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Dall’Uganda per Pandora

[wzslider]Si chiama Sandra Okune. È la vincitrice del progetto promosso da Pandora e da Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) battezzato Moments in Design. La giuria del premio era composta, tra gli altri, da Alessandro Guerriero, presidente dell’ Advisory board di Naba, da Stephen Fairchild, chief creative officer Pandora Group e Massimo Basei, managing director di Pandora Italia. La premiazione è avvenuta nel primo giorno della Design Week milanese. Originaria dell’Uganda, Sandra Okune ha  una formazione internazionale (anche presso il London College of Fashion). La giovane designer ha realizzato due collane, che ha denominato Treasure Flute. Le collane sono state realizzate unendo calici in vetro, successivamente dorati, a catene e charm Pandora in oro e in argento.  Il progetto della designer si basa sulla doppia accezione del termine flute: in inglese significa  flauto (strumento tradizionale della tribù d’origine della designer), mentre in francese, calice, bicchiere deputato per lo champagne. Alla giovane designer è stata offerta un’esperienza formativa da Pandora, prima a Copenaghen, dove c’è l’headquarters, per entrare in contatto con la realtà aziendale. Poi, in Thailandia, con il team dei designer di Pandora. Giulia Netrese

 

 

Gina verde smeraldo

[wzslider]Se ne è parlato tanto, ma pochi hanno avuto occasione di vedere i gioielli di Gina Lollobrigida in vendita (https://gioiellis.com/lollo-in-vendita). Invece, eccoli qui, in anteprima per Gioiellis.com: nelle immagini, vedete una modella che presenta una coppia di orecchini a clip Bulgari di smeraldo e diamanti a forma pera, del 1964. La collezione di Gina Lollobrigida sarà battuta all’asta da Sotheby. Gli orecchini di smeraldi e diamanti sono stimati 150mila-200mila dollari, mentre per l’anello l’oscillazione è tra 120mila e 180mila dollari: chi volesse farsi sotto, non ha che recarsi alla sede di Sotheby a Ginevra il 14 maggio 2013. Giulia Netrese

 

 

La Cina fa salire il prezzo dei diamanti

[wzslider]Fans dei diamanti, investitori che amano diversificare: attenti. La domanda che arriva dall’Asia, dalla Cina in particolare, potrebbe far salire i prezzi della pietra più preziosa. Un’indicazione arriva dall’asta organizzata da Sotheby’s a Hong Kong. L’asta ha venduto il 78,6% dei lotti e il 77,4% per valore. Non male. Il top è stato un diamante taglio brillante da 28,86 carati, classe D, perfetto, che è stato venduto per 6,9 milioni di dollari, cioè 5,3 milioni di euro, 239.351 dollari a carato. A comprare è stato un ricco cinese. Il secondo lotto a fissare il prezzo record mondiale per carato è stato quello di un paio di orecchini pendenti, classe D, SE, del peso di 8 carati ciascuno. Prezzo: 2,8 milioni milioni di dollari, cioè 239.352 a carato. Anche questi pendono ora alle orecchie della moglie (o amante) di un ricco signore con gli occhi a mandorla. Altri affaroni all’asta: un taglio brillante da 21,54 carati, classe F, SE è stato venduto per 2,7 milioni di dollari, o 124.038 per carato. Un diamante con taglio a forma di cuore, da 3,04 carati, fancy blu intenso, rosa, su anello venduto per 2,2 milioni. Federico Graglia

 

 

Francesca Mo legge l’anello

L'anello-libro di Francesca Mo
L’anello-libro di Francesca Mo

Design e gioielli: un’abbinata indissolubile. Tra le tante iniziative abbinate (ma non solo) alla Design Week milanese, c’è anche quella del Museo Poldi Pezzoli. Oggetto è una mostra dedicata al libro: tra l’altro, ospiterà anche quattro gioielli disegnati da Francesca Mo, architetto e jewel designer milanese. Si tratta di un bracciale e tre anelli con le miniature Frame, ispirate al mondo del libro. È proprio il libro, infatti, inteso non tanto come prodotto cartaceo, quanto come universo di oggetti e azioni progettuali che stanno intorno all’oggetto stesso, a essere declinato in diverse forme nella mostra organizzata al museo. I gioielli di Francesca Mo sono stati realizzati per questa occasione con bronzo, argento e sabbia, abbinati alla carta. M.d.B.

