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I trend della gioielleria per il 2021




Le tendenze per il 2021 della gioielleria secondo De Beers. La grande azienda, sinonimo di diamanti, ha riassunto le sue previsioni nel suo ultimo rapporto Diamond Insight Flash. Il rapporto è anche un suggerimento a chi i gioielli li produce: secondo l’analisi di De Beers, i gioiellieri dovrebbero tenere conto di queste indicazioni. La ricerca è stata condotta in collaborazione con la società di consulenza sui trend della moda Adorn Insight, con sede a Londra. La società ha analizzato le richieste dei consumatori dall’inizio della pandemia. La conclusione è che l’emergenza virus influenzerà le tendenze dei consumatori in tre aree chiave.

Collana e orecchini indossati
Collana e orecchini indossati, Pasquale Bruni

1 Maggiore apprezzamento per l’artigianato e il design su misura.

2 Gli acquisti saranno influenzati dal desiderio di design e materiali naturali o che sono percepiti in accordo con la natura.

3 Aumenta la preferenza per gioielli non legati alla moda.

Panthère Tropicale indossato
Orologio-gioiello Panthère Tropicale indossato

La ricerca nota anche che queste tendenze erano già presenti nel mercato, ma che la pandemia le ha fatte emergere più velocemente. Artigianato, autenticità e sostenibilità, unite al desiderio di acquistare un gioiello che rimanga prezioso nel tempo sono quindi aspetti sui quali chi crea gioielli dovrebbe adeguarsi.

Bracciale indossato
Design unico: bracciale indossato by Bjørg

Bracciale e anello indossati
Pandora, bracciale e anello indossati

Collana e orecchini indossati
Sicis, collana e orecchini indossati

Orecchini, collana e anelli Messika indossati
Orecchini, collana e anelli Messika indossati

Gli orecchini indossati da Gwyneth Paltrow, con madreperla lavorata
Gli orecchini indossati da Gwyneth Paltrow, con madreperla lavorata, by Alex Soldier







Il nuovo antico di Francesca Villa

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A Valenza per anni ha sviluppo collezioni di gioielleria per marchi come Louis Vuitton, Gucci, Asprey, de Grisogono, De Beers, Tiffany, Bulgari e aziende americane come Bailey, Banks and Biddle, Mayors e Jlg. Poi, Francesca Villa ha detto basta. Ma non alla gioielleria: ha deciso di creare gioielli per se stessa, con il proprio marchio. Dopo viaggi e spostamenti è tornata vicino a Valenza, nel piccolo paese di Solonghello. Lontano dal rumore delle grandi città, eppure vicinissima al mondo. La specialità di Francesca Villa, infatti, è viaggiare nel tempo.

Anello Cicely Mary Barker in oro 9 carati e zaffiro
Anello Cicely Mary Barker in oro 9 carati e zaffiro

Attraverso i gioielli, ovviamente. Nei suoi viaggi acquista oggetti e figure di altre epoche e li utilizza per le sue collezioni, che si affiancano a gioielli più tradizionali, con oro e gemme preziose. Si potrebbe dire che la designer vive nel presente con gioielli come i suoi gioielli com sfere e triangoli, e nel passato con gli Object Trouvé, pezzi unici che diventano preziosi per la storia che portano dentro. «Io riconosco a questi frammenti tutta la loro forza evocativa, perché un oggetto rimanda sempre a un soggetto, a noi, al nostro tempo perduto e ritrovato», è la sua filosofia. «È quindi dall’unione tra objéts trouvés e materiali preziosi, attraverso il sapiente lavoro di maestri orafi italiani, che nasce e si sviluppa il gioiello che ho ideato, connubio inaspettato tra mondi sino ad ora lontani ma dalla cui unione sboccia un oggetto irripetibile, che della propria unicità fa un valore assoluto». Lavinia Andorno

Anello da cocktail in oro 18 carati, smeraldo e cristallo
Anello da cocktail in oro 18 carati, smeraldo e cristallo
Orecchini in oro rosa 18 carati con osso e granato
Orecchini in oro rosa 18 carati con osso e granato
Orecchini in oro 18 carati con quarzo e zaffiri
Orecchini in oro 18 carati con quarzo e zaffiri
Orecchini in oro 18 carati con zaffiri rosa
Orecchini in oro 18 carati con zaffiri rosa
Anello in oro rosa 18 carati con zaffiri, smalto, madreperla
Anello in oro rosa 18 carati con zaffiri, smalto, madreperla

Anello da cocktail in oro rosa 18 carati, diamanti e zaffiri
Anello da cocktail in oro rosa 18 carati, diamanti e zaffiri







I diamanti sintetici di De Beers, idea giusta o sbagliata?

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Nuovi diamanti di laboratorio di Lightbox, marchio di De Beers. Ma se fosse una mossa sbagliata? ♦

I diamanti sintetici, da un punto di vista chimico indistinguibili da quelli naturali, sono il futuro della gioielleria? I pareri sono discordi. È possibile riflettere, però, su quello che sta accadendo. Come abbiamo già riferito su gioiellis.com la più grande azienda commerciale di diamanti, De Beers, ha deciso di vendere diamanti creati in laboratorio, cioè sintetici. Grazie a un investimento molto consistente ha quindi iniziato a produrre e a commercializzare pietre non naturali.

Pendente in argento placcato oro con diamante sintetico da 1 carato
Pendente in argento placcato oro con diamante sintetico da 1 carato

Il risultato si chiama Lightbox, un marchio che in alcuni Paesi, come Gran Bretagna e Stati Uniti, ha iniziato a farsi largo sul mercato dei gioielli. I diamanti sono del tutto simili a quelle naturali, sono proposti con tagli diversi (l’ultima proposta è di pietre taglio cuscino) e anche a colori. E mentre un diamante rosa naturale potrebbe costare migliaia fino a milioni di dollari, i diamanti sintetici di Lightbox sono venduti a poche centinaia di euro. Un bracciale con diamante rosa, per esempio, è venduto negli Usa a 600 euro. Più, in generale, questi diamanti sono venduti a 800 dollari al carato. Un prezzo incredibilmente basso anche per gli standard dei diamanti artificiali. Anche perché le pietre sono spesso montate su argento e non su oro, per tenere basso il prezzo.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Con la premessa che nessuno riuscirà mai a distinguere un diamante naturale da uno artificiale, tranne che con un complicato esame di laboratorio gemmologico, non stupisce che Lightbox possa avere successo.

Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox
Catena in argento con diamanti sintetici di Lightbox

Ma è un successo anche per chi vende gioielli? Secondo un’analisi del mensile Usa Forbes, potrebbe essere un clamoroso autogoal. Specialmente se i diamanti artificiali come quelli di Lightbox saranno venduti in gioielleria e non solo sui siti online. Secondo De Beers, i diamanti Lightbox a basso prezzo si rivolgono al settore degli accessori moda e non al mondo della gioielleria. I dati citati dalla testata americana, però, mettono in dubbio questa affermazione.

