Dal corallo all’oro, dall’oro ai diamanti. Ma quelli creati in laboratorio. La storia di Lux Coral, azienda umbra nata nel 1986 su iniziativa di Domenico Antonio Cosentino, che è ancora il presidente, prosegue con il marchio Freelight Diamond, interamente dedicato a pietre sintetiche. Accanto ai tradizionali gioielli, quindi, l’impresa orafa ha fondato un paio di anni fail nuovo brand, con l’obiettivo di conquistare il crescente interesse nei confronti dei gioielli in oro, ma con diamanti dal prezzo più abbordabile.
Bisogna ricordare che, da un punto di vista chimico e ottico, i diamanti realizzati in laboratorio sono del tutto identici a quelli naturali, scovati nelle profondità della terra. Anche i diamanti frutto della tecnologia sono certificati Igi e descritti secondo le classiche 4C (cut, color, clarity e carat). La domanda di gioielli con diamanti che sono indistinguibili da quelli naturali, se non sono sottoposti a una accurata analisi in centri specializzati, è in crescita. Per questo Freelight Diamond si propone di soddisfare la richiesta con gioielli di tipo tradizionale, come i classici anelli con solitario, ma anche di pietre di colore come smeraldi, zaffiri e rubini, sempre creati in laboratorio.