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Christie’s vende la spilla imperiale

Grande, eccezionale, strepitosa: sono tanti gli aggettivi che si possono utilizzare per annunciare l’asta di Christie’s che si terrà il 13 maggio a Ginevra. I Magnificent Jewels si presentano come una vendita straordinaria (ecco un altro aggettivo, non riesco a farne a meno). Il pezzo più inusuale è lo storico Devant-de-Corsage di Maria Cristina d’Austria, regalo di nozze alla moglie del re Alfonso XII di Spagna nel novembre 1879. Come riporta Wikipedia (citiamo dall’enciclopedia online) «Maria Cristina d’Austria (Maria Christina Désirée Henriette Felicitas Rainiera; Brno, 21 luglio 1858–Madrid, 6 febbraio 1929) fu principessa imperiale, arciduchessa d’Austria, principessa reale d’Ungheria e Boemia e regina consorte di Spagna. Fu reggente di Spagna per il figlio neonato Alfonso XIII di Spagna fino alla maggiore età di quest’ultimo (1885-1902)». Insomma, un personaggio di primo piano. La ampia spilla ha un disegno elaborato composto da decine di diamanti con taglio diverso: tondo, quadrato, a cuscino. Un pezzo davvero eccezionale. Tra i gioielli legati a celebrity, si possono citare anche gli orecchini con rubini e diamanti firmati Van Cleef & Arpels appartenuti a Jacqueline Kennedy Onassis: sono stimati 250-350mila dollari.

Più in generale, l’asta presenterà, oltre 351 gioielli e pietre, tra cui importanti diamanti incolori e colorati. Come un diamante classificato come D Flawless con taglio a forma di pera di 55,52 carati (stima: 8,5-10,5 milioni dollari), un diamante rosa Fancy Vivid di 5.18 carati con taglio rettangolare (stima: 9,5-12,5 milioni dollari) e un anello di diamanti Flawless taglio Ashoka di 21,75 carati classificato come D (stima: 2,8-3,5 milioni dollari). Tra le gemme c’è anche The Pride of Burma, un anello con rubino birmano e diamanti. Il rubino è tagliato a forma di cuscino, ha 6,25 carati (stima: 1,8-2,5 milioni dollari). Tra i gioielli, Royal Emeralds of India: un paio di antichi braccialetti indiani con smeraldi (stima: 1,5-2 milioni dollari), e uno zaffiro del Kashmir con taglio a forma di cuscino di 35,09 carati (stima: 3-4,2 milioni di dollari). Obiettivo di Christie’s è arrivare complessivamente a 80 milioni di dollari. Federico Graglia

Il Devant de Corsage, maxi spilla appartenuta a Maria Cristina d'Austria, consorte di Alfonso XII
Il Devant de Corsage, maxi spilla appartenuta a Maria Cristina d’Austria, consorte di Alfonso XII
Maria Cristina d'Austria
Maria Cristina d’Austria
Collana di grandi perle naturali. Stima: 2,5-3,5 milioni di dollari
Collana di grandi perle naturali. Stima: 2,5-3,5 milioni di dollari
Antichi bracciali indiani con smeraldi. Stima: 1,5-2 milioni di dollari
Antichi bracciali indiani con smeraldi. Stima: 1,5-2 milioni di dollari
Orecchini di perle naturali e diamanti
Orecchini di perle naturali e diamanti
Spilla di Jar a forma di tulipano aperto, con tormalina e diamanti. Stima 140-170mila euro
Spilla di Jar a forma di tulipano aperto, con tormalina e diamanti. Stima 140-170mila euro
Zaffiro blu del Kashmir con taglio a cuscino da 35 carati. Stima: 3-4,2 milioni di dollari
Zaffiro blu del Kashmir con taglio a cuscino da 35 carati. Stima: 3-4,2 milioni di dollari
Collana di diamanti Holly Wreath firmata Harry Winston, del 1962. Stima: 1,5-2 milioni di dollari
Collana di diamanti Holly Wreath firmata Harry Winston, del 1962. Stima: 1,5-2 milioni di dollari
Orecchini di Van Cleef & Arpels con diamanti tagliati a pera. Stima: 1-1,5 milioni di dollari
Orecchini di Van Cleef & Arpels con diamanti tagliati a pera. Stima: 1-1,5 milioni di dollari
Diamante con taglio a pera da 55,52 carati in asta il 13 maggio
Diamante con taglio a pera da 55,52 carati in asta il 13 maggio
Diamante rettangolare Fancy Vivid Pink. Stima: 9,5-12,5 milioni di dollari
Diamante rettangolare Fancy Vivid Pink. Stima: 9,5-12,5 milioni di dollari
Anello con smeraldo a taglio Sugar Loaf (il nome deriva da monti degli Usa). Stima 500-700mila dollari
Anello con smeraldo a taglio cabochon Sugar Loaf, in italiano definito Pan di Zucchero. Stima 500-700mila dollari
Anello con diamanti e rubino The Pride of Burma. Stima: 1,8-2,5 miioni di dollari
Anello con diamanti e rubino The Pride of Burma. Stima: 1,8-2,5 miioni di dollari

I bijoux 3D gratis con L’Oréal

Chi l’avrebbe mai detto che i gioielli prodotti con printer 3D di .bijouets si sarebbero alleati al gigante dei cosmetici, L’Oréal? Tra l’8 e il 16 aprile, per ogni 25 euro di acquisto sui prodotti L’Oréal Paris realizzato nel flagship store di Milano, le clienti riceveranno in omaggio un bijou delle collezioni di gioielli in stampa 3D di .bijouets, più uno sconto del 30% da utilizzare nell’e-shop del brand (http://bijouets-italia.com/shop/it). Una promozione che è davvero innovativa: possiamo dire che il marketing ha fatto davvero un buon lavoro. Stile, make-up e bijoux sono una buona combinazione. Per gli esperti di economia aziendale si può sintetizzare con una strategia win-win, cioè dove si vince sempre. Inoltre, il 16 aprile, durante la Milano Design Week, è programmato un appuntamento dedicato all’evento: The first make-up and jewels’ rendez-vous: L’Oréal makeup designer/Paris hosts .bijouets. Titolo un po’ lungo, ma l’argomento è centrato. La santa alleanza tra monili e cosmetica si tiene nel flagship store di Galleria Passerella 2, Milano. Per l’occasione la boutique ospita, dall’aperitivo delle 19.00 fino alle 22.00, uno spettacolo di colori e forme basato sull’abbinamento tra le nuance del make up L’Oréal Paris e i nuovi gioielli firmati .bijouets. Giulia Netrese 

