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Terza vita per il Museo del Gioiello





Il Museo del Gioiello di Vicenza si rinnova con la terza esposizione curata da Alba Cappellieri. Ecco come sarà ♦︎

È stato bello, lo sarà ancora di più. Dopo quattro anni il Museo del Gioiello di Vicenza ospitato all’interno della Basilica Palladiana si rinnova. Ma non è una sorpresa: l’esposizione permanente, infatti, è nata proprio con l’idea di un rinnovamento continuo dei gioielli esposti.

Il museo, iniziativa di Italian Exhibition Group Spa in partnership con il Comune di Vicenza, propone al pubblico una mostra di 310 pezzi unici, molti dei quali appartenenti a collezioni private, che generalmente non sono accessibili né al pubblico né agli operatori del settore.

Bulgari, collana Flora,  High Jewellery 2013.  Oro rosa, 60 zaffiri fancy color, diamanti tondi taglio brillante, pavé di diamanti
Bulgari, collana Flora, High Jewellery 2013.
Oro rosa, 60 zaffiri fancy color, diamanti tondi taglio brillante, pavé di diamanti

I gioielli sono concessi al museo per due anni. Ora è la volta della terza edizione, che si inaugura il 14 dicembre e sarà visitabile fino alla fine del 2020.

Il Museo del Gioiello è diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, oltre che principale studiosa del gioiello in Italia. Tante le novità che gli appassionati di gioiello potranno ammirare. Come la collana Flora High Jewellery di Bulgari. “Ho scelto questo oggetto straordinario perché è un omaggio alla manifattura e alla bellezza italiana. Bulgari si ispira ai dipinti di Sandro Botticelli, la cui grazia eterna si riverbera in questo prezioso e delicato bouquet fiorito e la splendida manifattura esalta la capacità artigiana italiana.”, spiega Cappellieri.

Il percorso espositivo si snoda attraverso nove sale, ognuna delle quali accoglie una diversa accezione del gioiello, in un pluralismo di contenuti, epoche, geografie e provenienze.

Sono il gioiello come Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro, ciascuna, nella nuova edizione, affidata a un curatore di fama internazionale che ne ha interpretato il significato attraverso preziosi di straordinaria bellezza e inestimabile valore.

È di Pascale Lepeu, direttore della collezione Cartier da oltre 30 anni, la selezione della Sala Simbolo che ospita gioielli straordinari capaci di raccontare la potenza simbolica degli ornamenti. Simbolo di potere, di ricchezza, di religione, regalità, manifattura.

A Cristina Boschetti, archeologa, esperta di produzioni artistiche del Mediterraneo Ellenistico e Romano, è invece affidata la Sala Magia: amuleti e talismani protettivi, monili propiziatori per allontanare influenze maligne. Per la Sala Funzione è stato scelto Massimo Vidale, professore di Archeologia dell’Università di Padova, che ha centrato l’attenzione sulla funzione comunicativa del gioiello. Dai gioielli dei guerrieri di diverse culture, fino agli anelli e ai pendenti utilizzati dai rapper.

Alba Cappelieri
Alba Cappelieri

L’interpretazione della Sala Bellezza è curata da Patrizia di Carrobio, esperta di diamanti. Per lei i gioielli trasferiscono bellezza in chi li ammira. Il tema è il gioco, in un mix affascinante di valori, dove l’alta gioielleria si mischia con gioielli moda. A Marie-José van den Hout, gallerista olandese, fondatrice della galleria Marzee, è stata affidata la Sala Arte. Il tema è l’oro e il racconto si dipana attraverso i processi di sperimentazione degli artisti internazionali, che non hanno avuto timore di portare al limite la creatività e la sperimentazione ottenendo risultati sorprendenti.

Nella Sala Moda, curata da Chichi Meroni, anima creativa de l’Arabesque Cult Store di Milano, si trovano bijoux creati per la moda tra gli anni Venti e Ottanta mentre, la Sala Design è stata curata da Alba Cappellieri con una selezione dedicata ai designer che non hanno esplorato altri prodotti che non fossero il gioiello.

La Sala Icone è curata da Gabriele ed Emanuele Pennisi, antiquari milanesi specializzati nel gioiello antico: ospita capolavori del passato tra il XVII e il XX secolo, icone dei loro tempi: dalle montature dell’Ottocento alla manifattura mirabile dei gioielli in smalto, fino ai sigilli e ai ritratti di personaggi famosi. L’ultima sala, dedicata al tema del Futuro, è stata curata da Olga Noronha, fashion designer internazionale: dalla gioielleria digitale che modifica il corpo ai gioielli invisibili che si innestano sottopelle, dai gioielli terapeutici ai gioielli home made che si possono autoprodurre.





Queen Maria of Serbia's tiara. Van Cleef and Arpels, 1949 White gold, silver, diamonds, fake emerald (glass)
Queen Maria of Serbia’s tiara. Van Cleef and Arpels, 1949
White gold, silver, diamonds, fake emerald (glass)

Marcel Boucher, Sonia,  Linea Ballet of Jewels, 1950, Usa. Metallo dorato, strass blu e bianchi
Marcel Boucher, Sonia, Linea Ballet of Jewels, 1950, Usa. Metallo dorato, strass blu e bianchi
Una sala della Basilica Palladiana
Una sala della Basilica Palladiana
Interno del Museo del Gioiello
Interno del Museo del Gioiello

Alba Cappelieri in una sala del Museo del Gioiello
Alba Cappelieri in una sala del Museo del Gioiello







Bulgari, forever Fiorever?

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Una nuova collezione Bulgari, Fiorever. Gioielli in oro rosa e bianco con diamanti ♦︎

“Famosi per l’audacia del loro stile e per l’inclinazione al colore, i gioielli Bulgari sono immediatamente riconoscibili. I loro tratti iconici, che si ritrovano in ognuna delle creazioni Bulgari, vivono nella sensualità dei volumi, nell’amore per le linee pulite e nel rispetto per le radici greco-romane che Bulgari esprime con il suo design.”

Queste parole si leggono sul sito di Bulgari, grande firma della gioielleria che ha segnato un’epoca, in particolare quella degli anni Cinquanta e Sessanta. La Maison romana passata sotto le insegne del gruppo Lvmh ha presentato, a Dubai (la scelta deve far riflettere) la nuova collezione di gioielli, nel Bvlgari Resort della città emiratina.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Fiorever
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Fiorever

Rileggete le parole e confrontate la collezione Fiorever, gioco di parole tra l’italiano fiore (fiore in inglese) e la parola inglese forever, cioè per sempre. Nell’occasione Bulgari ha anche presentato la sua nuova ambasciatrice, l’attrice spagnola, Úrsula Corberó, che prende il posto di Lily Aldridge. Non sorprende, visto il nome, che i gioielli della collezione siano a forma di fiore. Sono in realizzati in oro bianco o rosa, con un discreto utilizzo di diamanti taglio brillante. D’accordo, non è alta gioielleria. Se, comunque, la collezione corrisponde allo stile e alla tradizione Bulgari lo deciderete voi. Giulia Netrese





Bracciale della collezione Fiorever
Bracciale della collezione Fiorever

Bulgari, orecchini in oro bianco e diamanti
Bulgari, orecchini in oro bianco e diamanti
Bulgari, collana con pendente in oro bianco e diamanti
Bulgari, collana con pendente in oro bianco e diamanti
Anello della collezione Fiorever
Anello della collezione Fiorever
Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti

Orecchini della collezione Fiorever
Orecchini della collezione Fiorever







Uno zaffiro da Faraone





Diamanti, zaffiri, ma anche orologi, sculture e gioielli a forma di ippopotamo nel nuovo appuntamento di Faraone Casa d’Aste ♦︎

Torna la ormai tradizionale asta pre natalizia di Faraone Casa d’Aste. Avrà luogo il 15 novembre al Four Seasons Hotel di Milano e comprende 350 lotti, equamente suddivisi tra gioielli e orologi.

