Londra - Page 7

Tiffany da Londra a Roma

Fa freddo, ma per Tiffany dicembre è il mese più caldo dell’anno. Così non stupisce che la maison di New York sia tutto un fiorire di iniziative. Pochi giorni fa, per esempio, Tiffany ha raddoppiato a Roma con una nuova boutique, che si aggiunge a quella storica di via del Babuino, 118. Il nuovo negozio si estende su 165 metri quadri con due vetrine, una affacciata su via Cola di Rienzo, l’altra su via Paolo Emilio: è la settima boutique Tiffany in Italia. La nuova boutique romana, così come quella di Firenze in via Tornabuoni, è arredata secondo il nuovo concept di Tiffany & Co. «Sia Roma che Firenze sono spettacolari, perché realizzate secondo una nuova filosofia, che prevede un ambiente molto chiaro, protagonista il marmo bianco e richiami più o meno evidenti al nostro colore, il Tiffany Blue»,  spiega Raffaella Banchero, amministratore delegato di Tiffany Italia. «L’esposizione dei prodotti segue il concetto di storytelling: sono messe in rilievo delle peculiarità che abbiamo sempre dato per scontate, ma che per il consumatore non erano così evidenti, come la ricerca nel design. La prossima tappa è Parigi, dove in primavera apriremo uno straordinario negozio sugli Champs-Elysées». Prima di Parigi, però. Tiffany ha avuto modo di farsi notare a Londra, dove ha fatto circolare una carrozza dipinta in blue Tiffany e trainata da cavalli bianchi, con l’invito a fotografarla per condividere l’immagine sui social network. Giulia Netrese 

La nuova boutique romana di Tiffany, in via Cola di Rienzo
La nuova boutique romana di Tiffany, in via Cola di Rienzo

 

 

L'interno della boutique
L’interno della boutique

 

 

Una delle vetrine della boutique
Una delle vetrine della boutique

 

 

La carrozza a Londra a due passi dalla regina
La carrozza a Londra a due passi dalla regina

 

 

La carrozza davanti alla boutique londinese di Old Bond Street
La carrozza davanti alla boutique londinese di Old Bond Street

Georgia May Jagger per Thomas Sabo

È Georgia May Jagger il nuovo volto di Thomas Sabo. Il marchio londinese ha tenuto una conferenza stampa per annunciare che la modella, figlia del leader dei Rolling Stones, Mick Jagger e di Jerry Hall, ha posato per l’ultima collezione del designer britannico. La campagna di comunicazione è stata firmata dalla celebre fotografa Ellen Von Unwerth. La nuova collezione SS14 di Thomas Sabo, Karma, arriverà nei negozi il prossimo febbraio. La collezione Karma si compone di 72 elementi, ciascuno progettato per significare energia positiva, gioia di vivere e fortuna: i beads possono essere aggiunti ai gioielli di Thomas Sabo già lanciati, come la linea Glam & Soul Rebel, oppure per comporre nuovi gioielli. New entry sono invece una collana in argento e un bracciale. Al lancio della campagna, al Café Royal di Londra, hanno partecipato Georgia May Jagger, il fondatore del marchio Thomas Sabo, il direttore creativo Susanne Köbli, e Von Unwerth.

Georgia May Jagger presenta Karma
Georgia May Jagger presenta Karma

 

 

Georgia May Jagger a Londra
Georgia May Jagger a Londra

 

 

La figlia di Mick Jagger
La figlia di Mick Jagger

 

 

Georgia May Jagger assieme a Thomas Sabo
Georgia May Jagger assieme a Thomas Sabo

 

 

Georgia May Jagger
Georgia May Jagger

 

 

Designer, modella, fotografa e direttore artistico
Designer, modella, fotografa e direttore artistico

Il glam-rock di Stephen Webster

Il designer inglese Stephen Webster è noto per le sue creazioni glam-rock. È anche fondatore e direttore creativo della sua maison, Stephen Webster, ma dal 2008 è anche direttore creativo di Garrard, la più antica casa di gioielli del mondo. Ha fatto della sua azienda un marchio globale. Ora lancia la sua prima collezione per la sposa, interamente realizzata con oro giallo.  

