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Ecco il bracciale hi-tech che legge il sonno

[wzslider]C’è anche il bracciale ultra hi-tech. Un po’ fashion e un po’ anzi, molto, dispositivo tecnologico. Si chiama Up, è prodotto da Jawbone, ed è in grado di monitorare sonno, movimento, cibo e umore. Fornisce informazioni utili attraverso un’applicazione per smartphone che genera risultati personalizzati per guidare l’utente a comprendere il significato dei dati e a raggiungere i propri obiettivi. Vediamo come: per il sonno Up si avvale di un sistema di monitoraggio. Una tecnologia motion-sensing traccia i micro movimenti del polso per fornire i dettagli. Per esempio, il tempo impiegato per addormentarsi, sonno profondo o leggero, la permanenza a letto e il conteggio dei risvegli notturni. Volendo, Up vi sveglia nel punto più ottimale del ciclo del sonno in modo da svegliarsi ben risposati. Mica male per un bracciale. Il movimento: Up dà informazioni su come ci si muove durante il giorno, come attività e inattività, intensità del movimento, passi totali, distanza e calorie bruciate. Up vibra anche delicatamente per ricordare di alzarsi e muoversi quando si è inattivi per un troppo tempo. L’alimentazione: il bracciale hi-tech aiuta a capire meglio le proprie scelte alimentari. Basta scattare una foto del cibo per creare un diario visivo, o andare più in profondità mediante la scansione di un codice a barre o la ricerca di informazioni nutrizionali più complete nel database. L’umore: Up consente di tenere traccia di come ci si sente per tutto il giorno in modo da poter correlare come il sonno, il movimento e l’alimentazione influenzano l’umore. Come se non bastasse, Up fa un’analisi dei dati per fornire suggerimenti personalizzati. Il braccialetto è alimentato dal motore brevettato di MotionX, frutto di anni di sviluppo tecnologico e di innovazione sulla biomeccanica del movimento umano naturale. Per utilizzarlo, si collega alle app preferite. Per esempio, per iPhone o iPad, integra gli 8 migliori servizi sul mercato (IFTTT, MapMyFitness, MyFitnessPal, Notch, RunKeeper, Sleepio,  Wello e Withings)in modo da poter sfruttare al massimo le applicazioni già in uso e scoprirne di nuove per arricchire l’esperienza. In pratica, si può collegare una corsa a piedi in bicicletta con RunKeeper o MapMyFitness, e visualizzare i dati dell’allenamento in Up.  È disponibilità in 3 taglie (Small, Medium e Large) e 8 colori (Onyx, Mint Green, Light Grey, Blue, Navy Blue, Red, Orange, Hunter Green). C’è anche una versione per Android, ma solo in inglese. Per sincronizzare l’App con il braccialetto UP e’ necessario utilizzare il jack per auricolare dello smartphone. Prezzo: 129,99 euro. Ulderico Andorno

 

 

 

Soldi & bijoux: Claire’s va in Borsa

Una notizia che interessa chi ha soldi da investire: la catena di bijoux Claire’s ha deciso di quotarsi in Borsa negli States. La società si definisce «il principale rivenditore al mondo di gioielli di moda e accessori per le giovani donne, adolescenti, preadolescenti e bambini», con 3.477 negozi e franchising negli Stati Uniti e in altri 40 Paesi. Claire’s di è attualmente controllata dal fondo Apollo Management, che lo ha acquistato nel maggio 2007. Tra gli amministratori della società c’è l’ex amministratore delegato Robert DiNicola. Il fatturato complessivo dell’azienda per il 2012 è stato di 1,5 miliardi di dollari, con una crescita dell’1,8%. Nonostante la crisi, i conti sono in progresso da 13 trimestri: circa il 95% dei suoi negozi ha flussi di cassa positivi. Per farla breve: Claire è sana come un  pesce e fa quattrini. Però è molto indebitata, perché chi l’ha acquistata, cioè Apollo Management, ha pensato bene di riversarle dentro il costo del suo acquisto. Cioè prima ha chiesto i soldi alle banche per concludere l’operazione, poi ha messo un bel po’ dei debiti contratti nel bilancio di Claire’s. Furbo, no? Fatto sta che adesso la società ha in pancia un debito da 2,3 miliardi. Molto più di quanto incassa durante un anno. Da qui l’idea di andare in Borsa per tirare su un po’ di soldi. Che fanno sempre comodo, giusto? Federico Graglia

