diamanti - Page 7

Mary Ching, gioielli pop

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I gioielli della designer Alison Mary Ching Yeung con il suo marchio fashion Mary Ching ♦︎

Esagerare non è peccato: Alison Mary Ching Yeung nel 2009 ha fondato Mary Ching, marchio di lusso presente sia a Londra sia a Shanghai, sul concetto di Forbidden Opulence (opulenza probita) per chi desidera un prodotto provocatorio, elegante e di alta qualità, tra stiletti alla moda, abbigliamento e cashmere. Le scarpe sono «create a Shanghai, Made in Italy». Ma, oltre a scarpe e accessori, Mary Ching propone anche gioielli.

Anello in argento smaltato con quarzo rosa
Anello in argento smaltato con quarzo rosa

In grand parte si tratta di anelli e orecchini, realizzati in argento con l’aggiunta di grandi pietre spesso descritte come zaffiri. Il prezzo, per la verità (sotto le 200 sterline) fa dubitare che sia possibile vendere un anello in argento con zaffiri o pietre semi preziose a un costo così basso. Ma lo shopping online di Mary Ching non precisa se si tratta di pietre sintetiche o naturali. Lo stile è molto pop, molto colorato e vivace, in sintonia con la filosofia del brand.

Anello in argento ossidato con ametista e smaltatura verde
Anello in argento ossidato con ametista e smaltatura verde
anello in argento ossidato con topazio blu e zaffiri arcobaleno
anello in argento ossidato con topazio blu e zaffiri arcobaleno
Anello in argento ossidato con  peridoto e smaltatura
Anello in argento ossidato con peridoto e smaltatura
Earcuff in argento ossidato e ametiste
Earcuff in argento ossidato e ametiste
Anello a forma di gufo smaltato e zaffiri
Anello a forma di gufo smaltato e zaffiri

Orecchino in argento smaltato e ametista bianca
Orecchino in argento smaltato e ametista bianca







La nuova strada di Blenda

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Affermare che il covid abbia avuto anche aspetti positivi è sicuramente sbagliato. Ma, in un certo senso, ha costretto molte persone ad avere più tempo libero, magari grazie allo smart working. Oppure alla nascita di due gemelle. Ed è quanto avvenuto a una giovane marchigiana, che ha lavorato per anni nel settore della moda, e che ha deciso di far emergere la sua passione per i gioielli. Il risultato è Blenda, un marchio di gioielli fondato nella primavera 2021 a Roma da Cristina Tricarico.

Collana con pietre cabochon
Collana con pietre cabochon

Ho sempre avuto una grande passione per i gioielli, ma avendo un’anima molto poliedrica ho sempre fatto fatica a ritrovare il mio stile ed il mio modo di percepire l’eleganza coniugato alla quotidianità e così, dopo aver iniziato a realizzarli per me stessa, ho avvertito la necessità di creare una mia prima selezione di preziosi, pensata per rispecchiare la mia personalità e quella di chi, come me, fosse in cerca di qualcosa di veramente unico, in una vera e propria sartoria del gioiello.
Cristina Tricarico

Collana in oro giallo con topazio
Collana in oro giallo con topazio

Va aggiunto un altro particolare: il nome Blenda, forse pochi lo sanno, è comunemente quello riferito alla sfalerite, minerale da cui si estrae lo zinco. Il nome blenda deriva dal tedesco blenden, ingannare, per via del suo aspetto che viene confuso con galena. Il nome di sfalerite deriva dal greco sphaleros , fuorviante.

Premesso questo, nulla delle neonate collezioni Blenda è ingannevole. La fondatrice, che segue one-girl-show tutte le fasi dalla progettazione alla realizzazione, predilige la creazione di pezzi unici. Su anelli, bracciali, collane e orecchini sono incastonati piccoli diamanti e pietre preziose come smeraldi, rubini, zaffiri e pietre semipreziose come tormalina e acquamarina, frutto di una continua ricerca del brand sui migliori mercati italiani e internazionali, e montati su oro 18 carati certificato. Insomma, roba seria.

Bracciale con fiori smaltati
Bracciale in oro con fiori smaltati
Orecchini con zaffiri di diversi colori
Orecchini con zaffiri di diversi colori
Earcuff con zaffiri di diversi colori
Earcuff con zaffiri di diversi colori
Anello in oro con zaffiri taglio cuore
Anello in oro con zaffiri taglio cuore
Anello in oro con zaffiri colorati
Anello in oro con zaffiri colorati

Bracciale tennis in oro con zaffiri colorati
Bracciale tennis in oro con zaffiri colorati







Come riconoscere i gioielli vittoriani

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Come riconoscere i gioielli del periodo vittoriano (magari ne avete uno nel cassetto): possono avere un valore molto alto ♦

I gioielli di metà Ottocento, se di provenienza anglosassone, sono definiti di epoca vittoriana. Magari li avete in casa e non lo sapete. Meglio conoscerli, dunque. L’epoca vittoriana della storia britannica, cioè il regno della regina Vittoria, parte il 20 giugno 1837 e prosegue fino alla morte della sovrana, il 22 gennaio 1901. È stato un lungo periodo di pace, di miglioramento delle condizioni economiche e di sviluppo per la gioielleria. Dal punti di vista dei monili, il periodo vittoriano è diviso in due parti. La prima inizia subito dopo il Periodo Tardo georgiano e arriva fino alla guerra civile americana, cioè tra il 1837 e il 1860. La seconda parte arriva fino all’inizio del nuovo secolo, il Novecento.

Collana composta da camei
Collana composta da camei

Il primo periodo è stato caratterizzato dall’era romantica, in cui era centrale il legame con la natura e il sentimento umano. Il romanticismo, oltre che nella musica, nell’arte e nella letteratura, coinvolge anche la gioielleria. Per esempio, nelle miniature, che anche la regina Vittoria amava molto. Oppure i medaglioni, che magari contenevano una ciocca di capelli (la regina Vittoria ne aveva uno con quelli del principe Alberto). L’oreficeria, inoltre, in quel periodo ha scoperto la galvanotecnica, che ha permesso di placcare i gioielli in oro. In questo modo anche chi non poteva permettersi un gioiello in oro massiccio aveva la possibilità di comprarne uno placcato.