Anello Blue Moon
Anello Blue Moon

A ottobre De Beers ha annunciato un calo delle vendite di diamanti del 39% rispetto al trimestre, e del 44% rispetto a un anno fa. L’azienda ha indicato come causa l’incerta economia globale e le tensioni a Hong Kong. Eppure marchi come Bulgari non hanno riscontrato gli stessi problemi. Al contrario i gioielli del gruppo Lvmh si sono venduti di più. Insomma, vendere diamanti creati in laboratorio potrebbe essere stata una mossa poco previdente.

Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio
Bracciale con diamante rosa creato in laboratorio

Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio
Orecchini con diamanti blu creati in laboratorio







Stelo, Floro e Rozo: tre nuovi tagli per i diamanti

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Tre nuovi tagli per i diamanti introdotti dall’indiana Hini Star. Il record è di 91 sfaccettature ♦︎

Ci sono tradizioni che sembrano immutabili. Un diamante, per esempio, è per sempre. Ma solo da quando, nel 1947, De Beers lanciò una campagna pubblicitaria con questo slogan. Anche il taglio più popolare dei diamanti, il brillante, non ha tradizione secolare, ma ha cominciato a diffondersi solo all’inizio del 1900.

Taglio Stelo, con 91 sfaccettature
Taglio Stelo, con 91 sfaccettature

Ma l’evoluzione non è terminata, secondo il produttore indiano di diamanti con base a Hong Kong, Hini Star. Qualche settimana fa, infatti, l’azienda ha presentato tre nuovi tagli di diamanti, che fanno parte di una serie chiamata Optica. I tre nuovi arrivati si chiamano Stelo, Rozo e Floro, ma la serie Optica comprende 18 nuovi tagli di diamante, che saranno presentati successivamente.

rendering di un diamante con taglio Floro: 77 sfaccettature
rendering di un diamante con taglio Floro: 77 sfaccettature

Secondo Smit Virani, direttore operativo di Hini Star, ognuno dei tagli della serie ha motivi ottici simmetrici brevettati che sono il risultato di oltre 30 anni di ricerca, sviluppo e innovazione. I tagli offrono prestazioni luminose complessive che non sono mai esistite prima. In ogni caso, i diamanti sono offerti con certificato Giae con una valutazione scientifica per quanto riguarda luminosità (luce riflessa) e simmetria leggera. I nuovi tagli, secondo Hini Star, sono stati messi a punto grazie ai nuovi strumenti digitali, che hanno consentito di calcolare nuovi parametri che esaltano le proprietà ottiche della pietra.

Taglio Rozo, con 56 sfaccettature
Taglio Rozo, con 56 sfaccettature

I riflessi per i tre tagli sono inoltre ispirati a immagini reali: stella (Stelo), rosa (Rozo) e fiore (Floro). Stelo ha 91 sfaccettature, un record (il diamante taglio brillante ne ha 57). Rozo si limita a 56 sfaccettature, mentre Floro arriva a 77: un risultato possibile solo con le nuove, moderne macchine per il taglio dei diamanti.

Taglio Stelo blu
Taglio Stelo blu







Il fascino dei diamanti con Christie’s e De Beers





I segreti dei diamanti in una mostra organizzata a Londra da Christie’s e De Beers ♦︎

Ciò che è naturale è unico. E se quello che è naturale è anche stato creato milioni di anni fa, il fascino aumenta. Come nel caso delle pietre preziose e, più in generale, del mondo dei minerali. È un fascino che si traduce in collezionismo, in alta gioielleria e, ora, anche in una mostra pubblica organizzata da Christie’s in collaborazione con il gruppo De Beers. La mostra si intitola Rare Treasures of the Earth (8-12 novembre) e ha l’obiettivo di svelare il mistero delle gemme più belle della natura. Spoiler: non ci riuscirà. Il mistero di come un miscuglio di elementi come carbonio o cadmio si trasformino in qualcosa di bello è, infatti, insondabile.

Diamante Fancy Vivid Pinkish Purple VS1, taglio rettangolare, 2 carati
Diamante Fancy Vivid Pinkish Purple VS1, taglio rettangolare, 2 carati

Il diamante colorato è la gemma più preziosa del mondo, una bellezza esclusiva venerata per la sua rarità e la sua espressione cromatica individuale. Con una dedizione condivisa alla borsa di studio e alla competenza, siamo lieti di collaborare con il gruppo De Beers al nostro evento di vendita privata di gioielli, Rare Treasures of the Earth, esplorando l’origine, la rarità e il valore di queste straordinarie pietre preziose. La mostra rappresenta la celebrazione annuale dei nostri gioielli di fronte al pubblico, condividendo la visione delle pietre nel cuore dei gioielli che indossiamo, ammiriamo e aspiriamo a possedere .
Mei Giam, direttore vendite private di Christie’s Jewellery

Resta lo spettacolo di diamanti colorati fancy accostati a rocce e minerali rari. De Beers, maggiore gruppo nel settore dei diamanti, hanno studiato un percorso educational per spiegare le qualità che sono sintetizzate nelle famose quattro C. Apriamo una parentesi: curiosamente, proprio De Beers ha iniziato a produrre e vendere diamanti sintetici, con una curiosa dissociazione commerciale.

The Cullinan Dream, 24.18ct Fancy Intense Blue VS2 Rectangular Shaped Diamond
The Cullinan Dream, 24.18ct Fancy Intense Blue VS2 Rectangular Shaped Diamond

In ogni caso, la mostra può essere utile per capire, per esempio, anche l’intricato processo coinvolto nella lucidatura di un diamante colorato e fornire dimostrazioni di valutazione specialistiche da parte del team di selezionatori appositamente formati dell’Istituto.

Christie’s e De Beers Group condividono la passione per i miracoli della natura che sono i diamanti e il modo in cui svolgono un ruolo centrale nel mondo del lusso. Con la conoscenza dei diamanti del Gruppo De Beers basata su un’eredità di oltre 100 anni all’avanguardia nel settore, i rapporti di classificazione del nostro istituto leader di diamanti forniscono ai collezionisti Christie la certezza e l’intuizione che stanno cercando su queste pietre preziose squisite. La mostra Rare Treasures of the Earth rappresenta una partnership perfetta in cui sia De Beers Group che Christie possono mettere a frutto le proprie competenze e non vediamo l’ora di sviluppare ulteriormente le nostre strette relazioni.
Jonathan Kendall, presidente del De Beers Group Institute of Diamonds

Quattro purple diamonds
Quattro purple diamonds

In mostra ci sono pezzi rari, come The Cullinan Dream, un diamante a forma rettangolare VS2 blu intenso fantasia 24,18 carati, estratto dalla miniera di Cullinan in Sudafrica, precedentemente nota come miniera Premier. La combinazione di dimensioni, colore ed estrema rarità rendono il Cullinan Dream un diamante davvero eccezionale, straordinario per il suo colore blu puro e costantemente forte in ogni aspetto. Altre gemme eccezionali comprendono un diamante viola rosato intenso fantasia da 2,01 ct, un diamante rosso violaceo fantasia da 1,09 ct e un diamante verde bluastro blu vivido fantasia da 1,42 ct.

