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Il diamante Juno guida la vendita di Sotheby’s




L’asta di Magnificent Jewels organizzata da Sotheby’s a New York per il 16 giugno comprende una vasta gamma di gioielli. Ma anche, dome sempre, di gemme. Tra tutte, spicca il Juno Diamond, una gemma di colore D da 101,41 carati, internamente impeccabile. Dato che l’asta di Sotheby’s si svolge in giugno, il diamante ispirato alla dea romana della luce, della giovinezza, della maternità e della fertilità, Giunone, sembra arrivare al momento giusto. È anche uno dei soli 11 diamanti perfetti ad apparire all’asta dal 1990. È stimato a partire da 7,5 milioni di dollari.

Il Juno Diamond
Il Juno Diamond

In asta anche un paio di orecchini con rari zaffiri del Kashmir, assieme a una collana di smeraldi ispirata all’epoca Moghul di Cartier e due diamanti dal taglio antico: uno Fancy Intense Pink, l’altro un notevole fantasia grigio-viola. Le collane, in ogni caso, sono un altro dei punti salienti della vendita, che comprende una collana di diamanti di Van Cleef & Arpels, un’altra di Harry Winston e un grande collier con diamanti fancy di Lorraine Schwartz.

Orecchini pendenti con diamanti e zaffiri del Kashmir
Orecchini pendenti con diamanti e zaffiri del Kashmir

In asta anche bracciali stellari, come Chimera di Cartier, composto da corallo intagliato, e un braccialetto di ametista e turchese di Van Cleef & Arpels. Altre ai classici anelli con diamanti di varie dimensioni, da segnalare anche spille di altra gamma, come quelle di Verdura o di Jar.

Bracciale di Cartier in corallo, diamanti e smeraldi
Bracciale di Cartier in corallo, diamanti e smeraldi
Collana di Cartier con diamanti e smeraldi
Collana di Cartier con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti fancy di Lorraine Schwartz
Collana con diamanti fancy di Lorraine Schwartz
Spille con diamanti di Verdura
Spille con diamanti di Verdura
Spilla con zaffiri, diamanti e ametiste di Jar
Spilla con zaffiri, diamanti e ametiste di Jar
Bracciale di Van Cleef & Arpels con diamanti, ametista e turchese
Bracciale di Van Cleef & Arpels con diamanti, ametista e turchese

Collana di Van Cleef & Arpels con diamanti
Collana di Van Cleef & Arpels con diamanti







La tiara di Lady Diana (e altre 50) esposte a Londra da Sotheby’s




Sotheby’s ha organizzato a Londra la più grande mostra di diademi (28 maggio – 15 giugno)  mai allestita negli ultimi 20 anni. L’evento coincide anche con la Jubilee Season, i festeggiamenti per i 70 anni di regno della regina Elisabetta. E tra le tiare in mostra ce n’è una più speciale di altre: la storica Spencer Tiara, indossata da uno dei membri più influenti della Famiglia Reale: Lady Diana. La tiara risale al 1767 ed è stata tramandata di generazione in generazione all’interno della famiglia Spencer. Il gioiello è stato indossato da Lady Diana, poco più di 40 anni fa, anche in occasione del matrimonio con il principe Carlo nella cattedrale di St. Paul.

La Spencer Tiara
La Spencer Tiara

La Spencer tiara ha un design in stile ghirlanda, con un elemento centrale a forma di cuore con incastonato un diamante affiancato da volute, intervallate da fiori a forma di stella e tromba, anch’essi tempestati di diamanti, montati in argento e oro. Il diamante centrale era particolarmente amato da Lady Diana: sua nonna, Lady Cynthia Hamilton, lo ricevette come regalo di nozze per il suo matrimonio nel 1919 con Jack, il visconte Althorp, il futuro settimo conte Spencer.

La principessa Diana con la Spencer Tiara
La principessa Diana con la Spencer Tiara

Nel corso di quasi 200 anni, come spesso accade in gioielli di questo tipo, la tiara Spencer è stata aggiunta e trasformata fino a quando il gioielliere della corona, Garrard, è stato incaricato negli anni Trenta di trasformare la tiara originale nel gioiello attuale. Lady Diana era nota per essere affezionata alla Spencer Tiara, spesso indossandola in occasione di eventi speciali: l’ha scelta almeno sette volte tra il 1983 e il 1992.

Le celebrazioni del Giubileo della Regina ci hanno offerto l’occasione perfetta per esporre al pubblico un’eccezionale selezione di diademi di provenienza nobile e reale, molti dei quali non venivano esposti da decenni. L’acquisto di questi gioielli è stato un lavoro d’amore, sfociato in una mostra che mette in mostra le migliori iterazioni all’interno del registro dello stile tiara, attraverso alcune delle sue incarnazioni più famose, tra cui la tanto amata e fotografata Spencer Tiara. Questo è anche un momento meraviglioso per noi per illuminare una luce speciale sull’abbagliante maestria consegnata da generazioni di gioiellieri principalmente con sede nel Regno Unito attraverso diversi secoli di produzione di diademi.
Kristian Spofforth, Head of Jewellery di Sotheby’s London

La Derby Tiara, inizialmente creata per la Duchessa di Devonshire nel 1893
La Derby Tiara, inizialmente creata per la Duchessa di Devonshire nel 1893

Oltre alla tiara di Lady Diana, la mostra presenta una cinquantina di diademi di provenienza aristocratica e reale, con alcuni pezzi che verranno esposti pubblicamente per la prima volta. Praticamente tutti i diademi della mostra sono stati realizzati e posseduti dalla nobiltà britannica e insieme offrono una rassegna abbagliante e completa di tutti i principali stili di design dei diademi, attraverso alcuni degli esponenti più esemplari del genere.

La tiara della regina Vittoria con diamanti e smeraldi realizzata dal gioielliere Joseph Kitching nel 1845
La tiara della regina Vittoria con diamanti e smeraldi realizzata dal gioielliere Joseph Kitching nel 1845

Un certo numero di diademi nella mostra, in particolare, sono stati indossati in occasione dell’incoronazione della regina nel 1953, come la tiara Anglesey, che si pensa sia stata realizzata intorno al 1890. Oppure la Derby Tiara, inizialmente creata per la Duchessa di Devonshire nel 1893 e la Westminster Halo Tiara, commissionata ai gioiellieri parigini Lacloche Frères nel 1930 dal Duca di Westminster per la sua sposa Loelia Ponsonby. Si possono confrontare, quindi, i design più affermati all’interno del genere tiara, come lo stile Impero, Naturalismo romantico, Belle Époque, Art Deco, genere moderno e contemporaneo.

The Fitzwilliam tiara, circa 1820, esposta alla Tiaras exhibition at Sotheby’s
The Fitzwilliam tiara, circa 1820, esposta alla Tiaras exhibition at Sotheby’s

Tra i pezzi più speciali c’è anche la tiara di smeraldi e diamanti della regina Vittoria, disegnata dal principe consorte Alberto nel suo stile revival gotico nel 1845. La tiara è stata realizzato dal gioielliere della corona Joseph Kitching, per la somma principesca (a quel tempo) di 1.150 sterline. È uno dei tanti gioielli che il principe ha ideato per la regina nel corso degli anni e, secondo quanto riferito, era il preferito. È anche considerato uno dei diademi di pietre preziose colorate più eleganti e sontuose mai creati: incastonato in oro ha diamanti a forma di cuscino intervallati da smeraldi taglio a gradino allineati sulla sua base, sormontati da ulteriori diamanti e smeraldi modellati a volute e sormontati da una fila graduata di 19 smeraldi cabochon rovesciati a forma di pera, il più grande dei quali pesa 15 carati.

Tiara di Cartier, 1904
Tiara di Cartier, 1904

Questa tiara è spesso associata alle rappresentazioni di una regina Vittoria più giovane con la sua famiglia, il principale tra questi è il ritratto La famiglia reale nel 1846 di Franz Xaver Winterhalter, che raffigura la regina Vittoria con il principe Alberto circondato dai loro figli, oltre a un numero di ritratti più intimi dell’artista. La regina Vittoria è anche nota per aver indossato la tiara in diversi impegni ufficiali, inclusa una visita di stato in Francia nel 1855.

Tiara appartenuta a Giuseppina Bonaparte in oro e cammei
Tiara appartenuta a Giuseppina Bonaparte in oro e cammei

Tiara con diamanti e perle coltivate
Tiara con diamanti e perle coltivate

Tiara con diamanti, circa 1830
Tiara con diamanti, circa 1830
Diadema di Cartier con ametista, zaffiro e onice, 1920
Diadema di Cartier con ametista, zaffiro e onice, 1920
Tiara di Van Cleef & Arpels con diamanti e turchese, 1960
Tiara di Van Cleef & Arpels con diamanti e turchese, 1960
Diadema in argento placcato di Garrard
Diadema in argento placcato di Garrard
Diadema i a banda con gemme, circa 1920
Diadema i a banda con gemme, circa 1920
Tiara di diamanti di Carrington & co
Tiara di diamanti di Carrington & co

Diadema e collana della seconda metà dell'Ottocento
Diadema e collana della seconda metà dell’Ottocento







Sotheby’s vende il terzo diamante più costoso di sempre: 57,5 milioni




I 3 grammi più costosi del mondo: a Hong Kong il De Beers Cullinan Blue Diamond è stato venduto per poco meno di 57,5 milioni di dollari. Il diamante pesa 15,10 carati, che corrispondono appunto esattamente a 3,02 grammi. A vendere questa gemma è stata Sotheby’s, con un prezzo che ha superato anche la stima pre-vendita , che era di 48 milioni. Eppure non si tratta del record, che appartiene a un altro diamante, l’Oppenheimer Blue di da 14,62 carati, venduto per 57.541.779 dollari nel 2016. Si tratta, comunque di una differenza minima rispetto all’intero valore. L’acquirente? È anonimo e ha concluso l’affare per telefono.