In vendita ci sono gioielli di Maison come Tiffany, Bulgari, Cartier, Buccellati e Faraone.

Anello in oro bianco con zaffiro Ceylon, non scaldato, taglio rettangolare di 33,40 carati
Anello in oro bianco con zaffiro Ceylon, non scaldato, taglio rettangolare di 33,40 carati

Il top lot dell’asta è un anello in oro bianco con zaffiro Ceylon, non scaldato, taglio rettangolare di 33,40 carati. Attesa anche per due collane: una composta da cinque fili, due di diamanti (43 carati), uno di smeraldi (18 carati), uno di zaffiri (63,56 carati) e uno di rubini ( 34,07 carati). I fili possono essere indossati insieme o individualmente in differenti composizioni. La seconda collana è composta da diamanti taglio baguette contornati da una corona di diamanti taglio brillante per un totale di 52 carati, con un diamante centrale di 1,57 carati. Concludono poi la proposta di gioielli due fili di rispettivamente di 49 e 57 perle naturali certificate Ssef.

Oltre ai gioielli, l’asta comprende orologi di marchi famosi: Patek Philippe, Rolex , Jaeger Le Coultre, Cartier.

Collana composta da diamanti taglio baguette contornati da una corona di diamanti taglio brillante per un totale di 52 carati, con un diamante centrale di 1,57 carati
Collana composta da diamanti taglio baguette contornati da una corona di diamanti taglio brillante per un totale di 52 carati, con un diamante centrale di 1,57 carati

Tra i pezzi all’asta, c’è anche una collana dello sculture Arnaldo Pomodoro e da due sue sculture: la prima una sfera in bronzo dorato, la seconda una piastra d’artista in metallo argentato, oltre ad una particolare collezione di oggetti in vetro e ceramica dipinti in argento.

Infine, una curiosità: la casa d’aste presenta una collezione di gioielli pezzi unici, con l’ippopotamo come leitmotiv, disegnati dall’artista italo-argentina, Micaela Signorini. A queste creazioni che fanno parte di un’ampia collezione che vanta più di 6000 pezzi tutti con il medesimo tema, seguono una collezione di 21 preziosi vasi in vetro o ceramica dipinti in argento per i quali saranno accettate solo offerte scritte.





Bracciali di Micaela Signorini
Bracciali di Micaela Signorini

Collana composta da cinque fili, due di diamanti (43 carati), uno di smeraldi (18 carati), uno di zaffiri (63,56 carati) e uno di rubini ( 34,07 carati)
Collana composta da cinque fili, due di diamanti (43 carati), uno di smeraldi (18 carati), uno di zaffiri (63,56 carati) e uno di rubini ( 34,07 carati)
Collana con 57 perle naturali
Collana con 57 perle naturali

Collana con perle naturali
Collana con perle naturali







Il cuore di Bulgari a Mosca

Gli storici gioielli di Bulgari in una grande mostra organizzata nel cuore del Cremlino ♦︎

I gioielli tornano nel Cremlino. Ma non sono quelli degli zar. Per la prima volta in Russia, i Musei di Mosca ospitano una mostra retrospettiva che presenta opere di alta gioielleria realizzate Bulgari. La mostra è stata curata da Lucia Boscaini, Brand and Heritage Curator della Maison.

In mostra (7 settembre 2018-13 gennaio 2019) ci sono oltre 400 pezzi unici di alta gioielleria della Bulgari Heritage Collection, oltre a quelli provenienti dalle collezioni private di tutto il mondo.

Il banner della mostra
Il banner della mostra

Curiosamente, uno dei temi principali della mostra è il riflesso delle idee della femmininilità nelle opere di Bulgari. Forse le donne che hanno indossato Bulgari hanno maggiore coscienza del proprio genere? Chissà. Il tema, spiegano gli organizzatori, è esplorato attraverso la collezione creata dalla maison di gioielli in vari decenni del secolo scorso, quando la distruzione degli stereotipi sul ruolo tradizionale delle donne nella società si è riflessa nella gioielleria e nelle altre arti.

Con radici nell’Ottocento, quando è stata fondata da Sotirio Bulgari, dal 1920 la maison romana ha creato gioielli esclusivi e orologi nello stile art déco e iniziato a utilizzare grandi diamanti tondi. Nei decenni successivi lo stile della gioielleria è cambiato con lo stile di vita delle donne. Ma è negli anni Cinquanta e Sessanta che i grandi gioielli di Bulgari sono diventati un mito internazionale, anche grazie all’utilizzo di grandi pietre di colore.

La storia del marchio è strettamente legata a donne leggendarie come Anna Magnani, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Monica Vitti e Sophia Loren.

Ma il mito si deve anche a collezioni di orologi da polso come quelli della linea Serpenti, sviluppati da Bulgari dalla metà degli anni Quaranta. alla tecnica tubogas impreziosita da smalti, pietre, oro opaco e lucido, dall’utilizzo di monete greche, romane e persiane di valore storico colossale. i pezzi esposti vanno dalla fine del XIX secolo fino agli anni Novanta. Federico Graglia





Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini
Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini

Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla







Bulgari Wild Pop





La nuova collezione di alta gioielleria di Bulgari si chiama Wild Pop ed è ispirata gli anni Ottanta ♦︎

Che vada di moda il revival non è una novità. Anzi, tutte le epoche, prima o poi, riscoprono quanto era bello 20 o 30 anni prima, come si stava bene e che meraviglioso stile era in voga. Sappiate che avverrà anche tra un trentennio, quando le vostre nipoti troveranno adorabile quello che oggi a voi sembra pacchiano. Così va il mondo.

Dopo il boom dell’art déco, per esempio, oggi piace l’altro ieri, cioè gli anni Settanta e Ottanta. Certo, i motivi per ricordare o immaginare la vivacità di quegli anni non mancano: le serie tv come Dinasty e Miami Vice, le star dell’epoca, come Madonna e David Bowie, ma anche Andy Warhol. Che Bulgari, però, congegnasse una collana di alta gioielleria con la forma delle foglie di marijuana era difficile immaginarlo. Invece la nuova collezione di alta gioielleria scandalizzerà chi considera le foglie di cannabis un peccato e un pericolo. Forse è proprio quello che desidera il brand italiano, che fa parte del gruppo Lvmh. Anche se, probabilmente, l’intenzione di Bulgari non è quella di incitare chi acquista i suoi gioielli a farsi una canna, magari per dimenticare il prezzo.

In ogni caso, la nuova collezione di alta gioielleria di Bulgari si chiama Wild Pop e scaturisce da un’idea della direttrice creativa della Maison romana, Lucia Silvestri,  dopo aver visitato la Andy Warhol Foundation per le arti visive a NY. Lì, tra le carte dell’artista simbolo della Pop Art, ha scoperto i cataloghi di Bulgari degli anni Ottanta. Un invito a nozze, che spiega anche il lato trasgressivo della collezione, che non a caso si chiama Wild Pop.