Collana .bijouets e make-up L'Oréal
Collana .bijouets e make-up L’Oréal
Collana e bracciale .bijouets
Collana e bracciale .bijouets
Bracciali e orecchini di .bijouets
Bracciali e orecchini di .bijouets
Abbinata tra cosmetici e bijoux
Abbinata tra cosmetici e bijoux
Bracciali di .bijouets
Bracciali di .bijouets
Bracciale  di .bijouets e L'Oréal
Bracciale di .bijouets e L’Oréal

Legno e gioielli al Fuorisalone

Se seguite il design e avete in programma di fare un giro al Fuorisalone (14-19 aprile) per la Milano Design Week, prendete nota di Shadows Wood&Jewellery. È un evento organizzato in via Tortona 26 (orario: 10-19) che vede abbinati oreficeria e design, con i gioielli creati da sette artigiani orafi. L’aspetto nuovo riguarda il matrimonio con il design, a partire dall’illuminazione a led, con gioco di ombre e luci, per esaltare il disegno dei singoli pezzi. Gli orafi: Mikky Eger punta su argento e pietre ricercate, oro e gemme preziose per Luigisalagioielli, metalli preziosi e gemme anche per Il Laboratorio Orafo Cazzaniga Nobili, mentre le emozioni è il materiale che guida Antonella Ferrara, e il movimento quello di Alessandro Averla. Infine, passioni e sogni con i gioielli di Maria Luisa Palazzo, e forme morbide per quelli di Daniela Repetto. Ma che c’entra il legno, che compone il titolo dell’evento? Semplice: l’allestimento di Plano punta su strutture in lastra di legno naturale rifinite artigianalmente, con l’aggiunta di elementi in vetro e luce. Lavinia Andorno

Orecchini di Antonella Ferrara
Orecchini di Antonella Ferrara
Creazione di Alessandro Averla
Creazione di Alessandro Averla
Anello di Daniela Repetto
Anello di Daniela Repetto
Laboratorio Orafo Cazzaniga, Alessandra Nobili
Laboratorio Orafo Cazzaniga, Alessandra Nobili
Il legno di Plano
Il legno di Plano
Le Iperboli di Luisasalagioielli
Le Iperboli di Luisasalagioielli
Anello di Maria Luisa Palazzo
Anello di Maria Luisa Palazzo
Anello di Mikky Eger
Anello di Mikky Eger

 

Tutto esaurito per Lauren

Lauren Bacall, la grande attrice di Hollywood scomparsa nell’agosto del 2014, non è stata dimenticata. E i suoi gioielli divisi in 740 lotti, all’asta da Bonhams, a New York, sono stati tutti venduti. A partire dalla catena in oro giallo 14 carati che le aveva regalato Ron Field, regista del musical Applause, andato in scena a Brodway per 896 volte. Con la vendita la casa d’aste ha totalizzato 5 milioni di dollari. Tra i gioielli presenti in vendita c’era un anello in oro 18 carati, diamanti, ametista, e turchese disegnato da Jean Schlumberger e venduto per 52.500 dollari, un bracciale in oro giallo 18 carati ropework, sempre dello stesso designer e venduto per 50 mila dollari. La catena in oro giallo di Tiffany è stata acquistata per 52.500 dollari, più di cinque volte la sua stima. La collana ha ciondoli a forma di cuore e una dedica: «Per la mia bella stella, dal suo orgoglioso regista, Ron». Federico Graglia

Anello disegnato da Jean-Schlumberger, appartenuto a Lauren Bacall
Anello disegnato da Jean-Schlumberger, appartenuto a Lauren Bacall
Orecchini a clip firmati Jean-Schlumberger e appartenuti a Lauren Bacall
Orecchini a clip firmati Jean-Schlumberger e appartenuti a Lauren Bacall
Bracciale in oro 18 carati e smalto
Bracciale in oro 18 carati e smalto
Collana formata Tiffany e appartenuta a Lauren Bacall
Collana formata Tiffany e appartenuta a Lauren Bacall
Lauren Bacall
Lauren Bacall

Da vedere: i Gioielli del Mare a Vicenza

Una Pasqua senza gioielli non è una Pasqua: per chi è in viaggio, in gita o vuole dare un’occhiata a qualcosa che brilla, ecco la Mostra dedicata a coralli, cammei e perle, organizzata da Assocoral in collaborazione con Fiera di Vicenza e curata da Cristina Del Mare. L’aspetto curioso è che l’esposizione si intitola come il nome della sua curatrice: Gioielli del Mare. Coralli, Cammei, Perle tra Memoria e Modernità. Se andate (avete tempo fino alla fine di giugno) trovate nelle sale oltre cento gioielli che hanno come filo conduttore i flutti marini. Ci sono parure, collane, bracciali, spille e cammei, ricavati dai rari materiali trovati tra le onde e trasformati in gioielli dalle aziende orafe di Torre del Greco, alcune di centenaria fondazione nella lavorazione del corallo, dei cammei e delle perle.