Il De Beers Cullinan Blue Diamond
Il De Beers Cullinan Blue Diamond

Un risultato straordinario, questo diamante è considerato uno dei migliori De Beers mai visto e siamo incredibilmente orgogliosi di unire le forze con Sotheby’s per condividere questo momento decisivo nella storia.
Bruce Cleaver, CEO del gruppo De Beers

Il diamante blu, con un taglio rettangolare a gradini, pesa 15,10 carati è stato recentemente tagliato da un'eccezionale pietra grezza scoperta nell'aprile 2021
Il diamante blu, con un taglio rettangolare a gradini, pesa 15,10 carati è stato recentemente tagliato da un’eccezionale pietra grezza scoperta nell’aprile 2021

Il De Beers Cullinan Blue Diamond è diventato quindi il terzo gioiello più costoso mai venduto all’asta, dietro The Pink Star, venduto per 71,2 milioni di dollari nel 2017, sempre da Sotheby’s Hong Kong, e The Oppenheimer Blue. Il diamante battuto a Hong Kong è stato estratto nella famosa miniera di Cullinan in Sud Africa nel 2021 ed è stato ricavato da una pietra grezza da 39,34 carati.

The De Beers Cullinan Blue ha una stima di 48 milioni di dollari
The De Beers Cullinan Blue ha una stima di 48 milioni di dollari

Il diamante The De Beers Cullinan Blue
Il diamante The De Beers Cullinan Blue







Sotheby’s presenta un diamante blu da record




Per i diamanti è tempo di record. Questa volta nella gara più preziosa del mondo è arrivata per prima Sotheby’s, che ha presentato The De Beers Cullinan Blue, nome di uno straordinario diamante naturale. La pietra è anche uno dei diamanti blu più preziosi mai offerti all’asta: il suo valore è stimato in oltre 48 milioni di dollari. Il diamante blu, con un taglio rettangolare a gradini, pesa 15,10 carati è stato recentemente tagliato da un’eccezionale pietra grezza scoperta nell’aprile 2021. Inoltre, è il più grande diamante blu vivido con taglio a gradino internamente impeccabile che il Gemological Institute of America (Gia) abbia mai classificato.

Il diamante The De Beers Cullinan Blue
Il diamante The De Beers Cullinan Blue

I diamanti blu di questo tipo e di questa qualità e peso sono eccezionalmente rari. Solo cinque esemplari che superano i 10 carati sono stati venuti all’asta, ma nessuno ha superato i 15 carati. Il De Beers Cullinan Blue è il pezzo più importante della Sotheby’s Hong Kong Luxury Week: sarà offerto in un’asta dal vivo a lotto singolo a fine aprile 2022 (la data esatta è ancora da determinare). Dato l’interesse globale per un tesoro di questa natura, il diamante sarà presentato prima in un tour mondiale a New York, Londra, Dubai, Singapore, Shanghai, Pechino, Shenzhen e Taipei.

I diamanti blu di qualsiasi tipo sono rari sul mercato, ma questo è il più raro dei rari; non è apparso nulla di calibro lontanamente simile a all’asta negli ultimi anni. Centinaia di milioni di anni nella realizzazione, questo straordinario diamante blu è sicuramente una delle migliori creazioni della natura. Ora portato alla vita abbagliante dalla mano di uno dei tagliatori più abili del mondo, è l’ultimo capolavoro – come rari e desiderabili come le più grandi opere d’arte. In un momento di domanda senza precedenti per i diamanti colorati più pregiati, di classe mondiale, siamo incredibilmente entusiasti di portare sul mercato quella che sicuramente diventerà una delle gemme più celebri del mondo.
Patti Wong, Presidente di Sotheby’s Asia

The De Beers Cullinan Blue ha una stima di 48 milioni di dollari
The De Beers Cullinan Blue ha una stima di 48 milioni di dollari

Il diamante è stato scoperto nella miniera di Cullinan in Sud Africa nel 2021, una delle pochissime fonti al mondo di diamanti blu estremamente rari. Nell’ultimo anno, De Beers ha collaborato con il suo partner, Diacore, uno dei maestri tagliatori di diamanti più esperti, per tagliare e lucidare lo straordinario diamante grezzo e dare vita a The De Beers Cullinan Blue.

Il diamante blu, con un taglio rettangolare a gradini, pesa 15,10 carati è stato recentemente tagliato da un'eccezionale pietra grezza scoperta nell'aprile 2021
Il diamante blu, con un taglio rettangolare a gradini, pesa 15,10 carati è stato recentemente tagliato da un’eccezionale pietra grezza scoperta nell’aprile 2021

Il De Beers Cullinan Blue si erge come un orgoglioso capolavoro che è stato donato dalla natura con le sfumature del cielo e del mare, perfezionato attraverso un taglio a scalino che è audace, distintivo e magistrale. Tra le pietre più rare in quello che è probabilmente il più desiderabile dei colori – potente e vivido, ma allo stesso tempo calmo e maestoso – deve sicuramente essere annoverato tra le più grandi meraviglie del mondo naturale. È letteralmente irresistibile.
Wenhao Yu, Chairman of Jewellery and Watches di Sotheby’s Asia

Mentre altri diamanti colorati possono essere trovati nelle miniere di tutto il mondo, ci sono pochissime fonti di diamanti blu, la maggior parte dei quali vengono recuperati dalla miniera di Cullinan, in Sud Africa. Cullinan ha prodotto molti dei diamanti più famosi al mondo, tra cui la Grande Stella d’Africa da 530 carati, il più grande diamante incolore sfaccettato al mondo. Cullinan continua a produrre alcuni dei tesori più straordinari del mondo, tra cui tutti i diamanti De Beers Millennium blue. In particolare, il De Beers Millennium Jewel 4, un blu Fancy Vivid di forma ovale da 10,10 carati venduto per 31,8 milioni di dollari da Sotheby’s Hong Kong a aprile 2016.

The De Beers Cullinan Blue. Solo cinque esemplari che superano i 10 carati sono stai venuti all'asta
The De Beers Cullinan Blue. Solo cinque esemplari che superano i 10 carati sono stai venuti all’asta

Questo diamante è considerato uno dei migliori che De Beers abbia mai visto. È estremamente raro e unico e, in quanto Patria dei Diamanti, De Beers è lieta di unirsi a Sotheby’s per portare questo diamante nel mondo.
Bruce Cleaver, CEO di De Beers Group







In vendita il diamante gigante nero venuto dalla spazio




Un diamante nero gigante. Rarissimo. Un sorprendente figlio della natura. Ma anche un enigma. E proprio questo nome, The Enigma, è stato attribuito a una enorme gemma del peso di 555,55 carati e, coincidenza ancora più incredibile, con esattamente 55 sfaccettature. The Enigma è una sorpresa riservata da Sotheby’s alla sua sede di Dubai, dove sarà messo in vendita con un’asta aperta alle offerte online dal 3 al 9 febbraio. Il diamante è appartenuto per oltre due decenni da un proprietario che, ora, ha deciso di cederlo. Anche in cambio di un pagamento in criptovaluta.

La sua vendita rappresenta un’opportunità irripetibile per acquisire una delle più rare meraviglie cosmiche, vecchie di miliardi di anni, conosciute dall’umanità.
Nikita Binani, Sotheby’s Jewellery Specialist e Head of Sale, Londra

The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati
The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati

Il diamante ha anche un’altra attrattiva: non è stato scovato in una miniera, ma arriva dallo spazio. Si pensa che sia stato creato da un impatto meteorico o che sia emerso da un asteroide contenente un diamante che si è scontrato con la Terra. È il più grande diamante Fancy Black Natural Color al mondo, segnalato da Gubelin e dal Gia nel 2004, ed è stato elencato come il diamante tagliato più grande del mondo nel Guinness dei primati del 2006.

The Enigma
The Enigma

Siamo onorati che Dubai sia stata scelta come prima tappa per questa eccezionale rarità e siamo entusiasti di svolgere un ruolo nel suo viaggio, iniziato così tanti milioni di anni fa. Questa è la prima volta che introduciamo la nostra offerta di criptovaluta negli Emirati Arabi Uniti, una mossa che è in linea con l’impegno del governo nell’esplorazione di nuovi progressi digitali, tecnologici e scientifici. Svelare questa pietra unica nel suo genere, sia nella nostra galleria Difc che all’impareggiabile Dubai Diamond Exchange, è una chiara continuazione della nostra dedizione a mostrare il meglio del meglio negli Emirati Arabi Uniti.
Katia Nounou Boueiz, capo di Sotheby’s Emirati Arabi Uniti

Il design del diamante è intriso di significato, la sua forma è ispirata al simbolo mediorientale a forma del palmo di una mano, l’Hamsa, un segno di protezione, potere e forza. L’Hamsa è anche associato al numero cinque, che è intriso di significato simbolico, che è anche il numero che contraddistingue la gemma. La criptovaluta sarà accettata da Sotheby’s, e non è la prima volta: l’anno scorso il diamante Key 10138 è stato acquistato con criptovaluta a un prezzo record. Questo diamante sarà offerto senza riserva, il che significa che l’offerta vincente è quella più alta, indipendentemente dal suo importo o dal valore intrinseco del diamante stesso. Prima dell’asta, il diamante sarà esposto a Dubai, Los Angeles e Londra.