Intorno al libro. Tra arte e design

Museo Poldi Pezzoli, Via Manzoni 12, Milano

Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00

Chiuso il martedì

http://www.museopoldipezzoli.it/

Bizzotto rifiorisce

[wzslider]Nuovi arrivi nella collezione Flower-ForgetMeNot di Bizzotto. L’azienda di Asolo presenterà le sue novità a Baselworld. Ed ecco un’anteprima per Gioiellis.com: si tratta di nuovi anelli, eleganti e delicati in oro a 18 carati, impreziositi con pavé di diamanti, zaffiri e squadrate pietre centro naturale. Si tratta di Forget MeNot, cioè il non ti scordar di me, è il fiore che è stato l’ispirazione per questa collezione. Il motivo che identifica un classico gioiello firmato Bizzotto (come le collezioni Infinito e Arabesque) sono i piccoli motivi a catena. Nelle collezioni con pavé l’azienda utilizza anche combinazioni di diverse pietre colorate per dare più movimento e di luce. Altra caratteristica che rende un pezzo Gioielli Bizzotto più riconoscibile è il segno della B coronata. Bizzotto è una divisione piuttosto recente di AsoloGold, fondata 30 anni fa: il proprietario è Cesare Bizzotto, che ha quasi 50 anni di esperienza nel settore dei gioielli in oro. I figli di Cesare Bizzotto, Mauro e Martina Bizzotto, assieme a suo marito  Alberto, hanno aggiunto e rinnovato le idee. La maggior parte dei pezzi sono fusi in oro a 18 carati e platino, lavorati con pietre preziose, dall’ametista allo zaffiro. Matilde de Bounvilles

 

 

Arriva il dragone

[wzslider]Dopo i telefonini e gli elettrodomestici cinesi anche i gioiellieri del Paese asiatico preparano lo sbarco in Europa. Prendete nota di questo nome: Frank Wu. È il dinamico presidente della Ttf di Shenzhen, azienda che è riuscito portare in prima linea sul mercato internazionale. Alla fiera di Basilea Ttf presenterà una collezione di gioielli in giada bianca, di cui Gioiellis.com è in grado di offrire una anticipazione. D’altra parte Shenzhen è diventata la capitale della gioielleria cinese, di cui Ttf è la portabandiera. Il Ttf Jewelry Design Center comprende molte attività che vanno dallo showroom del piano terra, lo studio di design (una trentina di persone dietro i computer), il laboratorio, servizi alle imprese, contabilità, marketing, fino  al sesto piano, dove c’è una magnifica terrazza con vista sulla città, che serve da caffetteria. Insomma, una realtà affermata: eppure ha solo dieci anni (compiuti nel 21012). Ma è talmente già riconosciuta come leader, da essere stata la prima azienda cinese in grado di esporre nella prestigiosa Hall a Basilea, insieme ad altri due marchi asiatici, Mikimoto e Gem Beauty. Con il tempo, Ttf ha imparato a utilizzare tecniche avanzate di lavorazione e ha anche depositato dieci brevetti. Per affinare le sue capacità, Ttf ha invitato in Cina artisti e artigiani di fama provenienti da tutto il mondo: architetti, designer, scultori, grafici noti in Cina, Giappone, Corea, Italia, Francia. Come Cesare de Vecchi, professore all’Istituto Europeo di Design di Milano, che è consulente per la parte tecnica. Giulia Netrese