Uno degli oltre 3.477 negozi Claire's
Uno degli oltre 3.477 negozi Claire’s

 

 

Bracciale Claire's
Bracciale Claire’s

 

I migliori gioielli di Christie’s a Ginevra

[wzslider]Ancora pochi giorni alla grande asta di Christie’s, in cui sarà battuto, il 15 maggio, il più grande diamante perfetto per colore, del peso di 101,73 carati. Si tratta, come già anticipato (https://gioiellis.com/christies-sfida-il-re-dei-diamanti/) il più prezioso diamante a forma di pera: la casa d’aste prevede di raggiungere i 30 milioni di dollari. Ma non sarà l’unica attrattiva di quella che si annuncia come una delle aste più brillanti (è il caso di dirlo). Sarà messo in vendita anche la Stella del Kashmir, un anello di zaffiro e diamanti (26,24 carati), e un anello di smeraldo a forma di cuscino naturale (23,28 carati). La Stella del Kashmir dovrebbe raggiungere tra 2 milioni 500mila e 3 milioni di dollari, mentre l’anello smeraldo è valutato tra 1,3 e 1,8 milioni di dollari. Altre attrazioni dell’evento: un braccialetto di Van Cleef & Arpels valutato tra 160 mila e 260 mila dollari. Ancora: un paio di orecchini di diamanti pendenti, del peso di circa 8.16 e 6.90 carati, il loro ultimo proprietario è stata la Principessa Beatrice (1909-2002), che aveva sposato il quinto principe di Civitella-Cesi, don Alessandro Torlonia, a Roma. Gli orecchini sono valutati tra 160mila e i 260mila dollari. Giulia Netrese

 

I Magnificent Jewels di Sotheby’s

[wzslider]La battaglia dei gioielli si svolge a Ginevra. Un giorno prima che il 15 maggio Christie’s metta all’asta il super diamante (https://gioiellis.com/anteprima-i-migliori-pezzi-dellasta-di-christies), Sotheby Ginevra offrirà in vendita 650 lotti di gioielli dalle origini aristocratiche: un’asta non a caso chiamata Magnificent Jewels and Noble Jewels. Il 14 maggio, oltre ai 23 pezzi della collezione di Gina Lollobrigida (https://gioiellis.com/lollo-in-vendita), saranno battuti gioielli straordinari, come un diamante giallo da 74,53 carati fancy con taglio a cuscino, che una volta apparteneva al sultano Ahmed Shah Qajar, settimo e ultimo re della dinastia Qajar di Persia. Questo pezzo ha una stima di 1,8 milioni. C’è poi un importante diamante rosa e una collana di diamanti precedentemente appartenente ad una nobile dama valutati intorno a 2,5 milioni di dollari. La collana presenta un ciondolo staccabile set con due diamanti marquise, uno da 6,93 carati taglio brillante, diamanti rosa e due diamanti di taglio circolare di 34.78 carati e uno da 11,38 carati. Sotheby metterà inoltre all’asta un cuscino di diamanti da 27,90 carati, D, con una stima da 6 milioni. Il diamante ha ricevuto il più alto colore e la chiarezza di grado dal Gemological Institute of America (Gia) ed è nel tipo IIa sottogruppo, che comprende di meno del 2 per cento di tutti i diamanti gemma e spesso hanno straordinaria trasparenza ottica. Sempre nell’asta di Ginevra sono previsti diamanti colorati, zaffiri, smeraldi e rubini birmani a fianco gioielli disegnati da Suzanne Belperron per la sua amica Cecyle Simon. Ulderico Andorno

 

 

 

 

Baselworld, gioielli record

[wzslider]Macché crisi: gioielli e orologi tirano, vanno, richiamano. Lo dimostrano i numeri di Baselworld, la manifestazione svizzera che richiama la créme mondiale del settore: la 41esima edizione si è chiusa con un boom. A partire dal numero record di visitatori: 122 mila da un centinaio di diversi Paesi, +17% rispetto al 2012. Alla faccia della recessione. I produttori non si possono lamentare: i buyer si sono avventati come cavallette, con 3.610 giornalisti accreditati (+9%). «È stato un evento straordinario. Ora si possono raccogliere i frutti di questo lavoro: un salone unico al mondo, sia per la nuova qualità offerta che per l’estetica», ha commentato Jacques J. Duchêne, presidente del comitato degli espositori. Dall’anno prossimo, però, si cambia o, meglio, si torna alla tradizione: la fiera si terrà da 27 marzo al 3 aprile. Quest’anno è stata posticipata per consentire la fine dei lavori del nuovo padiglione. F.G.