La mostra è ospitata in una sala al piano terra del Museo del Gioiello, che ha aperto i battenti lo scorso dicembre (https://gioiellis.com/anteprima-ecco-il-museo-del-gioiello): 410 metri quadrati dislocati su due piani all’interno della Basilica Palladiana. Il Museo, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, è un progetto di Fiera di Vicenza, realizzato in partnership con il Comune e abbraccia l’intera area dell’oreficeria e della gioielleria. Giulia Netrese

Museo del Gioiello
Vicenza, Piazza dei Signori
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18;
sabato, domenica e giorni festivi dalle 9 alle 19
Biglietto intero: 6 euro, ridotto 4 euro.
www.museodelgioiello.it 

Camei napoletani
Camei napoletani
Corallo lavorato a Torre del Greco
Corallo lavorato a Torre del Greco
Mostra Gioielli del Mare a Vicenza
Mostra Gioielli del Mare a Vicenza

Le Geografie di Francesca Mo

Al Poldi Pezzoli con Francesca Mo. La designer milanese (è anche architetto) torna in occasione del Fuorisalone di Milano allo storico museo di via Manzoni. L’occasione è la mostra Geografie. Tra Arte e Design (1 aprile al 4 maggio). L’esposizione è dedicata alla rappresentazione geografica, la cartografia e la visualizzazione grafica del pianeta, delle mappe e dei mappamondi. In questo contesto sono ospitati anche i gioielli di Francesca Mo, in particolare quelli della collezione Landscapes. Insomma, orizzonti preziosi, come un pendente in argento e un anello in bronzo, che rappresentano una cartolina dall’alto del nostro pianeta. Oppure il pendente  Lago Nero, realizzato con sabbie di Minorca e dell’Elba o l’anello Costa Marina, in sabbia e acrilico. Altri gioielli della designer si trovano nel negozio Antichità Sacco (via Santa Marta 21, Milano) all’interno del distretto ufficiale del Fuorisalone 5Vie. In questo caso è stata selezionata una panoramica delle collezioni, tra cui Bamboo, Vetri di mare, Stones e Baby Art. G.N.

Geografie. Tra Arte e Design
1 aprile al 4 maggio
via Manzoni 12, Milano
orari: 10-18, chiuso il martedì
info: ferraris@museopoldipezzoli.it
Biglietto intero 10 euro
Biglietto ridotto 8 euro

Orecchini Clessidre, Francesca Mo
Orecchini Clessidre, Francesca Mo
Anello Costa Marina
Anello Costa Marina
Pendente Lago Negro
Pendente Lago Negro

Effetto Russia su Baselworld

Com’è andata Baselworld 2015? È il momento dei bilanci. In aiuto, per trarre conclusioni sullo stato di salute del mondo di orologi e gioielli, ci sono i numeri forniti da Mch, la società che organizza la più importante fiera del mondo dedicata ai preziosi. Risultato: la settimana di fiera (19-26 marzo) ha portato a Basilea un sacco di giornalisti (4.300, +7,5%) ma un po’ meno acquirenti (-3%). Insomma, tanta copertura mediatica, anche grazie all’ottima organizzazione della Fiera, ma anche la fotografia di quella che è l’economia mondiale, con Paesi come la Russia che sono spariti o quasi dalla circolazione, a causa delle tensioni internazionali. In fondo, però, il calo del 3% è tutto sommato contenuto. Gli espositori sono stati 1.500, e circa 150mila i visitatori (tenendo conto anche di agenti, espositori e addetti ai lavori) da un centinaio di diversi Paesi. «Sono convinto che questo sarà un anno positivo per l’industria, poiché tutti gli operatori hanno continuato a innovare: non solo creando nuovi prodotti, ma anche intensificando la comunicazione con i media e gli acquirenti», è il commento di François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri. Da registrare anche altri commenti positivi: secondo Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente di Chopard, «Baselworld rimane l’evento principe dell’anno, in quanto ci permette di incontrare i nostri  principali clienti, venuti dai quattro angoli del mondo, e lavorare insieme a loro. I nostri  appuntamenti con la stampa sono altrettanto importanti e continuano ad aumentare ogni anno». E per Thierry Stern, presidente di Patek Philippe, a Baselworld «è possibile concentrare le riunioni con tutti i nostri partner e l’intera rete mondiale. E l’edizione di quest’anno è stata eccellente, sia in termini di cifre che dell’interesse dimostrato dai commercianti e dalla stampa nei confronti dei nostri prodotti». Arrivederci a Baselworld 2016. Federico Graglia

Baselworld 2015
Baselworld 2015
Lo spiazzo tra i due principali padiglioni di Baselworld
Lo spiazzo tra i due principali padiglioni di Baselworld
Una vetrina del grande stand Swarovski a Baselworld
Una vetrina del grande stand Swarovski a Baselworld
Tra gli stand di Baselworld 2015
Tra gli stand di Baselworld 2015
Giornalisti al lavoro a Baselworld
Giornalisti al lavoro a Baselworld

Ciao Gianmaria

Ciao Gianmaria. Proprio mentre la Reggia di Venaria sta celebrando, con una grande mostra (https://gioiellis.com/buccellati-a-venaria) la sua opera, Gianmaria Buccellati è morto. Aveva 86 anni ed era malato da tempo ma, anche se in cattive condizioni di salute, aveva saputo mantenere l’interesse per il mondo orafo italiano, tanto che negli ultimi anni aveva anche partecipato come nume tutelare agli awards della gioielleria organizzati da VicenzaOro.