Fancy Purplish Red SI2 Square-Shaped Diamond
Fancy Purplish Red SI2 Square-Shaped Diamond

A completare i diamanti colorati nella mostra è una vasta selezione di minerali e cristalli insoliti provenienti dagli angoli più remoti del globo da Dale Rogers Ammonite, la principale galleria di cristallo di Londra. Esempi mozzafiato e magnifici includono giada, labradorite, quarzo e agata. Insieme, queste meraviglie geologiche offrono un’esperienza di alchimia della natura in una mostra che rende omaggio al tesoro e all’eredità della terra per l’umanità.

Rare Treasures of the Earth
8-12 novembre
Christie’s, 8 King St, St. James’s, London

Fancy Vivid Bluish Green SI1 Rectangular-Shaped Diamond
Fancy Vivid Bluish Green SI1 Rectangular-Shaped Diamond







EvelynH, California dreaming

Evelyn Huang (brand EvelynH), designer tra Oriente e Occidente che realizza esclusivamente gioielli su misura. In California ♦

Meglio la frenetica creatività di New York o quella flessibile della California? Evelyn Huang è nata nella Grande Mela, ma è cresciuta nella West Coast d’America. Come molti designer, ha nel sangue una eredità nel mondo della gioielleria: suo padre aveva un negozio di monili, gemme e diamanti. Insomma, ha imparato che cosa è la gioielleria fin da piccola. Ma, allo stesso tempo, si è laureata in Economia.

Anello con zaffiro e acquamarina
Anello con zaffiro e acquamarina

Dopo una parentesi in Asia, per immergersi nella cultura cinese, Evelyn è tornata a Los Angeles, si è iscritta all’Istituto Gemmologico, si è diplomata in un solo anno e ha lasciato l’attività del padre per andare a lavorare da DeBeers. Nell’autunno del 2006 ha lanciato il suo marchio, EvelynH, e ha subito vinto un paio di premi per il design dei suoi gioielli. Un debutto incoraggiante, che l’ha convinta a continuare. Sempre in California si è iscritta al Fashion Design Institute di Design and Merchandising per comprendere meglio quali sono le richieste del pubblico. Oggi divide la sua attività tra collezioni e pezzi unici di gioielleria, molto apprezzati dagli esperti del settore. Alessia Mongrando

Ciondolo con granato orange
Ciondolo con granato orange
Orecchini con peridoti e rubini
Orecchini con peridoti e rubini
Africa Hope, orecchini con diamanti e smeraldi
Africa Hope, orecchini con diamanti e smeraldi
Anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Anello Ocean Lullaby, oro rosa, perla di Thaiti, diamanti e pietra luna
Anello Ocean Lullaby, oro rosa, perla di Thaiti, diamanti e pietra luna
Centennial, orecchini in oro bianco, perle di Thaiti, diamanti, zaffiri
Centennial, orecchini in oro bianco, perle di Thaiti, diamanti, zaffiri
Bracciale Cometes, in oro bianco, perla di Thaiti, diamanti, zaffiri
Bracciale Cometes, in oro bianco, perla di Thaiti, diamanti, zaffiri
Constellation, pendente din oro bianco e diamanti
Constellation, pendente din oro bianco e diamanti
Pendente Urchin, con perle opalescenti blu, diamanti su argento
Pendente Urchin, con perle opalescenti blu, diamanti su argento

La guerra dei diamanti sintetici

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Scoppia la guerra dei diamanti da laboratorio: De Beers taglia i prezzi del 60%, gli altri produttori la accusano di concorrenza sleale ♦︎

Quando diminuiscono i prezzi è contento chi acquista, ma non è contento chi vende. Non solo, non sarà felice neppure chi ha giù acquistato il prodotto che ora è venduto a un costo minore. E se si tratta di diamanti? È la stessa cosa.

La notizia riguarda i diamanti di laboratorio, sintetici, che sono il fenomeno dirompente nel mondo della gioielleria. L’amministratore delegato di De Beers, Bruce Cleaver, ha dichiarato all’agenzia Reuters che i prezzi all’ingrosso dei diamanti sviluppati in laboratorio sono diminuiti fino al 60% da quando la sua azienda ha iniziato a vendere pietre sintetiche per gioielleria, cioè da settembre.

Il manager paragona il prezzo dei diamanti a quello dei televisori a schermo piatto: all’inizio erano molto costosi, oggi hanno prezzi alla portata di tutti.

Bruce Cleaver
Bruce Cleaver

È davvero questa la storia dei diamanti sintetici? Venduti fino a poco tempo fa con un prezzo solo leggermente inferiore alle pietre naturali, i diamanti sintetici non a caso erano spinti dal marketing dei produttori come prodotti etici. Per produrre diamanti sintetici non occorre scavare montagne, smuovere terra, mobilitare popolazioni del terzo mondo. Ma si potrebbe anche obiettare che per produrre diamanti sintetici occorre un fiume di energia elettrica, che non si crea dal nulla, ma da centrali che consumano petrolio, carbone o uranio. E che il lavoro di minatore è pericoloso e faticoso, ma è sempre meglio di nulla per alcune popolazioni.

In ogni caso, De Beers ha lanciato a settembre il suo marchio di gioielli Lightbox, con diamanti prodotti artificialmente, e ha descritto la decisione come un successo nella sua ultima relazione finanziaria. Altri produttori di diamanti sintetici, però, hanno messo in discussione la strategia sviluppata da De Beers, accusando il marchio di vendere sottocosto. Insomma, la guerra dei diamanti da laboratorio sembra appena iniziata. Federico Graglia


Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox
Pendente con diamante sviluppato in laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti sviluppati in laboratorio Lightbox

Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti rosa sviluppati in laboratorio Lightbox







De Beers, gioielli da leggenda





De Beers presenta Diamond Legends: quattro miti dell’antichità ispirano altrettante linee di gioielli ♦︎

De Beers è sinonimo di diamanti. I diamanti sono sinonimo di mito. E che cosa c’è di più mitico della mitologia antica? Da questo ragionamento è partito il brand per la sua collezione Diamond Legends, presentata durante la settimana di haute couture di Parigi. La collezione è stata pensata in quattro diversi capitoli. Come le leggende che accompagnano i miti, infatti, ogni linea è una storia a sé.