Lucia Silvestri
Lucia Silvestri

“Non sono solo i temi della collezione ad essere wild, come la delicata parure che ha per soggetto la marijuana intitolata Happy Leaves in oro bianco con 14,63 carati di diamanti e 5,60 carati di smeraldi, nata su ispirazione dal film Cercasi Susan disperatamente, dove Madonna condivide uno spinello con un amico”, ha spiegato Lucia Silvestri. “Sono selvagge anche le sue cromie caleidoscopiche e le dimensioni maxi. Wild Pop è il tributo ad un’era segnata dal desiderio di avere tutto e celebra allo stesso tempo il legame tra Bulgari e Warhol”.

Mentre l’elenco delle fonti di ispirazione, da Ronald Reagan a Jane Fonda, dalla disco music al ritorno del tubogas, può continuare a lungo, la descrizione dei gioielli è più interessante. La collana Queen of Pop reinterpreta in platino una forma tipica anni Ottanta, con uno zaffiro centrale da 24,80 carati contornato da baguette, tormaline e zaffiri. Supreme Diamond Light evoca lo skyline di Manhattan combinando onice e diamanti. Il collier Magnificent Green Ruffles con smeraldo centrale da 34,12 carati è ispirato ad Alexis Carrington, personaggio iconico della serie tv Dinasty. Flamingos è un collier in oro rosa, onice e diamanti. Palms è in oro giallo, agata, corniola e diamanti che disegnano palme tropicali omaggio alla serie tv Miami Vice. Sono ispirati a Madonna e David Bowie i gioielli Synthesizer. Forse sono meglio i gioielli di oggi dello stile di quegli anni. Giulia Netrese




Bracciale con diamanti e smeraldi della collezione Wild Pop di Biulgari
Bracciale con diamanti e smeraldi della collezione Wild Pop di Biulgari
Bracciale in oro rosa, diamanti, spinelli, turchesi
Bracciale in oro rosa, diamanti, spinelli, turchesi
Orecchini in oro rosa, diamanti, turchese, rubini
Orecchini in oro rosa, diamanti, turchese, rubini
Collana Queen of Pop in platino, zaffiro centrale da 24,80 carati contornato da baguette, tormaline e zaffiri
Collana Queen of Pop in platino, zaffiro centrale da 24,80 carati contornato da baguette, tormaline e zaffiri
Bracciale The Wall, ispirato al muro di Berlino. Mattoncini di pietre e diamanti e la scritta Freedom
Bracciale The Wall, ispirato al muro di Berlino. Mattoncini di pietre e diamanti e la scritta Freedom
Collana della collezione Wild Pop
Collana della collezione Wild Pop
Collana Butterflies, oro rosa, diamanti, pietre di colore come ametista, peridoto, spinello
Collana Butterflies, oro rosa, diamanti, pietre di colore come ametista, peridoto, spinello

Happy Leaves in oro bianco con 14,63 carati di diamanti e 5,60 carati di smeraldi
Happy Leaves in oro bianco con 14,63 carati di diamanti e 5,60 carati di smeraldi







Gioielli all’asta con Faraone




Faraone Casa d’Aste torna con una vendita di 300 pezzi: ecco i gioielli più preziosi ♦︎

A Milano tornano i gioielli di Faraone Casa d’Aste. La vendita programmata per il 14 maggio comprende oltre 300 lotti tra gioielli e orologi del XX secolo. Quello in programma al Four Seasons Hotel di Milano è il primo dei due appuntamenti asta annuali (ormai un classico), mentre il secondo precede il periodo natalizio. Il catalogo dell’asta di maggio, tra l’altro, segna una crescita rispetto agli appuntamenti precedenti di Faraone Casa d’Aste: supera, infatti, i 240 lotti di novembre e i 160 di maggio 2017.

I pezzi più preziosi

L’azienda, che è il braccio specializzato nelle vendite della storica gioielleria Faraone, segnala in particolare due anelli. Il primo è realizzato in platino con zaffiro Kashmir, una delle gemme più rare al mondo, con un taglio a cuscino di circa 9 carati, contornato da diamanti. Il secondo anello ha, invece, uno smeraldo colombiano di 13 carati avvolto da diamanti taglio baguette. Altri pezzi che possono risultare tra i più richiesti: una spilla in platino, punzonata Monture Cartier, con uno smeraldo colombiano da 3,10 carati posto al centro di un gioco di fasce in platino ricoperte da 8,20 carati di diamanti a taglio old cut e baguette. In vendita anche una parure di Van Cleef & Arpels, composta da anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi, oltre a un bracciale, sempre in platino, con cinque zaffiri per un totale di 22 carati contornati da altrettanti carati di diamanti baguette e brillante. Per quanto riguarda i gioielli, spiccano anche un anello in platino punzonato Bulgari con diamante old cut centrale di circa 3 carati, contornato da diamanti taglio brillante e baguette del peso complessivo di circa 3 carati, e un anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati con due diamanti triangolari laterali del peso di circa 1 carato, corredato dal suo astuccio originale.

Orologi da collezione

L’asta, oltre ai gioielli, propone anche oltre 50 orologi, tra i quali un Rolex Daytona Patrizzi ref 16520 calibro 4030, con cassa e bracciale oyster in acciaio, desiderato dai collezionisti per la singolare variazione di colore dei tre contatori posti sul quadrante, dovuta alla naturale ossidazione dell’argento, che lo rendono particolarmente ambito. Oltre ad una serie di ricercati Rolex, sono in vendita un Audemars Piguet Royal Oak Offshore Chronograph ref. 25770ST in acciaio e un raro Santos Dumont Louis Cartier Ultra-Thin. Infine, Faraone Casa d’Aste propone una collezione di 22 paia di gemelli e cinque diamanti in cartina del peso di 1,40 carati circa di tipo HVVS1. Federico Graglia




Anello in platino con zaffiro Kashmir
Anello in platino con zaffiro Kashmir
anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati con due diamanti triangolari laterali del peso di circa 1 carato
Anello Cartier, con diamante fancy yellow ottagonale del peso di 3,09 carati con due diamanti triangolari laterali del peso di circa 1 carato
Collana con smeraldo a goccia
Collana con smeraldo a goccia
Van Cleef & Arpels, anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi
Van Cleef & Arpels, anello e orecchini in platino con 14 carati di diamanti taglio brillante e 15 carati di rubini tondi
Aanello con smeraldo colombiano di 13 carati avvolto da diamanti taglio baguette
Aanello con smeraldo colombiano di 13 carati avvolto da diamanti taglio baguette
spilla in platino punzonata Monture Cartier con uno smeraldo colombiano
Spilla in platino, punzonata Monture Cartier, con uno smeraldo colombiano da 3,10 carati posto al centro di un gioco di fasce in platino ricoperte da 8,20 carati di diamanti a taglio old cut e baguette
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Chronograph
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Chronograph







I 5 anelli di fidanzamento più cari di sempre

Anelli di fidanzamento: ecco i cinque più costosi di sempre regalati alle celebrity come Paris Hilton, Beyoncé o Grace Kelly. Quello con il prezzo più alto è… ♦

Quali sono stati finora i cinque anelli di fidanzamento top? Quelli più costosi? Non esiste una classifica ufficiale. Ci sono persino casi come quello di Paris Hilton, che ha perso l’anello di fidanzamento (l’ultimo di una serie) da 2 milioni di dollari che le era stato regalato dal fidanzato e promesso sposo, Chris Zylka.  In ogni caso si possono invece individuare gli anelli di fidanzamento regalati e che poi sono stati venduti. Sono gli anelli che hanno fatto segnare un prezzo di aggiudicazione a un’asta pubblica. Insomma, su tanti anelli regalati ad attrici o donne famose si possono fare delle supposizioni. Su questi, invece, c’è una certezza. Quindi, ecco quali sono gli anelli di fidanzamenti più costosi.

