Baselworld - Page 3

GemGèneve tocca i 200 espositori





La seconda edizione di GemGèneve si avvicina e tocca i 200 espositori. Ecco qual è la chiave del successo ♦︎

Le fiere di gioielleria sono gravemente ammalate, oppure è solo Baselworld ad avere una grande febbre? La domanda rimbalza da uno smartphone all’altro degli operatori. Se si considera l’esito dell’ultima edizione di Baselworld, precipitata in pochi anni da 1600 a circa 500 aziende presenti, si potrebbe indicare la formula dell’evento svizzero il problema da risolvere. Tanto più che, a pochi chilometri di distanza, a Ginevra, un’altra fiera nata dall’iniziativa di delusi da Baselworld sembra incontrare consensi sorprendenti.

Il PalaExpo che ospita GenGenève
Il PalaExpo che ospita GenGenève

GemGenève, nata lo scorso anno dall’idea di due gioiellieri, Thomas Faerber e Ronny Totah, stanchi della formula di Basilea, avrebbe potuto avere un destino incerto. Invece sembra un successo. La seconda edizione di GemGenève, infatti, si annuncia con la presenza circa 200 espositori. Cioè un po’ meno della metà di Baselworld. Non male per una fiera nata da un anno e senza alle spalle una consolidata esperienza nell’organizzare eventi di questo genere.

Gioielli d'epoca a GenGèneve
Gioielli d’epoca a GenGèneve

Da sottolineare anche che GemGenève (9-12 maggio) è solo un mese e mezzo dopo la chiusura di Baselworld (26 marzo) e 15 giorni prima del Couture a Las Vegas. Eppure ha raccolto consensi. Per aumentare il peso specifico dell’appuntamento, i due fondatori sono andati fino al  Jewellery show di Hong Kong per scovare nuovi partecipanti. Tra cui ci saranno, per esempio, la Albion Art di Tokyo, una delle Maison di alta gioielleria giapponese, oppure lo specialista di diamanti Dehres.

GemGenève 2018
GemGenève 2018

Inoltre, sono molti i commercianti di gemme preziose che hanno deciso di optare per GemGèneve, molto meno costosa, dalla logistica semplice e no-frills. E alcune Maison, come Gorgoglione, hanno deciso di essere presenti a tutti e due gli appuntamenti. La fiera, inoltre, è facile da raggiungere: si svolge praticamente nella stessa area dell’aeroporto di Ginevra e chi arriva in auto trova parcheggio nello stesso edificio dell’esposizione. Qual è, insomma, la formula giusta? Baselworld punta a diventare una piattaforma attiva tutto l’anno, e promette uno show, come è avvenuto con le sfilate di moda e gioielli nel mezzo dei booth degli espositori. GemGenève punta invece sul low cost, con uno stile minimal e sobrio. Ai buyer la risposta.





Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019

Booth di GemGenève
Booth di GemGenève

Gioielli d'epoca a GemGenève
Gioielli d’epoca a GemGenève

Gioielli d'epoca
Gioielli d’epoca a GemGenève 2018

Tormalina water mellon
Tormalina watermellon







Sutra sprizza Scintillae

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Sutra presenta la collezione Scintillae: diamanti bianchi e neri, smeraldi e zaffiri che compongono un brillante mosaico ♦︎

Che cosa unisce Michelle Obama, Katy Perry, Jennifer Lopez, Halle Berry, Rihanna, Lady Gaga, Taylor Swift, Adriana Lima, Catharine-Zeta Jones, Oprah, Olivia Wilde e Mila Kunis? L’ammirazione per il lavoro di un’altra donna, la designer Arpita Navlakha. È stata lei a fondare Sutra, Maison con base a Mumbai e in Texas, specializzata in gioielli wow. Grandi pietre, pietre brillanti, pietre colorate, pietre che compongono geometrie, pietre che si notano anche a distanza di 100 metri, pietre da catwalk: i gioielli di Sutra sono il contrario della invisibilità.

A Baselworld la Maison ha presentato molte novità, tra cui la collezione Scintillae.

Orecchini della collezione Scintillae
Orecchini della collezione Scintillae

Scintillae, in effetti, in latino indica un bagliore luminoso minuscolo, un piccolo lampo come quello di un fuoco d’artificio. Il nome scelto è abbastanza sorprendente se si considera la lingua, ma è indovinato per l’attinenza al soggetto, cioè i gioielli. Orecchini, bracciale e anello, in effetti, sprizzano scintille. I gioielli utilizzano diamanti bianchi e neri, smeraldi e zaffiri per un effetto contrasto che aumenta il potere scintillante delle pietre. Anche perché i diamanti sono composti in mosaici sostenuti da rebbi quasi invisibili.




Bracciale con diamanti bianchi e neri
Bracciale con diamanti bianchi e neri
Orecchini con diamanti, smeraldi, zaffiri
Orecchini con diamanti, smeraldi, zaffiri

Anello con diamanti bianchi e neri
Anello con diamanti bianchi e neri







Baselworld, i numeri dell’incertezza





Baselworld ha chiuso con un prevedibile calo di presenze. Ma l’anno prossimo cambia e rilancia. Intanto gioiellis.com ha condotto un sondaggio. Il risultato è… ♦︎

Baselworld: inizio della fine o inizio di un nuovo inizio? A giudicare dai numeri, il bilancio della edizione 2019 potrebbe indicare la prima ipotesi. Le parole di Michel Loris-Melikoff, direttore della fiera dedicata a orologi e gioielli, però, puntano verso la seconda direzione. Una cosa è certa: la prossima edizione di Baselworld sarà decisiva. Subentrato in corsa al posto di Sylvie Ritter, Loris-Melikoff in nove mesi ha gestito una Baselworld di transizione. Ma la prova decisiva sarà quella del 2020.

E non sarà facile: il sondaggio sul campo di gioiellis.com vede prevalere gli operatori scontenti. Ma anche questo era prevedibile.

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

I numeri di Baselworld

I numeri di Baselworld 2019 sono impietosi: 520 espositori (-20%, e pochi anni fa erano quasi 2.000), visitatori 81.200 (-22%). Flessione più contenuta, invece, per i giornalisti: 3.300 (-12%). È chiaro che una contrazione ulteriore potrebbe essere il colpo di grazie per una fiera che è in perdita, come ammesso dalla stessa società organizzatrice. Anche perché aziende che sono state le colonne portanti, come il gruppo Swatch Group, che ha marchi come Omega, Longines o Blancpain, ha già detto che non pensa di ritornare a Basilea. E grandi Maison della gioielleria come de Grisogono e Pasquale Bruni, hanno deciso di seguire altre strategie di comunicazione.

Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Visitatori a Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

Il mondo cambia

Intendiamoci: le critiche principali delle aziende alla società che organizza Baselworld, Mch Group, sono gli alti costi associati all’aspetto fieristico. Ma la crisi della fiera svizzera non può essere imputata solo a questo. Ci sono aspetti di cui Baselworld non è responsabile: la travolgente trasformazione dell’economia seguita alla digitalizzazione, per esempio. Internet, con i siti web, l’e-commerce, Instagram, è una strada semplice per le aziende per mettersi in contatto con i propri riferimenti, buyer e clienti finali. Le tensioni geopolitiche, come la guerra dei dazi tra Usa e Cina, la Brexit, le guerre in Medioriente, non dipendono da Baselworld, ma incidono sulle strategie delle aziende, anche quelle della gioielleria. Insomma, il mercato in pochi anni si è trasformato. E bisogna imparare ad accettare la nuova realtà.

Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com
Il booth di Jacob & Co. Copyright-gioiellis.com

Melikoff-Megaloff

Come reagirà Baselworld a tutto questo? Lo ha spiegato Loris-Melikoff nella conferenza stampa finale. Una visione di grande respiro la sua, tanto che con un gioco di parole qualcuno ha iniziato scherzosamente a chiamarlo Megaloff. Se riuscirà nel suo intento, però, Loris-Melikoff avrà avuto il merito di rianimare un evento che ha una pericolosa febbre alta.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Piattaforma digitale

Come accennato, internet (e gioiellis.com ne è una perfetta testimonianza), è un grande mare in cui pescare contenuti, anche commerciali. Per questo il management vuole trasformare Baselworld in una piattaforma di comunicazione digitale che serva per interagire con rivenditori, collezionisti e giornalisti durante tutto l’anno. Insomma, una Baselworld perenne, che si aggiunge alla settimana della fiera. Sarà introdotto anche un servizio, tramite app, di e-concierge per la settimana della fiera.

L'area Media a Baselworld 2019
L’area Media a Baselworld 2019

Torna la Hall 2

Il prossimo anno sarà ripetuta la nuova disposizione, con l’espansione dell’offerta di ristorazione e un centro multimediale più ampio, il palcoscenico per le presentazioni e le sfilate, oltre a un migliore programma di ospitalità in accordo con hotel di Basilea. Obiettivo: convincerli ad abbassare i prezzi. Non solo: sarà ripristinata la Hall 2, che quest’anno è rimasta chiusa. Ospiterà anche una sezione dedicata agli smartwatch: un segmento di mercato che Baselworld non può più permettersi di ignorare.

Prezzi

L’aspetto più criticato dalle aziende è il costo eccessivo dei booth. Loris-Melikoff ha promesso una riduzione del 10-20%. In più, sarà messo a disposizione un servizio per la realizzazione delle aree espositive.

Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com

Le date

L’anno prossimo Baselworld si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio, subito dopo la fiera dell’orologeria a Ginevra: l’idea delle due fiere è quella di fare squadra (svizzera) e agevolare chi deve compiere un lungo viaggio. Ma non ci sono date perfette, ha ammesso il direttore di Baselworld, quando gli hanno fatto notare che quel periodo si sovrappone al ramadan degli islamici.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Il sondaggio di gioiellis.com

Che cosa ne pensano gli operatori della nuova Baselworld in formato ridotto? Abbiamo rivolto la domanda a 47 espositori del mondo della gioielleria (la maggior parte ha preferito rimanere anonima). In breve: ha prevalso un misto di insoddisfazione e frustrazione, con tanta nostalgia per la Baselworld di qualche anno fa. Giudizi divisi sulle sfilate: molti hanno criticato l’abbigliamento delle modelle, che non ha valorizzato i gioielli indossati.

Ma non tutti hanno espresso parere negativo: alcuni marchi, come Sutra e Yoko London, per citarne solo due, hanno manifestato soddisfazione.

Risultato del sondaggio

Totale gioiellieri interrogati 47

Molto insoddisfatto 13

Parzialmente insoddisfatto 20

Giudizio incerto 2

Giudizio positivo 12

Sfilate a Baselworld
Sfilate a Baselworld
Nel booth di Tamara Comolli.  Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Tamara Comolli.
Copyright: gioiellis.com

Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Tirisi. Copyright: gioiellis.com







Su questo orologio ci sono 15.858 diamanti





Ecco l’orologio ricoperto con il maggior numero di diamanti: 15.858. È il record mondiale di Coronet ♦︎

Una volta hanno presentato una chitarra elettrica realizzata con 1,6 chilogrammi di oro 18 carati e 400 carati di diamanti. Lo scorso anno è stata la volta di una borsa a forma di bottiglia di Coca-Cola anche questa con un maxi pavé di diamanti. Altro record. Ma Coronet non poteva evitare di registrare un altro record, il nono, sul registro ufficiale del Guiness dei primati. Così a Baselworld l’azienda cinese di gioielli ha mostrato un orologio coperto da diamanti. Qual è l’aspetto straordinario? Il record, appunto, per «il maggior numero di diamanti su un orologio».

Mudan, l'orologio di Coronet ricoperto da 15.858 diamanti
Mudan, l’orologio di Coronet ricoperto da 15.858 diamanti

L’orologio del nono Guinness si chiama Mudan, nome cinese della peonia, ed è ricoperto da 15.858 diamanti, per un totale di 50,01 carati . Il segnatempo (ma bisognerebbe forse definirlo il segna-diamanti) è in oro 18 carati con un quadrante diamantato disegnato dall’artista Reena Ahluwalia, che ha già collaborato con Coronet. L’orologio è ispirato al fiore di peonia, che per la cultura cinese simboleggiano la nobiltà, l’onore e la ricchezza. Il display dipinto a forma di diamante realizzato da Reena «rappresenta la brillante nobiltà che portiamo dentro». La Peonia (Mudan 牡丹) è conosciuta come il Re dei fiori nella cultura cinese.

Dettaglio dell'orologio record di Coronet
Dettaglio dell’orologio record di Coronet

“Questa è la nona volta che Coronet è stato onorato con un titolo di Guiness World Records. Siamo orgogliosi di presentare il nostro orologio Mudan, unico nel suo genere, con il capolavoro dell’artista Reena Ahulwalia sul quadrante dell’orologio, un dipinto iperrealistico di un diamante”.

Aaron Shum, presidente e fondatore di Coronet





La consegna del Guinness a Baselworld. Al centro, Aaron Shum e il direttore generale di Baselworld, Il direttore generale Michel Loris-Melikoff
La consegna del Guinness a Baselworld. Al centro, Aaron Shum e il direttore generale di Baselworld, Il direttore generale Michel Loris-Melikoff

Aaron Shum riceve il Guinness dei primati
Aaron Shum riceve il Guinness dei primati

Reena Ahluwalia
Reena Ahluwalia







È tornata Baselworld





È tornata Baselworld: sei giorni di gioielli, orologi e un po’ di suspence ♦︎

È scoccata l’ora della verità per Baselworld 2019 (21-26 marzo). È considerata una tappa nella transizione che porterà la più grande ex fiera della gioielleria e dell’orologeria ad allinearsi con la ex rivale Suite de la Haute Horlogerie (Sihh) che si tiene a Ginevra. I due eventi, infatti, nel 2020 si terranno quasi in contemporanea: il Sihh dal 26 al 29 aprile e Baselworld dal 30 aprile al 5 maggio.

L'area Show Plaza
L’area Show Plaza

Nel frattempo, però, Baselworld deve fare i conti con il ridimensionamento che dura ormai da qualche anno. Nel 2014 i brand presenti a Basilea erano 1500. Nel 2019 si fermano a quota 468, meno anche dei 650 dello scorso anno. Da de Grisogono al gruppo Swatch: sono molti i nomi di prestigio che hanno deciso di non tornare a Baselworld anche se, naturalmente, non mancano altre Maison di grande valore.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Il direttore generale Michel Loris-Melikoff, che ha inaugurato nella serata di mercoledì la nuova edizione, ha ammesso che il numero di espositori presenti è più basso del previsto: “Abbiamo toccato il fondo”, ha detto. Ma si è detto anche ottimista che la nuova riorganizzazione degli spazi e una maggiore visibilità ai marchi presenti siano le chiavi per la rinascita: “Ciò che è importante è che chi è presente abbia l’opportunità di fare affari. Noi ci rivolgiamo a tutta la comunità della gioielleria e orologeria: clienti, collezionisti, retailer. Il nostro obiettivo è coinvolgere tutti”.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

La nuova vita che prevede due giorni in meno di fiera, rispetto a un tempo, il biglietto sceso da 60 a 45 franchi svizzeri, accordi con hotel e ristoranti per calmierare i prezzi e, naturalmente, una diversa distribuzione degli spazi.