La regina Vittoria
La regina Vittoria

I gioielli di questo periodo, comunque, erano realizzati a mano. I motivi stilistici di questo periodo erano spesso ispirati alla natura:  fiori, foglie, edera, ma anche serpenti, erano utilizzati spesso come simboli di un concetto più profondo. Per esempio, l’edera simboleggia il matrimonio e l’amicizia. I serpenti, invece, indicano saggezza. Un altro motivo ricorrente era quello delle mani giunte: significano amicizia e amore eterno. Le perle, invece, volevano alludere alle lacrime. E i verdi smeraldi simboleggiavano la speranza.

Collezione di gioielli di epoca vittoriana
Collezione di gioielli di epoca vittoriana

La forma dei gioielli. I gioiellieri fabbricavano pezzi che dovevano, ieri come oggi, adattarsi alla moda. Le scollature erano bandite: poche e corte, quindi, le collane. Spesso erano abbinate a un medaglione, a volte con incise scritte o poesie. Il cameo, specie in Italia, era un tipo di monile molto apprezzato. Molto più in voga le grandi spille, indossate sui vestiti, al centro del collo. A metà del secolo le acconciature con i lunghi riccioli hanno lasciato il posto a pettinature con la scriminatura centrale. Uno stile che lasciava scoperte le orecchie e hanno indotto a una rivalutazione degni orecchini, di solito pendenti. Bracciali e braccialetti erano molto grandi, spesso con fermagli a battente e realizzati in oro laminato.

Anello vittoriano in oro e diamanti
Anello vittoriano in oro e diamanti

Oro e pietre. Diamanti, smeraldi e rubini erano apprezzati, ma il taglio spesso molto più rozzo: non esistevano macchinari con la precisione di quelli odierni. Anche la qualità delle gemme era mediamente molto più bassa. Per i diamanti era popolare il taglio «old miners», utilizzato per i gioielli di epoca georgiana, vittoriana ed edoardiana. Era design popolare nell’Ottocento, rimpiazzato nel Novecento dal taglio a brillante. Erano molto utilizzati anche corallo, perle, granati, topazi rosa e turchese. Erano molto di moda i cosiddetti anelli acrostici, con molte pietre diverse, le cui iniziali formavano la parola inglese dearest (carissima): diamante, smeraldo (emerald), ametista, rubino, smeraldo, zaffiro, topazio. L’oro difficilmente era rosa e quello giallo aveva solitamente un elevato numero di carati. Cosimo Muzzano

Anello vittoriano con rubino e due diamanti, circa 120 carati. Prezzo: 12.750 sterline
Anello vittoriano con rubino e due diamanti, circa 120 carati. Prezzo: 12.750 sterline
Collana floreale di diamanti per 100 carati
Collana floreale di diamanti per 100 carati
Spilla di diamanti a forma di farfalla, circa 1860
Spilla di diamanti a forma di farfalla, circa 1860
Bracciale e anello con granati, fine Ottocento
Bracciale e anello con granati, fine Ottocento
Bracciale in oro, diamanti e perla
Bracciale in oro, diamanti e perla
Spilla con diamanti e perle
Spilla con diamanti e perle
Cameo pendente per collana
Cameo pendente per collana, revival rinascimentale
Collana serpente, oro e turchese. Circa 1850
Collana serpente, oro e turchese. Circa 1850
Tiara di diamanti, metà Ottocento
Tiara di diamanti, metà Ottocento
Spille con diamanti
Spille con diamanti
Orecchini con diamanti taglio Old Mine
Orecchini con diamanti taglio Old Mine







La guerra spacca il Responsible Jewellery Council




La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina sta sconvolgendo anche il mondo dei diamanti. Dopo i provvedimenti contro Alrosa (azienda mineraria russa) decisi dagli Stati Uniti, a spaccarsi è il Responsible Jewellery Council. E Iris Van der Veken, direttore esecutivo del Rjc, associazione con circa 1500 membri che definisce gli standard della catena di approvvigionamento dei diamanti, si è dimessa. L’associazione, infatti, fino a questo momento ha evitato di sospendere Alrosa.

Iris Van der Veken
Iris Van der Veken

L’unico cambiamento rilevato, infatti, sono le dimissioni dalla carica di vicepresidente del RJC del Ceo di Alrosa, Sergey Ivanov. Ma l’azienda, controllata dal governo russo, è rimasta tra i soci. La mancanza di una sospensione ha scontentato molti. A cominciare da Pandora, che è anche la più grande azienda di gioielleria del mondo, che ha annunciato la sua decisione di lasciare l’organizzazione proprio a causa della mancata sospensione da parte di RJC delle società russe (non solo Alrosa) e ha esortato i suoi membri a interrompere gli affari con il Paese: “Pandora non può, in buona fede, essere membro di un’associazione che non condivide i nostri valori”, ha scandito il Ceo del gruppo danese, Alexander Lacik.

Sergey Ivanov, Ceo di Alrosa
Sergey Ivanov, Ceo di Alrosa

Poche ore dopo è arrivata anche la comunicazione del gruppo Richemont (Cartier, Van Cleef & Arpels e Buccellati), che ha specificato di non desiderare di essere membri di “un’organizzazione di settore che include aziende che contribuiscono al finanziamento di conflitti e guerre”. Due uscite di peso, insomma. Ne seguiranno altre?

La miniera di diamanti Cullinan
La miniera di diamanti Cullinan

Il diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana
Il maxi diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana







Nikos Koulis dice sempre Oui

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La rinnovata collezione Oui firmata dal celebra designer greco Nikos Koulis ♦︎

Dire di sì è semplice, ma per dire Oui bisogna essere francesi, oppure essere Nikos Koulis. Si chiama Oui, infatti, una delle più celebri collezioni del pluripremiato designer greco. Proposta con numerose varianti nel corso degli anni, ora la collezione Oui è ancora una volta rivitalizzata con una cura di art déco, capace di rendere ancora più elettrizzanti le sue geometrie.

I gioielli della collezione Oui sono uno speciale mix tra diamanti di diverso taglio, che compongono pattern ipnotici, smalto nero e, qualche volta, la brillante aggiunta di smeraldi o rubini.

Anello in oro bianco con diamanti bianchi e smalto nero
Anello in oro bianco con diamanti bianchi e smalto nero

Diverse star di Hollywood hanno celebrato i gioielli di Nikos Koulis ma, ultimamente, orecchini e collana della nuova collezione Oui sono stati indossati da Jane Fonda e Jennifer Lopez. Anche se bisogna aggiungere che questi gioielli non hanno bisogno di avere delle ambasciatrici per far risaltare la loro bellezza e, soprattutto, lo stile unico del loro creatore. È un disegno raffinato, ma non rarefatto, che piace molto in Occidente. Ma non solo.