L'anello Trombino con diamante Blu di Bulgari
L’anello Trombino con diamante Blu di Bulgari

1 L’anello di fidanzamento più costoso, al momento, è firmato Bulgari. Il 24 aprile del 2013 è stato venduto a Londra dalla casa d’aste Bonhams per 7,9 milioni di euro, pari a 9,5 milioni di dollari. È un anello con un diamante blu da 15.30 carati, su una montatura Trombino. Il diamante è tagliato a cuscino all’interno di un pavé di diamanti taglio brillante e diamanti taglio baguette. I diamanti blu sono estremamente rari. Nel corso degli ultimi dieci anni solo una trentina di diamanti blu da oltre cinque carati sono stati battuti in asta nel mondo. Pochi se si confrontano con le decine di migliaia di diamanti incolori venduti nello stesso periodo. Il colore blu del diamante è causato da elementi in tracce di boro. Il boro fa diventare i diamanti semi-conduttori di elettricità: il colore blu si intensifica quando il diamante è caldo. non solo: questi diamanti possono anche diventare fosforescenti esposti alla luce UV a onde corte e proiettare un bagliore rosso per alcuni secondi. Il diamante dell’anello è montato in un anello Trombino è stato realizzato da Bulgari a metà degli anni 1960. L’anello è stato acquistato da Laurence Graff, di Graff  Diamonds.

Elizabeth Taylor con l'anello di fidanzamento
Elizabeth Taylor con l’anello di fidanzamento

2 L’anello con diamante da 33.19 carati di Krupp e Taylor-Burton, venduto per  8,8 milioni dollari. L’anello è stato regalato a Elizabeth Taylor da Richard Burton. Il diamante, con taglio  Asscher, è stato a lungo indossato da Elizabeth Taylor, prima di essere venduto all’asta da Christie’s nel 2011 per prezzo di 8,8 milioni dollari. In origine l’anello era di proprietà dell’attrice tedesca Vera Krupp, la moglie dell’industriale dell’acciaioAlfred Krupp.

Beyoncé con l'anello da 5 milioni di dollari
Beyoncé con l’anello da 5 milioni di dollari

3 Al terzo posto è l’anello con diamante da 18 carati del valore di 5 milioni dollari di Beyoncé, regalo del rapper Jay Z. L’anello è firmato Lorraine Schwartz e comprende un diamante con taglio smeraldo. Il diamante, incolore, è riconosciuto per essere uno dei migliori al mondo.

Paris Hilton con l'anello porta jella
Paris Hilton con l’anello porta jella

4 A conquistare il quarto posto è l’anello di Paris Hilton, con un diamante da 24 carati del valore di 4,7 milioni dollari. Lo ha regalato all’ereditiera-soubrette il quasi omonimo giovane armatore greco Paris Latsis. La loro felicità di coppia è stata breve, ma il diamante da 24 carati con un taglio smeraldo montato su una fascia in oro bianco conserva il suo fascino. Paris Hilton, però, non ce l’ha più: dopo la rottura del fidanzamento, l’anello è stato venduto all’asta per raccogliere fondi a favore delle vittime dell’uragano Katrina. Ma per quasi la metà del suo prezzo (presunto) originale.

Grace Kelly con l'anello di diamanti taglio smeraldo
Grace Kelly con l’anello di diamanti taglio smeraldo

5 Al quinto posto l’anello Cartier di Grace Kelly, con diamante da 10.47 carati, del valore di  4,06 milioni di dollari, frutto dell’amore del principe Ranieri III di Monaco. Anche questo diamante ha un taglio smeraldo, ed è conosciuto per essere uno dei migliori tra quelli prodotti da Cartier. Ma, attenzione: se si tiene conto dell’inflazione il costo oggi supererebbe i 44 milioni.

Un momento dell'asta di Christie's
Asta da Christie’s

I gioielli italiani brillano di più





Il punto sul mercato della gioielleria in Italia: nel 2017 vendite in crescita. E boom dell’export soprattutto verso la Francia (grazie a Bulgari) ♦︎

Subito dopo le lamentele per il meteo (fa troppo caldo, troppo freddo, troppo piovoso, troppo asciutto), il secondo sport preferito degli italiani è il pessimismo. Quello degli italiani è un popolo di insoddisfatti, molto più infelice di chi vive in Paesi con meno ricchezza, meno bellezze da ammirare, meno squisiti cibi da assaggiare. Quindi, se gli orafi dicono che il 2017 è stato un anno d’oro, bisogna proprio credere loro. 

A fare il punto sul mercato della gioielleria ci ha pensato il Club degli Orafi, che cita i dati Istat sulla produzione e il fatturato del settore dell’oreficeria e bigiotteria. Nel 2017, quindi, i due settori hanno registrato in Italia una crescita rispettivamente del 15,6% e dell’8,9%. Ma siccome non bisogna esaltarsi troppo, il Club degli Orafi raffredda un po’ l’entusiasmo. Sì, è vero che gli affari sono andati meglio, ma anche grazie al miglioramento dell’economia mondiale e della domanda specifica di gioielli in oro, come decretato dal World Gold Council. Nel mondo, infatti, nel 2017 la domanda mondiale di gioielleria in oro è cresciuta del 4% in quantità, grazie soprattutto a una accelerazione a fine anno.

Piщ esportazioni

Le aziende italiane ne hanno approfittato per esportare di più. L’export verso altri Paesi è lievitato del 12% in valore per il complesso della gioielleria e bigiotteria (del 12,7% per la sola componente in metalli preziosi, che cresce anche del 6% in quantità). In particolare, sono aumentate le vendite verso la Francia (+33,0%, quasi 190 milioni in più rispetto al 2016), anche per effetto dell’entrata in produzione a Valenza del nuovo stabilimento Bulgari, parte del gruppo francese Lvmh, con Alessandria che diventa la prima provincia esportatrice superando la soglia dei 2 miliardi di euro.

Buoni i risultati dell’export anche verso la Svizzera (+15,7%, pari a 188 milioni di euro) saldamente al primo posto come destinazione, verso Hong Kong (+16,2%, 109,5 milioni di euro) e verso gli Stati Uniti (+19,5, 127,3 milioni di euro). Da segnalare il forte sviluppo delle esportazioni dirette in Turchia, che crescono del 29% (+56 milioni di euro). Continuano, invece, a calare le vendite verso gli Emirati Arabi Uniti (-3,4%): rispetto al 2013 le vendite di gioielli italiani si sono ridotte di circa il 30%, con una perdita di 380 milioni di euro. Nonostante l’incremento delle importazioni (+9,1% e +23,6% per la componente in metalli preziosi), il saldo del settore orafo è ulteriormente aumentato, superando i 4 miliardi di euro (4,4 miliardi per i gioielli in preziosi).

