Scoperto in Usa un diamante Frankenstein, metà naturale e metà artificiale ♦︎
Come nei film horror o, se preferite, di fantascienza, anche nella gioielleria si avanza un ibrido. No, non si tratta di uno zombie o di un designer-robot. È quello che potremmo definire il diamante Frankenstein. Non è una pietra dotata di voce, ma un ibrido tra gemma naturale e artificiale.

A scoprirla sono stati gli esperti del Gemological Institute of America. Il Gia, infatti, ha individuato un diamante naturale che, però, è stato rivestito con uno strato artificiale in laboratorio. Obiettivo: aggiungere peso e migliorato il colore del diamante. Questo significa che presto sul mercato non si troveranno solamente i diamanti dichiaratamente creati in laboratorio, ma anche quelli compositi. Come classificarli? Naturali o artificiali? Mancano regole a tutela del consumatore, ma anche dei gioiellieri che potrebbero essere tratti in inganno.

Il diamante scoperto dal Gia, per esempio, ha i classici difetti dei diamanti naturali, che ne garantiscono l’origine, ma anche tracce di boro e di azoto, che raramente si osservano insieme in diamanti naturali. Il diamante, taglio cuscino e di colore bluastro grigio-verdastro, pesa 0,64 carati. L’immagine della corona ha rivelato un colore tipico dei diamanti cresciuti utilizzando il processo di deposizione chimica a vapore, uno dei metodi per creare diamanti artificiali. E una vista laterale mostra uno strato distinto tra il substrato naturale e la porzione aggiunta. Insomma, non è stato facile individuare la pietra meticcia. Quanti altri diamanti Frankenstein ci sono in circolazione? Federico Graglia



349 diamanti da laboratorio per 15,39 carati
