La quarta edizione del Summit del Gioiello Italiano ad Arezzo può essere sintetizzata con le parole di Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale: «La crescita resiste, nonostante tutto. Così come il commercio internazionale. L’inflazione scende e anche il costo dell’energia. Tuttavia occorre interrogarsi sugli scenari che la rielezione di Trump apre anche per le imprese italiane».
La fotografia del settore orafo,insomma, ha luci e ombre, emerse durante l’evento organizzato da Italian Exhibition Group nell’auditorium, durante due giorni che aveva anche l’obiettivo di presentare nella luce migliore ai giovani il lavoro nel mondo del gioiello. È il succo della Smart Future Academy, incontri di orientamento in questo caso per i giovani della Toscana.
Per il distretto produttivo orafo di Arezzo, ma non solo, la priorità è senz’altro il ricambio generazionale nelle maestranze. Pochi giovani vogliono intraprendere una professione o un mestiere che è radicato ad Arezzo, Valenza, Caserta o Vicenza. Per questo il Summit ha coinvolto anche i giovani con un format interattivo per l’evento Smart Future Toscana 24, che ha fatto incontrare quasi un migliaio di studenti degli istituti tecnici della Toscana in Auditorium, anche grazie a laboratori esperienziali. A rappresentare il settore orafo Giordana Giordini, presidente di Federorafi Confindustria Toscana Sud. Banca BPER è stata lo sponsor del Summit del Gioiello Italiano.
Il Summit, inoltre, ha fotografato anche la congiuntura del settore, tra export e mercato interno. «Il Summit è divenuto un punto di riferimento per il mondo del gioiello italiano e per noi è un modo di essere davvero partner per imprese e territori dove operiamo», ha sintetizzato Maurizio Ermeti, presidente Ieg.