Gia

Summit alla Harvard University sulla gioielleria sostenibile

Gioielleria e ambiente, società, sostenibilità si ritrovano ad Harvard. Ormai anche il mondo del lusso ha attenzione per i temi di equità e solidarietà. Una risposta è la prima collaborazione tra The Responsible Jewellery Council (RJC), The Mineralogical and Geological Museum della Harvard University (MGMH) e il Gemological Institute of America (Gia). La collaborazione si riflette in un evento in programma il 23 giugno all’Università di Harvard, a Cambridge, Massachusetts. Tre leader si riuniscono per esplorare le sfide, le opportunità e il futuro della pratica responsabile allo State of the Art Jewelry Summit.

Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist
Metamorphosis, spilla by Wallace Chan. Courtesy of the artist

Il cambiamento climatico e le sue implicazioni sulla catena di approvvigionamento, il business della tecnologia e l’evoluzione delle aspettative dei consumatori: questa giornata unica di tavole rotonde e presentazioni di esperti globali, accademici e artisti condivideranno preziose informazioni sul valore e sul desiderio che alimentano i gioielli responsabili. Anche i diritti umani, il rischio e il conflitto sono presenti e la giornata si concluderà con i rappresentanti del progetto Young Diamantaires che discuteranno del futuro del settore attraverso gli occhi di coloro che lo erediteranno.
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog
Expertise al laboratorio Gia di Bangkog

Tre donne ospiteranno il summit: Melanie Grant, Direttrice Esecutiva RJC, Susan Jacques, Presidente e Ceo Gia, e Raquel Alonso-Perez Ph.D, Curatrix, MGMH presso l’Università di Harvard. La line-up dei relatori comprende l’artista-gioielliere e inventore Wallace Chan, il presidente e amministratore delegato di Lucara Diamond, Eira Thomas, il professore di scienze ambientali e ingegneria ad Harvard, Dan Schrag, che terrà il discorso di apertura.
Miniera di Chivor, in Colombia
Miniera di Chivor, in Colombia

RJC lancerà il suo primo toolkit Esg (acronimo di Environmental, Social and Governance) al summit, che sarà disponibile gratuitamente per tutti i partecipanti. È un progetto per l’applicazione di concetti come ambiente, sociale e governance alle aziende di gioielleria a livello globale. Il summit riunirà tutti i settori dell’industria delle gemme e della gioielleria per plasmare un approccio collettivo e la comprensione della gioielleria responsabile. Ci sarà la possibilità di fare rete, fare brainstorming, ascoltare e imparare dai leader attuali e futuri in uno dei centri di apprendimento più importanti al mondo, l’Università di Harvard.
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok
Analisi al laboratorio Gia di Bangkok

Sono entusiasta che l’MGMH dell’Università di Harvard stia ospitando il suo primo Summit sulla gioielleria responsabile in collaborazione con RJC e Gia. La nostra missione è unire arte, scienza e industria in modo da poter affrontare insieme il futuro. La crescita deve essere più che economica.
Raquel Alonso-Perez, curatrice del Museo mineralogico e geologico, Università di Harvard

Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation
Collana di by Charlotte Ehinger-Schwarz, 1876. Courtesy of the Tanzanite Foundation

Le radici di Lucy G.




Matera è una delle più belle città italiane. Ma per secoli è stata anche una delle più povere e dimenticate del Sud. Acqua passata. Matera ospita da oltre un secolo (dal 1899) anche la gioielleria della famiglia Loglisci. E oggi Giuliana Loglisci, giovane discendente del fondatore di quella gioielleria, porta in giro per il mondo la sua creatività. La giovane designer ha fondato addirittura due brand: Lucy G e Pop Colors by Lucy G. Il primo è un marchio di gioielleria accessibile, ma di qualità, il secondo punta tutto su gemme colorate. Sono gioielli moderni, vivaci, veloci.

Anello in oro bianco 9 carati con diamanti e rubini
Anello in oro bianco 9 carati con diamanti e rubini

Lo stile è molto lontano dalle atmosfere antiche della sua terra natale. Anche perché la designer ha una storia a 18 carati: si è trasferita a Londra per due anni, dove ha studiato al Gemological Institute of America (Gia). Nel 2014 si è poi trasferita a Bangkok, per completare la sua formazione gemmologica. Una capacità che si è tradotta in un lavoro come gemmologa in un’azienda. Prima di tornare in Italia ha deciso di aprire il suo brand Lucy G. Jewelry con base in Tailandia. Trasferita a Milano, Giuliana Loglisci ha bruciato le tappe: oggi conta 14 rivenditori autorizzati in Italia e in Europa. Le collezioni sono colorate, con gemme naturali, diamanti e smalti montati su oro 9 e 18 carati. Pop Colors by Lucy G è, invece, un’altra storia e ne parleremo in un altro articolo.