Girocollo in oro bianco, con pavé di 181 diamanti neri naturali
Girocollo in oro bianco, con pavé di 181 diamanti neri naturali

Il segreto dei diamanti neri

I diamanti neri naturali, carbonati, risalgono a circa 2,6-3,8 miliardi di anni fa e sono un evento naturale estremamente raro. Queste gemme contenente tracce di azoto e idrogeno abbondanti nello spazio interstellare, così come l’osbornite, un minerale presente unicamente nelle meteore. Si trovano solo in Brasile e nella Repubblica Centrale dell’Africa, che milioni di anni fa facevano parte del supercontinente, Rodinia: un’area che si ritiene sia stata colpita da meteoriti. La presenza esclusiva di carbonadi in queste località aggiunge ulteriore peso a la teoria che queste pietre siano davvero tesori provenienti dallo spazio interstellare. I diamanti neri sono uno dei materiali più duri e quasi impossibili da tagliare e lucidare. Sono stati tipicamente riservati anche agli usi industriali.







Lalique story in vendita da Sotheby’s




Appuntamento di rigore per chi ama la gioielleria che ha fatto storia. Sotheby’s Parigi (asta il 17 dicembre) offre una rara collezione di qualità museale di pezzi di René Lalique, tutti presentati all’asta per la prima volta. Si tratta di una raccolta curata da Claude H. Sorbac, un collezionista scomparso pochi mesi fa. I gioielli di Lalique sono la fotografia di una carriera dell’ingegnoso designer, che è stato una figura chiave dell’Art Nouveau. In vendita si trovano 39 pezzi, tra cui diverse opere acquistate dagli eredi di Lalique.

René Lalique, collier in vetro, smalto e diamanti, Grenouilles
René Lalique, collier Grenouilles in vetro, smalto e diamanti

Claude Henri Sorbac faceva parte di una famiglia di amanti dell’arte ed è cresciuto circondato da una collezione di dipinti e oggetti preziosi, tra cui grandi opere di artisti del calibro di Renoir, Sisley, Degas e Tiepolo. Fu costretto a lasciare la casa durante la Seconda guerra mondiale, e all’età di 22 anni si arruolò nel reggimento marocchino Spahi e partecipò alla liberazione di Parigi. Poi, è diventato imprenditore e, con la maggiore disponibilità finanziaria, collezionista di antiquariato, comprese le opere di Lalique, a cui dedicò diversi decenni, viaggiando per mercatini e aste allo stesso modo per cercare il meglio del meglio.

Pendente di collier Art Nouveau in oro e smalto, con viso di donna e glicine
Pendente di collier Art Nouveau in oro e smalto, con viso di donna e glicine

Artista-designer d’avanguardia, René Lalique ha lavorato in ogni campo, dalla gioielleria, l’oreficeria e l’illustrazione alla scultura e alla vetreria. La collezione proposta da Sotheby’s mette in evidenza il suo uso pionieristico di materiali innovativi come vetro, alluminio, bronzo e rame, mescolati con altri materiali nobili come diamanti, gemme preziose e oro.

Pettine Cattleya in avorio, smalto e diamanti
Pettine Cattleya in avorio, smalto e diamanti
Girocollo Chantecler in smalto, vetro e citrino
Girocollo Chantecler in smalto, vetro e citrino

Collier Libellule in vetro, smalto e diamanti
Collier Libellule in vetro, smalto e diamanti







I gioielli di Joséphine raddoppiano la stima




Nell’anno dell’anniversario della morte di Napoleone, due diademi che, per tradizione, si pensa siano appartenuti a Joséphine de Beauharnais (1763-1814), moglie dell’imperatore francese, sono stati venduti da a Londra da Sotheby’s per 576.600 sterline (circa 671.00 euro o 759.000 dollari). Una cifra che ha quasi raddoppiato la stima massima di 300.000 sterline. Segno che i gioielli storici conservano un fascino che va al di là del loro valore materiale.

Giuseppina di Beauharnais ritratta da Andrea Appiani
Joséphine de Beauharnais ritratta da Andrea Appiani

I diademi sono considerati esempi del più raffinato artigianato francese dell’inizio del XIX secolo. Sono stati realizzati a Parigi intorno al 1808 con design neoclassico. Dopo la Rivoluzione francese, infatti, Napoleone aveva cercato di legittimare il suo nuovo governo facendo risorgere riferimenti storici e culturali all’antica Roma. Joséphine capì il valore della sua immagine pubblica, e usò vestiti e gioielli per evocare gli ideali del mondo antico e collegandola con l’attuale Impero per aumentare il prestigio del regime del marito.

Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (probabilmente fine XVI secolo); offerto insieme a una chiusura da cintura di design simile, con un cammeo in agata di Medusa (probabilmente fine del XVI secolo) e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale
Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (probabilmente fine XVI secolo); offerto insieme a una chiusura da cintura di design simile, con un cammeo in agata di Medusa (probabilmente fine del XVI secolo) e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale

I due diademi fanno parte di una parure (progettati per essere indossati anche insieme). Sono realizzati in oro e smalto champlevé blu decorato con venticinque intagli di corniola, prevalentemente teste classiche maschili e femminili. Sono stati offerti insieme a un paio di orecchini pendenti, ciascuno con un solo intaglio e similmente decorati, e un pettine per capelli e un ornamento per cintura, con al centro con un cammeo in corniola di Bacco. I gioielli sono stati custoditi a Londra per 150 anni.

Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (fine XVI secolo)
Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (fine XVI secolo)







La storia avventurosa dei gioielli degli zar venduti da Sotheby’s




I gioielli degli zar hanno ancora fascino. Così all’asta di Magnificent Jewels and Noble Jewels di Sotheby’s a Ginevra, una spilla con zaffiri e diamanti e orecchini a clip abbinati, contrabbandati fuori dalla Russia al tempo della rivoluzione del 1917,  sono stati venduti per  850.000 dollari, contro una stima massima di 500.000. Sono gioielli che appartenevano alla famiglia Romanoff. Per la precisione, sono appartenuti alla zia dell’imperatore Nicola II, la granduchessa Maria Pavlovna (1854-1920), che affidò al suo amico, l’antiquario e aristocratico britannico Albert Henry Stopford (1860-1939) l’espatrio dei gioielli a Londra.

I gioielli messi all'asta da Sotheby's
I gioielli messi all’asta da Sotheby’s

Spesso indicata come «regina di San Pietroburgo», la Granduchessa era a detta di tutti una figura scintillante che ha combattuto per mantenere il suo status durante la rivoluzione. Albert Stopford, che all’epoca aveva cinquantacinque anni e quindi non era idoneo al servizio militare, era parte integrante della scena sociale di San Pietroburgo ed era intimo della nobildonna. La storia dei gioielli è abbastanza avventurosa. Vestito con abiti da operaio, Stopford andò a prelevare in gran segreto i gioielli a casa della Granduchessa, il Vladimir Palace, un edificio sulla Neva con 360 stanze, non ancora saccheggiato dai rivoltosi. Entrato da una porta laterale e scortato dal figlio maggiore di Maria Pavlovna, Boris, e da un fidato servitore, Stopford smontò i gioielli, piegandoli in vecchi giornali per proteggerli, e si mise in viaggio in treno. In tre notti raggiunse la città termale di Kislovodsk, in il Caucaso, dove Maria Pavlovna si era ritirata nella sua villa estiva. Poi partì per Londra il 26 settembre 1917, portando 244 gioielli di Maria Pavlovna in una borsa Gladstone, tra cui la spilla di zaffiro e gli orecchini venduti all’asta da Sotheby’s.

Maria Pavlovna
Maria Pavlovna

Passarono poi altri due anni prima che la Granduchessa varcasse la frontiera russa (con riluttanza), viaggiando a Venezia, in Svizzera e infine a Parigi nel luglio 1920. La sua salute della nobildonna russa era però gravemente compromessa e solo pochi mesi dopo il suo arrivo in Francia morì. I gioielli, quindi, sono stati ereditati da sua figlia, la principessa Elena di Grecia e Danimarca (1882-1957) e poi ai discendenti. A nel 2009 sono stati acquistati in un’asta, sempre Sotheby’s, da un’altra famiglia principesca europea e ora rivenduti.

La granduchessa Maria Pavlovna
La granduchessa Maria Pavlovna
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti
Spilla e orecchini con zaffiri e diamanti







I diademi di Giuseppina Bonaparte all’asta da Sotheby’s




Il 2021 è stato il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte. La vendita da parte di Sotheby’s di due diademi che sono appartenuti a Joséphine de Beauharnais (1763-1814), almeno secondo la ricostruzione corrente, è dunque di attualità.  Joséphine, moglie di Napoleone Bonaparte (1769-1821), è stata imperatrice di Francia e ha indossato questi rarissimi diademi che, a parte il loro valore materiale, costituiscono una testimonianza storica dell’artigianato francese dell’inizio del XIX secolo.

Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (probabilmente fine XVI secolo); offerto insieme a una chiusura da cintura di design simile, con un cammeo in agata di Medusa (probabilmente fine del XVI secolo) e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale
Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (probabilmente fine XVI secolo); offerto insieme a una chiusura da cintura di design simile, con un cammeo in agata di Medusa (probabilmente fine del XVI secolo) e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale

I gioielli sono stati realizzati a Parigi intorno al 1808, nello stile neoclassico che piaceva a Napoleone, che cercava riferimenti storici e culturali nell’antica Roma. Joséphine, in perfetta sintonia, ha usato vestiti e gioielli per evocare gli ideali del mondo antico e collegandola con l’attuale Impero per aumentare il prestigio del regime del marito. Proprio come una influencer, insomma. L’imperatrice era un’appassionata di gioielli. In soli sei anni, Joséphine ha speso una somma impressionante di oltre 25 milioni di franchi in gioielli e vestiti, superando di gran lunga l’indennità che le era stata assegnata.