Il commento dell’analista

«L’accelerazione degli indici di produzione, del fatturato e delle esportazioni nel corso di tutto il 2017 testimonia l’importanza del know how e delle competenze italiane nel gioiello, in grado di attrarre nuovi investimenti e di sostenere la competitività delle numerose piccole e medie imprese che operano nel settore. Lo scenario internazionale rimane favorevole alle imprese del settore anche nel 2018, con i principali mercati di destinazione attesi rimanere in crescita», è il commento di Stefania Trenti, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Federico Graglia





Garavelli, prime fasi di lavorazione
Garavelli, prime fasi di lavorazione
Lavorazione di un cammeo
Lavorazione di un cammeo
Collana di Bulgari con gemme
Collana di Bulgari con gemme di colore

Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati non riscaldato
Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati non riscaldato

Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
81064079 emozioni
Anello in oro bianco, rubino e diamanti

Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti

Orecchini con pendente in oro bianco della collezione Emozioni
Damiani, orecchini con pendente in oro bianco della collezione Emozioni







Jar e un diamante rosa le star da Christie’s

Un diamante rosa e un anello di Jar sono le star dell’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a New York ♦︎

La primavera torna a essere rosa, come i fiori di pesco e come il diamante che Christie’s mette in vendita all’asta di Magnificent Jewels in programma a New York il 17 aprile. Il diamante è montato su un anello in platino e oro rosa. Si tratta di una pietra da 8,42 carati, fancy rosa intenso taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1 e «potenzialmente internamente impeccabile». Ai lati la pietra ha altri due diamanti baguette. L’anello è valutato tra 4 e 6 milioni di dollari.

Ma, naturalmente, l’asta ha in catalogo altri pezzi interessanti di Maison come Boucheron, Bulgari, Cartier, David Webb, Harry Winston, Tiffany & Co. Da notare che non è necessario essere milionari per partecipare (anche online) all’acquisto: i prezzi partono da 4000 dollari. Tra i pezzi più quotati ci sono gioielli classici, come una collana di diamanti e smeraldi di Van Cleef & Arpels (stima fino a 1,25 milioni di dollari), o anelli con diamanti di grande caratura.

Due rari Jar

Ma si trovano anche gioielli rari e ambiti dai collezionisti, come due pezzi firmati Jar, designer che ha fans in tutto il mondo. Se non lo conoscete, sappiate che Jar rappresenta le iniziali di Joel Arthur Rosenthal, nato nel 1943 a New York in una famiglia di modeste possibilità. Si è laureato ad Harvard nel 1966, e poi si è trasferito a Parigi. Prima di entrare nell’Olimpo della gioielleria, ha lavorato come sceneggiatore. Ha affinato le sue capacità con Bulgari a New York, e poi è tornato a Parigi dove ha aperto una boutique in Place Vendôme con il suo socio e compagno, Pierre Jeannet. I suoi rari pezzi sono accolti quasi come un avvenimento. In questo caso, i gioielli all’asta di Christie’s andranno a beneficio del Fondo Art for Justice, che ha l’obiettivo di riformare il sistema giudiziario negli Stati Uniti.

I gioielli di Jar all’asta sono, quindi, una spilla in stile Moghul, creata nel 1999, in argento e oro 18 carati. È formata da una specie di cupola stilizzata con un pavé di ametiste che circondano uno zaffiro con taglio a cuscino da 14,77 carati. Il pendente ha un bordo di diamanti e una nappa di perle naturali. Non solo: il retro è un pavé di diamanti. Collana e pendente sono valutati fino a 300.000 dollari. Il secondo pezzo è, apparentemente, più tradizionale: un anello. In realtà il diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1, è sospeso in una sottile montatura a filo con un micro pavé su platino. In questo caso la stima massima è di 3,5 milioni. Federico Graglia

Anello con diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1 di Jar
Anello con diamante ovale da 22,76 carati, colore D e purezza VVS1 di Jar
Collana con pendente Moghul, datata 1999, in argento e oro 18 carati, ametiste, diamanti e perle di Jar
Collana con pendente Moghul, datata 1999, in argento e oro 18 carati, ametiste, diamanti e perle di Jar
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l'uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con due diamanti, fancy vivid blue e bianco taglio pera, circa 2 carati l’uno, con diamanti baguette ai lati, montati su platino
Anello con un diamante fancy intense yellow di 40,57 carati
Anello con un diamante fancy intense yellow di 40,57 carati
Suite di due pezzi separabili firmati David Webb, perle e smalto, 1965
Suite di due pezzi separabili firmati David Webb, perle e smalto, 1965
Bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels
Bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels
Il bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels chiuso
Il bracciale art déco con rubini e diamanti di Van Cleef & Arpels chiuso
Collana di smeraldi e diamanti di Van Cleef & Arpels
Collana di smeraldi e diamanti di Van Cleef & Arpels

Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







Primato a Barcellona di Bulgari




È a Barcellona il più grande store (ora rinnovato) d’Europa di Bulgari ♦︎

Per Bulgari primato a Barcellona. Nella città catalana la Maison romana ha aperto un rinnovato flagship. Si trova sul Paseo de Gracia ed è stato allestito da Zordan, azienda vicentina di arredamento, partner di Bulgari dal 2000.  Il Paseo de Gracia (in catalano Passeig de Gràcia) è uno dei viali più eleganti di Barcellona, dove si trovano edifici disegnati da archistar del passato come Antoni Gaudí e Lluís Domènech i Montaner, ma anche negozi di moda e gioielli. Bulgari era presente sul paseo dal 2010, ma di recente lo store è stato completamente rinnovato. L’intervento è stato deciso per adeguare il negozio della lussuosa griffe al nuovo concept dell’esteroso (è un eufemismo) architetto Peter Marino, introdotto da Bulgari a partire dal 2015. Per questo il rinnovo si è concretizzato in una ristrutturazione radicale del flagship non solo in termini di arredi, ma anche di strutture.

Lo spazio è primo fra tutti in Europa e secondo solo al flagship di New York a livello mondiale. Esteso su un’area di 250 metri quadri e presenta una facciata non molto vasta, ma che si sviluppa ampiamente in profondità. È caratterizzato da tonalità neutre, in cui trovano posto due vip room, nella parte conclusiva e più celata del negozio. A livello di finiture sono preponderanti nel punto vendita i marmi, mentre in termini di arredi spiccano gli elementi metallici in ottone, nonché  le boiserie in legno di noce.

Zordan ha allestito il flagship Bulgari di Barcellona: «Abbiamo progettato e realizzato tutti gli arredi a parete e in facciata: le showcase Condotti, le porzioni di parete a seta (silk wall) e a specchi, tutti gli specchi, le boiserie in legno di noce di una delle due vip room nonché elementi accessori come i picture frames e i corrimano», spiega il project manager di Zordan, Giuseppe Caruso. «Inoltre, abbiamo fornito tutti gli elementi free standing del flagship: i counter di marmo e i tavoli di legno con teca espositiva (Albini table). Elementi di particolare spicco sono il sushi counter bronzato, predominante all’ingresso del negozio, totalmente metallico e con teche illuminate, nonché le pantheon mesh, imponenti e scenografiche reti metalliche in ottone con cui è stato studiato tutto il rivestimento dell’accesso all’ascensore». Rudy Serra




Il flagship store di Bulgari a Barcellona, interno
Il flagship store di Bulgari a Barcellona, interno
Il flagship store di Bulgari a Barcellona, saletta Vip
Il flagship store di Bulgari a Barcellona, saletta Vip
Peter Marino
Peter Marino
Collier della collezione Diva di Bulgari
Collier della collezione Diva di Bulgari
Blue Iridescent, collana di Bulgari, alta gioielleria, collezione Giardini Italiani. Oro bianco 18 carati, 7 zaffiri taglio cuscino (187,48 carati), 7 spinelli rosa taglio cuscino (81.13 carati), diamanti tondi (24,75 carati) e pavé di diamanti
Blue Iridescent, collana di Bulgari, alta gioielleria, collezione Giardini Italiani. Oro bianco 18 carati, 7 zaffiri taglio cuscino (187,48 carati), 7 spinelli rosa taglio cuscino (81.13 carati), diamanti tondi (24,75 carati) e pavé di diamanti
Bulgari, collezione Giardini Italiani
Bulgari, collezione Giardini Italiani
Bulgari, collana della collezione Giardini Italiani
Bulgari, collana della collezione Giardini Italiani
La collana dedicata a Trinità dei Monti
La collana dedicata a Trinità dei Monti
Collana di Bulgari con pietre colorate
Collana di Bulgari con pietre colorate





