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Le sfumature di Annamaria Cammilli con Dune Color




Le morbide ondulazioni, che sono il marchio di fabbrica di Annamaria Cammilli si colorano. La collezione Dune, lanciata dal brand fiorentino nel 2010, anno dopo anno si rinnova con piccole o grandi innovazioni che, in ogni caso, lasciano inalterato quello che è l’imprinting estetico dei gioielli, composti da bande di oro parallele tra loro, che hanno all’interno piccole gemme incastonate. Una longevità che è stata agevolata non solo dalla flessuosa irregolarità delle curve di anelli, orecchino o pendenti, ma anche dalla possibilità di replicare il design con gli otto abbondanti colori di oro che sono un’altra delle prerogative del marchio.

Orecchino in oro indossato della collezione Dune Color con tormalina rosa e diamante
Orecchino in oro indossato della collezione Dune Color con tormalina rosa e diamante

Per il 2022 Annamaria Cammilli aggiunge una nuova linea: Dune Color, che combina il design della collezione con i colori di semipreziose, soprattutto tormaline, ma anche tanzaniti e peridoto. Le gemme sono presenti in nuance di verde, rosso o azzurro. Assieme alle pietre semi preziose, inoltre, i gioielli sono arricchiti anche da diamanti con taglio brillante, che aumentano la luminosità del gioiello e, ovviamente, anche il suo valore.

Anello in oro e diamanti della collezione Dune
Anello in oro e diamanti della collezione Dune
Orecchini della collezione Dune Color con diamanti champagne e tormaline azzurre
Orecchini della collezione Dune Color con diamanti champagne e tormaline azzurre
Pendente in oro 18 carati con tormaline e peridoto
Pendente in oro 18 carati con tormaline e peridoto
Orecchini in oro con tanzaniti
Orecchini in oro con tanzaniti
Anelli della collezione Dune Color
Anelli della collezione Dune Color

Pendente in oro con tormalina rosa e diamanti
Pendente in oro con tormalina rosa e diamanti







La verità sui diamanti sintetici secondo Assogemme




I diamanti prodotti con sofisticate macchine sono uguali a quelli che hanno milioni di anni e si estraggono dal profondo della Terra? È giusto definire pudicamente i diamanti creati da un’azienda con il termine “cresciuti in laboratorio”, come fossero i pomodori di serra che si acquistano al supermercato? E, ancora, in quale misura i diamanti creati con un processo industriale sono amici dell’ambiente? Tutte domande che dovrebbe porsi più spesso chi vuole acquistare un gioiello con diamante (lo stesso vale per le altre gemme). Ogni scelta ha pro e contro ma, probabilmente, è una forzatura identificare i diamanti frutto di complicati procedimenti tecnologici (che richiedono molta energia) come gemme green. Anche se lo sanno in pochi.

Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi
Il talk a Vicenzaoro. Da sinistra: Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery & Fashion Italian Exhibition Group, Guido Damiani Grassi, presidente del Gruppo Damiani, Raffaele Ciardulli, consulente del lusso e Paolo Cesari, presidente di Assogemme e di Futurgem, Claudia Piaserico, presidente di Federorafi

Che naturale e vero siano sinonimo di autenticità, auspicabile anche quando si sceglie un oggetto prezioso destinato a rappresentare le nostre emozioni di maggior valore come l’amore, gratitudine, celebrazione di un successo, è certo un’opinione personale, ma ritengo sia ampiamente condivisibile. È soprattutto partendo dall’utilizzo di una terminologia chiara e condivisa che è possibile raccontare in modo corretto il mondo dei diamanti ai propri clienti. L’impegno di aziende produttrici, di professionisti del settore e di associazioni di categoria già attive in tal senso dovrà essere sempre più orientato in questa direzione. Solo così si può parlare di etica dei diamanti naturali.
Guido Damiani, presidente del Gruppo Damiani e del Comitato Etico di Assogemme

Guido Damiani
Guido Damiani

Un’occasione per approfondire l’argomento l’ha fornita a Vicenzaoro il confronto organizzato da Assogemme, l’organizzazione nazionale italiana che rappresenta le aziende che abbracciano la filiera della gioielleria, composta dai principali operatori nell’ambito delle gemme di colore, pietre preziose, semipreziose e dure, diamanti e coralli. Obiettivo: chiarire un concetto che sembra banale, ma che le operazioni di marketing hanno contribuito a confondere. E cioè che c’è una differenza tra ciò che è frutto della natura, o più precisamente è il contributo di potenti sommovimenti geologici, da ciò che è il risultato di un procedimento tecnico, come fosse uno smartphone. Anche se la composizione delle due pietre, naturale e di laboratorio, è identica da un punto di vista chimico.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Guido Damiani, per esempio, ha sottolineato che è sbagliato considerare la produzione dei diamanti sintetici come ecologicamente sostenibile. Non fosse altro che per produrre i diamanti occorrono grandi quantità di energia. E la maggior parte di queste gemme è prodotta in Cina, dove la maggior parte dell’energia elettrica è ottenuta da inquinanti centrali a carbone. Certo, non è che le miniere siano un luogo ameno e oasi naturali. Ma, dato che da anni sono finite sotto la lente dei media, hanno adottato misure di contenimento del danno ambientale e di rispetto per le tutele di chi lavora. Tra l’altro, in molti Paesi le miniere di gemme sono una fonte di sostentamento per le popolazioni locali.

Sempre nell’incontro organizzato da Assogemme è emerso un altro aspetto da non sottovalutare. Mentre un diamante naturale è un bene rifugio, cioè ha un valore che si conserva nel tempo (pur con variazioni, come per l’oro) una gemme sintetica è un prodotto artificiale che è destinato a perdere appeal economico, anche perché se ne producono quantità sempre crescenti.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

Premesso tutto questo, qual è la soluzione? Sembra ovvia: informare di più e meglio chi vuole acquistare un gioiello con diamante. Conoscere, può aiutare a scegliere in modo consapevole, come sostiene Claudia Piaserico, presidente di Federorafi. Anche perché il boom dei diamanti cosiddetti lab grown, sostenuta da prezzi più bassi rispetto alle gemme naturali e l’equivoco che siano più attente all’ambiente, ha creato incertezza. Se poi aggiungiamo che l’azienda che si identifica con il diamante, De Beers, produce anche gemme sintetiche, la confusione è completa. Per questo Federorafi,  preme sulla European Federation of Jewellery, con l’obiettivo di ottenere regole più chiare, magari con una legge targata Ue. Sarebbe preziosa, è il caso di dirlo.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio







Le due strade di Sophie Bille Brahe




Sophie Bille Brahe riassume in se stessa le caratteristiche del design nordico: semplice, eppure sorprendente, leggero nonostante le dimensioni, rigoroso senza far mancare la fantasia. Idee ben delineate: sul suo sito web si possono scegliere due strade: perle o diamanti. Punto. Ma dietro la scelta ristretta a due tipologie di gioielli, c’è un mondo vasto.

Orecchino singolo in oro giallo 18 carati e diamanti per 1,52 carati VVS
Orecchino singolo in oro giallo 18 carati e diamanti per 1,52 carati VVS

Sophie è danese. È nata a Copenaghen (Danimarca), una delle città con maggior percentuale di gioiellieri. La designer è una di quelle che ha iniziato presto a occuparsi di gioielli, fin da bambina in un piccolo laboratorio in cui ha espresso la sua attitudine bohémien alternativa. La designer ha studiato design di gioielleria al Royal College of Art di Londra e si è formata con maestri gioiellieri a Copenaghen. Ha fondato la sua Maison nel 2011. Un aspetto curioso: il bis-bis-bisnonno della designer era il celebre astronomo del Cinquecento Tycho Brahe (chiamato Ticone in italiano), che ha scoperto il fenomeno delle supernove. E Sophie Bille Brahe si ispira spesso al cielo notturno per le sue collezioni.

