La patria dei diamanti è il Belgio ed è anche la patria di Audrey Savransky, la designer che ha creato il brand AS29 e che rappresenta la quarta generazione di operatori del settore della gemma più amata del mondo ♦
Ma l’aspetto più sorprendente (i belgi non si offendano) è che Audrey è anche dotata di una buona dose di sense of humour, qualità che nelle austere strade di Anversa, tra intagliatori e commercianti di diamanti, è più rara di una pietra da 100 carati. Audrey è spiritosa perché presenta i suoi gioielli come rimedi alla tristezza, come una medicina che può guarire qualsiasi donna e, allo stesso tempo, piacevole come un gelato di crema.
Tanto che i gioielli sono presentati come pillole della felicità, in una confezione rosa completa «di istruzioni per il dosaggio e del metodo di somministrazione. Le controindicazioni comprendono la possibilità di disturbi visivi a causa di brillantezza acuta e l’insorgenza di gelosia per i chi non li possiede». Insomma, gioielleria e senso ironico non sono un pane comune. A questo si può aggiungere che i gioielli disegnati da Audrey Savransky sono molto moderni, molto portabili e, ovviamente, con molti diamanti, ma anche con altre pietre come zaffiri, ametiste e rubini. Anelli, orecchini e collane sono a forma di cuori, frecce, fiori, con un disegno moderno, lineare. I prezzi variano molto, ma in media si oscilla dai mille ai 12mila euro, giusto per dare una dimensione. I gioielli di As29 si trovano in giro per il mondo: in Francia da Colette, Montaigne Market, Bon Marché, Printemps; in Gran Bretagna da Harvey Nichols, Harrods, Fenwick, Liberty; in Irlanda da Brown Thomas, in Svizzera da Bongenie. E poi a Città del Messico da Saks 5 Avenue, in Usa da Hirshleifer’s e a Hong Kong, da Plukka. Ma si acquistano anche online sul sito del brand. Giulia Netrese