Lo chevalier Acqua preziosa di Stefan Hafner è stato selezionato al Couture Awards di Las Vegas, una sorta di Oscar della gioielleria, in una versione speciale: più lunga di quattro gocce per fila. L’anello sembra semplice, ma in realtà ha una struttura complessa. Come per la maggior parte dei gioielli del marchio di Valenza, la lavorazione parte dalla selezione delle pietre. In questo caso, racconta il designer, ci sono voluti tre giorni per trovare prima di tutto le giuste tonalità in quattro gradazioni di blu, dal più intenso al più tenue, fino al bianco. «Sembra banale, ma oltre alla sfumatura e alla qualità della materia, ossia dello zaffiro, bisogna prevedere una riproducibilità del pezzo, cioè poter garantire la stessa coloratura anche nelle produzioni successive», precisa Cosentino. Una regola che vale anche per gli altri pezzi unici: nel caso la cliente perdesse una pietra, ogni gioielliere che si rispetti deve poter garantire la sostituzione.
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