Collana lunga in oro bianco con diamanti bianchi, smeraldi e smalto nero
Collana lunga in oro bianco con diamanti bianchi, smeraldi e smalto nero
Collana con smalto nero e diamanti
Collana girocollo con smalto nero e diamanti
Anello doppio in oro bianco con rubino, diamanti bianchi e smalto nero
Anello doppio in oro bianco con rubino, diamanti bianchi e smalto nero
Bracciale in oro, smalto nero, diamanti
Bracciale in oro, smalto nero, diamanti
Bracciale in oro bianco, smalto nero, diamanti
Bracciale in oro bianco, smalto nero, diamanti
Orecchini a cerchio con diamanti bianchi, oro bianco e smalto nero
Orecchini a cerchio con diamanti bianchi, oro bianco e smalto nero

Orecchini della collezione Oui con diamanti bianchi, oro bianco e smalto nero
Orecchini della collezione Oui con diamanti bianchi, oro bianco e smalto nero







Il diamante nudo di La Brune & La Blonde

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Non basta proporre dei gioielli interessanti, per avere successo è necessario anche essere simpatici. E un brand di gioielli che si chiama La Brune & La Blonde evoca immediatamente due amiche e una certa allegria. La Brune & La Blonde è stato fondato a Parigi nel 2011 ovviamente da una bruna, Véronique Tournet, e una bionda, Rebecca Levy. A gestire l’azienda è rimasta però solo la bruna, che prima di fondare la Maison ha lavorato nel marketing di Boucheron e Mauboussin. Due esperienze preziose.

Collana in oro giallo con tre diamanti
Collana in oro giallo con tre diamanti

Ma le caratteristiche della Maison sono altre: produzione made in France, tracciabilità e trasparenza e lo stile. I gioielli puntano tutto sulla semplicità e, soprattutto, a valorizzare i diamanti, che sono utilizzati senza montatura. Sono nudi, collegati al gioiello da minuscoli ganci o fermati tra due cerchi di metallo. Una soluzione che valorizza la pietra e le permette di scintillare di più.

Orecchini in oro bianco 18 carati e diamanti
Orecchini in oro bianco 18 carati e diamanti

Interessante anche quanto sostiene Véronique Tournet a proposito dei diamanti: per proteggere l’ambiente, dice, la risposta non è nelle pietre sintetiche, i cosiddetti diamanti creati o cresciuti in laboratorio, la cui impronta di carbonio è maggiore delle pietre naturali, ma nella trasparenza e nella tracciabilità. Non è la sola a pensarla così, ma pochi hanno il coraggio di esprimere questo semplice concetto.

Anello Hula Hoop in oro rosa 18 carati e diamante
Anello Hula Hoop in oro rosa 18 carati e diamante
Anello Funanmbule in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello Funanmbule in oro giallo 18 carati e diamanti
Collana Polka in oro e rodolite
Collana Polka in oro e rodolite
Bracciale in oro bianco 18 carati e tre diamanti
Bracciale in oro bianco 18 carati e tre diamanti

Bracciale con cordino, oro rosa 18 carati e diamante
Bracciale con cordino, oro rosa 18 carati e diamante

Véronique Tournet
Véronique Tournet







La guerra fa alzare il costo dei diamanti?




La guerra in Ucraina farà aumentare anche il prezzo dei diamanti? La domanda è lecita. Nel mirino dele sanzioni contro la Russia, infatti, è finita anche Alrosa, gigante minerario controllato dallo Stato e che controlla il 90% della produzione del Paese ed è la prima azienda estrattiva al mondo. Per dare un’idea della dimensione: nel 2021 Alrosa ha venduto 32,4 milioni di carati di diamanti grezzi, che equivale a quasi il 30% della produzione mondiale. Insomma, un diamante su tre arriva dalla Russia. E l’amministratore delegato di Alrosa, Sergey Ivanov, è nell’elenco dei miliardari ricchi russi finiti nel mirino delle sanzioni.

Sergey Ivanov, Ceo di Alrosa
Sergey Ivanov, Ceo di Alrosa

Tra l’altro, è figlio dell’ex ministro della Difesa Sergei Ivanov, stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin ed è anche membro del consiglio di Gazprombank, emanazione del gigante petrolifero e del gas. Come reazione, Alrosa ha sospeso la sua adesione al Natural Diamond Council, un’alleanza di mercato dei principali produttori mondiali di pietre preziose.

Il diamante è stato ricavato da una pietra grezza di 179 carati
Diamante di Alrosa ricavato da una pietra grezza di 179 carati

Allo stesso tempo, però, lo Stato russo controlla anche una riserva segreta di diamanti, il Gokhran, che utilizza per stabilizzare i prezzi e per generare entrate in periodi di crisi. Inoltre, finora Alrosa ha bypassato le sanzioni degli Stati Uniti ed è riuscita a garantire un flusso regolare di diamanti in India, dove sono lucidate e tagliati un buon numero di diamanti, circa il 10%. Ma Tiffany, per esempio, ha appena annunciato che non acquisterà più diamanti provenienti dalla Russia.

 

Il diamante brown di Alrosa da 27,02 carati utilizzato per una collana di Anna Hu
Il diamante brown di Alrosa da 27,02 carati utilizzato per la collana di Anna Hu

C’è, poi, un altro fattore di cui tenere conto: nei giorni che hanno preceduto le sanzioni molti dei cosiddetti oligarchi o, perlomeno, un buon numero di ricchi russi si è precipitato nelle gioiellerie di mezzo mondo, ma in particolare negli Emirati, per acquistare gioielli e pietre. È un patrimonio facilmente trasportabile e, a differenza del conto in banca, difficilmente può essere individuato e sequestrato. Al contrario, un diamante si può rivendere facilmente in qualsiasi parte del mondo, anche se la carta di credito è bloccata. Un diamante è, insomma, una specie di polizza di assicurazione in tempi difficili. Ma, naturalmente, molti acquisti significano anche tensione sui prezzi. Senza contare che da anni ci sono gruppi criminali russi che operano in Europa e negli Usa e utilizzano proprio i diamanti per riciclare i propri guadagni illeciti. Un’operazione che potrebbe essere ulteriormente incentivata dal clima di guerra.

Diamante nel laboratorio Tiffany di Anversa
Diamante nel laboratorio Tiffany di Anversa

Tutto questo preoccupa le aziende specializzate nella lavorazione di diamanti. L’Anversa World Diamond Center ha suggerito che le restrizioni possano rivelarsi dannose per il settore, dato che la Russia può continuare a vendere diamanti a Paesi come India e Cina. Vero. Ma certo non è facile sostituire in fretta gli specialisti di Anversa nel delicato lavoro del taglio dei diamanti. E la Russia i diamanti li vende grezzi.

