oro, diamanti, pasta di turchese
Anello La reyna Coyote, turchese e tormaline verdi
Daniela Villegas, anello La Reina Coyote, turchese e tormaline verdi






Tutto sull’opale




L’opale è una pietra utilizzata nella gioielleria che è tornata di gran moda. Scoprite quali sono le caratteristiche dell’opale e perché non dovrebbe mancare tra i vostri gioielli. L’opale è anche la pietra del mese di ottobre ♦

È tornato di gran moda: di recente hanno utilizzato l’opale grandi firme come Cartier, Chaumet, Chopard, Dior… Vale la pena di sapere qualcosa di più su questa pietra che è un caso unico tra le gemme utilizzate nella gioielleria, che ha una storia antica: basti pensare che la parola opale deriva dal sanscrito upala, che si è trasformata nel greco opallios e nel latino opalus (con significato di pietra preziosa).

Anello con opale di Chopard
Anello con opale di Chopard

Caratteristiche. Secondo i gemmologi, l’opale è un minerale amorfo (da un punto di vista chimico è una silice idrata). Ma è anche una pietra con molti aspetti differenti: il suo colore può variare dal trasparente, al bianco latte, ma anche verde, rosso, giallo, marrone, nero, cangiante. Ha effetti madreperlacei e di trasparenza. Pensate che l’opale è una pietra, eppure ha contiene acqua in una quantità che può arrivare fino al 20%.

Pendente a forma di uccello: il corpo è un grande opale scolpito
Ilgiz Fazulzyanov, pendente a forma di uccello: il corpo è un grande opale scolpito

Dove si trova. La capitale dell’opale è l’Australia, dove si trova il 97% della produzione mondiale, in particolare nella zona di Lightning Ridge, dove si estrae la preziosa opale nera. Ma si trova qualche opale anche in Messico, Etiopia, Galles e perfino in Sardegna.

Anello con opale di Theo Fennell
Anello con opale di Theo Fennell

Classificazione. Oltre ad assumere colori molto diversi, questa pietra è diffusa in una grande varietà: ci sono l’opale comune, l’opale nobile, l’opale nera, l’opale d’acqua, l’opale di fuoco, l’opale xiloide e la ialite. Varia anche la trasparenza: può passare dal transucido fino al completamente opaco. Un’altra classificazione è quella relativa alla brillantezza: la scala di valutazione segue le categorie Debole, Poco luminoso, Luminoso, Molto luminoso, Brillante.

Anello con opale rosso del Messico
Anello con opale rosso del Messico

Colori. L’opale vanta la particolarità di essere opalescente. Parola che indica, appunto, un gioco di colori e di luce cangianti. Questi effetti iridescenti sono causati alle interferenze e alla diffrazione della luce che attraversa la particolare disposizione delle piccole sfere di silice all’interno della pietra. Uno dei più pregiati è l’opale rosso del Messico. Altra varietà molto apprezzata è l’opale nero, in cui i colori iridescenti si stagliano su uno sfondo che va dal nero (i più pregiati) al grigio scuro. Al contrario, meno rari sono gli opali bianchi (white) o chiari (light).

Pendente con opale di 75 carati, oro bianco, diamanti bianchi e neri, ametista, pietra luna
Pendente con opale di 75 carati, oro bianco, diamanti bianchi e neri, ametista, pietra luna

Valore. L’opale è una delle pietre più difficili da classificare e da valutare. I migliori sono quelli in cui tutta la gemma è un opale omogeneo. In commercio, in realtà, se ne trovano anche alcuni che hanno solo una parte iridescente, che è legata assieme con altri minerali: è classificato come boulder.

Anello in oro bianco con opale e diamanti
Sandra Cronan, anello in oro bianco con opale e diamanti

Cura. Se avete gioielli con un opale state attente a non esporre la pietra vicino a fonti di calore: il riscaldamento può causare la disidratazione e, di conseguenza, la perdita dell’effetto di opalescenza. Se notate che il vostro opale non è più iridescente come un tempo, provate a immergere a lungo la pietra nell’acqua, per tentare di idratarla.