La prima linea della collezione Diamond Legends è dedicata a Cupido, il più piccolo degli dei greci, simbolo dell’amore. I gioielli ispirati a Cupido hanno file contrapposte di diamanti princess e marquise, che si uniscono, come fossero amanti. Non poteva mancare, ovviamente, anche un anello moi et toi, che con diamanti appuntiti allude alle frecce scoccate da Cupido. La suite di Ra, invece, prende in prestito la mitologia dell’antico Egitto. Qui ci sono tanti diamanti gialli che formano un sole, la stella simbolo del dio Ra. Con un’altra linea, Celestia, torniamo invece agli antichi Greci, che vedevano i diamanti come lacrime degli dei: in questo caso le celestiali composizioni sono più regolari, con l’alternarsi di diamanti a taglio rotondo e a pera. Infine, l’ultima linea è stata chiamata da De Beers con il nome del dio Vulcano. Diamanti colorati, brown, rosa, verdi, alludono al bollente magma sprigionato con la lava. Ma non preoccupatevi: si possono indossare senza paura di scottarsi. Alessia Mongrando





De Beers, anello della linea Celestia
De Beers, anello della linea Celestia

De Beers, bracciale della linea Celestia
De Beers, bracciale della linea Celestia
Orecchini della linea Celestia
Orecchini della linea Celestia
Orecchini della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
Orecchini della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
nello vulcan
Anello della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
Bracciale della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
Bracciale della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
Collana della linea Vulcan
Collana della linea Vulcan
Orecchini alati della linea Cupido
Orecchini alati della linea Cupido
Collier della linea Cupido
Collier della linea Cupido
Anello moi et toi della linea Cupido
Anello moi et toi della linea Cupido
Anello con diamanti bianchi e gialli della linea Ra
Anello con diamanti bianchi e gialli della linea Ra
Anello con diamanti bianchi e gialli della linea Ra, lato
Anello con diamanti bianchi e gialli della linea Ra, lato

Orecchini di diamanti bianchi e gialli della linea Ra
Orecchini di diamanti bianchi e gialli della linea Ra







I diamanti sintetici di De Beers

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De Beers nel business dei diamanti sintetici: il colosso ne produrrà 500.000 carati l’anno ♦︎

Se ci pensate, la notizia è quasi paradossale: DeBeers, il colosso mondiale dei diamanti, propone ora anche pietre artificiali, che saranno in vendita dall’autunno 2018 sul sito Lightbox.com (prezzi a partire da 200 dollari per un diamante di 0,25 carati). Insomma, se finora De Beers è apparsa come l’acerrima nemica dei diamanti artificiali, ora ha deciso a sua volta di venderli. Come scrisse il generale cinese Sun Tzu circa 2500 anni fa: se non puoi battere il nemico, unisciti a lui.

Come distinguere i diamanti

Come abbiamo scritto più volte su Gioiellis.com, i diamanti artificiali sono sempre meno distinguibili da quelli naturali. Un semplice esame gemmologico, anche di un esperto, non è in grado di indicare quale diamante è vero e quale è falso o, meglio, creato in laboratorio. Solo pochissimi centri di analisi, con macchinari molto costosi e difficili da utilizzare, riescono oggi a stabilire se una pietra è stata estratta da una miniera in Leshoto (per esempio) o prodotta in una fabbrica in Cina o in Usa.

Così i diamanti sintetici iniziano a essere venduti sempre più spesso, e sono venduti, qualche volta, con certificati (falsi) che ne attestano l’autenticità. Perché, allora, non hanno invaso il mercato? Per due motivi. Il primo è che produrre diamanti sintetici di ottima qualità è un procedimento costoso e, quindi, il prezzo è inferiore ma non troppo a quello di una pietra naturale. Il secondo è che un’invasione di diamanti avrebbe la conseguenza di abbattere il prezzo sul mercato ed è un risultato a cui nessuna azienda che commercia in diamanti vuole raggiungere.

Insomma, ora anche il diamante artificiale è per sempre? De Beers cerca di smorzare il clamore della notizia: sarà, spiega l’azienda, un business secondario, commercializzato con il marchio Lightbox. Sarà. Ma sta di fatto che per produrre diamanti artificiali De Beers ha investito 94 milioni di dollari per una fabbrica di diamanti sintetici a Portland, in Oregon (Usa). E ne ha già un’altra attiva in Inghilterra. Secondo le previsioni, l’impianto americano produrrà diamanti per 500.000 carati l’anno. I diamanti sintetici di De Beers avranno un vantaggio: non saranno spacciati per pietre naturali, un incubo per gioiellieri e clienti. Saranno apprezzati dai consumatori? Federico Graglia




De Beers, collana Radiating Lotus
De Beers, collana Radiating Lotus
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
DeBeers Glacier
De Beers, bracciale Glacier
DeBeers Stream
De Beers, bracciale Stream con diamanti a goccia taglio pera
DeBeers diamante giallo
De Beers, anello con diamante giallo da 70 carati montato su oro rosa






Perché le donne comprano più gioielli

Secondo De Beers è in aumento il numero di donne che acquista un gioiello per se stessa. E, inoltre, le donne vogliono… ♦︎

Cose che tutti dovrebbero sapere, specialmente chi vende (ma anche chi compra) gioielli. Gioielli con diamanti, per esempio. De Beers, il più grande nome del mercato dei diamanti, pietre e gioielli finiti, ha studiato quali sono e quali saranno le tendenze dei suoi clienti nel mondo. Ed è arrivata a una conclusione: sono sempre di più le donne che acquistano un gioiello con diamante, senza aspettare che qualcuno lo regali a loro. Più donne lavorano, più hanno disponibilità finanziarie e, inoltre, sfoggiare un gioiello non è più solo il segno di essere desiderate, ma anche una dimostrazione di potere. Insomma, il mondo cambia e i gioielli devono adeguarsi.

De Beers ha riassunto i trend in sette punti. Eccoli.

Gli Usa brillano di più. Il principale mercato per i gioielli con diamanti nel 2016 è stato quello degli Stati Uniti. Nel grande Paese americano si vende quasi la metà di tutti i gioielli con diamanti del mondo (le vendite sono state per 41 miliardi di dollari). Insomma, pensare che sia la Cina il mercato migliore è un errore. È merito anche di un’economia che da qualche anno cresce, naturalmente.

Boutique della De Beers
Boutique della De Beers

Le donne ballano da sole. Come accennato, il numero di donne che acquista autonomamente gioielli con diamanti è in aumento. Nel 2005, spiega De Beers, i gioielli acquistati dalle donne (esclusi gli anelli di fidanzamento) in Usa rappresentavano il 23%. Nel 2011 era già salito al 24%, nel 2013 al 27% e nel 2015 ha raggiunto il 33%. Insomma, una donna su tre l’anello con diamante o gli orecchini se li è comprati da sola.