Anello Ocean de Fleurs in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello Ocean de Fleurs in oro giallo 18 carati e diamanti
Bracciale Fleur de Tennis in oro giallo 18 carati e diamanti
Bracciale Fleur de Tennis in oro giallo 18 carati e diamanti
Anello Grand Ensemble Ruban in oro giallo e diamanti
Anello Grand Ensemble Ruban in oro giallo e diamanti
Collana di perle Grand Peggy in oro 14 carati e perle di acqua dolce
Collana Grand Peggy in oro 14 carati e perle di acqua dolce
Orecchini Grande rosette in oro 14 carati e perle di acqua dolce
Orecchini Grande rosette in oro 14 carati e perle di acqua dolce

Orecchino Claudia con perle di acqua dolce su oro 14 carati
Orecchino Claudia con perle di acqua dolce su oro 14 carati







Anello con diamante: 10 regole per conservarlo bene




Le 10 regole per conservare scintillante e perfetto il vostro anello con diamante ♦︎

L’anello con diamante è il classico gioiello che si dona per il fidanzamento o qualche altra occasione importante. Insomma, è un gioiello più speciale degli altri. Purtroppo, però, può rovinarsi con l’andare del tempo. Ecco perché per il vostro anello con diamante occorrono cura e attenzione. Se volete avere un anello sempre lucido e pulito, scintillante come quando l’avete ricevuto (o acquistato) leggete queste 10 semplici regole.

L'anello di fidanzamento di Zara Phillips
L’anello di fidanzamento di Zara Phillips

1 Attente alle creme. Prima di tutto date tempo a creme, idratanti, saponi e prodotti cosmetici in generale di essere assorbiti dalla pelle prima di indossare il vostro anello. Il motivo è che i cosmetici contengono sostanze che possono rovinare la brillantezza del metallo: sono nemici dei gioielli.

Attenzione all'uso delle creme
Attenzione all’uso delle creme

2 Indossate l’anello per ultimo. Indossate l’anello solo dopo che avete completato l’abbigliamento: in questo modo eviterete che il diamante si possa impigliare negli indumenti mentre li infilate. Capita, infatti, che il diamante possa uscire dall’incastonatura se si aggancia a una piega o un occhiello del vestito mentre lo state indossando. In questo caso c’è anche il rischio di perdere la pietra, specialmente se è molto piccola: può infilarsi chissà dove e perderla per sempre.

Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati
Anello di Boucheron in platino, con diamante di 11 carati

3 Pericolo pulizie della casa. Fare pulizia in casa rende l’ambiente più sano, ma può rovinare il vostro anello. Sostanze chimiche e urti sono nemici dei vostri gioielli, in particolare degli anelli con diamante. Se dovete lavare i piatti appoggiate l’anello su un ripiano asciutto e lontano dai detersivi. Due gocce di detersivo liquido ogni tanto non possono rovinare il vostro anello con brillante, ma a lungo andare possono rendere opaco il metallo. Inoltre, nei lavori domestici è facile urtare l’anello contro mobili o altre superfici che possono scheggiare persino la pietra. Certo, il diamante è il materiale più duro naturale che esiste, ma non è indistruttibile.

Pulizia dei piatti
Pulizia dei piatti

4 Niente sport, attente al mare. Ma solo quando indossate il vostro anello. Fare giardinaggio o praticare uno sport sono ottime attività, ma possono danneggiare o sporcare il gioiello. Tra un castone e la pietra, oppure tra i rebbi che tengono fermo il diamante è facile che si possa annidare lo sporco, come la terra nel caso del giardinaggio. Per non parlare degli urti che l’anello può subire quando praticate dello sport. L’anello con diamante si rovina con l’acqua di mare? Un bagno in mare può lasciare tracce di sale: nel caso siate state così imprudenti da gettarvi in acqua con un anello con diamante, sciacquatelo subito in acqua dolce. Tra l’altro, a contatto con l’acqua fredda le dita della mano tendono a diminuire di volume e aumenta il rischio che l’anno si sfili mentre nuotate.

Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l'acqua di mare
Pietre come i turchesi possono rovinarsi con l’acqua di mare

5 State sveglie. È meglio non dormire quando si indossa un anello con diamante. Durante il sonno, infatti, il metallo può essere deformato inavvertitamente: non potete controllare i movimenti del vostro corpo a letto (specialmente se avete un sonno agitato). I rebbi che serrano il diamante in cima al vostro anello sono abbastanza delicati: possono trattenere la pietra, ma non se sono sottoposti a una pressione di parecchi chili (anche se siete magre, l’anello soffre ugualmente). Meglio ricordarsi di sfilare l’anello e riporlo nella propria custodia. Meglio ancora se prima gli date una pulita.

Non dormire indossando gioielli
Non dormire indossando gioielli

6 Acquistate una lente. È un’ottima idea se volete rendervi conto delle condizioni del vostro gioiello preferito. Acquistate una buona lente d’ingrandimento e osservate con attenzione l’usura del metallo e l’incastonatura del diamante, oppure i rebbi (le griffe che serrano la pietra), che devono essere perfettamente saldi e nella loro forma originaria. Se osservate qualche problema, portate subito l’anello dal gioielliere. Meglio correggere subito un eventuale difetto.

Osservate il diamante con una lente
Osservate il diamante con una lente

7 Un solitario sta bene da solo. L’anello con singolo diamante è chiamato anche solitaire, solitario. È una buona ragione per conservarlo da solo, in una propria scatola o custodia. Se mischiato con altri gioielli, infatti, l’anello può graffiarsi con facilità, specialmente se viene a contatto con altre pietre dure: come diamanti e rubini. Inoltre, l’anello con diamante è anche un simbolo speciale di un affetto, di una ricorrenza, di un momento felice. Il vostro anello, insomma, ha diritto a un trattamento di riguardo.

Solitaire di Tiffany
Solitaire di Tiffany

8 Afferralo per la coda. È un modo di dire: non abbiamo mai incontrato un anello con la coda (anche se ci sono gioiellieri che si sbizzarriscono in anello con forme strane). Intendiamo dire che quando sollevi l’anello cerca di non afferrarlo dove è incastonato il diamante, ma prendi tra le dita il cerchio d’oro: il diamante così la pietra non sarà a contatto con il grasso della pelle, che appanna la luminosità della pietra. Inoltre, non correrai il rischio di deformare la parte più delicata del gioiello, che serve a tenere ferma la pietra.

Il modo corretto di afferrare un anello
Il modo corretto di afferrare un anello

9 Puliscilo! Puliscilo! Puliscilo! Un diamante è per sempre, ma anche la polvere tende a rimanere con voi per l’eternità. All’interno, tra i rebbi e la pietra, oppure nel castone: giorno dopo giorno nel vostro gioiello si accumulano granelli di materiale indesiderato. Oltre a danneggiare il gioiello, la sporcizia (quasi) invisibile può creare anche problemi di tipo sanitario, perché può nascondere virus o bacilli pericolosi. Quindi, l’anello con diamante va pulito regolarmente, l’ideale è una volta alla settimana (se lo indossate sempre): basta una ciotola di acqua e qualche goccia di detersivo, come abbiamo già spiegato qui.

Pulizia di un anello
Pulizia di un anello

10 Ogni tanto, riportalo a casa sua. Quale casa? La gioielleria, ovvio. Se tenete davvero al vostro anello e se lo indossate con frequenza, sarebbe bene portarlo dal gioielliere una volta l’anno per una revisione e una pulizia a fondo, magari anche per eseguire una rodiatura del metallo (la patina che rende lucido l’oro e che tende a usurarsi nel tempo). Il gioielliere in poco tempo farà tornale il vostro anello splendente come l’avete ricevuto la prima volta, magari eliminando anche gli eventuali graffi al metallo.

Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili






La sfida preziosa di Shaun Leane




Gioielli leggeri, con un curioso contrasto tra art nouveau e minimalismo, in piena Londra: ecco il lavoro di Shaun Leane ♦

Londra, a due passi da Bond Street: se cercate Shaun Leane lo trovate lì, per la precisione al numero 18 di Woodstock Street. Ha cominciato a imparare il mestiere a 15 nelle botteghe del quartiere londinese degli orafi: mentre i suoi coetanei giocavano a football, lui apprendeva l’arte della gioielleria, come apprendista. Era la sua strada: oggi il brand Shaun Leane inventa, propone e vende pezzi apprezzati e, soprattutto, originali. Ma non bizzarri. Shaun Lee è noto anche per un altro motivo: negli anni ha disegnato pezzi scultorei creati per Alexander McQueen, molto apprezzati durante le sfilate di moda.

Anello Quill in oro bianco 18 carati e diamanti
Anello Quill in oro bianco 18 carati e diamanti

Dice Shaun: “Non possiamo guardare al futuro senza guardare al passato”. Anche se i suoi gioielli sono disponibili per essere acquistati online, in realtà di ogni modello ne sono prodotte solo piccole quantità. Anche perché spesso non è semplice trovare sul mercato gli elementi necessari, come le perle rosa naturali, o tormaline particolarmente eccitanti. I prezzi dei gioielli oscillano da qualche centinaio di sterline fino a 8-10.000. L’anello con due diamanti tagliati a pera da 8, in oro bianco, con un disegno particolarmente elaborato, costa però oltre 20.000 sterline. Il designer ha anche realizzato l’anello di fidanzamento della principessa Beatrice, figlia del principe Andrea d’Inghilterra, con Edoardo Mapelli Mozzi.

La principessa Beatrice, figlia del principe Andrea d'Inghilterra, indossa l'anello di fidanzamento di Edoardo Mapelli Mozzi realizzato da Shaun Leane
La principessa Beatrice, figlia del principe Andrea d’Inghilterra, indossa l’anello di fidanzamento di Edoardo Mapelli Mozzi realizzato da Shaun Leane
La corona di spine disegnata in occasione di una sfilata di Alexander  McQueen nel 1996
La corona di spine disegnata in occasione di una sfilata di Alexander McQueen nel 1996
Anello di fidanzamento in oro giallo 18 carati con diamanti
Anello di fidanzamento in oro giallo 18 carati con diamanti
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite
Anello Aurora in oro giallo 18 carti comn quarzo citrino, fumé e arancio
Anello Aurora in oro giallo 18 carti comn quarzo citrino, fumé e arancio
Orecchini Orchid in oro bianco, diamanti, tsavorite, smalto
Orecchini Orchid in oro bianco, diamanti, tsavorite, smalto

Orecchini Talon in oro giallo e diamanti
Orecchini Talon in oro giallo e diamanti







Chi acquista diamanti di laboratorio?




Chi acquista i diamanti prodotti in fabbrica? I diamanti sintetici, da un punto di vista chimico del tutto identico a quelli naturali, sono una recente scommessa sul mercato della gioielleria. Mentre fino a pochi anni fa questi diamanti, prodotti con metodi diversi, erano confinati per l’utilizzo industriale (per esempio, per le macchine da taglio), ora i diamanti artificiali sono più diffusi anche in gioielleria. Chi li vende definisce queste pietre come “coltivate” o “cresciute” in laboratorio. Fateci caso: i due termini, scelti per il marketing, suggeriscono che le pietre siano come piante che crescono o sono coltivati in una specie di serra. Un’idea che è stata così associata al concetto di sostenibilità: i diamanti che escono da un impianto di produzione sono green, quelli estratti dalla terra non lo sono. Un’idea che non trova tutti d’accordo. Di sicuro, comunque, sono diamanti più economici.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

In ogni caso, il marketing e l’advertising sono strumenti potenti, come certifica una ricerca di mercato condotta negli Stati Uniti da The MVEye. La ricerca ha individuato i gruppi di acquirenti che, secondo la società di analisi, stanno spingendo una crescita globale esplosiva del settore dei diamanti coltivati in laboratorio. La società ha diviso i clienti di questi diamanti sintetici in diversi gruppi. Il primo gruppo è definito come In the Know (cioè informato) ed è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni. Giovani, insomma, che hanno stabilito che i diamanti di laboratorio sono davvero green. Il gruppo, specifica l’indagine, include più etnie e coppie non tradizionali.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers

Il secondo gruppo, al contrario, è stato descritto come In the Dark (cioè sono all’oscuro). Anche questo segmento di persone è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni che, però, non hanno sentito parlare di diamanti coltivati in laboratorio. In compenso, secondo The MVEye possono essere facilmente convinti ad acquistare gioielli con diamanti sintetici. Anche questo gruppo include anche più etnie e coppie non tradizionali.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Il terzo gruppo rilevato è quello degli Upgraders (cioè quelli che amano aggiornarsi sulle novità). Sono consumatori più maturi, di età pari o superiore a 55 anni, ma pronti ad acquistare anelli di fidanzamento (se sono arzilli) oppure più facilmente per qualche anniversario. Spesso non hanno molte conoscenze sui diamanti coltivati in laboratorio, ma potrebbero essere motivati ad acquistare un diamante di una dimensione maggiore se scoprissero che quelli artificiali sono più convenienti. Insomma, è una questione di budget. Infine, un altro gruppo è stato definito come SPF, sigla che sta per Self-purchasing females, cioè donne che acquistano gioielli per se stesse. Anche loro sarebbero, secondo la ricerca, un tipo di cliente pronto ad acquistare un diamante artificiale grazie al vantaggio di prezzo.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers







Quanto valgono i diamanti colorati?




I diamanti fancy, cioè quelli colorati, sono sempre più richiesti. Ma quanto valgono, davvero, i diamanti colorati? ♦

Una volta l’aspetto più importante era la purezza. I diamanti dovevano essere assolutamente trasparenti e incolori, oltre che privi di impurità. Non a caso il valore dei diamanti era, ed è ancora, determinato dalle «quattro C» (Color, Clarity, Cut, e Carat). Se non sapete di che cosa stiamo parlando leggete qui. Insomma, peso e taglio, ma soprattutto assenza di inclusioni o colorazioni. In pochi anni è tutto cambiato. Ora gran parte dei diamanti top venduti alle aste sono colorati, o fancy, cioè fantasia come sono chiamati dagli esperti. Molti anni fa molti di questi diamanti sarebbero stati definiti impuri, perché gli unici diamanti considerati davvero preziosi erano quelli incolori.

Il diamante Spirit of the Rose
Il diamante Spirit of the Rose

Oggi, invece, i diamanti colorati sono portati alle stelle, anche se non tutti hanno lo stesso valore. Tempo fa un diamante arancione da 14,82 carati è stato battuto all’asta per oltre 26 milioni e Sotheby’s ha venduto il Pink Star, un diamante rosa da 59,60 carati, per 83 milioni dollari. Oltre all’exploit delle aste, anche nella gioielleria sono apparsi una valanga di diamanti brown, neri, grigi e così via. Ma questi ultimi hanno un valore nettamente inferiore a quelli blu, rosa, gialli o rossi (i più rari di tutti). Per estrema sintesi: non tutti i diamanti colorati hanno lo stesso valore. Quelli gialli, rosa, blu e rossi valgono di più di quelli marroni, neri o grigi.

Diamante tulipano fancy yellow
Vak, diamante tulipano fancy yellow

Il colore dei diamanti è determinato da minerali, per esempio il ferro, che si ossidano e danno una tonalità insolita al diamante. Insomma, sono meno puri di quelli incolori. Ma sono più rari. Senza altre sostanze di mezzo, il diamante è perfettamente trasparente. Determinare il valore di un diamante colorato è molto complesso. Come ha spiegato tempo fa al quotidiano francese Les Echos Dominique Dufermont, trader e insegnante alla scuola di Van Cleef & Arpels, per valutare un diamante colorato si devono tener conto diversi criteri, tra cui ovviamente il peso e l’intensità del suo colore, oltre al taglio, che deve essere perfetto. «Un diamante rosa può essere valutato anche 50 volte di più di uno bianco». L’esperto fa l’esempio di un diamante giallo vivo passato nel giro di due anni da una valutazione di 30.000 euro a 70.000. Anche il diamante brown, che fino a pochi anni fa valeva poco, oggi è spesso nobilitato come color cognac e può raggiungere i 2.000 euro per carato se di buona qualità.

Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown
Anello in bronzo, oro bianco e diamante brown by Hemmerle

Al contrario dei diamanti incolori, che devono essere più trasparenti possibile, quelli fancy acquistano più valore se il loro colore è intenso. Insomma, la sfumatura di un diamante bianco, che per esempio tende al grigio o al giallo pallido, ne diminuisce il prezzo. Un diamante fancy, invece, più è colorato e più ha un prezzo alto. Anche se non mancano le eccezioni: come nei diamanti incolori, il diamante fancy è valutato anche per la purezza e la trasparenza.

Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello
Diamante blu da 12,11 carati, taglio marquise, montato su anello

In effetti, però, i diamanti puri e con colori decisi sono rari: arrivano, infatti, in gran parte dalla miniera di Argyle, in Australia. Qui è stato trovato perfino un diamante rosso, considerato un miracolo: è di 1,56 carati ed è stato venduto a oltre 2 milioni di dollari, cifra che equivale a 6 milioni per 1 grammo (1 carato equivale a 0,2 grammi). I grandi diamanti colorati sono utilizzati dai gioiellieri al top: blu, come un anello di Harry Winston, giallo come quelli montati da Dior, oppure rosa utilizzati da Bulgari e De Beers. Anche Tiffany ha puntato sui diamanti colorati. Il boom dei fancy è dovuto anche alla domanda in aumento dei Paesi emergenti, dall’India alla Cina. Per ora il fascino di queste pietre non accenna a diminuire. E durerà ancora a lungo.

Diverse sfumature di diamanti
Diverse sfumature di diamanti
DiamantiBrownnaturali
Diamanti naturali nelle sfumature champagne e cognac
Anello con un diamante fancy vivid purple da 5 carati, taglio radiant, composto da 70 faccette
Anello con un diamante fancy vivid purple da 5 carati, taglio radiant, composto da 70 faccette

Anello con un raro diamante verde e diamanti bianchi
Anello in platino con un raro diamante verde e diamanti bianchi







Uno slam di gioielli per Serena Williams




Suona strano, ma nelle collezioni di gioielli lanciate ormai da qualche anno da Serena Williams non ci sono veri bracciali tennis. O, meglio, è presente un gioiello definito come bracciale tennis, ma che non ha la forma del bracciale lanciato ormai mezzo secolo fa da un’altra tennista, Chris Evert (trovate la storia dei bracciali tennis qui). Anche Serena Williams è una grande tennista, che ha ormai deciso di dedicarsi ad altro. Anche ai gioielli, appunto, con il suo brand Serena Williams Jewelry. Il sito web attraverso cui la tennista americana vende i gioielli con il suo nome ha recentemente subito una riprogettazione e ha lanciato anche una collezione di alta gioielleria con diamanti e metalli preziosi “di provenienza etica e senza conflitti”.

Serena Williams
Serena Williams

Le collezioni hanno nomi ispirati al mondo del tennis: Queen of Your Court, che include bracciali e collane definite tennis, anche se non seguono il modello classico. Unstoppable è il nome di un’altra collezione, che allude ai tanti successi tennistici di Serena. La forma definita tennis potrebbe in realtà essere definita come riviera, cioè con pietre di dimensioni diverse a scalare. La star del tennis ha lanciato anche una linea di bigiotteria chiamata S by Serena.

Anello Babe in oro 10 carati e diamanti
Anello Babe in oro 10 carati e diamanti
Orecchini in oro giallo 10 carati e diamanti
Orecchini in oro giallo 10 carati e diamanti
Collana con pendenti a cuore in oro 10 carati e diamanti
Collana con pendenti a cuore in oro 10 carati e diamanti
Anello Mama in oro 10 carati e diamanti
Anello Mama in oro 10 carati e diamanti
Collana con riviera di diamanti in oro 10 carati
Collana con riviera di diamanti in oro 10 carati
Anello Swirl a tre cerchi in oro giallo e diamanti
Anello Swirl a tre cerchi in oro giallo e diamanti
Bracciale tennis con riviera di diamanti
Bracciale tennis con riviera di diamanti

Anello con forma a cuore in oro 10 carati e diamanti
Anello con forma a cuore in oro 10 carati e diamanti







Satta Matturi nel regno dell’antica Nubia




Esperta di gioielli, professionista nel commercio di diamanti: Satta Matturi, passaporto britannico, ha fondato quasi 20 anni fa la Maison che porta il suo nome. Ma ha deciso di combinare la sua esperienza con l’impegno a valorizzare le sue radici africane. È un’aspetto del grande continente che è poco noto, comunemente sottovalutato: le tradizioni di antiche culture, unite alle risorse minerarie che vanno dall’oro alle gemme più preziose, sono elementi che da sempre sono state a disposizione dei gioiellieri Occidentali. E Satta Matturi unisce le abilità orafe europee con le icone africane.

Orecchini indossati della collezione Whispers of Meroë
Orecchini indossati della collezione Whispers of Meroë

Un esempio è la collezione Whispers of Meroë, la terza firmata Matturi Fine Jewellery. Si tratta di gioielli ispirati al regno nubiano perduto di Kush e alle sue storie di potere femminile, resilienza e opulenza perduta durante l’antico Egitto. I gioielli, in particolare gli orecchini, sono realizzati in oro, strati di smalto e gemme tagliate su misura. Le forme rimandano alle oltre 200 sottili piramidi scoperte nella capitale nubiana di Meroë assortite con uno stile Art-Déco, decostruito utilizzando forme lineari in ricco oro giallo e bianco 18 carati. I gioielli sono arricchiti con diamanti di taglio triangolare e brillante rotondo (di provenienza etica), dischi di onice nero, morganiti pastello, rodoliti rosso intenso e perle dorate, che riflettono i colori dei paesaggi lungo l’alto delta del Nilo. All’interno di ogni pezzo  della collezione si trova impresso l’occhio di Horus, che simboleggia protezione, potere reale e (per chi ci crede) buona salute per chi lo indossa.

Orecchini Nomoli Totem Arc in oro 18 carati, con diamanti naturali, onice
Orecchini Nomoli Totem Arc in oro 18 carati, con diamanti naturali, onice
Orecchini Totem Nomoli in oro giallo 18 carati, diamanti naturali, onice, quarzo fumé
Orecchini Totem Nomoli in oro giallo 18 carati, diamanti naturali, onice, quarzo fumé
Pendente in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Pendente in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Orecchini a bottone in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Orecchini a bottone in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Orecchini in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Orecchini in oro giallo 18 carati, diamanti, onice
Orecchini Bayuda in oro giallo 18 carati, morganite, smalto, pavé di diamanti
Orecchini Bayuda in oro giallo 18 carati, morganite, smalto, pavé di diamanti






Gioielli in giallo




Un giallo per l’estate, ma anche per gli altri mesi. Se vi piace il colore del sole, ecco una serie di gioielli che scaldano qualsiasi cuore ♦

C’è stato un tempo in cui il colore giallo delle pietre era considerato ambiguo. Forse perché giallo è anche sinonimo di mistero. Un lungo periodo ha visto prevalere i diamanti bianchi, trasparenti, senza colore. Scintillanti, ma sensibili solo ai riflessi di luce. Poi è arrivata la grande fancy-mania, cioè la passione per quei diamanti che fino a qualche tempo fa erano considerati difettosi, quasi impresentabili. Ora i diamanti gialli (ma anche brown o blu) strappano prezzi record. E sull’onda del successo dei diamanti color limone anche le altre pietre gialle come il sole d’estate si sono rivalutate.