 

Pandora si moltiplica per due

Pandora si espande. Le fans italiane del marchio danese hanno ora due nuovi punti di riferimento: due nuovi concept store all’interno dei centri commerciali Il Globo di Busnago (provincia di Monza e Brianza) e Shopville Gran Reno a Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna). Il negozio all’interno del Globo, si inserisce nella partnership tra la casa di gioielli e il partner franchisee nei centri commerciali di Oriocenter, Fiordaliso e Carosello. Il risultato è una boutique con una luminosa vetrina e arredo total white. Al centro commerciale Shopville Gran Reno, invece, Pandora si affida a Francesco Palermo, imprenditore e presidente di Samarcanda, azienda di primo piano nella vendita di oreficeria e orologeria, con oltre 25 punti prevalentemente in Emilia Romagna. Il concept store emiliano si sviluppa su un’area di più di 30 metri quadri, con una piccola e comoda lounge area riservata ai clienti. G.N.

 

Il negozio al centro il Globo di Busnago
Il negozio al centro il Globo di Busnago

 

Il negozio al centro commerciale Shopville di Casalecchio
Il negozio al centro commerciale Shopville di Casalecchio

 

Il Grande Gatsby con Tiffany

«Il Grande Gatsby», romanzo di Francis Scott Fitzgerald che ora è diventato un film, è anche il soprannome del protagonista della storia. Ed racconta la vicenda di un contrabbandiere tra gli anni Venti e Trenta che diventa ricco, molto ricco, tanto da cercare di conquistare una donna grazie alla propria disponibilità economica. Non stupisce, quindi, che sia un brand di gioielli, Tiffany, a essere testimonial al momento della presentazione del film tratto dal libro. La pellicola promette di diventare l’evento cinematografico dell’anno. Il film è diretto da Baz Luhrmann e tra i protagonisti vede Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan. E proprio quest’ultima si è presentata all’evento con gli orecchini in platino e diamanti di Tiffany che vedete nell’immagine. Giusto per brillare non solo sullo schermo.  Tra l’altro, la maison americana ha formato anche gioielli e bicchieri da cocktail presenti nel film, anche in questo caso dal design ricavato dagli archivi della storica gioielleria: tra questi la coroncina Savoy tempestata di diamanti indossata dalla Mulligan e in vendita per 200 mila dollari. G.N.

Carey Mulligan. Photo Credit: Stephen Lovekin/GettyImages
Carey Mulligan. Photo Credit: Stephen Lovekin/GettyImages

 

I diamanti taglio marquise sbocciano come fiori squisiti nella collezione Victoria di Tiffany. Orecchini in platino con diamanti taglio marquise, per lobi forati. Peso complessivo in carati 1,84
I diamanti taglio marquise sbocciano come fiori squisiti nella collezione Victoria di Tiffany. Orecchini in platino con diamanti taglio marquise, per lobi forati. Peso complessivo in carati 1,84

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York
Tiffany festeggia il Grande Gatsby a New York

 

 

Bayco imperatore degli smeraldi

[wzslider]Svelato il numero uno degli smeraldi: a Basilea, nel bel mezzo della fiera dedicata a gioielli e orologi Bayco ha presentato una delle gemme più preziose di sempre. Moris e Giacomo Hadjibay, co-proprietari della maison newyorkese, hanno sollevato il velo su The Imperial Emerald, una pietra da 206 carati, trovata in Colombia. Lo smeraldone è garantito con le più alte certificazioni di qualità dagli enti gemmologici. È molto raro trovare uno smeraldo così grande e allo stesso tempo della massima qualità: verde brillante, senza tinta bluastra, trasparente, con lievi inclusioni minerali naturali. Bayco Gioielli è stata fondata nel 1982 da Amir Hadjibay e i suoi due figli, Moris e Giacomo, attuale co-ceo della società. L’azienda produce gioielli unici e di grande valore, con l’utilizzo senza risparmio di rubini, smeraldi, zaffiri e diamanti celesti. Matilde de Bounvilles

 

Revealed the king of emeralds in Basel, in the middle of the fair dedicated to jewelry and watches Bayco presented one of the most precious gems of all time.