Per la prima volta la gioielleria si sposterà nella hall principale, la 1, ma al secondo piano, dove è stato collocato anche lo Show Plaza, area che ospiterà presentazioni dei marchi, vicino  all’area Les Ateliers, riservata a manifatture indipendenti. Insomma, tanti aspetti da verificare. E sarà uno dei compiti di Bernd Stadlwieser, che dopo 20 anni di esperienza nel settore dell’orologeria, della gioielleria e dell’arte subentrerà al Ceo ad interim Hans-Kristian Hoejsgaard. Monica Battistoni





Ingresso di Baselworld
Ingresso di Baselworld

Lo stand di Graff a Baselworld
Lo stand di Graff a Baselworld

Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld
Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld

Expertise di gioielli a Baselworld
Expertise di gioielli a Baselworld







Gellner, nuovo Rendezvous a Baselworld

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Tra le novità di Baselworld si annunciano le collezioni Rendezvous Petite e Stars in Heaven della tedesca Gellner ♦

Tra le novità annunciate con Baselworld 2019 ci sono quelle di Gellner, azienda di Wiernsheim (Germania), che abbina un elemento classico come le perle con un design innovativo, quello del designer Michael Weggenmann, direttore creativo dell’azienda. Dalla partnership tra i due nasce la linea Rendezvous Petite, che segue il debutto del lavoro di Weggenmann con la collezione Rendezvous del 2017.

Pendente in argento, diamanti e perla di Tahiti della collezione Rendezvous
Pendente in argento, diamanti e perla di Tahiti della collezione Rendezvous

La collezione è caratterizzata da catene in argento voluminose ma leggere, che terminano con pendenti colorati da diamanti fancy e perle premium. Di sicuro il design porta con sé delle novità. Anche perché Gellner ha alle spalle una storia in cui le perle sono utilizzate in modo più classico. Ma oggi a condurre l’azienda è Jörg Gellner, che ha preso il timone della Maison fondata dai suoi genitori, Heinz e Tove Gellner nel 1967, appassionati di perle.

Altra novità è la collezione Stars in Heaven, che ha vinto il premio Inhorgenta 2019.

Anello della collezione Stars of Heaven in acciaio nero e perla rosa
Anello della collezione Stars of Heaven in acciaio nero e perla rosa

Come spesso avviene in Germania, anche un’azienda è organizzata secondo una filosofia razionale, che punta a ottimizzare il lavoro. Così Gellner, oltre che produrre collezioni in proprio lavora anche per conto terzi. D’altra parte, spiegano in azienda «l’uso razionale delle risorse aiuta a proteggere l’ecosistema degli oceani e quindi l’habitat delle perle coltivate». Giulia Netrese




Collezione Stars of Heaven, anello in acciaio nero e diamanti ionizzati
Collezione Stars of Heaven, anello in acciaio nero e diamanti ionizzati
Anello con perla di Tahiti
Anello con perla di Tahiti
Orecchini della collezione Rendezvous
Orecchini della collezione Rendezvous
Collezione Rendezvous di Gellner
Collezione Rendezvous di Gellner







Busatti Milano tra titanio e virtuosismo

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Titanio e virtuosismo orafo segnano il ritorno a Baselworld della Maison Busatti Milano ♦︎

Busatti Milano torna a a Baselworld con l’aggiunta di una novità, introdotta recentemente dal brand di gioielleria: l’utilizzo di titanio, un metallo che è diventato una specie di frontiera per molte aziende della gioielleria. Dall’utilizzo industriale, infatti, il titanio si è trasferito nei laboratori orafi con qualche difficoltà: è leggero, flessibile, anallergico. Ma è anche difficile da lavorare. Ora, però, l’utilizzo del titanio si diffonde, come nel caso del set che Busatti ha deciso di presentare alla fiera svizzera di gioielleria e orologeria.

Il set in titanio comprende un bracciale, un anello e un paio di orecchini. Sul metallo sono montati diamanti e zaffiri di un blu intenso.

Orecchini in titanio, diamanti, zaffiri
Orecchini in titanio, diamanti, zaffiri

Ma non sono questi gli unici gioielli in titanio. Ci sono anche altri pezzi che utilizzano questo metallo, come l’anello con al centro uno smeraldo taglio cuscino incastonato in una spessa corona di cristallo di rocca e circondato da una cornice che, come in un fumetto, sembra indicare un tuffo della pietra: splash. Virtuosismo orafo. Giulia Netrese

Anello in titanio, diamanti, zaffiri
Anello in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale in titanio, diamanti, zaffiri
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Set in titanio, diamanti, zaffiri
Set in titanio, diamanti, zaffiri
Bracciale con diamanti e zaffiri
Bracciale con diamanti e zaffiri
Anello con diamanti, smeraldi e opale al centro
Anello con diamanti, smeraldi e opale al centro
Orecchini con diamanti taglio marquise
Orecchini con diamanti taglio marquise
Orecchini con diamanti stile arabo
Orecchini con diamanti stile arabo
Anello secret con diamanti e zaffiro
Anello secret con diamanti e zaffiro







Pasquale Bruni dice addio a Baselworld e VicenzaOro





La Maison italiana di alta gioielleria Pasquale Bruni ha deciso di non partecipare a Baselworld e VicenzaOro. Ecco perché ♦︎

La rivoluzione nel mondo delle fiere dedicate alla gioielleria è permanente. Non solo i grandi marchi della orologeria che lasciano Baselworld. Ma anche grandi brand della gioielleria cambiano radicalmente strategia. Dopo l’annuncio che de Grisogono non parteciperà alla fiera di Basilea, ecco un altro grande marchio, Pasquale Bruni, che dà l’addio al palcoscenico svizzero. Ma fa di più: dice addio a anche a VicenzaOro. È un brutto colpo per tutte e due le manifestazioni, dato che Pasquale Bruni è una delle grandi firme della gioielleria e dell’alta gioielleria italiana. Di seguito, il comunicato di Pasquale Bruni, che comunque sarà presente a Hong Kong con il proprio showoom.

Pasquale, Eugenia e Daniele Bruni
Pasquale, Eugenia e Daniele Bruni

Con questa notizia, la Maison annuncia la decisione di non partecipare alla prossima edizione di Baselworld, il salone mondiale dell’orologeria e gioielleria del quale è stata espositrice per più di 20 anni. Coerente con questo percorso di cambiamento, l’azienda non parteciperà a Vicenzaoro.

Queste manifestazioni hanno avuto un ruolo fondamentale nella crescita e nella distribuzione di Pasquale Bruni, ma la necessità di distaccarsi dai contesti tradizionali, è parte di una strategia che vuol guardare verso il futuro, offrendo un’esperienza su misura e più intima al cliente.

La decisione nasce dall’esigenza di intraprendere un approccio innovativo nei confronti della clientela garantendo allo stesso tempo, un supporto a tutta la rete wholesale.

Lo show-room di via Manzoni (a Milano ndr), progettato da David Chipperfield, tra i più eminenti e affermati architetti contemporanei, sarà il cuore di attività ed eventi dedicati che permetteranno di avere un contatto ancor più diretto con stampa e clienti a livello nazionale ed internazionale. Il presidente, Pasquale Bruni, commenta: “Si sta sviluppando una maggiore vicinanza ai mercati e alle loro esigenze. Quest’anno la Maison rafforza la sua presenza anche nel Far East, esponendo le nuove collezioni in uno show room ad Hong Kong. Continua la crescita della filiale USA, che nel 2018 registra un aumento del 40% del volume di affari”.