Anello con diamante fancy intense yellow di 12,56 carati
Anello con diamante fancy intense yellow di 12,56 carati

Il giallo piace, abbinato con l’oro bianco, ma anche con quello in tonalità pepita. Così i gioiellieri non hanno perso tempo e negli ultimi anni hanno proposto una serie di pezzi che esaltano le pietre gialle, come il citrino. Per chi non lo sapesse, il citrino è una varietà di quarzo, il cui colore giallo è dovuto, dicono i gemmologi, a impurezze di ferro trivalente. Il quarzo citrino naturale è relativamente raro, eppure se ne trova parecchio perché in realtà si tratta di quarzo ametista, o quarzo affumicato. Questi cristalli sono trattati termicamente fino a raggiungere le colorazioni giallo-arancio. Insomma, sono un po’ cotti, ma piacciono. Ecco una rassegna di anelli che hanno il giallo come denominatore comune.

Orecchini in oro 18k rosa mano incisi con diamante marrone, quarzo lemon, crisoberillo africana e mandarino granato
Orecchini in oro 18k rosa mano incisi con diamante marrone, quarzo lemon, crisoberillo africana e mandarino granato

Non solo. Le amanti delle pietre gialle possono scegliere anche tra altre alternative. Per esempio, il topazio giallo è una varietà più rara rispetto alla gemma con tonalità blu, ma spesso ha una sfumatura delicata che si coordina bene con un vestito dai colori pastello. Un’altra scelta può essere invece la pietra di berillo, anche questa disponibile anche in una tonalità gialla. Infine, non va dimenticata la pietra che va sotto il nome di occhio di gatto, che meno poeticamente è biossido di silicio unito a orneblenda. Anche questa gemma ha una sfumatura di giallo più carico e sfumature feline.

Anello Taglio Smeraldo, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo
Anello Taglio Smeraldo, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo
Bracciale con diamanti incolori e un diamante fancy yellow taglio smeraldo
Bracciale con diamanti incolori e un diamante fancy yellow taglio smeraldo
Anello in oro rosa con acquamarina e citrino
Anello in oro rosa con acquamarina e citrino
Anello con topazio giallo, onice e diamanti
Anello con topazio giallo, onice e diamanti di Melis Goral
Anello con crisoberillo, occhio di gatto e diamanti
Anello con crisoberillo, occhio di gatto e diamanti






Come pulire i diamanti




Come pulire i diamanti? È proprio necessario?  Ecco una veloce guida su come pulire i gioielli con diamanti ♦

I gioielli con diamanti sono i più ambiti. Ma non brillano per sempre: bisogna sapere come pulire i diamanti. E non smettono di brillare per colpa loro: anelli di fidanzamento, orecchini, collane, possono con il tempo diventare opachi. Colpa del grasso naturale della pelle, della polvere che si appiccica sopra, delle sostanze con cui vengono in contatto i gioielli. Non solo: lo sporco che si accumula sui gioielli può diventare un rifugio sicuro per i batteri, che possono a loro volta causare irritazioni cutanee, allergie, e perfino lo scolorimento dei metalli. Una ragione in più per tenere puliti gioielli e diamanti.

Anello con diamante
Anello con diamante

Quante volte bisogna lavare un gioiello con diamanti? Ovviamente dipende da quanto spesso e in quali occasioni lo si indossa. La buona notizia è che i diamanti sono la sostanza più resistente e, quindi, si possono lavare più spesso rispetto a materiali morbidi come un cammeo o un opale. Se un anello non si è sporcato con sostanze particolari, si può lavarlo ogni due o tre settimane. Ma se volete farlo davvero tornare lucido e brillante come quando l’avete ricevuto o acquistato è meglio portarlo da un gioielliere, che ha gli strumenti giusti per rivitalizzare il vostro anello.

Ma, se siete a casa, la domanda è: come far tornare davvero splendenti i diamanti?

Che cosa occorre

♦ Club Soda (molto gasata). Oppure acqua minerale molto frizzante

♦ Detersivo per piatti (evitate la candeggina o altri detergenti)

♦ Spazzolino da denti con setole morbide

♦ Panno morbido oppure il cotone di una vecchia camicia o un panno in microfibra

Pulizia di un anello con diamanti
Pulizia di un anello con diamanti

Come fare

Riempire un bicchiere o una ciotola con l’acqua gasata e aggiungere qualche goccia di detergente. Mescolate l’acqua per far sciogliere il detersivo. Depositate i gioielli nell’acqua: le bolle agiranno per pulire meglio il gioiello. Lasciate i gioielli in ammollo per 20 minuti, poi utilizzate lo spazzolino per rimuovere ogni traccia di sporco. Rimettete in acqua e detersivo per altri 20 minuti e poi risciacquate con acqua tiepida. Ecco fatto.

Spazzolino da denti con setole morbide
Spazzolino da denti con setole morbide

Metodi forti

E se il diamante si è macchiato con «sporco impossibile»? C’è un altro metodo, più radicale. Ma, attenzione: ogni gioiello è diverso e, quindi, pensateci bene prima di agire. Se ci sono altre pietre o perle, per esempio, potreste causare danni.

Premesso questo, uno dei metodi più efficaci prevede l’uso di ammoniaca, che è utilizzata per far brillare anche l’oro. L’uso prolungato o eccessivo di ammoniaca, però, può danneggiare e scolorire il metallo, logorare le pietre preziose, e perfino rovinare i diamanti: siate prudenti.

Come fare

♦ Mettete in una bacinella una soluzione con una parte di ammoniaca e cinque-sei parti di acqua tiepida.

♦ Lasciate a bagno i gioielli per dieci minuti.

♦ Pulite i gioielli con uno spazzolino a setole morbide.

♦ Rimettete a bagno i gioielli per dieci minuti e risciacquate.

Nel caso i gioielli siano ancora sporchi, ripetete tutti i passaggi. Oltre all’ammoniaca si può aggiungere anche qualche goccia di detersivo per piatti, che serve a rimuovere qualsiasi appannamento. Alla fine asciugare con un panno morbido (ma senza lanugine).

Controllo della qualità del diamante
Controllo della qualità del diamante
Il diamante in vendita da Sotheby's
Diamante flawless da 102 carati venduto da Sotheby’s
Verifica dello stato della pietra
Verifica dello stato della pietra
Anello con diamante ripulito
Anello con diamante ripulito

Diamante taglio brillante
Diamante taglio brillante







La natura al microscopio di Towe




L’alta gioielleria di Towe vista attraverso gli occhi della biologia, come fosse al microscopio ♦︎

Towe Norlén è la fondatrice del brand che ha il suo nome. La designer è svedese e la sede della piccola Maison fondata nel 1999 è Stoccolma, ma prima di creare il proprio marchio, Towe ha lavorato a Ginevra, in Svizzera, per numerosi gioiellieri come Harry Winston e Piaget, nonché per Sotheby’s. Towe ha anche un’altro aspetto particolare: la fusione dell’alta gioielleria con la biologia. Un concetto che è un passo oltre l’usuale binomio gioiello-natura, cioè foglie, animali, frutti ricreati in oro e pietre preziose. Qui si va in una nuova dimensione: per esempio, una caratteristica speciale è il Silk Pattern, che si ispira alla pelle, a livello molecolare. «Il mio obiettivo è catturare lo spirito della natura nella sua forma più pura», afferma Towe Norlén, che ha studiato desing a Copenhagen prima di specializzarsi a Ginevra. «Quello che mi spinge, suppongo, è una ricerca di purezza».

Anello della collezione Chanterelle in oro bianco e diamanti
Anello della collezione Chanterelle in oro bianco e diamanti

Questo è il punto di partenza. A cui la designer aggiunge altre considerazioni: «Penso spesso a ciò che definisce il vero lusso. È una stravaganza sapere cosa indossi? O è l’atemporalità della qualità? È l’eredità del lusso o la possibilità di aggiungere un valore in più? Per me, il vero lusso è l’incarnazione di un senso di purezza. La chiarezza di un pensiero che diventa un’idea e prende la forma di un design. La purezza dei materiali naturali con cui lavoro e il modo in cui mi sforzo di padroneggiarli. Il tempo e la dedizione mettono in ogni singolo dettaglio di ciò che faccio. Ma anche l’umiltà di realizzare che il proprio lavoro non è mai finito. Costantemente alla ricerca di nuovi modi per reinventarsi e imparare da altri campi del pensiero, per essere ispirati e ispirare gli altri. Cercando di superare i limiti e trovare nuove dimensioni del mio mestiere. In definitiva, creando pezzi moderni che diventeranno futuri classici. Al massimo, l’incarnazione della purezza è il riflesso della gioia nel volto di una persona quando indossa qualcosa che la definisce, un ricordo romantico unico, un sentimento che può durare una vita».