Un problema, in ogni caso, che si somma a scorte di diamanti molto ridotte: secondo Bain & Company, nei forzieri degli operatori a inizio anno, prima della guerra, le scorte erano diminuite del 40% circa, spinte dall’elevata domanda e dalla lenta ripresa della produzione. Insomma, di diamanti ce n’erano già meno in circolazione. E ora regalare il classico solitaire rischia di essere molto più costoso.

Diamanti in vendita ad Anversa
Diamanti in vendita ad Anversa







Diamanti e gioielli sorprendenti all’asta di Christie’s




Tornano le grandi aste, tornano i diamanti con sei zeri. La prossima tappa per appassionati e collezionisti si svolgerà a  New York, dove Christie’s il 13 aprile ha in programma una vendita  di Magnificent Jewels. L’asta comprende una selezione di diamanti colorati e incolori e pietre preziose, insieme a gioielli storici di collezioni private e gioielli firmati da Bvlgari, Cartier, JAR, Tiffany & Co. e Van Cleef & Arpels. Gioielli che prima della vendita saranno in mostra al Christie’s Dubai dal 26 al 29 marzo.

The Fuchsia Rose, un diamante rosa-viola intenso di 8,82 carati
The Fuchsia Rose, un diamante rosa-viola intenso di 8,82 carati

L’asta è guidata da The Fuchsia Rose, un diamante rosa-viola intenso di 8,82 carati, potenzialmente impeccabile internamente (stima 4-6 milioni di dollari). La vendita presenta anche splendidi diamanti colorati, come un anello con diamante blu fantasia di 11,63 carati, purezza VS1 (Stima 2,5-3,5 milioni) e un anello di diamanti giallo vivido fantasia di 15,31 carati (1-1,5 milioni). Un anello di diamanti rosa intenso fantasia di 2,44 carati (è valutato  1-2 milioni). Non mancano anche diamanti incolori, tra cui un anello con maxi pietra taglio brillante di 51,28 carati, colore I, purezza SI1 (1,3-1,8 milioni), oppure un anello con diamante di 21,05 carati, colore E, internamente impeccabile (1,4-2,4 milioni). Un anello di  Tiffany & Co. con diamante di 13,91 carati, colore H, purezza VS2 (350.000-500.000) è relativamente più abbordabile.

Anello con diamante fancy giallo vivido di 15,31 carati
Anello con diamante fancy giallo vivido di 15,31 carati

Della vendita fa parte un raro e storico antico orologio con ciondolo Subway Tiffany & Co. con diamanti e smalti. Presentato per la prima volta al pubblico all’asta, l’orologio pendente era un gioiello appositamente commissionato per commemorare l’apertura della metropolitana di New York. Dietro il cristallo bombato di un lato dell’orologio c’è la terra prelevata durante l’inaugurazione della metropolitana il 24 marzo 1900, assieme alle iniziali del proprietario originale, Georgie Annie McDonald, figlia di John B. McDonald che era responsabile della supervisione del costruzione della prima linea metropolitana della città. L’incisione lungo l’esterno recita “un po’ di terra dalla prima palata estratta dal sindaco Van Wyck allo scavo del terreno per la prima metropolitana”.

La vendita è completata da gioielli della famiglia Rockefeller, tra cui un bracciale in zaffiro e diamanti Cartier Art Déco, un anello Van Cleef & Arpels con zaffiri e diamanti e una collana di perle di smeraldo, diamanti e multi-gemme Art Déco.

Orologio-ciondolo Subway Tiffany & Co. con diamanti e smalti
Orologio-ciondolo Subway Tiffany & Co. con diamanti e smalti
Bracciale di Cartier art déco con diamanti e rubini
Bracciale di Cartier art déco con diamanti e rubini
Anello con diamante fancy blue di oltre 11 carati
Anello con diamante fancy blue di oltre 11 carati
Spilla di Jar Watercolor Flower, con zaffiri
Spilla di Jar Watercolor Flower, con zaffiri

Collana con nappa di Van Cleef & Arpels
Collana con nappa di Van Cleef & Arpels







Hulchi Belluni, nuovi gioielli, diamanti e Feng Shui

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I nuovi gioielli di Hulchi Belluni: nascono in Belgio, sono prodotti in Italia, ma hanno anche un pizzico di Oriente ♦︎

Martine Hul è una specialista in pavé di diamanti. E non poteva essere altrimenti: vive e lavora nel cuore della capitale dei diamanti, Anversa, in Belgio. È una professionista del settore della gioielleria con una lunga esperienza alle spalle. Nel 2001 ha deciso di fondare la sua linea di gioielli con il marchio Hulchi Belluni, che suona italiano. La spiegazione c’è: la parola Hulchi deriva dal cognome della fondatrice (Hul) a cui si aggiunge (chi), che è un riferimento alla filosofia orientale. Belluni, invece, suona invece simile alle parole italiane “bella luna”. Perché anche l’Italia è stata fonte di ispirazione per la designer belga.

Anello in oro rosa e diamanti della collezione Cheri
Anello in oro rosa e diamanti della collezione Cheri

Tra le collezioni, infatti, ci sono anche linee di gioielleria con il nome italiano come Cubini o Funghetti. La Maison belga, inoltre, ha un altro link con l’Italia: i suoi gioielli sono infatti realizzati ad Arezzo. I pavé di diamanti, però, non sono tutti uguali: la formula di incastonare tante piccole pietre una vicina all’altra si alterna con elaborate forme in oro rosa, giallo o bianco.

Bracciali e orecchini della collezione Cubini
Bracciali e orecchini della collezione Cubini indossati

Ma non è tutto. Perché a distinguere il brand belga c’è anche la scelta di disegnare i gioielli in coerenza con i principi del Feng Shui. Se non sapete che cos’è, riportiamo la definizione di Wikipedia: «Arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell’architettura, affine alla geomanzia occidentale. A differenza di questa prende però in considerazione anche aspetti della psiche e dell’astrologia. Attualmente non esiste alcuna prova scientifica delle sue ipotesi». Ma che siate affascinate dal Feng Shui oppure no, i gioielli sono di sicuro reali.