VicenzaOro September, lo stand di Pasquale Bruni ©Gioiellis.com
VicenzaOro September, lo stand di Pasquale Bruni ©Gioiellis.com
Pasquale Bruni, collier
Pasquale Bruni, collier
Pasquale Bruni, collezione Flora e Zefiro, oro bianco rosa e diamanti
Pasquale Bruni, collezione Flora e Zefiro, oro bianco rosa e diamanti
Orecchini con Morganite della collezione Atelier Vento
Pasquale Bruni, orecchini con morganite della collezione Atelier Vento
Bracciali Amore 4 Chakra, Pasquale Bruni
Bracciali Amore 4 Chakra, Pasquale Bruni
Pasquale Bruni, orecchini in oro e calcedonio rosa
Pasquale Bruni, orecchini in oro e calcedonio rosa
Pasquale Bruni, pendente in oro e calcedonio rosa
Pasquale Bruni, pendente in oro e calcedonio rosa







Anche de Grisogono dice addio a Baselworld





Dopo 18 anni anche de Grisogono abbandona Baselworld: un brutto colpo per la fiera della orologeria e gioielleria ♦︎

Un altro brutto colpo per Baselworld. Questa volta non arriva da un gruppo di orologeria, come il colosso Swatch con marchi come Longines, Tissot, Omega, che ha deciso di disertare il prossimo appuntamento, seguito da Raymond Weil, Maurice Lacroix e Corum. Nonostante l’annuncio che Baselworld intende valorizzare l’area della gioielleria con uno spazio di primo piano, una grande realtà come de Grisogono ha annunciato il forfait.

La Maison di Ginevra, in compenso, organizzerà una sua esposizione di gioielleria e orologeria esclusiva, proprio nella città svizzera in cui ha sede. L’esposizione si svolgerà nella Royal Suite al Four Seasons Hotel di Ginevra dal 13 al 18 gennaio 2019. È un addio che fa venire i brividi al nuovo amministratore delegato di Baselworld, Michel Loris-Melikoff: de Grisogono, oltre a essere un grande brand dell’alta gioielleria, è stato un aficionado della grande fiera svizzera, in cui ha preso parte a 18 edizioni.

Ora, però, de Grisogono ha deciso di riorientare energie e investimenti, in particolare della propria rete wholesale in maniera più autonoma.

Il booth di de Grisogono a Baselworld
Il booth di de Grisogono a Baselworld

In un comunicato, la Maison fondata da Fawaz Gruosi annuncia che “ha scelto di mettere in atto questo cambiamento per adeguarsi all’evoluzione della rete di distribuzione e dei canali di comunicazione. In questo modo, come accade in altri settori (ad esempio nella Haute Couture), de Grisogono desidera reinventare il proprio approccio incorporando le nuove prospettive”.

Ecco il commento di Gianluca Maina, direttore marketing di de Grisogono:

“Baselworld ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita della nostra distribuzione negli ultimi 18 anni. Oggi stiamo lavorando per costruire il futuro della Maison insieme ai nostri partner commerciali strategici. Un’esposizione privata mette in evidenza questo percorso di cambiamento e ci permette di applicare un approccio innovativo a questo importante momento di scoperta delle novità. Presenteremo una serie di nuove collezioni dalla gioielleria agli orologi. Vi sarà una particolare attenzione per la gioielleria da indossare nel quotidiano. Siamo entusiasti all’idea di partire per questo nuovo viaggio de Grisogono”.




Buyer in attesa nello spazio di de Grisogono a Baselworld
Buyer in attesa nello spazio di de Grisogono a Baselworld
Il consueto booth di de Grisogono
Il consueto booth di de Grisogono
La sala stampa a Baselworld
La sala stampa a Baselworld
Anello di de Grisogono a Baselworld
Anello di de Grisogono a Baselworld
Una collana di alta gioielleria di de Grisogono
Una collana di alta gioielleria di de Grisogono
Fawaz Gruosi con Nina Agdal
Fawaz Gruosi con Nina Agdal
Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff







A Baselworld gli espositori torneranno ad aumentare?




Le prenotazioni per Baselworld sono in leggero aumento. La fiera offrirà molto più spazio alla gioielleria. Ci sarà una Jewellery Hall e… ♦︎

Segnali incoraggianti, per ora. Soprattutto per i molti gioielli incerti se partecipare alla prossima edizione di Baselworld. La più prestigiosa fiera dell’orologeria e della gioielleria, dopo la crisi degli scorsi anni, annuncia una seppur piccola inversione di tendenza. Non solo: inizia a spiegare in che cosa consiste il maggior spazio dedicato alla gioielleria.

In un comunicato Baselworld anticipa che nella prossima edizione ci sarà posto per una “show plaza” di nuova creazione. Si troverà nel cuore della Hall 1.2, dove saranno ospitati gioiellieri che prima erano nel padiglione 2. Tradotto: più gioielleria al centro della fiera, anche perché la defezione di un gruppo dell’orologeria come Swatch (e dei suoi 18 brand) si ha lasciato il segno.

Lo spazio a piano terra si chiamerà d’ora in avanti Jewellery Hall.

Sulla scala mobile del padiglione 1
Sulla scala mobile del padiglione 1

“Stiamo avvicinando i marchi ai principali eventi del padiglione 1, abbreviando il percorso per tutti i visitatori e assicurando una maggiore frequenza negli stand”, afferma il nuovo amministratore delegato di Baselworld, Michel Loris-Melikoff. Che annuncia anche un elemento importante: “Le prenotazioni sono leggermente al di sopra del livello dell’anno scorso, che è un segnale positivo e incoraggiante”. Insomma, il calo (dimezzamento) degli espositori sembra essere arrestato e, anzi, c’è il segnale di una inversione di tendenza. Tutto da verificare, ovviamente, ma potrebbe essere l’inizio di turn around.

Una passerella a 240 gradi ospiterà con tre live show ogni giorno.

Modella con i gioielli di Pasquale Bruni
Modella con i gioielli di Pasquale Bruni

Altre novità: sette gigantesche pareti a Led mostreranno immagini ravvicinate dei gioielli in mostra. L’area dell’evento sarà anche il luogo in cui si terrà la conferenza stampa di apertura. Le nuove funzionalità sono state presentate a diversi marchi di gioielli in occasione di un road show in Germania, Italia, Hong Kong e in altri Paesi. Baselworld assicura che la risposta è stata “davvero travolgente”.

“Ho incontrato rappresentanti di molti marchi che vorrebbero venire a Baselworld, alcuni per la prima volta, altri dopo qualche anno di assenza. Penso che un punto di svolta nella tendenza sia stato sicuramente raggiunto nell’area della gioielleria”, spiega il manager. “Più visibilità, maggiore frequenza dei visitatori e forme totalmente nuove di presentazione: quelli erano i nostri obiettivi per migliorare l’area di gioielleria a Baselworld 2019. Sono convinto che questi obiettivi saranno raggiunti con il nostro nuovo concetto”.