Anello in oro giallo 18 carati con tormalina paraiba, smeraldi e diamanti
Anello in oro giallo 18 carati con tormalina paraiba, smeraldi e diamanti
Orecchini in oro rosa con diamanti, zaffiri e smalto
Orecchini in oro rosa con diamanti, zaffiri e smalto
Orecchini in oro bianco 9 carati, diamanti e rubini
Orecchini in oro bianco 9 carati, diamanti e rubini
Giuliana Loglisci
Giuliana Loglisci

Anello in oro rosa 9 carati con zaffiri e smalto
Anello in oro rosa 9 carati con zaffiri e smalto







Le avventure preziose di Lauren Craft

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Le incursioni tra le diverse anime del mondo di Lauren Croft, che per i suoi gioielli trae ispirazione dai suoi viaggi  ♦
Abbinamenti inconsueti, pietre esotiche, oro e argento rodiato nero per Lauren Craft, creatrice di gioielli diplomata Gia, con un passato come redattrice di moda. La designer ha lavorato anche per Alexis Bittar, uno dei marchi più conosciuti del settore negli Usa. In cinque anni i pezzi della designer texana che si è trasferita a New York, sono diventati famosi perché tra i preferiti di celebrità come Charlize Theron, Jennifer Anniston, Miranda Lambert, Sheryl Crow, Rose Byrne, e Nicole Richie.

Anello in oro rosa 18 carati con diamanti taglio baguette
Anello in oro rosa 18 carati con diamanti taglio baguette

Come fonte principale fonte di ispirazione i viaggi e il mare tra Sardegna e Caraibi, ma nella sua ultima collezione c’è molto della tradizione della gioielleria classica. Oro a 18 o 14 carati, rosa e bianco, diamanti a pavé o con dimensioni generose, anelli particolarmente elaborati dal punto di vista del design, ma allo stesso tempo con linee pulite, moderne e morbide: i gioielli di Lauren Croft possono essere indossati indifferentemente per occasioni non convenzionali o assieme a un abito da cerimonia: scegliete voi.

Anello in oro rosa 14 carati e diamanti baguette
Anello in oro rosa 14 carati e diamanti baguette
Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti
Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti
Collana in oro bianco 14 carati, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco 14 carati, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro rosa 18 carati e pavé di diamanti
Orecchini in oro rosa 18 carati e pavé di diamanti
Orecchini in oro bianco 18 carati e diamanti baguette
Orecchini in oro bianco 18 carati e diamanti baguette

Anello in oro bianco rodiato nero e diamanti
Anello in oro bianco rodiato nero e diamanti







50 sfumature di diamante grigio

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Tutto quello che dovete sapere sui diamanti di colore grigio e sulle tante sfumature che possono avere ♦

I diamanti bianchi sono un classico. Quelli colorati sono di moda. Ma i diamanti grigi sono di tendenza. C’è un unico problema: i diamanti grigi sono rari, molto rari. Ma sono considerati molto chic, anche perché sono perfetti da abbinare ad altri colori: il grigio è una sfumatura che riesce a convivere con tutte le altre, oltre che da sola. Un diamante di colore grigio, infatti, è adatto a essere abbinato a qualsiasi abito e può essere indossato in qualsiasi ora del giorno.

Collana di Monique Péan con diamanti grigi chiari
Collana di Monique Péan con diamanti grigi chiari

Caratteristiche. I diamanti grigi sono estratti in India, Russia, Sud Africa e Australia. Per i chimici il colore grigio deriva da un’alta concentrazione di idrogeno o di boro. Ma non solo: spesso i diamanti grigi hanno sfumature diverse, dovute a una leggera influenza di altri elementi minerali. Possono esserci, infatti, diamanti grigi che tendono all’azzurro, al verde, al beige. I più ricercati, però, sono proprio quelli grigi, non neri e neppure incolori.

De Beers, anello con diamante grigio taglio marquise
De Beers, anello con diamante grigio taglio marquise

Infatti, secondo il Gia (Gemological Institute of America), esistono molti tipi di diamanti grigi, anche con colorazioni supplementari. Ci sono i Gray Purple (grigi-viola), Gray-Blue (grigio-azzurri), Gray-Green (grigio-verdi) e così via. Inoltre, i diamanti grigi sono catalogati anche per l’intensità del colore: Light Gray, Fancy Light Gray, Fancy Gray, Fancy Dark Gray, e Fancy Deep Gray. Le tonalità più comuni secondo il Gia sono giallo, verde, blu e viola. L’occhio umano, d’altra parte, può distinguere circa 500 tonalità di grigio. Difficile però che capiti di vedere così tanti diamanti di questo colore…

