I macro trend del mercato del lusso svelati da uno studio di Bain & Co ♦︎
Per caso avete a che fare con il business dei gioielli o delle pietre preziose? Siete gioiellieri, designer, rivenditori, distributori? E magari vendete il vostro prodotto in giro per il mondo? Allora farete bene a leggere questo articolo, che riassume l’ultima survey di una delle più grandi società di consulenza, Bain & Co, sul mondo del lusso e della gioielleria.
L’obiettivo degli analisti di Bain era capire quali sono i trend e come andranno le vendite per i prodotti di lusso, che negli ultimi due anni (2017 e 2018) hanno registrato una forte crescita con un aumento del 6% nello scorso anno, con vendite per 293,63 miliardi di dollari. L’analisi si intitola Bain Luxury Goods Worldwide Market Study, Spring 2019
Ecco che cosa si aspetta Bain per le vendite nel 2019: un altro 6% di crescita (a tassi di cambio costanti), e vendite per 306,07 e per l’anno successivo 311,71 miliardi. Negli Stati Uniti e Canada la riforma fiscale di Trump ha creato incertezze per i consumatori ma prevede una crescita del 2%-4%, con un aumento degli acquisti interni nei negozi a prezzo pieno, ma meno turisti cinesi.
In Europa, nonostante le turbolenze socio-politiche nel Regno Unito (Brexit) e in Francia (gilet-jaune), c’è stata una crescita positiva lo scorso anno grazie all’afflusso di turisti stimolato dall’indebolimento dell’euro. Ma l’incertezza geopolitica provoca un indebolimento delle prospettive macroeconomiche e rappresenta una minaccia per la spesa dei beni di lusso, con una previsione di crescita dell’1 al 3% per il 2019.
La Cina continua a essere un forte mercato del lusso. Secondo Bain, la volontà di spendere, soprattutto per le generazioni più giovani, dovrebbero determinare una crescita anno su anno del 18-20% 2019. Per il Giappone la previsione di crescita è dal 2 al 4% nel 2019 e dovrebbe aumentare con le Olimpiadi di Tokyo 2020 la prossima estate.
La società di consulenza ha anche messo a fuoco alcuni trend: la prima riguarda la Generazione Z, i nati nel nuovo millenio: avrà un potere di spesa significativo e sono compratori d’impulso, orgogliosi e dotati di potere. Ma c’è anche un cambio di paradigma nel consumo: condivisione, noleggi e mercato dell’usato dovrebbero crescere.
Altro trend forte è quello legato all’ambiente, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, che sono sempre più centrali per i consumatori.
Sirena di allarme per i rivenditori: il digitale distruggerà l’intera catena del valore del lusso e focalizzerà l’attenzione sulle esperienze rispetto ai prodotti. Siete avvertiti.
Concordo su tutto, e sarebbe bello approfondire i dati della generazione Z.
Visto che è il futuro del mercato.
È vero, Loris, ed è quello che tentano di fare molte delle più autorevoli società di ricerca. Con risultati incerti, però.