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld
Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld

Nel booth di de Grisogono a Baselworld
Nel booth di de Grisogono a Baselworld
Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld
Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld

Expertise di gioielli a Baselworld
Expertise di gioielli a Baselworld







Più gioielli a Baselworld dice il Ceo





Parla il nuovo Ceo di Baselworld, Michel Loris-Melikoff. Che annuncia novità anche per la gioielleria. Per esempio… ♦︎

L’ultimo allarme ha il nome di Gruppo Swatch. A luglio il Ceo del colosso svizzero dell’orologeria, Nick Hayek, ha annunciato che i 18 band che fanno parte del gruppo non parteciperanno a Baselworld 2019. Quello del gruppo Swatch è stato l’ultimo di una serie di addii. O, forse, di arrivederci. Fatto sta che, dopo aver dimezzato negli ultimi due anni gli espositori e dopo aver rivoluzionato il management, la Fiera di Basilea è attesa al varco. Molti sono i pessimisti. Ma non mancano anche quelli che considerano l’appuntamento di Baselworld come irrinunciabile. È interessante, quindi, ascoltare le parole del nuovo amministratore delegato, Michel Loris-Melikoff, che offre un’anteprima delle innovazioni promesse per il 2019. Per correttezza: l’intervista è frutto del lavoro dell’ufficio stampa di Baselworld. Insomma, non ci sono domande “cattive”. Nonostante questo, l’intervista offre uno sguardo sulle intenzioni di quella che rimane la più importante fiera per gioielli e orologi, perlomeno nell’area europea. E non mancano le novità.

Rafforzeremo l’area dei gioielli

Domanda. Lei è il nuovo come capo di Baselworld. Le idee per Baselworld 2019 sono altrettanto nuovi e fresche?

Risposta. Lo spero di sicuro! Il feedback che il mio team e io abbiamo ricevuto dall’industria sulle nostre idee per il prossimo anno è stato molto positivo e anche le prenotazioni si stanno sviluppando meglio rispetto allo scorso anno.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

D. Quali novità ci saranno a Baselworld 2019?

R. Ce ne saranno in abbondanza! Un obiettivo importante è rafforzare l’area dei gioielli. Ecco perché sarà posizionato in modo molto più centrale nella Hall 1.2, dove avrà anche un vero magnete per i visitatori: uno Show Plaza con una spettacolare passerella a 240°. Ci saranno tre spettacoli dal vivo al giorno in passerella, che possono essere utilizzati anche per eventi serali. The Loop offrirà diverse nuove opzioni di ristorazione direttamente nel padiglione 1.1. Anche gli orologiai indipendenti di Les Ateliers otteranno una nuova area, nella Hall 1.0 South. Stiamo anche sviluppando eventi per i rivenditori. E Baselworld aprirà per i giornalisti già un giorno prima della sua apertura ufficiale… L’obiettivo è rafforzare l’evento fieristico, il carattere comunicativo e di marketing. Baselworld deve essere un’esperienza unica, che ogni anno è sorprendente e diversa. Abbiamo ancora un po’ di tempo davanti a noi prima di Baselworld 2019, quindi verranno aggiunti anche altri concepts. Forniremo maggiori dettagli su di loro nelle prossime settimane e mesi.

D. Come vengono sviluppati questi concetti?

R. In stretto coordinamento con i nostri espositori. Tre o quattro incontri con i nostri clienti ogni giorno non sono insoliti al momento. Voglio che la gente mi conosca come persona e voglio conoscerli personalmente. Inoltre, ci sono commissioni ed eventi per gli espositori in Germania, Francia e Italia, dove presentiamo e discutiamo apertamente i nostri concetti, come colleghi e partner paritari. Ascoltiamo con molta attenzione per sapere esattamente che cosa desiderano gli espositori e i rivenditori, che cosa sarebbe buono, che cosa sentivano che mancasse e, naturalmente, abbiamo anche le nostre idee e vogliamo provare le cose. Ciò che è molto importante per me è che vogliamo progettare Baselworld non solo per l’industria mondiale dell’orologeria e della gioielleria, ma anche e soprattutto per l’industria. E qui intendo l’intero settore, non solo il settore del lusso.

Lo Show Plaza nella Hall 1.2, riservata alla gioielleria
Lo Show Plaza nella Hall 1.2, riservata alla gioielleria

D. Come risponde alla digitalizzazione dei mercati?

R. Il mercato di oggi ha bisogno di un Baselworld completamente diverso da quello di cui aveva bisogno dieci anni fa. Alcune aziende oggi sono quasi esclusivamente nel digitale. Il tema della digitalizzazione è di conseguenza in cima alla lista. Tra le altre cose, stiamo anche sviluppando una nuova strategia di comunicazione che funziona con formati innovativi come i chatbot digitali per fornire ai marchi una fase per tutto l’anno per i loro prodotti. Ma la digitalizzazione avverrà e dovrà realizzarsi e mostrarsi anche in molte altre aree. Anche qui stiamo sviluppando nuove idee.

D. Catering, pernottamenti, tasse di stand, prezzi di ammissione: questi sono stati a lungo un pomo della discordia per molti.

R. È vero. Le spese hanno superato la soglia del dolore per molte persone negli anni passati. Ecco perché intendiamo sederci a un tavolo con tutti i partecipanti e trovare una soluzione soddisfacente. Le nostre trattative con albergatori e ristoratori chiariscono che ciò avrà successo. Per quanto riguarda gli affitti degli stand, abbiamo già modificato le tariffe negli anni passati e continueremo a modificarli in modo selettivo nel 2019 per ridurre le spese per i nostri espositori. Analogamente ripenseremo ai prezzi di ammissione e li adegueremo al ribasso, se possibile.




The Loop: offrirà diverse nuove opzioni di ristorazione direttamente nel padiglione 1.1
The Loop: offrirà diverse nuove opzioni di ristorazione direttamente nel padiglione 1.1
Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018
Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018
Baselworld 2017
Baselworld 2017
Interno di Baselworld
Interno di Baselworld
Vetrina a Baselworld
Vetrina a Baselworld







Baselworld perde un pezzo

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Un nuovo punto interrogativo su Baselworld: se ne va René Kamm, Ceo di Mch Group ♦︎

Baselworld perde un altro pezzo. Dopo le dimissioni della managing director, Sylvie Ritter, è arrivato il momento dei saluti per l’amministratore delegato di Mch Group, René Kamm. Il Comité Mondial dell’organizzatore delle fiere di Basilea ha scelto un nuovo drastico cambiamento. Ulrich Vischer, presidente del Consiglio di amministrazione, assumerà la responsabilità della leadership operativa del gruppo in stretta collaborazione con i membri del comitato esecutivo durante il periodo di transizione fino alla nomina di un successore di René Kamm.

Non è una notizia da poco, perché René Kamm era al timone della fiera da quasi 20 anni. Lui e Sylvie Ritter hanno portato Baselworld a crescere fino a diventare il punto di riferimento mondiale per orologeria e gioielleria. Ma da tre anni Baselworld ha conosciuto un drastico ridimensionamento. Proprio a luglio Swatch Group, che comprende 17 marchi, tra cui Omega, ha annunciato la sua decisione di non partecipare al Baselworld 2019. Una notizia che ha gettato una nuova ombra su quella che sarà la prossima edizione di Baselworld.