Bracciale in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Cubini
Bracciale in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Cubini
Anello in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Funghetti
Anello in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Funghetti
Anello in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Cubini
Anello in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Cubini
Orecchini in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Petra
Orecchini in oro rosa 18 carati e diamanti della collezione Petra

Orecchini in oro rosa 18 carati della collezione Funghetti
Orecchini in oro rosa 18 carati della collezione Funghetti







Oro e buoni sentimenti per i gioielli Gumuchian

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Tre donne di origine armena: Anita Gumuchian e le sue figlie Myriam e Patricia. Sono state loro a proseguire la storia centenaria della famiglia nella gioielleria. Gioielli progettati da donne per le donne, sottolineano. E lo fanno nel centro di Manhattan, New York. Diamanti e gemme colorate sono gli ingredienti alla base della Maison, che ha il nome di famiglia, Gumuchian.

Orecchini in oro giallo e diamanti
Orecchini in oro giallo e diamanti

Quelli della Maison sono tutti gioielli di alta qualità, in platino oppure giallo, bianco e rosa a 18 carati. La forma dei gioielli, senza essere stravagante, è un mix di stili moderni da cui emerge ogni tanto qualche allusione orientale. Gumuchian propone anche pezzi importanti, come gli orecchini con smeraldi o l’anello con un grosso zaffiro cabochon al centro. Due collezioni, inoltre, sono legate a obiettivi filantropici. La prima è dedicata alla salvaguardia delle api, insetti che sono fondamentali per l’equilibrio naturale: i gioielli utilizzano la forma esagonale delle celle nelle arnie. La seconda serve a finanziare anche il reparto di cardiologia del Columbia Medical Center: non a caso la collezione si chiama Tiny Hearts.

Gioiello per capelli a forma di farfalla in oro e diamanti
Gioiello per capelli a forma di farfalla in oro e diamanti
Anello in oro rosa con diamanti e rubini
Anello in oro rosa con diamanti e rubini
Anello in oro rosa con zaffiri gialli e orange
Anello in oro rosa con zaffiri gialli e orange
Collana con perle di tanzanite
Collana con perle di tanzanite
Anello in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello in oro giallo 18 carati e diamanti

Orecchini Fleur in oro bianco e diamanti
Orecchini Fleur in oro bianco e diamanti







Etienne Perret, non solo diamanti

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Anelli in ceramica, diamanti colorati, perle: il lavoro di Etienne Perret, svizzero trapiantato nel Maine ♦

È da 40 anni uno dei più grandi designer di diamanti: Etienne Perret, di origine svizzera, lavora in Usa, nel Maine. Ha vinto due premi Diamonds of Distinction ed è stato due volte finalista al prestigioso Diamonds International Design Competition. Ma non è solo un esperto gemmologo, bensì anche un designer di gioielli. «Ho basato la mia carriera sull’idea che gioielleria dovrebbe essere progettato per essere un complemento di una donna. Un oggetto non solo bello, ma anche indossabile. Deve adattarsi come un guanto e non compromettere il comfort», ha detto.

Anelli di ceramica impilati
Anelli di ceramica impilati

Anche per questo il designer utilizza anche materiali come la ceramica, spesso abbinata a diamanti colorati. E non solo quelli ormai comuni, come le tonalità brown o champagne: in realtà è riuscito a comporre collezioni che hanno quasi tutti i colori dell’iride. Ma non solo. Anche le perle colorate occupano un posto importante nella sua proposta di gioielli. Le forme sono sorprendenti, sinuose, avvolgenti, con cui riesce a combinare uno stile europeo con un tocco di eccentricità americana.

Anello in oro bianco con diamanti bianchi e verdi
Anello in oro bianco con diamanti bianchi e verdi
Anelli in ceramica, oro, diamanti
Anelli in ceramica, oro, diamanti
Anello in ceramica con perla
Anello in ceramica con perla
Anello in ceramica con inserto in opale
Anello in ceramica con inserto in opale
Anello in ceramica con perla di Tahiti
Anello in ceramica con perla di Tahiti

Orecchini Ying Yang
Orecchini Ying Yang

Bracciale cubano in ceramica e inserto in oro
Bracciale cubano in ceramica e inserto in oro







Le geometrie di Melissa Kaye

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Gioielli geometrici, rigorosi, ma piacevoli della designer di New York Melissa Kaye ♦︎

Per dieci anni Melissa Kaye si è occupata di complicatissimi prodotti finanziari nella più prestigiosa banca d’affari del mondo, Goldman Sachs. E con un ruolo di primo piano: vice presidente Credit Derivatives Strategist. Alle spalle aveva una laurea in informatica e ingegneria al Mit di Boston. Poi, nel 2010, Melissa ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita e di ricominciare da zero, o quasi. Anzi, è tornata a scuola, al Fashion Institute of technology per studiare design dei gioielli.

Orecchini in oro 18 carati, diamanti e smalto rosa
Orecchini in oro 18 carati, diamanti e smalto rosa

Due anni dopo, ecco il suo debutto in grande stile con il suo marchio di gioielli di lusso. Dato che raggiungere traguardi è stato per tanti anni il suo stile di lavoro, anche nella gioielleria ha applicato le stesse regole del business: la creatività unita a un pratico senso degli affari. E non ha abbandonato del tutto neppure gli insegnamenti scientifici appresi durante la laurea, visto che i suoi gioielli hanno forme rigorose, con geometrie ben delineate. Naturalmente, con qualche licenza poetica, per evitare  un eccessivo rigore. Oro e diamanti sono gli elementi più utilizzati e determinano anche una fascia di prezzo che va all’incirca da 5.000 a 15.000 dollari, con un top di oltre 36.000 dollari per una collana con diamanti per 6,86 carati a taglio trillion.

Collana Ada in oro giallo  18 carati e diamanti
Collana Ada in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello Aria Fan in oro giallo  18 carati e diamanti
Anello Aria Fan in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello per tre dita Aria Jane in oro rosa e diamanti
Anello per tre dita Aria Jane in oro rosa e diamanti
Orecchini Aria in oro rosa e diamanti
Orecchini Aria in oro rosa e diamanti
Orecchini Cristina in oro rosa, diamanti e smalto neon pink
Orecchini Cristina in oro rosa, diamanti e smalto neon pink
Anello a fascia Maya a in oro giallo e diamanti
Anello a fascia Maya a in oro giallo e diamanti

Bracciale Remi in oro, diamanti e smalto neon blu
Bracciale Remi in oro, diamanti e smalto neon blu







I mille riflessi del cuscino di Henri Daussi

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Storia e diamanti di Henri Daussi, un nome e una garanzia come la città in cui è nata, Anversa ♦︎

Ad Anversa i diamanti sono come le baguette a Parigi o le arance in Sicilia: un elemento che fa parte del territorio e della tradizione. E nella città belga Henri Daussi Loots è nato e cresciuto. Ha imparato l’arte del taglio dei diamanti da suo padre, che a sua volta lo aveva imparato da suo padre. Dopo anni di esperienza, Henri è diventato un grande maestro del diamante e ha lavorato per altri produttori di diamanti per tagliare solo i loro diamanti più unici e significativi.