Potere alle donne. Attenzione: sono in aumento le donne che acquistano gioielli, ma anche quelle che indicano al partner che cosa vogliono. Anche quando non acquistano, insomma, sono loro il vero motore dello shopping. Sempre secondo la ricerca del colosso dei diamanti, le donne influenzano la decisione di acquisto riguardo ai gioielli nel 42% dei casi. Quasi la metà dei gioielli che ricevono, insomma, è stato caldamente consigliato da loro stesse.

Anello Eternity di De Beers
Anello Eternity di De Beers

Sposate o rassegnate? Chi ha marito, forse, riceve meno gioielli in regalo. Si può spiegare così il fatto che le donne sposate comprano più gioielli di diamanti per se stesse, rispetto alle nubili. Per la cronaca, una donna sposata tende ad acquistare più di tutti un anello, seguito da orecchini. Nostalgie di quando era single? Chissà.

Assatanate di saldi. Le donne sono abituate a fare la spesa. E, quindi, sono attente ai prezzi più degli uomini. Anche per i gioielli, è l’idea di concludere un buon affare quello che le attrae di più. A patto che ci sia anche un diamante, s’intende.

Collana London View
Collana London View di De Beers

Impulsive. Secondo De Beers, le donne sono attente al prezzo, ma anche impulsive. La maggior parte dei gioielli sono comprati su impulso del momento, anche se magari hanno fatto prima una ricerca su internet (magari sulle pagine di gioiellis.com). Il 72% delle donne americane, per esempio, fa una ricerca online prima di acquistare un gioiello. Le visite in una boutique, invece, è molto meno utilizzata, solo il 23%

Troppo stress. Secondo l’indagine di De Beers, l’acquisto di un gioiello si risolve, per chi spende, in una esperienza troppo seria, quasi stressante. Sarebbe meglio, invece, che chi acquista un gioiello si divertisse di più. Come non essere d’accordo?

De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
De Beers, collezione Aria anello Toi et Moi con due diamanti taglio brillante e strati spirale di pavé su oro bianco
De Beers, Caress ring
De Beers, Caress ring

Un drago per John Hardy



La nuova designer di John Hardy debutta con la collezione Naga ♦︎

Da Londra a New York. E da New York a Bali. E non per una vacanza. È la strada che ha percorso Hollie Bonneville Barden, da qualche mese nuova designer del brand John Hardy, che ha sede nell’isola indonesiana. È la prima donna a prendere la guida creativa della Maison. Ed ecco il suo debutto: una collezione che gioca attorno al Naga. Non sapete che cosa è? Naga è una figura mitologica nell’Asia sudorientale, un drago d’acqua che protegge gli oceani. Un modo, insomma, per unire la tradizione e i miti di Bali con con lo stile che, inevitabilmente, è occidentale. Bonneville Barden, infatti, è stata direttore creativo di De Beers. Un bel salto, dai diamanti del Sudafrica agli spiriti dell’Asia legati agli elementi naturali. I pezzi della collezione Naga usano sia oro che argento, assieme a pietre come l’ametista, ma anche i diamanti. Una collezione con differenze molto marcate anche nei prezzi: si va dai 250 dollari ai 23.000.

Nota non secondaria: John Hardy festeggia la piantagione del suo milionesimo bambù, a dieci anni dall’iniziativa Wear Bamboo, Plant Bamboo. Per ogni gioiello della collezione Bamboo venduto viene piantato un vero bambù, per compensare le emissioni di carbonio. Alessia Mongrando

Leggi anche: John Hardy, collezione di compleanno 





Bracciale della collezione Naga, oro 18 carati, diamanti, madreperla nera, zaffiro. Prezzo: 11.800 dollari
Bracciale della collezione Naga, oro 18 carati, diamanti, madreperla nera, zaffiro. Prezzo: 11.800 dollari

Anello in oro, argento ametista bicolore, madreperla e zaffiro nero
Anello in oro, argento ametista bicolore, madreperla e zaffiro nero. Prezzo: 1495 dollari
Collana Naga in argento e oro giallo con zaffiri blu. Prezzo: 4.500 dollari
Collana Naga in argento e oro giallo con zaffiri blu. Prezzo: 4.500 dollari
Anello doppio Naga in argento spazzolato, spinello nero e zaffiro blu. Prezzo: 695 dollari
Anello doppio Naga in argento spazzolato, spinello nero e zaffiro blu. Prezzo: 695 dollari

Orecchini a catena in oro giallo e diamanti. Prezzo: 6.000 dollari
Orecchini a catena in oro giallo e diamanti. Prezzo: 6.000 dollari







Un Lotus per De Beers

La nuova collezione Lotus di alta gioielleria firmata da De Beers, un nome che sinonimo di diamanti ♦︎

De Beers, nome che da oltre un secolo è sinonimo di diamanti. E non solo per quelli che arricchiscono gli anelli di fidanzamento, i solitaire con pietre che non superano, di solito, qualche frazione di carato. De Beers è un nome illustre anche nella alta gioielleria, come dimostra la collezione Lotus vista durante la settimana di Haute Couture a Parigi. Il fiore preferito dalla cultura orientale, d’altra parte, è uno dei soggetti preferiti anche dalla gioielleria d’Occidente. La sua forma simmetrica ispira composizioni sempre diverse e non fa eccezione la collezione Lotus di De Beers. I petali del fiore si trasformano in diamanti dai tagli più diversi, fino a non assomigliare per nulla all’originale botanico, ma semmai ad assumere un aspetto che ricorda i mandala, i disegni geometrici utilizzati nella meditazione, come nel caso di una leggera collana di diamanti Radiating Lotus.

La collezione, in effetti, si compone di diversi capitoli ispirati alla vita del fiore: Awakening (Risveglio), Blooming (Fioritura), Flourishing (Rigogliosità), Radiating (Radiante) e Soothing Lotus (Germoglio di Loto). Ovviamente i gioielli sono realizzati con diamanti, diamanti e ancora diamanti. In gran parte bianchi, grezzi o lucidi, con qualche incursione di diamanti fancy. Giulia Netrese

De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Orecchini Flourishing Lotus
Orecchini Flourishing Lotus
Orecchini con diamanti naturali, lucidati, colorati
Orecchini con diamanti naturali, lucidati, colorati
De Beers, collana Radiating Lotus
De Beers, collana Radiating Lotus
Anello della linea Shooting Lotus, con diamanti colorati e bianchi
Anello della linea Shooting Lotus, con diamanti colorati e bianchi


De Beers, diamanti come Ufo

Pietre fuori dall’ordinario della collezione 1888 Master Diamonds De Beers. Gioielli che utilizzano solo pietre da collezione.