Un pendente «pistola fumante» in oro
Un pendente «pistola fumante» in oro

 

 

Orecchini in forma di granchio dalle lunghe chele, dalla collezione Jules Verne
Orecchini in forma di granchio dalle lunghe chele, dalla collezione Jules Verne

 

 

 

 

Pendente insetto in oro
Pendente insetto in oro

 

 

Anello della collezione Jules Verne
Anello della collezione Jules Verne

 

 

Anello dei sette peccati
Anello dei sette peccati

 

Collana di diamanti e gemme
Collana di diamanti e gemme

 

 

Stephen Webster
Stephen Webster

 

Chi decide il prezzo dell’oro

Collana di Cartier Nouvelle Vague. Oro rosa e diamanti
Collana di Cartier Nouvelle Vague. Oro rosa e diamanti

Chi decide il prezzo dell’oro? La procedura si chiama gold fixing e viene praticata sin dal 1919, quando la famiglia Rothschild assieme a quattro potenti mercanti d’oro, Pixley & Abel, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu e Sharps & Wilkins, ne concordava il valore due volte al giorno, al mattino e poi all’ora del tè nella propria casa londinese. In un ambiente, è lecito supporre, simile al solotto di un sofisticato club per gentlemen nella City. Negli anni molto è cambiato, nel 2004 la famiglia Rothschild ha venduto il suo seggio alla Barckays Bank e i prezzi si decidono tramite conferenze telefoniche o telematiche tra Deutsche Bank, Barclays Bank, Hsbc (Hongkong & Shanghai Banking Corporation, uno dei gruppi bancari più grandi del mondo), Bank of Nova Scotia e Société Générale. Questo circolo di potere, la London Bullion Market Association (Lbma), è rappresentato da cinque broker autorizzati, che alle 10 e alle 15, sulla base di un prezzo di apertura rilanciano, in qualità di venditori o acquirenti, delle offerte per conto della banca e dei loro clienti. E si continua fino a quando domanda e offerta non si bilanciano, ossia quando il numero di chi compra e di chi vende si equivale. Il prezzo è fissato ancora con l’unità di misura britannica, l’oncia (pari a 28,34 grammi). Certo, Londra non è l’unico mercato, ma è sicuramente il più vecchio e quello che tratta una maggiore quantità di metallo prezioso: 670 tonnellate al giorno. Altra cosa da sapere: quello trattato sul mercato di Londra è considerato il metallo che dà più garanzie. Ogni lingotto, secondo lo status di London Good Delivery corrispondente a 400 once, cioè 12,4 chilogrammi. «Good delivery» è invece la modalità commerciale più utilizzata dai grandi investitori: il mercato ufficiale dell’oro non si ferma mai, è possibile trattare oro 24 ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Il prezzo del metallo giallo deriva dallo scambio dei lingotti da 400 once a Londra, oltre che da quello dei lingotti da 100 once che sono invece utilizzati dal mercato Comex di New York, il secondo mercato per importanza dopo Londra. Ma ci sono anche i listini di Zurigo, Tokyo, Hong Kong e Singapore.  fixing-2

Chi vende l’oro? Soprattutto le grandi imprese minerarie. Ci sono poi 55 raffinatori autorizzati dalla Lbma. Questi fornitori ufficiali ogni anno mettono in vendita circa 150 mila lingotti da 400 once.

Si può comprare oro? Sì, è possibile acquistare oro, soprattutto sotto forma di lingottini da pochi grammi, oppure coniato in monete. Da sapere: i lingotti che costano di più sono quelli da un grammo, di solito acquistati come regalo. Sono rivestiti di plastica, e sono più cari dal 2% al 4% rispetto al valore corrente dell’oro. Ma sono le monete le più care in assoluto. Il sistema più utilizzato per investire in oro, infatti, è quello di acquisare prodotti finanziari legati al prezzo dell’oro, come gli Etf (Exchange-traded fund), che sono fondi legati a un determinato paniere di beni o azioni, in questo caso il metallo. I grandi investitori, come le banche, possono invece acquistare l’oro sul mercato Otc (Over The Counter, che tratta titoli non quotati al listino di Borsa). Londra è il più grande mercato Otc.