Un gioiello tutto da bere

Arte, vino e gioielli
Arte, vino e gioielli

L’abbinamento è di sicuro inconsueto: vino e gioielli. Eppure è l’idea di «Gioielli in Fermento 2013, esposizione internazionale di gioielli d’autore». Si tratta di un concorso aperto a designer e artisti, per la realizzazione ed esposizione di gioielli d’autore ispirato a uno specifico tema, che si rinnova ogni anno, nei contenuti legati al mondo del vino. Il risultato è una mostra di gioielli, ospitata dal 12 al 29 maggio negli spazi di Torre Fornello dedicati alla Vigna delle Arti. Poi la mostra farà tappa in altri spazi espositivi (l’elenco in fondo all’articolo). La Vigna delle Arti è un progetto culturale di ampio respiro promosso aperto a tutti i linguaggi dell’arte contemporanea.

Opere in gara di Eleonora Battaggia, Barbara Paz, Ar-Li-Chu-Wu-Uk, Maximilian-Czerny
Opere in gara di Eleonora Battaggia, Barbara Paz, Ar-Li-Chu-Wu-Uk, Maximilian-Czerny

L’obiettivo è offrire la possibilità agli artisti di collaborare, sperimentare, confrontarsi, nello contesto dell’azienda vitivinicola Torre Fornello, sui Colli Piacentini. «Gioielli in fermento» è dedicata all’approfondimento della ricerca sul gioiello contemporaneo. Il tema di quest’anno gioca sull’equilibrio delle sensazioni ovvero il gusto come strumento espressivo. Insomma, l’abbinamento tra palato e idea di un gioiello. L’assegnazione del Premio Torre Fornello sarà decretata dalla giuria invitata da Enrico Sgorbati, titolare di Torre Fornello e appassionato di arte contemporanea, a esprimersi sui fattori attrattivi dell’ornamento contemporaneo giocati qui come sui molteplici aspetti sensoriali. Ad assegnare i voti saranno Gian Carlo Montebello, designer di gioielli, docente ed editore di gioielli d’artista; Gigi Mariani, artista orafo, vicepresidente dell’Associazione gioiello contemporaneo Paulo Ribeiro; Eliana Negroni, curatore per il progetto Gioielli in Fermento Premio Torre Fornello. E il palato? Ne sarà giudice il presidente della giuria, Gualtiero Marchesi, che è anche un appassionato di arte. I vincitori verranno annunciati durante l’inaugurazione della mostra il prossimo 12 maggio proprio alla Vigna delle Arti di Torre Fornello. A proposito: l’inaugurazione sarà accompagnata dalla degustazione dei vini di Torre Fornello. Giulia Netrese

 

Il tema del premio 2013
Il tema del premio 2013

Premio Torre Fornello – Gioielli in fermento 2013

12 – 29 maggio

L’esposizione prosegue fino al 29 maggio 2013.

Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00-12.00 / 15.00 -18.00 domenica: su appuntamento

Telefono: 0523 861001 – Fax 0523 861638

La VIGNA DELLA ARTI

c/o Az. Agr. Torre Fornello

Loc. Fornello di Ziano Piacentino (Piacenza)

www.torrefornello.it

con la collaborazione di

AGC Associazione Gioiello Contemporaneo – www.agc-it.org

Joya Contemporary Jewellery Fair – Barcellona – www.joyabar

avatar2013

Gli artisti che espongono:

Patricia Alvarez (Argentina), Graziano Barzetti, Eleonora Battaggia, Silvia Beccaria, Maura Biamonti (Francia), Narciso Bresciani, Lilia Breyter (Argentina), Maria Carelli (Argentina), Luisa Chiandotto, Patricia Cruz (Colombia), Maximilian Czerny, Giuseppina Dallanoce, Nicoletta Dal Vera, Corrado De Meo, Clara Del Papa, Martina Eiselein (Germania), Eva Franceschini e Laura Stefani, Nicoletta Frigerio, Gaspare Gaeta, Patricia Gallucci (Argentina), Francesca Gazzi, Eleonora Ghilardi, Lucilla Giovanninetti, Roberto Grimani e Raffaele Irace, Heidemarie Herb, Annamaria Iodice, Mia Kwon (Germania), Li-Chu Wu (Inghilterra), Simona Materi, Materiaprima design, Alessia Mocavero, Katharina Moch (Germania), Victoria Münzker (Austria), Margareta Niel (Austria), Roberta Pavone, Barbara Paz Sanchez (Argentina), Alessandro Petrolati, Sara Progressi, Roberta Risolo, Gianni Riva, Stefano Rossi, Maddalena Rocco, Kika Rufino (Brasile), Giulia Savino, Flora Sica, Simonetta Starrabba, Claudia Steiner(Austria), Federico Vianello, Heike Wanner (Austria), Seo Jeong Woo (Korea), Davide Zambon, Caterina Zanca.

 

Le tappe:

Torre Fornello, Ziano Piacentino – Vigna delle Arti (aprile 2011 – aprile 2012)

Rocca Sforzesca di Dozza – Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna (agosto 2011 e agosto 2012)

Palazzo Savoia dell’Agenzia a Pollenzo – Banca del Vino e Università Internazionale di Scienze Gastronomiche (novembre 2011)

Cortile degli Ammannati di Palazzo Pitti a Firenze – FlorenceWine Event  (giugno 2012)

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara – Arte diVino (settembre 2012)

Galleria Rossini Gioielli d’Autore – Milano (novembre 2012)

 

Arriva la collana per il computer

Ok, brillanti e 18 carati sono preziosi. Ma quale cosa vale di più dei propri dati? Quindi non c’è da scandalizzarsi se qualcuno ha pensato a una collana con un pendente che è una chiavetta usb. Sarà anche poco elegante, ma potrebbe rivelarsi molto utile in ufficio. E, poi, non c’è chi si appende al collo chiavi e lucchetti? A proporre la «iCollana» è Wang Jo-yun della taiwuanese Polytron Technologies. La memoria usb propista è semi-trasparente, e può essere usata come un ciondolo, ma anche orecchino o clip. Polytron prevede di lanciare anche cellulari totalmente trasparenti e schede di memoria prima della fine dell’anno. Chissà se anche quelli finiranno per essere utilizzati come bijoux. Ulderico Andorno

 

La collana usb
La collana usb

 

Comoda sì, bella mah...
Comoda sì, bella mah…

 

Comodo appoggiare l'orecchio al computer :-/
Comodo appoggiare l’orecchio al computer

 

Napoleone al dito

Un collezionista italiano si è aggiudicato all’asta un anello con un gioiello incastonato che Napoleone trovò in Egitto e regalò a Giuseppina. L’acquirente, di cui non è stata resa nota l’identità, lo pagherà 97.900 euro. La vendita è avvenuta durante un’asta di reperti storici a Vienna organizzata dalla casa austriaca Dorotheum, in cui è stata battuta anche una ciocca di capelli dell’imperatore Francesco Giuseppe per 13.700 euro.

L'anello egizio di Napoleone
L’anello egizio di Napoleone

 

Imelda la collezionista

[wzslider]Era famosa per la sua illimitata collezione di scarpe. Ma Imelda Marcos, moglie dell’ex dittatore filippino Ferdinand Marcos e lei stessa anni fa politica di primo del Paese asiatico, er anche una collezionista di gioielli. Ora una parte della raccolta dei gioielli sequestrati a Imelda Marcos, tra cui bracciali tempestati di diamanti e pettini per capelli, sarà mostrato per la prima volta al pubblico a Manila a luglio. Nel caso siate nei paraggi… Il pettine tempestato di diamanti, per esempio, ha un valore di 44 mila dollati. Imelda Marcos fuggì dalle Filippine per rifugiarsi alle Hawaii nel 1986, dopo che il marito Ferdinando era stato estromesso dal potere con una rivoluzione pacifica. La dogana Usa, nell’occasione, aveva sequestrato milioni di dollari in gioielli. Che ora possono essere venduti all’asta «per il popolo filippino». Lei, ovviamente, non è d’accordo e vorrebbe indietro collane, orecchini e via brillando. Imelda, che nei primi anni 1990 corse senza successo per la presidenza delle Filippine, ora ha 83 anni ed è deputato al parlamento delle Filippine. Il governo di Manila detiene circa 760 pezzi di gioielleria della signora Marcos per un valore totale di 6 milioni di dollari. Giulia Netrese