Anello con opale nero australiano e spinelli rossi
Katherine Jetter, anello con opale nero australiano e spinelli rossi

Pulizia. l’opale è una pietra delicata. Usate una bacinella di acqua tiepida (non troppo calda) con una goccia di sapone liquido. Pulite delicatamente il gioiello con uno spazzolino da denti con setole morbide. Asciugate con un panno di cotone morbido (ma che non rilasci fibre) oppure con un tessuto sintetico adatto alla pulizia di vetro o dispositivi elettronici.

Alexandra Abramczyk, anello con opale, zaffiri, tsavoriti, ametiste, diamanti
Alexandra Abramczyk, anello con opale, zaffiri, tsavoriti, ametiste, diamanti
Anello in oro, diamanti, opale
Gucci, anello in oro, diamanti, opale

Anello in oro bianco, diamanti, opale, zaffiro, granati
Cartier, anello in oro bianco, diamanti, opale nero, zaffiro, granati







Tutto sullo spinello




Lo spinello è entrato a far parte delle pietre del mese di agosto. Ecco le sue caratteristiche: sapreste distinguerlo da un rubino? ♦︎

Nel 2016 Jewelers of America e American Gem Trade Association hanno deciso di aggiungere lo spinello alla lista ufficiale delle pietre dei nati nel mese di agosto. Lo spinello, insomma, contende lo scettro di pietra del mese al peridoto. In ogni caso, lo spinello è una pietra sempre più utilizzata anche nell’alta gioielleria grazie alle sue caratteristiche.

Anello con spinello rosa-arancio di 8,81 carati e diamanti
Anello con spinello rosa-arancio di 8,81 carati e diamanti

La storia. Lo spinello è stato chiamato anche “grande impostore delle collezioni reali”. Già, perché molte delle famose pietre preziose note come come il Rubino del principe nero oppure il Rubino di Timur che fanno parte del Tesoro della Corona britannica, non sono rubini, ma in realtà spinelli. Sono spinelli anche una gemma di 412 carati, che fa parte dei gioielli della corona russa, e la maggior parte delle pietre rosse della corona dell’Iran, che è la più grande collezione al mondo di questa pietra rossa (quasi sempre). Il Samarian Spinel è, invece, il più grande spinello conosciuto al mondo, del peso di 500 carati (circa 100 grammi).

Anello con spinello a forma di cuore e zaffiri
Anello con spinello a forma di cuore e zaffiri

Identikit. Lo spinello è stato distinto dal rubino solo nel 1783 dal mineralogista Jean Baptiste Louis Rome de Lisle. Dal punto di vista chimico lo spinello è un minerale composto di alluminato di magnesio con caratteristiche molto differenti rispetto al rubino, che per la mineralogia è invece un corindone. Lo spinello è meno duro (un rubino appuntito può graffiare uno spinello, ma non accade il contrario) e ha un peso specifico minore. In pratica, a parità di volume pesa meno. Inoltre, ha un solo indice di rifrazione, mentre il rubino birifrangente può presentare due colorazioni diverse e distinte.

Anello in oro bianco e spinello lavanda
Anello in oro bianco e spinello lavanda

Colori. I principali sono rosso, arancione rossastro, rosa intenso, rosso rosato, viola e anche nero, ma se ne trovano anche anche blu cobalto intenso, anche se è molto molto raro.

Anello in argento con spinello nero
Anello in argento con spinello nero

Dove si trova. In Birmania si estraggono i migliori esemplari di spinello, nella gamma del rosso, rosa, viola, arancio, blu e rosa. Anche a Mahenge, nel sud della Tanzania, sono state recentemente ritrovate gemme in grande qualità e con dimensioni dal colore rosso e arancione rossastro. Un altro produttore importante è lo Sri Lanka seguito da Tagikistan, Thailandia e Pakistan.<

Anello Leaf in oro bianco con uno spinello rosso, diamanti
Anello Leaf in oro bianco con uno spinello rosso, diamanti