Buccellati era l’ultimo di una dinastia di orafi. Una storia iniziata ai primi del Novecento,  con il padre Mario, che nel 1919 aveva aperto la sua prima boutique di alta gioielleria a Milano. Il gioielliere aveva tra i suoi clienti anche Gabriele d’Annunzio, che lo aveva definito il «principe degli orafi». Gianmaria, nato nel 1924, ha proseguito l’esperienza del padre. Nel primo dopoguerra, dopo i negozi di Milano, Roma e Firenze, Buccellati ha portato i suoi gioielli anche a New York e Palm Beach. Nel 1956 l’azienda è passata agli eredi che nel 1971, hanno deciso di dividersi. Gianmaria aveva proseguito aprendo boutique a  Parigi in place Vendome, a Londra, Mosca, Tokyo e in altre città del Giappone, a Hong Kong, Beverly Hills, Sydney. Il divorzio tra i fratelli è terminato nel 2011, con la riunione dei  marchi di famiglia, quasi l’atto finale della lunga storia di Gianmaria Buccellati. Matilde de Bounvilles

Gianmaria Buccellati con il figlio Andrea
Gianmaria Buccellati con il figlio Andrea
Braccialetto firmato Buccellati
Braccialetto firmato Buccellati
Buccellati, prezioso con ametiste
Buccellati, prezioso con ametiste

Il giardino di Kris Ruhs

I gioielli di Kris Ruhs alla Galleria Sozzani di Milano. L’artista americano, allo stesso tempo pittore, scultore, designer e ispiratore del concept store 10 Corso Como, tra le sue attività ha infatti disegnato anche gioielli, pezzi unici che sono piccole sculture. Nato a New York, Kris si è trasferito a Milano, dove ora ha il suo laboratorio di viale Umbria, un ex deposito di mobili e uno spazio che ospitava una serigrafia. Ora la Galleria dedica a Kris Ruhs una esposizione personale, Hanging Garden 2015. L’inaugurazione è prevista sabato 11 aprile dalle 15.00 alle 20.00. La mostra sarà aperta al pubblico dal 12 al 26 aprile 2015 tutti i giorni, 10.30–19.30, mercoledì, giovedì 10.30–21.00. Aperture straordinarie da lunedì 13 a domenica 19 aprile 2015 tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 21.00. F.G.ruhs-garden

Kris Ruhs, bracciale in argento realizzato a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.600 euro
Kris Ruhs, bracciale in argento realizzato a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.600 euro
Kris Ruhs, orecchini  in argento realizzati a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.200 euro
Kris Ruhs, orecchini in argento realizzati a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.200 euro
Kris Ruhs, orecchini  in argento realizzati a mano in cinque esemplari. Prezzo: 2.200 euro
Kris Ruhs, orecchini in argento realizzati a mano in cinque esemplari. Prezzo: 2.200 euro
Kris Ruhs, collana  in argento realizzata a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.500 euro
Kris Ruhs, collana in argento realizzata a mano in cinque esemplari. Prezzo: 3.500 euro
Kris Ruhs, collana  in argento realizzata a mano in cinque esemplari. Prezzo: 6.000 euro
Kris Ruhs, collana in argento realizzata a mano in cinque esemplari. Prezzo: 6.000 euro
A destra, Kris Ruhs
A destra, Kris Ruhs

Cielo premiato a Bucarest

A Bucarest la gioielleria italiana guadagna un podio: Sergio Cielo, fondatore e presidente di Cielo Venezia 1270, è stato premiato con il Romanian Fashion Award, riconoscimento assegnato ogni anno al gioielliere più creativo. Cielo Venezia 1270 è presente sul mercato rumeno con sette gioiellerie a insegna, di cui cinque nella capitale, Bucarest, nei migliori mall. All’azienda veneta fanno capo i marchi Miluna, Nimei, Kiara e Yukiko: tutti progettati, creati e prodotti interamente in Italia. F.G.Sergio-Cielo

Miluna, collana
Miluna, collana
Collana di Miluna
Collana di Miluna
Orecchini Miluna
Orecchini Miluna
Orecchini del brand Miluna
Orecchini del brand Miluna

Van Cleef & Arpels, capolavori a Milano

C’è la collana d’oro disegnata per Liz Taylor da Van Cleef & Arpels. C’è un salotto per gli acquisti di alta gioielleria. C’è una rassegna di pezzi storici. E c’è posto anche per le ultime collezioni: a Milano, in via Monte Napoleone 10, si è aperta la nuova boutique della maison che ha sede in Place Vendôme, a Parigi. Un flagshipstore di 350 metri quadrati che già nel primo giorno di apertura ha visto bussare alle porte a vetri le prime clienti (cinesi e arabe). Moquette crema, arredamento sobrio ed elegante, mazzi di fiori e lampadari di cristallo: il negozio non è una semplice boutique di gioielleria. È anche un piccolo museo che, al piano inferiore, mostra alcuni dei capolavori firmati Van Cleef & Arpels, come la collezione Heritage e pezzi speciali che sono stati riacquistati dalla maison proprio per essere esposti e ammirati. Una testimonianza del virtuosismo orafo, che continua con le nuove produzioni. Ovviamente, infatti, altre bacheche custodiscono anche le collezioni più recenti, come Alhambra, malachite e diamanti, rivisitata per l’occasione.

Van Cleef & Arpels, via Monte Napoleone 10
Van Cleef & Arpels, via Monte Napoleone 10
L'interno della boutique
L’interno della boutique
La zona dedicata all'alta gioielleria
La zona dedicata all’alta gioielleria
Boutique di Van Cleef & Arpels, interno
Boutique di Van Cleef & Arpels, interno
Alta gioielleria: smeraldi e diamanti
Alta gioielleria: smeraldi e diamanti
La collana per Liz Taylor di Van Cleef & Arpels
La collana per Liz Taylor di Van Cleef & Arpels
In bacheca i pezzi storici esposti
In bacheca i pezzi storici esposti
Il bracciale con la catena serpentine in una bacheca-museo
Il bracciale con la catena serpentine in una bacheca-museo
Van Cleef & Arpels, in mostra i capolavori storici
Van Cleef & Arpels, in mostra i capolavori storici
L'interno dello store Van Cleef & Arpels a Milano
L’interno dello store Van Cleef & Arpels a Milano C

Chantecler porta Capri all’Expo

Un debutto in grande stile per Chantecler, marchio storico del made in Italy, amato anche da celebrity come Jacqueline Kennedy e Ingrid Bergman. Gabriele Aprea, il maggiore dei tre figli di Salvatore Aprea, co-fondatore del marchio assieme a Pietro Capuano, racconta a Gioiellis.com i progetti dell’azienda guidata con le sorelle Maria Elena e Costanza «La nostra sfida è mantenere la medesima qualità estetica e artigianale del prodotto, ma anche di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale», spiega Aprea.