Diamante grigio tendente all'azzurro
Diamante grigio tendente all’azzurro

Il costo. Il prezzo dei diamanti è determinato dal colore, ma anche dalla chiarezza e, ovviamente, dalla dimensione. Anche per i diamanti grigi valvono le famose quattro C che servono a classificare i diamanti. In generale, i diamanti grigi costano un po’ meno di quelli dai colori vivaci, come giallo o rosa. E costano meno, in media, anche di quelli incolori.  Federico Graglia

 

Anello Amulet, oro rosa, diamante grigio
Rachel Boston, anello Amulet, oro rosa, diamante grigio
Anello con la figura dell'occhio in oro rosa e diamanti neri e grigi
Bee Goddess, anello con la figura dell’occhio in oro rosa e diamanti neri e grigi
Anello con diamanti grigi e opale
Suciyan, anello con diamanti grigi e opale
Anello Neraviglia, linea Gioia. Zaffiri neri e diamanti grigi
Al Coro, anello Neraviglia, linea Gioia. Zaffiri neri e diamanti grigi
Anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti neri e grigi
Anello della collezione Just Rebel Star, in oro nero e diamanti neri e grigi
Spilla con diamante grigio-azzurro venduta da Christie’s
Spilla con diamante grigio-azzurro venduta da Christie’s
Anello con diamante grigio taglio marquise
Anello con diamante grigio taglio marquise
Maurizio Pintaldi, anello con diamanti grigi e neri
Maurizio Pintaldi, anello con diamanti grigi e neri
Moussaieff, anello con diamante grigio taglio smeraldo di 11 carati
Moussaieff, anello con diamante grigio taglio smeraldo di 11 carati

Le scale di grigio dei diamanti
Le scale di grigio dei diamanti







Quanto conta la chiarezza di un diamante?

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Quanto conta la chiarezza nella valutazione di un diamante? Ecco come scoprire qual è il grado di chiarezza ♦︎

Facciamo chiarezza sui diamanti. E non è un modo di dire: la chiarezza è una delle famose quattro C che definiscono la qualità di un diamante assieme al peso (carati), al colore (color) e al taglio (cut, in inglese). Insomma, è un aspetto al quale fare molta attenzione quando si acquista una pietra oppure un gioiello con un diamante. La chiarezza potrebbe compromettere il valore della pietra, anche se gli altri tre parametri citati sono ottimi. Per fortuna quando acquistate un gioiello con diamante potete chiedere anche un certificato che elenca la classificazione della pietra.

Ecco, quindi, che cosa guardare per sapere qual è il grado di chiarezza del vostro diamante e che cosa significano le sigle che compaiono sul certificato.

La scala della chiarezza secondo il Gia
La scala della chiarezza secondo il Gia

La scala della chiarezza

La chiarezza di un diamante riguarda il suo grado di trasparenza. Se la pietra non ha impurità al suo interno otterrà il voto più alto. Se all’interno della pietra compaiono piccole o grandi inclusioni, cioè impurità imprigionate nel minerale, avrà un voto più basso. La scala parte da Flawless (FL), la pietra senza difetti, e va fino a Included 3 (I3) cioè con gravi impurità all’interno. Questa scala di valore è quella adottata dall’autorevole Gia, Gemological Institute of America, ovvero il più noto centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti d’America, fondato nel 1931 da Robert Shipley in California.

Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA di de Grisogono
Il diamante taglio smeraldo, da 163,41 carati, D flawless e di tipo IIA di de Grisogono

Quanto è importante la chiarezza?

È molto importante. Prima di tutto perché una migliore chiarezza si traduce in riflessi perfetti della luce e, quindi, in un diamante più brillante. Inoltre, le impurità, se molto accentuate, potrebbero nel tempo compromettere la struttura stessa del diamante. Premesso questo, bisogna aggiungere che un diamante completamente privo di inclusioni è molto, molto raro. Di solito le imperfezioni non sono visibili a occhio nudo, ma bisogna ingrandire la pietra almeno dieci volte (lo standard utilizzato dai gioiellieri) per scorgere le inclusioni.

Laurence Graff con il più grande diamante taglio brillante (102 carati) internally flawless
Laurence Graff con il più grande diamante taglio brillante (102 carati) internally flawless

Che cosa significano i gradi di chiarezza?