Tra le novità più brillanti (è il caso di dirlo) durante la settimana di alta moda a Parigi, sono stati annoverati alcuni pezzi della collezione 1888 Master Diamonds De Beers. La collezione raccoglie gioielli con diamanti speciali: ogni pezzo monta una pietra colorata particolarmente rara. Per questo ogni pezzo che si aggiunge si trasforma in un evento. La collezione 1888 Diamonds master si rivolge a un ristrettissimo pubblico di appassionati (e ben provvisti di mezzi), dato le pietre proposte, per colore ma anche per dimensione, sono rare come i dischi volanti. Uno degli ultimi pezzi aggiunti è, per esempio, un grande diamante con taglio a pera di colore Fancy Dark Greenish Yellow di 7,66 carati, montato su una banda di oro bianco su cui sono incastonati una corona di piccoli diamanti bianchi. Oppure un diamante Fancy Grey Master, questa volta con taglio marquise, dai riflessi gelidi come il ghiaccio. Tra l’altro, De Beers ha appena celebrato il decimo anniversario di un’altra linea storica, la collezione Talisman, con gioielli definiti come «caratterizzati da una tavolozza di colori brillanti, che unisce diamanti sia grezzi che lavorati». Giulia Netrese





Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Fancy Grey taglio marquise
Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Fancy Grey taglio marquise

Anello con diamante Fancy Dark Greenish Yellow di 7,66 carati
Anello con diamante Fancy Dark Greenish Yellow di 7,66 carati
Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Vivid blue taglio a pera
Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Vivid blue taglio a pera
Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Intense orange-pink taglio cuschion
Collezione 1888 Master Diamonds De Beers, anello con diamante Intense orange-pink taglio cuschion
Collezione 1888 master Diaomonds. Pendente Aura, fancy mixed cut
Collezione 1888 master Diaomonds. Pendente Aura, fancy mixed cut
Anello con diamante orange, taglio a pera
Anello con diamante orange, taglio a pera
Collezione Talisman, medaglia piccola, con diamanti bianchi e brown
Collezione Talisman, medaglia piccola, con diamanti bianchi e brown
Collezione Talisman, anello, con diamanti bianchi e brown
Collezione Talisman, anello, con diamanti bianchi e brown
Particolare di collana De Beers
Particolare di collana De Beers

Talisman Essence Ring
Talisman Essence Ring







De Beers, diamanti e ceramica


I fiori di De Beers continuano a sbocciare anche in ceramica: la collezione dedicata ai petali del loto è sempre più ricca.

Diamanti e ceramica, la strana coppia dell’alta gioielleria ha contagiato anche De Beers, con la sua prima linea, Enchanted Lotus Ceramic, realizzata con questo composto di carburo di titanio e pietre preziose. Accanto a due anelli in ceramica e diamanti ci sono, però, i tradizionali pezzi realizzati solo da oro bianco e diamanti, bianchi e colorati. In effetti, la sperimentazione con la ceramica è parziale infatti, perché De Beers ha usato un design collaudato e di successo come quello della collezione Enchanted Lotus, ma al posto dell’oro o del platino per la montatura a forma di fiore di loto è stata utilizzata, appunto, la ceramica. Certo, il motivo originale del fiore di loto è stato semplificato per adattarlo al materiale traforato, bianco con diamanti incastonati in oro rosa per l’anello a fascia Daylight e nero con diamanti incastonati in oro bianco per la versione Moonlight. Alba e tramonto al prezzo di 3.950 euro. M.d.B.

De Beers, anello a fascia Enchanted Lotus Ceramic in ceramica bianca, diamanti e oro rosa
De Beers, anello a fascia Enchanted Lotus Ceramic in ceramica bianca, diamanti e oro rosa
De Beers, anello a fascia in ceramica nera, diamanti e oro bianco
De Beers, anello a fascia in ceramica nera, diamanti e oro bianco. Prezzo: 4150 dollari
Anello con oltre 115 diamanti in micro pavé, con un diamante tondo al centro. Prezzo: 21.400 dollari
Anello con oltre 115 diamanti in micro pavé, con un diamante tondo al centro. Prezzo: 21.400 dollari
Orecchini in oro bianco e 74 diamanti. Prezzo: 1950 dollari
Orecchini in oro bianco e 74 diamanti. Prezzo: 1950 dollari
Ciondolo che può anche essere indossato al contrario, con un diamante brillante rotondoal centor. Prezzo: 2500 dollari
Ciondolo che può anche essere indossato al contrario, con un diamante brillante rotondoal centor. Prezzo: 2500 dollari

Anello in oro bianco e 301 diamanti bianchi e brown. Prezzo: 5500 dollari
Anello in oro bianco e 301 diamanti bianchi e brown. Prezzo: 5500 dollari




De Beers, nostalgia di Londra

De Beers lascia Londra, ma lancia una collezione dedicata a Londra.

Nella Divina Commedia, poema composto da Dante nei primi anni del 1300, è descritta la legge del contrappasso. Nella sua visita all’Inferno, per esempio, Dante descrive i dannati che devono subire il contrario della loro colpa o qualcosa di analogo: è, appunto, la legge del contrappasso. Per esempio, i lussuriosi, che in vita si sono abbandonati alla tempesta del sesso, all’Inferno sono travolti da una bufera. Il contrappasso era una concezione accettata nella cultura medioevale. Ma potrebbe essere stata adottata anche dal colosso De Beers, la più grande azienda mondiale di diamanti. De Beers, infatti, che anni fa è stata acquistata dal gruppo Anglo American, ha deciso di lasciare la propria storica sede nel Regno Unito, a Londra, dopo quasi un secolo. A circa 300 impiegati e manager è stato comunicata la decisione di lasciare il 17 di Charterhouse Street, uffici da cui De Beers, una volta controllava il flusso di diamanti in tutto il mondo. La mossa ha chiuso un’epoca iniziata nel 1889, quando Cecil Rhodes, primo presidente della società, ha iniziato l’invio di diamanti dal Sud Africa per un gruppo di dieci commercianti londinesi. Che cosa c’entra questo con Dante e il contrappasso? È semplice: mentre lascia i suoi uffici nella capitale britannica, l’azienda ha lanciato una collezione che si chiama London by De Beers. Strano, no? In ogni caso, la collezione presenta una serie di gioielli composti (ovvio) da diamanti, che sono intitolati a cinque famosi luoghi della città: Albert Bridge, Battersea Light, Elizabeth Tower, London Eye, il percorso del Tamigi. Forse è un contrappasso, ma con molti carati. Giulia Netrese

Orecchini London View
Orecchini London View
Collana London View
Collana London View
Collana Elizabeth Tower
Collana Elizabeth Tower
Anello Elizabeth Tower
Anello Elizabeth Tower
Orecchini Battersea Light
Orecchini Battersea Light
Orecchini Albert Bridge
Orecchini Albert Bridge
Bracciale Albert Bridge
Bracciale Albert Bridge
Anello London View
Anello London View
Anello Light Battersea
Anello Light Battersea

