L’alta gioielleria americana ha origini toscane nel caso di Temple St Clair. Infatti, il marchio di New York per festeggiare i trent’anni di attività ha presentato una capsule collection, Mythical Creatures, di nove pezzi unici estremamente complessi realizzati da artigiani fiorentini. Come il cesellatore che ha inciso nell’oro dell’anello Sleeping Fox la pelliccia dell’animale: uno dei pochi ancora capace di fare questo genere di lavoro, secondo la designer Carr che proprio a Firenze ha imparato ad apprezzare l’arte orafa e le tecniche locali. Capacità indispensabili per i suoi gioielli e questo suo mini bestiario fantastico che punta alla verosimiglianza con la realtà, con dettagli e meccanismi pensati per evocare la natura. La flessibilità della collana Secret Garden Serpent per esempio, è il risultato di numerose fasi di assemblaggio delle vertebre in oro con giunti mobili, che sostengono il corpo lungo e sottile del serpente con più di mille cabochon di tanzanite come scaglie. A rendere ancora più naturali queste creature mitiche ci sono alcune pietre rare come un opale nero, con dei colori arcobaleno, abbinato a un opale traslucido per dare l’idea della medusa e della sua consistenza nell’anello Medusa Moon Jellyfish e hauyne, una pietra dal colore blu intenso che si trova in Toscana, Lazio, Germania e Marocco, ma raramente usata in gioielleria perché troppo fragile. Infine, il gioco sapiente dei colori con le tormaline Paraiba, gli zaffiri e le pietre di luna Royal Blue per ricreare l’effetto del pesce volante quando salta fuori dall’acqua sotto il sole dell’estate nel bracciale Flying fish. Ecco i nove gioielli della designer statunitense, presentati a Parigi ma con l’animo fiorentino. Lavinia Andorno
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