Set Filetto o Collare con nove cammei e 10 piccoli intagli con animali, francese o italiano, XIX secolo
Set Filetto o Collare con nove cammei e 10 piccoli intagli con animali, francese o italiano, XIX secolo

Questi maestosi gioielli incastonati con cammei e intagli evocano certamente lo stile della grande imperatrice Joséphine – il suo rango di moglie di Napoleone Bonaparte, il suo gusto impeccabile e il suo interesse per il mondo classico. L’imperatrice Joséphine era molto più di un semplice collezionista di antichità. Essendo la prima a incorporare questi cammei e intagli nel suo vestito, indossandoli fianco a fianco con perle e diamanti, ha creato una moda completamente nuova che ha travolto Parigi e il mondo, basata su forme neoclassiche. I gioielli offerti qui dimostrano il lavoro più fine e delicato dei migliori laboratori francesi e, oggi, non ci sono quasi pezzi paragonabili al mondo. Quando le mode sono cambiate, i gioielli sono stati scomposti e rimodellati, rendendo la loro sopravvivenza davvero eccezionale.
Kristian Spofforth, Head of Sotheby’s Jewels Department a Londra

Chiusura da cintura, cammeo in agata di Medusa fine del XVI secolo e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale
Chiusura da cintura, cammeo in agata di Medusa fine del XVI secolo e un ornamento per cintura con un cammeo in pietra dura di Zeus (1780-1800), nella custodia originale

I due diademi fanno parte di due parure. Sono incastonati con pietre preziose incise con teste classiche, molte delle quali sono forse antiche: si credeva che donassero a chi le indossava  virtù come l’eroismo, la fedeltà e l’amore. I gioielli sono parte di una collezione privata del Regno Unito, dove sono rimaste per almeno 150 anni, ed entrambe sono ancora contenute nelle loro scatole originali in pelle. Saranno offerti con stime di 200.000-300.000 e 100.000-200.000 sterline nella vendita di Sotheby’s London Treasures, prevista il 7 dicembre.

Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (fine XVI secolo)
Diadema in oro, cammeo e smalto di Jacques-Amboise Oliveras del 1808 circa con cinque cammei ovali in pietra dura raffiguranti Zeus, Dioniso (probabilmente XVIII secolo), Medusa, Pan e Gaia (fine XVI secolo)

Le parure saranno prima esposte dal 2 al 9 novembre al Mandarin Oriental, Ginevra, insieme agli highlights delle vendite Sotheby’s di Magnificent Jewels. Una parure simile è conservata nella collezione della famiglia reale svedese, ereditata dal figlio di Joséphine, Eugène Rose de Beauharnais, duca di Leuchtenberg. Sua figlia, Joséphine di Leuchtenberg, portò numerosi gioielli alla famiglia reale svedese quando sposò il futuro re Oscar I nel 1823.

Sei cammei in pietra dura e un grande intaglio, con quattro piccoli intagli in corniola, attaccati a una collana associata più tardi, italiano, fine XVIII/inizio XIX secolo
Sei cammei in pietra dura e un grande intaglio, con quattro piccoli intagli in corniola, attaccati a una collana associata più tardi, italiano, fine XVIII/inizio XIX secolo







Sotheby’s mette all’asta occhiali da marahaja




Il fascino dei gioielli esotici e preziosi: Sotheby’s dedica un’asta al tema Arts of the Islamic World & India. La maggior parte dei pezzi riguarda oggetti, tappeti, stampe, pitture. Ma ci sono anche gioielli. E due, in particolare, attirano l’attenzione: si tratta di occhiali  provenienti da un tesoro principesco sconosciuto. L’aspetto davvero unico di questi occhiali è che sono realizzati con diamanti e smeraldi. La stima d’asta (Londra, 27 ottobre) per questi gioielli unici è di 1,5 – 2,5 milioni di sterline ciascuno. Possono essere visti dal pubblico a Hong Kong (7-11 ottobre) e Londra (22-26 ottobre).

I due occhiali Astaneh Ye Ferdaws (smeraldi) e Halqeh Ye Nur (diamanti)
I due occhiali Astaneh Ye Ferdaws (smeraldi) e Halqeh Ye Nur (diamanti)

Queste straordinarie curiosità mettono insieme una miriade di fili: dalla maestria tecnica del tagliatore e il genio dell’artigianato alla visione di un mecenate che ha scelto di realizzare due paia di occhiali del tutto diversi da qualsiasi cosa mai vista prima. Sono senza dubbio una meraviglia per gemmologi e storici, ed è una vera emozione poter portare alla luce questi tesori e offrire al mondo l’opportunità di meravigliarsi della loro brillantezza e del mistero dietro la loro creazione.
Edward Gibbs, presidente di Sotheby’s Middle East & India

La storia di questi occhiali inizia nell’India Mughal del XVII secolo, in un’epoca in cui la ricchezza imperiale, la conoscenza scientifica e lo sforzo artistico raggiunsero contemporaneamente il loro apice. Su commissione di un principe ignoto, un artista ha intagliato un diamante, del peso di oltre 200 carati, e uno smeraldo brillante, del peso di almeno 300 carati. Testimonianza dell’abilità tecnica coinvolta, non è nota l’esistenza di alcun esempio comparabile di entrambi. Nel 1890 circa, le lenti furono inserite in nuove montature, decorate con diamanti taglio rosa.

Gli occhiali con lente di smeraldo
Gli occhiali con lente di smeraldo

Il mecenate originale per il quale furono commissionati gli occhiali rimane sconosciuto, ma derivano da un ricco periodo di conquiste artistiche e architettoniche durante i regni del Grande Moghul degli imperatori Akbar (1556-1605), Jahangir (1605-1627), Shah Jahan (1627 -1658) e Aurangzeb (1658-1707).

La qualità e la purezza delle gemme è di per sé straordinaria e pietre di queste dimensioni sarebbero state senza dubbio la riserva di un imperatore. I diamanti sono impeccabili, si pensa che provengano dalle miniere di Golconda nel sud dell’India. Tagliati in coppia da un singolo diamante naturale, forse il più grande mai trovato, ora pesano insieme 25 carati. La sfaccettatura attorno al bordo mostra un’abilità estrema, organizzata per mantenere la trasparenza nelle lenti mentre rilascia la luce dai bordi. Anche gli smeraldi provengono da una unica gemma colombiana naturale e ora pesano 27 carati. La smussatura degli smeraldi è stata angolata con precisione per mantenere l’intensità del colore nella pietra.

Gli occhiali con lenti di diamanti
Gli occhiali con lenti di diamanti

Mentre le lenti ordinarie funzionano semplicemente per migliorare la vista, questi filtri erano aiuti per una funzione spirituale, con diamanti pensati per illuminare e smeraldi che si credeva possedessero poteri miracolosi per guarire e allontanare il male. Nell’opera Naturalis historia, un trattato che risale al primo secolo, Plinio il Vecchio racconta che l’imperatore romano Nerone osservava le gare di gladiatori attraverso la superficie di una preziosa pietra verde. Il tutore di Nerone, Seneca, era un esperto di rifrazione della luce, specchi e ottica, e si pensa che questi siano stati uno dei primi occhiali in assoluto. Molti secoli dopo, un inventario del tesoro di Carlo V di Francia cita dei berilli (una famiglia di pietre preziose, che comprende smeraldo e acquamarina) incorniciati come occhiali.

Collana del Deccan, con gemme. Circa Ottocento
Collana del Deccan, con gemme. Circa Ottocento

Più vicino a dove questi esempi hanno origine, in India, in seguito alla tragica morte dell’amata moglie di Shah Jahan, in onore della quale è stato faticosamente costruito il Taj Mahal, si dice che l’imperatore abbia pianto così tante lacrime che aveva bisogno di curare i suoi occhi malati con gemme di smeraldo.

Set di gioielli del Marocco, 18-19esimo secolo
Set di gioielli del Marocco, 18-19esimo secolo
Collana in argento dorato. Marocco, Ottocento
Collana in argento dorato. Marocco, Ottocento
Collana Moghul con perle e smeraldo intagliato
Collana Moghul con perle e smeraldo intagliato







Gioielli black per Sotheby’s




Dopo musica e arte figurativa, anche nella gioielleria si assiste a una valorizzazione della creatività afroamericana, sull’onda del movimento Black Lives Matter. Sotheby’s New York, assieme all’editor di gioielli e autrice Melanie Grant, ha organizzato la prima mostra-vendita dedicata ai designer black di gioielli contemporanei (Brilliant & Black: A Jewelry Renaissance). La mostra-vendita inizierà il 17 settembre e comprende 60 pezzi di 21 designer statunitensi ed europei dagli anni Cinquanta a oggi. Nel caso ve lo chiediate, no, non c’è un filo comune, un’estetica, un design comune denominatore tra i diversi autori di gioielli.

Orecchini by Matturi in oro giallo 18 carati con diamanti taglio brillante, smeraldi e perle South Sea
Orecchini by Matturi in oro giallo 18 carati con diamanti taglio brillante, smeraldi e perle South Sea

E questo, ovviamente, è positivo perché segnala che la strada creativa di ognuno non è per forza legata a uno schema precostituito. Ci sono gioielli di tutti i tipi, compresi quelli di alta gioielleria, gli orecchini Enchanted Garden di Vanleles, ispirati al batik africano e realizzati in titanio e oro rosa, con incastonati rubini africani, l’anello di diamanti rosa da 2,5 carati personalizzato di Maggi Simpkins di ispirazione floreal, valutato 1 milione di dollari.

