Gioielli mobili, che fanno della precisione una ricchezza in più: sono quelli della Maison tedesca Jörg Heinz ♦
Quando si dice made in Germany si pensa spesso all’industria meccanica, per esempio alle automobili esportate in tutto il mondo. Ma l’ingegnosità dei tedeschi abbraccia anche la gioielleria, come dimostra Jörg Heinz. Nato nel 1942, il designer ha studiato alla Scuola di Arti e Mestieri di Pforzheim. Poi, è stato quattro anni in Danimarca, dove ha conosciuto lo stile della gioielleria danese, ed è tornato in Germania, ma dopo aver sposato la moglie Irene. E qui inizia la storia del brand, che ha saputo coniugare l’oro con il genio meccanico. I gioielli di Jörg Heinz, infatti, hanno una particolarità: sono come piccoli Schloss, castelli. Sono sicuri, ma anche belli da vedere. I gioielli, infatti, contengono dei fermagli, chiusure, che sono preziosi piccoli capolavori.

Il gioielliere tedesco ha iniziato il suo percorso con lo sviluppo di gioielli con perle, di solito pezzi unici o in piccole serie. Lavorando attorno alle collane con perle, Jörg ha deciso di affrontare quello che è il punto più delicato e, spesso, meno riuscito di questi gioielli: la chiusura, che spesso è un semplice gancio. La soluzione al rebus è arrivata nel 1974: il fermaglio di chiusura è stato trasformato e valorizzato. L’ingegnoso designer ha trasformato il meccanismo di chiusura in un elemento di design che non va nascosto dietro il collo. Al contrario, si può aprire semplicemente tenendolo davanti e poi premendo e ruotando la chiusura. Il meccanismo preciso (siamo in Germania) della chiusura lo rende facile da aprire e mantiene saldamente chiuso il gioiello. Da allora, la chiusura è stato considerata un gioiello a sé stante e ha goduto di diverse varianti. Oggi il fondatore dell’azienda è affiancato dai figli Martin e Lars Heinz e dalla figlia Andrea Mössner. Ma il meccanismo segreto è capace ancora di stupire: nel 2015 un gioiello firmato Jörg Heinz ha vinto al Couture Show di Las Vegas.





