I gioielli etici ed eretici della designer milanese Alexandra Albini ♦︎
Milano è una delle capitali del del design e per una settimana all’anno diventa la capitale mondiale. Non è strano, dunque, che a Milano si trovino tanti designer. Meno facile, tuttavia, è che una interior designer si trasformi in creatrice di gioielli. Ma è quanto ha scelto Alexandra Albini, che vive e lavora a Milano, ma ha anche sangue norvegese. Dal freddo Nord, Alexandra è trasmigrata nella città italiana dove ha apprezzato, oltre alle raffinatezze del design, anche la cultura e l’atmosfera del Mediterraneo, sebbene Milano sia la meno mediterranea tra i centri italiani. Lo stile dei suoi gioielli, in effetti, è quasi ispirato alla gioielleria delle antiche popolazioni della penisola italiana.
I suoi pezzi unici sono creati a mano in oro massiccio 18 e 22 carati, utilizzando tecniche del lontano passato.

Anche le pietre non sono tagliate secondo le forme consuete, ma lasciate quasi grezze, spesso con forme volutamente approssimative. A dire la verità, però, lo stile non è solo ispirato alle terre del Mediterraneo, ma anche a quelle molto più esotiche che la designer ha incontrato nei suoi viaggi: Bali, India, Giappone. Utilizza solo oro conflict free e pietre raccolte con metodi sostenibili, e questo è nel trend attuale. Scandalizza i puristi dell’oreficeria, invece, quando confessa di utilizzare per la progettazione anche materiali come la plastilina: un’eresia. Ma le vie del design sono infinite.