Ori d’epoca a Torino: torna Antiquaria

Gioielli antichi a Torino. Dopo due anni di assenza dal panorama antiquariale nazionale, Torino ospiterà, dal 6 al 14 aprile la prima mostra dedicata all’alto antiquariato all’interno del prestigioso polo fieristico del Lingotto. Le opere sono proposte da oltre 60 gallerie antiquarie tra le più rinomate d’Italia e saranno accuratamente selezionate per privilegiare un alto livello dell’offerta espositiva in questa prima edizione di Torino Antiquaria. I 5mila quadri del padiglione espositivo del Lingotto ospiteranno mobili, sculture, dipinti, disegni, tappeti, porcellane, libri, argenti e, appunti, gioielli di grande pregio, che stimolano e fanno crescere l’amore per l’arte antica di qualità. Si tratta di opere certificate dal vetting, una commissione scientifica di studiosi, uno per ogni comparto della storia dell’arte, che ha vagliato la bontà dei pezzi. G.N.3

Luogo: Via Nizza 294 – Lingotto fiere -Pad. 5

Sup.espositiva: 5000 mq

Espositori: 65 Gallerie antiquarie di diverse Città Italiane

Inaugurazione: venerdi 5 aprile 2013 dalle ore 19.00 alle 22.00

Orario: sabato e domenica ore 10.00 – 20.00

tutti i giorni ore 15.00 – 20.00

venerdi ore 19.00 -22.00

Ingresso: E 10,00

 

Pantera rosa a Roma

[wzslider]La Pantera rosa ha colpito ancora: nella notte di Pasqua, nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. I ladri, utilizzando dei fumogeni per distrarre le guardie e nascondersi alle telecamere di sorveglianza, sono penetrati all’interno dopo avere forzato un portone e hanno rubato alcuni gioielli ottocenteschi della collezione Castellani, uno dei più importanti nuclei antiquari del Museo. La Collezione, donata allo Stato il 19 gennaio 1919, è composta da più di 6000 oggetti interi e da frammenti comprese oreficerie antiche e moderne. Ma che cosa comprende questa collezione di gioielli antichi? Soprattutto orecchini, spille e pendagli con i camei, alla moda degli antichi, o con i micro mosaici riscoperti nel ‘700 dall’aristocrazia europea alle prese con i romantici gran tour tra le rovine del mondo antico. Ma anche raffinatissime riproduzioni, rigorosamente firmate e d’epoca, di capolavori dell’oreficeria antica in molti casi arricchite da pietre preziose, monete o altri materiali di scavo. Celeberrima famiglia di orafi romani, i Castellani, la cui collezione è esposta al Museo Etrusco di Villa Giulia, in parte nella cosiddetta Sala degli ori visitata dai ladri nella notte di Pasqua, sono stati per oltre un secolo, il XIX, fornitori di gran moda di signore altoborghesi, grandi aristocratici, reali. Tanto che molti degli oggetti usciti dalla loro bottega sono in mostra nei più importanti musei del mondo, dal Louvre al British Museum, come la superba parure con cammei donata dal re di Grecia, nel 1906, alla moglie del primo ministro francese o i due orecchini  o la spilla raffigurante la battaglia di Dogali. Grandi orafi, i Castellani, ma anche appassionati antiquari e collezionisti, nonchè esperti nel restauro dei materiali. Tanto che nella collezione di seimila pezzi, donata nel 1919 allo Stato Italiano e non a caso collocata nel Museo nazionale etrusco, si contano anche duemila importanti reperti archeologici, ceramiche, bronzi e oreficerie provenienti dai grandi siti dell’Etruria e della Magna Grecia.  L’attività della famiglia, avviata sin dai primi decenni dell’Ottocento, si specializzò progressivamente nello studio delle antiche tecniche di lavorazione dei metalli su impulso del capostipite, Fortunato Pio, che, anche sull’onda degli scavi archeologici e dei ritrovamenti che si susseguivano in quegli anni, trasse ispirazione dall’arte greca, etrusca e romana, ma anche dalle opere del Medioevo e del Rinascimento tracciando le linee guida della produzione della sua bottega con la creazione di uno stile del tutto peculiare. Gli importanti contatti del duca Michelangelo Caetani-amico e mentore della famiglia, con esponenti dell’aristocrazia, intellettuali ed artisti europei favorirono poi l’affermazione e il grandissimo successo, in Italia e non solo, di questi gioielli, tutti rigorosamente firmati con la doppia che si affermò poi come il prestigioso marchio della famiglia. Federico Graglia

 

 