Anello con diamante centrale a taglio Henri Daussi Cushion
Anello con diamante centrale a taglio Henri Daussi Cushion

Henri, dato sia una passione e un talento eccezionale per il taglio del diamante, è stato il maestro artigiano e pioniere. Ha progettato una ruota di taglio per tagliare i diamanti in modo più preciso e uniforme. Ha anche innovato il classico taglio cuscino, con una variante che lo rende tra il 10% e il 30% più grande e brillante. Ma, soprattutto, è diventato famoso per i diamanti a forma di cuore: è stato il primo a riuscirci con successo. Da piccola azienda con due dipendenti, la sua DTC (Diamond Trading Company) si è ingrandita fino ad avere 200 dipendenti.

Competenza e passione è rimasta nella famiglia Loots con i nipoti del fondatore, Jeff e Kristiaan Loots, che guidano la Henri Daussi, brand fondato 60 anni fa. I gioielli della Maison, è facile indovinare, sono tutti a base di diamanti.

Anello a banda con una tripla fila di diamanti
Anello a banda con una tripla fila di diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti
Anello con diamanti Henri Daussi Cushion cut
Anello con diamanti Henri Daussi Cushion cut
PEndente in oro bianco con pavé di diamanti
PEndente in oro bianco con pavé di diamanti

Anello a banda con diamanti bianchi e neri
Anello a banda con diamanti bianchi e neri







Bijan & Co, gemme per regine

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I gioielli degni di regine di Bijan & Co, brand di New York ♦︎

Si definisce un brand specializzato in gioielli maestosi, adatti a una regina. Per una volta, la descrizione non è eccessiva. Bijan & Co., a New York, è un’azienda che raccoglie gioielli di marche note o ignote, ma tutte di grande valore. Grandi collane di diamanti e pietre preziose, orecchini imponenti per dimensione e valore, bracciali degni di una maharani: sono pezzi che possono costare decine di migliaia di dollari e, in qualche caso, superare il milione.

Collana con turchesi
Collana con turchesi

Pezzi eccezionali che l’azienda a conduzione familiare e guidata da Eliot Elihu riesce a reperire sul mercato e a rivendere in tutto il mondo, specialmente nei Paesi in cui il numero di zeri che seguono una cifra è meno importante. La qualità dei gioielli proposti è definita «museale». Sono pezzi, cioè, che non solo hanno un valore per quantità e dimensione, cioè per il numero di carati delle pietre, ma anche per la loro qualità che si colloca al massimo livello. I gioielli che il brand mostra ogni anno sono lì a dimostrarlo.  

Spilla di diamanti a forma di palma
Spilla di diamanti a forma di palma

Anello con tre smeraldi
Anello con tre smeraldi

Collana con diamanti e smeraldi a goccia
Collana con diamanti e smeraldi a goccia

Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e smeraldi di Bijan & Co
Collana con diamanti e smeraldi di Bijan & Co
collana rubini diamanti
Collana con diamanti e rubini
Collana con diamanti e smeraldi taglio smeraldo
Collana con diamanti e smeraldi taglio smeraldo
Collana con diamanti fancy
Collana con diamanti fancy







Gioielli made in Vicenza per Cambi Casa d’Aste




Gioielli italiani all’incanto a Milano. Questa volta è Cambi Casa d’Aste a presentare una vendita focalizzata su Gioielli Contemporanei. Il martelletto del battitore calerà su 195 lotti giovedì 24 marzo (l’asta si svolgerà presso la sede milanese, in via San Marco 22). La collezione proposta in catalogo è stata realizzata da un marchio storico della gioielleria italiana (si tratta di Chimento), nato nel distretto orafo di Vicenza.

Girocollo Katherine, con diamanti per 58.10 carati, montatura in oro bianco
Girocollo Katherine, con diamanti per 58.10 carati, montatura in oro bianco

Tra i top lot figurano le collane Katherine (offerta minima 29.300 euro), e Ingrid (offerta minima 42.800 euro). Non mancano pezzi unici come la grande collana Marilyn (111.200), o la tiara Marlene, in diamanti taglio brillante incastonati su oro bianco, leggera e preziosa come le volute che ne definiscono il disegno (9.600).

Gioielli proposti da Cambi Casa d'Aste
Gioielli proposti da Cambi Casa d’Aste

L’esposizione al pubblico dei lotti è prevista da venerdì 18 a lunedì 21 marzo 2022 a Milano, in via San Marco 22. Il Dipartimento di Gioielli e Preziosi di Cambi Casa d’Aste nel 2021 ha battuto un importante anello firmato, centrato da un diamante taglio smeraldo di circa 12 carati, aggiudicato a 350.000 euro.

Girocollo Audrey, con diamanti per 42.64 carati, montatura in oro bianco
Girocollo Audrey, con diamanti per 42.64 carati, montatura in oro bianco
Collana Marilyn, con diamanti taglio brillante, goccia e princess per 95.9 carati su oro bianco
Collana Marilyn, con diamanti taglio brillante, goccia e princess per 95.9 carati su oro bianco
Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti
Tiara Marlene, in oro bianco e diamanti
Tiara Marlene, in oro bianco e diamanti






LeVian e i diamanti al cioccolato

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La passione per il cioccolato e per i diamanti color cioccolato (e non solo) di Le Vian ♦

Tre secoli fa la famiglia Le Vian fu scelta dal re di Persia, Nadir Shah, per custodire i gioielli della corona, tra cui i diamanti Kooh-I-Noor e Daria-I-Noor. Da questa esperienza i discendenti, trasferiti negli Stati Uniti, fanno risalire la loro passione per i diamanti. I gioielli LeVian sono un festival di diamanti. Anzi, in particolare di un tipo di pietre che si sono trasformate in un marchio protetto da copyright: Chocolate Diamonds. Non si mangiano, però.