Gabriele Aprea presidente di Chantecer
Gabriele Aprea, presidente di Chantecer

Domanda. Dopo la pubblicazione di un libro sulla storia della Maison, avete in cantiere altre iniziative?

Risposta. Come membri del Club degli Orafi Italia, in occasione di Expo 2015, realizzeremo un’esposizione delle nostre creazioni presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano. Riportare il tema del food nel gioiello non è cosa semplice, ma devo dire che ci siamo riusciti piuttosto bene, realizzando una collezione che si lega al tema del food e al tempo stesso alle nostre radici mediterranee. L’abbiamo battezzata L’oro di Capri, collezione in smalto cattedrale e argento vermeil dove protagonisti assoluti sono gli agrumi con le loro sfumature di colore.

D. Il marchio Chantecler è molto riconoscibile con i suoi tanti pezzi iconici, ma ce n’è uno a cui siete più affezionati

Una delle creazioni che ha segnato fortemente la storia di Chantecler risale al 1944, quando Pietro Capuano e Salvatore Aprea presero ispirazione dalla leggenda di San Michele e fecero forgiare una campana di bronzo da donare come portafortuna e simbolo di pace a Franklin Delano Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti. La collezione Campanelle affonda le proprie radici in questo evento, ed è diventata un simbolo iconico del nostro marchio a cui siamo molto affezionati.

La celebre Campanella nella versione Maiolica
La celebre Campanella nella versione Maiolica

D. Nel 2015 siete andati per la prima volta alla fiera di Basilea. Con quali novità?

R. Per Baselworld abbiamo realizzato tre nuove collezioni, molto raffinate nel design, nella realizzazione tecnologica e nei materiali utilizzati. Per esempio, le leggerissime volute in oro e smalto dipinto a mano di Giardino Improbabile, che si intrecciano a formare fiori e farfalle svolazzanti, lievi e preziose. Oppure di Dandelion, dove le punte dei fiori del soffione si rivestono di luccicanti diamanti e colorati coralli e turchesi. Infine, Maioliche, una collezione preziosa non solo nei materiali (diamanti, turchesi, coralli, zaffiri) ma anche nella lavorazione, realizzata con le tecniche dell’ intarsio tipiche della lavorazione della penisola sorrentina.

Anello collezione Giardino Improbabile
Anello collezione Giardino Improbabile

D. È chiaro che puntate ai mercati internazionali, ma con quali obiettivi?

Certo, Baselworld ha rappresentato una scelta strategica, dettata dalla volontà di aprirci ai mercati internazionali. Negli ultimi anni abbiamo preparato il terreno per la crescita, investendo più sull’essere che sull’apparire. Siamo convinti che il mercato premierà i nostri sforzi, tanto che per quest’anno prevediamo una crescita di fatturato dell’ordine del 20%.

Orecchini collezione Giardino Improbabile
Orecchini collezione Giardino Improbabile

D. Come mai avete scelto la fiera svizzera invece di VicenzaOro?

Perché ci è sembrata più in sintonia con la nostra strategia di internazionalizzazione. Sentivamo la necessità di aprirci a nuovi orizzonti, la fiera svizzera è la piazza internazionale più importante per la gioielleria di alta gamma, in linea sia con la tipologia merceologica di Chantecler che con i nostri obiettivi.

Orecchini collezione Maiolica
Orecchini collezione Maiolica

D. L’apertura verso nuovi mercati vi porterà a introdurre altri stili, pietre e colori? A un ritorno ai pezzi unici?

Uno dei nostri punti di forza sta nell’avere una gamma di prodotti piuttosto ampia, offrendo un ventaglio di proposte adatto a diverse esigenze sia per fascia di prezzo che per tipologia di design e materiali. Le nostre creazioni spaziano da pezzi unici di alta gioielleria a gioielli in argento o in oro nove carati. È possibile l’inserimento di nuovi materiali, pur rimanendo fedeli all’identità del brand.

Collana collezione Maiolica
Collana collezione Maiolica

D. Chantecler con i suoi gioielli vestiva il jetset internazionali e le attrici del passato. Ora quale star di Hollywood, principessa o it girl vi piacerebbe avere come cliente?

Abbiamo sempre avuto e ancora abbiamo celebrities che indossano i nostri gioielli ma la nostra miglior testimonial è la donna che ama quello che facciamo e lo porta con gioia.

Ingrid Bergman con Salvatore Aprea
Ingrid Bergman con Salvatore Aprea

Altri progetti?

La sfida è mantenere la medesima qualità estetica e artigianale del prodotto, la sua identità e riconoscibilità venendo sempre più incontro alle esigenze della clientela internazionale. L’obiettivo è rappresentato da una crescita controllata, che permetta di coniugare il modello dell’Italian family business, vincente in termini dimensionali e produttivi, con i processi distributivi e comunicativi del lusso globale, in modo da preservare il Dna dell’azienda, la sua filosofia caprese e, soprattutto, quel patrimonio di relazioni che ci distingue fin dalla nascita. Monica Battistoni