Un diamante blu da 35 milioni

Vi piacciono i diamanti blu? Avete sul conto in banca almeno 35 milioni di dollari? Sì? Allora potete partecipare, il 5 aprile, all’asta che si tiene a Hong Kong. In vendita, da Sotheby’s, c’è il De Beers Millennium Jewel 4. All’asta al Magnificent Jewels, che comprende anche gioielli in giada, spicca questo fancy blu internamente perfetto, di 10,10 carati, tra i più grandi mai proposti in un’asta. Il diamante ha un peso di poco più di 10 carati, circa le dimensioni di una grande mandorla. È l’unica pietra di forma ovale tra la dozzina di rari diamanti della collezione De Beers Millennium Jewels, ognuno dei quali è stato acquistato dalla famosa miniera di Cullinan del Sud Africa. La gemma ha fatto parte di una collezione privata poco dopo la sua presentazione pubblica, nel 2000. Il suo valore è stimato tra 30 milioni e 35 milioni di dollari. Il diamante ha anche una storia avventurosa: assieme ad altre 11 pietre rare della collezione era stato messo nel mirino da una banda di ladri, che voleva rubarlo nel novembre 2000 con un raid sul Tamigi, a Londra. Il colpo è stato poi sventato dalla polizia. Federico Graglia

Il De Beers Millennium Jewel 4
Il De Beers Millennium Jewel 4
Le dimensioni del diamante blu: 10,10 carati
Il peso del diamante blu: 10,10 carati
Il diamante blu su sfondo scuro
Il diamante blu su sfondo scuro
Anello con diamante blu
Anello con diamante blu
Il diamante blu è montato su un anello con altri diamanti bianchi
Il diamante blu è montato su un anello con altri diamanti bianchi

De Beers on the rocks

Tra tutte le collezioni di alta gioielleria presentate in occasione delle settima Couture di Parigi, le creazioni di De Beers sono quelle dallo stile più astratto, ma non per questo meno preziose. E infatti, come non rimanere abbagliati dall’insieme di linee rigorose e pulite della collana Mosaic? Due girocolli a forma V su cui sono montati 2.285 diamanti taglio trillion (https://gioiellis.com/guida-pietre-taglio/), da indossare insieme o separatamente, ma anche uno solo riesce a creare un effetto sbalorditivo, come un gioiello da notte degli Oscar o comunque da tappeto rosso. E che dire del diamante giallo flawless da 70 carati con montatura in oro rosa per evidenziare la perfezione della pietra? Lussuosissimo e discretamente appariscente è il bracciale Stream, dal disegno elegante e grafico con tre fila di diamanti che si intersecano e alla cui estremità pendono tre gocce purissime taglio pera. Piccole mattonelle asimmetriche che contengono tre diamanti taglio brillante si alternano a inserti rotondi per formare i sette fili che compongono il raffinatissimo bracciale Glacier, in una interpretazione quasi pixelata del tema dell’acqua.

De Beers collana doppia Mosaic con 2856 diamanti taglio trillion
De Beers collana doppia Mosaic con 2856 diamanti taglio trillion
De Beers, anello con diamante giallo da 70 carati montato su oro rosa
De Beers, anello con diamante giallo da 70 carati montato su oro rosa
De Beers, bracciale Stream con diamanti a goccia taglio pera
De Beers, bracciale Stream con diamanti a goccia taglio pera
De Beers, bracciale Glacier
De Beers, bracciale Glacier

Un Talisman per De Beers

Un diamante è per sempre, anche se grezzo come quello che De Beers ha volutamente lasciato nella sua forma originale a ottaedro nella collana della collezione Talisman. Una pietra da 13 carati di color arancione bruciato che segna il ritorno all’alta gioielleria dopo quattro anni con nuovi pezzi creati per festeggiare una linea nata dieci anni fa. Il grande medaglione Wondrous Sphere, dalle dimensioni di un piattino, è la star della collezione, un pezzo unico composto da tre cerchi mobili tridimensionali che richiama le sfere celesti punteggiato da diamanti come fossero stelle. Un gioiello per intenditori che costa 1 milione di dollari (pari a circa 900  mila euro). Decisamente più accessibili, ma sempre classificabili come alta gioielleria, altri piccoli talismani, bracciali, orecchini e anelli, ma su tutti i pezzi la designer Hollie Bonneville-Barden ha inserito pietre non lavorate in una vasta gamma di tonalità di verde, rosa, blu e marroni, montate a filo per esaltarne la luce naturale abbinate abbinate ad altre invece classicissime perché lucidate e tagliate a baguette, rosa brillante e altri tagli misti. Non è la singola pietra a fare il gioiello ma l’armonia tra grezzo e lavorato, sebbene al centro comunque ci sia sempre un diamante colorato e grezzo. Una digressione per lo specialista di diamanti bianchi con l’obiettivo di raggiungere nuovi clienti, meno tradizionali. Forse un azzardo nello stile ma la compagnia se lo può permettere visto che come ha spiegato il suo amministratore delegato François Delage, gli affari crescono a doppia cifra, persino in Cina nonostante il giro di vite del governo, perché sembra che i clienti cinesi tendano ad acquistare i gioielli De Beers per se stessi e non come regali. A settembre nei negozi, intanto ecco le immagini. Lavinia Andorno

Collezione Talisman, medaglione Wondrous Sphere (sfera meravigliosa),  con un diamante centrale da 13, 17 carati. Prezzo: 1 milione di dollari
Collezione Talisman, medaglione Wondrous Sphere (sfera meravigliosa), con un diamante centrale da 13, 17 carati. Prezzo: 1 milione di dollari
Collezione Talisman, medaglie in oro rosa martellato a mano con diamanti bianchi taglio brillante e baguette e diamanti grezzi in tutte le forme e dimensioni nei toni del marrone. Prezzo: 21300 euro circa
Collezione Talisman, medaglie in oro rosa martellato a mano con diamanti bianchi taglio brillante e baguette e diamanti grezzi in tutte le forme e dimensioni nei toni del marrone. Prezzo: 21300 euro circa
debbe2
Collezione Talisman, anello da mignolo da uomo, in oro bianco lavorato con al centro un grande diamante grezzo a forma di ottaedro di colore giallo circondato da quattro diamanti taglio baguette ae altrettanti non lavorati fancy. Prezzo: circa 14.750 euro
Collezione Talisman, bracciale rigido aperto in oro giallo cone le estremità a contrasto: un disco con un diamante bianco taglio rosa e un rombo  con un diamante grezzo marrone caldo. Prezzo: 2300 euro circa
Collezione Talisman, bracciale rigido aperto in oro giallo cone le estremità a contrasto: un disco con un diamante bianco taglio rosa e un rombo con un diamante grezzo marrone caldo. Prezzo: 2300 euro circa

 