I tesori di Bulgari

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Un libro con le storie, ma soprattutto i gioielli, che hanno accompagnato il mito di Bulgari ♦︎

Arriva un libro che racconta tutto e, soprattutto, mostra l’arte, la gloria e gli onori di Bulgari. La Maison romana passata sotto le insegne francesi di Lvmh è descritta da Vincent Meylan, uno specialista del lusso, che si è già occupato di Christie’s e Van Cleef & Arpels. Il libro si intitola Bulgari, Treasures of Rome e, ovviamente, narra la crescita del brand di gioielli diventato in pochi decenni un mito. Una fama conquistata non solo con la necessaria abilità nell’arte orafa, ma anche con l’idea di avvolgere la propria produzione di gioielli con stili e forme prese in prestito dall’antichità, quella dell’impero romano, ma anche quella dei bizantini e dell’arte islamica. L’anello Trombino e i braccialetti Serpenti hanno così fatto il giro del mondo.

Per comporre il libro l’autore ha avuto accesso agli archivi della Maison e questo spiega l’accuratezza della ricostruzione e il corredo fotografico che illustra le pagine del libro. In cui non mancano, come ci si poteva aspettare, le immagini classiche delle clienti diventate di fatto ambasciatrici del marchio di gioielleria, come Liz Taylor, la contessa Dorothy Dentice di Frasso che frequentò Bulgari mentre era in love con Gary Cooper, o l’Infanta Beatrice di Spagna e la principessa Maria Jose del Belgio.

Ma è riduttivo descrivere Bulgari come una gioielleria per celebrity. È, invece, una delle grandi del mondo della gioielleria capaci di proporre uno stile diverso, riconoscibile e, diciamolo, spesso anche copiato. Federico Graglia

Bulgari, Treasures of Rome
ACC Art Books
Prezzo: 95 dollari





Bracciale con smeraldi e rubini
Bracciale con smeraldi e rubini

Il libro «Bulgari, Treasures of Rome»
Il libro «Bulgari, Treasures of Rome»
Collana di Bulgari con gemme
Collana di Bulgari con gemme di colore
Parure di rubini e diamanti
Parure di rubini e diamanti
Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
Il celebre bracciale serpente, in versione orologio
Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati  non riscaldato
Anello Trombino con rubino burmese di 5,98 carati non riscaldato
Una pagina del libro «Bulgari, Treasures of Rome», dall'archivio della Maison
Una pagina del libro «Bulgari, Treasures of Rome», dall’archivio della Maison

Liz Taylor con orecchini di Bulgari
Liz Taylor con orecchini di Bulgari






Graff in blu, Christie’s d’oro



Con due diamanti blu gemelli di Graff si chiude un anno d’oro per Christie’s ♦︎

In vista del Natale il portafogli si apre più facilmente. Specialmente se la spesa serve ad acquistare Magnificent Jewels. Così l’asta a New York di Christie’s si è chiusa con un totale di  vendite per 62,5 milioni di dollari. Sono stati aggiudicati l’88% dei lotti e l’85% per valore. Il pezzo top si è rivelato essere un anello con Superb Twin-Stone Fancy Vivid Blue Diamond di circa 3,36 e 2,71 carati di Graff, che ha raggiunto 12,5 milioni di dollari. Due diamanti gemelli blu, in effetti, sono piuttosto rari.

Assieme all’anello di Graff, sono stati venduti pezzi di Buccellati, Bulgari, Cartier, David Webb, Jar, Van Cleef & Arpels e altri. Christie’s fa notare, inoltre, che sono stati accolti bene anche gioielli unici firmati da artisti, che raramente sono molto apprezzati all’asta. Invece, sono stati venduti sopra le stime di partenza pezzi di Charles Loloma, Georges Fouquet e Raymond Templier. La cronaca dell’asta (tenuta il 6 dicembre) registra anche il successo per le collezioni private messe in vendita, come Property From The Collection del senatore Jacob K. Javits e Marian B. Javits, i gioielli appartenuti a Hank Greenberg, e la collezione di Dwight D. e Mamie Eisenhower. Insomma, una chiusura d’oro per l’annata di Christie’s, reduce dalla vendita di pezzi emblematici come The Art of de Grisogono, Creation 1, il più grande diamante D-color impeccabile mai messo all’asta, che ha stabilito un nuovo record d’asta mondiale per 33,7 milioni, oppure Le Grand Mazarin, un diamante rosa chiaro del 19.07 carati venduto per 14,4 milioni, e la vendita a Hong Kong di The Pink Promise per 32,1 milioni, prezzo record mondiale per carato di un diamante rosa. Federico Graglia




Raro bracciale art déco firmato Georges Fouqu, detto Cassandre. Venduto per 924.000 dollari
Raro bracciale art déco firmato Georges Fouqu, detto Cassandre. Venduto per 924.000 dollari
Collana di Bulgari con diamanti, ametiste, smalto. Venduta per 225.000 dollari
Collana di Bulgari con diamanti, ametiste, smalto. Venduta per 225.000 dollari
Orecchini firmati Jar, multigemma. Venduti per 1,2 milioni di dollari
Orecchini firmati Jar, multigemma. Venduti per 1,2 milioni di dollari
Anello con zaffiro Belle Époque. Venduto per 1,7 milioni
Anello con zaffiro Belle Époque. Venduto per 1,7 milioni
Collana di diamanti firmata Harry Winston. Venduta per 1,8 milioni
Collana di diamanti firmata Harry Winston. Venduta per 1,8 milioni
Anello con diamante. Venduto per 3,6 milioni
Anello con diamante. Venduto per 3,6 milioni
Anello con coppia di diamanti blu di Graff: 12,5 milioni di dollari
Anello con coppia di diamanti blu di Graff: 12,5 milioni di dollari

Collana Belle Epoque con smeraldi e diamanti. Venduta per 756.000 dollari
Collana Belle Epoque con smeraldi e diamanti. Venduta per 756.000 dollari







Rocca brilla a Torino



Rocca (gruppo Damiani) rinnova la storica boutique di Torino ♦︎

Rocca (brand del gruppo Damiani) ha rinnovato la boutique torinese nella centrale via Roma, a Torino, 290 con un design coerente con il concept utilizzato in tutti i negozi della catena, compreso il flagship di Piazza Duomo a Milano. La boutique Rocca di Torino, narra la cronaca, ha avuto clienti come Giuseppe Verdi, Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello ed è stata punto di riferimento anche per i reali di Casa Savoia. «In questo nuovo progetto di Torino abbiamo voluto continuare con l’idea di innovazione che da qualche anno ci accompagna nel rifacimento delle nostre boutique, offrendo un’immagine elegante e coordinata. L’obiettivo è accogliere in un ambiente raffinato e conviviale un folto pubblico, che possa esplorare gli spazi con curiosità e senza impegno e che venga a scoprire i valori dell’arte orafa e orologiera, sotto la guida di un personale attento e competente. Da piemontese, penso che Torino sia una città splendida e in forte crescita, molto apprezzata dal pubblico internazionale: vogliamo che il negozio diventi un punto di riferimento nella città della Mole Antonelliana», ha commentato Giorgio Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani, che nel 2008 ha acquisito la catena Rocca.