Buccellati a Venaria

Alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino, arriva la grande mostra dedicata a Gianmaria Buccellati. L’esposizione segue quella di Firenze (https://gioiellis.com/buccellati-100-anni-di-gioielli) ed è un omaggio all’arte orafa del gioielliere fiorentino. La mostra («L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati», 21 marzo-30 agosto), organizzata con Fondazione Gianmaria Buccellati e la Fondazione di Studi dell’Arte Orafa, con il coordinamento della Swiss Luxury Culture Management, offre una selezione delle opere di gioielleria. Gianmaria Buccellati, nato nel 1924, ha proseguito l’esperienza del padre Mario, che nel 1919 aveva aperto la sua prima boutique di alta gioielleria a Milano, dove aveva conosciuto Gabriele d’Annunzio, che lo aveva definito il «principe degli orafi». L’esposizione è organizzata in tre sezioni. Secondo Chiara Tinonin, curatrice dell’esposizione, «I gioielli, le creazioni orafe e gli argenti che Gianmaria Buccellati ha iniziato a disegnare da giovanissimo e ha prodotto per tutta la vita sono rappresentati in mostra da 108 preziosi esemplari, tutti pezzi unici, e disposti in un percorso cronologico che ne esplora l’origine creativa attingendo ai suoi racconti autobiografici. Ma non ci sono solo oggetti. L’attenzione per le espressioni culturali e artistiche del passato, la profonda conoscenza dell’arte orafa e dei suoi segreti, e il suo senso estetico sono esaltati dagli scatti del fotografo Giò Martorana». Per la curatrice, quella di Buccellati è una tradizione che segue le grandi scuole del Rinascimento,della classicità e del Settecento. Ma ora, con una gioielleria che spesso segue i trend del momento e i ritmi della produzione industriale, è anche un patrimonio culturale che rischia di perdersi. Federico Graglia

Biglietti (dal 21 marzo al 30 agosto 2015):
Intero: 12 euro
Ridotto (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): 10 euro
Ridotto over 6 under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni) – Universitari under 26:  6 euro
Scuole (classi minimo di 18 studenti, ingresso gratuito per 2 accompagnatori ogni 27 studenti): 3 euro
Minori di 6 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti: gratuito

Anello a turbante con rubino cabochon, 1972
Anello a turbante con rubino cabochon, 1972
gianmaria-buccellati-graljpg
Gianmaria Buccellati, coppa
mostra-firenze
La mostra fiorentina dedicata a Buccellati
spilla-e-orecchini
Spilla e orecchini a fogliette d’oro, diamanti e perla rosa a goccia, 1992

 

L’anello vichingo con scritto Allah

Può un anello diventare anche un simbolo per la società? Sì, se è quello che è stato trovato e analizzato da un gruppo di archeologi svedesi. In un momento storico in cui intere civiltà si contrappongono o, meglio, sono contrapposte dagli intransigenti, un anello testimonia il legame tra la civiltà vichinga e il mondo musulmano. In realtà il gioiello è stato scoperto un secolo fa a Birka, nel nord della Svezia, e ha almeno un migliaio di anni. Ma ora i ricercatori hanno approfondito le analisi sull’anello d’argento, che è stato rinvenuto alla fine del 1800 in una tomba di una donna vichinga, che risale al IX secolo. Sull’anello si può leggere la scritta «il-la-lah» (Allah) e non è un ametista. È, invece, di materia simile al vetro, a quel tempo un materiale raro prodotto dagli arabi. Conclusione: tra il profondo Nord e il misterioso Sud del Mediterraneo esistevano pacifici rapporti commerciali. Forse migliori di quelli attuali. Federico Graglia

L'anello vichingo con scritto Allah
L’anello vichingo con scritto Allah
Gioielli vichingi
Gioielli vichingi
Bracciale d'argento vichingo
Bracciale d’argento vichingo

Ornella Bijoux in mostra

Una mostra per celebrare Maria Vittoria Albani e il suo marchio Ornella Bijoux. 200 pezzi che ripercorrono 60 anni di attività, dalle prime esportazioni in Inghilterra e negli Stati Uniti degli anni Cinquanta, con collane e spille in ceramica dipinta a mano (dorata o galvanizzata) ai collier a fili di perle degli anni Sessanta, alle lavorazioni ispirate all’arte astratta al gusto etnico degli anni Settanta fino ai giorni nostri. Un tributo a chi ha contribuito alla storia del bijoux made in Italy quello del Museo del Bijou di Castelmaggiore, unico nel suo genere in Italia  con una collezione permanente di 20 mila pezzi unici.  L.A.

Ornella Bijoux
Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona)
via Porzio 9 – 26041 Casalmaggiore
0375  284423 – 0375 205344
Inaugurazione 21 marzo ore 17.00 (aperta pubblico)
Apertura: lunedì – sabato 10/12 e 15/18; domenica e festivi 15/19
21 marzo – 17  maggio 2015

Spilla con scarabeo in fusione di ottone dorato, pasta di vetro cabochon, strass, smalti, seconda metà anni ‘60
Spilla con scarabeo in fusione di ottone dorato, pasta di vetro cabochon, strass, smalti, seconda metà anni ‘60

Albani

Bracciale per Biki, maglia di filo metallico dorato, fermezza gioiello con tartarughe in metallo dorato, strass, vetro cabochon, seconda metà anni ‘60
Bracciale per Biki, maglia di filo metallico dorato, fermezza gioiello con tartarughe in metallo dorato, strass, vetro cabochon, seconda metà anni ‘60
Collana, metallo dorato, cristalli, strass e perle di imitazione, anni ‘50
Collana, metallo dorato, cristalli, strass e perle di imitazione, anni ‘50
Spilla fine anni 40.
Spilla fine anni 40.

Baselworld on air

Conferenza stampa di apertura di Baselworld, il regno mondiale dei gioielli e degli orologi fino a giovedì 26 marzo. Un bilancio preventivo è stato quello tracciato da René Kamm, Ceo del Gruppo Mch, la società della Fiera di Basilea che organizza l’evento.  ha aperto la manifestando l’orgoglio del Gruppo MCH di avere una manifestazione di così vasta risonanza come Baselworld e di accogliere il salone più importante che annuncia le tendenze dei creatori di questo settore eccezionale. Ha espresso poi la sua gratitudine a Sylvie Ritter e alla sua équipe per «essere riusciti una volta di più a rispondere alle esigenze del mercato e del settore e a concepire un salone senza eguali capace di brillare a livello mondiale». Quella della Fiera è una leadership, secondo Sylvie Ritter, direttrice generale di Baselworld: «Questa posizione invidiata e invidiabile va difesa strenuamente. Per questo motivo Baselworld si evolve di anno in anno, acquisisce sempre maggiore funzionalità ed efficacia e propone costantemente innovazioni per soddisfare le esigenze del pubblico in continua evoluzione».