Collezione New Talisman, collana
Collezione New Talisman, collana
Collezione New Talisman, dettaglio collana
Collezione Talisman, dettaglio collana
Collezione New Talisman, bracciale
Collezione Talisman, bracciale
Collezione New Talisman, orecchini
Collezione Talisman, orecchini
Collezione New Talisman, anello
Collezione Talisman, anello

È guerra tra diamanti e cubic zirconia





Un gruppo di aziende specializzate nell’estrazione dei diamanti ha deciso di combattere la diffusione delle pietre sintetiche, come i cubic zirconia. Ne dà notizia il Wall Street Journal. Il gruppo, chiamato il diamante Producers Association, è guidata da grandi grupp come De Beers, Alrosa, Petra Diamonds e Rio Tinto. La guerra prevede una campagna di comunicazione che ha a disposizone un budget annuale di 6 milioni dollari. L’obiettivo è promuovere diamanti come bene di lusso per i consumatori di fascia alta ed evidenziare il fascino dei diamanti naturali, per combattere l’apprezzamento per quelli sintetici meno costosi. Non sarà una passeggiata. Il nuovo gruppo, d’altra parte, i mezzi ce li ha: basti dire che De Beers tempo fa controllava l’80% dei diamanti estratti del mondo e ha aperto la strada all’uso dei diamanti per gli anelli di nozze. Il suo slogan «Un diamante è per sempre» è stato proclamato dalla rivista Advertising Age come una delle migliori dieci campagne pubblicitarie del 20esimo secolo. Ora De Beers controlla circa un terzo delle vendite di diamanti del mondo.

Diamanti grezzi
Diamanti grezzi

Ma, secondo gli esperti, la domanda di diamanti quest’anno ha traballato e i prezzi non sono stati così alti come nelle attese. De Beers, che è controllata all’85% da gigante minerario Anglo-American, ha fatto sapere che «alla luce delle condizioni di mercato correnti» prevede di tagliare la produzione di circa 2 milioni di carati. Sul mercato vi è un eccesso di diamanti da parte delle società di intermediazione, che comprano pietre grezze da tagliare e lucidare per la vendita a dettaglianti, sostiene l’analista minerario David Butler, di Barclays. Così le società hanno venduto in modo più aggressivo in questi mesi per fare cassa, spingendo verso il basso i prezzi dei diamanti lavorati. Se a questo si aggiunge una domanda oscillante, si capisce perché le aziende minerarie puntino a combattere con decisione i «concorrenti» diamanti sintetici, che minacciano di sottrarre loro altre quote di mercato. La Cina è diventata il maggior produttore di diamanti sintetici e, visto che la classe media cinese è tra i maggiori acquirenti di gioielleria, la vendita di diamanti naturali ci potrebbe essere influenzata negativamente da un aumento delle vendite di pietre sintetiche nazionali. Il Wall Street Journal fa anche notare che la maggior parte dei diamanti sintetici sono utilizzati per scopi industriali, ma in passato sono stati spacciati per diamanti naturali anche per i gioielli.  Nel 2012 circa 600 diamanti sintetici non dichiarati sono stati trovati nai laboratori di Anversa e Bombay, e circa 200 diamanti artificiali sono stati scoperti a Shenzhen, in Cina, nel 2013. Federico Graglia

Anello con diamanti di De Beers
Anello con diamanti di De Beers
L'insegna De Beers
L’insegna De Beers

Miniera della Culinam
Miniera della Culinam







Le 5 regole per investire in diamanti

Investire in diamanti? È un’idea. Ma non esagerate: non dovete trasformare in gemme tutti i risparmi. Innanzitutto perché un investimento sicuro al 100% non esiste. E, soprattutto, perché, secondo gli esperti, è bene diversificare i propri risparmi, cioè investire i propri soldi in tante attività diverse, come azioni, titoli di Stato, prodotti finanziari. Ma anche, perché no?, in diamanti. Insomma, acquistare gemme come investimento è un aspetto da non trascurare e che può diventare redditizio. Chi è certo della bontà di questo tipo di investimento è Maurizio Spoldi, amministratore di Dsc, Diamond Service Company e Diamond Provider di Itc, International Trading Company, società della galassia del gruppo De Beers. Che a Gioiellis rivela le cinque regole per acquistare diamanti in sicurezza. Spoldi è un esperto, nonché osservatore del mercato delle più richieste pietre preziose: «Investire in diamanti è sicuramente un buon affare. È un’affermazione inconfutabile, visto che le banche, pur di conquistare nuovi clienti, promettono regali in gemme preziose e che gli analisti finanziari non lasciano occasione per diffondere i risultati, positivi, sul rendimento delle pietre da investimento». Perché può essere interessante investire in diamanti? «Perché il diamante consente di mantenere saldo il potere di acquisto. Investire in diamanti per far fruttare il proprio denaro o i propri risparmi è sicuramente un affare, specialmente in questi anni di stagnazione economica. È necessario però affidarsi a un consulente che non sia solo un esperto finanziario, ma anche un profondo conoscitore del mondo della gioielleria e delle pietre preziose».

Maurizio Spoldi
Maurizio Spoldi

Insomma, i diamanti brillano, ma chi non conosce il mondo delle gemme rischia di prendere delle fregature se non si affida a un esperto. «Bisogna sapere che le banche non vendono direttamente le pietre, ma selezionano aziende del settore del mondo dei diamanti, alle quali chiedono una percentuale sull’investimento. Il che significa, per gli investitori, avere un costo non corretto del bene acquistato». Insomma, avverte Spoldi, «mai rivolgersi agli istituti bancari».

Ma che cosa è necessario sapere per chi vuole investire in diamanti? «Per fare un buon investimento e avere garanzia di rendimenti stabili e controllati occorre rispettare cinque regole», precisa l’amministratore della Diamond Service Company. Eccole:

Diamante e investimento
Brillanti

Regola numero 1 La prima riguarda la certificazione: deve essere effettuata da enti riconosciuti e oggettivamente liberi da pressioni commerciali. Ogni diamante, di qualsiasi carato e purezza, deve rispondere ai requisiti stabiliti dalle normative del Kimberley Process, uno schema di certificazione mondiale che vigila, e consente la commercializzazione, solo di pietre non provenienti da aree di conflitto.

Regola numero 2 La seconda regola riguarda le caratteristiche delle gemme: è importante esigere l’esposizione chiara di tutti i dati contenuti nel certificato. L’interpretazione corretta delle informazioni certificate deve essere effettuata da un esperto.

Regola numero 3 L’esperto deve avere una visione del mercato dei diamanti di medio-lungo periodo.

Regola numero 4 Chiarezza sul ricollocamento della pietra: a questo scopo è indispensabile avere come interlocutore un soggetto imprenditoriale esperto, che garantisca la ricollocazione della gemma nel momento del bisogno.

Regola numero 5 Richiedere informazioni trasparenti sulla tassazione dell’investimento.

Diamante e investimento
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