Attenti, top in arrivo a Baselworld

[wzslider]Un mostro è in arrivo a Baselworld. Il suo aspetto non è noto ma, secondo Bayco Jewels, azienda newyorkese fondata nel 1982 da Amir Hadjibay, la novità sarà sconvolgente: il giorno di apertura della mostra evento di Basilea sarà rivelata una delle gemme più preziose che sia mai esistita. L’evento avrà luogo nella cabina Bayco, a mezzogiorno in punto. Secondo Moris Hadjibay, co-titolare della società, la gemma-mostro «sarà diversa da qualsiasi cosa nessuno ha mai visto prima. Sarà un grande privilegio essere gli unici a svelare questo dono dalla terra di tale portata per il mondo. È veramente un capolavoro di madre natura». Anche se non ci sono immagini dell’alien, si sa che la gemma ha già ricevuto un attestato da uno degli istituti gemmologici più quotati, il Gem Gübelin Lab, di Lucerna, secondo cui si tratta di una pietra eccezionale. Il conto alla rovescia è già iniziato. Federico Graglia

 

 

 

 

È tempo di uova (con 1.891 diamanti)

[wzslider]Pasqua, tempo di uova, Ma preziose: le più celebri sono quelle concepite e realizzate da Peter Carl Fabergé artigiano russo di origine francese, che lavorò per gli zar. Nel caso passiate per Houston, Texas, potete ammirarle al Museum of Natural Science, dove è esposta fino al 31 dicembre la McFerrin Collection. Tra i pezzi della raccolta, infatti, c’è quello realizzato da uno degli orafi più fidati della bottega Fabergè, August Wilhelm Holmström. L’uovo in mostra è stato un dono dello zar Alessandro III alla zarina Maria Feodorovna per la Pasqua del 1892. Il regalo-sorpresa non si trova, però, all’interno, ma all’esterno: 1.891 diamanti. La zarina fu così contenta di questo regalo che Fabergé fu nominato da Alessandro gioielliere di corte e incaricato di preparare un dono per Pasqua ogni anno, con la condizione che ogni uovo dovesse essere unico e contenere una sorpresa. La mostra di Houston non comprende però solo uova (in tutto sono due quelle in esposizione, sulle 57 in totale realizzate da Fabergè), ma propone altri 350 oggetti preziosi. Uno di questi è la tiara dell’imperatrice Josephine e una scatola d’oro e diamanti. Giulia Netrese

Visitors can glimpse this grandeur in a special exhibition of Fabergé from the McFerrin Collection. Featuring more than 350 objects, highlights include 2 Fabergé eggs recently added to the collection—the breathtaking Diamond Trellis Imperial Egg and one of the celebrated Kelch Eggs.

Houston Museum of Natural Science

1 Hermann Circle Dr.

Houston, TX 77030

WEBSITE

www.hmns.org

Telefono

713-639-4629

TICKET 75 dollari

Lollo in vendita

Gina Lollobrigida superstar anche nei gioielli: 22 pezzi realizzati da Bulgari negli anni ’50 e ’60 provenienti dalla collezione dell’attrice andranno all’asta da Sotheby’s a Ginevra il prossimo 14 maggio. La collezione sarà proposta nel corso della Jewels and Noble Sale di Ginevra, un’asta che mostrerà i preziosi gioielli indossati dalla Lollo nei momenti più importanti della sua carriera, gli stessi che furono tra gli highlights della mostra internazionale, Bulgari-125 Years of Italian Magnificence. Per volontà dell’attrice, parte del ricavato sarà destinato alla ricerca sulle cellule staminali, ha precisato la casa d’aste Sotheby’s. Si tratta in particolare di un paio di orecchini di perla naturale e diamanti realizzati nel 1964 e stimati tra 600mila a 1 milione di dollari, un anello di diamanti di 19,03 carati dello stesso valore e una parure collana-braccialetto di diamanti del 1954 stimato tra i 300mila e 500mila dollari. Gina Lollobrigida ha cominciato a collezionare gioielli di Bulgari negli anni ’50 e ’60. «Adesso mi dedico sopratutto alla scultura e uno scultore non ha bisogno di gioielli». Inoltre, ha aggiunto, la vendita «mi consentirà di aiutare una causa che mi sta particolarmente a cuore: la ricerca sulle cellule staminali».    Prima della vendita all’incanto a Ginevra, la collezione sarà esposta a Londra, New York e Roma. Giulia Netrese