Vanleles, orecchini in titanio, oro rosa, diamanti e rubini
Vanleles, orecchini in titanio, oro rosa, diamanti e rubini

L’elenco di gioiellieri-designer rappresentati nella mostra-vendita comprende Harwell Godfrey, Jacqueline Rabun, Johnny Nelson, Lorraine West, Rashid Johnson, Thelma West, Vanleles, Castro NYC, Almasika, Marei, Mateo New York, Matturi, Melanie Eddy, Sheryl Jones, Thousand Things, Lola Fenhirst, Jariet Oloyé, Maggi Simpkins e Shola Branson.

Vanleles, orecchini in titanio, oro rosa, diamanti e rubini
Vanleles, orecchini in titanio, oro rosa, diamanti e rubini

Die Liste der im Ausstellungsverkauf vertretenen Juweliere-Designer umfasst Harwell Godfrey, Jacqueline Rabun, Johnny Nelson, Lorraine West, Rashid Johnson, Thelma West, Vanleles, Castro NYC, Almasika, Marei, Mateo New York, Matturi, Melanie Eddy, Sheryl Jones, Thousand Things, Lola Fenhirst, Jariet Oloyé, Maggi Simpkins und Shola Branson.

Anello Rebel Black di Thelma West in ceramica nera e oro,-con diamante taglio pera da 5 carati
Anello Rebel Black di Thelma West in ceramica nera e oro,-con diamante taglio pera da 5 carati
Bracciale rigido Almasika Universum in oro 18 carati e tsavorite
Bracciale rigido Almasika Universum in oro 18 carati e tsavorite
Ciondolo bambola di Castro NYC in bisquit e pietre preziose con maschera articolata, incastonato con smeraldi, rubini, perle
Ciondolo bambola di Castro NYC in bisquit e pietre preziose con maschera articolata, incastonato con smeraldi, rubini, perle
Harwell Godfrey, pendente Cleopatra con smeraldi Muzo, onice e diamanti
Harwell Godfrey, pendente Cleopatra con smeraldi Muzo, onice e diamanti







Il super cripto diamante venduto da Sotheby’s




È successo: Sotheby’s ha venduto a un collezionista privato e anonimo un diamante da 101,38 carati durante l’asta organizzata a Hong Kong. La novità, però, è che il super diamante da 101,38 carati è stato acquistato con una criptovaluta. Non è stato comunicato se la criptovaluta utlizzata siano bitcoin oppure ethereum, le due previste dal regolamento d’asta. Quello che è noto, invece, è il prezzo pagato, che equivale a 12,3 milioni di dollari, in media con le stime.

Il diamante The Key 10138 all'asta
Il diamante The Key 10138 all’asta

Il diamante, chiamato 10138 The Key, è una pietra impeccabile classificato come D a forma di pera. È la prima volta che una pietra preziosa di questo valore è pagato con una moneta virtuale, che consente in sostanza un anonimato ancora più sicuro all’acquirente, visto che i soldi virtuali non sono depositati in una banca (e sono quindi al riparo anche dagli occhi del fisco). Sotheby’s ha ricordato anche che il diamante da 101,38 carati è il secondo a forma di pera di questa qualità più grande mai venduto all’asta, superato di poco dall’impeccabile Winston Legacy da 101,73 carati D venduto nel 2013.

Diamante The Key 10138
Diamante The Key 10138

Il diamante taglio a pera di oltre 101 carati
Il diamante taglio a pera di oltre 101 carati







Da Sotheby’s il primo cripto diamante da 100 carati




Prima o poi doveva avvenire: bitcoin ed ethereum entrano nel mondo della grande gioielleria. O, meglio, ora sono valute virtuali accettate in una super asta come quella organizzata da Sotheby’s a Hong Kong. D’altra parte, c’è già l’arte virtuale Nft, pagata milioni di dollari. Sotheby’s, infatti, ha annunciato che accetterà un pagamento in criptovaluta per uno dei diamanti più rari e più grandi. Si tratta di una pietra classificata come D Flawless con taglio a forma di pera da 101,38 carati. I diamanti di questa importanza sono eccezionalmente rari, con meno di dieci esemplari da oltre 100 carati mai messi all’asta, solo due dei quali a forma di pera. Il fatto che la criptovaluta sia accettata come pagamento segna anche un momento significativo nell’evoluzione del mercato: nessun altro oggetto fisico con una stima che si avvicini anche ai 10-15 milioni di dollari (78-118 milioni di dollari di Hong Kong) ha mai stato offerto pubblicamente per l’acquisto con criptovaluta.

Diamante D Flawless con taglio a forma di pera da 101,38 carati
Diamante D Flawless con taglio a forma di pera da 101,38 carati

Questo è un momento davvero simbolico. Il denominatore di valore più antico ed emblematico può ora, per la prima volta, essere acquistato utilizzando la nuova valuta universale dell’umanità. Non c’è mai stato momento migliore per portare sul mercato un diamante di livello mondiale come questo.
Wenhao Yu, vicepresidente di Sotheby’s Jewellery in Asia

Rarissimi, i diamanti da 100 carati hanno raggiunto uno status mitico, e quelli a forma di pera hanno una risonanza particolare, anche perché il loro taglio riecheggia quello del Cullinan I, forse il diamante più famoso al mondo, attualmente custodito nel Torre di Londra e montato nello scettro imperiale della Gran Bretagna. Diamanti a forma di pera di questa statura sono di grande rarità sul mercato, con solo due apparsi all’asta fino a oggi. Questo, recentemente battezzato The Key 10138, è il secondo diamante a forma di pera più grande mai apparso sul mercato pubblico. Il nome del diamante, The Key 10138, è stato scelto per catturare sia il passato che il presente e il futuro. Storicamente le chiavi, come i diamanti, sono state un simbolo di potere e della libertà che ne deriva. Ora, le chiavi di tipo digitale sono fondamentali per il funzionamento della criptovaluta.

Diamante The Key 10138
Diamante The Key 10138

Il diamante sarà offerto in una vendita dal vivo di un lotto singolo da Sotheby’s Hong Kong il 9 luglio, con offerte aperte online dal 25 giugno 2021. Come anticipato, Sotheby’s accetterà anche il pagamento in ethereum o bitcoin, le due criptovalute più diffuse, tramite Coinbase Commerce, uno dei più grandi scambi di criptovalute al mondo.

Attualmente il diamante è visibile su appuntamento presso Sotheby’s a New York e sarà in mostra presso la Sotheby’s Hong Kong Gallery, dal 3 all’8 luglio. La pietra sarà il lotto principale della vendita Luxury Edit in Asia, che riunisce alcuni dei migliori articoli di lusso disponibili sul mercato, dai gioielli agli orologi, borse e scarpe da ginnastica rare.

Anello con diamanti e rubino di 15,45 carati non scaldato
Anello con diamanti e rubino di 15,45 carati non scaldato

Nell’ultimo anno abbiamo riscontrato un vorace appetito per gioielli e altri oggetti di lusso da parte di collezionisti di tutto il mondo. Questa domanda proviene sempre più da una generazione più giovane, nativa del digitale; molti dei quali sono in Asia. Siamo entusiasti di presentare questo diamante eccezionale come il momento clou della nostra serie Luxury Edit di diverse categorie a Hong Kong e di continuare il nostro impegno per l’innovazione accettando pagamenti in criptovaluta per questo articolo storico.
Josh Pullan, Managing Director, Global Luxury Division

Il diamante taglio a pera di oltre 101 carati
Il diamante taglio a pera di oltre 101 carati

Bracciale di giadeite
Bracciale di giadeite







Magnificent Jewels a New York con Sotheby’s




Il declino (finalmente) della pandemia ha riacceso i motori della gioielleria, ma anche il piacere di fare shopping di Magnificent Jewels come quelli che Sotheby’s mette in vendita a New York il 9 giugno. L’asta ha anche un titolo: The Roaring Twenties 2.0. La vendita comprende una selezione di 94 lotti, inclusa una serie di diamanti bianchi e colorati. Oltre ai prezzi elevati raggiunti per le gemme colorate e i pezzi firmati a Ginevra all’inizio di questo mese, la vendita si distingue ulteriormente per gli eccezionali zaffiri Kashmir e Ceylon, smeraldi colombiani e rubini birmani incastonati in design iconici firmati dalle maison più prestigiose. Subito dopo la vendita di Magnificent Jewels, si apriranno le offerte online per l’asta per lotto unico di un grande diamante rotondo colore G da 50,03 carati, offerto senza riserva.

L'anello con diamante fancy yellow The Sienna Star
L’anello con diamante fancy yellow The Sienna Star. Courtesy of Sotheby’s

I pezzi in vendita saranno in mostra presso le gallerie Sotheby’s di York Avenue dal 4 all’8 giugno nell’ambito della Sotheby’s Luxury Week, una serie di nove aste che abbracciano le categorie in più rapida crescita nella sfera del lusso. Il clou della vendita è un Fancy Vivid Yellow Diamond realizzato dall’alta gioielleria londinese di Mayfair, Glenn Spiro. La gemma è di 73,11 carati, e ha il nome di The Sienna Star, con la più alta classificazione di colore per un diamante giallo dal Gemological Institute of America. La gemma rappresenta anche uno dei più grandi diamanti Fancy Vivid Yellow mai messi all’asta. L’assoluta scarsità di diamanti gialli fini che superano i 50 carati rende l’apparizione in asta di questa pietra un momento fondamentale nel mondo delle gemme pregiate e “un oggetto straordinario nello straordinario mondo delle pietre preziose” secondo il Gia. The Sienna Star è offerto in vendita con una stima di 3 milioni di dollari.