La boutique di 400 metri quadri è distribuita su due piani, ha nove vetrine e propone una serie di marchi top: oltre a Damiani, ci sono Rolex, Omega, Breitling, Venini, Salvini, Bulgari, Blancpain, Lange & Sohne, Ulysse Nardin, Baume & Mercier, Longines, Bliss, Tissot.




Interno della boutique Rocca a Torino
Interno della boutique Rocca a Torino
La boutique Rocca di via Roma
La boutique Rocca di via Roma

Esterno della boutique
Esterno della boutique







Stéphane Gerschel da Bulgari a Pomellato



Chi è Stéphane Gerschel, nuovo global brand managing director di Pomellato ♦︎

Da Lvmh a Kering. Da Bulgari a Pomellato. Anche nello sport i campioni cambiano squadra: perché non dovrebbe accadere anche nella gioielleria? Quindi non è così strano che Stéphane Gerschel sia il nuovo global brand managing director di Pomellato. Il manager, con dna francese e formazione negli Stati Uniti (ha un Master in legge alla Università di Miami) è stato direttore della comunicazione internazionale di Bulgari per quattro anni, dal 2013 al 2017. A Milano affianca Sabina Belli, Ceo della griffe di preziosi fondata da Pino Rabolini nel 1967. Nonostante sia relativamente giovane, Gherschel ha una lunga carriera alle spalle. È stato vice presidente global communication a L’Oreal e vice presidente International Communications di Veuve Clicquot. Tra l’altro, per il brand di champagne ha scritto anche un libro di cucina, The Season of Veuve Clicquot, con i menù personalizzati dai cuochi più importanti del mondo. Poi, è arrivata Bulgari. E con Pomellato il suo brand di riferimento si sposta da Roma a Milano.




Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
stephane
Stéphane Gerschel al lancio della

pomellato RitrattoCollection family has a wide range of color from the deep shades of London Blue topaz and amethyst to the softer hues of pink of the rose quartz

Stéphane Gerschel (da Instagram)
Stéphane Gerschel (da Instagram)







La carica dei 220 con Faraone



Quarta vendita all’asta con 220 lotti per Faraone Casa d’Aste il 20 novembre. Ecco i pezzi più interessanti ♦︎

Le quattro stagioni o, meglio, il Four Season, per la quarta vendita all’incanto targata Farone Casa d’Aste. E sembra che i risultati delle prime tre vendite abbiano galvanizzato pubblico e offerenti: a Milano il 20 novembre saranno battuti oltre 220 lotti in una selezione di gioielli e orologi. Con questa atmosfera positiva le previsioni sono ottimistiche, con l’obiettivo di trovare un acquirente per oltre l’80 % dei pezzi posti all’incanto, così come avvenuto nelle aste precedenti.

Tanti i gioielli in catalogo, con firme gloriose come Cartier, Chopard, Tiffany, Bulgari, Buccellati, Boucheron e, ovviamente, Faraone che a Milano è una sorta di istituzione. Non mancano, ovviamente, gioielli non firmati ma di valore. Faraone segnala, per esempio, il collier stile Art Déco in platino con diamanti taglio brillante di per un totale di 25 carati, con diamante centrale pendente, trasformabile in una spilla nelle due versioni, con o senza pendente.

Altri pezzi importanti: un collier Chopard con una diamante a goccia di 22 carati, amovibile, e diamanti taglio brillante per un totale di circa 60 carati, un bracciale, sempre Art Déco firmato Oscar Heyman, datato 1925, e battuto da Christie’s negli anni Novanta per 400.000 dollari. Tra i lotti più significativi compaiono anche un paio di orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri, un bracciale Cartier London con un torchon di perle e fermezza in platino e diamanti. Per chi pensa ai regali di Natale, ci sono anche i gemelli da polso firmati Villa, Sabbadini e Faraone, oltre a una selezione di orologi Patek Philippe, Rolex, Breguet, Vacheron Constantin e un raro orologio Audemar Piguet squelette da tasca degli anni Settanta, il cui movimento è racchiuso da due vetri zaffiro.

«Siamo entusiasti del percorso fatto e guardiamo con ottimismo a questa prossima asta», commenta Vittoria Bianchi, amministratore delegato di Faraone. «Senza peccare di presunzione posso dire che in soli 18 mesi, forti dei risultati conseguiti e del servizio offerto, abbiamo raggiunto la giusta conoscibilità, arricchendo di volta in volta il nostro catalogo di oggetti di grande spessore, selezionati appositamente per andare incontro alle richieste della nostra clientelaA differenza delle altre case d’aste, Faraone Casa d’Aste, avendo l’anima del gioielliere, offre alla propria clientela un vero e proprio servizio a 360 gradi sui propri preziosi, che parte dalla valutazione, dal consiglio se metterli in vendita con la propria casa d’aste alle migliori condizioni, se rimontarli o permutarli con una versione più attuale, o farli acquistare direttamente della maison nel caso di capolavori, sia propri sia di altre griffe».




Bracciale Art Déco firmato Oscar Heyman, datato 1925
Bracciale Art Déco firmato Oscar Heyman, datato 1925
Collier Chopard, con pendente amovibile realizzato in oro bianco con domanti taglio brillante del peso complessivo di circa 60 carati e goccia del peso di 22,20 carati
Collier Chopard, con pendente amovibile realizzato in oro bianco con domanti taglio brillante del peso complessivo di circa 60 carati e goccia del peso di 22,20 carati
collier stile Art Déco in platino con diamanti taglio brillante di per un totale di 25 carati, con diamante centrale pendente
Collier stile Art Déco in platino con diamanti taglio brillante di per un totale di 25 carati, con diamante centrale pendente
Il diamante removibile
Il diamante removibile
Orecchini in oro bianco, con diamante taglio brillante da 15 carati e due perle naturali di 13 millimetri
Orecchini in oro bianco con diamante taglio brillante 15 carati e perla naturale 13 millimetri
Orologio Audemar Piguet squelette da tasca degli anni Settanta, il cui movimento è racchiuso da due vetri zaffiro
Audemar Piguet Skeleton, orologio da tasca anni ’70 con catena in oro 18 carati. Cassa 42 millimetri






Un diamante re con Bolaffi a Milano

Un anello con diamante svetta all’asta di gioielli e orologi Bolaffi di Milano ♦︎

Milano ha risposto al richiamo dell’oro, ma soprattutto dei diamanti. All’asta organizzata da Bolaffi al Grand Hotel et de Milan (lo stesso in cui alloggiava Giuseppe Verdi), il re è stato l’anello in diamante taglio smeraldo di 5,29 carati, D color, purezza VVS2 (lotto 476), acquistato a 161.500 euro (diritti inclusi). L’asta si è chiusa con un realizzo complessivo di 1,1 milioni (commissioni comprese). Ok, non è un risultato paragonabile alle super aste di Hong Kong o Ginevra, ma dimostra un interesse crescente per i gioielli anche al di fuori delle piazze storiche per le vendite all’incanto.