Anello a banda con chocolate diamonds e vero cioccolato
Anello a banda con chocolate diamonds e vero cioccolato

Ecco la storia: un Le Vian è rimasto affascinato dai diamanti brown naturali estratti da una miniera in Australia, che sono stati a lungo percepiti dai gioiellieri come qualità inferiore. Ma, in realtà, quelli tra C4 e C7 sulla scala di colori di Argyle Diamond sono anche piuttosto rari, meno del 5 per cento, dei brown. Le Vian, insomma, è stato il primo ad apprezzare e spianare la strada per diamanti brown naturali. Ma non si è fermato qui: nel 2000 per le tre sfumature di marrone più scure ha depositato il marchio Chocolate Diamonds, un modo per ingolosire i clienti e sottolineare allo stesso tempo che queste pietre hanno una qualità superiore. Anche se, accanto ai diamanti brown, la Maison propone gioielli con pietre preziose di tutti i colori.

Bracciale in oro ros 24 carati, diamanti bianchi e chocolate diamonds
Bracciale in oro ros 24 carati, diamanti bianchi e chocolate diamonds

Le Vian detiene il marchio registrato per Chocolate Diamonds in oltre cento paesi in tutto il mondo. Non solo, il brand ha registrato anche Vanilla Diamonds e  Strawberry Gold, per indicare una particolare sfumatura di oro rosa. In effetti le fragole con il cioccolato si combinano bene. Tra parentesi, Eddie Levian, l’attuale proprietario, ha una passione autentica per il cioccolato e per il cibo in generale. Così non stupitevi di fronte a un anello  chiamato «pistachio». Ma non si mangia neppure questo.

Anello con chocolate diamonds e diamanti gialli
Anello con chocolate diamonds e diamanti gialli
Anello Creme Brulée in oro bianco 14 carati, chocolate diamonds e diamanti bianchi
Anello Creme Brulée in oro bianco 14 carati, chocolate diamonds e diamanti bianchi
Anello in oro bianco 14 carati, con pavé di chocolate diamonds e diamanti bianchi
Anello in oro bianco 14 carati, con pavé di chocolate diamonds e diamanti bianchi
Orecchini con chocolate diamonds e diamanti bianchi
Orecchini con chocolate diamonds e diamanti bianchi

Anello con rodolite e chocolate diamonds su oro 14 carati
Anello con rodolite e chocolate diamonds su oro 14 carati







La crisi Ucraina alza il prezzo dei diamanti




Ci sono cose più importanti dei gioielli, quando in palio c’è la vita. Ma questo non toglie il fatto che gli operatori della gioielleria, e anche chi vuole acquistare un oggetto prezioso, si interroghino su quali saranno gli effetti della guerra in Ucraina. Una conseguenza è già possibile dedurla: i diamanti costeranno di più. E anche l’oro. Una cosa, infatti, è certa: gli Stati Uniti hanno sanzionato una delle più grandi aziende estrattive, la russa Alrosa. Il blocco fa parte dello stop a una serie di aziende russe come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina.

Il diamante è stato ricavato da una pietra grezza di 179 carati
Diamante di Alrosa ricavato da una pietra grezza di 179 carati

Alrosa è il più grande produttore mondiale di diamanti per volume e lo scorso anno ha aumentato le vendite del 49%. Nel 2021 ha estratto 32,4 milioni di carati, con vendite che hanno superato i 4 miliardi di dollari. Il governo Usa ha spiegato che la società russa è responsabile del 90% della capacità di estrazione di diamanti, una quantità che rappresenta il 28% a livello globale. E il governo russo detiene una partecipazione del 33% nella società. Insomma, quando si acquistano i diamanti di Alrosa, almeno un terzo dei profitti finisce dritto al Cremlino, senza contare i proventi che derivano dalle tasse. Le sanzioni decise non prevedono, però, il congelamento dei beni di Alrosa, né un divieto completo di fare affari con l’azienda.

Diamante con con taglio fancy
Diamante con con taglio fancy

Inoltre, le sanzioni non si applicano ai diamanti acquistate da Alrosa prima del 24 febbraio 2022. Ma il blocco avrà effetto sul prossimo futuro: tutti gli accordi aperti con termini superiori a 14 giorni dovrebbero essere modificati per abbreviare i termini e/o chiusi rapidamente. C’è, inoltre, il problema dell’embargo alle banche russe, che rende comunque difficile se non impossibile ogni transazione con i normali canali finanziari.

Esame gemmologico di un diamante
Esame gemmologico di un diamante

JVC consiglia inoltre a qualsiasi azienda statunitense attualmente in affari Non solo. Tra gli oligarchi colpiti dal blocco c’è l’amministratore delegato di Alrosa, Sergey Ivanov Jr., figlio di Sergey Ivanov Sr., alto funzionario del Cremlino che è nell’elenco dei cittadini nel mirino. Fa parte, infatti, del consiglio di Gazprombank, terza istituzione finanziaria russa e altro ente sanzionato.

E l’oro? Allo scoppio della guerra il prezzo per oncia è schizzato sopra i 1900 dollari. Non sorprende, visto che l’oro è considerato un bene rifugio. Ma il suo valore resta legato all’andamento della crisi Ucraina. Fino a quando non sarà terminato il conflitto, con un convincente processo di pacificazione, il prezzo del metallo giallo rimarrà bollente fino a diventare, forse, incandescente.

Lingotti d'oro
Lingotti d’oro







Con Aether Diamonds il diamante a impatto ambientale zero




Diamanti sintetici che hanno un impatto ambientale nullo o addirittura migliorativo. Aether Diamonds è la prima società che può vantare una vera sostenibilità ambientale per le sue pietre prodotte in laboratorio. Un traguardo che non è, come molti credono, facile da raggiungere. I diamanti prodotti in laboratorio, cioè in fabbriche ad alta tecnologia, sono sempre proposte come gemme che non hanno impatto sull’ambiente, a differenza di quelle estratte in miniera. Peccato che non sia vero: produrre diamanti consuma un sacco di energia. E l’energia è prodotta in molti casi con carbone (per esempio in Cina gran parte delle centrali è ancora di questo tipo), oppure gas e derivati del petrolio. Solo una piccola parte di energia è prodotta grazie al vento o il sole. Insomma, i diamanti sintetici o, secondo lo storytelling del marketing, «cresciuti in laboratorio» (quasi fossero degli ortaggi) non sono a impatto zero.