Il Gruppo Mch si è impegnato in un processo di trasformazione, che dovrebbe essere portata avanti dal nuovo managing director, Michel Loris-Melikoff. Forfait come quello del gruppo Swatch, però, non saranno facilmente rimpiazzati. Federico Graglia




Il management: al centro, Sylvie Ritter, managing director di Baselworld e il ceo, René Kamm
L’ex management di Mch: al centro, Sylvie Ritter, ex managing director di Baselworld e il ceo uscente, René Kamm
Interno a Baselworld
Interno a Baselworld
L'area di Crivelli a Baselworld
L’area di Crivelli a Baselworld
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017
Sono stati 104.000 i buyer a Baselworld 2017
svarowsky baselworld
Lo stand Swarovski a Baselworld

baselworld 2014






Marco Bicego, colori di Jaipur





Marco Bicego allarga la collezione dedicata a Jaipur: collane e bracciali in oro e pietre multicolori ♦

Marco Bicego torna a Jaipur. O, meglio allarga i confini della città indiana capitale della gioielleria e delle gemme. La collezione del gioielliere veneto dedicata alla capitale del Rajasthan, infatti, si amplia con nuovi pezzi. Si tratta di un’aggiunta che non modifica lo stile: insomma, non una novità nella forma, ma l’arricchimento con nuove pietre preziose di una linea di gioielli già particolarmente assortita. Per esempio, un bracciale rigido, oppure gli anelli con pietre singole. La lavorazione del set di oro di bracciali e collane è interamente realizzata a mano. Le pietre sono diverse, tutte su colori soft, come ametista, citrino lemon, topazio o tormalina rosa. Prezzi indicativi: un bracciale a un solo filo costa circa 1000 euro, a due fili 1400 euro, un anello con ametista circa 350 euro. Giulia Netrese




Bracciale della collezione Jaipur
Bracciale della collezione Jaipur
Anello con ametista
Anello con ametista
Anello con citrino
Anello con citrino
Anello con topazio azzurro
Anello con topazio azzurro
Collana di Marco Bicego, collezione Jaipur
Collana di Marco Bicego, collezione Jaipur
Bracciale di Marco Bicego, collezione Jaipur
Bracciale di Marco Bicego, collezione Jaipur
Bracciale a cinque fili di Marco Bicego, collezione Jaipur
Bracciale a cinque fili di Marco Bicego, collezione Jaipur
Nuova collana con pietre multicolori
Nuova collana con pietre multicolori
Nuova collana con pietre multicolori a un filo
Nuova collana con pietre multicolori a un filo

Nuova collana con pietre multicolori a tre fili
Nuova collana con pietre multicolori a tre fili







Tamara Comolli: torno a VicenzaOro. E per Baselworld…





Tamara Comolli spiega a gioiellis.com le strategie per l’Italia, per VicenzaOro, per Baselworld e… ♦︎

Tamara Comolli lancia una nuova collezione. Tamara Comolli apre uno store a Forte dei Marmi. Tamara Comolli viene comprata (almeno in parte) dal fondo Naga di Hong Kong. Il brand tedesco con nome italiano è in un momento di grande attività. D’altra parte la sua mente creativa, Tamara Comolli, è sempre stata piuttosto effervescente. Ma, anche se ha tante novità, la designer ha anche punti fermi. Per esempio, «a settembre torno a VicenzaOro», anticipa a gioiellis.com. E su Baselworld…

Domanda. La partnership con Naga prelude a un’espansione sul mercato asiatico, dal momento che il fondo ha sede a Hong Kong?

Risposta. L’investimento del Gruppo Naga in Tamara Comolli è completamente in linea con il modus operandi dell’azienda. Il loro obiettivo è sostenere gli imprenditori creativi di famiglie e/o aziende guidate dai fondatori in un punto cruciale nel loro sviluppo ed espansione. Il fatto che Naga sia una holding con sede a Hong Kong non implica un focus commerciale in Asia. Damien Dernoncourt, francese e amministratore delegato del gruppo Naga, ha creato John Hardy, una società di gioielli con sede a Bali che ha avuto particolare successo negli Stati Uniti, ma che ha mantenuto il proprio hub a Hong Kong. Gli investimenti resi possibili dalla partnership si concentreranno principalmente sull’ulteriore rafforzamento di Tamara Comolli nei suoi mercati chiave, Europa e Stati Uniti. Questo è il secondo importante investimento per il Gruppo Naga: il primo è stato Talika, un marchio di cosmetici con sede a Parigi.

D. Quale percentuale del marchio Tamara Comolli è stata venduta?

R. Come concordato da entrambe le parti, i dettagli finanziari non sono divulgabili. Come presidente esecutiva e direttore creativo, mi resta una significativa minoranza.

D. La proposta di gioielli sarà estesa al top della gamma o alla categoria di gioielli «più accessibili»?

R. In questo momento rimarrà sicuramente l’ampia gamma di punti di prezzo che si rivolgono a tutti i segmenti del mercato della gioielleria. Definire noi stessi come «casual luxury» è collegato a un approccio progettuale che copre diversi punti di prezzo. La collezione principale va da 1.000 a 15.000 euro per pezzo.

D. La boutique di Forte dei Marmi è un esperimento o avete in programma altre aperture?

R. Forte dei Marmi è una scelta naturale per la strategia retail internazionale del marchio Tamara Comolli. È la nostra settima boutique e siamo convinti che sia un luogo perfetto per sostenere l’espansione. Siamo fiduciosi che questo non sia un esperimento, ma il passo giusto verso «la dolce vita».

D. Perché Forte dei Marmi e non Roma o Firenze (c’è acqua anche lì, elemento che lei predilige)?

R. Forte dei Marmi è stato selezionato per due motivi. In primo luogo, ha la clientela perfetta, sia in termini di residenti locali che nel profilo dei turisti stranieri. In secondo luogo, è l’ideale con la presenza al dettaglio preferita in «luoghi dello spirito» rilassanti e lussuose località balneari dal fascino inconfondibile e un’atmosfera «da villaggio». Il marchio o il simbolo del marchio è la goccia d’acqua. Ne consegue che il viaggio al dettaglio è iniziato dove il lusso rilassato è vissuto al suo meglio: sull’acqua, vicino a spiagge o laghi.

D. Lei pensa di partecipare di nuovo a Baselworld?

R. Stiamo aspettando informazioni sul nuovo concetto di Baselworld per il 2019 e sicuramente ne faremo parte. Inoltre, siamo appena tornati dal Couture di Las Vegas.

D. E a Vicenza Oro?

R. Sì, saremo presenti a settembre 2018.




Tamara Comolli
Tamara Comolli
Pendente in oro rosa e zaffiri
Tamara Comolli, pendente in oro rosa e zaffiri
Pendente Snowflakes
Pendente Snowflakes
Tamara Comolli
Tamara Comolli
Boutique di Tamara Comolli
Boutique di Tamara Comolli
Collezione India, orecchini in oro e snakewood. Prezzo: 1490 euro
Collezione India, orecchini in oro e snakewood. Prezzo: 1490 euro
Bracciale Mikado Flamenco, in 25 pezzi. Oro rosa e pietre colorate
Bracciale Mikado Flamenco, in 25 pezzi. Oro rosa e pietre colorate

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Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.







Baselworld cambia manager e pelle





Baselworld si rinnova: lascia Sylvie Ritter e arriva un nuovo numero uno, Michel Loris-Melikoff . Ecco le prime iniziative annunciate ♦︎

Terremoto in Svizzera, epicentro a Basilea. Una sola vittima, per fortuna, ma senza danni per la salute. Si tratta dell’ex managing director di Baselworld, Sylvie Ritter. La manager dopo 26 anni al vertice del Gruppo Mch, la società che organizza la fiera dedicata a gioielli e orologi, lascia il posto a Michel Loris-Melikoff, che fino a ieri ricopriva la carica di direttore di Mch Beaulieu Lausanne.

