Come spendere il meno possibile per un anello con diamante?
Se volete acquistare un anello, ecco i consigli per non spendere troppo e scegliere bene. Quando regalate un anello di fidanzamento o, comunque, un gioiello importante alla propria compagna, fidanzata o moglie, non dovete essere taccagni. Un gioiello dura nel tempo ed è qualcosa che lei guarderà spesso, e penserà a voi ogni volta (o quasi) che lo indossa. Insomma, è meglio mettere mano al portafogli e scegliere bene. Inoltre, tenete conto che state per regalare (o acquistare) un oggetto prezioso: è un piccolo investimento che potrebbe diventare utile in caso di difficoltà. Sarà più facile vendere un anello con un bel diamante, di buona fattura, piuttosto che un anello da pochi euro o dollari.
Questo, però, non significa essere sciocchi. Un acquisto può essere fatto in modo intelligente, perché bisogna spendere bene i propri soldi. Ecco quindi, qualche consiglio sulla scelta dell’anello: come ottenere il massimo dal vostro budget e spendere il meno possibile. Cioè, spendere il giusto, senza buttare via i soldi. Perché ci sono aspetti che è necessario valutare quando si acquista un anello (ma vale anche per un un altro tipo di gioiello) con diamante. Ecco tre aspetti di cui tenere conto.
1 La scelta del metallo. Il classico oro bianco, giallo o rosa a 18 carati è il metallo più utilizzato per gli anelli. Ma se volete spendere meno, l’argento ben lucidato è una buona alternativa. Certo, tenete conto che avrà necessità di manutenzione: deve essere pulito spesso, perché si appanna più facilmente e tende a ossidarsi. E quando diventa nero o verde l’argento non fa una buona impressione. Un’alternativa è scegliere un anello in oro, ma con un minore numero di carati: si può scendere fino a 9 carati, il minimo per essere considerato ancora oro. Il prezzo, in questo caso, si abbassa notevolmente. Ma è pur sempre oro, anche se in una percentuale minore rispetto, per esempio, a 18 carati. L’oro a 9 carati è composto per 37,5% da oro puro e per il 62,5% da altri metalli, come argento o rame. Un anello in oro a 18 carati, invece, è per il 75% composto da oro puro. Attenzione, però: in realtà per un anello con diamante il costo dell’oro incide relativamente poco sul prezzo totale, quello che costa davvero tanto è il peso della pietra. Un’altra alternativa per spendere ancora meno è cercare un anello di design che abbina una pietra preziosa a un metallo poco costoso, come l’acciaio. Ma in questo caso il design deve essere davvero speciale.
2 I diamanti che costano meno. Diciamolo subito: non bisogna scegliere pietre scadenti. Il certificato di un istituto gemmologico, che di solito è rilasciato per pietre che pesano più di 0,3 carati, è una garanzia. Ricordatevi anche le classificazioni dei diamanti per scegliere bene (le trovate qui). Ma è possibile, comunque, cercare diamanti che siano meno costosi di altri. Per esempio, il taglio brillante (tondo) è quello più utilizzato per gli anelli solitaire, i classici da fidanzamento. È considerato, però, anche il taglio più costoso. Un diamante con un taglio meno frequente potrebbe farvi risparmiare anche il 20% del prezzo rispetto al brillante. Due consigli: il taglio a cuscino o il taglio Asscher rendono molto rispetto alla caratura e sono più convenienti. Anche tagli come marquise, ovale o smeraldo possono essere meno costosi, sempre considerando in proporzione alla caratura. Altro consiglio: scegliere una caratura che non sia un numero semplice. Per esempio, un diamante di 0,44 carati sarà un po’ più conveniente di una pietra da 0,50 carati e farà lo stesso effetto per l’occhio.
3 Il colore dei soldi. I soldi hanno un colore, quando si parla di diamanti. Se volete spendere tanto, scegliete le pietre colorate: diamanti gialli, rosa, fino a quelli rossi e blu se avete un conto in banca con nove zeri. I diamanti colorati, cosiddetti fancy, fanno colpo, ma sono costosissimi. Ma sono molto cari anche quelli incolori, specie di taglio brillante, se sono di buona qualità. Ci sono, però, diamanti che costano meno di altri. Per esempio, quelli brown, champagne, grigi, neri (quelli riscaldati, lo spieghiamo parlato qui). Il loro costo è inferiore anche del 40% rispetto ai diamanti bianchi più trasparenti e incolori. Anche in questo caso, però, tenete conto della famose «4 C»: oltre al colore contano anche il grado di chiarezza e il tipo di taglio scelto. Ancora: se volete a tutti i costi un diamante incolore, potete scegliere quelli classificati come colore G oppure H. Rispetto a quelli D, E o F, quelli G e H costano meno e utilizzati su un gioiello non sono distinguibili da chi non è un esperto gemmologo.