Le altre due migliori aggiudicazioni sono state quelle di una coppia di anelli con diamanti taglio cuscino rispettivamente di 5,84 e 5,93 carati (lotto 188) aggiudicati a 60 mila euro al telefono a un cliente francese, e quella di un anello con diamante di 8,20 carati (lotto 464) che, partito da 30mila euro, ne ha raggiunti 52.500. Grande battaglia tra clienti in sala e al telefono per il pregiato paio di orecchini di Bulgari in diamanti taglio baguette di circa 20 carati complessivi (lotto 474) venduti a 37.500 euro e per l’anello in zaffiro Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti degli anni Venti (lotto 477) ceduto a 30mila euro, il doppio della base.

Da segnalare il successo della selezione dei gioielli firmati, come l’affascinante spilla di Schlumberger per Tiffany in forma di fiore con zaffiri e diamanti (lotto 461), ceduta a 35mila euro da una base di settemila, e i lotti di Van Cleef & Arpels come gli orecchini in corallo e diamanti (lotto 456), aggiudicati a 13mila euro.

Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati

Interessanti, inoltre, i realizzi messi a segno dai gioielli in corallo, in particolare dell’importante collana formata da trentasette sfere di corallo Momo giapponese (lotto 186) battuta a 22.500 euro.

Ottimo risultato, infine, anche per l’asta di orologi, chiusa con un realizzo di 217mila euro e circa il 73% di lotti venduti. Le migliori aggiudicazioni sono state quelle del Rolex Oyster Cosmograph Daytona del 1973 (lotto 135), aggiudicato al telefono a 42.500 euro, e dell’orologio da tasca a remontoir svizzero con grande complicazione, ripetizione a minuti e automi, movimento Le Coultre, con quadrante smaltato (lotto 114) ceduto a 13.750 euro, quasi tre volte la base d’asta.

Anello con diamanti taglio cuscino di 5,84 carati
Anello con diamanti taglio cuscino di 5,84 carati
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger

Aste, Bolaffi in rosa



Diamanti e gioielli di grandi Maison: a Milano asta da non perdere con Bolaffi ♦︎

Aste di gioielli, mon amour: le vendite di pezzi d’eccezione stuzzica la fantasia (e il portafogli) degli appassionati. Per chi non resiste al fascino di gioielli d’epoca e diamanti da sogno, il 3 ottobre, a Milano, Bolaffi ha in programma una nuova vendita all’incanto. Star della giornata è un diamante rosa montato su anello. La pietra, definita fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF e una base d’asta di 360 mila euro. Faro acceso anche su un anello con diamante taglio smeraldo di 5,29 carati, D color, purezza VVS2, con base 130 mila euro.

Ma l’asta comprende anche uno zaffiro del Kashmir e gioielli firmati da grandi Maison come Bulgari, Van Cleef & Arpels, Schlumberger per Tiffany. Al Grand Hotel et de Milan, sede dell’asta, sono 478 lotti di gioielli, preceduti da una vendita dedicata agli orologi. Da segnalare, tra le pietre in catalogo, anche uno smeraldo colombiano di 4,31 carati e uno in zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti. «Con il suo colore vellutato, intenso e unico, il Kashmir è il più ricercato e apprezzato tra gli zaffiri», spiega Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento gioielli. «Quando si parla di zaffiri, è questa la gemma a cui far riferimento». Federico Graglia





Anello con diamante  fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF
Anello con diamante fancy light pink, ha 3,66 carati, purezza IF

Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Girocollo in diamanti in oro bianco, formato da corolle di fiori a scalare con incastonati diamanti taglio brillante di 31,36 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in oro bianco con un diamante taglio smeraldo di 5,29 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano taglio rettangolare a gradini di 4,31 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano taglio rettangolare a gradini di 4,31 carati
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Orecchini di Bulgari con diamanti taglio baguette
Spilla con zaffiri di Harry Winston
Spilla con zaffiri di Harry Winston
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger
Spilla con zaffiri e diamanti di Tiffany, design du Schlumberger

Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti
Anello con zaffiro del Kashmir senza segni di riscaldamento, con montatura in platino e diamanti, datato anni Venti







Cartier regina da Sotheby’s



A Londra, da Sotheby’s, tornano le aste di gioielli: pezzi anni Quaranta e Cinquanta di Cartier ♦︎

Tornano le aste di gioielli per gli appassionati di pezzi d’epoca e per chi vuole concludere qualche buon colpo. A Londra, il 20 settembre, Sotheby’s apre le danze della nuova stagione con una vendita di gioielli molto interessanti. In catalogo ci sono, infatti, una serie di pezzi di Cartier degli anni Quaranta e Cinquanta. Insomma, un buon modo per festeggiare l’arrivo dell’autunno. Sono gioielli che utilizzano il registro del naturalismo, in voga durante il dopoguerra. Alcuni sono impostati con l’utilizzo di topazio con colorazioni di gialli e color sherry, ma anche citrini. La vendita comprende anche una selezione di gioielli di notevoli designer del ventesimo secolo, come Grima, Pol Bury e Mosheh Oved, nonché pezzi di Van Cleef, Bulgari e Boucheron e un mix eclettico di gioielli dai periodi Edardiano e Art Deco. Federico Graglia





Cartier, bracciale con citrini e diamanti, 1940
Cartier, bracciale con citrini e diamanti, 1940

Bracciale di Pol Bury, 1970
Bracciale di Pol Bury, 1970
Orecchini con smeraldi e diamanti
Orecchini con smeraldi e diamanti

Spilla con zaffiri, rubini e diamanti di Cartier, 1960
Spilla con zaffiri, rubini e diamanti di Cartier, 1960







Marina B. venduta a Guy Bedarida



Marina B. ha un nuovo proprietario: Guy Bedarida. In programma il rilancio e uno store in Italia ♦︎

La marca italiana Marina B. è stata fondata da Marina Bulgari, terza generazione della famiglia Bulgari. Ora, però, la B. sarà anche la iniziale di Bedarita, ex direttore creativo di John Hardy dal 1998 al 2015, che ha acquistato la Maison italiana. Guy Bedarida è un esperto di gioielleria di alto livello e ha lavorato anche per Van Cleef & Arpels e Boucheron. Di Marina B. ha acquistato la quota di maggioranza. Sarà lui, dunque, anche il direttore creativo di Marina B. e sostituirà Giorgio Bulgari, nipote di Marina. A vendere il brand è stato il proprietario della Maison, Paul Lubetsky, ceo di Windsor Jewelers.

Marina Bulgari ha fondato il suo marchio di gioielli nel 1978. Lo stile era caratterizzato dall’utilizzo dell’oro e dall’intarsio nero smaltato, con pietre preziose montate su acciaio o oro nero, tagli triangolari arrotondati sulle gemme, con un cuore al contrario. La fondatrice aveva venduto il suo marchio nel 1999 allo sceicco saudita di Jeddah, Ahmed Fitaihi, che nel 2010 ha venduto Marina B. a Lubetsky. Windsor Jewelers conserverà comunque una quota di minoranza. L’obiettivo di Bedarida sarà aggiornare i classici modelli Marina B., visto che in archivio si trovano circa  12.000 schizzi e disegni. I prezzi dei gioielli della Maison variano in media da 8.000 a 3 milioni di dollari. Altra novità: sarà aperto un flagship store in Italia. Federico Graglia

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Marina B., anello in oro, diamanti e ametiste
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Guy Bedarida
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Orecchini intercambiabili Pneu
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Orecchini Lina con diamanti e zaffiri blu
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Orecchini in oro con motivo a triangoli
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Orecchini Pampilles in oro, diamanti e zaffiri gialli
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