Il risultato queste riflessioni sono gioielli che, in effetti, hanno una struttura che ricorda in qualche modo lo schema di certi materiali visti al microscopio. Solo che qui molecole e atomi sono rappresentati dai diamanti. 

Orecchini Chanterelle con diamanti
Orecchini Chanterelle con diamanti
Bracciale Silk in oro bianco
Bracciale Silk in oro bianco
Pendente Lilas in oro bianco e diamanti
Pendente Lilas in oro bianco e diamanti
Anello Dune SIlk in oro giallo
Anello Dune SIlk in oro giallo
Dune Ring in oro rosa
Dune Ring in oro rosa

Anello in oro Chanterelle
Anello in oro Chanterelle







I gioielli giusti di Hattie Rickards

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Le fantasie di Hattie Rickards, marchio di gioielli britannico specializzato in pezzi su misura ♦︎

Lo sguardo sul design britannico della gioielleria si posa inevitabilmente sull’aspetto etico legato all’utilizzo di materiali sostenibili e prodotti nel rispetto della dignità umana: la pensa così anche Hattie Rickards, giovane e apprezzata recente firma nell’affollato panorama di Londra. Dopo la scuola di design, Hattie ha mosso i primi passi lavorando per Solange Azagury Partridge e Kara Ross. Poi, si è messa in proprio, sottolineando l’aspetto etico: l’oro utilizzato dalla designer è quello fairtrade, cioè non dannoso per l’ambiente e per chi lavora a estrarlo.

Anello in oro 18 carati con ametista, acquamarina, peridoto, diamanti
Anello in oro 18 carati con ametista, acquamarina, peridoto, diamanti

Ma questo aspetto non comporta compromessi con la creazione delle proprie linee di gioielli. Personale, originale e artigianale: sono tre aggettivi abusati nel mondo della gioielleria. La definizione giusta per Hattie è, però, passionale. Una certa geometria o, meglio, una semplicità nelle forme, è mitigata dalla scelta delle pietre e il loro accostamento con l’oro. Alla fine ne scaturiscono pezzi di gradevole aspetto, abbastanza preziosi da ingolosire, ma non eccessivamente opulenti da suscitare solo curiosità.

Banda in oro composta da tre anelli rotanti e gemme colorate
Banda in oro composta da tre anelli rotanti e gemme colorate
Anello in oro rodiato con gemme
Anello in oro rodiato con gemme
Anello in oro composto da diamanti grezzi
Anello in oro composto da diamanti grezzi
Anello in oro, diamanti di diverso taglio e smeraldo
Anello in oro, diamanti di diverso taglio e smeraldo
Anello Ceci in oro, zaffiro dello Sri Lanka e smeraldi dello Zambia
Anello Ceci in oro, zaffiro dello Sri Lanka e smeraldi dello Zambia
Orecchini Octo in oro e pietre preziose
Orecchini Octo in oro e pietre preziose
Orecchini in platino con zaffiri rosa e blu
Orecchini in platino con zaffiri rosa e blu






La fioritura di Kataoka

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In Giappone la fioritura dei ciliegi, un evento speciale che è atteso da tutta la popolazione, si trasferisce sui gioielli: sono quelli di Kataoka, una società fondata nel 2011 a Tokyo da Yoshinobu Kataoka, designer e orafo con oltre 25 anni di esperienza. La collezione Less is more riassume la filosofia del designer: piccoli diamanti che punteggiano sottili catene e che stanno sulla pelle come le rarefatte pietre dei giardini zen.

Orecchini Twin Peaks con diamanti baguette
Orecchini Twin Peaks con diamanti baguette

Qualche anno fa, nonostante sia piuttosto giovane, il brand ha conquistato il secondo posto nella categoria Bridal al Couture Show di Las Vegas. È, quindi, una marca di gioielli da tenere d’occhio e, anche perché ha uno stile che suscita un certo interesse. I gioielli hanno un design che, in alcuni casi, ricorda quella leggerezza che si ritrova nelle stampe tradizionali ad acquarello. Piccoli fiori si intrecciano come su un ramo in anelli e pendenti, con bordi milgrain fatti a mano, e un taglio dei diamanti ad hoc. Il design sembra a volte il ricamo dei cristalli di neve ingranditi al microscopio. Oro e diamanti sono gli ingredienti principali, con l’aggiunta di qualche pietra colorata, a volte abbinata in nuance inedite, come il ciondolo con tre grosse pietre: zaffiro rosa, tormalina e rubino.

Anello con tormalina ambra e rosa
Anello con tormalina ambra e rosa
Anello con diamanti e tormalina Paraiba
Anello con diamanti e tormalina Paraiba
Anello Calyx con diamanti
Anello Calyx con diamanti
Diamond Calyx Ring Dome
Anello Calyx con diamante bianco e giallo
Collana con perla
Collana con perla

Anello Snowflake con rubino
Anello Snowflake con rubino







Come pulire oro e pietre preziose in tre mosse

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Come pulire oro, diamanti e altre pietre preziose? Ecco una veloce guida con quello che c’è da sapere su come pulire i vostri gioielli ♦

Naturalmente un gioiello molto prezioso va tenuto con cura e, francamente, se ha un grande valore, anche affettivo, è meglio portarlo periodicamente dal gioielliere, che può verificare anche il suo stato di salute: avviene, per esempio, che si possano staccare le pietre, oppure che la superficie sia ricoperta di graffi. Ma non sempre è necessario. Si possono (anzi, si devono) pulire i gioielli periodicamente, proprio come si lava la biancheria. Un gioiello, infatti, è quasi sempre a contatto con la pelle e si copre di una patina opaca dovuta al naturale grasso che esce dai pori, e peggio ancora può essere rovinato da profumi, creme e lozioni utilizzate abitualmente. Ecco, dunque, i consigli per la pulizia dei gioielli da eseguire a casa.

ring A differenza dell’argento, per esempio, l’oro non si annerisce nel corso del tempo, ma può facilmente accumulare polvere e sporcizia. Lo stesso vale per i diamanti che, tra tutte le gemme, hanno maggiore capacità di trattenere frammenti organici. E così i gioiellieri inorridiscono quando i clienti portano anelli da stringere o allargare, orecchini da sistemare, e si domandano perché non li lavano al pari dei vestiti. Ripristinare la lucentezza dei monili da soli si può, bastano alcuni strumenti di uso domestico e pochi ingredienti.

1-detersivo

1 Versare qualche goccia di detersivo per piatti liquido in una ciotola di acqua poco più che tiepida,  ma non calda. Mescolare delicatamente. Anche se l’acqua del rubinetto normale funziona bene , per ottenere risultati ancora migliori, è possibile utilizzare quella gasata senza sodio: l’anidride carbonica dà luogo a un processo, la carbonatazione, che nei tensioattivi, ossia i detersivi, aiuta a sciogliere sporco e detriti accumulati. Non utilizzare acqua molto calda o bollente perché alcune pietre, come opali, perle e coralli, possono rompersi con rapido e drastico cambio di temperatura. Quindi, lasciare a bagno per circa 15 minuti  in modo che  la soluzione penetri in fessure e crepe, altrimenti difficili da raggiungere.wash

2 Strofinare delicatamente i gioielli con uno spazzolino a setole morbide, le più morbide possibili (esistono dei prodotti specifici, ma uno spazzolino per i denti o per sopracciglia andrà benissimo), per evitare di graffiare la superficie. Attenzione, delle setole rigide potrebbero rimuoverne lo strato superiore in caso di oro placcato o gioielli con trattamento galvanico. Particolare attenzione va posta per pietre molto sensibili e morbide, come gli opali, oppure le perle.