Ma non mancano le ombre: il momento, a detta degli analisti, non è tra i migliori, anche se il 2014 si è rivelato positivo per l’orologeria e la gioielleria. A proposito di orologi: secondo François Thiébaud, presidente del Comitato degli espositori svizzeri, il 2014 è terminato in un contesto più difficile per l’orologeria svizzera, ma è stato un anno di consolidamento. Le esportazioni hanno continuato a crescere, con un aumento dell’1,9%rispetto al 2013, per un valore totale di 22,2 miliardi di franchi. E il 2015 è partito positivamente, con esportazioni che hanno raggiunto 1,6 miliardi di franchi svizzeri in gennaio (+3,7% su base annua). Federico Graglia

È l’ora di Baselworld

Ritorna Baselworld, l’evento più importante al mondo dedicato a gioielli e orologi. I visitatori previsti sono 150mila, tra cui 4mila giornalisti (anche quelli di Gioiellis, ovviamente), per individuare le novità presentate dai 1.500 marchi  di 40 Paesi distribuiti sui 141mila metri quadri dell’area espositiva.  La fiera è anche un grande business: secondo il direttore di Baselworld, Sylvie Ritter, l’evento genera «800mila notti trascorse in Svizzera nel corso della manifestazione, 13mila posti di lavoro in tutto il paese e muove un giro di affari di 2,4 miliardi di franchi svizzeri». La regione di Basilea beneficia della fiera con 6.500 posti di lavoro e ricavi pari a 1,2 miliardi di franchi.

Oltre ai produttori di orologeria, Baselworld ospita anche principali operatori nel settore dei diamanti, perle e pietre preziose, i fornitori di macchine e subappaltatori. Anche qui non mancano novità: per esempio, la britannica Cooksongold presenta una stampante 3D appositamente costruita per la produzione di gioielli in oro. La stampante M 080 promette di realizzare gioielli con disegni complessi, che finora non si potevano realizzare per le difficoltà nella produzione tradizionale. I gioielli sono realizzati strato dopo strato, con la fusione di sottile polvere di metallo e un laser. In questo modo un gioiello complesso può essere fabbricato in poche ore.

Insomma, Baselworld un appuntamento da non perdere. Alcune delle novità le abbiamo anticipate in questi giorni, ma ce ne saranno altre da scoprire. Ma se il mercato dei gioielli sembra attraversare un periodo di discreta salute, c’è qualche problema in più per quello degli orologi. Il mercato tedesco, francese e russo, per la crisi ucraina, sono stimati in calo. Inoltre, la rivalutazione di circa il 25% del franco svizzero rischia di incidere pesantemente per i produttori della Confederazione elvetica. Le vendite vanno meglio, invece, in Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente, anche se il calo del petrolio potrebbe presto frenare quest’ultimo. «L’industria orologiera svizzera non è in crisi, ma ci manca la visibilità», ha spiegato a Les Temps il presidente della Fédération de l’industrie horlogère suisse (FH) Jean-Daniel Pasche. Sugli orologi, però, incombe il ciclone Apple Watch: l’orologio smart da collegare all’iPhone deprimerà le vendite di orologi tradizionali? A Baselworld, forse, si troverà una risposta. Federico Graglia

Baselworld 2015
19 marzo – 26 marzo 2015
Fiera di Basilea, Svizzera
MCH Swiss Exhibition (Basel) LTD., 4005 Basel, Svizzera

Orari di apertura:
Tutti i giorni dalle ore 9 alle 18
(escluso giovedì 26 marzo: ore 9 – 16)

Baselworld 2014
Baselworld 2014
L'esterno del centro fieristico di Basilea
L’esterno del centro fieristico di Basilea
La stampante M 080, che crea gioielli in oro
La stampante M 080, che crea gioielli in oro
Lo stand di pasquale Bruni
Lo stand di pasquale Bruni
La hall di Baselworld
La hall di Baselworld
Sylvie Ritter
Sylvie Ritter
Interno di Baselworld 2014
Interno di Baselworld 2014

 

Da Christie’s perle nere e gioielli da star

Tornano i Magnificent Jewels di Christie’s. Una nuova asta di pezzi pregiati è in programma il 14 aprile a New York. In vendita ci sono più di 300 gioielli, tra cui alcuni eccezionali, come la collana a quattro fili di perle naturali colorate. Le perle naturali nere e grigie sono molto rare: pochissime le collane di questo tipo sono state messe in vendita negli ultimi 50 anni. Il caso più famoso è quello di The Nina Dyer Black Pearl Necklace, venduta a Ginevra da Christie’s nel maggio 1969 e, più recentemente, il caso di The Cowdray Pearls, vendute a Londra nel giugno 2012. La collana di perle all’asta ha una quotazione da capogiro: Chistie’s prevede di raggiungere i 40 milioni di dollari.

In Europa le perle nere hanno cominciato a essere molto desiderate dalla seconda metà dell’Ottocento: gran parte del successo è dovuto a Eugenia, moglie di Napoleone III (sposata 1853), che aveva una predilezione per gemme e perle esotiche. In asta da Christie’s c’è un lotto che comprende oltre 289 perle, con sfumature rosa, verdi o viola. Inoltre, sono offerti anche gioielli in stile Art Deco, come due bracciali con diamanti con cinque fili di perle naturali, stimati 120-150mila dollari, e una collezione di perle naturali bianche con prezzi da 40mila a 400mila dollari.

«Dopo l’anno record, il 2014, nel quale il settore Gioielli di Christie’s ha realizzato vendite per 754,7 milioni dollari, iniziamo la stagione delle aste con una vendita eccezionale», gongola Rahul Kadakia, responsabile internazionale di Christie’s per i gioielli. «L’asta del 14 aprile è composta da diamanti di qualità superiore, gemme colorate rare, e perle naturali che rappresentano un’occasione notevole per i collezionisti».

