Piccoli gioielli crescono. Nati come un esperimento un po’ curioso, frenati dall’handicap del materiale utilizzato (la plastica), i gioielli creati con stampanti 3D si evolvono. E aumenta il numero di designer che si impegnano a trasformare le macchine guidate dal computer in strumenti capaci di realizzare oggetti di pregio. Lo sanno quelli di .bijouets, brand trentino che ha coinvolto Maria Jennifer Carew, Charlotte Juillard, Daniele Bortotto e Federico Angi. I designer hanno presentato le loro creazioni al salone Parigino Maison&Objet. Ecco chi sono i talenti che sposano tecnologia e design.
Maria Jennifer Carew. La giovane designer friulana ha creato una collezione di anelli ispirandosi alle trame e agli intrecci delle lanterne arabe. Per esempio, con.Lantern o gli scarabocchi artistici di.Bocchio. Ogni anello sarà prodotto in due versioni, una più piccola e una più grande, e in quattro misure. Agli anelli si aggiungono gli orecchini.Suite e.Bocchio entrambi disponibili in due misure.
Charlotte Juillard. La designer francese ha creato per.bijouets una collezione di gioielli (quattro anelli e un bracciale) utilizzando forme geometriche come espressione della propria creatività: quadrati, triangoli e cerchi che si incastrano, sovrappongono e allineano divenendo ornamento dinamico.
Daniele Bortotto. Veneziano di nascita, il designer si presenta con la collana e il bracciale Anemone, di ispirazione marina, composti da piccoli segmenti circolari sospesi che definiscono una serie di «perle» congiunte l’una all’altra.
Federico Angi. Designer milanese, presenta Saturno: una collana dalle forme essenziali che ricorda gli anelli del pianeta. Matilde de Bounvilles