Le inclusioni difficilmente si possono individuare a occhio nudo, tranne in pietre molto grandi e con difetti accentuati. A questo punto la scelta è una questione di gusti: una pietra con chiarezza bassa, cioè con inclusioni, può avere un prezzo notevolmente minore di un diamante super trasparente: insomma, potete scegliere una pietre un po’ più grande per lo stesso prezzo di una piccola, ma con chiarezza massima. Difficilmente qualcuno se ne accorgerà, tranne al momento di una vendita. Un buon compromesso potrebbe essere quello di scegliere una via di mezzo, cioè un diamante con classificazione Vs1 o Vs2. Se, invece, volete proprio andare sul sicuro e puntate ad acquistare un gioiello con diamante anche come forma di investimento (a lungo termine), puntate su una pietre classificata da FL a VVS1. Gli esperti sconsigliano, invece, diamanti con purezza SI3 in quanto sono probabilmente pietre equivalenti al grado I1 o I2, in cui le inclusioni sono troppo evidenti: si tratta di diamanti di bassa qualità.

Diamante fancy con piccole inclusioni
Diamante fancy con piccole inclusioni

Flawless e Internally Flawless

Nella descrizione di un diamante potreste imbattervi nelle definizioni Flawless e Internally Flawless. Che significano? Flawless significa che il diamante è senza inclusioni o imperfezioni visibili con un ingrandimento di dieci volte, Internally Flawless solo che nessuna inclusione è visibile.

collana Art Deco con ciondolo composto da un diamante eccezionale (colore D, Internally Flawless) di 16,24 carati, all'asta da Christie's
Collana Art Deco con ciondolo composto da un diamante eccezionale (colore D, Internally Flawless) di 16,24 carati, all’asta da Christie’s

Che cosa sono le inclusioni?

Sono elementi di diverso tipo. Possono essere minuscoli cristalli, aghi, imperfezioni con la forma di piume, nuvole, punti, dentelli). Basta una sola di queste quasi invisibili inclusioni per far scendere il diamante nella scala della chiarezza. In generale, per esempio, un diamante classificato VVS1 ha almeno una inclusione puntiforme, se è VVS2 ne almeno due. Naturalmente, non tutte le inclusioni hanno lo stesso effetto sul diamante. Le inclusioni trasparenti sono preferibili alle inclusioni bianche, che a loro volta sono meno dannose delle inclusioni scure. Il peggio sono le inclusioni scure e centrali nei gradi SI1. Una delle inclusioni più comuni è descritta come nuvola. In realtà piccole nuvole composte da diversi punti generalmente non hanno alcun effetto sull’aspetto del diamante. La cosiddetta piume è, invece, una micro fessura che tocca, ma non compromette la superficie del diamante. Una piccola fessura non ha alcun impatto, mentre una più grande può essere pericolosa sul lungo termine, fino a compromettere la solidità della pietra. Questi sono i diffetit più diffusi, ma in realtà ce ne sono molti altri, come la granulosità.

Anello in oro con diamanti con inclusioni
Anello in oro con diamanti con inclusioni

Come scegliere?

Un certificato gemmologico è il primo aspetto da considerare. Inoltre, valutate se il gioiello con diamante potrebbe essere messo in vendita prima o poi, oppure rimanere in famiglia. Infine, l’aspetto più importante: guardate bene il diamante. Osservatelo da una distanza di 30-40 centimetri, tenendolo con una pinzetta o, se montato su un anello, afferrate il cerchio. Mettete a fuoco e osservatelo bene in controluce, verso una fonte luminosa. Che cosa vedete? La scelta sta a voi.




Diamante con piccole inclusioni
Diamante con piccole inclusioni
Diamante taglio a cuore di 15,87 carati
Diamante taglio a cuore di 15,87 carati, colore D, senza inclusioni
Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni
Anello di platino con diamante da 9,13 carati. Colore D, privo di inclusioni
orecchini
Orecchini con diamanti a taglio circolare colore D, privi di inclusioni, di 22,60 e 22,31 carati, venduti per 8,565 milioni dollari
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless. Stima: 9-14 milioni di dollari  
Anello con diamante rosa taglio a pera Fancy Intense da 13,20 carati, Internally Flawless

Diamante da 100.20 carati, D color, Internally Flawless, type IIa. Stima: 18 - 23 milioni di euro, venduto a 20, 6 milioni di euro
Diamante da 100.20 carati, D color, Internally Flawless, type IIa. Stima: 18 – 23 milioni di euro, venduto a 20, 6 milioni di euro







Kent Raible, american style

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Le opere di oreficeria di Kent Raible al Gia, tra gotico e barocco americano.

Tempo fa una sua opera è stata esposta al Gia, il Gemological Institute of America. Opera è la parola giusta, perché quelli di Kent Raible non sono semplici gioielli, ma piccoli labirinti di oreficeria, tra neo gotico americano, come quello ritratto nel famoso quadro di Grant Wood, e un barocco ottocentesco, un po’ stile impero. Insomma, virtuosismo ed eclettismo a braccetto. Lo stile fa storcere la bocca a chi ama le linee semplici della gioielleria moderna, le forme del design nordico, le linee condite da geometrie elementari.