Il diamante Fancy Vivid Yellow di 73,11 carati, anello di Glenn Spiro
Il diamante Fancy Vivid Yellow di 73,11 carati, anello di Glenn Spiro. Courtesy of Sotheby’s

All’asta di giugno è protagonista di una distinguished private collection che vanta sei gioielli mozzafiato, stimati complessivamente in oltre 13 milioni di dollari: il ricavato andrà a una fondazione di beneficenza. Su tutti, una impressionante collana di smeraldi colombiani e diamanti by Harry Winston, che combina un design elegante e delicato con pietre eccezionali e squisita fattura (stima 1,5-2,5 milioni di dollari).

Collana con diamanti e smeraldi colombiani di Harry Winston
Collana con diamanti e smeraldi colombiani di Harry Winston. Courtesy of Sotheby’s

A complemento c’è un anello con rubino birmano da 13,02 carati, montato da Carvin French (stima 1-2 milioni) e una collana spettacolare di Andrew Clunn, con 28 diamanti a forma ovale graduata per un totale di oltre 168 carati (stima 2-3 milioni). La collezione è ulteriormente completata da un anello di diamanti 23,59 carati D Color, Internally Flawless, di tipo IIa (stima 1,8-2,8 milioni) e un paio di ciondoli di diamanti D Color, del peso di 27,01 e 29,84 carati e stimati a 1-1,5 milioni e 1,2-1,8 milioni, rispettivamente.

Anello con rubino birmano da 13,02 carati
Anello con rubino birmano da 13,02 carati. Courtesy of Sotheby’s

Van Cleef & Arpels show

Della grande Maison francese l’asta di New York propone una combinazione collana-bracciale in oro rosa, zaffiro rosa e diamanti Zip Antique Udaipur. Lo zip applicato ai gioielli è stata, come noto, un’idea della duchessa di Windsor negli anni Trenta, ma il primo degli ormai iconici modelli Zip di Van Cleef & Arpels è del 1950. Lo zip trasforma un oggetto funzionale in un gioiello tecnicamente brillante e glamour che può essere indossato aperto come una collana o chiuso come un braccialetto. Pochissimi esempi sono stati realizzati durante questo periodo, consolidando ulteriormente il design come uno dei gioielli più ambiti al mondo. Più di recente, Van Cleef & Arpels ha prodotto un numero limitato di Zip: il modello Antique Udaipur è tra le più eleganti e sostanziali.

Bracciale Zip di Van Cleef & Arpels
Bracciale Zip di Van Cleef & Arpels. Courtesy of Sotheby’s

Tra le molte innovazioni di Van Cleef & Arpels, la loro più celebrata è senza dubbio il mystery setting, sistema di incassatura invisibile. Brevettata nel 1933, la tecnica ha dato origine ad alcuni dei gioielli più spettacolari del XX secolo, come la spilla con foglie di agrifoglio della Duchessa di Windsor (1936) e la clip di peonia straordinariamente naturalistica della Principessa Faiza d’Egitto. Il processo meticoloso richiede circa 90 minuti per pietra preziosa, ciascuna scanalata in modo che possa essere fatta scorrere su un sistema di binari, eliminando la necessità di punte che altrimenti interrompono il passaggio della luce. Dopo centinaia, addirittura migliaia, di ore di lavoro, si crea un gioiello di straordinaria fluidità. Con solo una manciata di pezzi creati ogni anno, i mystery setting di Van Cleef sono il massimo dell’alta gioielleria e un requisito per chiunque desideri avere il canone completo del design di gioielli.

Spilla con Mystery setting, diamanti e zaffiri, di Van Cleef & Arpels
Spilla con Mystery setting, diamanti e zaffiri, di Van Cleef & Arpels. Courtesy of Sotheby’s

Cartier Art Déco

La vendita di giugno presenta gioielli eccezionali degli anni Venti e Trenta, il periodo più ricercato di Cartier. Tra i lotti in catalogo ci sono due fermagli di smeraldi, perle e diamanti, una spilla jabot in diamanti e onice, una spilla jabot con smeraldo e diamanti con motivo jardinière e un braccialetto di diamanti, con diamanti dell’Europa antica, taglio singolo e smeraldo.

Cartier, spilla Jabot con smeraldo e diamanti
Cartier, spilla Jabot con smeraldo e diamanti. Courtesy of Sotheby’s
collana di Andrew Clunn con 28 diamanti a forma ovale graduata per un totale di oltre 168 carati
collana di Andrew Clunn con 28 diamanti a forma ovale graduata per un totale di oltre 168 carati. Courtesy of Sotheby’s






 

Gli zaffiri vincono all’asta di Sotheby’s a Ginevra




La tiara appartenuta alla famiglia Savoia, ex reali d’Italia, ha concentrato l’attenzione all’asta di Magnificent Jewels and Noble Jewels di Sotheby’s a Ginevra (56 milioni totalizzati). La tiara è stata venduta a 1,6 milioni di dollari, uno dei prezzi più alti pagati per un gioiello di questo tipo negli ultimi anni. La tiara era stata pubblicizzata da Sotheby’s anche ricorrendo a uno originale strumento di marketing: era possibile indossare virtualmente la tiara attraverso Instagram (ciò è avvenuto 22.000 volte). Il gioiello, in perle naturali e diamanti, era stato molto probabilmente regalato a Maria Vittoria dal Pozzo in occasione del suo matrimonio con Amedeo I di Savoia, duca d’Aosta nel 1867.

La tiara composta da perle naturali e diamanti
La tiara composta da perle naturali e diamanti

Con il loro mix di magnificenza e intimità, i diademi hanno un fattore X che trascende i tempi e le culture. Questa tiara racchiude tutto lo sfarzo, il potere e la presenza associati ai gioielli reali e nelle ultime due settimane ha catturato l’immaginazione dei collezionisti e degli utenti di Instagram. Il prezzo raggiunto oggi testimonia non solo la sua eccezionale maestria artigianale e la qualità dei suoi materiali che la rendono una vera opera d’arte, ma anche la sua risonanza storica ed emotiva.
Benoit Repellin, responsabile dell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s a Ginevra

Benoit Repellin, responsabile dell'asta Magnificent Jewels di Sotheby's a Ginevra
Benoit Repellin, responsabile dell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s a Ginevra

Ma la tiara non è stato l’unico gioiello ad attirare l’attenzione dei collezionisti. Uno zaffiro del Kashmir da 55,19 carati (la gemma più grande del suo genere mai proposta all’asta) ha fatto ancora meglio. La gemma è abbinata a un altro zaffiro di 25,97 carati: le pietre sono montate in una spilla degli anni Trenta con diamanti, appartenuta a Maureen Constance Guinness, marchesa di Dufferin e Ava. Il gioiello è stato venduto per oltre 3,9 milioni di dollari.

zaffiro ovale e uno a forma di cuscino del peso rispettivamente di 5519 carati e 2597 carati 1
Spilla con zaffiri di 55,19 e 25,97 carati

L’asta ha registrato, inoltre, la vendita di un gruppo di sette gioielli di un’importante collezione di proprietà nobiliare , con grandi diamanti e pietre preziose, molti dei quali erano incastonati in spettacolari design di Harry Winston. Il 100% dei lotti di questa collezione ha trovato acquirenti, raggiungendo un eccezionale 19,8 milioni di dollari, molto al di sopra della stima pre-vendita (10,9 – 16,5 milioni). Tra i pezzi più importanti, c’era una collana di zaffiri e diamanti di Harry Winston, che sostiene un ciondolo staccabile con uno zaffiro a forma di cuscino da 111,73 carati di origine Ceylon e colore blu reale , venduta per 4,7 milioni di dollari.

Harry Winston, spilla-pendente con smeraldo e diamanti
Harry Winston, spilla-pendente con smeraldo e diamanti

Collana di perle naturali, diamanti e rubini
Collana di perle naturali, diamanti e rubini

Anello con raro diamante rosa arancio vivo fantasia a forma di pera del peso di 5,04 carati,
Anello con raro diamante rosa arancio vivo fantasia a forma di pera del peso di 5,04 carati,
Harry Winston, collana di diamanti con grande zaffiro a forma di cuscino da 111,73 carati
Harry Winston, collana di diamanti con grande zaffiro a forma di cuscino da 111,73 carati
Harry Winston, collana di diamanti, 1973
Harry Winston, collana di diamanti, 1973
Anello con diamante blu intenso di Graff
Anello con diamante blu intenso di Graff






 

Una tiara di Casa Savoia in asta da Sotheby’s





Le grandi case d’aste hanno deciso di sfidarsi a colpi di tiare, corone e gioielli di nobile provenienza. Sotheby’s a Ginevra, l’11 maggio, proporrà una magnifica tiara tramandata per generazioni dalla famiglia reale italiana come highlight dell’asta Magnificent Jewels and Noble Jewels. I gioielli delle case reali hanno un duplice fascino: quello legato alla fatura stessa dei gioielli e quello storico, testimonianza di fasti e potere del passato.

La tiara composta da perle naturali e diamanti
La tiara composta da perle naturali e diamanti. Photo: courtesy Sotheby’s

La tiara appartiene a Casa Savoia, tra le più antiche famiglie reali del mondo e quella che dal 1861 al 1946 è stata casa regnante d’Italia. Il gioiello è composto da perle naturali e diamanti ed, secondo Sotheby’s, una delle tiare più importanti apparse sul mercato negli ultimi anni. Il gioiello sarà offerto con una stima di 1-1,5 milioni di dollari. Insomma, si preannuncia un’asta imbevuta di storia.

