Un libro fotografa la impetuosa creatività della designer svizzera Suzanne Syz, gioielli che si ispirano dall’arte pop alle fiabe ♦
Una leggenda che ha attraversato e continua ad attraversare in modo trasversale la gioielleria e l’arte. Nata a Zurigo, cresciuta a Parigi, trasferita a New York dove ha incontrato Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Julian Schnabel, Francesco Clemente, e Jeff Koons. La designer di gioielli Suzanne Syz non poteva che sintetizzare nel suo lavoro, o forse dovremmo dire nella sua opera, i due modi e mondi di intendere la creatività. I suoi gioielli, infatti, fanno vivere entrambe le anime: la pop art assieme all’alta gioielleria. In breve ha conquistato una fama internazionale che da allora l’accompagna. Tornata in Svizzera, a Ginevra, continua a strapazzare le convenzioni con le sue idee innovative. Ora un libro riunisce in una serie di immagini la sua opera e racconta la sua storia (Suzanne Syz: Art Jewels, Assouline, 150 dollari). Come è facile immaginare, la creatività di Suzanne Syz non si può ridurre a una sorta di specchio del lavoro di pittori o scultori. Lei segue la sua vena con e si ispira alla natura, alle fiabe, a quelle che vede nei suoi lunghi viaggi. I pezzi unici che sono ricercati da i veri appassionati (e quelli che possono permetterselo) sono classificati come Pop, Naturally e Contemporary. Il libro è organizzato in ordine alfabetico e svela alcuni aspetti poco noti della tecnica utilizzata dalla designer grazie a una lunga intervista del critico d’arte Nicolas Trembley. Da sfogliare. Federico Graglia
L’alta gioielleria vola con Charisma Gems” (Modifica)”>