Valutazione. Sebbene sia raro quanto il rubino, il prezzo dello spinello è inferiore. Ma le cose stanno rapidamente cambiando e le quotazioni dello spinello sono in ascesa. Il rosso vivo intenso è la tonalità più preziosa (difficile da trovare), seguita da rosso arancio, rosso rosato e rosso porpora. Poiché di norma lo spinello è senza inclusioni, la trasparenza è molto rilevante nella valutazione.  Ora che i consumatori possono vedere che questa pietra ha molto valore, che ha una lunga storia possono iniziare ad acquistarla per arricchire la propria collezione. E con la diminuzione dell’offerta e della qualità di quella fornitura, i prezzi sono aumentati notevolmente: da 5.000 dollari al carato a 50.000 dollari al carato di oggi. Allo stesso tempo, le dimensioni stanno diminuendo, quindi mentre nel 2007 era facile trovare una pietra da 100 carati, oggi trovare uno spinello da 20 carati di buona qualità è abbastanza difficile.

Anello in argento e spinello nero
Anello in argento e spinello nero

Attenzione. In commercio esistono anche spinelli sintetici, prodotti in lastre attraverso un processo di sinterizzazione, cioè con la compattazione e formazione di una massa solida di materiale mediante il calore o la pressione.

Pendente in oro giallo e argento, spinello, zaffiri, diamanti
Pendente in oro giallo e argento, spinello, zaffiri, diamanti

Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello
Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello

Amodea, anello in platino con diamanti, rubini e spinello viola
Amodea, anello in platino con diamanti, rubini e spinello viola







La rara pietra che nessuno conosce: la csarite




Una pietra affascinante, ma rara e poco conosciuta: la csarite o zultanite. Costa come uno smeraldo e può cambiare colore ♦︎

Si chiama zultanite o csarite ed è per i gemmologi una varietà di diasporo (da non confondere con il diaspro), cioè idrossido di alluminio. La csarite si estrae in una sola miniera al mondo, in Turchia: per questa ragione è una pietra piuttosto rara. Il nome, zultanite o csarite, è un brand: non è stato stabilito dai gemmologi, ma dall’azienda proprietaria della miniera, la Milenyum Mining. È stata scoperta solo all’inizio dell’Ottocento e la difficoltà di lavorazione ne ha ritardato il successo: solo una minima parte del minerale è utilizzabile per la gioielleria ed è difficile trasformarla poi in una pietra con sfaccettature. Oggi, però, la csarite è stata utilizzata in gioielli indossati anche da molte star di Hollywood per la notte degli Oscar.

Anello con csarite
Anello con csarite

Caratteristiche. La csarite è una pietra cangiante, con tonalità che vanno dal giallo, al cognac, rosa o rosso. Le tonalità rosse più intense sono provocate da alte concentrazioni di manganese. È anche una delle poche gemme che possono cambiare colore, assieme a zaffiri, granati e alessandrite.

Durezza. La csarite ha una durezza media, al 6,5-7 sulla scala Mohs. In sostanza, è una pietra dura come la tanzanite o il peridoto, perfettamente in grado di essere utilizzata in gioielleria.

Anello in oro rosa e csarite
Anello in oro rosa e csarite

Il nome. Come accennato, zultanite o csarite sono marchi registrati dall’azienda turca che estrae la pietra. Ma il nome del minerale da cui deriva, il diasporo, nasce invece dalla parola greca diaspora, che significa sparpagliare. E questo perché la gemma sembra disperdere la luce e il bagliore.

Le top. Tempo fa l’azienda mineraria ha annunciato una gemma di questo minerale a forma di pera da 121.65 carati, tagliato da una pietra grezza di circa 430 grammi, del valore di 1 milione di dollari. È un record. In precedenza, la più grande csarite sfaccettata, sempre a forma di pera, pesava 88,49 carati. Le uniche altre pietre di csarite di dimensioni simili sono state gemme con taglio cabochon, che presentano l’effetto occhi di gatto, con cambiamento di colore. La zultanite sul mercato ha un prezzo simile a quello degli smeraldi.

Anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Evelyn Huang, anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pietra di csarite o zultanite
Pietra di csarite o zultanite
Estrazione del minerale
Estrazione del minerale

Csarite a forma di pera da 121.65 carati
Csarite a forma di pera da 121.65 carati







Tutto sul citrino




Se vi piacciono le pietre colorate, amate senza dubbio il citrino. È una delle pietre più di moda e tra le più allegre. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul citrino, che è anche la pietra del mese di novembre assieme al topazio giallo ♦

Il nome. Deriva da citron, che in francese è il frutto della pianta di limone, e parola che deriva dal latino citrus. Il frutto del limone è giallo come, appunto, il colore della pietra. Ma nell’antichità il citrino era considerato meno poeticamente quarzo giallo (e in effetti da un punto di vista scientifico è un quarzo giallo): il termine citrino per indicare questo tipo di pietra è stato introdotto solo dopo 1556. Ancora con meno appeal è la definizione di «pietra mercantile», perché un tempo si riteneva portasse fortuna negli affari.

Derek Katzenbach, citrino intagliato
Derek Katzenbach, citrino intagliato

Purtroppo, è una semplice supposizione. Il citrino era anche una pietra considerata magica, come molte altre. Nel Medioevo qualcuno aveva perfino diffuso la voce che fosse efficace per proteggere contro la peste, dal veleno dei serpenti, dai morsi di ragno e perfino dai malvagi. Probabile, però, che i poteri del citrino non abbiano funzionato con chi ha messo in giro questa sciocchezza.

Anello in oro giallo, diamanti e citrini
Gringoire, anello in oro giallo, diamanti e citrino

Colore. Come indica il nome, il citrino è una pietra di colore giallo. È praticamente impossibile, senza strumenti tecnici, distinguerlo da un topazio a occhio nudo, ma la differenza c’è: è la durezza. Per la verità, quelli che trovate in giro sono citrini scaldati: la pietra allo stato naturale ha un colore piuttosto pallido. Quando viene scaldato, invece, assume una sfumatura ambrata, quasi arancio. Piuttosto che citrino dovrebbero chiamarlo arancino, no?

Andrew Grima, anello in oro con citrino e diamanti, 1969
Andrew Grima, anello in oro con citrino e diamanti, 1969

Provenienza. Molti citrini provengono dalle miniere brasiliane, ma se andate a caccia di citrini potete provare anche in Madagascar, Zambia, Namibia, negli Urali in Russia. Spesso si trovano dove ci sono le ametiste. Ne esiste anche uno record  di 2258 carati, custodito allo Smithsonian di Washington. In generale, però, sui gioielli non superano i 25 carati .

Anello in oro con citrino e zaffiri
Leyla Abdollahi, anello in oro con citrino e zaffiri

Fate attenzione. I citrini sono belli, sì, ma si graffiano facilmente. Sono anche sensibili alla luce del sole prolungata e diretta, che può alterarne il colore. Meglio indossarli alla sera.

Come si puliscono. I gioielli con citrini si possono pulire immergendo il gioiello in una tazza di acqua tiepida, con l’aggiunta di un paio di gocce di detersivo. Dopo una decina di minuti, strofinate delicatamente il gioiello con uno spazzolino da denti con setole morbide, poi risciacquate.

Anello con citrino cesellato e diamanti
Anello con citrino cesellato e diamanti
Anello in oro con citrino intagliato a mano e zaffiri rosa
Naomi Sarna, anello in oro con citrino intagliato a mano e zaffiri rosa
Anello Cuscino con citrino
Anello Cuscino con citrino
Split Petra Ring, con citrino grezzo e levigato. Prezzo: 1280 dollari
Split Petra Ring, con citrino grezzo e levigato. Prezzo: 1280 dollari
Braccialetto in oro con citrini e diamanti
Braccialetto in oro con citrini e diamanti
Il citrino brasiliano vincitore del premio
Il citrino brasiliano
Anello con citrino centrale, topazi e-tsavorriti
Anello con citrino centrale, topazi e-tsavorriti
La collana di citrini disegnata da Robert Procop
La collana di citrini disegnata da Robert Procop