Dettaglio della tiara. Photo: courtesy Sotheby's
Dettaglio della tiara. Photo: courtesy Sotheby’s

Ma il profilo dinastico è temperato da un sorprendente (per il mondo delle aste) ricorso alla tecnologia. Per inaugurare la presentazione della tiara sul mercato globale, infatti, Sotheby’s ha lanciato un nuovo filtro Instagram, con l’obiettivo di far conoscere questo importante gioiello storico a un pubblico del XXI secolo, più abituato a scrollare le immagini sullo smartphone che a frequentare le vendite all’incanto. Il filtro si trova sul profilo Instagram ufficiale di Sotheby’s (@sothebys) e su quello dedicato ai gioelli (@SothebysJewels). Il filtro permette di provare virtualmente la tiara e di scattare una foto di se stessi mentre la si indossa, sullo sfondo 3D di un edificio storico italiano, la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino, un tempo tra le residenze di Casa Savoia.

Il filtro Instagram permette di indossare virtualmente la tiara
Il filtro Instagram permette di indossare virtualmente la tiara

Le tiare sono sempre state il fiore all’occhiello delle grandi collezioni di gioielli, ma nell’ultimo decennio la loro popolarità è salita a livelli senza precedenti. Questi pezzi storici sono apprezzati in tutto il mondo, non solo per la loro maestria e la qualità dei materiali che li rende vere e proprie opere d’arte, ma anche per la loro importanza storica ed emotiva: un mix di magnificenza e intimità.
Benoit Repellin, responsabile dell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s, Ginevra

Maria Vittoria dal Pozzo
Maria Vittoria dal Pozzo

Interessante la storia della tiara: risale alla seconda metà del XIX secolo ed è appartenuta a due collezioni reali d’Europa. Probabilmente è stata donata a Maria Vittoria dal Pozzo come regalo di nozze in occasione del suo matrimonio con Amadeo I di Savoia, duca d’Aosta, poi re di Spagna (1870-1873) nel 1867. La tiara è rimasta in famiglia per oltre 150 anni e si ritiene sia stato creata da Musy Padre e Figli, gioielliere di corte di Torino e uno dei più antichi orafi d’Europa. Il gioiello è composto da motivi a spirale, diamanti a cuscino, circolari e a taglio singolo, che incorniciano 11 perle naturali a forma di goccia leggermente barocche. Ma il gioiello è stato più recentemente indossato come collana.

La royal tiara in versione collana. Photo: courtesy Sotheby's
La royal tiara in versione collana. Photo: courtesy Sotheby’s

Il codice QR per il filtro Instagram da scannerizzare con la fotocamera del telefono
Il codice QR per il filtro Instagram da scannerizzare con la fotocamera del telefono







Sotheby’s mette in vendita lo zaffiro del Kashmir record


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Gioielli e gemme grandi, belle e costose: Sotheby’s ha programmato una primavera ricca per i collezionisti di pezzi eccezionali. La casa d’aste ha messo in vendite, per esempio, gemme pesanti oltre i 100 carati, un limite psicologico che attira l’attenzione di chi ama o investe in pietre preziose.

Il fascino per le grandi gemme risale a secoli fa. Avvolte nel mistero e intrise di leggende, queste pietre sono state apprezzate dai sovrani, mentre sono anche apprezzate per i loro presunti poteri magici, e talvolta addirittura temute per essere maledette. Negli ultimi anni, in virtù della crescente conoscenza del mercato, abbiamo visto la domanda di queste gemme crescere rapidamente e ben oltre il tradizionale pool di collezionisti. Questi nuovi acquirenti sono alla ricerca di diversi tipi di pietre, e questo si riflette nella grande diversità dell’offerta di questa stagione, che spazia da diamanti di prim’ordine non montati e gioielli con diamanti, a pezzi di nobile provenienza e gioielli firmati che sposano gemme colorate con la straordinaria maestria di rinomate case, come Cartier e Harry Winston.
Gary Schuler, presidente mondiale della divisione gioielli

Spilla con zaffiri e diamanti degli anni Trenta, con il più grande zaffiro del Kashmir mai apparso in un’asta e che sarà battuto a Ginevra il prossimo 11 maggio: è una gemma ovale da 55,19 carati, assieme a un altro zaffiro del Kashmir a forma di cuscino del peso di 25,97 carati
Spilla con zaffiri e diamanti degli anni Trenta, con il più grande zaffiro del Kashmir mai apparso in un’asta e che sarà battuto a Ginevra il prossimo 11 maggio: è una gemma ovale da 55,19 carati, assieme a un altro zaffiro del Kashmir a forma di cuscino del peso di 25,97 carati

Appartiene a questa ristretta schiera di eccezioni una spilla con zaffiri e diamanti degli anni Trenta, con il più grande zaffiro del Kashmir mai apparso in un’asta e che sarà battuto a Ginevra il prossimo 11 maggio: è una gemma ovale da 55,19 carati, assieme a un altro zaffiro del Kashmir a forma di cuscino del peso di 25,97 carati. Il gioiello faceva parte della collezione di Maureen Constance Guinness, marchesa di Dufferin e Ava (1907-1998). La stima è di 2-3 milioni di dollari.

Con la loro storia mineraria che risale a pochi anni alla fine del XIX secolo, gli zaffiri del Kashmir sono tra le gemme colorate più rare conosciute dall’uomo. Ambite per le loro caratteristiche uniche, tra cui la loro impareggiabile e ricca tonalità blu fiordaliso, la loro consistenza morbida e vellutata e il fatto che mantengono la loro lucentezza in qualsiasi luce, queste gemme hanno acquisito negli anni uno status quasi leggendario. Gli zaffiri del Kashmir di oltre 30 carati sono un evento molto raro, quindi l’apparizione di una gemma di 55,19 carati, la più grande mai arrivata all’asta, è un evento importante. Salutando una provenienza illustre e incastonata come una splendida spilla accanto a un altro zaffiro del Kashmir, susciterà senza dubbio molto interesse tra i collezionisti.
Benoit Repellin, responsabile dell’asta Magnificent Jewels di Sotheby’s a Ginevra

Collana con diamanti e zaffiro
Collana con diamanti e zaffiro

L’asta di Magnificent Jewels e Noble Jewels comprende anche altri zaffiri eccezionali, come la collana con zaffiri e diamanti, che supporta un ciondolo staccabile con uno zaffiro a forma di cuscino da 111,73 carati di Ceylon e colore blu reale. Un’altra collana con zaffiri e diamanti, invece, è firmata Harry Winston, e data circa 1969. Il gioiello ha un ciondolo staccabile incastonato con uno zaffiro a forma di cuscino da 126,43 carati di origine Ceylon.

Collana con zaffiro di 111,73 carati di Ceylon
Collana con zaffiro di 111,73 carati di Ceylon

Un altro pezzo forte dell’asta sarà la combinazione spilla/pendente con smeraldi e diamanti di Harry Winston, circa 1974, con uno smeraldo a forma di pera da 104,40 carati di origine colombiana. In vendita anche un’altra spilla/pendente con smeraldi e diamanti, incastonato con uno smeraldo tagliato a gradini da 80,45 carati di origine colombiana. Tra i pezzi di spicco non mancano i diamanti, come l’anello con un diamante quadrato da 40,08 carati taglio smeraldo, colore D, Flawless, tipo IIa e un anello di diamanti della collezione Noble, Harry Winston Set, con un diamante a forma di pera da 43,24 carati, colore D, purezza VVS1, diamante di tipo IIa Est. Sempre del gioielliere americano una collana di diamanti, circa 1973, con otto diamanti a forma di pera di peso compreso tra 3,77 e 20,72 carati, per un totale di 280 carati.

Spilla/pendente con smeraldi e diamanti, incastonato con uno smeraldo tagliato a gradini da 80,45 carati di origine colombiana
Spilla/pendente con smeraldi e diamanti, incastonato con uno smeraldo tagliato a gradini da 80,45 carati di origine colombiana
Spilla/pendente con smeraldi e diamanti di Harry Winston, circa 1974, con uno smeraldo a forma di pera da 104,40 carati di origine colombiana
Spilla/pendente con smeraldi e diamanti di Harry Winston, circa 1974, con uno smeraldo a forma di pera da 104,40 carati di origine colombiana

Harry Winston, collana di diamanti, circa 1973, con otto diamanti a forma di pera di peso compreso tra 3,77 e 20,72 carati, per un totale di 280 carati.
Harry Winston, collana di diamanti, circa 1973, con otto diamanti a forma di pera di peso compreso tra 3,77 e 20,72 carati, per un totale di 280 carati.







Un diamante rosa per Sotheby’s


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Tornano le grandi aste di grandi gioielli per grandi conti in banca. Il 20 aprile Sotheby’s Hong Kong presenta i suoi Magnificent Jewels che comprende diamanti dai colori vivaci e pietre preziose. Il pezzo con la stima più alta è un anello con diamante fancy rosa violaceo intenso da 7 carati, stimato tra 5,8 e 7,1 milioni di dollari. Ma sicuramente attirerà l’attenzione un braccialetto con diamanti da 63,66 carati e cristallo di rocca firmato Cartier. È in stile Art Déco e fa parte della collezione L’Odyssée de Cartier – Parcours d’un Style: la stima è tra 5,1 milioni e 8,4 milioni di dollari. La Maison parigina presenta anche un esclusivo anello con diamante fancy arancione rosato scuro da 23,48 carati. Oppure una parure di gioielli con diamanti bianchi e smeraldi colombiani.