Orecchini con zaffiro rosa , tormalina, tanzanite, zaffiro blu
Orecchini con zaffiro rosa , tormalina, tanzanite, zaffiro blu

Raible fa tutto il contrario: intarsi, volumi che si moltiplicano, metalli incisi, anelli che racchiudono un altro anello. Il tutto montato con oro giallo dal sapore vagamente indiano. Quello che è considerato uno dei maestri dell’oreficeria made in Usa ha iniziato la sua carriera nel 1973. In gran parte autodidatta, Kent è anche andato all’estero per due anni, in Germania, per affinare le tecniche di lavorazione. I suoi gioielli sono esposti anche in musei, come lo Smithsonian. Rudy Serra

Anello cocktail con granato verde, diamanti, oro 18 carati
Anello cocktail con granato verde, diamanti, oro 18 carati
Pendente a forma di conchiglia in oro con zaffiro blu
Pendente a forma di conchiglia in oro con zaffiro blu
Collana con pendente in oro pietra luna, diamanti, crisocolla
Collana con pendente in oro pietra luna, diamanti, crisocolla
Collana con pendente in oro, rubini e granati
Collana con pendente in oro, rubini e granati
Orecchini in oro 18 carati con zaffiro blu e diamanti
Orecchini in oro 18 carati con zaffiro blu e diamanti
Anello Flower in oro 18 carati, zaffiro, diamanti
Anello Flower in oro 18 carati, zaffiro, diamanti
Anello cocktail con  diamanti cognac, pietra sole, oro 18 carati
Anello cocktail con diamanti cognac, pietra sole, oro 18 carati

Anello in oro e rubini realizzato per un progetto dell'American Jewelry Design Council
Anello in oro e rubini realizzato per un progetto dell’American Jewelry Design Council







Allarme diamanti falsi

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Attenti alla frode: aumenta il numero di diamanti sintetici che sono proposti in modo fraudolento come naturali ♦

Allarme diamanti. Gli esperti segnalano un’impennata di diamanti sintetici spacciati come veri. Tempo fa un buon numero di questo diamanti fake sono stati individuati dal Gemological Institute of America in India. Il Gia, infatti, ha scoperto un numero insolitamente elevato di diamanti sintetici non dichiarati, che erano mescolati con diamanti naturali.

Leggi anche: Riconoscere se un diamante è vero

Falsio diamante
Falso diamante

Per la precisione, sono stati individuati ben 101 diamanti sintetici in un pacco di 323 pietre dal laboratorio di Mumbai del Gia. Tutti di piccole dimensioni: da 0.014 a 0.015 carati. Il problema è che prima del servizio di analisi del Gia quante pietre finte sono state certificate come autentiche prima di questa data? Non è, infatti, la prima volta che una frode cade nella rete: la prima grande scoperta di pietre sintetiche non dichiarate è avvenuta già nel maggio 2012 , quando diverse centinaia di diamanti CVD sono stati inviati al Gemological Institute (IGI) di Anversa e Mumbai, con l’obiettivo di essere certificati come diamanti naturali.

Esame di un diamante in India
Esame di un diamante in India

Anche questi diamanti finti sono stati creati con la tecnica chiamata CVD (non è l’unico sistema): è un acronimo che indica la tecnica che consente di fabbricare diamanti con la deposizione di vapore chimico. In sostanza, una miscela di idrogeno e metano è sottoposta ad altissime temperature (circa 900 gradi). A quel punto le molecole scisse e trasformate in elementi di carbonio sono fatte depositare su un minuscolo elemento di silicio, tungsteno, molibdeno, carburo di silicio, nitruro di silicio o vetro di quarzo. I cristalli che si formano hanno la stessa consistenza e aspetto di quelli di un diamante naturale. Il processo è costoso, ma per i diamanti di piccole dimensioni è estremamente conveniente. Tranne per chi crede di acquistare un diamante naturale.

Quello scoperto in India non è stato l’unico caso di frode: secondo quanto racconta un’inchiesta della BBC, per esempio, sul sito di e-commerce Alibaba, per esempio, sono state scoperte inserzioni pubblicitarie che offrivano diamanti sintetici come naturali.