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

Aether Diamonds, che ha sede a New York, sembra invece essere differente. È, infatti, la prima azienda al mondo che produce diamanti a ottenere la certificazione B Corp. La sigla, indicata anche come B Corporation o B Lab, è una certificazione rilasciata a società virtuose per le loro prestazioni sociali e ambientali. È conferita da B Lab, un’organizzazione no- profit globale con uffici negli Stati Uniti, Europa, Canada, Australia e Nuova Zelanda, e una partnership in America Latina con Sistema B. Per ottenere e mantenere la certificazione, le aziende devono ricevere un punteggio minimo e pagare una quota annuale basata sulle vendite annuali. Le aziende devono anche ripetere la certificare ogni tre anni.

Orecchini con diamanti di laboratorio di Aether Diamonds: sono venduti a quasi 40.000 dollari
Orecchini con diamanti di laboratorio di Aether Diamonds: sono venduti a quasi 40.000 dollari

Il B Lab ha assegnato ad Aether Diamonds un punteggio di impatto di 96,5 (il minimo è 80) dopo una lunga valutazione sull’attività dell’azienda. Aether si è impegnata a rimuovere 20 tonnellate di CO2 dall’atmosfera per ogni carato venduto, compensando efficacemente l’impronta di carbonio del cliente americano medio di 1,25 anni. Secondo Ryan Shearman, co-fondatore e Ceo di Aether, la certificazione B Corp rassicura i clienti sul fatto che acquistando un diamante Aether stanno contribuendo a creare un futuro migliore per se stessi e per il pianeta.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera







I tesori di Gilan nella città del Topkapi

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A Istanbul l’alta gioielleria di Gilan, che può confrontarsi con le grandi Maison europee ♦︎

Nel passato è stata capitale di tre imperi (romano, bizantino e ottomano), e ora Istanbul è anche una delle capitali della gioielleria. Non solo per i pezzi straordinari custoditi nel Topkapi, l’antica residenza del sultano. Ma anche perché nella città turca è nata Gilan, una Maison che propone pezzi di alta gioielleria che non hanno nulla da invidiare a quelli dei marchi più blasonati (vedete qualche esempio in questa pagina). Accanto all’alta gioielleria, che ha prezzi che arrivano a centinaia di migliaia di euro, Gilan crea anche collezioni di gioielli a prezzi più abbordabili, ma non per questo meno interessanti.

Collana Cintemani, simbolo ottomano che significava forza, con perle naturali colorate
Collana Cintemani, simbolo ottomano che significava forza, con perle naturali colorate

E dire che Gilan ha una storia abbastanza recente: l’azienda di gioielleria è stata fondata nel 1980 dai fratelli Muharrem e Ferhan Gilan, più per passione che per tradizione famigliare. Anche le collezioni, così come i pezzi unici, sono frutto di una creatività non per forza legata alla tradizione ottomana della gioielleria. Persino la collezione dedicata alla città, Istanbul, non ha nulla della oreficeria orientale, ma ricorda casomai un acquarello di Paul Klee. Insomma, non solo pezzi straordinari, come la collana con diamanti neri e bianchi, con un grosso smeraldo pendente, ma anche uno stile moderno, europeo. D’altra parte, il Bosforo si affaccia su due continenti.  

Orecchini ispirati alle piume di pavone con diamanti, zaffiri, tsavoriti
Orecchini ispirati alle piume di pavone con diamanti, zaffiri, tsavoriti
Collier ispirato alle piume di pavone con diamanti, zaffiri, tsavoriti
Collier ispirato alle piume di pavone con diamanti, zaffiri, tsavoriti
Collier che rappresenta una tigre bianca, con diamanti e pietre preziose di colore
Collier che rappresenta una tigre bianca, con diamanti e pietre preziose di colore
Bracciale Gran Pheasants in oro bianco, smeraldi, diamanti
Bracciale Gran Pheasants in oro bianco, smeraldi, diamanti
Collier Love Fairy con diamanti e zaffiri
Collier Love Fairy con diamanti e zaffiri

Anello Cintemani in oro bianco e diamanti ispirato alle curve del corpo femminile
Anello Cintemani in oro bianco e diamanti ispirato alle curve del corpo femminile







Una cascata di diamanti con Yeprem

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Ci sono Maison che propongono da decenni gli stessi gioielli. Legittimo. Ma ce ne sono altre che stupiscono con effetti speciali. E sono davvero molto speciali quando si tratta di alta gioielleria. Uno di questi brand è Yeprem, nata a Beirut, ma attiva sul mercato internazionale con gioielli che sfidano anche il conto in banca di uno sceicco. In particolare, Yeprem è famosa per i suoi gioielli di diamanti. E sono gioielli che, spesso, rompono gli schemi, come testimoniano i nuovi pezzi presentati in contemporanea con la settimana Couture di Parigi.

Collana indossata con 1341 diamanti e uno smeraldo
Collana indossata con 1341 diamanti e uno smeraldo

Un gioiello senza dubbio fuori dal comune è l’anello Claw. Dimenticate il classico anello di diamanti: questo è un vero artiglio con cinque bande di oro ricoperto da diamanti che luccicano sul dorso della mano. Un gioiello dal design aggressivo. Al contrario, il diadema Crown suggerisce un’atmosfera romantica e, inevitabilmente, lussuosa. Tra le nuove proposte di alta gioielleria c’è, inoltre, una collana con diamanti e smeraldi a colletto. Anche in questo caso il gioiello suggerisce un classico e raffinato feeling grazie alle 1341 pietre preziose impiegate, di cui 52,98 carati di diamanti taglio rotondo, 30,43 taglio marquise, oltre allo smeraldo da 4,93 carati. Gioielli che hanno incantato anche Jennifer Lopez, che si è esibita sul palcoscenico con i gioielli Yeprem durante il concerto speciale per il film di cui è protagonista, Marry Me.

Collana con 52,98 carati di diamanti taglio rotondo e 30,43 carati di diamanti marquise, smeraldo da 4,93 carati
Collana con 52,98 carati di diamanti taglio rotondo e 30,43 carati di diamanti marquise, smeraldo da 4,93 carati
Anello Claw
Anello Claw indossato
Anello Claw in oro bianco e diamanti
Anello Claw in oro bianco e diamanti
Diadema indossato
Diadema indossato
Diadema con 960 diamanti: 23.87 carati taglio rotondo, 30.15 carati taglio marquise, un diamante a pera di 0.33 carati
Diadema con 960 diamanti: 23.87 carati taglio rotondo, 30.15 carati taglio marquise, un diamante a pera di 0.33 carati
Jennifer Lopez con gioielli Yeprem
Jennifer Lopez con gioielli Yeprem






 

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