Gina Lollobrigida, negli anni Sessanta
Gina Lollobrigida, negli anni Sessanta
Lollo & Bulgari oggi
Lollo & Bulgari oggi
Gina Lollobrigida con tiara e, a fianco, la collana-braccialetto di Bulgari
Gina Lollobrigida con tiara e, a fianco, la collana-braccialetto di Bulgari

 

 

 

 

Collana-bracciale di diamanti, datato 1954. È valutato tra 300 e i 500mila dollari
Collana-bracciale di diamanti, datato 1954. È valutata tra 300 e i 500mila dollari

Questo diamante costa 12 milioni di dollari

[wzslider]Ha la forma di una piccola pera, pesa quasi 75 carati e vale dai 9 ai 12 milioni di dollari. Sono i numeri di un prezioso e raro diamante che la casa d’aste Sotheby’s di New York metterà all’asta il prossimo 17 aprile nell’ambito della sua vendita Magnificent Jewels. La pietra è il pezzo forte della collezione ed è considerata il diamante bianco più importante mai visto a un’asta nelle Americhe. Inoltre, è una delle poche e forma di pera al di sopra dei 50 carati e della categoria colore D, ossia massimo del bianco, a essere messa all’asta negli ultimi decenni. L’ultima simile vendita all’incanto risale al 1995, quando da Sotheby’s a Ginevra uno sceicco saudita acquistò quello che fu chiamato Star of the Season, un diamante da oltre 100 carati, venduto allora al prezzo record di 16 milioni di dollari e mezzo. Il diamante che sarà messo in vendita ad aprile a New York fu acquistato nel 2001 dall’attuale proprietario al prezzo di oltre 4 milioni di dollari. La valutazione della stima attuale è stata fatta considerando 120 mila dollari a carato. Non sarà però l’unico pezzo pregiato. Come vedete nelle immagini, all’asta andranno anche un anello con smeraldo e uno di platino e diamante che superano abbondantemente quota 1 milione di dollari oltre a un paio di orecchini da 3,5-4,5 milioni.  M.d.B.

 

 

 

Londra-Parigi, design per dieci

[wzslider]Un’occasione per chi ama i gioielli di design. A Parigi dieci stilisti britannici presentano le loro collezioni alla galleria Elsa Vanier. Occhio: solo fino al 30 aprile. Non è stata impresa semplice: ci sono voluti quasi 18 mesi per organizzare la mostra. I pezzi si possono anche acquistare: hanno prezzi diversi: si va da 180 euro per i gioielli della scozzese Sarah Herriot, con intagli di giada e oro granulato, quasi tribale, ai bracciali di Jacqueline Cullen (a partire da 760 euro), fino a salire oltre i 2mila euro. Molto differenti gli stili: Karola Torkos lavora su forme e combinazioni di materiali. Kayo Saito si ispira alla natura, con perle oro che ricordano gusci di semi e formano eleganti collane e orecchini (da 230 euro). M.d.B.

Galerie Elsa Vanier, 7, rue du Pré-aux-Clercs, 75007 Paris

«Un printemps anglais», fino al 30 aprile.

Telefono: 01 47 03 05 00
www.elsa-vanier.fr

 

 

Questa collana è uno scandalo?

[wzslider]La collana che vedete in questa pagina è uno scandalo? Pare di sì. L’ha lanciata, assieme ad altri bijoux, il marchio spagnolo Mango. Ma non ha calcolato la sensibilità (eccessiva?) di chi ha trovato il nome della linea poco corretto: Stile schiavo. Catene e catenelle e ggli altri gingilli a prezzi di saldo della catena, per la verità, potrebbero tenere prigioniero solo uno schiavo di 99 anni, e solo se anemico. Ma è il principio che conta, pare. Una petizione, per esempio, è stata subito lanciata a Parigi dall’ex Miss Francia, Sonia Rolland. E una cinquantina di attivisti, alcuni dei quali con catene (vere) da schiavi, si sono piazzati davanti al negozio Mango delle Halles, a Parigi. Così il brand spagnolo dopo aver archiviato una valanga di critiche si è rassegnata a chiedere scusa via Twitter e ha tolto il nome incriminato dalla linea di bijoux che, peraltro, sono per molti versi simili a centinaia di altri. Ha fatto bene? O le critiche sono esagerate? Giudicate voi. F.G.