Tra le decine di gioielli in vendita è presente anche una selezione firmata Laurence Graff, quasi un sinonimo di gioielli con diamanti. Pezzi anche firmati Bulgari, Cartier, Harry Winston, Jar, e Van Cleef & Arpels.

Tra le gemme in vendita, da segnalare un raro diamante taglio cuscino di 80.73 carati, stimato tra i 4 e i 5 milioni di dollari. Una collana di diamanti bianchi e diamanti colorati di Graff è invece valutata 500-700mila euro. Un diamante a forma di pera internamente perfetto di 25.49 carati è stimato 2,5-3,5 milioni dollari.

Altri pezzi da segnalare sono i «capricci» di Paolo Flato. Nato in Texas nel 1900, è stato il gioielliere delle star di Hollywood, ma anche di donne ricche come l’ereditiera Millicent Rogers. Flato ha fondato la sua azienda a New York, nel 1920, e ha poi aperto un negozio a Los Angeles nel 1937: i suoi gioielli avevano spesso uno stile umoristico. Federico Graglia

In alto, a sinistra, anello con diamante fancy rosa: 2,5-5 milioni di dollari. Al centro, diamante con riflessi blu taglio prillante: 1,75-2,5 milioni di dollari. A destra, anello di grand con diamante a cuscino: 750mila-1 milione di dollari.  In passo, a sinistra, collana di rubini e smeraldi di Bulgari: 300-400 mila dollari. Al centro, anello con zaffiro a taglio ottagonale: 1,2-1,8 milioni di dollari. A destra, bracciali Art Deco con diamanti e perle: 120-150mila dollari
In alto, a sinistra, anello con diamante fancy rosa: 2,5-5 milioni di dollari. Al centro, diamante con riflessi blu taglio prillante: 1,75-2,5 milioni di dollari. A destra, anello di grand con diamante a cuscino: 750mila-1 milione di dollari.
In passo, a sinistra, collana di rubini e smeraldi di Bulgari: 300-400 mila dollari. Al centro, anello con zaffiro a taglio ottagonale: 1,2-1,8 milioni di dollari. A destra, bracciali Art Deco con diamanti e perle: 120-150mila dollari
A sinistra, un diamante taglio cuscino flautato 4-5 milioni di dollari. A destra, una collana di zaffiri e diamanti firmata Graff, stimata 250-350mila dollari
A sinistra, un diamante taglio cuscino flautato 4-5 milioni di dollari. A destra, una collana di zaffiri e diamanti firmata Graff, stimata 250-350mila dollari
A sinistra, orecchini a clip con diamanti e smeraldi di Jar. Stima: 250-350mila dollari. A destra, una collana di zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels, valutata 300-500mila dollari
A sinistra, orecchini a clip con diamanti e smeraldi di Jar. Stima: 250-350mila dollari. A destra, una collana di zaffiri e diamanti di Van Cleef & Arpels, valutata 300-500mila dollari
A sinistra, collana di perle nere: da 3,8 a 4,5 milioni di dollari. A destra, collana di diamanti bianchi e fancy yellow, stimata 500-700mila dollari
A sinistra, collana di perle nere: da 3,8 a 4,5 milioni di dollari. A destra, collana di diamanti bianchi e fancy yellow, stimata 500-700mila dollari

Piercing prezioso con Givenchy

Labbra nude, occhi non truccati, giusto un po’ di fondotinta: il make delle  sfilate di Givenchy è sicuramente originale perché a illuminare il viso ci pensano i gioielli, extra large alle orecchie, più piccoli, ma non per questo discreti, sul viso. Perle e cristalli applicati come piercing sugli zigomi, sotto gli occhi come fossero lacrime, attorno alla bocca come baffi, sul mento o appesi al naso. Decori retrò usati come ornamenti tribali. L’effetto non è piacevole ma raggiunge l’obbiettivo: far parlare di sé.

Sfilata Givenchy
Sfilata Givenchy
Sfilata Givenchy
Sfilata Givenchy
Sfilata Givenchy
Sfilata Givenchy

Hong Kong suona il gong 

L’Asia è ancora l’eldorado della gioielleria? I cinesi continueranno ad acquistare bracciali e collane made in Italy? Il polso del mercato è stato monitorato all’Hong Kong International Jewellery Show, la maggiore fiera asiatica del settore, da qualche anno una calamita per molte aziende italiane della gioielleria. Gli organizzatori della manifestazione appena conclusa parlano di risultati incoraggianti: rispetto all’anno scorso il numero dei buyer che ha visitato la prima edizione del 2015 (76 mila persone provenienti da 140 Paesi) è cresciuto del 2%. Un incremento a due cifre registra, invece, la partecipazione di alcuni mercati come Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Giappone. Brillano le delegazioni di aziende di gioielli americane, che sono riuscite ad organizzare 50 appuntamenti in quattro giorni. Una sorpresa positiva, tra le incertezze economiche dell’Europa, sono le affermazioni del direttore di Federorafi, Steven Tranquilli, sui segnali di ripresa del retail nazionale, con una propensione all’acquisto di oggetti di fascia medio alta. Insomma, crisi scongiurata? Con questa prospettiva l’obiettivo è organizzare una delegazione di 50 rivenditori italiani per l’anno prossimo. Secondo un sondaggio condotto tra 1.206 compratori ed espositori, la Cina continentale rimane un mercato chiave da esplorare, e sebbene il diamante incolore da un carato, dal taglio rotondo continuerà ad essere la pietra più cercata, le perle saranno il trend emergente. Federico Graglia

La fila per accreditarsi all'Hong Kong International Jewellery Show
All’interno del Hong Kong International Jewellery Show
Il presidente di Federorafi, Steven Tranquilli
Il presidente di Federorafi, Steven Tranquilli
La fila per accreditarsi all'Hong Kong International Jewellery Show
La fila per accreditarsi all’Hong Kong International Jewellery Show
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