Un pizzico di esotico e tanta capacità di progettare gioielli trasversali, cioè che piacciano a diverse categorie di donne: Taj Joaillerie ♦
Ci sono brand, come Taj Joaillerie, che nascono per caso. Leggete qui: Rita Chraibi prima ha seguito studi di economia. Poi, ha lavorato in una banca d’affari, spostandosi tra Lima, Città del Messico, Londra e Parigi. In seguito si è trasferita a Dubai (conosce l’arabo, è di origine marocchine) per conto di Google. Solo dopo questo percorso da manager in carriera ha scoperto la sua vocazione per i gioielli. E, dato che la designer è una che fa le cose sul serio, si è diplomata al Gia, Gemological Insitute of America, dove ha appreso i segreti del mestiere. Se non la conoscete, date ora un’occhiata al suo lavoro.

Per essere una che ha iniziato tardi, ha recuperato il tempo presto. E senza rinnegare le origini: le sue ultime collezioni sono una ode al passato, per rendere omaggio al Marocco, con il suo artigianato e gli arabeschi. Ogni pezzo, però, parte dalla scelta della pietra preziosa. E se non dimentica le sue origini etniche, non scorda neppure quanto ha imparato nella sua prima vita: ha messo in piedi un team dedicato alla progettazione di una nuova collezione ogni tre mesi. I suoi gioielli, oltre alla attenta scelta delle pietre, si distinguono per lo specifico utilizzo del metallo: oro spazzolato, rodio nero opaco o bronzo, con quello che definisce un «look ribelle». Vende direttamente i suoi gioielli anche online.