Verifica dei diamanti in India
Verifica dei diamanti in India

Questo tipo di frodi preoccupa le grandi aziende minerarie. La risposta potrebbe essere l’uso della blockchain, una tecnologia che garantisce l’autenticità di una qualsiasi transazione e permette di risalire all’origine di qualsiasi oggetto o vendita che sia registrata su questa piattaforma. Everledger in Australia e Tracr di De Beers sono esempi dell’utilizzo della tecnologia blockchain. Anche il gigante russo del mining di diamanti Alrosa ha annunciato lo scorso autunno che si unirà alla piattaforma Tracr. Problema risolto? Purtroppo no: non tutti i diamanti montati sui gioielli in vendita provengono da questi grandi produttori. Federico Graglia

Diamanti sintetici
Diamanti sintetici
Diamanti sintetici
Diamanti sintetici







Arriva il diamante Frankenstein





Scoperto in Usa un diamante Frankenstein, metà naturale e metà artificiale ♦︎

Come nei film horror o, se preferite, di fantascienza, anche nella gioielleria si avanza un ibrido. No, non si tratta di uno zombie o di un designer-robot. È quello che potremmo definire il diamante Frankenstein. Non è una pietra dotata di voce, ma un ibrido tra gemma naturale e artificiale.

Il diamante composito naturale-artificiale
Il diamante composito naturale-artificiale

A scoprirla sono stati gli esperti del Gemological Institute of America. Il Gia, infatti, ha individuato un diamante naturale che, però, è stato rivestito con uno strato artificiale in laboratorio. Obiettivo: aggiungere peso e migliorato il colore del diamante. Questo significa che presto sul mercato non si troveranno solamente i diamanti dichiaratamente creati in laboratorio, ma anche quelli compositi. Come classificarli? Naturali o artificiali? Mancano regole a tutela del consumatore, ma anche dei gioiellieri che potrebbero essere tratti in inganno.

Frankenstein. Be', non assomiglia a un diamante
Frankenstein. Be’, non assomiglia a un diamante

Il diamante scoperto dal Gia, per esempio, ha i classici difetti dei diamanti naturali, che ne garantiscono l’origine, ma anche tracce di boro e di azoto, che raramente si osservano insieme in diamanti naturali. Il diamante, taglio cuscino e di colore bluastro grigio-verdastro, pesa 0,64 carati. L’immagine della corona ha rivelato un colore tipico dei diamanti cresciuti utilizzando il processo di deposizione chimica a vapore, uno dei metodi per creare diamanti artificiali. E una vista laterale mostra uno strato distinto tra il substrato naturale e la porzione aggiunta. Insomma, non è stato facile individuare la pietra meticcia. Quanti altri diamanti Frankenstein ci sono in circolazione? Federico Graglia




Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Courbet, alta gioielleria, anello con diamanti fancy yellow sviluppati in laboratorio. Il prezzo è di 29.000 euro
Courbet, alta gioielleria, anello con diamanti fancy yellow sviluppati in laboratorio. Il prezzo è di 29.000 euro
Ispirati alle forme poetiche scultoree di orchidee e magnolie, gli orecchini sono realizzati a mano in oro bianco 18 carati Fairtrade, con 349 diamanti da laboratorio per 15,39 carati
Ispirati alle forme poetiche scultoree di orchidee e magnolie, gli orecchini sono realizzati a mano in oro bianco 18 carati Fairtrade, con
349 diamanti da laboratorio per 15,39 carati
Anello ispirato alle fioriture eterne e alle farfalle danzanti del poetico Giardino Inglese. Lavorato a mano in oro bianco 18k Fairtrade, con 184 diamanti da laboratorio Diamond Foundry, per 6,84 carati
Anello ispirato alle fioriture eterne e alle farfalle danzanti del poetico Giardino Inglese. Lavorato a mano in oro bianco 18k Fairtrade, con 184 diamanti da laboratorio Diamond Foundry, per 6,84 carati







Nuova pagella per i diamanti artificiali

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Diamanti artificiali classificati come le pietre naturale: lo ha deciso l’autorevole Hrd Antwerp ♦︎

Hrd Antwerp è diventata la principale autorità di oggi nella certificazione dei diamanti. Oltre che ad Anversa, questa istituzione ha laboratori anche a Mumbai e Istanbul, che utilizzano la tecnologia più sofisticata e fanno affidamento sulla vasta esperienza del dipartimento di ricerca interno. Ora Hrd Antwerp ha deciso di compiere un passo che farà discutere: ha iniziato a valutare i diamanti prodotti in laboratorio con lo stesso metodo di quelli naturali. I diamanti sintetici, insomma, saranno classificati secondo i criteri comuni alle pietre naturali per stabilire colore e chiarezza.

Non è un’iniziativa di poco conto: significa compiere un altro passo verso equiparare i diamanti sintetici a quelli naturali.

Analisi di un diamante
Analisi di un diamante

Per il colore, in precedenza i diamanti sintetici erano classificati solo in cinque gradi. Un diamante sintetico era classificato quindi come incolore, quasi privo di colore, debole, molto leggero e leggero. Ora, invece, si passa alle 13 categorie utilizzate per i diamanti naturali, che vanno da D (il più incolore) a M, più NO, PR e SZ. Stesso discorso per la chiarezza: si passa da cinque gradi ai dieci che sono applicati ai diamanti naturali.