Ecco le dichiarazioni ufficiali: « 26 anni con il Gruppo Mch, 15 dei quali come managing director di Baselworld, è tempo per me di iniziare qualcosa di nuovo e affrontare nuove sfide», dice Sylvie Ritter, che ha ricevuto i ringraziamenti di rito da parte del Comité Consultatif di Baselworld. «Sylvie Ritter ha lasciato il segno su Baselworld per decenni ed è stata il contatto personale più importante per gli espositori», afferma François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri.

Michel Loris-Melikoff è, dunque, il nuovo numero uno operativo. Il manager è entrato a far parte del Gruppo Mch tre anni fa come direttore di Mch Beaulieu Lausann, società espositiva che fa parte del gruppo di Basilea dal 2010. Loris-Melikoff è un avvocato, ha 53 anni, e ha iniziato la sua carriera nel private banking, prima di entrare nell’industria degli eventi 20 anni fa. Dopo sei anni come presidente della Zurich Street Parade, ha assunto la gestione di un’agenzia di eventi che ha elaborato e implementato concetti per eventi nazionali e internazionali organizzati da associazioni sportive internazionali, enti pubblici e aziende private. In seguito è diventato amministratore delegato della St. Jakobshalle a Basilea, prima di entrare a far parte del gruppo Mch.





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Che cosa cambia per Baselworld?

«Ampliamo il team di Baselworld e sviluppiamo ulteriormente l’evento per continuare sulla strada del miglioramento della qualità e per affrontare le sfide del futuro», sono le prime parole di Michel Loris-Melikoff. «Vogliamo posizionare Baselworld come la principale piattaforma di marketing e comunicazione per il settore: stiamo affrontando questo compito con un gran numero di nuove idee e con preziosi input da parte di espositori, visitatori e media».

Ed ecco la prima novità: è in arrivo un’iniziativa soprattutto per il segmento dei gioielli. Nuovi concetti saranno elaborati anche per i settori dell’orologeria e delle pietre preziose. Saranno presentati a breve. Ulteriori innovazioni saranno introdotte nei settori della ristorazione, dell’ospitalità e degli eventi «in modo tale da soddisfare le esigenze di espositori e visitatori in misura ancora maggiore». Baselworld 2019 sarà aperta un’intera giornata per i rappresentanti dei media. Il giornale della fiera Baselworld Daily News tornerà in forma stampata e con un nuovo concept. Parallelamente, le offerte di informazione e comunicazione digitale lanciate nel 2018 saranno intensificate e integrate da nuovi servizi per espositori, visitatori e media.

Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Baselworld 2018
Baselworld 2018

Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld







L’era glaciale di Stenzhorn




L’era glaciale (Ice Zeit) vista da Stennzhorn e presentata a Baselworld, tra diamanti baguette, carré e taglio brillante. Ecco le nuove immagini ♦︎

In una Basilea piuttosto fredda Stenzhorn ha presentato una nuova linea di gioielli, Ice Zeit. L’era glaciale a cui si riferisce è definita da diamanti, uno dei classici della Maison tedesca. Tutta la collezione, che ha forse nella collana a tre fili discontinui Storm il suo pezzo più importante, è basata sul gioco di diamanti taglio brillante, baguette e carré. Le pietre sono messe in risalto anche grazie alla cornice invisibile con una tecnica appositamente sviluppata da Stenzhorn. Secondo l’azienda tedesca, con questo tipo di setting la collana diviene come una seconda pelle: è la tecnica è stata sviluppata da Stenzhorn e si chiama, appunto, 2nd Skin. La nuova collezione si compone di collane, anelli e bracciali, che ricordano appunto i cristalli di ghiaccio. I fratelli Stenzhorn hanno fondato Stenzhorn House of Jewellery nel 1979 a Boppard, un’antica città tedesca tra i fiumi Reno e Mosella. E ora l’azienda si prepara a festeggiare i suoi primi 40 anni. La nuova collezione di gioielli è, comunque, nello stile della Maison, che conta oggi su tre diversi siti produttivi. Per esempio, Muse, collezione lanciata lo scorso autunno, che vede sempre al centro i diamanti. Giulia Netrese




Orecchini in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Orecchini in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Orecchini in oro bianco e diamanti di Stenzhorn
Orecchini in oro bianco e diamanti di Stenzhorn
Collier Ice Zeit
Collier Ice Zeit
collana ice zeit
Collana in oro bianco, diamanti con pendente
Collana con pendente a forma ottagonale
Collana con pendente a forma ottagonale
Collana di diamanti con zaffiro taglio a pera
Collana di diamanti con zaffiro taglio a pera
Anelli in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Anelli in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Stenzhorn, anello in oro rosa e diamanti
Stenzhorn, anello in oro rosa e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Bracciale in oro bianco e diamanti della collezione Ice Zeit
Stenzhorn, orecchini in oro rosa e diamanti
Stenzhorn, orecchini in oro rosa e diamanti







Gioielli da collezione a GemGenève




A Ginevra (10-13 maggio) un nuovo appuntamento con gioielli da collezione e gemme selezionate: GemGenève ♦︎

Finora gli appuntamenti clou per l’alta gioielleria sono stati pochi: Baselworld, innanzitutto, una storia sé, ora ridimensionata. Poi, in modi e situazioni diverse, VicenzaOro, Jck e Couture a Las Vegas, a cui si è aggiunta la Fiera di Hong Kong e, da ultimo, Dubai. Oltre questi eventi c’era, poi, il Sihh, Salon International de la Haute Horlogerie Genève, centrato però soprattutto sul mercato dei segnatempo di altissima gamma. Ora il mondo delle fiere di gioielleria e gemme ha un rivale in più: GemGenève. A promuovere l’evento sono gioiellieri e commercianti di Ginevra, con oltre 70 anni di esperienza: Thomas Faerber, proprietario di quarta generazione della Faerber Collection, e Ronny Totah, comproprietario di Horovitz e Totah. L’iniziativa segna anche un marcato distacco da Baselworld, considerata poco attraente per la gioielleria antiquaria o da collezione.

Pendente di Nadia Morgenthaler
Pendente di Nadia Morgenthaler

L’appuntamento

La città che è la capitale dell’orologeria è anche sede di raffinati commercianti di gemme di e di gioielli d’epoca. La Svizzera stessa sembra simboleggiare questo mix di discrezione e lusso, di eleganza, ma anche di affari. GemGenève è considerato dagli organizzatori un nuovo genere di fiera, «un nuovo approccio volto a rivelare il vero spirito del mondo della gioielleria, mettendo in mostra la sua esperienza e eccellenza». GemGenève sarà uno spettacolo intimo, elegante, contemporaneo e user-friendly con un centinaio di espositori di alto livello. La fiera si tiene dal 10 al 13 maggio al Palaexpo di Ginevra. Un’occasione per chi ama pietre preziose, diamanti e perle, gioielli antichi, ma anche gioielli contemporanei di design.

