Come si pulisce un gioiello di acciaio? La risposta più comune è: non ti preoccupare, tanto è di acciaio. Sbagliato. Anche se l’acciaio è un metallo molto resistente, i gioielli di acciaio possono rovinarsi se non sono puliti in modo adeguato. Ecco che cosa dovete sapere sui gioielli in acciaio e quali accorgimenti dovete usare per la loro pulizia. Ma, prima di tutto: quali sono le caratteristiche dei gioielli di acciaio? Come mai sono così diffusi? E perché i gioielli in acciaio sono così popolari?
Le caratteristiche dell’acciaio
L’acciaio è utilizzato comunemente per realizzare molti oggetti differenti e questo grazie alle sue caratteristiche. L’acciaio si ottiene da una lega di ferro e carbonio (al massimo il 2%). Ma esistono diversi tipi di acciaio, più o meno morbido o duro, secondo gli impieghi a cui è destinato il metallo. Queste differenze dipendono da piccole quantità di altri elementi che possono essere uniti al materiale base, il ferro. Tra gli elementi che possono essere aggiunti a ferro e carbonio, ci sono il nichel, il vanadio, il rame, lo stagno, il titanio e molti altri.
Di che tipo di acciaio sono i gioielli?
Spesso i gioielli sono di acciaio 316L. Si tratta di una lega di acciaio inox non magnetica composta da ferro e da carbonio (circa 0,035%), cromo (16-18%), nichel (11-14%) e molibdeno (2-3%). Questo acciaio è studiato per essere immune dalla corrosione e resistente agli acidi, ma anche al sale marino. La resistenza chimica di questo tipo di acciaio lo rende anche utile per applicazioni mediche, sia strumentali che di impiantistica.
Come pulire gioielli di acciaio
Insomma, l’acciaio non arrugginisce ed è resistente. Quindi, non ha punti deboli? Attenzione: quando si parla di gioielli di acciaio, spesso si parla di collane, bracciali o anelli che sono anche di acciaio. Bisogna distinguere, insomma, tra un gioiello composto solo di metallo allo stato naturale e uno che è rifinito, per esempio con Pvd. Questa sigla sta per Physical Vapor Deposition ed è una tecnologia utilizzata per deporre sottili film metallici con elementi come zirconio, cromo e titanio. Questo trattamento offre resistenza all’abrasione, al graffio e alla corrosione. Di solito il rivestimento in Pvd serve per cambiare colore al gioiello in acciaio che può diventare, per esempio, color oro oppure nero.
Anche se il rivestimento in Pvd è piuttosto resistente, le aziende produttrici consigliano di pulire questi gioielli con un panno morbido inumidito con acqua, senza ricorrere a detergenti particolarmente aggressivi. Questo sistema soft è consigliato anche per i gioielli di acciaio placcati in oro o argento.
I gioielli in solo acciaio, senza altri elementi, possono invece essere puliti in modo diverso. Se in casa non avete prodotti specifici, potete semplicemente utilizzare una spugna o un panno imbevuto di aceto bianco. Strofinate delicatamente, per non deformare il gioiello e sciacquate in acqua. In alternativa all’aceto si può utilizzare il limone.
Se siete pigre, potete lasciare a bagno il gioiello un paio d’ore in acqua tiepida e aceto, oppure con qualche goccia di sapone liquido. Poi, sciacquare e asciugare con un panno-carta, un panno in microfibra o un asciugamano. Fate attenzione, però, che il gioiello non abbia elementi incollati, che potrebbero slegarsi a contatto prolungato con l’acqua. C’è anche chi utilizza un metodo più aggressivo, con aqua calda e bicarbonato di sodio, nel caso il gioiello sia particolarmente sporco, ma bisogna fare attenzione.
Altri metodi per pulire i gioielli di acciaio: come per quelli in oro, si possono utilizzare uno spazzolino da denti e dentifricio, funziona, anche se l’acciaio non soffrirà mai di carie.
Allergie e acciaio
A proposito di gioielli di acciaio: possono provocare allergie? È molto raro. Ma non impossibile. L’acciaio contiene, come abbiamo visto, una piccola quantità di nichel, un metallo che a molte donne provoca allergie della pelle. Per questo c’è chi pubblicizza gioielli nichel-free. Ma è una definizione che spesso non corrisponde alla realtà, visto che l’acciaio inox è una lega che contiene nichel. Dipende, però, da quanto ne contiene. Il nichel serve a rendere l’acciaio flessibile e malleabile, adatto a essere trasformato in gioielli. Però per essere definito nichel free, un acciaio deve rilasciare meno di 2 microgrammi per centimetro quadrato di pelle a settimana, cioè 0,2 ug/cm2/week (che è la misura ufficiale utilizzata in Europa per misurare il limite di sicurezza per le allergie) per gioielli a contatto con la pelle. Oppure deve essere meno di 0.5ug/cm2/week per i gioielli che penetrano nella pelle, per esempio, orecchini o piercing.