Leggi anche: Come pulire cammei, perle, smeraldi, opali, cristallispazzolino--2

3 Risciacquare in acqua corrente (sempre tiepida) per rimuovere gli ultimi residui ricordandosi di coprire il tappo di scarico con un colino pasta o caffè filtro metallico. Gli incidenti domestici sono più frequenti di quanti ci si immagini e anche l’anello o gli orecchini nel tubo del lavandino sono un classico! Un’ultima accortezza. Lasciate asciugare completamente i gioielli prima di indossarli di nuovo: se sono ancora bagnati, anche leggermente,  possono trattenere l’umidità  sulla pelle e causare lievi irritazioni cutanee.
rubinetto

Che fare quando le pietre non sono incastonate ma incollate? Accade, per fortuna non è frequente, per gli orecchini.  L’acqua calda potrebbe sciogliere la colla e nella fase di spazzolatura le pietre potrebbero staccarsi. E allora, basta fare qualche modifica: immergere un panno morbido in acqua calda con poche gocce di detersivo, strizzare e  strofinare i gioielli. Anche il risciacquo va eseguito con un panno inumidito con acqua, tamponando delicatamente.

C’è un altro metodo, quello del dentifricio, utile in viaggio o per gioielli di uso quotidiano

1 Mescolare in una ciotola una piccola quantità di dentifricio e acqua per ottenere una pasta fluida.
2 Strofinare con un vecchio spazzolino da denti a setole morbide.spazzolino

3 Risciacquare abbondantemente.

Ma se lo sporco rimane, prima di provare metodi più radicali come acqua bollente o ammoniaca, che invece noi sconsigliamo vivamente, è meglio rivolgersi a un professionista.
dentrifricio







Eva Fehren, lusso e semplicità

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I gioielli in bianco e nero (con rosa e giallo) di Eva Zuckerman, designer di Eva Fehren, che ha vinto un Couture Awards: essenza di New York ♦︎

Il mondo si divide in due: quelli che amano le foto a colori e quelli che apprezzano quelle in bianco e nero. Sono due scuole di pensiero, tutte e due con buone ragioni, che si incontrano anche nella gioielleria. C’è chi disegna solo estrose collezioni con pietre colorate e forme molto elaborate, e chi predilige la semplicità. Tra questi ultimi, alfieri della filosofia minimal, c’è la super newyorkese Eva Zuckerman, che ha fondato Eva Fehren. Il brand nel 2018 ha vinto il Best in Bridal ai Couture Design Awards.

Private ring in oro bianco annerito e diamanti
Private ring in oro bianco annerito e diamanti

Perché super newyorkese? Perché non solo ci tiene a sottolineare che è nata e vive nella città dei grattacieli come il celebre Chrysler, ma anche che ha le sue radici in un preciso quartiere di Manhattan, l’East Village. È nata, cresciuta e vissuta, insomma, vicino di quegli alti palazzi che gettano ombre nette sul suolo, prima di fondare il marcio assieme alla partner in business Ann Gorga. E forse è questa la sua fonte di ispirazione: i suoi gioielli sono aguzzi, con forme nette, senza nulla di superfluo. Gran parte sono anche in bianco e nero: oro scurito, diamanti bianchi o viceversa. Con il tempo ha allargato la sua offerta anche a gioielli in oro rosa e pietre, ma sempre senza abbandonare la sua filosofia monocromatica, in un perfetto mood che ricorda i film di Woody Allen.

Bracciale in oro giallo 18 carati
Bracciale in oro giallo 18 carati
Collana Apex in oro rosa
Collana Apex in oro rosa
Earcuff in oro annerito e diamanti
Earcuff in oro annerito e diamanti
Orecchino a bottone in oro bianco annerito e diamante
Orecchino a bottone in oro bianco annerito e diamante
Shorty Ring, in oro giallo e diamanti
Shorty Ring, in oro giallo e diamanti
XX Ring, in oro rosa e diamanti
XX Ring, in oro rosa e diamanti






Nel Rajasthan con i ricchi gioielli di Sawansukha

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I grandi, lussuosi, regali gioielli dell’India tradizionale firmati dalla Maison Sawansukha ♦

Per quasi due secoli il nome Sawansukha è stato associato con il commercio dei diamanti. Voi non lo conoscete, probabilmente, eppure oggi è uno dei gioiellieri più importanti dell’India. In particolare del Rajastan, con sede a Bikaner. Lo stile è quello della grande gioielleria indiana, quella dei maharaja, naturalmente mediata con un gusto più moderno, anche se ancorato alla tradizione. Oro, diamanti, perle, platino e pietre preziose per realizzare gioielli che fanno sognare anche chi non è appassionato di Oriente (ma c’è qualcuno che resiste al fascino dell’India?).

Anello in oro giallo 18 carati con 36 diamanti
Anello in oro giallo 18 carati con 36 diamanti

Per una collana con perle e diamanti, per esempio, il gioielliere ha una spiegazione poetica: rappresenta la danza di un pavone quando piove. I diamanti a forma di piume di pavone, e lo sguardo speranzoso verso le nuvole, simboleggiato dalle perle. I diamanti tra le fila di perle sono come le gocce d’acqua che si disperdono cadendo. L’altro gioiello, invece, è ispirato alla dea Lakshmi, posta al centro del ciondolo: un gioiello più tradizionale, di grande esotismo.

La danza della pioggia del pavone: diamanti e perle, by Sawansukha
La danza della pioggia del pavone: diamanti e perle, by Sawansukha
Anello in oro giallo, diamanti polki, smalto
Anello in oro giallo, diamanti polki, smalto
Anello in oro giallo, diamanti polki, rubino
Anello in oro giallo, diamanti polki, rubino
Bracciali in oro 18 carati e diamanti
Bracciali in oro 18 carati e diamanti
Collana con diamanti e rubini
Collana con diamanti e rubini
Collana con diamanti taglio marquise e pera, sette smeraldi
Collana con diamanti taglio marquise e pera, sette smeraldi







Tra le stelle con Chanel nel 1932

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Il viaggio nel tempo è stato sempre un sogno dell’essere umano. Assieme a un’altra fantasia, quella del viaggio nello spazio, tra le stelle. Mettete queste due aspirazioni assieme e potete comprendere il senso della collezione 1932 di Chanel haute joaillerie. Perché l’alta gioielleria presentata a Parigi durante la settimana haute couture è un omaggio contemporaneamente alla fondatrice della Maison, Coco Chanel, e alla sua passione per l’alta gioielleria e le stelle. Bijoux de Diamants era il nome della prima collezione di alta gioielleria firmata Chanel: erano gioielli ispirati alle costellazioni e hanno segnato un’epoca. Alcuni di quei gioielli sono stati esposti a Parigi, al Grand Palais Éphémère in occasione, quasi un secolo dopo, del lancio di 1932, che rivisita il debutto della fondatrice, infondendo nuove idee.

Allure Céleste, collana con diamanti taglio brillante, uno zaffiro ovale blu intenso di 55,55 carati e un diamante colore D, FL, taglio a pera da 8,05 carati
Allure Céleste, collana con diamanti taglio brillante, uno zaffiro ovale blu intenso di 55,55 carati e un diamante colore D, FL, taglio a pera da 8,05 carati

La collezione è frutto della creatività di Patrice Leguéreau, direttore di Chanel Gioielleria. In tutto sono 77 pezzi unici, 12 dei quali sono trasformabili (un trend comune ormai a tutte le grandi Maison), che utilizzano oro agghindato da diamanti, zaffiri, diamanti gialli, rubini, spinelli e tanzaniti.