 

A Las Vegas oro e diamanti del Titanic

[wzslider autoplay=”true” lightbox=”true”]Se avete pianto sulle note di  «My heart will go on» cantata da Celine Dion, mentre il Titanic affondava assieme agli sguardi di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, ecco una buona occasione per rinverdire gli struggimenti per la storia del naufragio più famoso. Dopo essere approdata (è il caso di dirlo) a Orlando, in Florida, la mostra che raccoglie alcuni gioielli ritrovati nella nave affondata attraccano all’hotel Luxor di Las Vegas. Nella città americana fino al 3 marzo saranno esposti oggetti legati alla tragedia, che sono rimasti sotto le acque del mare per 75 anni, tra cui alcuni preziosi. La mostra si intitola «The Titanic Experience» e tra gli oggetti ritrovati nello scafo affondato ci sono un anello di diamanti, un pendente in filigrana, una collana con charms (tra cui un maiale portafortuna), medaglioni, una spilla, un nodo a spilla, gemelli, e un distintivo (piccolo), e una collana con tre pepite d’oro attaccato che, forse, è appartenuta a a Margaret Brown, sopravvissuta al naufragio e comunemente indicata come Molly Brown. Gli elementi, con l’eccezione di un orologio da tasca, sono stati trovati insieme in un sacchetto di pelle durante la spedizione del primo recupero nel 1987. «I prodotti chimici utilizzati per la pelle hanno tenuto lontani i microrganismi», spiega Mark Lach, direttore creativo dell’esposizione.

Sangue blu da Christie’s

Annotate sull’agenda: il 16 aprile a Londra, al numero 85 di Old Brompton Road, è in calendario un’asta di gioielli by Christie’s. Si tratta di 256 pezzi, in buona parte provenienti da una collezione nobiliare (a nobleman precisa la casa d’aste), che saranno messi all’incanto. Molto variabili forme, stili e, ovviamente, i prezzi di bracciali, collane, anelli e orecchini. È possibile cavarsela anche con 1.500 dollari (ma a Londra si paga ilcorrispettivo in sterline), vale a dire pco più di mille euro, fino a salire a 37-40mila dollari (circa 28-30mila euro) per i pezzi più pregiati. Cifre non alla portata di tutti, ma neppure stratosferiche. Gioiellis.com ha selezionato in anteprima alcuni tra i pezzo più interessanti. Guardare, perlomeno, non costa nulla. Federico Graglia

On 16 April in London, at number 85 Old Brompton Road, is scheduled for auction by Christie’s jewelry: 256 pieces, some of which came from a noble collection, which will be auctioned.

 

 

Firenze diventa Preziosa

Gioielli d’artista a Firenze. Prenotate subito il treno: dal 20 giugno al 20 luglio torna Preziosa, edizione 2013 della mostra dedicata al gioiello di ricerca contemporanea, curata da Lao\Le Arti Orafe e Maria Cristina Bergesio. L’esposizione sarà ospitata dal museo Marino Marini. L’esposizione è divisa quest’anno nelle sezioni Un certain regard e Gazes on jewels and places. Nella prima, sei artisti di fama internazionale (Karin Seufert, Philip Sajet, Suska Mackert, David Bielander, Sophie Hanagarth, Sigurt Bronger), metteranno a confronto tre distinte visioni del gioiello contemporaneo presentando oggetti emblematici realizzati per stimolare l’immaginario collettivo, destando meccanismi di riconoscimento o di rifiuto, di sorpresa oppure di identificazione. Il progetto Gazes on jewels and places, sarà invece una mostra di immagini realizzate dall’artista fiorentina Eva Sauer, attiva tra Italia e Germania: 12 gioielli indossati all’interno di alcuni luoghi di importanza storica e artistica della città di Firenze, come il Giardino di Boboli, la sala Liberty del cinema Odeon, la biblioteca Magliabechiana degli Uffizi e altri. L’intento è di rapportare chi indossa queste opere con il quotidiano e l’ambiente circostante.