Anello con diamante fancy rosa violaceo intenso da 7 carati
Anello con diamante fancy rosa violaceo intenso da 7 carati

Come sempre nelle aste a Hong Kong, saranno messi in vendita gioielli con giadeite, una pietra molto ricercata in Asia. Tra questi spicca un bracciale perfettamente circolare, un pezzo unico di finissima giada. L’asta comprende anche gioielli di Boucheron, Bulgari, Cartier, Chanel, Chopard, Graff, Harry Winston, Hermes e Van Cleef & Arpels.

Anello di Cartier con due zaffiri del Kashmir e diamanti
Anello di Cartier con due zaffiri del Kashmir e diamanti
Bracciale di Cartier con diamante taglio pera di 63,66 carati e cristallo di rocca
Bracciale di Cartier con diamante taglio pera di 63,66 carati e cristallo di rocca
Bracciale di giadeite
Bracciale di giadeite

Parure di diamanti e smeraldi colombiani
Parure di diamanti e smeraldi colombiani







Gioielli della regina Vittoria all’asta di Sotheby’s


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Passano gli anni, ma la nobiltà britannica continua a esercitare un fascino che incoraggia le tante serie televisive, da Downton Abbey a The Crown. Oppure si manifesta con l’interesse per le aste di oggetti e gioielli legati alla corte inglese. Ne è un esempio l’asta che si terrà il 24 marzo, da Sotheby’s, a Londra. La vendita offrirà pezzi pregiati provenienti da due famiglie leggendarie, con oltre 350 lotti che spaziano tra gioielli, mobili, dipinti, sculture, opere d’arte cinesi, argenti, ceramiche e oggetti d’arte.

Patricia Edwina Victoria Mountbatten nel giorno del matrimonio con il marito, John Knatchbull
Patricia Edwina Victoria Mountbatten nel giorno del matrimonio con il marito, John Knatchbull

Saranno in vendita, quindi, beni preziosi appartenuti alla seconda contessa Mountbatten di Birmania, pronipote della regina Vittoria, e anche pronipote dell’ultima zarina russa, cugina di primo grado del principe Filippo e figlia dell’ultimo viceré d’India della Gran Bretagna. Nonché cugina di terzo grado della regina Elisabetta. Patricia Edwina Victoria Mountbatten, nata nel 1924, durante la sua vita nel cuore dell’establishment culturale britannico è stata conosciuta e ricordata per la sua «incrollabile perseveranza e seducente senso dell’umorismo». Patricia ha poi sposato John Knatchbull, settimo Lord Brabourne. È scomparsa nel 2017.

Collana Tutti i frutti
Collana Tutti i frutti

L’asta, tra i tanti oggetti preziosi, comprende anche i gioielli di lutto della regina Vittoria. Il valore, in questo caso, è dato soprattutto dalla storia. Sempre vestita di nero, per la morte del marito Alberto nel 1861, la regina indossava spille, bottoni e ciondoli a lutto. Gioielli che, nei vari incroci dell’albero genealogico, sono arrivati alla contessa Mountbatten. Si tratta di un bottone di onice e perla con un ritratto in miniatura della Principessa Alice, un ciondolo in agata e perla con una ciocca di capelli con inciso «da nonna VR» e una spilla con croce in smalto e diamanti, con un cuore di onice al centro con la scritta Alice sotto una corona. Il quarto gioiello è un ciondolo in agata e diamanti, commissionato dallo stesso principe Alberto poco prima della sua morte, per commemorare la madre della regina Vittoria, la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, duchessa di Kent.

Gioielli da lutto appartenuti alla regina Vittoria
Gioielli da lutto appartenuti alla regina Vittoria

L’asta, in ogni caso, mette in vendita anche gioielli di altro tipo. Per esempio, una serie di gioielli art déco Tutti i Frutti. Lo stile, che emulava gemme multicolori dall’India (il padre, Lord Mountbatten, è stato l’ultimo viceré) aveva un posto speciale nel cuore della contessa. La collana della contessa Mountbatten presenta una corona di rubini intagliati, smeraldi e zaffiri accentati con diamanti e perle di zaffiro. Sempre art déco è un braccialetto del 1929 a maglie ottagonali in cristallo di rocca, diamanti e smeraldi in vendita firmato Hennell, gioielliere che all’epoca era il rivale britannico di Cartier e Boucheron.

Tra i gioielli, ci sono anche due spille di diamanti considerate unisex: una croce maltese di diamanti, simbolo di protezione, e una spilla circolare, anch’essa incastonata con diamanti in un motivo a onde. Erano un regalo alla contessa di suo padre, Louis Mountbatten.

Bracciale con cristallo di rocca, smeraldi e diamanti by Hennell
Bracciale con cristallo di rocca, smeraldi e diamanti by Hennell

Coppia di spille a clip Tutti i frutti
Coppia di spille a clip Tutti i frutti

Pendente con diamanti
Pendente con diamanti

Spille croce di Malta e onde con diamanti donate da Louis Mountbatten
Spille croce di Malta e onde con diamanti donate da Louis Mountbatten







Jar, un mistero di successo 




I gioielli di Jar, un mistero che dura da oltre 40 anni: un mito al riparo dalle luci che brilla per il suo eccezionale genio artistico ♦

È più facile acquistare una Kelly di Hermes senza prenotazione che un gioiello di Jar in lista d’attesa. Non solo perché Joel Arthur Rosenthal dal 1977 produce massimo 70 pezzi l’anno: l’ostacolo vero è piacergli come possibile acquirente. Infatti, il gioielliere segue un unico principio nella sua attività: creare solo ciò che vuole, quando vuole e per chi vuole. Così capita che ciò che desidera un cliente, come Lily SafraGwyneth Paltrow e Madonna, non sia esattamente ciò che lui ritiene gli stia bene addosso e cerca di convincerlo.

Spilla con fiore di tormalina e diamanti
Spilla con fiore di tormalina e diamanti by Jar

Inutile negoziare, prendere o lasciare. Ma sembra valer la pena di subire il suo carattere, perché un gioiello di Jar è un investimento sicuro, stando alle quotazioni delle aste degli ultimi 20 anni: infatti, quello che è stato definito il Fabergé del nostro tempo, ha una delle maggiori percentuali di vendita dei gioielli messi all’asta (circa l’82%), con un valore doppio rispetto alle stime e soprattutto una rivalutazione nel tempo, costante e crescente. Ne sa qualcosa chi ha acquistato nel 2002 per 41 mila dollari (circa 33 mila euro), gli orecchini Etoiles de Mer, con perle naturali e diamanti, rivenduti sempre in un’asta di Christie’s nel 2014 per circa 217 mila dollari, circa 174 mila euro: una rivalutazione di oltre il 500%. Quando, nel 2006, l’attrice americana Ellen Barkin ha messo all’asta i suoi gioielli tra cui 17 pezzi di Jar, il gioielliere era già famoso, ma non ancora leggenda e l’anello Gardenia con diamanti incolori raggiunse i 486 mila dollari (390 mila euro). Lo stesso anello, nel 2014, è stato aggiudicato per 1,75 milione di dollari pari a 1 milione e 407 mila euro.

Spilla con diamanti, cacholong e titanio
Spilla con diamanti, cacholong e titanio

E che dire degli orecchini con perle naturali, rubini e diamanti venduti una prima volta nel 2012 per 30 mila dollari (24 mila euro) sono stati poi rivenduti da Sotheby’s per 425 mila dollari (circa 350 mila euro). Il fatto che Jar sia il primo  gioielliere vivente ad aver avuto retrospettiva a lui dedicata al Metropolitan Museum of Art  di New York, avrà senz’altro influito. Però è certo che Rosenthal è considerato al top dell’alta gioielleria, un vero innovatore al pari Fulco Verdura. E dire che la sua storia professionale è iniziata in modo sorprendente: nato a New York City nel 1943, Rosenthal si è laureato in storia dell’arte e filosofia ad Harvard prima di trasferirsi a Parigi, dove ha aperto un negozio di ricamo. I suoi esperimenti con colori insoliti del filato hanno attratto l’attenzione dei designer di Hermès e Valentino. Poi è passato ai gioielli: a New York ha lavorato per Bulgari, prima di tornare a Parigi e aprire il suo mitico atelier in Place Vendôme assieme al suo partner Pierre Jeannet.

Orecchini Pansy in alluminio e dettagli in oro giallo
Orecchini Pansy in alluminio e dettagli in oro giallo

Nel 2002 ha fatto scalpore una mostra alla Somerset House di Londra, che ha consacrato il mito di Jar. Per ringraziare i 145 clienti che hanno prestato i gioielli in occasione della sfilata di 400 pezzi, ha inviato a tutti un paio di orecchini Pansy in alluminio colorato. Un dono simbolico: allude alla parola francese che indica la viola del pensiero. E il migliaio di orecchini in alluminio che sono stati messi in vendita in occasione della mostra sono stati esauriti in un paio di giorni. Un’altra pietra miliare è il braccialetto Mogol, venduto all’asta da Christie’s nell’aprile 2002: è uno dei primi esempi dell’uso da parte di JAR del titanio ossidato. Il viola metallizzato del titanio è accompagnato da fiori sui bordi e continuano all’interno del gioiello: un omaggio ai gioielli tradizionali indiani. Un altro motivo ricorrente di Jar è quello della natura, con il mondo animale e floreale trasformato in gioielli.

Anello con smeraldi e diamanti
Anello con smeraldi e diamanti
Anello Fleur de Lys con diamanti di diverso taglio
Anello Fleur de Lys con diamanti di diverso taglio
Orecchini Geranium in alluminio e oro
Orecchini Geranium in alluminio e oro
Camelia in pavé di rubini per 173,09 carati, argento e oro
Camelia in pavé di rubini per 173,09 carati, argento e oro

Anello con zaffiro e diamanti
Anello con zaffiro e diamanti







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