La scelta dell’istituto belga costituisce una nuova tappa nella diatriba che verte su come classificare i diamanti nati in laboratorio. Il Gemological Institute of America, Gia, per esempio, finora ha continuato a utilizzare una scala di valutazione limitata, che non considera le canoniche 4 C, dato che il mix della composizione chimica della pietra naturale è leggermente diverso. Ma ha anche prospettato un cambiamento nel prossimo futuro. Seguirà le orme di Hrd Antwerp? Federico Graglia


Anello di fidanzamento Venus in oro giallo e diamante sintetico taglio brillante
Anello di fidanzamento Venus in oro giallo e diamante sintetico taglio brillante

Anello Tyche in oro bianco e diamante sintetico taglio smeraldo
Anello Tyche in oro bianco e diamante sintetico taglio brillante
Diamante sintetico
Diamante sintetico

Solitaire con diamante sintetico. Costa 252 dollari
Solitaire con diamante sintetico. Costa 252 dollari

Diamanti all'ingrosso
Diamanti all’ingrosso







Le gemme viste da vicino di Paolo Costagli





Pietre dai colori vividi, ma anche semplici gioielli in oro: il design di Paolo Costagli, da Firenze a New York.

Firenze, 1966: Paolo Costagli nasce da genitori veneti. New York, 2016: Paolo Costagli è premiato all’InDesign Award per la sua collezione Eternity. Che cosa è successo nel frattempo? Tante cose. Il designer italiano ha lasciato Firenze e si è trasferito in California, dove ha studiato al Gemological Institute of America. Non solo. Ha deciso di approfondire la conoscenza delle pietre direttamente nelle miniere della Colombia.

Anello con tormalina menta e tanzanite su oro bianco
Anello con tormalina menta e tanzanite su oro bianco

I ricordi dell’arte italiana del Rinascimento unita con l’esperienza di esperto gemmologo ha trasformato Paolo Costagli in un gioielliere con base a New York che propone pezzi unici che uniscono i due mondi: i colori delle gemme, cercate con pazienza e dedizione, più un’architettura preziosa che circonda le pietre. Peridoti, citrini, ametiste, tormaline, granati, oltre che diamanti e rubini, sono alla base delle sue composizioni semplici, ma inconfondibili. Il suo negozio è in Medison Avenue e i prezzi dei suoi gioielli sono in linea con quello che si si può aspettare. La capsule collection Eternity, per esempio, è composta da una serie di anelli con prezzi che oscillano da 6000 a 49.000 dollari. Ma le linee di gioielli più semplici, solo in oro, hanno un costo decisamente più basso. Giulia Netrese




Anello Valentina in oro bianco e topazio
Anello Valentina in oro bianco e topazio
Bracciale Brillante in oro rosa 18 carati
Bracciale Brillante in oro rosa 18 carati
Orecchini in oro giallo 18 carati
Orecchini in oro giallo 18 carati
Orecchini in oro rosa 18 carati e diamanti
Orecchini in oro rosa 18 carati e diamanti
Anello in oro bianco con acquamarina taglio ovale e diamanti
Anello in oro bianco con acquamarina taglio ovale e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti e spessartite
Anello in oro bianco, diamanti e spessartite
Anello in oro bianco con spirale di diamanti neri
Anello in oro bianco con spirale di diamanti neri
Anello Eternity con rubellite e tormalina. Prezzo: 20.000 dollari
Anello Eternity con rubellite e tormalina
Orecchini Orbit, oro e diamanti
Orecchini Orbit, oro e diamanti







Allarme diamanti sintetici

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Aumenta il numero dei diamanti sintetici venduti come naturali.

Ultime notizie dal mondo dei diamanti: quelli sintetici sono sempre più simili a quelli naturali. Tanto che ormai anche i laboratori gemmologici fanno fatica a distinguerli. Non solo: ce ne sono sempre di più in circolazione non dichiarati, così chi vi assicura che il solitaire che avete al dito sia autentico? L’allarme non arriva da gossip o dalle chiacchiere che si leggono sui social network, ma direttamente dal Gemological Institute of America, il più accreditato istituto di analisi delle pietre preziose.

Il Gia, infatti, tempo fa ha reso noto di aver trovato sul mercato di Hong Kong un diamante non dichiarato da 5 carati, sintetico, di una qualità che lo rende difficilmente distinguibile da un diamante vero.