L’evento è arricchito dalla mostra parallela Preziosa Young, nella quale saranno presentate le opere di otto artisti emergenti, selezionati da Maria Cristina Bergesio tra oltre 200 partecipanti provenienti da tutto il mondo, per l’unicità della loro ricerca creativa ed espressione stilistica: Karin Roy Andersson, Wan Hee Cho, Rob Elford, Benedikt Fischer, Panjapol Kulpapangkorn, Chiara Scarpitti, Antje Stolz, Lauren Vanessa Tickle. F.G.

PREZIOSA 2013

Un Certain Regard

Gazes on jewels and places

Preziosayoung

20 giugno-20 luglio 2013

Museo Marino Marini

Firenze, piazza San Pancrazio

Ingresso gratuito

Orario: 10-17 (chiuso domenica e martedì)

Info preziosa@artiorafe.it www.preziosa.org

 

Esclusivo: la prima immagine dell’anello piscatorio

[wzslider]Ecco le prime immagini dell’anello piscatorio. La consegna è avvenuta nella cerimonia che dà avvio all’insediamento di Papa Francesco. Il Papa, indossato il pallio, ha ricevuto l’anello piscatorio d’argento dorato. La consegna dell’anello del pescatore è stata seguita da un lungo applauso. Il gioiello è stato presentato al Papa in questi giorni dal maestro delle cerimonie, Guido Marini. Si chiama così «perché San Pietro era un pescatore e Gesù lo ha fatto diventare pescatore di uomini», secondo le parole del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Ma, questa volta, sull’anello è rappresentato San Pietro con le chiavi. Si tratta di un’opera realizzata in argento dorato dallo scultore, Enrico Manfrini. Il modello originale era stato disegnato per Paolo VI e a consegnarlo è stato il decano del sacro collegio, Angelo Sodano, primo tra i cardinali dell’ordine dei vescovi.

Niente oro per il Papa

[wzslider]Niente oro per l’anello piscatorio. Papa Francesco non ha voluto che l’anello del Pescatore che porterà nel suo Pontificato sia del metallo più prezioso. Sarà invece semplicemente d’argento, anche se dorato. L’anello riporterà l’immagine di San Pietro con le chiavi, su disegno di Enrico Manfrini, scultore scomparso nel 2004, che ha studiato all’Accademia di Bologna e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Brera presso la cattedra dello scultore Francesco Messina. Al conseguimento del diploma, Manfrini è diventato l’assistente di Messina per un quarto di secolo, succedendo infine al suo maestro, di cui ha conservato la cattedra fino al 1984. Il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, ha raccontato ai giornalisti che al Papa erano stati sottoposti diversi possibili anelli, e ha scelto quello di Manfrini su suggerimento del cardinale Giovanni Battista Re, che aveva l’anello realizzato da Manfrini per Paolo VI, conservato dal segretario del Papa Montini, monsignor Macchi, e poi da monsignor Malnati. Padre Lombardi ha anche precisato che Papa Francesco riceverà lo stesso pallio con le croci rosse che fu imposto a Benedetto XVI nell’inaugurazione del 2005.

Van Cleef & Arpels sceicchi a Dubai

[wzslider]Van Cleef & Arpels da tempo guarda a Dubai come una delle piazze più importanti. Forse la più importante. Così non passa stagione che non organizzi qualcosa per ribadire il suo link con la terra degli sceicchi. Ora, dal 18 al 21 marzo, nell’ambito della Design Exhibition di cui Van Cleef & Arpels è sponsor, propone un evento in cui si potranno ammirare pezzi unici della gioielleria, come la collana Souffle des Nuages. L’esposizione  è prevista al Palais de la chance e include la possibilità di ammirare 11 smeraldi eccezionali, da 112 carati, con una gradazione naturale di intensità singolare.