 

Le prime immagini da Baselworld

[wzslider]Non siete riusciti ad andare a Basilea, dove si svolge la più grande e ricca fiera di gioielli e orologi? Peccato, perché la manifestazione di quest’anno è davvero super. Innanzitutto si svolge in un ambiente nuovo di zecca. Inoltre, come potete vedere sul sito di Gioiellis.com, non mancano le novità. Non a caso Baselworld vanta numeri da paura: 100mila visitatori (attesi) da un centinaio di nazioni, 3.500 giornalisti da 70 Paesi, 1.460 espositori da 40 Stati su una superficie espositiva di 141mila metri quadri. Il tutto spalmato in 12 padiglioni, mille nuovi stand, con il più grande di ben 1.625 metri quadri (il più piccolo è invece si 6 metri quadri). Per realizzare questo circo del lusso è stata utilizzata una struttura in acciaio da 6.300 tonnellate per gli stand: un lavoro che ha impegnato 20mila artigiani. Baselworld, insomma, è una piccola città degli oggetti preziosi, con 25mila persone negli stand e 400 addetti alle pulizie 400. Ma, soprattutto, una piazza per il business: si calcola che per l’occasione siano scambiati 6 milioni di biglietti da visita. Per chi è rimasto a casa, ecco per i frequentatori di Gioiellis.com le impressioni raccolte dal fotografo. Federico Graglia

 

Il Bulgari blu da 1,4 milioni

Un diamante di colore blu intenso di 5,30 carati, incastonato in un anello, è stato venduto a Londra a 6,2 milioni di sterline (circa 7,3 milioni di euro), stabilendo un nuovo record per carato, secondo la casa d’aste Bonhams. L’anello, realizzato da Bulgari, ha raggiunto gli 1,8 milioni di dollari per carato (circa 1,4 milioni di euro), battendo il record precedente per un diamante blu di 1,68 milioni di dollari, sempre per carato. È stato acquistato dal gioielliere londinese Graff Diamonds. L’anello è stato stimato tra l’1 e l’1,5 milioni di sterline. I diamanti blu intenso sono molto rari secondo Bonhams. Il più celebre è il diamante Hope, acquistato dal re Luigi XIV. Antico gioiello della Corona di Francia, la pietra di 45,52 carati, scoperta in una miniera in India, venne rubata sotto la Rivoluzione nel 1792. Dopo avere girovagato per il mondo, Hope è adesso esposto al Smithsonian Institution, un museo di Washington. G.N.

L'anello di Bulgari con il diamante blu
L’anello di Bulgari con il diamante blu

Il diamante sintetico più grande del mondo

[wzslider]Ecco il diamante sintetico record: è il più grande del mondo. Lo ha presentato Gemesis Diamond Company, il principale distributore di diamanti sintetici di alta qualità, pietre che sembrano naturali, ma sono create in laboratorio. Ora l’azienda è riuscita a produrre un diamante da 1,29 carati,  di colore classificato E (https://gioiellis.com/come-valutare-un-diamante), chiarezza VVS2, con taglio smeraldo. È al momento il più grande e il più bianco diamante da laboratorio del mondo. Il valore al dettaglio di questo diamante è di 7.633,64 dollari, cioè circa 5.800 euro. Secondo la scala internazionale, i colori classificati da D a F sono molto rari e di conseguenza i più pregiati. Certificato dall’International Gemological Institute, il diamante è classificato come il più puro di tipo IIa, estremamente raro in natura. «Questa è una pietra miliare significativa», ha dichiarato Martin Deroy, direttore marketing di Gemesis, «Il colore e la chiarezza è come quella dei diamanti estratti». Gemesis Diamond Company, è un’azienda con sede a Lakewood Ranch, in Florida, ed è il principale distributore a livello mondiale di gemme di qualità generate artificialmente. Giulia Netrese