Anello con diamante sintetico di Diamond Foundry
Anello con diamante dichiaratamente sintetico di Diamond Foundry

Non solo: finora i diamanti sintetici erano piccoli, ma 5 carati costituisce un record. Il Gia ha classificato il diamante sintetico con colore equivalente a J e chiarezza VS2, cioè paragonabile a una pietra vera di alta qualità. Non sono state trovate tracce, inoltre, di quelle inclusioni nere, che sono spesso contenute nei diamanti sintetici. Gli esperti della Gia sostengono che se il diamante fosse stato esaminato al microscopio sarebbe stato classificato come naturale. È stato individuato, invece, solo grazie a un minuzioso esame spettroscopico: una tecnologia piuttosto costosa, che chi acquista pietre preziose potrebbe ritenere superflua.

Questa scoperta getta un’ombra sul mercato: quanti diamanti sintetici non dichiarati ci sono in giro, si chiedono gli esperti del Gia? India e Cina sono i due mercati più a rischio, ma non si può escludere che anche in Europa e negli Usa arrivino diamanti sintetici spacciati come naturali. Lo prova la statistica: il Gia ha esaminato uno stock di 3005 diamanti scelti a caso. Di questi tre si sono rivelati finti, cioè sintetici. E un commerciante ha ammesso che la tolleranza nella compravendita è 1-2% di diamanti sintetici non dichiarati. Una percentuale che inizia a essere significativa e potrebbe aumentare con il tempo. Federico Graglia





Diamanti sintetici
Diamanti sintetici

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Diamante blu sintetico da 10 carati

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Anello con diamanti sintetici, argento, placcato rodio

Pietre prodotte da New Diamond Technology
Pietre sintetiche prodotte da New Diamond Technology
Anello Alone di stelle, con diamante sintetico e oro di Anouk. Prezzo: 2.200 dollari
Anello Halo di stelle, con diamante sintetico e oro di Anouk. Prezzo: 2.200 dollari

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Cristalli di diamante sintetico







Da Christie’s un rosa da 50 milioni

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Un eccezionale diamante rosa da 19 carati in vendita da Christie’s a Ginevra ♦︎

Se vi piace il rosa segnatevi questa data sul calendario: 13 novembre 2018. Quel giorno Christie’s Geneva presenterà The Pink Legacy, il più grande e raffinato diamante Fancy Vivid Pink mai offerto all’asta dalla casa londinese. Il diamante pesa quasi 19 carati, ha un taglio rettangolare e sarà messo in vendita al Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra. La pietra proviene dalla famiglia Oppenheimer ed è stimato tra 30 e 50 milioni di dollari. The Pink Legacy sarà esposto in un tour mondiale prima di essere messo all’asta.

Il diamante è stato giudicato di tonalità Vivid, il più alto livello di colorazione per un diamante, dal Gemological Institute of America.

The Pink Legacy
The Pink Legacy

I diamanti colorati Vivid sono le gemme con una maggiore saturazione. Il taglio rettangolare è tradizionalmente utilizzato per le pietre bianche. Ma anche il peso che è considerato eccezionale: la maggior parte dei diamanti rosa di questo colore pesa meno di un carato. The Pink Legacy è anche internamente molto puro: un altro aspetto estremamente raro nei diamanti rosa, dove il colore è formato dalla pressione e dallo slittamento del reticolo cristallino che tipicamente causa imperfezioni nella pietra. Inoltre, si classifica come un diamante di tipo IIa, con poco o nulla azoto all’interno, come solo meno del 2% delle gemme. Le pietre di tipo IIA sono alcuni dei diamanti chimicamente più puri, spesso con trasparenza e brillantezza eccezionali. Uno dei diamanti rosa più celebrati è il Williamson, trovato nella miniera Williamson situata in Tanzania nel 1947. Fu regalato come regalo di nozze dal Dr. John Williamson, il proprietario della miniera, alla Regina (allora Principessa) Elisabetta.

Il diamante Pink Legacy in un anello
Il diamante Pink Legacy in un anello

I diamanti rosa sono tra i più ambiti dai collezionisti. Finora solo quattro diamanti rosa Vivid di oltre dieci carati sono stati messi in vendita all’asta. Il massimo è stato raggiunto nel novembre 2017, quando Christie’s Hong Kong ha venduto The Pink Promise, un diamante rosa vivido a forma ovale di poco meno di 15 carati per 32,5 milioni di dollari, che ha stabilito e rimane il prezzo record d’asta mondiale per carato per ogni diamante rosa. Federico Graglia





The Pink Promise, diamante ovale fancy vivid pink diamond di 14.93 carati. Venduto per 32,163 milioni di dollari a Hong Kong
The Pink Promise, diamante ovale fancy vivid pink diamond di 14.93 carati. Venduto per 32,163 milioni di dollari a Hong Kong

Anello con diamante rosa venduto nel 2015 da Christie's a Ginevra
Anello con diamante rosa venduto nel 2015 da Christie’s a Ginevra

The Perfect Pink, diamante rosa venduto per 23,3 milioni di dollari
The Perfect Pink, diamante rosa venduto per 23,3 milioni di dollari