Comète Volute, collana con un diamante ovale di 9,32 carati
Comète Volute, collana con un diamante ovale di 9,32 carati

Si tratta di alta gioielleria e, dunque, di una collezione con pezzi che gareggiano tra loro per ricchezza, design e, naturalmente, prezzo. Come la collana Allure Céleste, che utilizza diamanti taglio brillante, uno zaffiro ovale blu intenso di 55,55 carati e un diamante colore D, FL, taglio a pera da 8,05 carati. I due elementi di diamanti si staccano e si trasformano in spille, mentre la parte centrale può essere indossata come un bracciale. Un’altra collana, Comète Volute, ha una forma a spirale che racchiude un diamante ovale bianco di 19,32 carati.

Spilla Comète Volute
Spilla Comète Volute
Anello in oro bianco e diamanti Lune Silhouette
Anello in oro bianco e diamanti Lune Silhouette
Anello Soleil Mademoiselle in oro bianco e diamanti
Anello Soleil Mademoiselle in oro bianco e diamanti
Collana Comète Saphir. Oro bianco, diamanti e zaffiri. La pietra centrale è uno zaffiro taglio cuscino di 6,56 carati
Collana Comète Saphir. Oro bianco, diamanti e zaffiri. La pietra centrale è uno zaffiro taglio cuscino di 6,56 carati
Collana Soleil Doré in oro bianco, oro giallo, diamanti e diamanti gialli
Collana Soleil Doré in oro bianco, oro giallo, diamanti e diamanti gialli
Orecchini Lune Talisman in oro bianco, diamanti, tanzaniti
Orecchini Lune Talisman in oro bianco, diamanti, tanzaniti

Spilla Soleil Doré in oro bianco, oro giallo, diamanti e diamanti gialli
Spilla Soleil Doré in oro bianco, oro giallo, diamanti e diamanti gialli







8 fatti curiosi da sapere sui diamanti

Tempo fa la Diamond Producers Association, che raggruppa le aziende del settore minerario, ha pubblicato un manifesto che contiene alcune curiosità sul mondo dei diamanti, oltre a una indulgente interpretazione della attività di estrazione dei minerali. Il manifesto contiene qualche informazione che può essere interessante.

Il diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana
Il maxi diamante trovato nella miniera di Karowe, in Botswana
    1. Prima che ci fosse la vita, c’erano diamanti. I diamanti si sono formati tra 1-3 miliardi di anni fa, 100 miglia (160 chilometri) sotto la profondità della superficie terrestre. I diamanti sono la cosa più antica che molti di noi possederanno o addirittura terranno.
    2. I diamanti sono straordinariamente belli. Non ce ne sono due, come i fiocchi di neve, uguali.
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
The Rock, diamante a forma di pera da 228,31 carati
  1. I diamanti sono rari e diventano sempre più rari. L’ultima significativa scoperta di un giacimento risale a circa 20 anni fa e solo circa 50 località in tutto il mondo hanno diamanti utilizzabili per l’estrazione commerciale. In 1 tonnellata di roccia, chiamata kimberlite, saresti fortunato a trovare diamanti per 1 carato.
  2. I diamanti colorati naturali sono i più rari. C’è una probabilità su 10.000 che un diamante possieda un colore naturale, che sia rosa, giallo, blu, marrone, grigio o qualsiasi sfumatura nel mezzo.
  3. A livello globale, oltre 10 milioni di persone lavorano con l’industria dei diamanti.
  4. I Greci e i Romani credevano che i diamanti fossero le lacrime degli dei e resti delle stelle cadute. I romani posizionarono anche i diamanti sulla punta della freccia di Cupido, che è uno dei primi collegamenti (del diamante) con l’amore.
  5. Oltre il 99% dei diamanti proviene da fonti prive di conflitti e sono rintracciati nell’ambito del processo Kimberley incaricato dalle Nazioni Unite sin dalla sua istituzione nel 2000.

    The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati
    The Enigma, diamante nero di di 555,55 carati
  6. I diamanti creano opportunità di lavoro per i lavoratori delle miniere e li aiutano non solo a ottenere un buon stipendio, ma anche a ottenere assistenza sanitaria, creare un ambiente familiare migliore e fornire istruzione ai propri figli.
  7. Le principali compagnie minerarie del mondo prendono importanti provvedimenti per aiutare a mantenere e proteggere gli ambienti e la fauna selvatica che circondano le loro miniere. I piani di chiusura delle miniere sono approvati anni prima dell’apertura di una miniera per garantire che la terra e le comunità ne traggano beneficio molto dopo la chiusura della miniera.
  8. A causa della loro età e origine, i diamanti sono la fonte più vicina agli scienziati al centro della terra e forniscono indizi su come fosse la terra 2 miliardi di anni fa.
Miniera di diamanti a cielo aperto
Miniera di diamanti a cielo aperto
La miniera di diamanti Cullinan
La miniera di diamanti Cullinan
Il diamante rosa Pink Star
Il diamante rosa Pink Star
Anello con diamante fancy intense blue di 5,23 carati
Anello con diamante fancy intense blue di 5,23 carati
Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati
Anello di Tiffany con diamante di oltre 16 carati

Messika mette le ali all’alta gioielleria

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Faraoni, piramidi, sfinge: l’antico Egitto è un mito. E sono un mito anche i diamanti, compagni desiderati dalle donne. Mito tra i miti, Valérie Messika ha deciso di abbinare le atmosfere egiziane con l’alta gioielleria a base di diamanti, che è la specialità della Maison parigina. Il risultato si chiama Beyond the Light. È una collezione di alta gioielleria che la designer francese definisce retro-futuristica, un ossimoro efficace per descrivere una collezione che ha il suo apice in Akh-Ba-Ka un incredibile set con un design intrinsecamente ispirato alla mitologia e allo stile dell’antico Egitto e ai suoi scarabei sacri, realizzato in diamanti e oro bianco.

Messika, collier indossato Akh Ba Ka, del set Beyond The Light. Photo: Marin Laborde
Messika, collier indossato Akh Ba Ka, del set Beyond The Light. Photo: Marin Laborde

Attenzione, si tratta di una parure eccezionale, che comprende 15 diamanti tagliati dalla stessa gemma, un diamante grezzo di 110 carati scoperto nella miniera Lucara, in Botswana. Tutti i 15 diamanti ricavati da quell’unica pietra sono riuniti nello stesso set: un fatto piuttosto straordinario. Tra tutti, c’è un diamante con la massima purezza, colore D, e con un peso di 33 carati. Il set di Messika comprende anche orecchini e anello.

Orecchini asimmetrici della Beyond the Light Collection
Orecchini asimmetrici della Beyond the Light Collection

L’antico Egitto era una civiltà che continua ad affascinare tutte le generazioni e culture. Emana un mistero, un’aura quasi magica che evoca l’eternità. È anche un mondo che infonde una spiritualità potente e stimolante.
Valérie Messika

Valérie Messika
Valérie Messika

Va aggiunta anche una spiegazione al nome del set principe della collezione. Nell’antica mitologia egizia, Ka simboleggia l’energia vitale e Ba rappresenta la trasformazione fino all’aldilà. Dall’unione di queste forze scaturisce Akh, la trasfigurazione di una persona verso la luce. La parola Akh-Ba-Ka indica quindi trascendenza. Ma significa anche una grande opera di alta gioielleria. La collana utilizza 2.550 diamanti, per un totale di 71.49 carati. Al centro della collana, il diamante da 33 carati con taglio a cuscino è inserito da un gioco di pendenti. le ali dello scarabeo abbracciano tutta la parte frontale del gioiello e gli altri diamanti, alcuni dei quali con tagli fancy.

Anello in oro bianco e diamanti della Beyond the Light Collection
Anello in oro bianco e diamanti della Beyond the Light Collection
Il diamante da 110 carati con cui è stata realizzata la collana
Il diamante grezzo da 110 carati con cui è stata realizzata la collana
La Akh Ba Ka necklace utilizza 2.550 diamanti, per un totale di 71.49 carati
La Akh Ba Ka necklace utilizza 2.550 diamanti, per un totale di 71.49 carati

Messika Paris Akh Ba Ka Necklace Beyond the Light Collection by Pierre Verez 2







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