Attenti alla data: non è un caso che i giorni coincidano con le principali aste di gioielli e orologi a Ginevra, che attirano i migliori acquirenti del mondo, quelle dei Magnificent Jewels di Christie’s e Sotheby’s. E, sempre non a caso, Christie’s ha guardato benevolmente all’iniziativa, con una partecipazione non secondaria e uno stand. Qualche nome tra i cento partecipanti: Nadia Morgenthaler, Fabio Salini, Kothari, David & Sohn, Gorgoglione. Monica Battistoni




Croce con diamanti e zaffiri di Gorgoglione
Croce con diamanti e zaffiri di Gorgoglione
Collana in oro e diamanti firmata René Boivin
Collana in oro e diamanti firmata René Boivin
Orecchini in oro di Phillips
Orecchini in oro di Phillips
Pendente con perla e diamanti di Gorgoglione
Pendente con perla e diamanti di Gorgoglione
Anello con grande diamante fancy intense yellow
Anello con grande diamante fancy intense yellow
Orecchini a forma di anemoni
Orecchini a forma di anemoni
Nadia Morgenthaler, anello com spinello, perla e diamanti
Nadia Morgenthaler, anello com spinello, perla e diamanti






L’arte di Graff si ispira all’arte





Una serie di pezzi unici firmati Graff e ispirati alle opere di un famoso artista americano,Cy Twombly. È davvero gioielleria con diamanti da collezione ♦︎

La gioielleria, quella di alto livello, è un’arte. E se questa arte si ispira all’arte, quella che si trova nei musei? È iper arte, arte al cubo, meta arte: chiamatela come volete. Ma è quello che ha presentato Graff a Baselworld 2018. E cioè diamanti (la specialità del gioielliere londinese) e zaffiri che si compongono per formare gioielli ispirati alle opere di un artista considerato come Andy Warhol, Basquiat o Pablo Picasso: Cy Twombly. È un artista americano scomparso nel 2011 che propone opere che, secondo alcuni, ricordano gli scarabocchi su un foglio di carta. Ma che, comunque si consideri la produzione artistica di Twombly, tradotti in gioielli sono perfetti: un equilibrio tra estrosa innovazione e lusso classico, con orecchini che terminano con due pregevoli diamanti taglio a pera. L’artista è anche tra i preferiti di Laurence Graff, che ha collezionato anche diverse opere di Twombly, accanto ad altri maestri di arte contemporanea. Non è stato facile, però, tradurre lo spirito artistico alla base di un quadro in gioielli. Solo una Maison con una lunga tradizione e capacità artigianali al di sopra della media poteva riuscirci. Curiosamente, però, la collezione non ha un nome preciso: è ispirata all’arte e basta. Ed è composta da pezzi unici: proprio come il quadro di un pittore. Rudy Serra




Graff, anello con diamanti
Graff, anello con diamanti
Collana con diamanti e zaffiri, con zaffiro taglio cuscino di 21.61
Collana con diamanti e zaffiri, con zaffiro taglio cuscino di 21.61
Collana con diamanti ispirata all'opera di Cy Twombly
Collana con diamanti ispirata all’opera di Cy Twombly
Gouache di orecchini con diamanti e rubini
Gouache di orecchini con diamanti e rubini
Graff, orecchini di diamanti ispirati a Cy Twombly
Graff, orecchini di diamanti ispirati a Cy Twombly
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri
Cy Twombly, Bacchus
Cy Twombly, Bacchus






Il mondo a colori di Picchiotti

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Le sfumature di pietre uniche nella collezione Essentially Colour di Picchiotti ♦︎

La luce è essenzialmente colore. E il colore forma il mondo attraverso i nostri occhi. Quindi, in sequenza logica, il mondo è colore. Ed è un mondo di sfumature quelle riunite in Essentially Colour, una rapsodia di pregevoli gioielli firmati dalla eccellente Maison Picchiotti, tradizione di Valenza e design internazionale, conditi dalla perfetta cortesia piemontese. La nuova collezione Essentially Colour introduce si basa su una decina di modelli classici, ma allo stesso tempo rinnovati dalla raffinata scelta delle pietre, scelte per la loro unicità. Come in un quadro, anche nei gioielli le sfumature sono tutto.

Anelli e pendenti sono realizzati con diamanti accanto a una rara ametista rara (non trattata), tormalina verde e peridoto, così come tanzanite e Paraiba con taglio a cuscino o a pera. La combinazione tra i colori speciali delle pietre e l’accostamento nel design dei gioielli fanno di Essentially Colour una collezione molto particolare.

«Lavorare con pietre preziose colorate è una questione di amore, passione e dedizione per me», è il commento di Giuseppe Picchiotti, fondatore del marchio. «Passare una vita alla ricerca dei più grande tesori della natura mi soddisfa profondamente». Giulia Netrese




Pear-shape paraiba (3.34 ct) and diamond (5.64 ct) pendant set in white gold
Pear-shape paraiba (3.34 ct) and diamond (5.64 ct) pendant set in white gold
Octagonal tanzanite (13.90 ct) and diamond (5.42 ct) pendant set in white gold
Octagonal tanzanite (13.90 ct) and diamond (5.42 ct) pendant set in white gold
Cushion tanzanite (17.84 ct) and diamond (17.79 ct) pendant set in white gold
Cushion tanzanite (17.84 ct) and diamond (17.79 ct) pendant set in white gold
Cushion peridot (7.91 ct) and diamond (2.24 ct) ring set in white and rose gold
Cushion peridot (7.91 ct) and diamond (2.24 ct) ring set in white and rose gold
Cushion paraiba tourmaline (3.22 ct) and diamond (3.88 ct) ring set in white gold
Cushion paraiba tourmaline (3.22 ct) and diamond (3.88 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (13.22 ct) sapphire (1.73 ct) and diamond (4.27 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (13.22 ct) sapphire (1.73 ct) and diamond (4.27 ct) ring set in white gold
Octagonal tanzanite (17.38 ct) tsavorite (1.36 ct) and diamond (4.99 ct) ring set in white gold
Octagonal tanzanite (17.38 ct) tsavorite (1.36 ct) and diamond (4.99 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (8.52 ct) amethyst (1.56 ct) and diamond (3.35 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (8.52 ct) amethyst (1.56 ct) and diamond (3.35 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (8.38 ct) peridots (1.99 ct) and diamond (3.32 ct) ring set in white gold
Cushion green tourmaline (8.38 ct) peridots (1.99 ct) and diamond (3.32 ct) ring set in white gold

Octagonal peridot (17.08 ct) and diamond (2.80 ct) ring set in white gold
Octagonal peridot (17.08 ct) and diamond (2.80 ct) ring set in white gold







Jacob & co, grandezza in rosa

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Un paio di eccezionali orecchini con morganite per oltre 100 carati di Jacob & co ♦︎

La morganite è una pietra che simboleggia l’«amore divino». Inoltre, è una pietra che secondo i cuori romantici promuovere gli affetti e gli spasimi del cuore. Meno romanticamente, invece, la pietra è una varietà del berillo, e ha un colore rosa delicato, più o meno intenso. Il nome morganite, in ogni caso, non si riferisce alla fata Morgana, ma è stato conferito dal mineralogista statunitense George Frederick Kunz in onore del banchiere americano attivo a cavallo del Novecento John Pierpont Morgan, collezionista di pietre (e fondatore di una delle più grandi banche ancora in attività, la JP Morgan).

Ed ecco un eccezionale impiego di questa pietra così raffinata: orecchini con oltre 100 carati di morganite. Sono stati presentati a Baselworld da Jacob & Co, Maison di New York che presenta spesso dei pezzi di gioielleria particolarmente preziosi. Gli orecchini presentano un totale di quattro pietre di morganite. La più grande pesa 93,88 carati, mentre quella leggermente più piccola ha un peso di 6,35 carati. Non solo: 98 diamanti a forma di pera, del peso totale di 8,61 carati, ornano gli orecchini, che sono ulteriormente accentati con oltre 360 diamanti bianchi a pavé. Quasi inutile aggiungere che gli orecchini di Jacob & co sono pezzi unici. Giulia Netrese




Orecchini con morganite e diamanti
Orecchini con morganite e diamanti
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Modella con choker di diamanti di Jacob & co
Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018
Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018

Modella con collana in oro e diamanti di Jacob & co
Modella con collana in oro e diamanti di Jacob & co







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