 

 

 

 

Ori di Roma

Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c. Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani
Collana con vaghi di pasta vitre e pendenti a maschera umana, da Orvieto, IV secolo a.c.
Roma, Museo nazionale Villa Giulia, collezione Castellani

Che gioielli piacevano agli antichi romani? E agli etruschi? Chi si vuole levare la curiosità può visitare la mostra «Da Orvieto a Bolsena. Un percorso tra Etruschi e Romani», che comprende mille anni di storia nella manciata di chilometri che separano Orvieto da Bolsena, un territorio tormentato e ancora ricco di vestigia, rivivono da domani nella grande mostra distribuita in sette sedi diverse, a partire dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Nel Museo di Villa Giulia, infatti, sono raccolti gioielli della raccolta Castellani, tra cui figura il pettorale ricostruito dagli orafi con 130 brattee in oro rinvenute in una tomba di Bolsena, i bellissimi bronzi e i vasi argentati. U.A.

Corona aurea a foglie di quercia d'oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Corona aurea a foglie di quercia d’oro, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Da Orvieto a Bolsena: un percorso tra Etruschi e Romani (23 aprile – 3 novembre 2013)

Data Inizio:23 aprile 2013
Data Fine: 23 aprile 2013
Luogo: Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Orario: 17.00
Telefono: 06 3226571
E-mail: 
Sito web: http://www.etruriameridionale.beniculturali.it

Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Principali reperti esposti: Terrecotte Saulini; lastre architettoniche con Charun e Vanth; oreficerie e vasellame in bronzo dalla Collezione  Castellani.

Orvieto, Museo “Claudio Faina”

Principali reperti esposti: Cippo a testa di guerriero dalla necropoli di Crocifisso del Tufo; disegni ottocenteschi delle tombe Golini I, II ed Hescanas; bronzetto di orante iscritto dalla collezione Kircheriana.

Orvieto, Museo Archeologico Nazionale

Principali reperti esposti: materiali ricuperati negli scavi degli ultimi anni condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena

Principali reperti esposti: materiali recuperati negli scavi francesi dell’area Foro romano a Poggio Moscini.

Grotte di Castro, Museo Civita

Principali reperti esposti: corredi delle sepolture a circolo di età orientalizzante di Vigna La Piazza;  corredo vasellame bronzeo da tomba ellenistica di Centocamere

San Lorenzo Nuovo, Palazzo Comunale

Principali reperti esposti: materiali recuperati nello scavo del santuario di Monte Landro e corredo della Tomba della Colonna.

Castiglione in Teverina, MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari

Principali reperti esposti: materiali della Prima età del Ferro dall’abitato e necropoli di Sermugnano; corredi di età arcaica.

Baselworld, ecco novità e indicazioni

[wzslider]Gli orologi e i gioielli dei più importanti del mondo per qualche giorno sono in un unico luogo: Basilea. Nella città svizzera, infatti, si svolge Baselworld il consueto appuntamento, che attira visitatori, commercianti e produttori da tutto il mondo. Da Bulgari a Cartier, da Van Cleef & Arpels a Buccellati: le grandi firme di oro, diamanti & c espongono le loro novità. Una parte di questi nuovi pezzi li avete già potuti ammirare sulle pagine di Gioiellis.com, che li ha presentati in anteprima. Ma, naturalmente, le collezioni complete e, soprattutto, l’effetto dal vivo si possono ottenere solo con una visita nel nuovissimo (inaugurato a febbraio 2013) padiglione fieristico. Oltre ai classici, però, i visitatori appassionati di moda potranno vedere da vicino le nuove tendenze che legano il design dei gioielli al mondo del fashion e degli accessori o degli orologi. Per esempio, le linee con i motivi GG e Bamboo di Gucci oppure il B watch di Fendi, che si abbina alla famosa Fendi B bag. In molte case di moda di lusso come Hermès, Dior e Chanel il flusso d’ispirazione in termini di design e materiali proviene dalle collezioni di orologi e di gioielli in un mix che combina insieme le varie linee. Mentre molte delle collezioni riflettono i trend e le correnti di moda delle passerelle internazionali, è sempre più frequente una controtendenza. E l’uso di ceramica, titano e Pvd, così come l’incasso a pavé dei diamanti e l’utilizzo di pietre colorate hanno influenzato considerevolmente i trend della moda e del design. Giulia Netrese

 

Guida

Dal 25 aprile al 2 maggio 2013

Baselworld è aperto a tutti, agli operatori e al pubblico.
I visitatori non devono registrarsi in anticipo.