Un distributore automatico di lingotti a Dubai
Un distributore automatico di lingotti a Dubai

 

Ecco le novità di Londra

[wzslider]Dal giorno 1 al 4 settembre Londra è la capitale della gioielleria. La capitale britannica ospita infatti il IJL, Internationa Jewellery London. Ed è un appuntamento importante per appassionati e operatori del settore. Non a caso in Europa il mercato britannico è secondo solo dopo l’Italia per consumo di oro e domanda dei consumatori. Nel Regno Unito si vendono gioielli per 22,6 tonnellate di oro, quasi quanto in Italia, con 22,8 tonnellate di oro. In compenso, rispetto all’Italia, c’è una maggiore concentrazione di vendite di gioielli di lusso. Nel Regno Unito (come il mercato americano) ha, inoltre, un forte peso l’acquisto di gioielleria in occasione di fidanzamento e matrimonio. Infine, nella classifica dei produttori di gioielli, la Gran Bretagna è al sesto posto, assieme a India, Cina, Turchia, Italia e Arabia Saudita. Tanti buoni motivi per essere curiosi. Per chi non può andare a Londra, ecco qualche immagine in anteprima di quello che si può trovare. Matilde de Bounvilles

 

 

 

A chi piace Claire’s

[wzslider]Claire’s ci tiene a far sapere che i suoi bijoux piacciono anche alle star. Giusto. Per testimoniare questo link ha organizzato a Londra un super party al Kettners di Soho. Mondanità e glamour conditi con i prodotti del brand americano. In ordine di apparizione si sono palesati Conor Maynard e Delilah, star della musica inglese, il Djset di Dj Burns e della blogger Bip Ling, Leah Wood, Sadie Frost, Marina Diamonds, Lilah Parsons, Charlotte de Carle, Anais Gallagher. Oltre a famosi e fumosi della tivù britannica, come Olivia Newman Young, Kimberley Garner, Gabriella Ellis, e Cheska Hull. Motivo della festa, però, questa volta non era una nuova collezione di gingilli, ma il lancio della piattaforma europea del suo sito di e-commerce (claires.co.uk), che rende disponibili i suoi prodotti in più di 180 Paesi nel mondo. Al momento il sito è in lingua inglese, seguiranno altri idiomi. Buono shopping. M.d.B.

 

 

 

Palladio alla riscossa

[wzslider]Non c’è solo l’oro. E tantomeno non c’è solo l’argento. O il platino. Cari gioiellieri, da Londra suonano le trombe del palladio. Al London Fashion Week, secondo il sito Professional Jeweller, l’International Palladium Board ha chiesto a dieci giovani designer di gioielli (Alexandra Jefford, Fernando Jorge, Hannah Martin, Hillier, Husam El Odeh, Jo Hayes Ward, Jordan Askill, Melanie Georgacopoulos, Sophie Bille Brahe e Tomasz Donocik), di utilizzare questo metallo per realizzare degli orecchini. I gioielli sono stati realizzati in palladio e presentati alla Somerset House. Una curiosità: le teste dei manichini utilizzati per indossarle sono state realizzate utilizzando scansioni 3D di quelle dei designer.

Claire’s sfila a Londra

[wzslider]I bijoux di Claire’s alla fashion week di Londra. In passerella. Ecco su Gioiellis.com le immagini della sfilata di Ppq alla settimana della moda della capitale britannica, con i gioielli impreziositi d’oro del marchio americano: gli anelli con strass, le collane con cameo e i chandelier da abbinare con gli abiti da cocktail e, infine, bracciali per rendere glamour anche il look più casual. Claire’s, che ora è presente anche in Italia con due punti vendita, offre accessori alla moda e a prezzi accessibili. M.d.B.

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