È possibile acquistare i biglietti di ingresso in loco oppure via internet sul sito dell’esposizione.

http://www.baselworld.com/

Orari di apertura:
Tutti i giorni dalle ore 9 alle 18
(escluso giovedì 02 maggio: ore 9 – 16)

COSTO DEI BIGLIETTI:

Giornaliero: CHF 60

Per tutta la durata del Salone: CHF 150

A Firenze preziosi per il David

[wzslider]Se andate a Firenze potete approfittare per fare un salto nel nuovissimo flagshipstore di Annamaria Cammilli. È una specie di regalo per il trentesimo compleanno del brand. E si tratta di un regalo di lusso, visto che lo shop è in via Vacchereccia, all’angolo con Piazza della Signoria, una delle mete turistiche più famose del mondo. Lo store Annamaria Cammilli si affaccia proprio sul Palazzo Vecchio e sulla Loggia dei Lanzi, come potete vedere dalle immagini, a due passi dal «Biancone», la Fontana del Nettuno, e il David di Michelangelo. Lo store Annamaria Cammilli è su due livelli, con stoffe cangianti in seta e pezzi unici d’arredo, tra i quali un lampadario con diametro di oltre 2 metri, che incorpora strumenti della tecnologia più avanzata di illuminazione. Naturalmente, ci sono i gioielli, in una ventina di nicchie in cristallo, che ospitano le collezioni. Tra l’altro, per aumentare il fascino del luogo, il brand ha deciso di presentare in questo negozio alcune collezioni in esclusiva, che si potranno trovare solo qui. Infine, non solo gioielli: pochi sanno che Annamaria Cammilli è anche pittrice. Nel nuovo negozio si trova così anche una selezione di pitture della designer, realizzate su tela ed arricchite con la firma dell’artista in oro 18 carati e brillanti. Opere sì, ma preziose. Matilde de Bounvilles

 

 

 

 

 

La fortuna ha 25,5 carati (ed è blu)

In Sudafrica è stato estratto da un giacimento un diamante blu di 25,5 carati. Lo ha annunciato la Miner Petra Diamonds: il gruppo ha precisato di aver rinvenuto il diamante nella sua miniera di Cullinan. Dopo l’annuncio, le azioni del gruppo sono salite del 5%. I diamanti blu sono molto rari, ma la miniera di Cullinan ne ha già dato alla luce altri, inclusa una gemma fenomenale di 26.6 carati, da cui è stata prodotta una pietra perfetta di 7 carati, venduta a 9,49 milioni di dollari nel maggio del 2009. Lo scorso novembre uno splendido diamante di un intenso blu, di 10,48 carati e delle dimensioni di una mandorla, proveniente sempre da Cullinan, è stato venduto all’asta per 10,27 milioni di franchi svizzeri (10,8 milioni dollari). G.N.

Il diamante blu grezzo estratto
Il diamante blu grezzo estratto

 

Un diamante blu dopo il taglio
Un diamante blu dopo il taglio

 

Il diamante rosa venduto per 39 milioni di dollari

Oltre 39 milioni di dollari è la cifra pagata per aggiudicarsi il Pink diamond di 34.65 carati venduto all’asta da Christie’s a New York. Il celebre diamante rosa, appartenuto alla collezione privata di Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano «il Tempo», è al centro, insieme ad altri 23 preziosi, di una disputa legale intentata dagli eredi dell’editore per la quale il pm Fabio Papa della Procura di Campobasso indaga da circa tre anni, dopo una denuncia per appropriazione indebita presentata dal legale della famiglia, Luigi Iosa (https://gioiellis.com/un-giallo-rosa-sullasta-di-christies). Del tesoro Angiolillo, il cui valore è stimato in oltre 100 milioni di euro, si era persa traccia dopo la morte di Maria Girani, seconda moglie dell’editore, avvenuta a Roma nel 2009. Ulderico Andorno

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